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                  ATTACCO AL DEBITO!


18 gennaio 2012            a cura di Renato Brunetta
EXECUTIVE SUMMARY

   Nella particolare fase dell’economia in cui viviamo, risolvere il
    problema “deficit” può non essere sufficiente. Esiste, infatti, un
    problema “debito” che non può essere risolto solo accettando
    maggiori tassi di interesse;
   Anche se l’onere per il servizio del debito è sostenibile, l’aumento
    del tasso e dello spread rispetto ai bond tedeschi riduce il
    valore patrimoniale dei titoli pubblici;
   Tale situazione genera una riduzione degli attivi delle banche e,
    quindi, dei loro valori patrimoniali, con ripercussioni significative
    sull’intera economia;
   In questa presentazione si passano in rassegna 8 autorevoli
    proposte di soluzione del problema del debito.
INDICE DELLE 8 PROPOSTE
3




    1. Francesco Forte      6. Giuseppe Pennisi
    2. Mauro Cutrufo        7. Carlo Pelanda
    3. Giuseppe Guarino     8. Guido Salerno Aletta-
    4. Giuliano Amato          Andrea Monorchio-
                               Associazione L’Italia c’è
    5. Pellegrino Capaldo
1. PROPOSTA FRANCESCO FORTE (1/3)
4



       A soluzione del problema debito italiano si propone una operazione di
        finanza straordinaria istituendo, presso la Presidenza del Consiglio, il
        “Fondo per la garanzia e il riscatto del debito pubblico”;
       La situazione attuale spinge a suggerire una manovra biennale capace
        di impattare sul debito per una cifra variabile tra 400 e 500 miliardi di
        euro, così da ridurre il rapporto debito/PIL di oltre 30 punti percentuali;
       A tal fine, può essere sufficiente dotare il Fondo con 120 o 200 miliardi
        di euro e impiegare tali risorse per:
          acquistare titoli del debito sul mercato secondario;

          “collateralizzare” i titoli pubblici a medio e lungo termine (cioè
            affiancare ad essi una garanzia reale) per il 20% del loro valore
            facciale.
1. PROPOSTA FRANCESCO FORTE (2/3)
5



       Il Fondo dovrebbe operare congiuntamente al Fondo salva-
        Stati, come definito a livello europeo, con l’obiettivo di:
           migliorare la credibilità dell’Italia sui mercati;
           aumentare, insieme con il pareggio di bilancio, l’efficienza
            dell’economia italiana, riducendo il peso dello Stato;
           liberare risorse oggi patologicamente impiegate per il
            servizio del debito, tendenzialmente incrementale, ai fini di
            sviluppo e riduzione della pressione fiscale.
1. PROPOSTA FRANCESCO FORTE (3/3)
6



       6 fonti che alimentano il fondo:
         1. alienazione di immobili strumentali dello Stato;
         2. cessione di crediti dello stato;
         3. patrimonio immobiliare pubblico;
         4. quote di società per azioni pubbliche;
         5. costituzione e cessione di società per le concessione
            demaniali;
         6. convenzione con la Svizzera per i capitali italiani.
2. PROPOSTA CUTRUFO (1/3)
7


       Al fine di contenere e ridurre il debito delle Amministrazioni Pubbliche, è
        istituito un contributo straordinario di riequilibrio una tantum,
        determinato applicando aliquote progressive, comprese tra il 6% e il
        22,5%. Tale contributo:
          è dovuto dalle seguenti categorie di contribuenti:
              persone fisiche e pensionati con reddito superiore a 20.000 euro;
              imprese con un volume d’affari superiore a 30.000 euro e che sono
                in esercizio da un periodo superiore a 3 anni;
              istituzioni finanziarie quali banche, assicurazioni e altre società del
                settore.
          è previsto anche sulle attività finanziarie.

