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Brevetti europei su piante e animali –
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul
nostro cibo?
Rapporto pubblicato da “No Patent on Seeds!” 2014
Christoph Then & Ruth Tipp
www.no-patents-on-seeds.org
n o p a t e n t s o n s e e d s
Publiziert von “Keine Patente auf Saatgut!”, 2014
E uropean patents on plants and animals –
is the patent industry taking control of our food?
Report published by “No Patents on Seeds!”, 2014
Christoph Then & Ruth Tippe
www.no-patents-on-seeds.org
no patents on seeds
Publiziert von “Keine Patente auf Saatgut!”, 2014
E uropean patents on plants and animals –
is the patent industry taking control of our food?
Report published by “No Patents on Seeds!”, 2014
Christoph Then & Ruth Tippe
www.no-patents-on-seeds.org
n o p a t e n t s o n s e e d s
Brevetti europei su piante e animali – L'industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul
nostro cibo?
Rapporto pubblicato da “No Patents on Seeds!” 2014
Christoph Then & Ruth Tippe
Desideriamo ringraziare particolarmente Emile Lapprand, Fabio Leipert, Francois Meienberg, e
Teshoma Hunduma Mulesa per i loro contributi e la discussione che ne è seguita.
Il documento è stato redatto in seguito a discussioni tenutesi all'interno della coalizione “No Patents
on Seeds!”. Non riflette necessariamente in dettaglio la posizione di ciascuna organizzazione.
Le organizzazioni che appartengono a “No Patents on Seeds!”sono: Bionext (Olanda), The Berne
Declaration (Svizzera), GeneWatch (Regno Unito), Greenpeace, Misereor (Germania),
Utviklingsfondet (Norvegia), No Patents on Life (Germania), Red de Semillas (Spagna), Rete Semi
Rurali (Italia), Reseau Semences Paysannes (Francia) e Swissaid (Svizzera).
Grafica: Claudia Radig-Willy.
Traduzione italiana di Francesca Rispoli – revisione del testo a cura di Riccardo Bocci, Bettina Bussi
e Riccardo Franciolini.
Edizione italiana a cura di Rete Semi Rurali con il contributo di WWOOF, disponibile on line sul sito
www.semirurali.net. Stampato nel dicembre 2014.
No patents on seeds!
Frohschammerstr. 14
80807 München
www.no-patents-on-seeds.org
info@no-patents-on-seeds.org
Stampato nell’ambito del Progetto RGV/FAO/RSR 2014-2016 del MiPAAF
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INDICE
Introduzione 4
1. Un breve profilo della situazione 6
2. Visione d'insieme dell'industria dei brevetti e inquadramento legale 8
2.1 Ufficio Brevetti Europeo 8
2.2 Unione Europea, WIPO, TRIPs eTTIP 10
3. Brevetti su piante e animali: situazione attuale e problemi legali 13
3.1 Come la proibizione dei brevetti sulle piante è divenuta insignificante 13
3.2 Come è stata erosa la proibizione dei brevetti su processi essenzialmente biologici 14
4. Brevetti concessi su piante e animali 16
4.1 Stato dell’arte 16
4.2 Casi studio: brevetti su piante concessi recentemente 17
4.3 Casi studio: brevetti concessi recentemente su animali 21
5. L'impatto dei brevetti sulle sementi 22
5.1 Panoramica sulla concentrazione nel mercato dei semi 24
5.2 La situazione negli Stati Uniti 28
5.3 Concentrazione nel mercato europeo 30
6. Analisi legale: perché il processo decisionale dell'EPO non risolverà il problema 34
6.1 Che cos'è il miglioramento genetico “essenzialmente biologico”? 35
6.2 Che cosa non è “essenzialmente biologico”? 35
6.3 E sulle domande abilmente formulate 36
6.4 E sulle varietà vegetali? 37
6.5 L'opinione preliminare della Commissione Allargata d’Appello 37
7. Il futuro: il compito dei regolatori 39
7.1 La Risoluzione del Parlamento Europeo 39
7.2 Azioni da intraprendersi da parte degli stati appartenenti all’EPO 40
8. Conclusione e richieste 43
Riferimenti 44
Abbreviazioni 45
Campagna Free Pepper 46
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Introduzione
Questo documento illustra come i brevetti stiano per infrangere i confini accettabili, mettendo a
rischio le nostre risorse genetiche. Il nostro pane quotidiano presto sarà controllato dalle grandi
multinazionali e dall'industria dei brevetti o i politici prenderanno decisioni per assicurare che i
brevetti sulle piante e gli animali siano proibiti?
Ci troviamo in una fase critica. Il mercato delle sementi è già fortemente concentrato in diversi settori:
secondo rapporti recenti cinque aziende controllano il 75% del mercato comunitario del mais e lo
stesso numero di aziende controlla il 95% del mercato europeo delle ortive. L'Ufficio Brevetti
Europeo (EPO, European Patent Office) ha già concesso diverse migliaia di brevetti su piante e semi,
e un numero in costante aumento di brevetti su piante e animali derivati dal miglioramento genetico
convenzionale. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, sono stati concessi circa 2.400 brevetti
su piante e 1.400 su animali. Sono in attesa più di 7.500 richieste di brevetti per le piante e circa 5.000
per gli animali. L'EPO ha già concesso più di 120 brevetti riguardanti il miglioramento genetico
convenzionale e un migliaio di richieste circa sono in attesa di approvazione. Il campo di applicazione
di molti dei brevetti concessi è molto vasto e spesso copre l'intera catena alimentare, dalla produzione
al consumo. Questi brevetti costituiscono un abuso della legge sui brevetti, progettati per accaparrarsi
il controllo delle risorse necessarie alla vita quotidiana.
Nel 2013, EPO ha concesso diversi brevetti sulle piante. Tra essi sono compresi alcuni riguardanti
peperoni coltivati a partire da varietà selvatiche originarie della Giamaica, pomodori che sono stati
sviluppati per mezzo della banca internazionale dei semi in Germania, girasoli da una mutagenesi
casuale e una selezione di parenti selvatici del fagiolo di soia, presenti in Asia e Australia. Le analisi
dei processi decisionali di EPO negli anni recenti mostrano come i divieti stabiliti nella legge sui
brevetti che fanno riferimento a piante o animali e processi essenzialmente biologici, vale a dire
metodi convenzionali di miglioramento genetico di piante e animali (art. 53 (b) della Convenzione
Europea sui Brevetti (EPC, European Patent Convention)) siano stati sistematicamente erosi. È
evidente che EPO ha di fatto creato intenzionalmente una situazione fatta di assurdità legali mai vista
prima. Se viene fatta richiesta per tutte le piante con caratteristiche specifiche e tutti i processi per il
miglioramento genetico e la selezione (che potrebbero teoricamente essere applicati), esiste una forte
probabilità che il brevetto venga concesso. Il richiedente deve solo assicurarsi di non riferirsi
esplicitamente a varietà o processi specifici per il miglioramento genetico essenzialmente biologico
per essere in accordo con le parole utilizzate nella legge. Ad ogni modo, in sintesi, questi brevetti
coprono sia varietà di piante, sia prodotti e procedimenti essenzialmente biologici per il
miglioramento genetico. Brevetti simili sono già stati concessi. I casi documentati nel presente report
dimostrano chiaramente e in dettaglio le assurdità legali, e indipendentemente dall'esito dei casi in
attesa di approvazione (quali i brevetti sui broccoli e pomodori, G2/12 e G2/13), è assai probabile che
questa situazione continui.
Questi brevetti concessi da EPO promuovono la concentrazione dei mercati, impediscono la
competizione e sono volti a promuovere ingiusti diritti monopolistici. Brevetti del genere non hanno
nulla a che vedere con la consueta interpretazione della legge sui brevetti o con l'assegnare le giuste
ricompense e incentivi nei confronti dell'innovazione e delle invenzioni. Ampiamente basati su
caratteristiche tecniche non scientifiche, costituiscono un abuso della legge sui brevetti, che viene
usata come strumento di appropriazione indebita (biopirateria, in effetti) che trasforma le risorse
agricole necessarie alla vita quotidiana nella cosiddetta proprietà intellettuale di pochissime grandi
aziende. Questo stato di cose non è solo un problema per mercati o regioni specifiche: metterà in
pericolo la stessa agro-biodiversità e l'adattabilità dei nostri sistemi di produzione alimentare a reagire
alle sfide poste dai cambiamenti climatici. Di conseguenza, stiamo mettendo a rischio la nostra
sovranità alimentare regionale oltre a quella globale sulla sicurezza del cibo.
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Il documento mette in guardia rispetto al fatto che le decisioni sull'ammissibilità dei brevetti su piante,
animali e sementi non possono essere demandate all'EPO, spinto dai suoi interessi. EPO ha
sistematicamente eroso i divieti presenti all'articolo 53 (b) dell’EPC a favore di quelle aziende che
ricevono i profitti da prodotti brevettati e da istituzioni che guadagnano dalla concessione dei brevetti.
Questi gruppi d'interesse all'interno dell'industria dei brevetti hanno costituito la spinta principale
nell'allontanare il sistema dei brevetti dall'essere strumento per promuovere l'innovazione
trasformandolo in sistema che permette l'appropriazione indebita delle risorse biologiche necessarie
per produrre il cibo che mangiamo tutti i giorni.
Mantenere e salvaguardare il libero accesso al materiale necessario al miglioramento genetico animale
e vegetale deve divenire una priorità politica. Qualsiasi misura presa deve primariamente ottemperare
ai bisogni degli agricoltori, dei selezionatori tradizionali e dei consumatori e non gli interessi
dell'industria dei brevetti. Il punto chiave è che i brevetti sulle risorse necessarie alla nostra vita
quotidiana possono essere fermati solo dal processo decisionale politico. Due i passi da fare:
▪ in primo luogo, assicurare un voto dagli Stati dell'Organizzazione Europea dei Brevetti
(EPOrg, European Patent Organization) per fare in modo che l'interpretazione dell'EPC sia in
linea con una recente risoluzione del Parlamento Europeo che dichiara l'impossibilità di
garantire in generale i brevetti sul miglioramento genetico e la selezione convenzionale;
▪ in secondo luogo, attivare il processo per cambiare le leggi europee sui brevetti in modo da
escludere brevetti su risorse genetiche animali e vegetali.
Un punto ulteriore è assicurare che gli attuali negoziati sugli accordi di libero commercio tra l'Unione
Europea, il Canada e gli Stati Uniti (TTIP) rispettino la possibilità da parte dell'Europa e dell'Unione
Europea di far rispettare in futuro i divieti presenti nella legge sui brevetti.
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1. Breve profilo della situazione
I prodotti e i processi possono essere brevettati se soddisfano criteri quali novità, innovazione e
applicazione industriale. Se un brevetto è concesso, il detentore può impedire ad altri la riproduzione,
l'uso, la vendita e la distribuzione dell'invenzione per 20 anni. In origine, i brevetti erano stati
concepiti per i prodotti chimici e meccanici. Oggi è fatto un sempre maggior numero di richieste di
brevetto europeo su piante e animali. Sono già stati concessi quasi 2.400 brevetti sulle piante – in
maggioranza coprono l'ingegneria genetica. Nello stesso tempo, esiste una costante ascesa nella cifra
delle richieste di brevetti sul miglioramento genetico convenzionale: ci sono state circa 1.000 richieste
e sono stati concessi quasi 120 brevetti
Figura 1: Numero di richieste di brevetto e brevetti concessi su piante all’EPO. Ricerca svolta secondo le
classificazioni ufficiali (IPC A01H oppure C12N001582).
Il campo di applicazione di molti di questi brevetti è molto vasto e spesso copre l'intera catena
alimentare dalla produzione al consumo. Questi brevetti costituiscono un abuso della legge e sono
progettati per prendere il controllo sulle risorse necessarie alla vita quotidiana. In particolare, le
attività di Monsanto, la maggior multinazionale biotecnologica e numero uno del mercato
internazionale delle sementi, sono particolarmente preoccupanti: Monsanto ha acquisito, tra le altre, le
grosse ditte sementiere Seminis e De Ruiter e adesso possiede una posizione dominante nel mercato
sementiero di cotone, mais e soia. Secondo l'ETC Group (2011), le tre maggiori aziende - Monsanto,
DuPont e Syngenta - controllano circa il 50 % del mercato delle sementi. Sono queste che
prenderanno le decisioni rispetto a quali piante debbano essere migliorate, coltivate e raccolte in
futuro e su quanto verranno a costare.
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6 | European patents on plants and animals | 1. A brief outline of the problem
1. A brief outline of the problem
Products or processes can be patentable if they fulfill criteria such as novelty, inventiveness and industrial
applicability. If patents are granted, the patent holder can prevent others from the reproduction, use,
sale and distribution of the invention for 20 years. Patents were originally developed for chemicals and
mechanical products.
At present, an increasing number of European patent applications are being filed on plants and animals.
Around 2400 patents on plants have already been granted – most of them covering genetic engineering.
At the same time there is a steady increase in the number of patent applications being filed for con-
ventional breeding. Around 1000 such applications have been filed and around 120 patents have been
granted.
Figure 1: Number of patent applications and patents granted on plants at the European Patent Office in Munich (ac-
cumulated) Research according to official classifications (IPC A01H or C12N001582).
The scope of many of the patents is extremely broad and very often covers the whole food chain from
production to consumption. These patents are an abuse of patent law designed to take control of re-
sources needed for our daily lives. In particular, the activities of Monsanto, the biggest multination
biotechnology company and number one in the international seed market, are especially concerning:
Monsanto has bought up, amongst others, the large vegetable breeders Seminis and De Ruiter and now
has a very dominant position in seed markets for cotton, maize and soybeans. According to ETC-Group
(2011), the three biggest companies Monsanto, Dupont and Syngenta control around 50 percent of the
global proprietary seed market. They are the ones who will make the decisions on which plants will be
bred, grown and harvested in future, and how much they will cost.
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Figura 2: Prodotti alimentari brevettati sono già presenti sul mercato: ad esempio, i broccoli brevettati introdotti
dalla Monsanto nel 2011 in Gran Bretagna sotto il marchio commerciale “Beneforte”.
I brevetti su piante e animali possono limitare o impedire l'accesso alle risorse biologiche, intralciare i
processi d'innovazione nel miglioramento genetico e impedire le attività dell'agricoltore e la sua
libertà di scelta. Questa situazione sta già avendo impatto su molti degli interessati, che includono gli
agricoltori tradizionali, quelli che conservano, moltiplicano o addirittura selezionano i propri semi, i
paesi in via di sviluppo che potrebbero essere costretti a permettere la brevettabilità delle sementi, gli
orticoltori che diverrebbero dipendenti da poche multinazionali, i produttori biologici in cerca di
sementi certificate, i consumatori, i trasformatori di alimenti e i commercianti, che si accorgono che
prezzi e scelta dei prodotti alimentari vengono decisi da aziende quali Monsanto.
In generale, questi brevetti favoriscono la concentrazione del mercato, intralciano la competizione e
servono a promuovere ingiusti diritti monopolistici. Simili brevetti non hanno nulla a che fare con
l’interpretazione tradizionale delle leggi sui brevetti o con il fornire le giuste ricompense e incentivi
per invenzioni e innovazioni. Largamente basate su aspetti tecnici di scarsa importanza, questi brevetti
abusano della legge in questione, usandola come strumento di un'appropriazione indebita (in effetti si
tratta di biopirateria) che trasforma le risorse agricole necessarie alla produzione degli alimenti
quotidiani nella cosiddetta proprietà intellettuale di alcune multinazionali. Se la tendenza attuale non
viene fermata, aziende come la Monsanto, DuPont e Syngenta si troveranno sempre più nella
posizione di decidere cosa viene coltivato, raccolto e servito come cibo sulle tavole in Europa e in
altre regioni.
Inoltre, l'agro-biodiversità declinerà se soltanto poche aziende sono in grado di determinare quali
super sementi brevettate debbano essere seminate nei campi. L'agro-biodiversità è una delle principali
precondizioni per il futuro dell'agricoltura, dell'agricoltura sostenibile e per l'adattabilità della nostra
produzione alimentare a condizioni mutevoli quali, ad esempio, i cambiamenti climatici. Da questo
punto di vista, si tratta di uno sviluppo problematico non solo per settori o regioni specifiche, in grado
di minacciare l'agro-biodiversità, gli ecosistemi e l'adattabilità dei nostri sistemi di produzione
alimentare a sostenere sfide quali i cambiamenti climatici. Tutto ciò rappresenta un rischio enorme per
la sicurezza alimentare globale e la sovranità alimentare regionale.
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2. Visione d'insieme dell'industria dei brevetti e inquadramento legale
Negli anni, il sistema dei brevetti si è evoluto in quello che oggi è sostanzialmente un closed shop
[espressione americana che designa un'azienda che subordina l'assunzione di un dipendente
all'appartenenza sindacale; n.d.t.] retto da gruppi d'interesse commerciale e in maggioranza privo di
qualunque rappresentanza istituzionale della più vasta società civile.
2.1 Ufficio Brevetti Europeo
EPO appartiene all’Organizzazione Europea dei Brevetti (EPOrg, European Patent Organization),
istituita come organizzazione intergovernativa sulla base della Convenzione Europea sui Brevetti
(EPC, European Patent Convention), siglata nel 1973 . Secondo il testo dell'EPC, i brevetti su piante1
o animali sono in maggioranza esclusi dalla brevettabilità. Come si legge nell'Art 53(b) dell’EPC, non
può essere rilasciato nessun brevetto riguardante piante o animali:
I brevetti europei non possono essere rilasciati riguardo a:
(b) varietà di piante e animali o processi essenzialmente biologici per la produzione di piante
e animali. Questa disposizione non si applica ai processi microbiologici e ai prodotti ottenuti tramite
questi procedimenti.
Nell’Unione Europea (EU) le sementi vendute commercialmente devono soddisfare i requisiti per la
registrazione delle varietà vegetali, per cui i termini usati in questo articolo non dovrebbero significare
altro che una proibizione generale dei brevetti sulle sementi. Però, come vedremo di seguito, la pratica
attuale dell'EPO ha completamente eroso il divieto di brevettare i semi, così come il divieto di
brevettare processi di miglioramento genetico essenzialmente biologici.
L’EPO attualmente consta di 38 stati, comprendenti tutti gli stati membri dell'Unione Europea oltre a
Albania, Croazia, Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia, San Marino,
Serbia, Svizzera e Turchia. Le due principali istituzioni all'interno dell'EPOrg sono l'EPO e il
Consiglio di Amministrazione. L'EPO esamina e rilascia i brevetti ai richiedenti, il Consiglio di
Amministrazione, composto da rappresentanti degli stati appartenenti, è un ente di supervisione che
sovrintende all'operato dell'EPO. Il Consiglio di Amministrazione nomina il presidente dell'EPO e può
decidere sull'interpretazione della Convenzione Europea sui Brevetti e del suo cosiddetto
Regolamento Attuativo. L’EPOrg non è parte dell'Unione Europea, il che significa che le decisioni
EPO non si trovano sotto la giurisdizione della Corte di Giustizia Europea. Al contrario, l'EPO
possiede tre livelli decisionali interni per concedere i brevetti:
• Le Divisioni Esame/Opposizione, che rispondono in primo grado della concessione dei
brevetti e dei motivi di opposizione;
• La Commissione Tecnica d’Appello, che risponde dei casi che non abbiano trovato soluzione
in primo grado;
• La Commissione Allargata d’Appello, che rappresenta il massimo livello decisionale legale
dell'EPO: la Commissione Allargata d’Appello non decide la concessione dei singoli brevetti,
ma è responsabile delle questioni legali coinvolte e dell'esame e della concessione in generale.
Le due Commissioni d’Appello dovrebbero essere, almeno in parte, indipendenti dall'EPO nelle loro
decisioni. Al contempo, tutti gli appartenenti alle commissioni e alle divisioni sono nominati o
stipendiati dall'EPOrg, compresi soggetti esterni che fanno parte della Commissione Allargata
d’Appello. Non è possibile rivolgersi direttamente alla Commissione Allargata d’Appello in qualità di
proponente o appellante. La sentenza a proposito del rinvio a giudizio o meno e su quali argomenti
debbano essere inoltrati alla Commissione Allargata d’Appello, viene presa da organi dell'EPO quali
http://www.epo.org/about-us/organisation/foundation.html1
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la Commissione Tecnica d’Appello e il Presidente. La struttura dell’EPOrg non è progettata per
prevedere una vera supervisione legale indipendente e non è sottoposta al controllo dei tribunali
internazionali. Tutto ciò crea una situazione critica per il funzionamento complessivo dell'EPO.
