SlideShare a Scribd company logo
1 of 100
comunità parrocchiale “S. Antonino Martire”
Castelbuono

Anno pastorale 2012-2013
stanno alla porta e bussano

In dialogo con
i maestri del sospetto
e i testimoni della fede
i maestri del sospetto e i testimoni della fede
27/10 B. Russell, Perché non sono cristiano
24/11 B. Croce, Perché non possiamo non dirci
“cristiani”

15/12 P. Odifreddi, Perché non possiamo essere
cristiani
26/01 E. Drewermann, I funzionari di Dio
16/02 R. Guardini, L’essenza del cristianesimo
16/03 H.U. von Balthasar, Solo l’amore è
credibile
20/04 K. Rahner, Corso fondamentale sulla fede
25/05 J. Ratzinger, Introduzione al
i maestri del sospetto e i testimoni della fede
1968 - 2000
“Se oggi dovessi riscrivere
l’Introduzione al cristianesimo, non
potrei non includervi tutte le
esperienze degli ultimi trent'anni e,
di conseguenza, non potrei non
affrontare con maggiore vigore
rispetto al passato anche gli
interrogativi interreligiosi.
Credo, tuttavia, di non aver sbagliato
l'orientamento di fondo ponendo al
centro della discussione la questione
di Dio e la questione di Cristo [...].
L'orientamento di fondo era a mio
avviso corretto. Di qui il mio coraggio
oggi di porre ancora una volta il libro
nelle mani del lettore”.
Le domande radicali
Che cosa realmente significa "essere
cristiano"?

Spiegare in maniera convincente
perché egli creda,
quale sia il lineare indirizzo,
il nucleo centrale della decisione della
fede?
Noi tenteremo di fare qualche
riflessione su questo assunto,
sforzandoci di sintetizzare in pochi
asserti facilmente comprensibili le linee
fondamentali del cristianesimo.
STRUTTURE DEL
CRISTIANESIMO
1. Dal singolo al tutto: è la dialettica tra
singolo e tutto.
2. Dall’essere per se stessi all’essere per gli
altri.
3. Il Massimo si manifesta nel Minimo.
4. Il Minimo rimanda al Massimo della
sovrabbondanza.
5. La rivelazione cristiana ha il carattere della
definitività, ma essa apre alla speranza del
futuro.
6. Il cristianesimo afferma il primato del
riceveresul fare, del dono sulle prestazioni.
1.
L'individuo singolo
e il tutto
Se esistesse soltanto Dio e una somma
di singoli individui, il cristianesimo
non sarebbe affatto necessario.
La salvezza del singolo in quanto tale
può e potrebbe venir operata
direttamente e in maniera immediata
da Dio stesso, come di fatto continua ad
avvenire.
Per la redenzione del singolo
individuo, non ci sarebbe bisogno
né d'una chiesa,
né d'una storia della salvezza,
né d'una Incarnazione
e d'una passione di Dio nel mondo.
La fede cristiana sgorga dalla
consapevolezza che il mero individuo
singolo di fatto non esiste, e l'uomo
sussiste per contro solo in relazione col
tutto complessivo: inserito
nell'umanità, nella storia, nel cosmo,
come essenzialmente gli si addice nella
sua qualità di "spirito incorporato".
Il corpo separa gli uomini uno
dall'altro.
La corporeità dice necessariamente
derivazioni da altri.
L'uomo si presenta quindi
ostensibilmente come quell'essere, che
è in grado di esistere solo derivando
da un altro.
Franz von Baader:
non Cogito, ergo sum,
ma Cogitor, ergo sum.
L'essere uomini equivale ad un
coesistere in tutte le dimensioni
nell'attualità del presente,
del passato
e dell'avvenire dell'umanità.
Non possiamo dilungarci a dimostrarne
i singoli particolari.
Alcuni brevi accenni.
1. La nostra vita spirituale dipende
interamente dal mezzo costituito dal
linguaggio che ci proviene da una
remota antichità.
2. L'uomo è l'essere che vive proiettato
nel futuro, preoccupandosi
continuamente di far progetti
ambientati oltre il limite dell'attimo
fuggente.
3. Il mero individuo,
la monade-uomo del rinascimento,
il puro essere del cogito ergo sum
non esiste affatto.
4. Non è un essere che ricomincia
sempre dal punto zero.
Possiamo affermare che la chiesa e il
Cristianesimo hanno a che fare proprio
con l'uomo imbastito in questo modo.
Chiesa e cristianesimo esistono per la
storia, a causa dei nessi collettivi che
improntano l'uomo.
Il loro scopo è quello di prestare un
servizio alla storia in quanto tale.
Ognuno vive avviluppato in un
intrico, che forma una componente
integrale della sua stessa esistenza.
La risurrezione esprime l'idea che la
immortalità dell'uomo può consistere e
venir immaginata solo nella
coesistenza degli uomini, nell'uomo in
quanto essere dalla vita associata.
Anche il concetto di Redenzione non
si riferisce affatto ad un destino
monadico e isolato del singolo
individuo.
Esser cristiani è un carisma sociale.
Si è cristiani perché la diaconia
cristiana è significativa e necessaria nei
confronti della storia.
Il cristianesimo vive attingendo la sua
linfa dal singoloindividuo e per il bene
del singolo individuo.