       Previa apposita richiesta, è consentita una dilazione temporale dell’onere
        derivante dal contributo, per un periodo massimo di 30 anni.
                                               Disegno di Legge Senato n. 3030 del 29/11/2011
2. PROPOSTA CUTRUFO (2/3)
8


       È istituita una società veicolo, denominata “Riequilibrio
        S.p.A.”, che stipula una convenzione con Equitalia per la
        riscossione del contributo;
       La Riequilibrio S.p.A. ottiene un rating ed emette bond, fino a
        un massimo di 6 tranche, per un importo complessivo pari al
        valore dei contributi per i quali è stata richiesta la dilazione;
       Le azioni della Riequilibrio S.p.A. sono collocate presso una
        fondazione privata indipendente per assicurare agli
        investitori che lo Stato non eserciti alcun potere di governance
        fino alla completa estinzione dei bond.

                                         Disegno di Legge Senato n. 3030 del 29/11/2011
2. PROPOSTA CUTRUFO (3/3)
9


       È istituito un “Fondo per il rimborso del contributo
        straordinario di riequilibrio”, alimentato dai proventi
        derivanti dall’attuazione di un programma di dismissione
        delle proprietà immobiliari e delle partecipazioni azionarie
        non strategiche dello Stato e degli Enti Territoriali, da
        realizzare in un arco temporale di 15-20 anni;
       È prevista la restituzione del contributo ai cittadini entro il
        mese di febbraio di ciascun anno, a decorrere dall’anno
        successivo al pagamento, in base alle disponibilità accertate
        nella consistenza del Fondo.

                                        Disegno di Legge Senato n. 3030 del 29/11/2011
3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (1/4)
10


        Ai fini della riduzione del debito pubblico, è necessaria:
          un’operazione shock, capace di modificare una tantum le scelte dei
            risparmiatori e di dare uno scossone all’economia; ma allo stesso
            tempo:
          una soluzione neutra, che non turbi la normale dinamica economica
            e non alteri gli equilibri del sistema.
        L’unico mezzo per conseguirla è l’alienazione dei beni dello Stato. Beni
         alienabili:
           immobili di proprietà statale;
           partecipazioni in imprese quotate (es. Eni, Enel, Finmeccanica) e non
            quotate;
           crediti fiscali e non fiscali, compresi quelli degli istituti previdenziali.

                                                 Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (2/4)
11


        Esempio: edifici storici e musei sono beni che in astratto
         appaiono non commerciabili. Al contrario, si propone di:
          alienare tali beni con facoltà di riscatto esercitabile in
            qualsiasi momento;
          prenderli in locazione a lungo termine all’istante stesso
            della vendita, riservando interamente allo Stato
            responsabilità e costo della gestione;
          fissare il canone di locazione ad un livello correlato, secondo
            gli usi del mercato, a un prezzo di alienazione conveniente;
          mantenere integre, in tal modo, le esigenze dell’uso pubblico
            e della tutela del bene.
                                         Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (3/4)
12


        Alternativa 1: trasformare i beni di cui si dispone, poco
         omogenei, in un’unica categoria di beni mobili: in concreto in
         partecipazioni azionarie che, per il valore del patrimonio e per
         l’affidabilità del soggetto cui lo stesso viene conferito, siano
         agevolmente collocabili sui mercati nazionali e internazionali.
        Alternativa 2: versare l’intera somma di intervento quantificata,
         previo conferimento dell’intera massa di beni, opportunamente
         valorizzata, in un Fondo di cui si trasferirebbe la proprietà a:
            investitori istituzionali e gruppi economici nazionali;
            privati e famiglie;
            quotazione sui mercati internazionali.

                                         Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (4/4)
13


        L’alienazione di un così ingente volume di beni potrebbe turbare
         l’andamento dei normali mercati mobiliari ed immobiliari. Occorre
         quindi creare un “soggetto acquirente”. In astratto si potrebbe:
           concentrare i beni in un soggetto unico;
           ripartirli tra due o più soggetti.
        La prima opzione si impone quasi come necessaria in quanto:
           poiché i beni appartengono a categorie non omogenee, occorre
            effettuare compensazioni nei tempi di realizzo e con riguardo ai
            metodi di valorizzazione;
           concentrare il complesso dei beni in un’unica società costituisce una
            buona leva per conseguire finanziamenti a condizioni di mercato
            favorevoli, da utilizzarsi per la migliore gestione del patrimonio
            societario.
                                             Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
4. IL SILLOGISMO DI GIULIANO AMATO
14