Inoltre, l’EPO guadagna concedendo ed esaminando i brevetti e il suo bilancio (2014: 2 miliardi di
euro) si basa in gran parte sulle quote pagate dai detentori di brevetto (il reddito proveniente dai2
brevetti e dalle spese di istruttoria nel 2013 ammontava a 1,5 miliardi di euro) . Di conseguenza,3
l'ufficio brevetti ha tutto l'interesse a ricevere richieste e a concedere brevetti. L'industria (i richiedenti
brevetto) e l'EPO hanno interessi in comune. I richiedenti – non la società nel suo complesso – sono i
veri clienti dell'EPO. L'industria e l'EPO sono due facce della stessa medaglia, prive di controlli
giuridici indipendenti.Il Consiglio di Amministrazione agisce in misura limitata come ente legislativo
dell'EPO, i suoi statuti gli conferiscono un grado di controllo politico. Il consiglio è formato dai
seguenti membri e osservatori che prendono parte regolarmente alle riunioni:
• Gli stati appartenenti all'EPO sono rappresentati da due delegati per ciascun paese. I
rappresentanti provengono per la maggioranza dagli uffici brevetti nazionali o sono esperti
appartenenti allo staff di autorità nazionali. In quanto tali è difficile vederli come efficace
controllo politico dell'EPO – fanno piuttosto parte del “sistema dei brevetti”. Sono comunque
impegnati dai mandati ricevuti dai loro governi – che possono assumere il controllo della
guida politica nei casi in cui gli stati appartenenti lo richiedano;
• Altri partecipanti alle riunioni del Consiglio di Amministrazione sono il presidente dell'EPO,
uditori e diversi impiegati dell'EPO. Sono presenti osservatori provenienti dalle organizzazioni
intergovernative: l'Unione Europea (EU), l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà
http://documents.epo.org/projects/babylon/eponet.nsf/0/125011cc1d9b8995c1257c92004b0728/$FILE/epo_2
facts_and_figures_ 2014_en.pdf
http://documents.epo.org/projects/babylon/eponet.nsf/0/094DF1067B07003EC1257D040040A402/$File/financial-3
_statements_2013_en.pdf
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Convenzione Europea sui Brevetti (EPC)
Fondamenti giuridici dell’EPOrg all’interno dei 38 Stati
membri
Organizzazione Europea
dei brevetti (EPOrg)
38 Stati membri
Ufficio Europeo Brevetti
(EPO) (esecutivo)
Esamina la richiesta di
brevetti, il rilascio dei
brevetti e le opposizioni legali
contro i brevetti
Consiglio di
Amministrazione
(legislativo)
Sovraintende all’Ufficio e
revisiona la legislazione della
convenzione
Commissioni d’Appello
Sono indipendenti dall’Ufficio nelle decisioni ma subordinate
rispetto all’EPC. La Commissione Allargata d’Appello esplicita e
interpreta importanti passaggi legislativi legati all’EPC e assicura
l’applicazione coerente della legge.
Figura 3: Struttura dell'EPOrg (fonte: Lebrecht & Meienberg, 2014).
Intellettuale (WIPO, World Intellectual Property Organization), l’Ufficio per
l'Armonizzazione nel Mercato Interno (OHIM, Office for Harmonization in the Internal
Market), e l’Istituto Nordico del Brevetto (NPI, Nordic Patent Institute);
• Inoltre due organizzazioni non governative partecipano alle riunioni del Consiglio di
Amministrazione in qualità di osservatori e con interessi diretti. Si tratta di
BUSINESSEUROPE e dell'Istituto dei Rappresentanti Professionali all'Ufficio Europeo
Brevetti (EPI);
• BUSINESSEUROPE è un organizzazione che raccoglie le confederazioni padronali nazionali
e l'industria di 35 paesi ;4
• L'Istituto dei Rappresentanti Professionali all'Ufficio Europeo Brevetti (EPI) rappresenta i
legali europei nel campo dei brevetti . Ci sono quasi 4.000 legali autorizzati al trattamento dei5
brevetti europei nella sola Germania e più di 2.000 nel Regno Unito . Gli avvocati6
specializzati in brevetti, gli studi legali, gli esperti e i consulenti guadagnano tutti dalle
richieste di brevetto, dalla loro concessione o opposizione e da altri servizi legali. Può
considerarsi un'attività dei brevetti a se stante, altamente remunerativa.
Se i partecipanti alle riunioni del Consiglio di Amministrazione sono decisamente orientati a favore
dell'ottenimento dei brevetti, le organizzazioni della società civile non sono rappresentate affatto. Al
contempo i delegati degli stati appartenenti fanno parte per la maggioranza del “sistema dei brevetti”
ed è quindi molto difficile attendersi un controllo politico efficace e una rappresentanza degli interessi
generali della società.Di conseguenza, EPO deve essere vista come un meccanismo progettato per far
passare i brevetti, per soddisfare gli interessi economici in gioco; non ci sono controlli indipendenti in
vigore, né alcun controllo politico e sicuramente nessuna partecipazione pubblica. Nelle sue decisioni,
EPO continua a ripetere che la considerazione degli impatti economici dei brevetti esula dalle sue
competenze. Ma uno sguardo più attento rivela che EPO è spinta solo dai propri interessi economici e
da quelli collegati dell'industria dei brevetti.
2.2 Unione Europea, WIPO, TRIPs e TTIP
Esistono altri attori importanti e regolamenti internazionali all'interno dell'industria dei brevetti.
Il più significativo tra essi è la Direttiva EU (Protezione Legale delle Invenzioni Biotecnologiche)
(Legal Protection of Biotechnological Inventions 98/44 EC) adottata dal Parlamento Europeo e dagli7
stati membri dell'Unione nel 1998. La Direttiva è stata dibattuta per vent’anni prima di essere
finalmente approvata, dopo una forte azione lobbistica da parte dell'industria. In alcune delle sue
misure il testo della Direttiva si spinge aldilà di quelle previste nella legislazione americana sui
brevetti. Per esempio, l'articolo 3 (2) permette esplicitamente i brevetti sulle scoperte se rese possibili
da strumenti tecnici:
Il materiale biologico isolato dal proprio ambiente naturale o prodotto per mezzo di uno processo
tecnico può essere il soggetto di un'invenzione anche se precedentemente accaduta in natura.
Sebbene l'EPO non faccia parte dell'Unione Europea, la Direttiva 98/44 è diventata parte del
Regolamento Attuativo della Convenzione Europea sui Brevetti a seguito di una votazione avvenuta
in Consiglio di Amministrazione nel 1999. Le regole pertinenti sono quelle che nel Regolamento
vanno dalla numero 26 alla 34. Le più importanti rispetto al nostro contesto sono:
http://www.businesseurope.eu/content/default.asp?PageID=6004
http://www.patentepi.com/en/the-institute/list-of-professional-representatives/5
http://www.epo.org/applying/online-services/representatives.html6
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:31998L00447
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i. L'articolo 4.2 della Direttiva è diventato la norma 27b dell'EPC. Tratta dei brevetti sulle piante e
gli animali che non sono limitati a una particolare varietà di pianta o animale (vedi capitolo 3);
ii. L’articolo 2.1 (b) della Direttiva è diventato la norma 26(5) dell'EPC. Tratta della definizione dei
metodi di miglioramento genetico essenzialmente biologici (vedi capitolo 3).
Tanto l'industria quanto EPO hanno considerato la Direttiva Europea sui Brevetti come una svolta
determinante per l'industria, dato che permette di brevettare piante e animali (Articolo 4). Esistono
comunque diverse interpretazioni del suo testo. Il Parlamento Europeo, che ha adottato la Direttiva nel
1998, richiede che i divieti vengano interpretati in maniera molto più stringente di quanto non stia
avvenendo nella prassi attuale dell'EPO (vedi capitolo 7).
In futuro, EPO concederà brevetti dall'effetto comunitario, secondo un nuovo sistema, il cosiddetto
“sistema comunitario dei brevetti” , inteso a garantire una protezione sovranazionale nei 25 stati8
membri dell'Unione Europea. Per la prima volta ci sarà un Tribunale Europeo dei Brevetti, il
cosiddetto “Tribunale Unificato dei Brevetti” .9
È comunque improbabile che questo tribunale dei brevetti riesca a sciogliere le attuali difficoltà. Per
molti anni si è atteso che l'Unione Europea creasse un sistema dei brevetti EU che permettesse il
controllo legale indipendente dei brevetti europei attraverso la Corte di Giustizia Europea. Sembra
però che il nuovo Tribunale Unificato dei Brevetti non verrà posto sotto la giurisdizione della Corte di
Giustizia Europea, come originariamente previsto. Secondo le minute delle riunioni, è stato il governo
britannico, assieme a BUSINESSEUROPE, a impedire che la Corte di Giustizia Europea divenisse il
massimo organo legale, durante una riunione dell'ultimo minuto svoltasi nell'ottobre del 2012, poco
prima della votazione decisiva. Il risultato è che l'influenza dell’industria dei brevetti sulla
giurisdizione del nuovo tribunale potrebbe assomigliare molto a quella esercitata sulle istituzioni
interne all’EPO. Un’ulteriore problematica del Tribunale Unico dei Brevetti è data dall'assenza di
regole specifiche per permettere alle organizzazioni non profit di aprire cause a costi ridotti. In questo
modo, i costi potenzialmente proibitivi per portare un’opposizione alla corte renderanno molto
improbabile che gli interessi non commerciali possano avere un ruolo importante.
In generale, la maggioranza dei brevetti richiesti e concessi in Europa passano dall'EPO – gli enti
nazionali degli stati membri dell'Unione giocano un ruolo del tutto secondario nell'esame e nella
concessione dei brevetti. È però possibile fare richiesta di brevetto presso l’Organizzazione Mondiale
per la Proprietà Intellettuale (WIPO, World Intellectual Property Organization) all'interno del10
Trattato di Cooperazione sui Brevetti (PCT, Patent Cooperation Treaty). WIPO non concede brevetti,
ma inoltra le richieste europee all'EPO affinché vengano esaminate.
Un altro trattato internazionale di rilievo è l’accordo TRIPs (Accordo sugli aspetti commerciali dei
diritti di proprietà intellettuale) , governato dall'Organizzazione sul Commercio Mondiale (WTO). In11
questo contesto, vale la pena notare che secondo il TRIPs non è necessario emettere brevetti sulle
piante o gli animali (Art. 27,3) . Nel 2013, sono cominciati i negoziati sul Partenariato Transatlantico12
su Commercio e Investimento (TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra Stati Uniti
e Unione Europea . I brevetti e i diritti di proprietà intellettuale (DPI) fanno parte della negoziazione.13
Secondo fonti informate, i brevetti sul software o sui metodi per fare affari sarebbero sulla lista dei
desiderata della delegazione statunitense. Questi brevetti (per esempio, sull'uso di un click del mouse
per condurre attività commerciali online) non possono essere concessi in Europa, dato che non
http://www.epo.org/news-issues/issues/unitary-patent.html8
http://www.unified-patent-court.org/9
http://www.wipo.int/portal/en/index.html10
http://www.wto.org/english/tratop_e/trips_e/trips_e.htm11
http://www.wto.org/english/docs_e/legal_e/27-trips.pdf12
http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/13
!11
vengono considerati come “invenzioni”. Se gli Stati Uniti avranno successo nel negoziato del TTIP,
potrebbero verificarsi enormi ricadute sui brevetti legati al miglioramento genetico e all’agricoltura.
Le conseguenze degli accordi sul libero commercio quali il TTIP sono importanti anche per il futuro
della legge sui brevetti: per esempio, un'eventuale proibizione da parte dell'Unione Europea dei
brevetti sul vivente dopo l'entrata in vigore del TTIP, potrebbe essere considerata una violazione della
protezione degli investimenti delle aziende americane.
!12
3. Brevetti su piante e animali: situazione attuale e problemi legali
In Europa, brevettare piante e animali è divenuto un fenomeno importante negli anni Ottanta e
Novanta del secolo scorso, con la creazione dei primi organismi geneticamente modificati. Sin
dall'inizio si trattò di una questione scottante. La concessione di brevetti del genere venne fermata nel
1995 a causa di un'opposizione presentata da Greenpeace contro un brevetto su piante geneticamente
modificate (Decisione T356/93, EP 242236). La decisione si basava sul testo della Convenzione
Europea sui Brevetti (EPC) che al tempo escludeva (e tuttora esclude!) i brevetti su varietà animali e
vegetali, così come sui procedimenti essenzialmente biologici per il miglioramento genetico (vedi
capitolo 2). Dato che i brevetti sulle piante geneticamente modificate comprendevano anche le varietà,
EPO decise di fermare la concessione di questo genere di brevetti.
3.1 Come la proibizione dei brevetti sulle piante è divenuta insignificante
Nel 1998/1999 vennero emesse due sentenze per superare le barriere legali esistenti e servire gli
interessi dell'industria. Le sentenze portarono un cambiamento, non nella legge ma nella diversa
interpretazione dell'EPC esistente. La Commissione Allargata d’Appello di EPO prese una decisione
fondamentale (G1/98) secondo la quale potevano essere concessi brevetti non diretti a specifiche
varietà animali o vegetali, ma ad animali e vegetali in senso più generale.
Contemporaneamente, la Commissione Europea propose la stessa interpretazione della legge sui
brevetti, che venne alla fine adottata come testo della Direttiva Europea sui Brevetti (Protezione
Legale delle Invenzioni Biotecnologiche Legal Protection of Biotechnological Inventions, 98/44 EC).
Come detto, questa Direttiva è divenuta parte del Regolamento Attuativo dell'EPC – anche se EPO
non è soggetto alla legislazione europea. La dicitura usata nella Direttiva EU (articolo 4.2) e nella
similare Norma 27 del Regolamento Attuativo dell'EPC suonano così:
Le invenzioni riguardanti piante o animali saranno brevettabili se la fattibilità tecnica
dell'invenzione non è confinata a una particolare varietà di pianta o animale.
Uno schema presentato da un rappresentante dell'EPO durante una conferenza tenutasi nel 2011
illustra l'effetto avuto da questa interpretazione (vedi figura 4). Questa schema mostra che, ad
esempio, nonostante un brevetto non possa essere concesso per una varietà specifica di mele
contenenti una maggior quantità di vitamine, è possibile richiederlo per tutte le piante con
caratteristiche attinenti (nello specifico vale a dire un maggior contenuto in vitamine), quali le mele e i
pomodori. Ciò significa che un brevetto può essere rilasciato per piante con un maggior contenuto di
vitamine che coprano tutte le varietà di piante d'interesse specifico. Di conseguenza, il divieto di
brevettare varietà vegetali e animali non ha più importanza nel processo decisionale dell'EPO. E –
come indica lo schema – essenzialmente l'EPO ha fornito all'industria la possibilità di aggirare i
regolamenti.
!13
Figura 4: La figura mostra come l'EPO interpreta attualmente il divieto sulla brevettabilità delle varietà vegetali.
Se non è possibile brevettare una particolare varietà di mele con un contenuto maggiore di vitamina C, è invece
possibile concedere una richiesta generale su piante con un elevato contenuto di vitamine come invenzione.
Quindi, tutte le varietà di mele che presentano questa caratteristica sono incluse nell'ambito del brevetto e sono
coperte da quel brevetto de facto. (Fonte: EPO, 2011).
3.2 Come è stata erosa la proibizione dei brevetti su processi essenzialmente biologici
Nel 2010, è stata presa un'altra decisione fondamentale sulla brevettabilità di piante e animali. La
Commissione Allargata d’Appello dell'EPO ha fornito un'interpretazione sui “processi essenzialmente
biologici” usati per coltivare piante e animali in sentenze riguardanti sia il rinvio G2/07 del brevetto
sui broccoli (EP 1069819) che il rinvio G1/08 (EP 1211926) del brevetto sui pomodori. Entrambi i
brevetti riguardano il miglioramento genetico convenzionale e coprono sia i procedimenti per la
selezione, che i semi e i frutti (il cibo).
Il processo decisionale riguarda la seconda parte dell'Articolo 53 (b) dell’EPC (“I brevetti europei non
saranno concessi riguardo a […] processi essenzialmente biologici per la produzione di piante e
animali”). In questo contesto, l'articolo 2,1 (b) della Direttiva Europea 98/44 fornisce
un'interpretazione che si esprime (in maniera simile alla Regola 26,5 EPC) come segue:
Un processo per la produzione di piante o animali è essenzialmente biologico se consiste solo di
fenomeni naturali quali la selezione o l'incrocio.
Nei casi G2/07 e G1/08 venne emanata una sentenza per la quale i procedimenti basati su incrocio e
successiva selezione non potevano essere brevettati. Nel primo paragrafo della sentenza si legge:
Un processo non microbiologico per la produzione di piante che contenga o consista delle fasi
dell'incrocio sessuale tra interi genomi di piante e della seguente selezione delle piante stesse è
escluso in principio dalla brevettabilità in quanto 'essenzialmente biologico' come ricompreso nel
senso dell'Articolo 53 (b) dell’EPC.
!14
Piante contro varietà
mele
piante
pomodori
Golden Delicious:
Non brevettabili (varietà)
Boskop contenenti il gene X:
Non brevettabili (varietà)
Piante contenenti il gene X per
incrementare il contenuto di Vitamina
C: brevettabili
La sentenza manca di chiarezza legale e apre nuovi quesiti:
i. Fa riferimento solo ai processi e non dice niente sui prodotti derivati da questi processi (come
semi, piante e frutti);
ii. Non si esprime su processi di miglioramento basati sulla selezione delle piante o degli animali
prima dell’incrocio;
iii. Non considera processi che comprendono passi aggiuntivi quali la mutagenesi;
iv. Non considera processi quali la riproduzione vegetativa.
Dopo le sentenze G2/07 e G1/08 emesse dalla Commissione Allargata d’Appello, EPO ha continuato
(fino a settembre 2014) a concedere brevetti su prodotti quali piante, sementi e frutti derivati dal
miglioramento genetico convenzionale. L'unico cambiamento apportato è stato la cancellazione delle
richieste di quei brevetti diretti al procedimento di miglioramento genetico (vedi capitolo 4).
Attualmente i processi di miglioramento genetico quali la selezione prima dell'incrocio e la
propagazione, che non sono una combinazione di incrocio e seguente selezione, sono ancora
considerati brevettabili. Lo stesso è vero anche per processi e piante che provengono da mutagenesi
casuale. Vengono concessi anche brevetti su processi per l'incrocio e la selezione, usando richieste
scritte ingegnosamente.
Di conseguenza, anche dopo le sentenze G2/07 e G1/08, il divieto di brevetti sui processi
essenzialmente biologici continua a essere eroso.
La maniera in cui EPO affronta le norme riportate nell'articolo 53 (b) dell’EPC spiana la strada al
facile aggiramento dei divieti da parte delle aziende e dei loro avvocati. La maniera più semplice è
fare richiesta per determinate caratteristiche di una pianta (o di un animale), ad esempio,
descrivendone il genoma, i suoi composti o caratteristiche agronomiche e formulare le richieste in
modo da comprendere tutte le specie animali o vegetali e tutti i procedimenti che potrebbero essere
teoricamente usati (compresa l'ingegneria genetica) per produrre una pianta dalle caratteristiche
descritte. Tanto più ampia è la domanda, tanto più alta è la probabilità che il brevetto venga concesso
e possa comprendere tutti i prodotti con le caratteristiche indicate nella domanda. Per rientrare nel
testo della legge il richiedente deve solo assicurarsi che non vengano richieste esplicitamente varietà o
procedimenti specifici di miglioramento genetico essenzialmente biologico. Comunque questi brevetti
copriranno tanto le varietà vegetali quanto il miglioramento genetico essenzialmente biologico. Nel
capitolo 4 sono presentati diversi casi per spiegare questa vera e propria assurdità legale.
Tabella 1: Riassunto di alcune sentenze rese dalla Commissione Tecnica d’Appello all'EPO riguardo a brevetti
su piante e animali.
n° sentenza domanda risposta
T 356/93 Possono essere rilasciati brevetti sulle piante
geneticamente modificate o questi brevetti sono in
conflitto con il divieto di brevetto sulle varietà
vegetali? (Art. 53 (b) EPC)?
No, questi brevetti non possono essere
rilasciati.
G 1/98 Possono essere rilasciati brevetti sulle piante
geneticamente modificate o questi brevetti sono in
conflitto con il divieto di brevetto sulle varietà
vegetali? (Art. 53 (b) EPC)?
Si, questi brevetti possono essere
rilasciati.
G 2/07 e
G 1/08
Che cosa significa che non sono permessi i brevetti
sui processi essenzialmente biologici di
miglioramento genetico vegetale e animale?
Non possono essere brevettati processi
basati sull’incrocio sessuale di interi
genomi e seguente selezione.
G 2/12 e
G 2/13
Possono essere brevettati prodotti come sementi,
piante e frutti derivati da processi essenzialmente
biologici?
Non è stato ancora deciso.