Nel cristianesimo in sostanza tutto
dipende da un singolo individuo,
dall'uomo Gesù di Nazareth.
La sua croce ha saputo spezzare i ceppi
del "si" impersonale contribuendo al
rinnovamento della storia perché il
cristianesimo vuol cogliere la storia
nella sua integralità, il suo appello
risulta radicalmente indirizzato al
singolo.
Il cristianesimo ammette in tutta la sua
radicalità il principio della
"supremazia del singolo".
Il singolo è la salvezza del tutto, il
tutto riceve tale salvezza unicamente
dal singolo, il quale impersona
realmente tale salvezza, e appunto per
questo cessa di esistere soltanto per sé
solo.
Riassumendo: il cristianesimo
scaturisce dal principio di corporeità
(storicità), va pensato sul piano del
tutto e unicamente in esso acquista un
senso.
2.
Il principio del “pro”
Nella preposizione "per" viene ad
esprimersila vera e propria legge
fondamentale dell'esistenza cristiana.
L'esistenza di Gesù Cristo ci vien
presentata come esistenza "per i
molti", come un'esistenza aperta, che
agevola e crea attraverso la
comunicazione con lui la
comunicazione vicendevole fra tutti.
"Vado, ma torno a voi" (Gv 14,28).
Io sono colui che introduce tutti
quanti nell'unità del suo nuovo
essere, colui che non è più un limite
ristretto, bensì un'unita dal più ampio
respiro.
Nella croce, la teologia dei Padri ha
visto simboleggiato il gesto della
preghiera cristiana, scorgendovi la
perfetta coincidenza fra adorazione e
fraternità, che rappresenta l'indivisibile
binomio formato dal servizio agli
uomini e dalla glorificazione di Dio.
L'esser cristiani denota essenzialmente
il passaggio dall'essere per se stessi,
all'essere gli uni per gli altri.
La decisione fondamentale per il
cristianesimo, la sua accettazione senza
riserve comporta lo scardinamento
della posizione accentrata sull'"io", e
l'annessione all'esistenza di Gesù
Cristo, che è completamente dedita al
tutto.
Le grandi figure della storia salvifica
rappresentano i più alti modelli del
culto cristiano, quelle che meglio
incarnano le forme espressive di
questo principio del "pro".
Ognuno è chiamato ad intraprendere
incessantemente l'esodo del
superamento di sé.
Concludendo
Tutti gli sforzi di superamento di sé
intrapresi dall'uomo di sua iniziativa
non sono mai sufficienti.
Tutti i superamenti di sé hanno
bisogno
di ricevere dagli altri,
di attingere soprattutto da quell'altro
che, è veramente l'altro dell'intera
umanità, pur essendo
contemporaneamente un tutto unico
con lei: l'uomo-Dio Gesù Cristo.
3.
La legge dell'incognito
L'essere-totalmente-diversodi Dio è
- una diversità assoluta
- una radicale inconoscibilità.
La misteriosità di Dio assume la
scandalosa fisionomia della sua
tangibilità e visibilità in veste di
Crocifisso.
L'alfa del mondo si presenta ora come
l'omega.
Lutero parla d'una misteriosità di Dio
"sub contrario».
La filosofia: Dio l'essere radicalmente
diverso da noi.
La nostra fede in Gesù Cristo: Dio è
l'essere totalmente diverso, invisibile,
inconoscibile.
In tutta la Bibbia ci s'imbatte
continuamente nell'idea d'una duplice
modalità di manifestazione di Dio nel
mondo.
La perfetta
La nota dell’infimo
logicità del mondo sino a ridursi ad un
ci parla di Lui.
puro e semplice
nulla.
Dio sembra gradualmente scomparire
nell'infinitesimale, rivelandosi però
sempre più manifestamente per quello
che è in realtà.
-la terra, un nulla sperduto nel cosmo,
che però deve assurgere a punto focale
dell'azione divina esplicantesi nel
cosmo stesso;
-Israele, un nulla fra i potentati umani,
che deve assurgere a punto di
apparizione di Dio nel mondo;
-Nazareth, un autentico nulla in seno
ad Israele, che deve assurgere a punto
del suo definitivo avvento tra noi;
- la croce, alla quale Uno è appeso che
deve assurgere a punto in cui si può
toccar con mano Iddio;
- la chiesa che rivendica il diritto di
essere la sede perenne della sua
rivelazione.
Il nulla cosmico è il vero Tutto, perché
l'"esistere per" è la nota caratteristica
del divino…
4.
La legge della
sovrabbondanza
Nel Nuovo Testamento: una tensione
che sembra insormontabile:
- tra grazia
- e comportamento etico.
In questa polarità un centro
unificatore.
Nel termine "sovrabbondanza", nel
quale le esigenze risultano intimamente
uniti sino a confluire uno nell'altro.
Ogni giustizia umana viene reputata
insufficiente.
Nella chiesa, esiste uno "stato di
perfezione", nel quale ci si obbliga ad
andar oltre il meramente comandato,
dando una prestazione
"sovrabbondante".
Ma lo "stato di perfezione" costituisce
in realtà la drammatica conferma della
perenne imperfezione dell'uomo.
Nessun uomo potrebbe entrare nel
Regno dei cieli nella sfera
dell'autentica, reale e piena giustizia.
Il Regno dei cieli dovrà rimanere una
vuota utopia, sintanto che esso sarà
lasciato unicamente in balia della
buona volontà degli uomini.
Gesù Cristo è davvero la giustizia di
Dio che si spinge ben oltre la mera
obbligatorietà;
è veramente sovrabbondante,
incarnando l'immensa generosità del
suo amore, tramite la quale egli
sopravanza infinitamente il fallimento
dell'uomo.
Il tema della sovrabbondanza alla
luce del Nuovo Testamento

La
moltiplicazione
dei pani: le sette
ceste = la realtà del
sovrabbondante,
del superiore-alnecessario.