        Il debito è di 30.000 euro a italiano;
        Ridurlo di 1/3 lo ricondurrebbe a dimensioni già governabili,
         sotto l’80%;
        Significherebbe pagare 10.000 euro a italiano;
        Siccome gli italiani non sono tutti uguali, potremmo mettere la
         riduzione a carico di 1/3 degli italiani;
        A quel punto sarebbero:
            30.000 euro;
            per 1/3 degli italiani;
            in 2 anni.
                                                   Corriere della Sera, 22/12/2010
5. PROPOSTA PELLEGRINO CAPALDO
15


        Si propone la “privatizzazione” del debito:
          da ripartire tra i cittadini;
          in base al valore corrente del patrimonio immobiliare, dando rilievo:
              all’anno di acquisto;
              alla posizione soggettiva di titolari;
          per una quota tra il 5% e il 20% del valore corrente dei singoli
            cespiti;
          secondo varie modalità di pagamento:
              immediata, con un congruo sconto;
              nell’arco di 3-4 anni, senza sconto e senza interessi;
              a scadenza indeterminata, ad un tasso di interesse pari a quello
               sui mutui fondiari e previa ipoteca sull’immobile.
                                                         Corriere della Sera, 26/01/2011
6. PROPOSTA GIUSEPPE PENNISI (1/2)
16



        Si propone un Fondo con 3 sottostanti, costituiti da attività reali e
         finanziarie a garanzia di nuovi titoli:
          1. parte del patrimonio immobiliare pubblico;
          2. parte del patrimonio immobiliare privato su base volontaria e in
              cambio di un’esenzione fiscale permanente da eventuali patrimoniali;
          3. parte dei veri di gioielli di famiglia:
               Enel, Eni, Finmeccanica, Poste Italiane, Sace, St-Microelectronics,
                 Terna, Poligrafico, Sogin, Inail;
               Rai, Ferrovie, Fincantieri e altre imprese da denazionalizzare non
                 verrebbero incluse poiché non sono gioielli ma fardelli da rimettere
                 in sesto o da liquidare.

                                                                ilsussidiario.net, 3/10/2011
6. PROPOSTA GIUSEPPE PENNISI (2/2)
17



        Con un tale sottostante in garanzia, il Fondo emette titoli a tassi
         molto bassi (quelli di sconto della BCE) per:
          riscattare il debito pubblico;

          finanziare investimenti a lungo termine di interesse collettivo.

        Il Fondo è un veicolo per denazionalizzare/privatizzare le
         società/enti le cui azioni costituiscono il sottostante;
        Perché l’operazione funzioni, il sottostante deve essere:
          aggregato, con qualche forma di cartolarizzazione;

          non quotato in Borsa per un certo numero di anni, al fine di
            costituire una garanzia solida.
                                                         ilsussidiario.net, 3/10/2011
7. PROPOSTA CARLO PELANDA (1/2)
18


        Si propone un’operazione del valore di 500 miliardi attraverso la creazione
         di un Fondo sovrano multi-comparto cui trasferire la parte alienabile del
         patrimonio pubblico. Il Fondo:
          avrà la forma di una società finanziaria posseduta dallo Stato al 100%;

          sarà diviso in comparti, ciascuno con un proprio regolamento e
             organizzazione gestionale, tra cui i principali dovrebbero essere:
              immobiliare;
              azionario;
              licenze, concessioni e brevetti.

        Questo tipo di impacchettamento del patrimonio alienabile permette:
          di fare operazioni finanziarie senza necessità di vendere subito i beni, con
           il rischio di svendere;
          di valorizzare meglio il patrimonio e ricavare rendite più elevate, fino a
           15-25 miliardi annui.
                                                                  ilsussidiario.net, 3/10/2011
7. PROPOSTA CARLO PELANDA (2/2)
19