!15
4. Brevetti concessi su piante e animali
In Europa sono stati concessi circa 2.400 brevetti su piante e 1.400 su animali a partire dagli anni
Ottanta del secolo scorso. Ci sono oltre 7.500 richieste di brevetto su piante e quasi 5.000 su animali
ancora in attesa di approvazione. EPO ha già concesso più di 120 brevetti riguardanti il miglioramento
genetico convenzionale e circa un altro migliaio di richieste sono in attesa di approvazione. Il
paragrafo che segue contiene uno sguardo d'insieme dei brevetti concessi da EPO nel 2013 e nella
prima parte del 2014. I brevetti concessi nel 2013 mostrano che l’Ufficio brevetti sta sistematicamente
erodendo le eccezioni alla brevettabilità contenute nell'Articolo 53 (b) dell’EPC. Esistono diversi
esempi di brevetti concessi che hanno violato il divieto riguardante varietà vegetali e razze animali e i
procedimenti essenzialmente biologici di miglioramento genetico.
4.1 Sguardo d'insieme
Nel 2013 sono stati concessi circa 200 brevetti su piante (includendo sia le piante sia i processi di
miglioramento genetico). La nostra ricerca mostra che almeno 25 dei brevetti riguardano il
miglioramento genetico convenzionale (in alcune o in tutte le richieste – vedi la tabella 2 per uno
sguardo d’insieme). In seguito alle proteste pubbliche del settembre 2013, EPO ha sospeso tutte le
richieste pendenti riguardanti il miglioramento genetico convenzionale, di fatto una moratoria sui
brevetti riguardanti le piante derivate da processi di incrocio e selezione a partire da interi genomi.
Alcuni di questi brevetti, che stavano per essere concessi, sono stati fermati all'ultimo minuto. Altri,
quali quelli riguardanti la selezione di piante o la mutagenesi possono ancora essere concessi. Quindi,
senza questa moratoria che potrebbe terminare presto, molti altri brevetti sarebbero stati concessi nel
2013.
Nel 2013, sono state protocollate circa 400-500 richieste di brevetto sul miglioramento genetico di
piante e processi per il miglioramento. Secondo la nostra ricerca circa 130 di queste richieste
interessano totalmente o in parte il miglioramento genetico convenzionale. Per quanto riguarda gli
animali, abbiamo riscontrato più di 100 nuove richieste, alcune delle quali riguardanti il
miglioramento genetico animale convenzionale.
Figura 5: Numero di richieste di brevetto su tutte le piante secondo il PCT/WIPO (linea scura) e brevetti
concessi da EPO (linea in basso) dal 1980 ad oggi. La ricerca è stata condotta secondo le classificazioni ufficiali
IPC A01H o C12N001582.
!16
Figura 6: Numero di richieste di brevetti e di brevetti concessi annualmente da EPO, riguardanti il
miglioramento genetico convenzionale delle piante (linea in basso) (nostra ricerca).
4.2 Casi studio: brevetti su piante concessi recentemente
Peperoncino selvatico
Nel maggio 2013 EPO ha concesso un brevetto a Syngenta, richiesto su piante di peperoni e
peperoncini resistenti agli insetti derivate da miglioramento genetico convenzionale (EP 2140023). Il
brevetto riguarda piante, frutti e sementi e rivendica addirittura il processo di crescita e di raccolta
delle piante come invenzione. Le piante sono state prodotte incrociando un peperoncino selvatico
(dotato di resistenza agli insetti) proveniente dalla Giamaica con piante di varietà prodotte
commercialmente. Sono stati identificati i geni marcatori che denotano la resistenza agli insetti
desiderata. Sebbene questo tipo di resistenza sia già esistente in natura, Syngenta ha richiesto e
ottenuto i diritti sulle piante di peperoni resistenti agli insetti, sui loro semi, e sui loro frutti come
invenzione proprietaria. La concessione di questo brevetto dimostra che EPO crede ancora che i
prodotti derivati da procedimenti essenzialmente biologici siano brevettabili. Mostra come tutte le fasi
di miglioramento genetico e dell'utilizzo delle piante, compresa selezione, crescita e raccolta dei semi
siano considerate brevettabili, e che tale concetto possa estendersi a tutte le varietà di piante con
caratteristiche simili. Tutto questo rende nulla l'interpretazione del divieto di brevettabilità sul
miglioramento genetico essenzialmente biologico. Il brevetto concesso a Syngenta è stato oggetto di
ricorso nel febbraio 2014 da parte di una coalizione di 34 organizzazioni non governative che
comprendono organizzazioni contadine e di selezionatori provenienti da 28 paesi.
Broccoli recisi
Nel giugno 2013 Seminis, un’azienda di proprietà di Monsanto, ha ottenuto il brevetto EP 1597965
sui broccoli. Tale brevetto riguarda piante derivate da miglioramento genetico convenzionale,
coltivate in maniera tale da semplificarne il raccolto meccanizzato. Il brevetto riguarda le piante, i
semi e la “testa di broccolo recisa”. In aggiunta riguarda una “pluralità di piante di broccoli […]
coltivate in un campo di broccoli.” Il metodo usato per produrre queste piante è stato puramente
convenzionale. Si è deciso che il metodo di miglioramento genetico non era brevettabile, ma che i
prodotti derivanti fossero considerati un'invenzione tecnica. Infatti, il broccolo, come viene descritto
nel brevetto, è semplicemente una varietà vegetale. La stessa caratteristica brevettata negli Stati Uniti
è ancor più esplicitamente definita una varietà vegetale, ma negli Stati Uniti è ammesso brevettare le
varietà. Nel maggio 2014, “No Patents on Seeds!” ha presentato un’opposizione legale a questo
brevetto.
!17
Selezione di soia
Nel febbraio 2014 EPO ha concesso un brevetto a Monsanto su preselezione e selezione di piante di
soia adattabili a determinate zone climatiche (EP2134870). Le piante dovrebbero produrre raccolti più
abbondanti in determinate condizioni ambientali. La soia di cui si è chiesto il brevetto proviene da
piante selvatiche e varietà coltivate asiatiche e australiane. Secondo il brevetto, sono state
preselezionate più di 250 piante di specie “esotiche” in cerca di quelle varianti in grado di garantire un
maggior adattamento climatico e il tempo necessario alla maturazione dei fagioli. Monsanto ha così
guadagnato il monopolio sull'uso futuro di centinaia di varianti nelle sequenze di DNA nel
miglioramento genetico convenzionale della soia. Il brevetto è stato rilasciato sulle tecniche di
selezione che precedono l'incrocio, cosa che – secondo l'interpretazione dell'EPO (G1/07) – non è un
procedimento essenzialmente biologico per il miglioramento genetico poiché non comprende
l'incrocio. Di conseguenza Monsanto ha avuto ciò che voleva: un ampio monopolio sui prerequisiti di
base per il miglioramento genetico delle piante, usando la variabilità presente in natura.
Decolorazione fogliare della lattuga
Nel marzo 2013 Rijk Zwaan, azienda olandese, ha ottenuto il brevetto su una lattuga che presenta
minor decolorazione superficiale dopo il taglio (EP 1973396). Il brevetto descrive un banale processo
di selezione (“creazione di una lesione superficiale sulla pianta o sulle parti di essa da selezionare”)
alla ricerca dei fenotipi desiderati. Riguarda inoltre le piante intere o le sue parti, la progenie, il seme e
il cibo prodotto. Anche tutte le varietà che presentano questo fenomeno sono coperte da questo
brevetto. In questo caso il divieto di concedere brevetti per il miglioramento genetico essenzialmente
biologico è stato aggirato semplicemente evitando di parlare di selezione e incrocio. Al contrario, un
banale metodo di selezione delle piante (tagliarle e osservarle) viene definito “invenzione”. Nel 2013
è stato concesso alla stessa azienda un brevetto simile, che riguarda molte altre specie di piante (EP
1988764). Il testo della richiesta comprende la lattuga, l'indivia, la cicoria, la patata, la patata dolce, il
sedano, i funghi, il carciofo, la melanzana, le mele, le banane, l'avocado, le pesche, le pere, le
albicocche, i manghi e altre ancora.
Pomodori resistenti alle malattie fungine
Nell’agosto 2013 è stato concesso a Monsanto/De Ruiter un brevetto riguardante pomodori resistenti
alla botrite, un fungo che attacca le piante (EP 1812575). Le piante originali erano state ricevute dalla
banca internazionale di Gatersleben (Germania). Il brevetto riguarda sia i marcatori necessari per la
selezione delle piante che le piante stesse, i semi e i frutti. Inoltre, tutte le varietà simili rientrano nel
brevetto. Come si evince dalla descrizione del brevetto, le piante in oggetto sono state prodotte
semplicemente per mezzo di incroci e selezione, tuttavia il punto 1 del brevetto parla genericamente
di “trasferimento di un determinato acido nucleico per mezzo di incrocio, trasformazione, fusione
protoplasmica […]”. La scelta dei termini è stata usata in maniera ingannevole per nascondere che si
tratta semplicemente di selezione e incrocio. Esistono altri casi simili, come il brevetto EP 1874935
(DuPont) che adopera la parola “introgressing” (“introgressione”). Si potrebbe dire che la
concessione di tutti questi brevetti si sia basata su una truffa da parte dell’industria con la complicità
di EPO.
Mutagenesi casuale nei girasoli
Nell'aprile 2013 il Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica spagnolo riceveva un brevetto
riguardante le piante di girasole e l'olio da queste prodotto, derivate da mutagenesi casuale per mezzo
di radiazioni (EP 0965631). Questo procedimento è stocastico, i suoi risultati dipendono dal
background genetico delle piante ed è soggetto alla regolazione genetica delle piante stesse. Questa
tecnica non è affatto nuova. Esistono buoni motivi per discutere se possa essere considerato
“tradizionale” un metodo di miglioramento genetico attivato da composti chimici e radiazioni. A ogni
modo, nel contesto della legge sui brevetti e anche alla luce della Direttiva EU 2001/18, il livello
!18
d'interazione tecnica col materiale della pianta rappresenta un criterio assai più utile del semplice
definire qualcosa come “tradizionale” o “non tradizionale”. La mutagenesi ha a che vedere con un
basso livello tecnico, dato che mutagenesi significa interagire in maniera non mirata con intere cellule
e interi genomi. La differenza è evidente facendo il paragone con l'ingegneria genetica. Quest'ultima
prevede l'inserimento di DNA isolato, che viene incorporato nelle cellule con mezzi tecnici e agisce
direttamente a livello di DNA. Perciò i metodi quali la mutagenesi casuale ricadono all'interno del
divieto previsto dall'Articolo 53 (b) EPC e non sono brevettabili in quanto essenzialmente biologici,
anche se possono non essere considerati “tradizionali”. Comunque, come dimostrato da questo caso, e
data la sentenza G2/07, l'utilizzo delle mutazioni nel miglioramento genetico è considerato
brevettabile dall'EPO. Inoltre, brevetti quali l'EP 0965631 costituiscono un problema nei confronti del
divieto dei brevetti sulle varietà delle piante.
!19
n°brevetto Azienda Specie metodo di riproduzione richieste
EP
1786901
Dow
AgroSciences
cereali
piante
mutagenesi o
ingegneria genetica
semi, foraggio, piante
EP
1708559
Arcadia cetriolo mutagenesi DNA, selezione
EP
1931193
Enza Zaden cetriolo selezione di marcatori piante, semi, frutti, marcatori
EP
2142653
Monsanto cottone esposizione a fattori esterni metodi
EP
2240598
Enza Zaden cetriolo selezione di marcatori selezione
EP
1973396
Rijk Zwann lattuga scolorimento selettivo piante, semi, prodotti
EP
1420629
Northwest
Plant Breeding
frumento mutagenesi e
ingegneria genetica
piante, parti di piante, DNA
EP
0965631
Consejo Supe-
rior
girasoli mutagenesi olio, piante, progenie
EP
2115147
Enza Zaden lattuga mutagenesi piante, metodi
EP
1261252
DuPont girasoli mutagenesi piante, metodi, semi, polline
EP
1804571
De Ruiter Seeds
/Monsanto
peperone selezione con marcatori piante, selezione, metodi di
introduzione di geni
EP
2140023
Syngenta peperone selezione con marcatori piante, semi, frutti
EP
1853710
Rijk Zwann tutte le
specie
piante omozigote arresto della meiosi (anche
ingegneria genetica), metodi
EP
1597965
Seminis/
Monsanto
broccoli incroci e selezione piante, semi, raccolto
EP
2244554
Nunhems BV cipolle selezione per i componenti della pianta piante, semi, raccolto
EP
1263961
Limagrain frumento selezione di marcatori pianta, grani, farina
EP
1874935
DuPont mais DNA, selezione con marcatori, incroci e
selezione, ingegneria genetica
piante, semi, progenie,
incrocio e selezione, incroci,
(“introgressione”)
EP
1947925
Syngenta a.o. frumento selezione con marcatori, mutagenesi,
ingegneria genetica
piante, semi, metodi di
produzione del cibo
EP
1503621
Syngenta anguria riproduzione triploide anguria
EP
2114125
Università del
Kansas
sorgo selezione con marcatori, ingegneria
genetica
piante, semi, DNA
EP
2255006
Semillas Fito pomodori selezione con marcatori selezione
EP198876
4
Rijk Zwaan molte
specie
scoloramento selettivo, mutagenesi selezione
EP
2158320
Bayer mais selezione del contenuto di amilosio, ogni
metodo
Farina e alimenti che
contengono amido
n°brevetto
!20
Tabella 2: Alcuni dei brevetti riguardanti il miglioramento genetico convenzionale concessi da EPO nel 2013
4.3 Casi studio: brevetti concessi recentemente su animali
Nel 2013 sono stati concessi diversi brevetti riguardanti il miglioramento genetico animale,
specialmente i metodi per la selezione degli animali prima e dopo l’incrocio. Tra questi metodi sono
compresi la selezione con marcatori per la resistenza alla mastite (EP 2069531), con marcatori
genetici per il colore della carne e le mutazioni affini (EP 2331710) e con marcatori per la tenerezza
della carne bovina (EP 2061902). Questi brevetti nelle loro richieste non parlano di animali. Ad ogni
modo, a seconda dei termini usati nelle richieste di brevetto, possono essere usati per controllare
l'ulteriore miglioramento genetico se gli animali nelle generazioni seguenti possiedono ancora le
condizioni descritte nel brevetto. Perciò questo tipo di brevetto può interferire con il miglioramento
genetico convenzionale degli animali e può, per esempio, essere usato per impedire agli agricoltori di
continuare a selezionare vacche da latte. Presso EPO è attualmente in corso un appello contro un
brevetto sulla selezione di mucche da latte per mezzo di un marcatore (EP 1330 552 B1).
Un altro caso è stato discusso nel 2014 durante una procedura di opposizione al brevetto EP 1263521
(Ovasort, GB) riguardo la selezione del sesso negli animali. EPO ha deciso di ritenere che una
richiesta particolare rivolta alla produzione di embrioni sia un procedimento basato sull'incrocio e la
selezione e perciò non brevettabile. Per motivi procedurali EPO ha revocato l'intero brevetto notando
però esplicitamente che in generale è possibile ammettere richieste rivolte allo sperma animale
(materiale per il miglioramento genetico) e alla selezione degli animali. Come scrive EPO nella
sentenza finale:
Un metodo diretto con diversi procedimenti tecnici che avvengano prima del miglioramento
genetico e non comprendenti la fase del miglioramento genetico in sé, non ricade nel divieto
previsto dall'Articolo 53 (b) dell’EPC.
EP
2173887
Biogemma mais selezione di marcatori grani, uso in alimentazione
EP
1812575
De Ruiter Seeds
/Monsanto
pomodori selezione di marcatori, incroci,
“introduzione”
piante, semi, frutti, incroci,
(“trasferimento di acido
nucleico”)
Azienda Specie metodo di riproduzione richiesten°brevetto
!21
5. L'impatto dei brevetti sulle sementi
La concessione di brevetti su sementi, frutti e prodotti derivati potrebbe influenzare l'intera catena
alimentare (selezionatori, agricoltori, moltiplicatori, trasformatori, distribuzione al dettaglio e
consumatori). Richieste come queste si trovano all'interno di molti dei brevetti che sono stati
presentati e concessi in Europa. Quanti più brevetti del genere sono richiesti e concessi, tanto
maggiore sarà il loro impatto sul mercato. Finora la preoccupazione più pressante viene dalla
concentrazione del mercato sementiero, a livello globale e in Europa, descritta in maggior dettaglio
nei paragrafi seguenti. Diversi settori hanno già risentito dell'impatto di questo sviluppo:
• I selezionatori tradizionali, che si affidano sull’esenzione del selezionatore (breeder’s
exemption) in base a quanto previsto dal sistema di privativa vegetale che consente l'uso di
varietà e materiale genetico esistente per ulteriore sperimentazione (vedi sotto);
• Gli agricoltori che conservano, moltiplicano o selezionano i propri semi;
• I paesi in via di sviluppo, che potrebbero vedersi costretti dagli accordi commerciali bilaterali
a concedere brevetti sulle sementi come in Europa o negli Stati Uniti;
• Gli orticoltori che si ritrovano quasi totalmente dipendenti da poche aziende sementiere;
• I coltivatori biologici che dipendono dalla disponibilità di semi certificati;
• I produttori di energia che usano prodotti provenienti da piante;
• I consumatori che scoprono che neppure le varietà regionali possiedono più una vera diversità
di qualità alimentare;
• I commercianti che si accorgono che i prezzi e i loro guadagni verranno decisi da aziende
come Monsanto.
È necessario porre l'accento sul fatto che molti agricoltori in Europa sono ancora in grado di fare
selezione e ricerca in azienda. Questo vale soprattutto per gli allevatori, ma anche per i coltivatori che
si riproducono le sementi in azienda. Questi agricoltori si avvalgono dell'esenzione per i selezionatori
prevista dal sistema di protezione delle varietà vegetali secondo il modello dell’UPOV (International
Union for the Protection of New Varieties of Plants - www.upov.int). Per i loro scopi non possono
comunque usare piante o animali brevettati. In Europa gli agricoltori possono ancora adoperare
sementi tramandate di generazione in generazione per coltivare piante adattate al proprio ambiente
locale. Le grandi aziende biotech che selezionano le piante dai tratti nativi interessanti (come la
resistenza alla siccità o ai parassiti) usano il medesimo pool genetico. Se questi tipi di piante vengono
brevettate possono determinarsi situazioni in cui gli agricoltori non sono più liberi di usare le varietà
locali. Inoltre i campi potrebbero essere contaminati dal polline proveniente dalle piante brevettate.
Anche se in Europa le leggi che regolano i brevetti dichiarano che questi casi non possono essere
considerati come una violazione del brevetto, le incertezze legali permangono in quei paesi che non
possiedono questa norma all'interno delle leggi sui brevetti.
In generale, se i brevetti sulle piante coltivate e gli animali selezionati convenzionalmente vengono
permessi in Europa, gli agricoltori si troveranno ad affrontare gli stessi problemi degli agricoltori
americani, oggetto di investigazioni private commissionate dalle multinazionali per identificare le
potenziali violazioni dei propri brevetti. Quando gli agricoltori vengono trascinati in tribunale si
trovano di fronte avvocati, altamente qualificati e dalle parcelle esorbitanti, a sostenere le posizioni
dell'industria. Qualora brevetti simili vengano fatti rispettare, chi difenderà gli agricoltori?
Una panoramica di alcune delle conseguenze possibili si trova nella figura 7, tratta dal rapporto
(Lebrecht & Meienberg, 2014) sul brevetto di piante di peperoncino (EP2140023). Nei paragrafi
seguenti troverete una panoramica su alcune delle conseguenze già in atto per il mercato sementiero e
gli agricoltori.
Aldilà di questo scenario, la biodiversità agricola si ridurrà drasticamente nel caso in cui poche
multinazionali saranno in grado di determinare quali super semi brevettati debbano essere coltivati nei
campi. La biodiversità agricola è una delle precondizioni più importanti per il futuro del
!22
miglioramento genetico, dell'agricoltura sostenibile e dell'adattabilità della nostra produzione
alimentare a condizioni in via di mutamento come il cambiamento climatico. Da questo punto di vista,
i monopolisti dei semi non s'impadronirebbero soltanto del nostro cibo quotidiano, ma metterebbero
in pericolo il futuro degli ecosistemi, la sicurezza alimentare globale e la sovranità alimentare
regionale.
Figura 7: Alcune delle conseguenze dei brevetti sui semi (Fonte: Lebrecht & Meienberg, 2014)
!23
> GLI ORGANISMI VIVENTI NON
POSSONO ESSERE INVENTATI //
Piante e animali si sono evoluti per milioni di
anni per mezzo della selezione naturale. Vari
metodi di miglioramento genetico ci permettono
di manipolare questo procedimento. Ciò
significa che siamo in grado di alterare varietà
animali e vegetali a nostro piacere. Ma non
possiamo inventarle. Un organismo vivente non
può essere, anche dal punto di vista etico,
proprietà intellettuale di un'azienda.