Le nozze di Cana:
la misura
esorbitante = 480700 litri!
Ambedue i racconti hanno a che fare
con l'Eucaristia = la sovrabbondanza
tipicamente divina, che sorpassa
infinitamente
- ogni bisogno
- e ogni pur giusta aspirazione.
Cristo è l'infinita prodigalità di Dio.
La sovrabbondanza è l'impronta
inequivocabile lasciata da Dio nella sua
Creazione.
L'autentica definizione della storia
della salvezza si può sintetizzare nella
parola "sovrabbondanza".
La follia d'un amore per il quale lo
spreco è legge,
la sovrabbondanza è l'unica misura
sufficiente.
La creazione vive di sovrabbondanza,
l'uomo è un essere per il quale il
sovrabbondante è necessario,
la Rivelazione è sovrabbondante, ma
appunto per questo il necessario,
l'Amore in cui si concretizza il senso
dell'universo.
5.
Stadio definitivo e speranza
In Cristo si è ormai realizzata la
salvezza degli uomini,
è cominciato il futuro dell'uomo,
esso è già perfetto, già parte integrante
del nostro presente.
Questa affermazione ha in sé un
principio di "definitività".
Con "Cristo la rivelazione risulta
conclusa".
Significa che il dialogo intavolato da
Dio con l'uomo ha raggiunto il suo
traguardo proprio in Gesù.
In questo dialogo, l'importante è
l'estrinsecare se stessi nella parola.
Il fine mirato dal dialogo consiste
praticamente nell'unione.
Pertanto, la rivelazione non termina
qui perché Dio la conclude alla maniera
positivistica, bensì perché essa è ormai
giunta al termine.
Il traguardo: uno spazio libero ed
aperto.
L'unificazione avvenuta in quell'unico
punto che è Gesù di Nazararerh, deve
coinvolgere tutta quanta l'umanità,
l'intero unico "Adamo", trasformandolo
in "corpo di Cristo".
La storia marcia sempre in avanti; ma il
progresso esige un orientamento
definitivo che lo sottrae al giro a vuoto
del circolo vizioso, che non conduce
mai ad una meta finale.
La fede nell'incarnazione di Dio
attuatasi in Gesù Cristo crede
nell'aspetto definitivo dell'evento, per
cui ha la retta consapevolezza di avere
il futuro aperto dinnanzi a sé.
Le conseguenze:
- la fede ha i suoi gradi
in questo modo essa costituisce la
perenne base esistenziale dell'uomo
che è soltanto uno;
- la fede conosce asserti definitivi nei
quali articola le sue posizioni
intrinsecamente definitive;
- queste formule sono suscettibili di
aprirsi ulteriormente nel corso della
storia, in maniera da poter venir intese
continuamente in senso nuovo.
6.
Preminenza della ricezione
e positività cristiana
L'uomo non raggiunge veramente se
stesso tramite ciò che fa, bensì tramite
ciò che riceve.
Egli è tenuto ad attendere il dono
dell'amore sotto forma di gratuita
elargizione.
Non si può divenire
integralmenteuomini fuorché
venendoamati, lasciandosi amare.
L'amore rappresenta per l'uomo la più
alta possibilità e al contempo la più
profonda necessità.
Adamo si è ingannato. Pensò che Dio
fosse un essere
-indipendente,
-autonomo,
-autosufficiente;
e per, divenire come lui, si è ribellato
commettendo una disobbedienza.
Credendo di diventare Dio, Adamo
assunse un atteggiamento totalmente
diverso da quello di lui.
Si ritirò in una scontrosa solitudine,
mentre Dio era la comunità per
antonomasia.
Il primato della ricezione non intende
affatto esiliare l'uomo in una mera
passività;
esso ci agevola la possibilità di
affrontare le cose di questo mondo,
mettendole al servizio dell'amore
redentivo.
Il primato della ricezione include la
positività cristiana, dimostrandone
l'intrinseca necessità.
Anche i nostri rapporti con Dio non
possono basarsi su uno schema di
nostra fabbricazione, su una nozione
meramente speculativa, ma esigono
invece la positività di ciò che ci sta di
fronte, pervenendo a noi come un
fattore positivo, da accettare.
Il causale, il derivante dall'esterno è
un dato necessario all'uomo;
solo attingendo dall'esterno è in grado
di aprirsi il suo interno.
L'avvento in incognito di Dio, che si
presenta in veste d’uomo nella storia
"deve" essere tale: deve attuarsi così,
per necessità intrinseca della libertà
stessa.
7.
Conclusione riassuntiva:
l’“essenza del
cristianesimo”
Nei sei principi enunciati, noi abbiamo
individuato quasi le particelle
elementari del composto cristiano;
ma dietro ad esse, esiste un unico,
semplice nucleo centrale del
cristianesimo.
I sei principi si sintetizzano in ultima
analisi in un unico trascendentale
principio: l'amore.
Il vero e autentico cristiano è colui
che attraverso il suo spirito cristiano è
divenuto genuinamente umano.
Realmente cristiano è colui che ha
conquistato la vera libertà, giungendo
così alla semplice ed umana bontà.
Il principio dell'amore, se vuole
realmente essere veritiero, include
anche la fede.
Fede ed amore (carità) si
condizionano e s'incrementano a
vicenda.
Nel principio dell'amore è presente
pure il principio della speranza, che si
protende
al tutto superandol'attimo fuggente
ed evitandonelo sporadico
isolamento.
S. Paolo ci addita i pilastri portanti
della fede cristiana: "Ora soltanto
queste tre cose perdurano: fede,
speranza e amore; ma la più
eccellentedi tutte è l'amore" (1Cor.
13,13).
“Sono un semplice pellegrino”
Maestri, Testimoni, ma soprattutto Amici
Joseph Ratzinger