        Per esempio: il primo comparto vale 400 miliardi;
        Il Fondo emette un’obbligazione decennale di 300 miliardi con cedola al
         6% annuo più un premio variabile, garantita dai 400;
        L’obbligazione viene venduta sul mercato globale a istituti finanziari che
         vedono una garanzia solida, superiore a quella dello Stato italiano, quindi
         utilizzabile nel patrimonio di garanzia delle banche;
        In dieci anni il comparto immobiliare porterà il proprio valore complessivo
         da 400 miliardi a 600 attraverso vendite al momento giusto,
         valorizzazioni appropriate, stime più approfondite del Nav, ecc.;
        Il Fondo incassa subito 300 miliardi che potranno essere:
           usati per comprare titoli di debito italiano nelle aste di rifinanziamento;
           dati allo Stato per pagare i titoli giunti a scadenza senza necessità di
             rinnovarli.
                                                                 ilsussidiario.net, 3/10/2011
8. PROPOSTA SALERNO-MONORCHIO-
        ASSOCIAZIONE L’ITALIA C’È (1/2)
20



        L’obiettivo di abbattere il debito delle Pubbliche amministrazioni viene
         perseguito mediante una specifica obbligazione tributaria cui
         corrisponde, all’atto del suo assolvimento, la attribuzione al
         contribuente di corrispondenti quote di proprietà del patrimonio
         disponibile dello Stato, fatta eccezione delle partecipazioni di controllo
         azionario delle società quotate;
        A tal fine, detto patrimonio viene previamente conferito al “Fondo
         patrimoniale degli Italiani”. Il Fondo:
          è costituito nella forma di S.p.A.;
          ha natura di istituzione finanziaria non bancaria;
          ha lo scopo di valorizzare i cespiti conferiti;
          ha durata di anni cinquanta.


                                                              Milano Finanza, 14/10/2011
8. PROPOSTA SALERNO-MONORCHIO-
            ASSOCIAZIONE L’ITALIA C’È (2/2)
21



         È istituito, quale obbligazione tributaria, il contributo finanziario
          obbligatorio all’abbattimento del debito delle Pubbliche Amministrazioni;
         Sono obbligati al pagamento del contributo i cittadini italiani:
           sulla base dei redditi prodotti, ad eccezione di quelli soggetti ad imposta
             sostitutiva ovvero a tassazione separata;
           sulla base della consistenza del patrimonio mobiliare, fatta eccezione
             per i depositi di conto corrente e per gli impieghi monetari;
           sulla base della consistenza del patrimonio detenuto all’estero per la
             quale abbiano ottenuto la regolarizzazione ai fini fiscali;
         In conseguenza del versamento, viene trasferito in proprietà al
          contribuente un numero di azioni del Fondo pari al valore corrispondente.


                                                                Milano Finanza, 14/10/2011

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Attacco al debito!