> AUMENTATA CONCENTRAZIONE DEL MERCATO //
Concedere brevetti del genere permette alle grandi aziende di
escludere la competizione dal mercato e quindi promuovere
ulteriormente la concentrazione del mercato sementiero. Le aziende
medie e piccole, dotate di minori mezzi finanziari per richiedere e
costringere a concedere i brevetti, verranno spiazzate dalle grandi.
Questo processo è ulteriormente accelerato dal fatto che un brevetto
può incorporare in sé molte varietà, oppure, all'opposto, che una
singola varietà può essere bloccata da brevetti diversi. Per esempio,
esiste un brevetto sulla lattuga che incorpora almeno 158 varietà
diverse.
> CONTROLLO DA PARTE DI POCHE MULTINAZIONALI //
Questo significa che la competizione verrà eliminata e solo poche multinazionali controlleranno il mercato proprietario dei
semi e quindi la base della nostra alimentazione. Oggi 10 multinazionali controllano già quasi il 75%. del mercato
internazionale dei semi. Le tre maggiori, Monsanto, DuPont e Syngenta, controllano più del 50% del mercato. Nel caso dei
peperoni, due sole aziende, Monsanto e Syngenta, sono proprietarie di oltre il 60% di tutte le varietà protette in Europa.
> PREZZI MAGGIORATI PER AGRICOLTORI E
CONSUMATORI //
Attraverso la monopolizzazione del mercato sementiero,
le multinazionali sono libere di determinare i prezzi dei
semi da loro prodotti a spese degli agricoltori e, alla fine,
dei consumatori.
> MINORE BIODIVERSITÀ // La diversità di varietà
coltivate e piante selvatiche costituisce la maggior risorsa per lo
sviluppo di nuove varietà. Se l'accesso a questa diversità viene
intralciato, ci sarà meno innovazione. Meno innovazione porta a
meno varietà nuove, facendo diminuire la biodiversità.
> LA SICUREZZA ALIMENTARE VIENE MINACCIATA // Data la diversità ridotta, i raccolti sono meno capaci di
adattarsi alle malattie o ai cambiamenti nelle condizioni ambientali (quali il cambiamento climatico). Perciò un'alta
biodiversità agricola è essenziale per la nostra sicurezza alimentare.
> CACCIA AGLI AGRICOLTORI // Le infrazioni ai brevetti possono avere conseguenze serie per gli agricoltori e i
selezionatori. Se un agricoltore ha piantato, conservato o venduto semi brevettati, non ha importanza che sapesse o meno
cosa stava facendo. Ad esempio, i suoi semi potrebbero essere stati contaminati da semi brevettati. Specialmente negli Stati
Uniti, si sono verificati casi nei quali i contadini hanno dovuto sborsare fino a 35.000 dollari per giungere a un accordo
extragiudiziale con Monsanto ed evitare un processo penale. Inoltre, gli agricoltori hanno dovuto permettere a Monsanto di
prelevare campioni dalle loro terre negli anni a venire e hanno dovuto firmare accordi confidenziali nei quali si impegnano a
non divulgare quanto accade. Altri agricoltori che hanno scelto di lottare e difendersi in tribunale si sono trovati coinvolti in
processi lunghi e costosi. Possono essere perseguiti non solo selezionatori e coltivatori, ma anche le aziende che
commercializzano i prodotti.
I brevetti sulle sementi non sono etici. Favoriscono le multinazionali a danno degli
agricoltori e dei selezionatori. Intralciano l'innovazione, portano a una minore
biodiversità agricola e mettono a rischio la sicurezza alimentare.
> MINORE INNOVAZIONE // Contrariamente agli scopi
dichiarati, i brevetti sui semi intralciano sostanzialmente
l'innovazione. Agli agricoltori e selezionatori non è permesso
coltivare usando varietà brevettate senza il permesso del
detentore del brevetto. Se il permesso viene ottenuto, è
necessario pagare l'uso della licenza al detentore del brevetto.
5.1 Panoramica sulla concentrazione nel mercato sementiero
Nel 2013, la Commissione Europea ha presentato un rapporto sulla struttura europea del mercato
sementiero, fornendo anche uno sguardo d'insieme sulla situazione del mercato mondiale
(Commissione EU, 2013a).Secondo questo documento, la concentrazione nel mercato internazionale è
aumentata drammaticamente negli ultimi anni. Se nel 2009 le tre maggiori aziende possedevano una
fetta di mercato pari a circa il 35%, nel 2012 tale quota era salita al 45%. Nel contempo, la quota di
mercato di Monsanto, la più grande azienda produttrice di sementi, è aumentata dal 17,4 al 21,8%.
Questi dati forniscono percentuali leggermente inferiori rispetto a quelle fornite dall’ETC Group (vedi
capitolo 1), ma in generale confermano una preoccupante tendenza in atto. Su questi dati si basa il
grafico della figura 8 che mostra i cambiamenti intervenuti nel mercato globale delle sementi tra il
1985 e il 2012 (vedi anche Meienberg & Lebrecht, 2014). I cambiamenti sono stati spinti
principalmente dalle aziende agrochimiche come Monsanto e DuPont che stanno acquisendo sempre
più aziende nel settore (vedi Howard, 2009).
I brevetti promuovono sempre più questo processo di concentrazione e pongono le maggiori aziende
in una posizione dominante di mercato. Acquistando altre aziende, le multinazionali acquisiscono
sempre più varietà e materiale genetico dalle loro banche genetiche. Se decidono di far arrivare sul
mercato le loro sementi brevettate, il materiale genetico contenuto nel seme non sarà più in
condizione di essere utilizzato liberamente da altri coltivatori, come succede ora con il sistema UPOV
di protezione delle varietà vegetali.
Il sistema UPOV - anche denominato privativa vegetale - è di per sé un diritto di proprietà
intellettuale che dà ai selezionatori l'esclusiva alla produzione e vendita delle nuove varietà per un
periodo che va dai 25 ai 30 anni. Le varietà protette possono essere usate da altri selezionatori per lo
sviluppo di nuove varietà (esenzione del selezionatore) e gli agricoltori possono riusare il loro seme in
azienda (privilegio dell’agricoltore). I brevetti, al contrario, possono bloccare o intralciare l'accesso
alle risorse genetiche per ulteriore miglioramento e commercializzazione.
Perciò, se passano i brevetti sulle sementi si verificherà un effetto molto più forte sul processo di
concentrazione che non sotto il sistema della privativa vegetale. Le acquisizione delle aziende di
selezione, del materiale e l'uso del monopolio sui brevetti stanno ottenendo un effetto sinergico sul
processo in atto. Alla fine, col declinare della competizione, agricoltori, selezionatori e consumatori
diverranno via via sempre più legati alle multinazionali.
!24
La concentrazione del mercato non riguarda solo le colture di pieno campo, come cereali, mais o soia,
ma anche le specie ortive. Secondo lo studio della Commissione Europea (2013a), basato su
informazioni raccolte dalla ditta sementiera Vilmorin, sei aziende controllano oltre il 50% del mercato
globale delle sementi di ortive.
!25
© Infographic: Berne Declaration / Clerici Partner Design, Zurich
Pioneer 3
(USA)
4.1%
Sandoz (CH)
1.6%
Dekalb 1
(USA)
1.1%
Seed Market Concentration
Monsanto (USA)
21.8%
Monsanto (USA)
17.4%
DuPont Pioneer
(USA)
15.5%
DuPont Pioneer
(USA)
11.2%
Pioneer (USA)
5.0%
Novartis 2
(CH)
3.0%
Limagrain (FR)
2.2%
Syngenta (CH)
7.1%
Syngenta (CH)
6.1%
Limagrain (FR)
3.8%
Limagrain (FR)
2.8%
Winfield (USA)
3.5%
KWS (DE) 2.2%
KWS (DE)
2.9%
Bayer (DE) 1.5%
Dow (USA)
2.9%
Dow (USA) 1.5%
Sakata (JP)
1.2%
Market share
of other
companies
39.3 %
Market share
of other
companies
56.0 %
Market share
of other
companies
83.3 %
Market share
of other
companies
87.5 %
1985 1996 2009 2012
Sakata (JP)
1.0%
Bayer (DE)
2.2%
Land O’Lakes
(USA)
1.0%
Total Market
$18.1 billion
Total Market
$ 30.0 billion
Total Market
$ 41.8 billion
Total Market
$ 44.0 billion
The share of the nine largest seed
companies on the global seed market
rose from 12.5% to 60.7% between
1985 and 2012.
1 Acquired later by Monsanto
2 Formed by the merger of Sandoz and Ciba-Geigy, and later became Syngenta
3 Pioneer, the largest seed producer at the time, was purchased by the DuPont chemical company
in 1999
Source: The EU Seed and Plant Reproductive Material Market in Perspective: A Focus on Companies and Market Shares,
European Parliament, 2013
Figura 8: Concentrazione del mercato
sementiero (Fonte: EU Commission,
2013a; Meienberg & Lembrecht, 2014)
!26
5. The impact of patents on seeds | European patents on plants and animals | 27
Figure 9: Global overview of market concentration driven by acquisitions made by Monsanto, Dupont, Syngenta and
other corporations in recent years (source: Howard, 201314
)
DeKalb
(1995)
HybriTech
(1995)
SementesAgroceres
CustomFarmSeed
DeKalbAyalaAyala
AgriProWheat
HybriTechEurope
PauEuralis
Seminis
Cargill'sintl.seed
division
FirstLine
JacobHartz
(1995)
Asgrow
Holdens
Renessen
Cargill
Calgene
CargillNorthAmerica
Agracetus
PBIC
Unilever
Monsoy
FTSementes
DeltaPineLand
Syngenta's
GlobalCottonDivision
Paras
Mahendra
Daehnfeldt
ASI
Crows
MidwestSeedGenetics
WilsonSeeds
GoldCountry
HeritageSeeds
NCPlusHybrids
SpecialtyHybrids
Fontanelle
StewartSeeds
TrelaySeeds
StoneSeeds
CornBelt
Advanta
Canola
HubnerSeed
LewisHybrids
REA
MoweaquaSeeds
iCORN
Jung
BoCa
InterstateCanola
Sensako
Agroeste
CDMMandiyu
Ciagro
Carnia
Diener
Sieben
Kruger
Trisler
CampbellSeed
FieldersChoice
HeartlandHybrids
Hawkeye
NebraskaIrrigated
Limagrain
Canada
Poloni
ISG
Western
Peotec
Mahyco
Terrazawa
DeRuiter
AlyParticipacoes
(CanaVialis;
Alellyx)
Marmot
Cotton
States
Stoneville
CornStatesHybrid
CornStatesIntl
Ecogen
CNDK
ChinaSeed
EIDParryRallis
Gustafson
Nunhems
(1995)
ParagonSeedEx
AventisAgrEvo
Schering
Proagro
SementesRibeiral
Sementes
Fartura
MitlaPesquisa
Granja4Irmaos
AgrEvoCottonPGS
PlanTecBiotech
GeneXSorghum
CottonSeedIntl
Sunseeds
Hoechst
Nunza
(1986)
RhonePoulenc
LeenDeMos
RioColorado
California
PlantingCotton
Reliance
GeneticsAssocFarmersDelinting
NideraSemillas
Nidera
Pioneer
CurrySeed
ShandongDenghaiPioneer
DenghaiDunhuang
DunhuangPioneer
DoisMarcos
Hybrinova
Solae
(ProteinTech.Int.)
OptimumQualityGrains
SPS
GoldenHarvest
Goldsmith
ResourceSeeds
ZeraimGedera
Sanbei
Fischer
AdvantaNACornSoybeans
Garst
InterstatePayco
AgriPro
PSAGenetics
Gutwein
DiaEngei
Novartis
CibaGeigy
Sandoz
AstraZeneca
AstraZeneca
Mogen
ExSeed
Genetics
Thurston
Maisadour
KoipesolAgrosemAgra
EridaniaBeghinSay/
Koipe
SturdyGrow
Agritrading
NorthrupKing
AdvantaEUVegetable
Westhove
HarrisMoran
Clause
Biogemma
RhoBio
AgReliant
Wensman
ProducersHybrids
LochowPetkus
(1967)
CPBTwyford
Hazera
CarlSperling
Kyowa
Innoseeds
BioSeeds
VandenBerg
GermainsCotton
HollandCottonseedHelenaCotton
Indusem
Agroceres
Barham
Petoseed
(1995)
RoyalSluis
(1995)
ChoongAng
Horticeres
Bruinsma
(1994)
Genecorp
(1994)
Hungnong
GreenLeafGenetics
Danisco
Avesthagen
ConradFafard
LongReach
AWB
Swaghat
CeeKay
AustralianGrainTech
YuanLongping
DairylandSeed
Mycogen
BioPlantResearch
RenzeHybrids
Agromen
MTI
Sudwestsaat
Brodbeck
DuoMaize
Triumph
EmpresaBrasileira
HytestABIAlfalfa
SpecialtyGrains
CooperativeBusinessIntl
Agriliance
CenexHarvest
FarmlandIndustries
Cenex
HarvestStates
SOYGENETICS
FFRCoop
NickersonVerneuil
Morgan
UnitedAgriseeds
HibridosColorado
BiogeneticaDeMilho
DinamilhoCarol
Phytogen
JGBoswell
IllinoisFoundation
AdvancedAgriTraits
SeedIndustryStructure
1996-2013
PhilHoward,AssociateProfessor,MichiganStateUniversity
http://www.msu.edu/~howardp
ChemicalCompanies
Zimmerman
SeedCompanies
OtherCompanies
PartialOwnershipSizeproportionaltoglobalseedmarketshare
FullOwnership
Sunseeds
CropDesign
(1995)
Roussel
-Uclaf
Dahlco
jointresearch&
development
Becker
Underwood
Kenfeng-
KWS
Kenfeng
Genective
GreatLakes
CerealGrains
SunbeamExtract
SemíliaGenética
Melhoramento
Riber
DeltaPesquisa
Devgen
Maribo
Pybas
Synergene
Monsanto's
globalhybrid
MayAgro's
vegetable
breeding
Metabolon
PasteuriaBioscience
CircleOne
Global
Doebler's
Pennsylvania
Hybrids
Terral
Nandi's
cottonbusiness
Pannar
SeedConsultants
NuTech
Nagarjuna's
cotton
germplasm
AgVenture
Hoegemeyer
Hybrids
Verdia
Warner
AgSource
AnhuiHengji
Link
Eurodur
Genetica
Agricola
BiscoBioSciences
Brasmilho'scorn
&sorghumseed
Anadolu
Century
Maïcentre
Domagri
ClovisMatton
Atash
LSL
K&BDevpt's
onionbusiness
SuTarim
Mikado
CampbellSoupCo's
vegetableseed
wheatjoint
venture
DonMario
Cal/West
PrairieBrandSeeds
Northwest
PlantBreeding
HRZWheats
GrandValleyHybrids
Hyland
Floragenex
Melhoramento
Agropastoril'ssoy
germplasm
Wehrtec
ProSoyGenetics'
germplasm
Abbot&Cobb's
melonseed
business
SoyTech
Hornbeck
RapsGBR's
canolabusiness
EUROSORT
SORT
Prophyta
Agrauxine
AgraQuest
AgroGreen's
BioNem
Athenix
Pannon
InterGrain
Seminium
WestBred
Semillas
Cristiani
Burkard
Divergence
Beeologics
Precision
Planting
RaNA
Therapeutics
Grassroots
Biotechnology
Rosetta
Green
Synthetic
Genomics
Inc.
EmergentGenetics
Monsanto
Syngenta
DuPont
Land
O'Lakes
KWS
Limagrain
-Vilmorin
Bayer
Dow
BASF
ChannelBio
Figura 9: Struttura e concentrazione del mercato sementiero dovuta alle acquisizioni compiute da Monsanto, DuPont,
Syngenta e altre aziende negli ultimi venti anni (Fonte: Howard, 2013).
Figura 10: sei aziende controllano più del 50% del mercato globale dei semi per ortive. (Fonte: Commissione
Europea, 2013a; elaborazione basata su dati provenienti dal rapporto annuale agli azionisti Vilmorin, 2012*: i
dati riguardanti “Altre aziende” e “Totale del mercato mondiale dei semi per ortive” sono stati stimati sulla base
di informazioni provenienti da Vilmorin).
Figura 11: vendite nette annuali (in migliaia di USD) della Monsanto nel settore delle sementi. (Fonte: Rapporti
annuali agli azionisti di Monsanto; le cifre per le vendite di mais, soia e cotone comprendono anche i profitti
ricavati dalle tariffe per l'uso di tratti geneticamente modificati).
Il ruolo dominante di Monsanto nel mercato mondiale delle ortive è dovuto all'acquisizione di
Seminis e De Ruiter, entrambe aziende leader nel settore. Secondo i rapporti annuali agli azionisti di
Monsanto , il volume di affari delle sementi è cresciuto costantemente negli ultimi anni. Come14
mostrato nella figura 11, le vendite nette di sementi di mais sono aumentate in maniera significativa e
si è verificato anche un aumento nelle vendite delle sementi di soia e ortive.
Aziende Stati Profitti
(semi per ortive,
in milioni di €)
Valore stimato di
mercato
Quota di mercato
cumulata
MONSANTO Stati Uniti 655 14% 14%
VILMORIN
(Gruppo Limagrain)
Francia 527 11% 25%
SYNGENTA Svizzera 468 10% 35%
NUNHEMS (Bayer Crop
Science)
Germania 299 6% 41%
RIJK ZWAAN Olanda 229 5% 46%
SAKATA Giappone 220 5% 51%
Altre aziende 2.400
Totale del mercato
mondiale delle sementi
ortive
4.800
Monsanto, Annual Reports, www.monsanto.com/investors/pages/archived-annual-reports.aspx14
!27
5. The impact of patents on seeds | European patents on plants and animals | 29
Figure 11: Net Sales (US Dollars in thousands) of Monsanto in the seed business, globally, per year. (Source: Monsanto
annual reports; the figures for net sales of corn, soybean and cotton also include fees for traits of genetically engineered
traits).
5.2 The situation in the US
The seed market in the US is more exposed to patents than in the EU. There are two reasons for this: (1)
There is no exclusion in patent law regarding plant breeding. (2) Plants derived from genetic engineering
play a much larger role in US agriculture. Thus, patenting and licensing of the genetically engineered
traits (such as herbicide resistance) have had a major impact on breeding and agriculture.
There are several reports showing a high level of concentration in US seeds market for crop species such
as maize (corn) and soybeans (for example, the Center for Food Safety & Save our Seeds, 2013). Recent
figures can also be derived from seed company reports such as KWS (Germany)16
According to their
figures, Monsanto and DuPont/Pioneer together have a market share of 70 percent in the US corn
(maize) market17
.
Monsanto and DuPont are also the number one companies when it comes to the number of relevant
patents in the US. According to Pardey et al. (2013), the overall number of US utility plant patents
granted from 2004-2008 was 1789, with Monsanto owning 640 (36 percent) and DuPont /Pioneer 516
(29 percent).
 KWS has a cooperation with the French company, Limagrain, to sell seeds for corn producer in the US under the
brand AgReliant.
 https://www.kws.de/global/show_document.asp?id=aaaaaaaaaaffxwn
5.2 La situazione negli Stati Uniti
Il mercato sementiero negli Stati Uniti è più esposto ai brevetti di quello europeo per due motivi
principali:
• nella legge sui brevetti negli USA non esiste esclusione riguardante il miglioramento genetico
delle piante;
• le piante derivate dall'ingegneria genetica giocano un ruolo molto più importante nell'agricoltura
statunitense. La brevettazione e le licenze sulle caratteristiche geneticamente modificate (quali la
resistenza agli erbicidi) hanno avuto quindi un forte impatto sul miglioramento genetico e
sull'agricoltura.
Esistono diversi rapporti che mostrano un alto livello di concentrazione nel mercato sementiero
statunitense per specie come mais e soia (ad esempio, il Center for Food Safety & Save our Seeds,
2013). Dati recenti si possono ricavare anche dai rapporti delle aziende del settore come quello di
KWS (Germania) . Secondo le loro stime, Monsanto e Pioneer assieme possiedono una fetta di15
mercato pari al 70% nel settore del mais . Negli Stati Uniti, Monsanto e DuPont sono le aziende ai16
primi posti per numero di brevetti attinenti. Secondo Pardley et al. (2013), il numero complessivo di
brevetti su piante concessi tra il 2004 e il 2008 è di 1.789, con Monsanto proprietaria di ben 640
brevetti (36%) e DuPont/Pioneer a quota 516 (29%).
Come conseguenza della concentrazione, il mercato statunitense sta soffrendo per la mancanza di
competizione e gli agricoltori hanno molta meno scelta (Hubbard, 2009). Le iniziative sui semi open
source (vedi Kloppenburg, 2014) stanno cercando di portare la questione all'attenzione dell'opinione
pubblica, ma permangono dubbi sulla possibilità di cambiamenti a breve scadenza.