More Related Content

What's hot

S. Agostino di Ippona
S. Agostino di IpponaS. Agostino di Ippona
S. Agostino di IpponaElisa2088
 
Aurelio Agostino d'Ippona
Aurelio Agostino d'IpponaAurelio Agostino d'Ippona
Aurelio Agostino d'IpponaLuigiSav95
 
Incontro servi cellule di evangelizzazione diocesana
Incontro servi cellule di evangelizzazione diocesanaIncontro servi cellule di evangelizzazione diocesana
Incontro servi cellule di evangelizzazione diocesanaCellule
 
R. Villano - Strutture cristiano - Sacerdozio
R. Villano - Strutture cristiano - SacerdozioR. Villano - Strutture cristiano - Sacerdozio
R. Villano - Strutture cristiano - SacerdozioRaimondo Villano
 
Cristiani e musulmani conoscere per dialogare
Cristiani e musulmani   conoscere per dialogareCristiani e musulmani   conoscere per dialogare
Cristiani e musulmani conoscere per dialogarePaola Barigelli-Calcari
 
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di PascalR. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di PascalRaimondo Villano
 
R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...
R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...
R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...Raimondo Villano
 
Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Giornata Mondiale del Migrante e del RifugiatoGiornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Giornata Mondiale del Migrante e del RifugiatoMaike Loes
 
Presentazione Sant' Agostino
Presentazione Sant' AgostinoPresentazione Sant' Agostino
Presentazione Sant' Agostinopierobev
 
Dalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in Europa
Dalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in EuropaDalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in Europa
Dalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in EuropaGiorgio Spano
 
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I VangeliCatechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I VangeliCatechesiGiovanile
 
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamo
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamo8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamo
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamoMichela Mazzola
 
R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...
R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...
R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...Raimondo Villano
 

What's hot (20)

S. Agostino di Ippona
S. Agostino di IpponaS. Agostino di Ippona
S. Agostino di Ippona
 
Aurelio Agostino d'Ippona
Aurelio Agostino d'IpponaAurelio Agostino d'Ippona
Aurelio Agostino d'Ippona
 
Incontro servi cellule di evangelizzazione diocesana
Incontro servi cellule di evangelizzazione diocesanaIncontro servi cellule di evangelizzazione diocesana
Incontro servi cellule di evangelizzazione diocesana
 
R. Villano - Strutture cristiano - Sacerdozio
R. Villano - Strutture cristiano - SacerdozioR. Villano - Strutture cristiano - Sacerdozio
R. Villano - Strutture cristiano - Sacerdozio
 
Cristiani e musulmani conoscere per dialogare
Cristiani e musulmani   conoscere per dialogareCristiani e musulmani   conoscere per dialogare
Cristiani e musulmani conoscere per dialogare
 
Il credo islamico su Gesù e Maria
Il credo islamico su Gesù e MariaIl credo islamico su Gesù e Maria
Il credo islamico su Gesù e Maria
 
Maria, La Sorella
Maria, La SorellaMaria, La Sorella
Maria, La Sorella
 
Raimondo villano - La conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
Raimondo villano - La conoscenza di Dio nel pensiero di PascalRaimondo villano - La conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
Raimondo villano - La conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
 
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di PascalR. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
R. Villano - Conoscenza di Dio nel pensiero di Pascal
 
R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...
R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...
R. Villano - Riflessioni sulle strutture dell'essere cristiano in Joseph Ratz...
 
Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Giornata Mondiale del Migrante e del RifugiatoGiornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
 
Presentazione Sant' Agostino
Presentazione Sant' AgostinoPresentazione Sant' Agostino
Presentazione Sant' Agostino
 
Maria nel dialogo ecumenico occidentale
Maria nel dialogo ecumenico occidentaleMaria nel dialogo ecumenico occidentale
Maria nel dialogo ecumenico occidentale
 
Maria innocente
Maria innocenteMaria innocente
Maria innocente
 
Dalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in Europa
Dalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in EuropaDalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in Europa
Dalla pedagogia Cristiana alla pedagogia umanistica in Europa
 
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I VangeliCatechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
Catechesi Giovanile - Cap.IX - I Vangeli
 
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamo
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamo8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamo
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamo
 
Kung
KungKung
Kung
 
R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...
R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...
R. Villano - Strutture essere cristiano in J. RATZINGER: Rifllessioni su Dio ...
 
Mater dei o postina ?
Mater dei o postina ?Mater dei o postina ?
Mater dei o postina ?
 