  • 1. 24 i dossier www.freefoundation.com ATTACCO AL DEBITO! 18 gennaio 2012 a cura di Renato Brunetta
  • 2. EXECUTIVE SUMMARY  Nella particolare fase dell’economia in cui viviamo, risolvere il problema “deficit” può non essere sufficiente. Esiste, infatti, un problema “debito” che non può essere risolto solo accettando maggiori tassi di interesse;  Anche se l’onere per il servizio del debito è sostenibile, l’aumento del tasso e dello spread rispetto ai bond tedeschi riduce il valore patrimoniale dei titoli pubblici;  Tale situazione genera una riduzione degli attivi delle banche e, quindi, dei loro valori patrimoniali, con ripercussioni significative sull’intera economia;  In questa presentazione si passano in rassegna 8 autorevoli proposte di soluzione del problema del debito.
  • 3. INDICE DELLE 8 PROPOSTE 3 1. Francesco Forte 6. Giuseppe Pennisi 2. Mauro Cutrufo 7. Carlo Pelanda 3. Giuseppe Guarino 8. Guido Salerno Aletta- 4. Giuliano Amato Andrea Monorchio- Associazione L’Italia c’è 5. Pellegrino Capaldo
  • 4. 1. PROPOSTA FRANCESCO FORTE (1/3) 4  A soluzione del problema debito italiano si propone una operazione di finanza straordinaria istituendo, presso la Presidenza del Consiglio, il “Fondo per la garanzia e il riscatto del debito pubblico”;  La situazione attuale spinge a suggerire una manovra biennale capace di impattare sul debito per una cifra variabile tra 400 e 500 miliardi di euro, così da ridurre il rapporto debito/PIL di oltre 30 punti percentuali;  A tal fine, può essere sufficiente dotare il Fondo con 120 o 200 miliardi di euro e impiegare tali risorse per:  acquistare titoli del debito sul mercato secondario;  “collateralizzare” i titoli pubblici a medio e lungo termine (cioè affiancare ad essi una garanzia reale) per il 20% del loro valore facciale.
  • 5. 1. PROPOSTA FRANCESCO FORTE (2/3) 5  Il Fondo dovrebbe operare congiuntamente al Fondo salva- Stati, come definito a livello europeo, con l’obiettivo di:  migliorare la credibilità dell’Italia sui mercati;  aumentare, insieme con il pareggio di bilancio, l’efficienza dell’economia italiana, riducendo il peso dello Stato;  liberare risorse oggi patologicamente impiegate per il servizio del debito, tendenzialmente incrementale, ai fini di sviluppo e riduzione della pressione fiscale.
  • 6. 1. PROPOSTA FRANCESCO FORTE (3/3) 6  6 fonti che alimentano il fondo: 1. alienazione di immobili strumentali dello Stato; 2. cessione di crediti dello stato; 3. patrimonio immobiliare pubblico; 4. quote di società per azioni pubbliche; 5. costituzione e cessione di società per le concessione demaniali; 6. convenzione con la Svizzera per i capitali italiani.
  • 7. 2. PROPOSTA CUTRUFO (1/3) 7  Al fine di contenere e ridurre il debito delle Amministrazioni Pubbliche, è istituito un contributo straordinario di riequilibrio una tantum, determinato applicando aliquote progressive, comprese tra il 6% e il 22,5%. Tale contributo:  è dovuto dalle seguenti categorie di contribuenti:  persone fisiche e pensionati con reddito superiore a 20.000 euro;  imprese con un volume d’affari superiore a 30.000 euro e che sono in esercizio da un periodo superiore a 3 anni;  istituzioni finanziarie quali banche, assicurazioni e altre società del settore.  è previsto anche sulle attività finanziarie.  Previa apposita richiesta, è consentita una dilazione temporale dell’onere derivante dal contributo, per un periodo massimo di 30 anni. Disegno di Legge Senato n. 3030 del 29/11/2011
  • 8. 2. PROPOSTA CUTRUFO (2/3) 8  È istituita una società veicolo, denominata “Riequilibrio S.p.A.”, che stipula una convenzione con Equitalia per la riscossione del contributo;  La Riequilibrio S.p.A. ottiene un rating ed emette bond, fino a un massimo di 6 tranche, per un importo complessivo pari al valore dei contributi per i quali è stata richiesta la dilazione;  Le azioni della Riequilibrio S.p.A. sono collocate presso una fondazione privata indipendente per assicurare agli investitori che lo Stato non eserciti alcun potere di governance fino alla completa estinzione dei bond. Disegno di Legge Senato n. 3030 del 29/11/2011