L'impatto economico complessivo sugli agricoltori statunitensi lo si può dedurre dai dati ufficiali del
Dipartimento di Stato per l’Agricoltura (USDA) . Le cifre che seguono danno una visione d'insieme17
dell’andamento dei costi per sementi e prodotti chimici e delle relative rese di mais, soia e cotone. Si
rileva chiaramente l'ascesa dei prezzi delle sementi di tutte e tre le colture senza un corrispondente
aumento nella loro resa. I coltivatori statunitensi di soia e mais riescono ancora a sopravvivere grazie
alle sempre crescenti richieste per l'alimentazione, i foraggi e i biocarburanti, che hanno portato a un
aumento dei prezzi della granella. Tuttavia si tratta di una situazione caratterizzata da prezzi in
KWS coopera con l'azienda francese Limagrain nella vendita di semi a marchio AgReliant ai produttori di mais15
statunitensi.
https://www.kws.de/global/show_document.asp?id=aaaaaaaaaaffxwn16
http://www.ers.usda.gov/Data/CostsAndReturns/testpick.htm17
!28
30 | European patents on plants and animals | 5. The impact of patents on seeds
As a consequence of market concentration, the US seeds market is now suffering from a lack of com-
petition and farmers have a much reduced choice (Hubbard, 2009). Open source seed initiatives (see
Kloppenburg, 2014) are trying to raise public awareness, but doubts remain whether changes can be
made in the near future.
Part of the overall financial impact on US farmers can be deduced from the official USDA data18
. The
following figures (based on these data) give an overview of the development in costs for seeds and chemi-
cals, as well as for yields in the US for corn (maize), soybean and cotton. It clearly reveals soaring seed
prices in all three crops without a corresponding increase in yields. US soybean and maize farmers can
still survive because soaring demand for food, feed and agrofuels leads to higher prices for the harvest.
Nevertheless, it is a situation determined by steadily increasing seed costs and a seed market without any
real competition, in addition to stagnating yields – all in all, a frightening scenario for the future of US
agriculture.
Figure 13: Development of costs for seeds (seed, US dollar per acre), costs for chemicals (chemicals, US dollar per acre)
Figure 12:
Structure of US seed market for
corn (maize) (source: KWS)..
Figura 12: Struttura del mercato delle sementi di mais negli
Stati Uniti (Fonte: KWS).
costante ascesa e da un mercato sementiero senza una vera competizione, in cui le rese rimangono
immutate. A conti fatti si tratta di uno scenario terrificante per il futuro dell'agricoltura statunitense.
!
Figura 13: andamento del costo della semente (dollari US per acro) e dei prodotti chimici (dollari US per acro) e
andamento delle rese (bushel per acro [1 bu =35.23 litri]) per la coltivazione di soia negli Stati Uniti dal 1996 al
2013 (Fonte: dati USDA).
!
Figura 14: andamento del costo della semente (dollari US per acro) e dei prodotti chimici (dollari US per acro) e
andamento delle rese (libbre per acro, i valori equivalgono al 10% delle rese reali) per la coltivazione di cotone
negli Stati Uniti dal 1996 al 2013. (Fonte: dati USDA).
!
Figura 15: Andamento del costo della semente (dollari US per acro) e dei prodotti chimici (dollari US per acro),
e andamento delle rese (bushel per acro; i valori equivalgono al 10% delle rese reali) per la coltivazione del mais
negli Stati Uniti dal 1996 al 2013. (Fonte: dati USDA).
!29
5.3 Concentrazione nel mercato europeo
Il mercato sementiero europeo è il terzo a livello mondiale con un volume di affari pari a 7 miliardi di
euro, circa il 20% del mercato globale (Commissione EU, 2013a). Complessivamente, Syngenta è la
maggiore azienda presente sul mercato europeo, mentre Monsanto è l'azienda leader per i semi di
colza da olio e DuPont/Pioneer per il mais. Nonostante vi siano ufficialmente 7.000 aziende presenti
nel settore dei selezionatori e costitutori di sementi in Europa, non molte tra loro giocano un ruolo
significativo. Come spiega una relazione al Parlamento Europeo redatta dai Verdi, cinque aziende si
dividono il 75% del mercato europeo del mais (Mammana, 2013) e lo stesso numero di aziende
controlla il 95% del mercato delle ortive (vedi anche Commissione EU, 2013b).
Nonostante i giganti delle sementi stiano ampliando la loro fetta di mercato in Europa, tra gli esperti
non esiste consenso unanime a proposito delle conseguenze per il mercato europeo, specialmente nel
settore del miglioramento genetico. Uno studio commissionato dal governo olandese (Kocsis et al.,
2013) giunge alla conclusione che il mercato delle sementi di peperoni e pomodori è esposto a una
crescente concentrazione, ma che questo non significa automaticamente una mancanza di
competizione. Questa dichiarazione non è molto convincente rispetto all’andamento complessivo del
settore. È vero che il mercato europeo possiede ancora un livello di differenziazione molto più alto di
quello statunitense ma la situazione attuale non può mettere a tacere le preoccupazioni esistenti.
Secondo la Commissione Europea (2013a), le differenze tra il mercato europeo e statunitense
dipendono in gran parte dal fatto che l'Unione Europea è ancora un mercato convenzionale delle
sementi, mentre negli Stati Uniti le piante dotate di caratteri geneticamente modificati, quali soia,
mais e cotone, hanno avuto un forte impatto sull'agricoltura. Infatti, le licenze sui caratteri brevettati
di piante geneticamente modificate rappresentano un fattore importante rispetto alla competizione, ai
prezzi delle sementi e al peso esercitato sul mercato dalle aziende agrochimiche negli Stati Uniti. Ad
ogni modo, le attuali differenze tra i due mercati potrebbero venire cancellate nel prossimo futuro per
varie ragioni:
• acquisizioni e fusioni stanno interessando anche il settore sementiero convenzionale in
Europa. Come già detto, esiste un livello altissimo di concentrazione nel settore delle ortive
in Europa (Commissione Europea, 2013b);
• il numero dei brevetti sul miglioramento genetico convenzionale è ancora relativamente basso
paragonato a quelli nell'ingegneria genetica, ma si è visto un sostanziale aumento nel
numero di richieste di brevetto in questo campo a partire dal 2000 (vedi capitolo 4);
• anche un basso numero di brevetti può creare dipendenze dalle implicazioni enormi nel settore
del miglioramento genetico, ad esempio, i caratteri naturali brevettati, come la resistenza
alle malattie, possono essere concessi su licenza come i caratteri modificati con
l’ingegneria genetica e avere un impatto simile sul mercato.
Dare in licenza caratteri legati al miglioramento genetico convenzionale sta diventando una realtà. Nel
2004, un brevetto è stato concesso alla Rijk Zwaan su una lattuga resistente agli afidi ottenuta con il
miglioramento convenzionale (EP 0921720). Dato che questa resistenza interessa molti selezionatori,
sono state presentate cinque opposizioni da aziende competitrici come Syngenta, Seminis (Monsanto)
e Gautier, ma il brevetto è stato mantenuto, sia pure con alcuni cambiamenti. Come emerge dal
database PINTO , fondato dall’Associazione Europea dei Sementieri (ESA - European Seeds18
Association), 548 varietà registrate in Europa contengono caratteri sottoposti a licenza. Questo è solo
un esempio e dimostra quanto importanti possano divenire per un gran numero di selezionatori le
caratteristiche native brevettate. Il materiale brevettato può venire concesso in licenza oppure si può
bloccarne l'accesso non concedendo la licenza e a quel punto anche un solo brevetto può avere un
vasto impatto, in maniera molto simile ai brevetti sui caratteri modificati con l’ingegneria genetica che
costituiscono una delle forze motrici nella concentrazione del mercato sementiero negli Stati Uniti. Ci
http://pinto.azurewebsites.net/18
!30
sono altri esempi presenti nel database PINTO a dimostrazione che singoli brevetti su caratteri
derivati convenzionalmente possono avere un impatto simultaneo sul miglioramento di molte varietà.
Come mostra la Tabella 3, fino a maggio 2014 il database conteneva solo una ventina di brevetti ma il
numero di varietà interessate era quasi 800. Bisogna notare che il database PINTO non è completo
poiché non viene sostenuto dall'intero settore: alcune aziende, in particolare DuPont/Pioneer e
Monsanto/Seminis/De Ruiter si rifiutano di fornire dati.
È probabile che le attuali differenze tra il mercato americano e quello europeo siano ridotte in breve
tempo se l'Europa continuerà a concedere brevetti sul miglioramento genetico convenzionale. Anche
se l’evoluzione della situazione è di difficile previsione sembra altamente probabile che il mercato
europeo vada incontro a un'ulteriore concentrazione, con conseguenze disastrose. Una relazione
dell'Università olandese di Wageningen (Louwaars et al., 2009) afferma chiaramente:
Poche grandi aziende controllano la maggior parte delle colture su scala mondiale. Una parte
sempre più grande dell'approvvigionamento alimentare mondiale dipende da quelle stesse aziende.
[…] Gli agricoltori e i coltivatori temono che la loro libertà di scelta sia minacciata e che non verrà
sviluppata nessuna varietà per piante che rispondano specificamente alle loro richieste […].
Non si possono attendere soluzioni dall'EPO (vedi capitolo 6) né dal settore della ricerca. Ad esempio,
il database PINTO è stato sviluppato dall'Associazione Sementieri Europea (ESA) per fornire più
trasparenza sui brevetti vegetali. Però, nonostante le molte aspettative suscitate dall'ESA, questa
iniziativa non viene sostenuta dall'intero comparto e, come menzionato sopra, molte delle aziende
maggiori non cooperano. Di conseguenza, non c'è trasparenza per i selezionatori o i coltivatori
riguardo a potenziali violazioni di brevetti nel caso usino varietà in vendita sul mercato. Ciò porta a
un alto livello d'incertezza, a costi importanti per le consulenze legali ed è particolarmente frustrante
per le aziende più piccole. Tutta la situazione ha infatti creato un ostacolo sistematico all'innovazione
e l'incertezza viene enormemente aumentata da richieste di brevetto che coprono ambiti estremamente
vasti come emerge dal rapporto elaborato dall’Università di Wageningen (Louwaars et al., 2009).
Questa incertezza viene usata per intralciare il miglioramento genetico. Un rapporto del 2012 (Then &
Tippe, 2012) sottolineava il caso di un selezionatore di girasole che aveva richiesto e ottenuto
sementi da Syngenta e Pioneer per utilizzarle come materiale genetico per sviluppare le proprie nuove
varietà. Contrariamente alle regole sulla privativa vegetale, che permettono l’uso senza restrizioni del
materiale genetico al fine di ulteriori selezioni, il selezionatore in questione scoprì dalle diciture
applicate sulle confezioni delle sementi che il loro uso era fortemente ristretto. Ad esempio, Pioneer
poneva il seguente tipo di precondizioni:
Aprendo questo sacchetto[…] accettate le condizioni stabilite di seguito:
Il materiale contenuto in questo campione di semi è brevettato ed è di proprietà o è stato concesso
in licenza alla Pioneer Overseas Corporation (“Pioneer”) […]
L'Acquirente s'impegna espressamente: […]
• A non vendere, trasferire o usare i semi, le piante, il polline delle piante o i chicchi per la
selezione, la ricerca e la riproduzione senza autorizzazione […]
• A non usare, né permettere a terzi l'uso dei semi, delle piante, di parti delle piante stesse, polline
o semi prodotti da questi semi allo scopo di selezionare piante.[…]
Dato che nella dicitura non vi era indicazione chiara su quale tipo di brevetto fossero basate le pretese
(la Pioneer ha comunque fatto richiesta di brevetti su alcuni tipi di girasoli) e su come potessero essere
fatte rispettare, né se i semi fossero protetti da privativa vegetale, il selezionatore si trovò imbrigliato
in enormi incertezze legali che gli impedirono di utilizzare quel materiale per fare ricerca.Syngenta ha
tentato di imporre restrizioni legali molto simili:
!31
[…] Avviso importante: L'uso di questo prodotto è limitato […]. Aprendo e usando questo sacchetto
di semi, confermate il vostro impegno a ottemperare a queste limitazioni di uso. Questo prodotto
[…] è proprietà di Syngenta Crop Protection AG o dei suoi licenziatari ed è protetto da diritti di
proprietà intellettuale […] Se non espressamente permesso a termini di legge, l'uso del seme per
produrre seme allo scopo di ripiantarlo, ricerca, caratterizzazioni genetiche o molecolari o
composizione genetica è strettamente proibito.
Syngenta non detiene brevetti sul girasole, ma potrebbe darsi che abbia la licenza sui brevetti di altre
istituzioni. È interessante che poco dopo la pubblicazione del rapporto di “No Patents on Seeds!”,
Syngenta abbia creato un nuovo database e informato le altre aziende a proposito dei suoi brevetti
sulle ortive , apparentemente allo scopo di fornire più trasparenza. In ogni caso queste informazioni19
non hanno aiutato il nostro selezionatore al lavoro sui girasoli. Occorre notare che il database
Syngenta fornisce informazioni solamente sui brevetti di proprietà dell'azienda, ma non sui brevetti
che utilizza su licenza, non risolvendo assolutamente, quindi, la questione dell'incertezza nel caso
specifico del girasole.
Non dicendo che tipo di Diritto alla Proprietà Intellettuale (DPI) protegge le sementi, le aziende come
Syngenta o Pioneer possono intimidire i selezionatori, e lo fanno, affinché non usino più le varietà per
ulteriori selezioni. Nell’esempio riportato, qualora il DPI fosse una privativa vegetale il selezionatore
sarebbe libero di usare il materiale per ulteriori ricerche come espressamente previsto dalla legge;
qualora il DPI fosse un brevetto, l’uso per selezioni successive non sarebbe ammesso, almeno in
determinati paesi. È ingannevole non dire al consumatore quale tipo di DPI protegge le sementi che
usa.
http://www.sg-vegetables.com/elicensing/about/3-overview-of-technologies19
!32
Tabella 3: esempio del legame tra alcuni brevetti concessi in Europa e il numero di varietà coinvolte (Fonte:
database PINTO http://pinto.azurewebsites.net, maggio 2014).
!33
Proprietà
del brevetto
Numero del
brevetto
Nome del brevetto Specie Varietà
(numero)
Bejo
Zaadeen
B.V.
NL 10231796 Piante di Brassica con alti livelli di glucosinolati
antivarcinogeni.
Broccoli violacei in
germoglio (Brassica
oleracea L.)
5
EP 2645849 Pianta di Brassica resistente alla Plasmodiophora
Brassicae, semi, parti della pianta e metodi per
ottenere la stessa.
Cavolo rosso (Brassica
oleracea L. )
1
EP 2139311 Piante di Brassica oleracea con resistenza alla
Candid a Albugo Xantomona Campestris pv.
Campestris
Cavolo bianco (Brassica
oleracea L. )
1
EP2393349 Pianta di Brassica e sua preparazione Cavolo bianco (Brassica
oleracea L. )
4
Enza
Zaaden
Beheer B.V.
EP 1179089 Metodo per ottenere una pianta con una resistenza
di lunga durata ai patogeni
Lattuga (Lactuca sativa L.) 158
Goldmith
Seeds Inc.
EP 0740504 Gene di Chataranthus resistente alla Phytophthora e
suo uso
Vinca (Chataranthus roseus) 8
Istituto
Nazionale di
Ricerca
Agronomica
(Francia)
EP 0784424 Sistema di sterilità citoplasmatica maschile che
produce ibridi di colza
Colza oleaginosa (Brassica
napus)
24
EP 1198577 Gene mutante della famiglia GRAS e piante con
sviluppo ridotto contenenti detto gene
Colza oleaginosa (Brassica
napus)
3
EP 1586235 Sistema di sterilità citoplasmatica maschile che
produce ibridi di colza
Colza oleaginosa (Brassica
napus)
27
EP 2179643 Metodo di produzione di linee di Brassica Napus
con un buon valore agronomico
Colza oleaginosa (Brassica
napus)
1
Limagrain
Europa
EP 2461666 Pianta di Brassica per il ripristino della fertilità nel
sistema di sterilità citoplasmatica maschile
Colza oleaginosa (Brassica
napus)
3
Nickerson
Zwann B.V.
EP 1819217 Resistenza a muffa lanuginosa della cipolla Cipolla (Allium cepa) 1
Rijk Zwaan EP 0921720 Resistenza agli afidi Lattuga (Lactuca sativa L.) 439
EP 0942643 Lattuga Multileaf Lattuga (Lactuca sativa L.) 26
EP 2586294 Peronospora resistente nella Spinacea oleracea Spinacio (Spinacea
oleracea)
7
Semillas
Fito, S.A.
EP 2255006 Processo per produrre pomodori con caratteristiche
di lunga conservabilità
Pomodoro (Solanum
lycopersicum)
3
Syngenta
Participatio
ns AG
1525317 & EP
23020
Piante di Brassica oleracea resistenti al Clubroot Cavoletto di Bruxelles
Cavolfiore
Cavolo bianco
5
3
9
EP 2219432 Pigmentazione del fiore nel Pelargonium Hortorum Geranio (Pelargonium
Hortorum)
1
EP 2164970 Meloni resistenti alla razza 1,2 di F. Oxysporum
F.SP. Melonis
Melone (Cucumis melo) 5
EP 1973397 Nuove piante di cucurbita Zucca (zucchini – Cucurbita
pepo)
9
EP 2121982 &
EP 2242850
Piante di mais caratterizzate da un particolare tratto
quantitativo (QTL)
Mais (Zea Mays) 25
N. totale
varietà
757
6. Analisi legale: perché il processo decisionale di EPO non risolverà il
problema
La storia della legge sui brevetti dà l’impressione che industria e EPO si siano più o meno uniti nei
loro sforzi per trovare scappatoie legali sul rilascio di brevetti su piante e animali. Di conseguenza, la
proibizione in termini di legge dell’articolo 53 (b) è stata in gran parte erosa e può difficilmente essere
applicata in modo significativo. In breve, nella pratica attuale dell’EPO ciò che segue è considerato
brevettabile:
• prodotti derivati da incrocio e selezione (sementi, frutti, piante, materiale per il miglioramento
genetico);
• tutti i passaggi nel processo di riproduzione ad eccezione della combinazione di incrocio e
successiva selezione;
• piante e animali descritti o selezionati per il loro stato genetico o fenotipico (caratteristiche
come la crescita, i componenti, la resistenza);
• tutte le piante e gli animali con differenze nel loro patrimonio genetico non dovute alla
ricombinazione dell’intero genoma, come la mutagenesi casuale;
• varietà di piante se nella richiesta non si menziona una specifica varietà.
Sembra che EPO abbia, in verità, creato intenzionalmente una situazione senza precedenti piena di
controsensi giuridici. I brevetti contenenti le richieste più ampie sono quelli che molto probabilmente
EPO rilascerà se non sono menzionati esplicitamente una specifica varietà o uno specifico processo di
riproduzione essenzialmente biologica. Recentemente, EPO ha deciso di rinviare altri casi alla
Commissione Allargata d’Appello. Le nuove richieste G2/12 e G3/13 alla Commissione Allargata
d’Appello sulla brevettabilità delle piante sono direttamente collegate alle prime richieste di brevetti
sui broccoli (EP 1069819, G2/13) e sui pomodori (EP 1211926, G2/12). Il motivo delle nuove
richieste è che la Commissione Tecnica d’Appello ha espresso perplessità sul fatto che se venissero
permessi i brevetti sui prodotti come sementi e piante derivati da processi di miglioramento genetico
essenzialmente biologici questi:
in molti casi si potrebbe raggirare l’esclusione con un’attenta scelta dei termini nella stesura della
richiesta.
La Commissione Tecnica d’Appello ha avvisato che il divieto dei brevetti sui processi di
miglioramento convenzionali ha un senso solo se i prodotti derivati dai processi brevettati sono
esclusi dal brevetto stesso. Se non lo sono allora i selezionatori non possono fare uso di quei
particolari processi di miglioramento, poiché questo condurrebbe inevitabilmente ai prodotti
brevettati. Così secondo la Commissione Tecnica d’Appello, questo potrebbe creare una situazione
in cui:

chi fa miglioramento genetico vegetale sarebbe limitato severamente nell'eseguire i processi
essenzialmente biologici.
È difficile dire perché la Commissione Tecnica di Appello abbia fatto queste osservazioni. Potrebbe
essere una strategia messa a punto proprio per dare l’impressione all’opinione pubblica che EPO si
stia occupando di queste criticità. Potrebbe anche essere che la presidenza della Commissione Tecnica
di Appello abbia davvero avuto interesse nell’affrontare tali questioni. Qualunque sia la ragione dei
nuovi rinvii, c’è un problema più generale che riguarda i casi in sospeso e che probabilmente avrà un
impatto importante sugli esiti futuri. Entrambi i casi G2/12 e G2/13 sono il diretto risultato delle
sentenze G2/07 e G1/08. Tuttavia, queste decisioni precedenti non forniscono una spiegazione
sufficientemente chiara e completa di ciò che è considerato miglioramento genetico essenzialmente
biologico o convenzionale o tradizionale e di cosa non lo sia (vedi sotto).