Viewers also liked (17)

Drewermann
DrewermannDrewermann
Drewermann
 
3. il bene e il peccato
3. il bene e il peccato3. il bene e il peccato
3. il bene e il peccato
 
Romano Guardini
Romano GuardiniRomano Guardini
Romano Guardini
 
4. l'origine e lo scopo del dolore
4. l'origine e lo scopo del dolore4. l'origine e lo scopo del dolore
4. l'origine e lo scopo del dolore
 
Etty Hillesum
Etty HillesumEtty Hillesum
Etty Hillesum
 
Pon riveduto1
Pon riveduto1Pon riveduto1
Pon riveduto1
 
Carlo Maria Martini
Carlo Maria MartiniCarlo Maria Martini
Carlo Maria Martini
 
Severino
SeverinoSeverino
Severino
 
Piergiorgio Odifreddi
Piergiorgio OdifreddiPiergiorgio Odifreddi
Piergiorgio Odifreddi
 
Scalfari
ScalfariScalfari
Scalfari
 
5. La vera felicità
5. La vera felicità5. La vera felicità
5. La vera felicità
 
Erri de Luca
Erri de LucaErri de Luca
Erri de Luca
 
Karl Rahner
Karl RahnerKarl Rahner
Karl Rahner
 
Nietzsche
NietzscheNietzsche
Nietzsche
 
La riforma luterana
La riforma luteranaLa riforma luterana
La riforma luterana
 
2. il senso e il fine della vita
2. il senso e il fine della vita2. il senso e il fine della vita
2. il senso e il fine della vita
 
Surface roughness 200708
Surface roughness 200708Surface roughness 200708
Surface roughness 200708
 

Similar to Joseph Ratzinger

redemptor hominis - John Paul II - Italiano.pptx
redemptor hominis - John  Paul II - Italiano.pptxredemptor hominis - John  Paul II - Italiano.pptx
redemptor hominis - John Paul II - Italiano.pptxMartin M Flynn
 
R. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuro
R. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuroR. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuro
R. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuroRaimondo Villano
 
Card. Martini per il Sole 24 Ore
Card. Martini per il Sole 24 OreCard. Martini per il Sole 24 Ore
Card. Martini per il Sole 24 OreRoberto Gerin
 
Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...
Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...
Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...Raimondo Villano
 
Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...
Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...
Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...Salvatore [Sasa'] Barresi
 
R. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGER
R. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGERR. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGER
R. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGERRaimondo Villano
 
Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...
Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...
Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...Alberto Colaiacomo
 
Filosofia cristiana
Filosofia cristianaFilosofia cristiana
Filosofia cristianaElisa2088
 
R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...
R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...
R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...Raimondo Villano
 
Card. prefetto congresso assisi 2012
Card. prefetto congresso assisi 2012Card. prefetto congresso assisi 2012
Card. prefetto congresso assisi 2012misionerasdiocesanas
 
Ponencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América Latina
Ponencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América LatinaPonencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América Latina
Ponencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América LatinaUniversidad Técnica Particular de Loja
 
R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)
R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)
R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)Raimondo Villano
 

Similar to Joseph Ratzinger (17)

redemptor hominis - John Paul II - Italiano.pptx
redemptor hominis - John  Paul II - Italiano.pptxredemptor hominis - John  Paul II - Italiano.pptx
redemptor hominis - John Paul II - Italiano.pptx
 
R. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuro
R. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuroR. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuro
R. Villano - Strutture essere cristiano J. Ratzinger - Fede e futuro
 
Le 95 Tesi di M. Lutero
Le 95 Tesi di M. LuteroLe 95 Tesi di M. Lutero
Le 95 Tesi di M. Lutero
 
Card. Martini per il Sole 24 Ore
Card. Martini per il Sole 24 OreCard. Martini per il Sole 24 Ore
Card. Martini per il Sole 24 Ore
 
Cristiani e cittadini
Cristiani e cittadiniCristiani e cittadini
Cristiani e cittadini
 
Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...
Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...
Raimondo Villano - Riflessioni sul cristianesimo di Ratzinger: analisi singol...
 
Caritas
CaritasCaritas
Caritas
 
Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...
Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...
Con l'aiuto della madonna di capocolonna, crotone rialzati! (vers.02) s. barr...
 
R. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGER
R. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGERR. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGER
R. Villano - Strutture cristiano J. RATZINGER
 
Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...
Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...
Domenica 6 ottobre 2013: le pagine di Avvenire "Lazio Sette" della Diocesi di...
 
Dialogo ecumenico
Dialogo ecumenicoDialogo ecumenico
Dialogo ecumenico
 
Filosofia cristiana
Filosofia cristianaFilosofia cristiana
Filosofia cristiana
 
R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...
R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...
R. Villano - Riflessioni su strutture dell'essere cristiano: legge dell’incog...
 
Card. prefetto congresso assisi 2012
Card. prefetto congresso assisi 2012Card. prefetto congresso assisi 2012
Card. prefetto congresso assisi 2012
 
Ponencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América Latina
Ponencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América LatinaPonencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América Latina
Ponencia: Hacia la elaboracion de una Mariologia popular en América Latina
 
Liturgia Natalizia
Liturgia NataliziaLiturgia Natalizia
Liturgia Natalizia
 
R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)
R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)
R. Villano - Riflessioni su temi e volti del Natale (conferenza)
 

More from Michela Mazzola

More from Michela Mazzola (7)

7. il giudizio
7. il giudizio7. il giudizio
7. il giudizio
 
6. la morte
6. la morte6. la morte
6. la morte
 
Drewermann
DrewermannDrewermann
Drewermann
 
1. la natura dell'uomo
1. la natura dell'uomo1. la natura dell'uomo
1. la natura dell'uomo
 
Hans Urs von Balthasar
Hans Urs von BalthasarHans Urs von Balthasar
Hans Urs von Balthasar
 