  • 9. 2. PROPOSTA CUTRUFO (3/3) 9  È istituito un “Fondo per il rimborso del contributo straordinario di riequilibrio”, alimentato dai proventi derivanti dall’attuazione di un programma di dismissione delle proprietà immobiliari e delle partecipazioni azionarie non strategiche dello Stato e degli Enti Territoriali, da realizzare in un arco temporale di 15-20 anni;  È prevista la restituzione del contributo ai cittadini entro il mese di febbraio di ciascun anno, a decorrere dall’anno successivo al pagamento, in base alle disponibilità accertate nella consistenza del Fondo. Disegno di Legge Senato n. 3030 del 29/11/2011
  • 10. 3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (1/4) 10  Ai fini della riduzione del debito pubblico, è necessaria:  un’operazione shock, capace di modificare una tantum le scelte dei risparmiatori e di dare uno scossone all’economia; ma allo stesso tempo:  una soluzione neutra, che non turbi la normale dinamica economica e non alteri gli equilibri del sistema.  L’unico mezzo per conseguirla è l’alienazione dei beni dello Stato. Beni alienabili:  immobili di proprietà statale;  partecipazioni in imprese quotate (es. Eni, Enel, Finmeccanica) e non quotate;  crediti fiscali e non fiscali, compresi quelli degli istituti previdenziali. Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
  • 11. 3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (2/4) 11  Esempio: edifici storici e musei sono beni che in astratto appaiono non commerciabili. Al contrario, si propone di:  alienare tali beni con facoltà di riscatto esercitabile in qualsiasi momento;  prenderli in locazione a lungo termine all’istante stesso della vendita, riservando interamente allo Stato responsabilità e costo della gestione;  fissare il canone di locazione ad un livello correlato, secondo gli usi del mercato, a un prezzo di alienazione conveniente;  mantenere integre, in tal modo, le esigenze dell’uso pubblico e della tutela del bene. Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
  • 12. 3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (3/4) 12  Alternativa 1: trasformare i beni di cui si dispone, poco omogenei, in un’unica categoria di beni mobili: in concreto in partecipazioni azionarie che, per il valore del patrimonio e per l’affidabilità del soggetto cui lo stesso viene conferito, siano agevolmente collocabili sui mercati nazionali e internazionali.  Alternativa 2: versare l’intera somma di intervento quantificata, previo conferimento dell’intera massa di beni, opportunamente valorizzata, in un Fondo di cui si trasferirebbe la proprietà a:  investitori istituzionali e gruppi economici nazionali;  privati e famiglie;  quotazione sui mercati internazionali. Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
  • 13. 3. PROPOSTA GIUSEPPE GUARINO (4/4) 13  L’alienazione di un così ingente volume di beni potrebbe turbare l’andamento dei normali mercati mobiliari ed immobiliari. Occorre quindi creare un “soggetto acquirente”. In astratto si potrebbe:  concentrare i beni in un soggetto unico;  ripartirli tra due o più soggetti.  La prima opzione si impone quasi come necessaria in quanto:  poiché i beni appartengono a categorie non omogenee, occorre effettuare compensazioni nei tempi di realizzo e con riguardo ai metodi di valorizzazione;  concentrare il complesso dei beni in un’unica società costituisce una buona leva per conseguire finanziamenti a condizioni di mercato favorevoli, da utilizzarsi per la migliore gestione del patrimonio societario. Audizione Commissione Bilancio Senato, 26/1/2006
  • 14. 4. IL SILLOGISMO DI GIULIANO AMATO 14  Il debito è di 30.000 euro a italiano;  Ridurlo di 1/3 lo ricondurrebbe a dimensioni già governabili, sotto l’80%;  Significherebbe pagare 10.000 euro a italiano;  Siccome gli italiani non sono tutti uguali, potremmo mettere la riduzione a carico di 1/3 degli italiani;  A quel punto sarebbero:  30.000 euro;  per 1/3 degli italiani;  in 2 anni. Corriere della Sera, 22/12/2010
  • 15. 5. PROPOSTA PELLEGRINO CAPALDO 15  Si propone la “privatizzazione” del debito:  da ripartire tra i cittadini;  in base al valore corrente del patrimonio immobiliare, dando rilievo:  all’anno di acquisto;  alla posizione soggettiva di titolari;  per una quota tra il 5% e il 20% del valore corrente dei singoli cespiti;  secondo varie modalità di pagamento:  immediata, con un congruo sconto;  nell’arco di 3-4 anni, senza sconto e senza interessi;  a scadenza indeterminata, ad un tasso di interesse pari a quello sui mutui fondiari e previa ipoteca sull’immobile. Corriere della Sera, 26/01/2011
