Biodegradamento del legno e disnfestazione via microonde
1.
2. Il legno (o xilema) è un prodotto naturale, di origine
biologica: i suoi costituenti principali sono la lignina, le
olocellulose e gli estrattivi;
sebbene il legno dimostri una certa resistenza (detta
durabilità) alla degradazione, è tuttavia evidente che la
natura organica della matrice lo espone ai biodegradatori
del legno.
gli agenti biologici infestanti (insetti e funghi xilofagi) si
comportano differentemente nei confronti di questi
elementi xilematici.
L’attacco biologico al legno è diversificato sia a seconda dell’agente infestante, sia dalle
condizioni in cui si manifesta e in cui il manufatto ligneo si trova.
Gli interventi di disinfestazione nella fase di restauro devono:
• essere rispettosi dell’integrità del manufatto;
• rispettare le norme ambientali;
• essere efficaci con il minimo numero di ripetizioni e i loro effetti duraturi nel tempo;
• non interferire con il recupero di altre componenti del manufatto (colle, vernici, pitture, etc).
Il restauro è rivolto sia ai beni culturali (mobili, dipinti su tavola, strumenti musicali,
suppellettili), che agli strumenti agricoli , zootecnici e forestali che testimoniano la passata
cultura contadina. Inoltre è esteso anche agli altri materiali cellulosici (carta, tessuti…).
3. Nel caso di infestazione da insetti xilofagi, gli interventi tradizionali (combinati o meno)
prevedono l‘utilizzo di adeguati prodotti biocidi ad azione specifica contro gli insetti
(antitarlo):
• spennellatura
• impregnazione
• gassificazione
• immersione
• spruzzatura
I prodotti biocidi sono generalmente dispersi in soluzioni organiche:
• Si evita di usare acqua a causa dell’igroscopicità del legno ;
• si deve fare attenzione in caso di superfici dipinte, verniciate o di parti incollate.
4. In caso di infezione fungina, invece, si procede tradizionalmente alla disinfezione tramite
appositi farmaci antimicotici:
• tamponatura
• spruzzatura
E’ fondamentale distruggere tutte le forme vegetative della colonia fungina: rizomorfe, ife
e micelio.
Il farmaco antimicotico è generalmente disperso in solventi organici come descritto per
l’attacco da insetti.
5. Gli effetti di degrado per legni che hanno subito l’attacco biotico naturalmente si differenziano
secondo l’agente:
Insetti Funghi
Si insediano preferibilmente Prevalentemente dei gruppi Basidomycota e
nell’alburno, dove trovano le Ascomycota, si nutrono del legno che infettano –
sostanze di cui si nutrono: sia vivo che in opera, non avendo capacità
olocellulose, alcuni lignina, per altri organicative: degradano per via enzimatica la
sono essenziali le sostanze azotate, parete cellulare, da cui traggono lignina e cellulosa
altri ancora sono sensibili agli utili alla crescita e alla riproduzione. L’infezione
estrattivi. micotica nel legno è detta carie:
Sfruttano il legno anche come bruna se l’attacco enzimatico è rivolto alle
luogo di nidificazione e olocellulose
colonizzazione. bianca se rivolto ad olocellulose e lignina
Deprezzano il manufatto ligneo sia Deprezzano il legno sia dal punto di vista estetico
dal punto di vista estetico (fori di (variazioni di colore), sia fisico meccanico (perdita
sfarfallamento) sia della resistenza di densità e resistenza meccanica, aumento della
meccanica. permeabilità), oltre a favorire l’attacco di insetti
xilofagi.
6. Disinfestazione e disinfezione a microonde
Questa tecnica si basa sul riscaldamento selettivo dei materiali in funzione delle differenti
caratteristiche dielettriche.
I materiali che contengono acqua – molecola polare, subiscono un riscaldamento quando
sono sottoposti ad un campo magnetico esterno oscillante: la carica elettronica dell’acqua
inserita in questo campo si sbilancia, e ciò provoca la rotazione della molecola; la velocità di
rotazione è direttamente proporzionale all’energia delle onde elettromagnetiche: di
conseguenza maggiore è il numero di oscillazioni del campo magnetico, più intenso sarà
l’attrito (che genera il riscaldamento) che si andrà a generare tra le molecole d’acqua.