!34
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?
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  • 2. Brevetti europei su piante e animali – L'industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo? Rapporto pubblicato da “No Patents on Seeds!” 2014 Christoph Then & Ruth Tippe Desideriamo ringraziare particolarmente Emile Lapprand, Fabio Leipert, Francois Meienberg, e Teshoma Hunduma Mulesa per i loro contributi e la discussione che ne è seguita. Il documento è stato redatto in seguito a discussioni tenutesi all'interno della coalizione “No Patents on Seeds!”. Non riflette necessariamente in dettaglio la posizione di ciascuna organizzazione. Le organizzazioni che appartengono a “No Patents on Seeds!”sono: Bionext (Olanda), The Berne Declaration (Svizzera), GeneWatch (Regno Unito), Greenpeace, Misereor (Germania), Utviklingsfondet (Norvegia), No Patents on Life (Germania), Red de Semillas (Spagna), Rete Semi Rurali (Italia), Reseau Semences Paysannes (Francia) e Swissaid (Svizzera). Grafica: Claudia Radig-Willy. Traduzione italiana di Francesca Rispoli – revisione del testo a cura di Riccardo Bocci, Bettina Bussi e Riccardo Franciolini. Edizione italiana a cura di Rete Semi Rurali con il contributo di WWOOF, disponibile on line sul sito www.semirurali.net. Stampato nel dicembre 2014. No patents on seeds! Frohschammerstr. 14 80807 München www.no-patents-on-seeds.org info@no-patents-on-seeds.org Stampato nell’ambito del Progetto RGV/FAO/RSR 2014-2016 del MiPAAF !2
  • 3. INDICE Introduzione 4 1. Un breve profilo della situazione 6 2. Visione d'insieme dell'industria dei brevetti e inquadramento legale 8 2.1 Ufficio Brevetti Europeo 8 2.2 Unione Europea, WIPO, TRIPs eTTIP 10 3. Brevetti su piante e animali: situazione attuale e problemi legali 13 3.1 Come la proibizione dei brevetti sulle piante è divenuta insignificante 13 3.2 Come è stata erosa la proibizione dei brevetti su processi essenzialmente biologici 14 4. Brevetti concessi su piante e animali 16 4.1 Stato dell’arte 16 4.2 Casi studio: brevetti su piante concessi recentemente 17 4.3 Casi studio: brevetti concessi recentemente su animali 21 5. L'impatto dei brevetti sulle sementi 22 5.1 Panoramica sulla concentrazione nel mercato dei semi 24 5.2 La situazione negli Stati Uniti 28 5.3 Concentrazione nel mercato europeo 30 6. Analisi legale: perché il processo decisionale dell'EPO non risolverà il problema 34 6.1 Che cos'è il miglioramento genetico “essenzialmente biologico”? 35 6.2 Che cosa non è “essenzialmente biologico”? 35 6.3 E sulle domande abilmente formulate 36 6.4 E sulle varietà vegetali? 37 6.5 L'opinione preliminare della Commissione Allargata d’Appello 37 7. Il futuro: il compito dei regolatori 39 7.1 La Risoluzione del Parlamento Europeo 39 7.2 Azioni da intraprendersi da parte degli stati appartenenti all’EPO 40 8. Conclusione e richieste 43 Riferimenti 44 Abbreviazioni 45 Campagna Free Pepper 46 !3
  • 4. Introduzione Questo documento illustra come i brevetti stiano per infrangere i confini accettabili, mettendo a rischio le nostre risorse genetiche. Il nostro pane quotidiano presto sarà controllato dalle grandi multinazionali e dall'industria dei brevetti o i politici prenderanno decisioni per assicurare che i brevetti sulle piante e gli animali siano proibiti? Ci troviamo in una fase critica. Il mercato delle sementi è già fortemente concentrato in diversi settori: secondo rapporti recenti cinque aziende controllano il 75% del mercato comunitario del mais e lo stesso numero di aziende controlla il 95% del mercato europeo delle ortive. L'Ufficio Brevetti Europeo (EPO, European Patent Office) ha già concesso diverse migliaia di brevetti su piante e semi, e un numero in costante aumento di brevetti su piante e animali derivati dal miglioramento genetico convenzionale. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, sono stati concessi circa 2.400 brevetti su piante e 1.400 su animali. Sono in attesa più di 7.500 richieste di brevetti per le piante e circa 5.000 per gli animali. L'EPO ha già concesso più di 120 brevetti riguardanti il miglioramento genetico convenzionale e un migliaio di richieste circa sono in attesa di approvazione. Il campo di applicazione di molti dei brevetti concessi è molto vasto e spesso copre l'intera catena alimentare, dalla produzione al consumo. Questi brevetti costituiscono un abuso della legge sui brevetti, progettati per accaparrarsi il controllo delle risorse necessarie alla vita quotidiana. Nel 2013, EPO ha concesso diversi brevetti sulle piante. Tra essi sono compresi alcuni riguardanti peperoni coltivati a partire da varietà selvatiche originarie della Giamaica, pomodori che sono stati sviluppati per mezzo della banca internazionale dei semi in Germania, girasoli da una mutagenesi casuale e una selezione di parenti selvatici del fagiolo di soia, presenti in Asia e Australia. Le analisi dei processi decisionali di EPO negli anni recenti mostrano come i divieti stabiliti nella legge sui brevetti che fanno riferimento a piante o animali e processi essenzialmente biologici, vale a dire metodi convenzionali di miglioramento genetico di piante e animali (art. 53 (b) della Convenzione Europea sui Brevetti (EPC, European Patent Convention)) siano stati sistematicamente erosi. È evidente che EPO ha di fatto creato intenzionalmente una situazione fatta di assurdità legali mai vista prima. Se viene fatta richiesta per tutte le piante con caratteristiche specifiche e tutti i processi per il miglioramento genetico e la selezione (che potrebbero teoricamente essere applicati), esiste una forte probabilità che il brevetto venga concesso. Il richiedente deve solo assicurarsi di non riferirsi esplicitamente a varietà o processi specifici per il miglioramento genetico essenzialmente biologico per essere in accordo con le parole utilizzate nella legge. Ad ogni modo, in sintesi, questi brevetti coprono sia varietà di piante, sia prodotti e procedimenti essenzialmente biologici per il miglioramento genetico. Brevetti simili sono già stati concessi. I casi documentati nel presente report dimostrano chiaramente e in dettaglio le assurdità legali, e indipendentemente dall'esito dei casi in attesa di approvazione (quali i brevetti sui broccoli e pomodori, G2/12 e G2/13), è assai probabile che questa situazione continui. Questi brevetti concessi da EPO promuovono la concentrazione dei mercati, impediscono la competizione e sono volti a promuovere ingiusti diritti monopolistici. Brevetti del genere non hanno nulla a che vedere con la consueta interpretazione della legge sui brevetti o con l'assegnare le giuste ricompense e incentivi nei confronti dell'innovazione e delle invenzioni. Ampiamente basati su caratteristiche tecniche non scientifiche, costituiscono un abuso della legge sui brevetti, che viene usata come strumento di appropriazione indebita (biopirateria, in effetti) che trasforma le risorse agricole necessarie alla vita quotidiana nella cosiddetta proprietà intellettuale di pochissime grandi aziende. Questo stato di cose non è solo un problema per mercati o regioni specifiche: metterà in pericolo la stessa agro-biodiversità e l'adattabilità dei nostri sistemi di produzione alimentare a reagire alle sfide poste dai cambiamenti climatici. Di conseguenza, stiamo mettendo a rischio la nostra sovranità alimentare regionale oltre a quella globale sulla sicurezza del cibo. !4
  • 5. Il documento mette in guardia rispetto al fatto che le decisioni sull'ammissibilità dei brevetti su piante, animali e sementi non possono essere demandate all'EPO, spinto dai suoi interessi. EPO ha sistematicamente eroso i divieti presenti all'articolo 53 (b) dell’EPC a favore di quelle aziende che ricevono i profitti da prodotti brevettati e da istituzioni che guadagnano dalla concessione dei brevetti. Questi gruppi d'interesse all'interno dell'industria dei brevetti hanno costituito la spinta principale nell'allontanare il sistema dei brevetti dall'essere strumento per promuovere l'innovazione trasformandolo in sistema che permette l'appropriazione indebita delle risorse biologiche necessarie per produrre il cibo che mangiamo tutti i giorni. Mantenere e salvaguardare il libero accesso al materiale necessario al miglioramento genetico animale e vegetale deve divenire una priorità politica. Qualsiasi misura presa deve primariamente ottemperare ai bisogni degli agricoltori, dei selezionatori tradizionali e dei consumatori e non gli interessi dell'industria dei brevetti. Il punto chiave è che i brevetti sulle risorse necessarie alla nostra vita quotidiana possono essere fermati solo dal processo decisionale politico. Due i passi da fare: ▪ in primo luogo, assicurare un voto dagli Stati dell'Organizzazione Europea dei Brevetti (EPOrg, European Patent Organization) per fare in modo che l'interpretazione dell'EPC sia in linea con una recente risoluzione del Parlamento Europeo che dichiara l'impossibilità di garantire in generale i brevetti sul miglioramento genetico e la selezione convenzionale; ▪ in secondo luogo, attivare il processo per cambiare le leggi europee sui brevetti in modo da escludere brevetti su risorse genetiche animali e vegetali. Un punto ulteriore è assicurare che gli attuali negoziati sugli accordi di libero commercio tra l'Unione Europea, il Canada e gli Stati Uniti (TTIP) rispettino la possibilità da parte dell'Europa e dell'Unione Europea di far rispettare in futuro i divieti presenti nella legge sui brevetti. !5
  • 6. 1. Breve profilo della situazione I prodotti e i processi possono essere brevettati se soddisfano criteri quali novità, innovazione e applicazione industriale. Se un brevetto è concesso, il detentore può impedire ad altri la riproduzione, l'uso, la vendita e la distribuzione dell'invenzione per 20 anni. In origine, i brevetti erano stati concepiti per i prodotti chimici e meccanici. Oggi è fatto un sempre maggior numero di richieste di brevetto europeo su piante e animali. Sono già stati concessi quasi 2.400 brevetti sulle piante – in maggioranza coprono l'ingegneria genetica. Nello stesso tempo, esiste una costante ascesa nella cifra delle richieste di brevetti sul miglioramento genetico convenzionale: ci sono state circa 1.000 richieste e sono stati concessi quasi 120 brevetti Figura 1: Numero di richieste di brevetto e brevetti concessi su piante all’EPO. Ricerca svolta secondo le classificazioni ufficiali (IPC A01H oppure C12N001582). Il campo di applicazione di molti di questi brevetti è molto vasto e spesso copre l'intera catena alimentare dalla produzione al consumo. Questi brevetti costituiscono un abuso della legge e sono progettati per prendere il controllo sulle risorse necessarie alla vita quotidiana. In particolare, le attività di Monsanto, la maggior multinazionale biotecnologica e numero uno del mercato internazionale delle sementi, sono particolarmente preoccupanti: Monsanto ha acquisito, tra le altre, le grosse ditte sementiere Seminis e De Ruiter e adesso possiede una posizione dominante nel mercato sementiero di cotone, mais e soia. Secondo l'ETC Group (2011), le tre maggiori aziende - Monsanto, DuPont e Syngenta - controllano circa il 50 % del mercato delle sementi. Sono queste che prenderanno le decisioni rispetto a quali piante debbano essere migliorate, coltivate e raccolte in futuro e su quanto verranno a costare. !6 6 | European patents on plants and animals | 1. A brief outline of the problem 1. A brief outline of the problem Products or processes can be patentable if they fulfill criteria such as novelty, inventiveness and industrial applicability. If patents are granted, the patent holder can prevent others from the reproduction, use, sale and distribution of the invention for 20 years. Patents were originally developed for chemicals and mechanical products. At present, an increasing number of European patent applications are being filed on plants and animals. Around 2400 patents on plants have already been granted – most of them covering genetic engineering. At the same time there is a steady increase in the number of patent applications being filed for con- ventional breeding. Around 1000 such applications have been filed and around 120 patents have been granted. Figure 1: Number of patent applications and patents granted on plants at the European Patent Office in Munich (ac- cumulated) Research according to official classifications (IPC A01H or C12N001582). The scope of many of the patents is extremely broad and very often covers the whole food chain from production to consumption. These patents are an abuse of patent law designed to take control of re- sources needed for our daily lives. In particular, the activities of Monsanto, the biggest multination biotechnology company and number one in the international seed market, are especially concerning: Monsanto has bought up, amongst others, the large vegetable breeders Seminis and De Ruiter and now has a very dominant position in seed markets for cotton, maize and soybeans. According to ETC-Group (2011), the three biggest companies Monsanto, Dupont and Syngenta control around 50 percent of the global proprietary seed market. They are the ones who will make the decisions on which plants will be bred, grown and harvested in future, and how much they will cost.
  • 7. ! Figura 2: Prodotti alimentari brevettati sono già presenti sul mercato: ad esempio, i broccoli brevettati introdotti dalla Monsanto nel 2011 in Gran Bretagna sotto il marchio commerciale “Beneforte”. I brevetti su piante e animali possono limitare o impedire l'accesso alle risorse biologiche, intralciare i processi d'innovazione nel miglioramento genetico e impedire le attività dell'agricoltore e la sua libertà di scelta. Questa situazione sta già avendo impatto su molti degli interessati, che includono gli agricoltori tradizionali, quelli che conservano, moltiplicano o addirittura selezionano i propri semi, i paesi in via di sviluppo che potrebbero essere costretti a permettere la brevettabilità delle sementi, gli orticoltori che diverrebbero dipendenti da poche multinazionali, i produttori biologici in cerca di sementi certificate, i consumatori, i trasformatori di alimenti e i commercianti, che si accorgono che prezzi e scelta dei prodotti alimentari vengono decisi da aziende quali Monsanto. In generale, questi brevetti favoriscono la concentrazione del mercato, intralciano la competizione e servono a promuovere ingiusti diritti monopolistici. Simili brevetti non hanno nulla a che fare con l’interpretazione tradizionale delle leggi sui brevetti o con il fornire le giuste ricompense e incentivi per invenzioni e innovazioni. Largamente basate su aspetti tecnici di scarsa importanza, questi brevetti abusano della legge in questione, usandola come strumento di un'appropriazione indebita (in effetti si tratta di biopirateria) che trasforma le risorse agricole necessarie alla produzione degli alimenti quotidiani nella cosiddetta proprietà intellettuale di alcune multinazionali. Se la tendenza attuale non viene fermata, aziende come la Monsanto, DuPont e Syngenta si troveranno sempre più nella posizione di decidere cosa viene coltivato, raccolto e servito come cibo sulle tavole in Europa e in altre regioni. Inoltre, l'agro-biodiversità declinerà se soltanto poche aziende sono in grado di determinare quali super sementi brevettate debbano essere seminate nei campi. L'agro-biodiversità è una delle principali precondizioni per il futuro dell'agricoltura, dell'agricoltura sostenibile e per l'adattabilità della nostra produzione alimentare a condizioni mutevoli quali, ad esempio, i cambiamenti climatici. Da questo punto di vista, si tratta di uno sviluppo problematico non solo per settori o regioni specifiche, in grado di minacciare l'agro-biodiversità, gli ecosistemi e l'adattabilità dei nostri sistemi di produzione alimentare a sostenere sfide quali i cambiamenti climatici. Tutto ciò rappresenta un rischio enorme per la sicurezza alimentare globale e la sovranità alimentare regionale. !7
  • 8. 2. Visione d'insieme dell'industria dei brevetti e inquadramento legale Negli anni, il sistema dei brevetti si è evoluto in quello che oggi è sostanzialmente un closed shop [espressione americana che designa un'azienda che subordina l'assunzione di un dipendente all'appartenenza sindacale; n.d.t.] retto da gruppi d'interesse commerciale e in maggioranza privo di qualunque rappresentanza istituzionale della più vasta società civile. 2.1 Ufficio Brevetti Europeo EPO appartiene all’Organizzazione Europea dei Brevetti (EPOrg, European Patent Organization), istituita come organizzazione intergovernativa sulla base della Convenzione Europea sui Brevetti (EPC, European Patent Convention), siglata nel 1973 . Secondo il testo dell'EPC, i brevetti su piante1 o animali sono in maggioranza esclusi dalla brevettabilità. Come si legge nell'Art 53(b) dell’EPC, non può essere rilasciato nessun brevetto riguardante piante o animali: I brevetti europei non possono essere rilasciati riguardo a: (b) varietà di piante e animali o processi essenzialmente biologici per la produzione di piante e animali. Questa disposizione non si applica ai processi microbiologici e ai prodotti ottenuti tramite questi procedimenti. Nell’Unione Europea (EU) le sementi vendute commercialmente devono soddisfare i requisiti per la registrazione delle varietà vegetali, per cui i termini usati in questo articolo non dovrebbero significare altro che una proibizione generale dei brevetti sulle sementi. Però, come vedremo di seguito, la pratica attuale dell'EPO ha completamente eroso il divieto di brevettare i semi, così come il divieto di brevettare processi di miglioramento genetico essenzialmente biologici. L’EPO attualmente consta di 38 stati, comprendenti tutti gli stati membri dell'Unione Europea oltre a Albania, Croazia, Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia, San Marino, Serbia, Svizzera e Turchia. Le due principali istituzioni all'interno dell'EPOrg sono l'EPO e il Consiglio di Amministrazione. L'EPO esamina e rilascia i brevetti ai richiedenti, il Consiglio di Amministrazione, composto da rappresentanti degli stati appartenenti, è un ente di supervisione che sovrintende all'operato dell'EPO. Il Consiglio di Amministrazione nomina il presidente dell'EPO e può decidere sull'interpretazione della Convenzione Europea sui Brevetti e del suo cosiddetto Regolamento Attuativo. L’EPOrg non è parte dell'Unione Europea, il che significa che le decisioni EPO non si trovano sotto la giurisdizione della Corte di Giustizia Europea. Al contrario, l'EPO possiede tre livelli decisionali interni per concedere i brevetti: • Le Divisioni Esame/Opposizione, che rispondono in primo grado della concessione dei brevetti e dei motivi di opposizione; • La Commissione Tecnica d’Appello, che risponde dei casi che non abbiano trovato soluzione in primo grado; • La Commissione Allargata d’Appello, che rappresenta il massimo livello decisionale legale dell'EPO: la Commissione Allargata d’Appello non decide la concessione dei singoli brevetti, ma è responsabile delle questioni legali coinvolte e dell'esame e della concessione in generale. Le due Commissioni d’Appello dovrebbero essere, almeno in parte, indipendenti dall'EPO nelle loro decisioni. Al contempo, tutti gli appartenenti alle commissioni e alle divisioni sono nominati o stipendiati dall'EPOrg, compresi soggetti esterni che fanno parte della Commissione Allargata d’Appello. Non è possibile rivolgersi direttamente alla Commissione Allargata d’Appello in qualità di proponente o appellante. La sentenza a proposito del rinvio a giudizio o meno e su quali argomenti debbano essere inoltrati alla Commissione Allargata d’Appello, viene presa da organi dell'EPO quali http://www.epo.org/about-us/organisation/foundation.html1 !8
  • 9. la Commissione Tecnica d’Appello e il Presidente. La struttura dell’EPOrg non è progettata per prevedere una vera supervisione legale indipendente e non è sottoposta al controllo dei tribunali internazionali. Tutto ciò crea una situazione critica per il funzionamento complessivo dell'EPO. Inoltre, l’EPO guadagna concedendo ed esaminando i brevetti e il suo bilancio (2014: 2 miliardi di euro) si basa in gran parte sulle quote pagate dai detentori di brevetto (il reddito proveniente dai2 brevetti e dalle spese di istruttoria nel 2013 ammontava a 1,5 miliardi di euro) . Di conseguenza,3 l'ufficio brevetti ha tutto l'interesse a ricevere richieste e a concedere brevetti. L'industria (i richiedenti brevetto) e l'EPO hanno interessi in comune. I richiedenti – non la società nel suo complesso – sono i veri clienti dell'EPO. L'industria e l'EPO sono due facce della stessa medaglia, prive di controlli giuridici indipendenti.Il Consiglio di Amministrazione agisce in misura limitata come ente legislativo dell'EPO, i suoi statuti gli conferiscono un grado di controllo politico. Il consiglio è formato dai seguenti membri e osservatori che prendono parte regolarmente alle riunioni: • Gli stati appartenenti all'EPO sono rappresentati da due delegati per ciascun paese. I rappresentanti provengono per la maggioranza dagli uffici brevetti nazionali o sono esperti appartenenti allo staff di autorità nazionali. In quanto tali è difficile vederli come efficace controllo politico dell'EPO – fanno piuttosto parte del “sistema dei brevetti”. Sono comunque impegnati dai mandati ricevuti dai loro governi – che possono assumere il controllo della guida politica nei casi in cui gli stati appartenenti lo richiedano; • Altri partecipanti alle riunioni del Consiglio di Amministrazione sono il presidente dell'EPO, uditori e diversi impiegati dell'EPO. Sono presenti osservatori provenienti dalle organizzazioni intergovernative: l'Unione Europea (EU), l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà http://documents.epo.org/projects/babylon/eponet.nsf/0/125011cc1d9b8995c1257c92004b0728/$FILE/epo_2 facts_and_figures_ 2014_en.pdf http://documents.epo.org/projects/babylon/eponet.nsf/0/094DF1067B07003EC1257D040040A402/$File/financial-3 _statements_2013_en.pdf !9 Convenzione Europea sui Brevetti (EPC) Fondamenti giuridici dell’EPOrg all’interno dei 38 Stati membri Organizzazione Europea dei brevetti (EPOrg) 38 Stati membri Ufficio Europeo Brevetti (EPO) (esecutivo) Esamina la richiesta di brevetti, il rilascio dei brevetti e le opposizioni legali contro i brevetti Consiglio di Amministrazione (legislativo) Sovraintende all’Ufficio e revisiona la legislazione della convenzione Commissioni d’Appello Sono indipendenti dall’Ufficio nelle decisioni ma subordinate rispetto all’EPC. La Commissione Allargata d’Appello esplicita e interpreta importanti passaggi legislativi legati all’EPC e assicura l’applicazione coerente della legge. Figura 3: Struttura dell'EPOrg (fonte: Lebrecht & Meienberg, 2014).