  • 16. 6. PROPOSTA GIUSEPPE PENNISI (1/2) 16  Si propone un Fondo con 3 sottostanti, costituiti da attività reali e finanziarie a garanzia di nuovi titoli: 1. parte del patrimonio immobiliare pubblico; 2. parte del patrimonio immobiliare privato su base volontaria e in cambio di un’esenzione fiscale permanente da eventuali patrimoniali; 3. parte dei veri di gioielli di famiglia:  Enel, Eni, Finmeccanica, Poste Italiane, Sace, St-Microelectronics, Terna, Poligrafico, Sogin, Inail;  Rai, Ferrovie, Fincantieri e altre imprese da denazionalizzare non verrebbero incluse poiché non sono gioielli ma fardelli da rimettere in sesto o da liquidare. ilsussidiario.net, 3/10/2011
  • 17. 6. PROPOSTA GIUSEPPE PENNISI (2/2) 17  Con un tale sottostante in garanzia, il Fondo emette titoli a tassi molto bassi (quelli di sconto della BCE) per:  riscattare il debito pubblico;  finanziare investimenti a lungo termine di interesse collettivo.  Il Fondo è un veicolo per denazionalizzare/privatizzare le società/enti le cui azioni costituiscono il sottostante;  Perché l’operazione funzioni, il sottostante deve essere:  aggregato, con qualche forma di cartolarizzazione;  non quotato in Borsa per un certo numero di anni, al fine di costituire una garanzia solida. ilsussidiario.net, 3/10/2011
  • 18. 7. PROPOSTA CARLO PELANDA (1/2) 18  Si propone un’operazione del valore di 500 miliardi attraverso la creazione di un Fondo sovrano multi-comparto cui trasferire la parte alienabile del patrimonio pubblico. Il Fondo:  avrà la forma di una società finanziaria posseduta dallo Stato al 100%;  sarà diviso in comparti, ciascuno con un proprio regolamento e organizzazione gestionale, tra cui i principali dovrebbero essere:  immobiliare;  azionario;  licenze, concessioni e brevetti.  Questo tipo di impacchettamento del patrimonio alienabile permette:  di fare operazioni finanziarie senza necessità di vendere subito i beni, con il rischio di svendere;  di valorizzare meglio il patrimonio e ricavare rendite più elevate, fino a 15-25 miliardi annui. ilsussidiario.net, 3/10/2011
  • 19. 7. PROPOSTA CARLO PELANDA (2/2) 19  Per esempio: il primo comparto vale 400 miliardi;  Il Fondo emette un’obbligazione decennale di 300 miliardi con cedola al 6% annuo più un premio variabile, garantita dai 400;  L’obbligazione viene venduta sul mercato globale a istituti finanziari che vedono una garanzia solida, superiore a quella dello Stato italiano, quindi utilizzabile nel patrimonio di garanzia delle banche;  In dieci anni il comparto immobiliare porterà il proprio valore complessivo da 400 miliardi a 600 attraverso vendite al momento giusto, valorizzazioni appropriate, stime più approfondite del Nav, ecc.;  Il Fondo incassa subito 300 miliardi che potranno essere:  usati per comprare titoli di debito italiano nelle aste di rifinanziamento;  dati allo Stato per pagare i titoli giunti a scadenza senza necessità di rinnovarli. ilsussidiario.net, 3/10/2011
  • 20. 8. PROPOSTA SALERNO-MONORCHIO- ASSOCIAZIONE L’ITALIA C’È (1/2) 20  L’obiettivo di abbattere il debito delle Pubbliche amministrazioni viene perseguito mediante una specifica obbligazione tributaria cui corrisponde, all’atto del suo assolvimento, la attribuzione al contribuente di corrispondenti quote di proprietà del patrimonio disponibile dello Stato, fatta eccezione delle partecipazioni di controllo azionario delle società quotate;  A tal fine, detto patrimonio viene previamente conferito al “Fondo patrimoniale degli Italiani”. Il Fondo:  è costituito nella forma di S.p.A.;  ha natura di istituzione finanziaria non bancaria;  ha lo scopo di valorizzare i cespiti conferiti;  ha durata di anni cinquanta. Milano Finanza, 14/10/2011
  • 21. 8. PROPOSTA SALERNO-MONORCHIO- ASSOCIAZIONE L’ITALIA C’È (2/2) 21  È istituito, quale obbligazione tributaria, il contributo finanziario obbligatorio all’abbattimento del debito delle Pubbliche Amministrazioni;  Sono obbligati al pagamento del contributo i cittadini italiani:  sulla base dei redditi prodotti, ad eccezione di quelli soggetti ad imposta sostitutiva ovvero a tassazione separata;  sulla base della consistenza del patrimonio mobiliare, fatta eccezione per i depositi di conto corrente e per gli impieghi monetari;  sulla base della consistenza del patrimonio detenuto all’estero per la quale abbiano ottenuto la regolarizzazione ai fini fiscali;  In conseguenza del versamento, viene trasferito in proprietà al contribuente un numero di azioni del Fondo pari al valore corrispondente. Milano Finanza, 14/10/2011