Russell
RussellRussell
Russell
 
Enzo bianchi
Enzo bianchiEnzo bianchi
Enzo bianchi
 

Joseph Ratzinger

  • 1. comunità parrocchiale “S. Antonino Martire” Castelbuono Anno pastorale 2012-2013
  • 2. stanno alla porta e bussano In dialogo con i maestri del sospetto e i testimoni della fede
  • 3. i maestri del sospetto e i testimoni della fede
  • 4. 27/10 B. Russell, Perché non sono cristiano 24/11 B. Croce, Perché non possiamo non dirci “cristiani” 15/12 P. Odifreddi, Perché non possiamo essere cristiani 26/01 E. Drewermann, I funzionari di Dio 16/02 R. Guardini, L’essenza del cristianesimo 16/03 H.U. von Balthasar, Solo l’amore è credibile 20/04 K. Rahner, Corso fondamentale sulla fede 25/05 J. Ratzinger, Introduzione al
  • 5. i maestri del sospetto e i testimoni della fede
  • 6.
  • 8. “Se oggi dovessi riscrivere l’Introduzione al cristianesimo, non potrei non includervi tutte le esperienze degli ultimi trent'anni e, di conseguenza, non potrei non affrontare con maggiore vigore rispetto al passato anche gli interrogativi interreligiosi.
  • 9. Credo, tuttavia, di non aver sbagliato l'orientamento di fondo ponendo al centro della discussione la questione di Dio e la questione di Cristo [...]. L'orientamento di fondo era a mio avviso corretto. Di qui il mio coraggio oggi di porre ancora una volta il libro nelle mani del lettore”.
  • 11. Che cosa realmente significa "essere cristiano"? Spiegare in maniera convincente perché egli creda, quale sia il lineare indirizzo, il nucleo centrale della decisione della fede?
  • 12. Noi tenteremo di fare qualche riflessione su questo assunto, sforzandoci di sintetizzare in pochi asserti facilmente comprensibili le linee fondamentali del cristianesimo.
  • 14. 1. Dal singolo al tutto: è la dialettica tra singolo e tutto. 2. Dall’essere per se stessi all’essere per gli altri. 3. Il Massimo si manifesta nel Minimo. 4. Il Minimo rimanda al Massimo della sovrabbondanza. 5. La rivelazione cristiana ha il carattere della definitività, ma essa apre alla speranza del futuro. 6. Il cristianesimo afferma il primato del riceveresul fare, del dono sulle prestazioni.
  • 16. Se esistesse soltanto Dio e una somma di singoli individui, il cristianesimo non sarebbe affatto necessario.
  • 17. La salvezza del singolo in quanto tale può e potrebbe venir operata direttamente e in maniera immediata da Dio stesso, come di fatto continua ad avvenire.
  • 18. Per la redenzione del singolo individuo, non ci sarebbe bisogno né d'una chiesa, né d'una storia della salvezza, né d'una Incarnazione e d'una passione di Dio nel mondo.
  • 19. La fede cristiana sgorga dalla consapevolezza che il mero individuo singolo di fatto non esiste, e l'uomo sussiste per contro solo in relazione col tutto complessivo: inserito nell'umanità, nella storia, nel cosmo, come essenzialmente gli si addice nella sua qualità di "spirito incorporato".
  • 20. Il corpo separa gli uomini uno dall'altro. La corporeità dice necessariamente derivazioni da altri. L'uomo si presenta quindi ostensibilmente come quell'essere, che è in grado di esistere solo derivando da un altro.
  • 21. Franz von Baader: non Cogito, ergo sum, ma Cogitor, ergo sum. L'essere uomini equivale ad un coesistere in tutte le dimensioni nell'attualità del presente, del passato e dell'avvenire dell'umanità.
  • 22. Non possiamo dilungarci a dimostrarne i singoli particolari. Alcuni brevi accenni.
  • 23. 1. La nostra vita spirituale dipende interamente dal mezzo costituito dal linguaggio che ci proviene da una remota antichità.
  • 24. 2. L'uomo è l'essere che vive proiettato nel futuro, preoccupandosi continuamente di far progetti ambientati oltre il limite dell'attimo fuggente.
  • 25. 3. Il mero individuo, la monade-uomo del rinascimento, il puro essere del cogito ergo sum non esiste affatto.
  • 26. 4. Non è un essere che ricomincia sempre dal punto zero.
  • 27. Possiamo affermare che la chiesa e il Cristianesimo hanno a che fare proprio con l'uomo imbastito in questo modo. Chiesa e cristianesimo esistono per la storia, a causa dei nessi collettivi che improntano l'uomo. Il loro scopo è quello di prestare un servizio alla storia in quanto tale.
  • 28. Ognuno vive avviluppato in un intrico, che forma una componente integrale della sua stessa esistenza.
  • 29. La risurrezione esprime l'idea che la immortalità dell'uomo può consistere e venir immaginata solo nella coesistenza degli uomini, nell'uomo in quanto essere dalla vita associata.
  • 30. Anche il concetto di Redenzione non si riferisce affatto ad un destino monadico e isolato del singolo individuo. Esser cristiani è un carisma sociale. Si è cristiani perché la diaconia cristiana è significativa e necessaria nei confronti della storia.
  • 31. Il cristianesimo vive attingendo la sua linfa dal singoloindividuo e per il bene del singolo individuo. Nel cristianesimo in sostanza tutto dipende da un singolo individuo, dall'uomo Gesù di Nazareth.
  • 32. La sua croce ha saputo spezzare i ceppi del "si" impersonale contribuendo al rinnovamento della storia perché il cristianesimo vuol cogliere la storia nella sua integralità, il suo appello risulta radicalmente indirizzato al singolo.