  • 10. Intellettuale (WIPO, World Intellectual Property Organization), l’Ufficio per l'Armonizzazione nel Mercato Interno (OHIM, Office for Harmonization in the Internal Market), e l’Istituto Nordico del Brevetto (NPI, Nordic Patent Institute); • Inoltre due organizzazioni non governative partecipano alle riunioni del Consiglio di Amministrazione in qualità di osservatori e con interessi diretti. Si tratta di BUSINESSEUROPE e dell'Istituto dei Rappresentanti Professionali all'Ufficio Europeo Brevetti (EPI); • BUSINESSEUROPE è un organizzazione che raccoglie le confederazioni padronali nazionali e l'industria di 35 paesi ;4 • L'Istituto dei Rappresentanti Professionali all'Ufficio Europeo Brevetti (EPI) rappresenta i legali europei nel campo dei brevetti . Ci sono quasi 4.000 legali autorizzati al trattamento dei5 brevetti europei nella sola Germania e più di 2.000 nel Regno Unito . Gli avvocati6 specializzati in brevetti, gli studi legali, gli esperti e i consulenti guadagnano tutti dalle richieste di brevetto, dalla loro concessione o opposizione e da altri servizi legali. Può considerarsi un'attività dei brevetti a se stante, altamente remunerativa. Se i partecipanti alle riunioni del Consiglio di Amministrazione sono decisamente orientati a favore dell'ottenimento dei brevetti, le organizzazioni della società civile non sono rappresentate affatto. Al contempo i delegati degli stati appartenenti fanno parte per la maggioranza del “sistema dei brevetti” ed è quindi molto difficile attendersi un controllo politico efficace e una rappresentanza degli interessi generali della società.Di conseguenza, EPO deve essere vista come un meccanismo progettato per far passare i brevetti, per soddisfare gli interessi economici in gioco; non ci sono controlli indipendenti in vigore, né alcun controllo politico e sicuramente nessuna partecipazione pubblica. Nelle sue decisioni, EPO continua a ripetere che la considerazione degli impatti economici dei brevetti esula dalle sue competenze. Ma uno sguardo più attento rivela che EPO è spinta solo dai propri interessi economici e da quelli collegati dell'industria dei brevetti. 2.2 Unione Europea, WIPO, TRIPs e TTIP Esistono altri attori importanti e regolamenti internazionali all'interno dell'industria dei brevetti. Il più significativo tra essi è la Direttiva EU (Protezione Legale delle Invenzioni Biotecnologiche) (Legal Protection of Biotechnological Inventions 98/44 EC) adottata dal Parlamento Europeo e dagli7 stati membri dell'Unione nel 1998. La Direttiva è stata dibattuta per vent’anni prima di essere finalmente approvata, dopo una forte azione lobbistica da parte dell'industria. In alcune delle sue misure il testo della Direttiva si spinge aldilà di quelle previste nella legislazione americana sui brevetti. Per esempio, l'articolo 3 (2) permette esplicitamente i brevetti sulle scoperte se rese possibili da strumenti tecnici: Il materiale biologico isolato dal proprio ambiente naturale o prodotto per mezzo di uno processo tecnico può essere il soggetto di un'invenzione anche se precedentemente accaduta in natura. Sebbene l'EPO non faccia parte dell'Unione Europea, la Direttiva 98/44 è diventata parte del Regolamento Attuativo della Convenzione Europea sui Brevetti a seguito di una votazione avvenuta in Consiglio di Amministrazione nel 1999. Le regole pertinenti sono quelle che nel Regolamento vanno dalla numero 26 alla 34. Le più importanti rispetto al nostro contesto sono: http://www.businesseurope.eu/content/default.asp?PageID=6004 http://www.patentepi.com/en/the-institute/list-of-professional-representatives/5 http://www.epo.org/applying/online-services/representatives.html6 http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:31998L00447 !10
  • 11. i. L'articolo 4.2 della Direttiva è diventato la norma 27b dell'EPC. Tratta dei brevetti sulle piante e gli animali che non sono limitati a una particolare varietà di pianta o animale (vedi capitolo 3); ii. L’articolo 2.1 (b) della Direttiva è diventato la norma 26(5) dell'EPC. Tratta della definizione dei metodi di miglioramento genetico essenzialmente biologici (vedi capitolo 3). Tanto l'industria quanto EPO hanno considerato la Direttiva Europea sui Brevetti come una svolta determinante per l'industria, dato che permette di brevettare piante e animali (Articolo 4). Esistono comunque diverse interpretazioni del suo testo. Il Parlamento Europeo, che ha adottato la Direttiva nel 1998, richiede che i divieti vengano interpretati in maniera molto più stringente di quanto non stia avvenendo nella prassi attuale dell'EPO (vedi capitolo 7). In futuro, EPO concederà brevetti dall'effetto comunitario, secondo un nuovo sistema, il cosiddetto “sistema comunitario dei brevetti” , inteso a garantire una protezione sovranazionale nei 25 stati8 membri dell'Unione Europea. Per la prima volta ci sarà un Tribunale Europeo dei Brevetti, il cosiddetto “Tribunale Unificato dei Brevetti” .9 È comunque improbabile che questo tribunale dei brevetti riesca a sciogliere le attuali difficoltà. Per molti anni si è atteso che l'Unione Europea creasse un sistema dei brevetti EU che permettesse il controllo legale indipendente dei brevetti europei attraverso la Corte di Giustizia Europea. Sembra però che il nuovo Tribunale Unificato dei Brevetti non verrà posto sotto la giurisdizione della Corte di Giustizia Europea, come originariamente previsto. Secondo le minute delle riunioni, è stato il governo britannico, assieme a BUSINESSEUROPE, a impedire che la Corte di Giustizia Europea divenisse il massimo organo legale, durante una riunione dell'ultimo minuto svoltasi nell'ottobre del 2012, poco prima della votazione decisiva. Il risultato è che l'influenza dell’industria dei brevetti sulla giurisdizione del nuovo tribunale potrebbe assomigliare molto a quella esercitata sulle istituzioni interne all’EPO. Un’ulteriore problematica del Tribunale Unico dei Brevetti è data dall'assenza di regole specifiche per permettere alle organizzazioni non profit di aprire cause a costi ridotti. In questo modo, i costi potenzialmente proibitivi per portare un’opposizione alla corte renderanno molto improbabile che gli interessi non commerciali possano avere un ruolo importante. In generale, la maggioranza dei brevetti richiesti e concessi in Europa passano dall'EPO – gli enti nazionali degli stati membri dell'Unione giocano un ruolo del tutto secondario nell'esame e nella concessione dei brevetti. È però possibile fare richiesta di brevetto presso l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO, World Intellectual Property Organization) all'interno del10 Trattato di Cooperazione sui Brevetti (PCT, Patent Cooperation Treaty). WIPO non concede brevetti, ma inoltra le richieste europee all'EPO affinché vengano esaminate. Un altro trattato internazionale di rilievo è l’accordo TRIPs (Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale) , governato dall'Organizzazione sul Commercio Mondiale (WTO). In11 questo contesto, vale la pena notare che secondo il TRIPs non è necessario emettere brevetti sulle piante o gli animali (Art. 27,3) . Nel 2013, sono cominciati i negoziati sul Partenariato Transatlantico12 su Commercio e Investimento (TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra Stati Uniti e Unione Europea . I brevetti e i diritti di proprietà intellettuale (DPI) fanno parte della negoziazione.13 Secondo fonti informate, i brevetti sul software o sui metodi per fare affari sarebbero sulla lista dei desiderata della delegazione statunitense. Questi brevetti (per esempio, sull'uso di un click del mouse per condurre attività commerciali online) non possono essere concessi in Europa, dato che non http://www.epo.org/news-issues/issues/unitary-patent.html8 http://www.unified-patent-court.org/9 http://www.wipo.int/portal/en/index.html10 http://www.wto.org/english/tratop_e/trips_e/trips_e.htm11 http://www.wto.org/english/docs_e/legal_e/27-trips.pdf12 http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/13 !11
  • 12. vengono considerati come “invenzioni”. Se gli Stati Uniti avranno successo nel negoziato del TTIP, potrebbero verificarsi enormi ricadute sui brevetti legati al miglioramento genetico e all’agricoltura. Le conseguenze degli accordi sul libero commercio quali il TTIP sono importanti anche per il futuro della legge sui brevetti: per esempio, un'eventuale proibizione da parte dell'Unione Europea dei brevetti sul vivente dopo l'entrata in vigore del TTIP, potrebbe essere considerata una violazione della protezione degli investimenti delle aziende americane. !12
  • 13. 3. Brevetti su piante e animali: situazione attuale e problemi legali In Europa, brevettare piante e animali è divenuto un fenomeno importante negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, con la creazione dei primi organismi geneticamente modificati. Sin dall'inizio si trattò di una questione scottante. La concessione di brevetti del genere venne fermata nel 1995 a causa di un'opposizione presentata da Greenpeace contro un brevetto su piante geneticamente modificate (Decisione T356/93, EP 242236). La decisione si basava sul testo della Convenzione Europea sui Brevetti (EPC) che al tempo escludeva (e tuttora esclude!) i brevetti su varietà animali e vegetali, così come sui procedimenti essenzialmente biologici per il miglioramento genetico (vedi capitolo 2). Dato che i brevetti sulle piante geneticamente modificate comprendevano anche le varietà, EPO decise di fermare la concessione di questo genere di brevetti. 3.1 Come la proibizione dei brevetti sulle piante è divenuta insignificante Nel 1998/1999 vennero emesse due sentenze per superare le barriere legali esistenti e servire gli interessi dell'industria. Le sentenze portarono un cambiamento, non nella legge ma nella diversa interpretazione dell'EPC esistente. La Commissione Allargata d’Appello di EPO prese una decisione fondamentale (G1/98) secondo la quale potevano essere concessi brevetti non diretti a specifiche varietà animali o vegetali, ma ad animali e vegetali in senso più generale. Contemporaneamente, la Commissione Europea propose la stessa interpretazione della legge sui brevetti, che venne alla fine adottata come testo della Direttiva Europea sui Brevetti (Protezione Legale delle Invenzioni Biotecnologiche Legal Protection of Biotechnological Inventions, 98/44 EC). Come detto, questa Direttiva è divenuta parte del Regolamento Attuativo dell'EPC – anche se EPO non è soggetto alla legislazione europea. La dicitura usata nella Direttiva EU (articolo 4.2) e nella similare Norma 27 del Regolamento Attuativo dell'EPC suonano così: Le invenzioni riguardanti piante o animali saranno brevettabili se la fattibilità tecnica dell'invenzione non è confinata a una particolare varietà di pianta o animale. Uno schema presentato da un rappresentante dell'EPO durante una conferenza tenutasi nel 2011 illustra l'effetto avuto da questa interpretazione (vedi figura 4). Questa schema mostra che, ad esempio, nonostante un brevetto non possa essere concesso per una varietà specifica di mele contenenti una maggior quantità di vitamine, è possibile richiederlo per tutte le piante con caratteristiche attinenti (nello specifico vale a dire un maggior contenuto in vitamine), quali le mele e i pomodori. Ciò significa che un brevetto può essere rilasciato per piante con un maggior contenuto di vitamine che coprano tutte le varietà di piante d'interesse specifico. Di conseguenza, il divieto di brevettare varietà vegetali e animali non ha più importanza nel processo decisionale dell'EPO. E – come indica lo schema – essenzialmente l'EPO ha fornito all'industria la possibilità di aggirare i regolamenti. !13
  • 14. Figura 4: La figura mostra come l'EPO interpreta attualmente il divieto sulla brevettabilità delle varietà vegetali. Se non è possibile brevettare una particolare varietà di mele con un contenuto maggiore di vitamina C, è invece possibile concedere una richiesta generale su piante con un elevato contenuto di vitamine come invenzione. Quindi, tutte le varietà di mele che presentano questa caratteristica sono incluse nell'ambito del brevetto e sono coperte da quel brevetto de facto. (Fonte: EPO, 2011). 3.2 Come è stata erosa la proibizione dei brevetti su processi essenzialmente biologici Nel 2010, è stata presa un'altra decisione fondamentale sulla brevettabilità di piante e animali. La Commissione Allargata d’Appello dell'EPO ha fornito un'interpretazione sui “processi essenzialmente biologici” usati per coltivare piante e animali in sentenze riguardanti sia il rinvio G2/07 del brevetto sui broccoli (EP 1069819) che il rinvio G1/08 (EP 1211926) del brevetto sui pomodori. Entrambi i brevetti riguardano il miglioramento genetico convenzionale e coprono sia i procedimenti per la selezione, che i semi e i frutti (il cibo). Il processo decisionale riguarda la seconda parte dell'Articolo 53 (b) dell’EPC (“I brevetti europei non saranno concessi riguardo a […] processi essenzialmente biologici per la produzione di piante e animali”). In questo contesto, l'articolo 2,1 (b) della Direttiva Europea 98/44 fornisce un'interpretazione che si esprime (in maniera simile alla Regola 26,5 EPC) come segue: Un processo per la produzione di piante o animali è essenzialmente biologico se consiste solo di fenomeni naturali quali la selezione o l'incrocio. Nei casi G2/07 e G1/08 venne emanata una sentenza per la quale i procedimenti basati su incrocio e successiva selezione non potevano essere brevettati. Nel primo paragrafo della sentenza si legge: Un processo non microbiologico per la produzione di piante che contenga o consista delle fasi dell'incrocio sessuale tra interi genomi di piante e della seguente selezione delle piante stesse è escluso in principio dalla brevettabilità in quanto 'essenzialmente biologico' come ricompreso nel senso dell'Articolo 53 (b) dell’EPC. !14 Piante contro varietà mele piante pomodori Golden Delicious: Non brevettabili (varietà) Boskop contenenti il gene X: Non brevettabili (varietà) Piante contenenti il gene X per incrementare il contenuto di Vitamina C: brevettabili
  • 15. La sentenza manca di chiarezza legale e apre nuovi quesiti: i. Fa riferimento solo ai processi e non dice niente sui prodotti derivati da questi processi (come semi, piante e frutti); ii. Non si esprime su processi di miglioramento basati sulla selezione delle piante o degli animali prima dell’incrocio; iii. Non considera processi che comprendono passi aggiuntivi quali la mutagenesi; iv. Non considera processi quali la riproduzione vegetativa. Dopo le sentenze G2/07 e G1/08 emesse dalla Commissione Allargata d’Appello, EPO ha continuato (fino a settembre 2014) a concedere brevetti su prodotti quali piante, sementi e frutti derivati dal miglioramento genetico convenzionale. L'unico cambiamento apportato è stato la cancellazione delle richieste di quei brevetti diretti al procedimento di miglioramento genetico (vedi capitolo 4). Attualmente i processi di miglioramento genetico quali la selezione prima dell'incrocio e la propagazione, che non sono una combinazione di incrocio e seguente selezione, sono ancora considerati brevettabili. Lo stesso è vero anche per processi e piante che provengono da mutagenesi casuale. Vengono concessi anche brevetti su processi per l'incrocio e la selezione, usando richieste scritte ingegnosamente. Di conseguenza, anche dopo le sentenze G2/07 e G1/08, il divieto di brevetti sui processi essenzialmente biologici continua a essere eroso. La maniera in cui EPO affronta le norme riportate nell'articolo 53 (b) dell’EPC spiana la strada al facile aggiramento dei divieti da parte delle aziende e dei loro avvocati. La maniera più semplice è fare richiesta per determinate caratteristiche di una pianta (o di un animale), ad esempio, descrivendone il genoma, i suoi composti o caratteristiche agronomiche e formulare le richieste in modo da comprendere tutte le specie animali o vegetali e tutti i procedimenti che potrebbero essere teoricamente usati (compresa l'ingegneria genetica) per produrre una pianta dalle caratteristiche descritte. Tanto più ampia è la domanda, tanto più alta è la probabilità che il brevetto venga concesso e possa comprendere tutti i prodotti con le caratteristiche indicate nella domanda. Per rientrare nel testo della legge il richiedente deve solo assicurarsi che non vengano richieste esplicitamente varietà o procedimenti specifici di miglioramento genetico essenzialmente biologico. Comunque questi brevetti copriranno tanto le varietà vegetali quanto il miglioramento genetico essenzialmente biologico. Nel capitolo 4 sono presentati diversi casi per spiegare questa vera e propria assurdità legale. Tabella 1: Riassunto di alcune sentenze rese dalla Commissione Tecnica d’Appello all'EPO riguardo a brevetti su piante e animali. n° sentenza domanda risposta T 356/93 Possono essere rilasciati brevetti sulle piante geneticamente modificate o questi brevetti sono in conflitto con il divieto di brevetto sulle varietà vegetali? (Art. 53 (b) EPC)? No, questi brevetti non possono essere rilasciati. G 1/98 Possono essere rilasciati brevetti sulle piante geneticamente modificate o questi brevetti sono in conflitto con il divieto di brevetto sulle varietà vegetali? (Art. 53 (b) EPC)? Si, questi brevetti possono essere rilasciati. G 2/07 e G 1/08 Che cosa significa che non sono permessi i brevetti sui processi essenzialmente biologici di miglioramento genetico vegetale e animale? Non possono essere brevettati processi basati sull’incrocio sessuale di interi genomi e seguente selezione. G 2/12 e G 2/13 Possono essere brevettati prodotti come sementi, piante e frutti derivati da processi essenzialmente biologici? Non è stato ancora deciso. !15
  • 16. 4. Brevetti concessi su piante e animali In Europa sono stati concessi circa 2.400 brevetti su piante e 1.400 su animali a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso. Ci sono oltre 7.500 richieste di brevetto su piante e quasi 5.000 su animali ancora in attesa di approvazione. EPO ha già concesso più di 120 brevetti riguardanti il miglioramento genetico convenzionale e circa un altro migliaio di richieste sono in attesa di approvazione. Il paragrafo che segue contiene uno sguardo d'insieme dei brevetti concessi da EPO nel 2013 e nella prima parte del 2014. I brevetti concessi nel 2013 mostrano che l’Ufficio brevetti sta sistematicamente erodendo le eccezioni alla brevettabilità contenute nell'Articolo 53 (b) dell’EPC. Esistono diversi esempi di brevetti concessi che hanno violato il divieto riguardante varietà vegetali e razze animali e i procedimenti essenzialmente biologici di miglioramento genetico. 4.1 Sguardo d'insieme Nel 2013 sono stati concessi circa 200 brevetti su piante (includendo sia le piante sia i processi di miglioramento genetico). La nostra ricerca mostra che almeno 25 dei brevetti riguardano il miglioramento genetico convenzionale (in alcune o in tutte le richieste – vedi la tabella 2 per uno sguardo d’insieme). In seguito alle proteste pubbliche del settembre 2013, EPO ha sospeso tutte le richieste pendenti riguardanti il miglioramento genetico convenzionale, di fatto una moratoria sui brevetti riguardanti le piante derivate da processi di incrocio e selezione a partire da interi genomi. Alcuni di questi brevetti, che stavano per essere concessi, sono stati fermati all'ultimo minuto. Altri, quali quelli riguardanti la selezione di piante o la mutagenesi possono ancora essere concessi. Quindi, senza questa moratoria che potrebbe terminare presto, molti altri brevetti sarebbero stati concessi nel 2013. Nel 2013, sono state protocollate circa 400-500 richieste di brevetto sul miglioramento genetico di piante e processi per il miglioramento. Secondo la nostra ricerca circa 130 di queste richieste interessano totalmente o in parte il miglioramento genetico convenzionale. Per quanto riguarda gli animali, abbiamo riscontrato più di 100 nuove richieste, alcune delle quali riguardanti il miglioramento genetico animale convenzionale. Figura 5: Numero di richieste di brevetto su tutte le piante secondo il PCT/WIPO (linea scura) e brevetti concessi da EPO (linea in basso) dal 1980 ad oggi. La ricerca è stata condotta secondo le classificazioni ufficiali IPC A01H o C12N001582. !16