Le forme biologiche infestanti sono costituite al 60/70 % di acqua: il trattamento a
microonde ne provoca l’immediata devitalizzazione.
7. La frequenza delle microonde e’
controllata in modo tale da ottenere
una distribuzione di potenza uniforme
nella zona in cui sono disposti gli
oggetti da trattare.
I metalli riflettono totalmente le
microonde, i materiali non metallici
come il vetro e la plastica sono
parzialmente trasparenti, mentre
quelli umidi assorbono E e producono
calore.
La frequenza di oscillazione è direttamente proporzionale all’energia trasportata dall’onda, e
per i campi magnetici va’ da 300MHz a 300GHz; tuttavia nella tecnica di disinfestazione si
usano frequenze ~ 2,45 GHz (regolamento internazionale per le frequenze non usate a scopo
tele comunicativo).
Le onde elettromagnetiche interagiscono direttamente con il materiale, e non riscaldano
l’aria;
Tra la superficie esterna e le parti interne del manufatto possono verificarsi ΔT° compresi tra
15 e 20 °C: se la temperatura superficiale si aggira attorno ai 60°C, quella interna arriverà ai
75/80°C – temperatura letale per insetti (ad ogni stadio della metamorfosi) e funghi.
8. Vantaggi della tecnica a microonde
• Massima efficacia
• Rapidità
• Rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e degli operatori
• Accessibilità immediata
• Versatilità
• Sicurezza e monitoraggio
• Innocuità
• Elevato rendimento termico
Le microonde hanno effetto debiotizzante, e l’unica azione che esercitano sul legno
è di debole deumidificazione: si raggiunge una T° interna di ~ 70°C, tale da uccidere
gli organismi infestanti, ma insufficiente per provocare rotture, deformazioni o
combustione (la T° di accensione del legno si aggira sui 200°C).
L’intervento si differenzia ancora a seconda dell’oggetto da trattare: per oggetti di
grosse dimensioni e/o inamovibili (tetti e pavimenti), si procede alla disinfestazione
a campo aperto, mentre per manufatti di piccole dimensioni si utilizza la camera
riverberante.
9. Perplessità riguardanti questa tecnica
Nei maggiori forum di restauro il dibattito si svolge attorno a questi punti:
• compatibilità con altri materiali presenti nel legno: dai metalli (che riflettono le onde
caricandosi e dando scintille), ai prodotti che contengono gruppi polari (lacche, adesivi,
leganti);
• condizioni al contorno (T° e HR iniziali possono influenzare il riscaldamento?);
• capacità di controllo dei ranges di frequenza;
Il dibattito è bilanciato: alle numerose domande seguono risposte convincenti e provviste di
documentazione; soprattutto, vengono rimarcate le proprietà vantaggiose di questa tecnica
rispetto a quelle tradizionali e a quelle moderne (come l’atmosfera modificata – azoto, che
richiede tempi dell’ordine dei mesi).
Con grande lucidità inoltre, si invita a non “prescindere dalla realizzazione di una attenta
analisi del manufatto (i materiali determinano tempi e temperature del trattamento); una
diagnosi del degrado (l’individuazione dell’infestante determina tempi e temperature del
trattamento). Ovvero, dalla stesura di un progetto di intervento di restauro frutto del
contributo di diverse professionalità” (nota di Ruggiero Inchingolo).
10. Bibliografia
• “Il restauro delle strutture in legno”, Gennaro Tampone, Biblioteca tecnica Hoepli,
Milano, 1996;
• “Il restauro dei dipinti e delle sculture lignee”, Giuseppina Perusini, Del Bianco
editore, Udine, 1985;
Sitografia
• http://www.forum-restauro.org/forum/m-1139225216/
• http://www.inforestauro.org/index.php?option=com_content&view=article&id=
663&Itemid=487
• http://microwaveprocessing.com/absorption.html