  • 33. Il cristianesimo ammette in tutta la sua radicalità il principio della "supremazia del singolo". Il singolo è la salvezza del tutto, il tutto riceve tale salvezza unicamente dal singolo, il quale impersona realmente tale salvezza, e appunto per questo cessa di esistere soltanto per sé solo.
  • 34. Riassumendo: il cristianesimo scaturisce dal principio di corporeità (storicità), va pensato sul piano del tutto e unicamente in esso acquista un senso.
  • 35. 2. Il principio del “pro”
  • 36. Nella preposizione "per" viene ad esprimersila vera e propria legge fondamentale dell'esistenza cristiana.
  • 37. L'esistenza di Gesù Cristo ci vien presentata come esistenza "per i molti", come un'esistenza aperta, che agevola e crea attraverso la comunicazione con lui la comunicazione vicendevole fra tutti.
  • 38. "Vado, ma torno a voi" (Gv 14,28). Io sono colui che introduce tutti quanti nell'unità del suo nuovo essere, colui che non è più un limite ristretto, bensì un'unita dal più ampio respiro.
  • 39. Nella croce, la teologia dei Padri ha visto simboleggiato il gesto della preghiera cristiana, scorgendovi la perfetta coincidenza fra adorazione e fraternità, che rappresenta l'indivisibile binomio formato dal servizio agli uomini e dalla glorificazione di Dio.
  • 40. L'esser cristiani denota essenzialmente il passaggio dall'essere per se stessi, all'essere gli uni per gli altri.
  • 41. La decisione fondamentale per il cristianesimo, la sua accettazione senza riserve comporta lo scardinamento della posizione accentrata sull'"io", e l'annessione all'esistenza di Gesù Cristo, che è completamente dedita al tutto.
  • 42. Le grandi figure della storia salvifica rappresentano i più alti modelli del culto cristiano, quelle che meglio incarnano le forme espressive di questo principio del "pro". Ognuno è chiamato ad intraprendere incessantemente l'esodo del superamento di sé.
  • 44. Tutti gli sforzi di superamento di sé intrapresi dall'uomo di sua iniziativa non sono mai sufficienti.
  • 45. Tutti i superamenti di sé hanno bisogno di ricevere dagli altri, di attingere soprattutto da quell'altro che, è veramente l'altro dell'intera umanità, pur essendo contemporaneamente un tutto unico con lei: l'uomo-Dio Gesù Cristo.
  • 47. L'essere-totalmente-diversodi Dio è - una diversità assoluta - una radicale inconoscibilità.
  • 48. La misteriosità di Dio assume la scandalosa fisionomia della sua tangibilità e visibilità in veste di Crocifisso. L'alfa del mondo si presenta ora come l'omega. Lutero parla d'una misteriosità di Dio "sub contrario».
  • 49. La filosofia: Dio l'essere radicalmente diverso da noi. La nostra fede in Gesù Cristo: Dio è l'essere totalmente diverso, invisibile, inconoscibile.
  • 50. In tutta la Bibbia ci s'imbatte continuamente nell'idea d'una duplice modalità di manifestazione di Dio nel mondo.
  • 51. La perfetta La nota dell’infimo logicità del mondo sino a ridursi ad un ci parla di Lui. puro e semplice nulla. Dio sembra gradualmente scomparire nell'infinitesimale, rivelandosi però sempre più manifestamente per quello che è in realtà.
  • 52. -la terra, un nulla sperduto nel cosmo, che però deve assurgere a punto focale dell'azione divina esplicantesi nel cosmo stesso;
  • 53. -Israele, un nulla fra i potentati umani, che deve assurgere a punto di apparizione di Dio nel mondo;
  • 54. -Nazareth, un autentico nulla in seno ad Israele, che deve assurgere a punto del suo definitivo avvento tra noi;
  • 55. - la croce, alla quale Uno è appeso che deve assurgere a punto in cui si può toccar con mano Iddio;
  • 56. - la chiesa che rivendica il diritto di essere la sede perenne della sua rivelazione.
  • 57. Il nulla cosmico è il vero Tutto, perché l'"esistere per" è la nota caratteristica del divino…
  • 59. Nel Nuovo Testamento: una tensione che sembra insormontabile: - tra grazia - e comportamento etico. In questa polarità un centro unificatore.
  • 60. Nel termine "sovrabbondanza", nel quale le esigenze risultano intimamente uniti sino a confluire uno nell'altro. Ogni giustizia umana viene reputata insufficiente.
  • 61. Nella chiesa, esiste uno "stato di perfezione", nel quale ci si obbliga ad andar oltre il meramente comandato, dando una prestazione "sovrabbondante".
  • 62. Ma lo "stato di perfezione" costituisce in realtà la drammatica conferma della perenne imperfezione dell'uomo. Nessun uomo potrebbe entrare nel Regno dei cieli nella sfera dell'autentica, reale e piena giustizia.
  • 63. Il Regno dei cieli dovrà rimanere una vuota utopia, sintanto che esso sarà lasciato unicamente in balia della buona volontà degli uomini.
  • 64. Gesù Cristo è davvero la giustizia di Dio che si spinge ben oltre la mera obbligatorietà; è veramente sovrabbondante, incarnando l'immensa generosità del suo amore, tramite la quale egli sopravanza infinitamente il fallimento dell'uomo.
  • 65. Il tema della sovrabbondanza alla luce del Nuovo Testamento La moltiplicazione dei pani: le sette ceste = la realtà del sovrabbondante, del superiore-alnecessario. Le nozze di Cana: la misura esorbitante = 480700 litri!
  • 66. Ambedue i racconti hanno a che fare con l'Eucaristia = la sovrabbondanza tipicamente divina, che sorpassa infinitamente - ogni bisogno - e ogni pur giusta aspirazione.
  • 67. Cristo è l'infinita prodigalità di Dio. La sovrabbondanza è l'impronta inequivocabile lasciata da Dio nella sua Creazione.
  • 68. L'autentica definizione della storia della salvezza si può sintetizzare nella parola "sovrabbondanza". La follia d'un amore per il quale lo spreco è legge, la sovrabbondanza è l'unica misura sufficiente.
  • 69. La creazione vive di sovrabbondanza, l'uomo è un essere per il quale il sovrabbondante è necessario, la Rivelazione è sovrabbondante, ma appunto per questo il necessario, l'Amore in cui si concretizza il senso dell'universo.
  • 71. In Cristo si è ormai realizzata la salvezza degli uomini, è cominciato il futuro dell'uomo, esso è già perfetto, già parte integrante del nostro presente. Questa affermazione ha in sé un principio di "definitività".
  • 72. Con "Cristo la rivelazione risulta conclusa". Significa che il dialogo intavolato da Dio con l'uomo ha raggiunto il suo traguardo proprio in Gesù.
  • 73. In questo dialogo, l'importante è l'estrinsecare se stessi nella parola. Il fine mirato dal dialogo consiste praticamente nell'unione. Pertanto, la rivelazione non termina qui perché Dio la conclude alla maniera positivistica, bensì perché essa è ormai giunta al termine.
  • 74. Il traguardo: uno spazio libero ed aperto. L'unificazione avvenuta in quell'unico punto che è Gesù di Nazararerh, deve coinvolgere tutta quanta l'umanità, l'intero unico "Adamo", trasformandolo in "corpo di Cristo".
  • 75. La storia marcia sempre in avanti; ma il progresso esige un orientamento definitivo che lo sottrae al giro a vuoto del circolo vizioso, che non conduce mai ad una meta finale.
  • 76. La fede nell'incarnazione di Dio attuatasi in Gesù Cristo crede nell'aspetto definitivo dell'evento, per cui ha la retta consapevolezza di avere il futuro aperto dinnanzi a sé.
  • 78. - la fede ha i suoi gradi in questo modo essa costituisce la perenne base esistenziale dell'uomo che è soltanto uno;
  • 79. - la fede conosce asserti definitivi nei quali articola le sue posizioni intrinsecamente definitive;
  • 80. - queste formule sono suscettibili di aprirsi ulteriormente nel corso della storia, in maniera da poter venir intese continuamente in senso nuovo.
  • 81. 6. Preminenza della ricezione e positività cristiana
  • 82. L'uomo non raggiunge veramente se stesso tramite ciò che fa, bensì tramite ciò che riceve. Egli è tenuto ad attendere il dono dell'amore sotto forma di gratuita elargizione.
  • 83. Non si può divenire integralmenteuomini fuorché venendoamati, lasciandosi amare. L'amore rappresenta per l'uomo la più alta possibilità e al contempo la più profonda necessità.
  • 84. Adamo si è ingannato. Pensò che Dio fosse un essere -indipendente, -autonomo, -autosufficiente; e per, divenire come lui, si è ribellato commettendo una disobbedienza.
  • 85. Credendo di diventare Dio, Adamo assunse un atteggiamento totalmente diverso da quello di lui. Si ritirò in una scontrosa solitudine, mentre Dio era la comunità per antonomasia.
  • 86. Il primato della ricezione non intende affatto esiliare l'uomo in una mera passività; esso ci agevola la possibilità di affrontare le cose di questo mondo, mettendole al servizio dell'amore redentivo.
  • 87. Il primato della ricezione include la positività cristiana, dimostrandone l'intrinseca necessità.
  • 88. Anche i nostri rapporti con Dio non possono basarsi su uno schema di nostra fabbricazione, su una nozione meramente speculativa, ma esigono invece la positività di ciò che ci sta di fronte, pervenendo a noi come un fattore positivo, da accettare.
  • 89. Il causale, il derivante dall'esterno è un dato necessario all'uomo; solo attingendo dall'esterno è in grado di aprirsi il suo interno.
  • 90. L'avvento in incognito di Dio, che si presenta in veste d’uomo nella storia "deve" essere tale: deve attuarsi così, per necessità intrinseca della libertà stessa.
  • 92. Nei sei principi enunciati, noi abbiamo individuato quasi le particelle elementari del composto cristiano; ma dietro ad esse, esiste un unico, semplice nucleo centrale del cristianesimo.
  • 93. I sei principi si sintetizzano in ultima analisi in un unico trascendentale principio: l'amore. Il vero e autentico cristiano è colui che attraverso il suo spirito cristiano è divenuto genuinamente umano.
  • 94. Realmente cristiano è colui che ha conquistato la vera libertà, giungendo così alla semplice ed umana bontà.
  • 95. Il principio dell'amore, se vuole realmente essere veritiero, include anche la fede. Fede ed amore (carità) si condizionano e s'incrementano a vicenda.
  • 96. Nel principio dell'amore è presente pure il principio della speranza, che si protende al tutto superandol'attimo fuggente ed evitandonelo sporadico isolamento.
  • 97. S. Paolo ci addita i pilastri portanti della fede cristiana: "Ora soltanto queste tre cose perdurano: fede, speranza e amore; ma la più eccellentedi tutte è l'amore" (1Cor. 13,13).
  • 98. “Sono un semplice pellegrino”
  • 99. Maestri, Testimoni, ma soprattutto Amici