  • 17. Figura 6: Numero di richieste di brevetti e di brevetti concessi annualmente da EPO, riguardanti il miglioramento genetico convenzionale delle piante (linea in basso) (nostra ricerca). 4.2 Casi studio: brevetti su piante concessi recentemente Peperoncino selvatico Nel maggio 2013 EPO ha concesso un brevetto a Syngenta, richiesto su piante di peperoni e peperoncini resistenti agli insetti derivate da miglioramento genetico convenzionale (EP 2140023). Il brevetto riguarda piante, frutti e sementi e rivendica addirittura il processo di crescita e di raccolta delle piante come invenzione. Le piante sono state prodotte incrociando un peperoncino selvatico (dotato di resistenza agli insetti) proveniente dalla Giamaica con piante di varietà prodotte commercialmente. Sono stati identificati i geni marcatori che denotano la resistenza agli insetti desiderata. Sebbene questo tipo di resistenza sia già esistente in natura, Syngenta ha richiesto e ottenuto i diritti sulle piante di peperoni resistenti agli insetti, sui loro semi, e sui loro frutti come invenzione proprietaria. La concessione di questo brevetto dimostra che EPO crede ancora che i prodotti derivati da procedimenti essenzialmente biologici siano brevettabili. Mostra come tutte le fasi di miglioramento genetico e dell'utilizzo delle piante, compresa selezione, crescita e raccolta dei semi siano considerate brevettabili, e che tale concetto possa estendersi a tutte le varietà di piante con caratteristiche simili. Tutto questo rende nulla l'interpretazione del divieto di brevettabilità sul miglioramento genetico essenzialmente biologico. Il brevetto concesso a Syngenta è stato oggetto di ricorso nel febbraio 2014 da parte di una coalizione di 34 organizzazioni non governative che comprendono organizzazioni contadine e di selezionatori provenienti da 28 paesi. Broccoli recisi Nel giugno 2013 Seminis, un’azienda di proprietà di Monsanto, ha ottenuto il brevetto EP 1597965 sui broccoli. Tale brevetto riguarda piante derivate da miglioramento genetico convenzionale, coltivate in maniera tale da semplificarne il raccolto meccanizzato. Il brevetto riguarda le piante, i semi e la “testa di broccolo recisa”. In aggiunta riguarda una “pluralità di piante di broccoli […] coltivate in un campo di broccoli.” Il metodo usato per produrre queste piante è stato puramente convenzionale. Si è deciso che il metodo di miglioramento genetico non era brevettabile, ma che i prodotti derivanti fossero considerati un'invenzione tecnica. Infatti, il broccolo, come viene descritto nel brevetto, è semplicemente una varietà vegetale. La stessa caratteristica brevettata negli Stati Uniti è ancor più esplicitamente definita una varietà vegetale, ma negli Stati Uniti è ammesso brevettare le varietà. Nel maggio 2014, “No Patents on Seeds!” ha presentato un’opposizione legale a questo brevetto. !17
  • 18. Selezione di soia Nel febbraio 2014 EPO ha concesso un brevetto a Monsanto su preselezione e selezione di piante di soia adattabili a determinate zone climatiche (EP2134870). Le piante dovrebbero produrre raccolti più abbondanti in determinate condizioni ambientali. La soia di cui si è chiesto il brevetto proviene da piante selvatiche e varietà coltivate asiatiche e australiane. Secondo il brevetto, sono state preselezionate più di 250 piante di specie “esotiche” in cerca di quelle varianti in grado di garantire un maggior adattamento climatico e il tempo necessario alla maturazione dei fagioli. Monsanto ha così guadagnato il monopolio sull'uso futuro di centinaia di varianti nelle sequenze di DNA nel miglioramento genetico convenzionale della soia. Il brevetto è stato rilasciato sulle tecniche di selezione che precedono l'incrocio, cosa che – secondo l'interpretazione dell'EPO (G1/07) – non è un procedimento essenzialmente biologico per il miglioramento genetico poiché non comprende l'incrocio. Di conseguenza Monsanto ha avuto ciò che voleva: un ampio monopolio sui prerequisiti di base per il miglioramento genetico delle piante, usando la variabilità presente in natura. Decolorazione fogliare della lattuga Nel marzo 2013 Rijk Zwaan, azienda olandese, ha ottenuto il brevetto su una lattuga che presenta minor decolorazione superficiale dopo il taglio (EP 1973396). Il brevetto descrive un banale processo di selezione (“creazione di una lesione superficiale sulla pianta o sulle parti di essa da selezionare”) alla ricerca dei fenotipi desiderati. Riguarda inoltre le piante intere o le sue parti, la progenie, il seme e il cibo prodotto. Anche tutte le varietà che presentano questo fenomeno sono coperte da questo brevetto. In questo caso il divieto di concedere brevetti per il miglioramento genetico essenzialmente biologico è stato aggirato semplicemente evitando di parlare di selezione e incrocio. Al contrario, un banale metodo di selezione delle piante (tagliarle e osservarle) viene definito “invenzione”. Nel 2013 è stato concesso alla stessa azienda un brevetto simile, che riguarda molte altre specie di piante (EP 1988764). Il testo della richiesta comprende la lattuga, l'indivia, la cicoria, la patata, la patata dolce, il sedano, i funghi, il carciofo, la melanzana, le mele, le banane, l'avocado, le pesche, le pere, le albicocche, i manghi e altre ancora. Pomodori resistenti alle malattie fungine Nell’agosto 2013 è stato concesso a Monsanto/De Ruiter un brevetto riguardante pomodori resistenti alla botrite, un fungo che attacca le piante (EP 1812575). Le piante originali erano state ricevute dalla banca internazionale di Gatersleben (Germania). Il brevetto riguarda sia i marcatori necessari per la selezione delle piante che le piante stesse, i semi e i frutti. Inoltre, tutte le varietà simili rientrano nel brevetto. Come si evince dalla descrizione del brevetto, le piante in oggetto sono state prodotte semplicemente per mezzo di incroci e selezione, tuttavia il punto 1 del brevetto parla genericamente di “trasferimento di un determinato acido nucleico per mezzo di incrocio, trasformazione, fusione protoplasmica […]”. La scelta dei termini è stata usata in maniera ingannevole per nascondere che si tratta semplicemente di selezione e incrocio. Esistono altri casi simili, come il brevetto EP 1874935 (DuPont) che adopera la parola “introgressing” (“introgressione”). Si potrebbe dire che la concessione di tutti questi brevetti si sia basata su una truffa da parte dell’industria con la complicità di EPO. Mutagenesi casuale nei girasoli Nell'aprile 2013 il Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica spagnolo riceveva un brevetto riguardante le piante di girasole e l'olio da queste prodotto, derivate da mutagenesi casuale per mezzo di radiazioni (EP 0965631). Questo procedimento è stocastico, i suoi risultati dipendono dal background genetico delle piante ed è soggetto alla regolazione genetica delle piante stesse. Questa tecnica non è affatto nuova. Esistono buoni motivi per discutere se possa essere considerato “tradizionale” un metodo di miglioramento genetico attivato da composti chimici e radiazioni. A ogni modo, nel contesto della legge sui brevetti e anche alla luce della Direttiva EU 2001/18, il livello !18
  • 19. d'interazione tecnica col materiale della pianta rappresenta un criterio assai più utile del semplice definire qualcosa come “tradizionale” o “non tradizionale”. La mutagenesi ha a che vedere con un basso livello tecnico, dato che mutagenesi significa interagire in maniera non mirata con intere cellule e interi genomi. La differenza è evidente facendo il paragone con l'ingegneria genetica. Quest'ultima prevede l'inserimento di DNA isolato, che viene incorporato nelle cellule con mezzi tecnici e agisce direttamente a livello di DNA. Perciò i metodi quali la mutagenesi casuale ricadono all'interno del divieto previsto dall'Articolo 53 (b) EPC e non sono brevettabili in quanto essenzialmente biologici, anche se possono non essere considerati “tradizionali”. Comunque, come dimostrato da questo caso, e data la sentenza G2/07, l'utilizzo delle mutazioni nel miglioramento genetico è considerato brevettabile dall'EPO. Inoltre, brevetti quali l'EP 0965631 costituiscono un problema nei confronti del divieto dei brevetti sulle varietà delle piante. !19
  • 20. n°brevetto Azienda Specie metodo di riproduzione richieste EP 1786901 Dow AgroSciences cereali piante mutagenesi o ingegneria genetica semi, foraggio, piante EP 1708559 Arcadia cetriolo mutagenesi DNA, selezione EP 1931193 Enza Zaden cetriolo selezione di marcatori piante, semi, frutti, marcatori EP 2142653 Monsanto cottone esposizione a fattori esterni metodi EP 2240598 Enza Zaden cetriolo selezione di marcatori selezione EP 1973396 Rijk Zwann lattuga scolorimento selettivo piante, semi, prodotti EP 1420629 Northwest Plant Breeding frumento mutagenesi e ingegneria genetica piante, parti di piante, DNA EP 0965631 Consejo Supe- rior girasoli mutagenesi olio, piante, progenie EP 2115147 Enza Zaden lattuga mutagenesi piante, metodi EP 1261252 DuPont girasoli mutagenesi piante, metodi, semi, polline EP 1804571 De Ruiter Seeds /Monsanto peperone selezione con marcatori piante, selezione, metodi di introduzione di geni EP 2140023 Syngenta peperone selezione con marcatori piante, semi, frutti EP 1853710 Rijk Zwann tutte le specie piante omozigote arresto della meiosi (anche ingegneria genetica), metodi EP 1597965 Seminis/ Monsanto broccoli incroci e selezione piante, semi, raccolto EP 2244554 Nunhems BV cipolle selezione per i componenti della pianta piante, semi, raccolto EP 1263961 Limagrain frumento selezione di marcatori pianta, grani, farina EP 1874935 DuPont mais DNA, selezione con marcatori, incroci e selezione, ingegneria genetica piante, semi, progenie, incrocio e selezione, incroci, (“introgressione”) EP 1947925 Syngenta a.o. frumento selezione con marcatori, mutagenesi, ingegneria genetica piante, semi, metodi di produzione del cibo EP 1503621 Syngenta anguria riproduzione triploide anguria EP 2114125 Università del Kansas sorgo selezione con marcatori, ingegneria genetica piante, semi, DNA EP 2255006 Semillas Fito pomodori selezione con marcatori selezione EP198876 4 Rijk Zwaan molte specie scoloramento selettivo, mutagenesi selezione EP 2158320 Bayer mais selezione del contenuto di amilosio, ogni metodo Farina e alimenti che contengono amido n°brevetto !20
  • 21. Tabella 2: Alcuni dei brevetti riguardanti il miglioramento genetico convenzionale concessi da EPO nel 2013 4.3 Casi studio: brevetti concessi recentemente su animali Nel 2013 sono stati concessi diversi brevetti riguardanti il miglioramento genetico animale, specialmente i metodi per la selezione degli animali prima e dopo l’incrocio. Tra questi metodi sono compresi la selezione con marcatori per la resistenza alla mastite (EP 2069531), con marcatori genetici per il colore della carne e le mutazioni affini (EP 2331710) e con marcatori per la tenerezza della carne bovina (EP 2061902). Questi brevetti nelle loro richieste non parlano di animali. Ad ogni modo, a seconda dei termini usati nelle richieste di brevetto, possono essere usati per controllare l'ulteriore miglioramento genetico se gli animali nelle generazioni seguenti possiedono ancora le condizioni descritte nel brevetto. Perciò questo tipo di brevetto può interferire con il miglioramento genetico convenzionale degli animali e può, per esempio, essere usato per impedire agli agricoltori di continuare a selezionare vacche da latte. Presso EPO è attualmente in corso un appello contro un brevetto sulla selezione di mucche da latte per mezzo di un marcatore (EP 1330 552 B1). Un altro caso è stato discusso nel 2014 durante una procedura di opposizione al brevetto EP 1263521 (Ovasort, GB) riguardo la selezione del sesso negli animali. EPO ha deciso di ritenere che una richiesta particolare rivolta alla produzione di embrioni sia un procedimento basato sull'incrocio e la selezione e perciò non brevettabile. Per motivi procedurali EPO ha revocato l'intero brevetto notando però esplicitamente che in generale è possibile ammettere richieste rivolte allo sperma animale (materiale per il miglioramento genetico) e alla selezione degli animali. Come scrive EPO nella sentenza finale: Un metodo diretto con diversi procedimenti tecnici che avvengano prima del miglioramento genetico e non comprendenti la fase del miglioramento genetico in sé, non ricade nel divieto previsto dall'Articolo 53 (b) dell’EPC. EP 2173887 Biogemma mais selezione di marcatori grani, uso in alimentazione EP 1812575 De Ruiter Seeds /Monsanto pomodori selezione di marcatori, incroci, “introduzione” piante, semi, frutti, incroci, (“trasferimento di acido nucleico”) Azienda Specie metodo di riproduzione richiesten°brevetto !21
  • 22. 5. L'impatto dei brevetti sulle sementi La concessione di brevetti su sementi, frutti e prodotti derivati potrebbe influenzare l'intera catena alimentare (selezionatori, agricoltori, moltiplicatori, trasformatori, distribuzione al dettaglio e consumatori). Richieste come queste si trovano all'interno di molti dei brevetti che sono stati presentati e concessi in Europa. Quanti più brevetti del genere sono richiesti e concessi, tanto maggiore sarà il loro impatto sul mercato. Finora la preoccupazione più pressante viene dalla concentrazione del mercato sementiero, a livello globale e in Europa, descritta in maggior dettaglio nei paragrafi seguenti. Diversi settori hanno già risentito dell'impatto di questo sviluppo: • I selezionatori tradizionali, che si affidano sull’esenzione del selezionatore (breeder’s exemption) in base a quanto previsto dal sistema di privativa vegetale che consente l'uso di varietà e materiale genetico esistente per ulteriore sperimentazione (vedi sotto); • Gli agricoltori che conservano, moltiplicano o selezionano i propri semi; • I paesi in via di sviluppo, che potrebbero vedersi costretti dagli accordi commerciali bilaterali a concedere brevetti sulle sementi come in Europa o negli Stati Uniti; • Gli orticoltori che si ritrovano quasi totalmente dipendenti da poche aziende sementiere; • I coltivatori biologici che dipendono dalla disponibilità di semi certificati; • I produttori di energia che usano prodotti provenienti da piante; • I consumatori che scoprono che neppure le varietà regionali possiedono più una vera diversità di qualità alimentare; • I commercianti che si accorgono che i prezzi e i loro guadagni verranno decisi da aziende come Monsanto. È necessario porre l'accento sul fatto che molti agricoltori in Europa sono ancora in grado di fare selezione e ricerca in azienda. Questo vale soprattutto per gli allevatori, ma anche per i coltivatori che si riproducono le sementi in azienda. Questi agricoltori si avvalgono dell'esenzione per i selezionatori prevista dal sistema di protezione delle varietà vegetali secondo il modello dell’UPOV (International Union for the Protection of New Varieties of Plants - www.upov.int). Per i loro scopi non possono comunque usare piante o animali brevettati. In Europa gli agricoltori possono ancora adoperare sementi tramandate di generazione in generazione per coltivare piante adattate al proprio ambiente locale. Le grandi aziende biotech che selezionano le piante dai tratti nativi interessanti (come la resistenza alla siccità o ai parassiti) usano il medesimo pool genetico. Se questi tipi di piante vengono brevettate possono determinarsi situazioni in cui gli agricoltori non sono più liberi di usare le varietà locali. Inoltre i campi potrebbero essere contaminati dal polline proveniente dalle piante brevettate. Anche se in Europa le leggi che regolano i brevetti dichiarano che questi casi non possono essere considerati come una violazione del brevetto, le incertezze legali permangono in quei paesi che non possiedono questa norma all'interno delle leggi sui brevetti. In generale, se i brevetti sulle piante coltivate e gli animali selezionati convenzionalmente vengono permessi in Europa, gli agricoltori si troveranno ad affrontare gli stessi problemi degli agricoltori americani, oggetto di investigazioni private commissionate dalle multinazionali per identificare le potenziali violazioni dei propri brevetti. Quando gli agricoltori vengono trascinati in tribunale si trovano di fronte avvocati, altamente qualificati e dalle parcelle esorbitanti, a sostenere le posizioni dell'industria. Qualora brevetti simili vengano fatti rispettare, chi difenderà gli agricoltori? Una panoramica di alcune delle conseguenze possibili si trova nella figura 7, tratta dal rapporto (Lebrecht & Meienberg, 2014) sul brevetto di piante di peperoncino (EP2140023). Nei paragrafi seguenti troverete una panoramica su alcune delle conseguenze già in atto per il mercato sementiero e gli agricoltori. Aldilà di questo scenario, la biodiversità agricola si ridurrà drasticamente nel caso in cui poche multinazionali saranno in grado di determinare quali super semi brevettati debbano essere coltivati nei campi. La biodiversità agricola è una delle precondizioni più importanti per il futuro del !22
  • 23. miglioramento genetico, dell'agricoltura sostenibile e dell'adattabilità della nostra produzione alimentare a condizioni in via di mutamento come il cambiamento climatico. Da questo punto di vista, i monopolisti dei semi non s'impadronirebbero soltanto del nostro cibo quotidiano, ma metterebbero in pericolo il futuro degli ecosistemi, la sicurezza alimentare globale e la sovranità alimentare regionale. Figura 7: Alcune delle conseguenze dei brevetti sui semi (Fonte: Lebrecht & Meienberg, 2014) !23 > GLI ORGANISMI VIVENTI NON POSSONO ESSERE INVENTATI // Piante e animali si sono evoluti per milioni di anni per mezzo della selezione naturale. Vari metodi di miglioramento genetico ci permettono di manipolare questo procedimento. Ciò significa che siamo in grado di alterare varietà animali e vegetali a nostro piacere. Ma non possiamo inventarle. Un organismo vivente non può essere, anche dal punto di vista etico, proprietà intellettuale di un'azienda. > AUMENTATA CONCENTRAZIONE DEL MERCATO // Concedere brevetti del genere permette alle grandi aziende di escludere la competizione dal mercato e quindi promuovere ulteriormente la concentrazione del mercato sementiero. Le aziende medie e piccole, dotate di minori mezzi finanziari per richiedere e costringere a concedere i brevetti, verranno spiazzate dalle grandi. Questo processo è ulteriormente accelerato dal fatto che un brevetto può incorporare in sé molte varietà, oppure, all'opposto, che una singola varietà può essere bloccata da brevetti diversi. Per esempio, esiste un brevetto sulla lattuga che incorpora almeno 158 varietà diverse. > CONTROLLO DA PARTE DI POCHE MULTINAZIONALI // Questo significa che la competizione verrà eliminata e solo poche multinazionali controlleranno il mercato proprietario dei semi e quindi la base della nostra alimentazione. Oggi 10 multinazionali controllano già quasi il 75%. del mercato internazionale dei semi. Le tre maggiori, Monsanto, DuPont e Syngenta, controllano più del 50% del mercato. Nel caso dei peperoni, due sole aziende, Monsanto e Syngenta, sono proprietarie di oltre il 60% di tutte le varietà protette in Europa. > PREZZI MAGGIORATI PER AGRICOLTORI E CONSUMATORI // Attraverso la monopolizzazione del mercato sementiero, le multinazionali sono libere di determinare i prezzi dei semi da loro prodotti a spese degli agricoltori e, alla fine, dei consumatori. > MINORE BIODIVERSITÀ // La diversità di varietà coltivate e piante selvatiche costituisce la maggior risorsa per lo sviluppo di nuove varietà. Se l'accesso a questa diversità viene intralciato, ci sarà meno innovazione. Meno innovazione porta a meno varietà nuove, facendo diminuire la biodiversità. > LA SICUREZZA ALIMENTARE VIENE MINACCIATA // Data la diversità ridotta, i raccolti sono meno capaci di adattarsi alle malattie o ai cambiamenti nelle condizioni ambientali (quali il cambiamento climatico). Perciò un'alta biodiversità agricola è essenziale per la nostra sicurezza alimentare. > CACCIA AGLI AGRICOLTORI // Le infrazioni ai brevetti possono avere conseguenze serie per gli agricoltori e i selezionatori. Se un agricoltore ha piantato, conservato o venduto semi brevettati, non ha importanza che sapesse o meno cosa stava facendo. Ad esempio, i suoi semi potrebbero essere stati contaminati da semi brevettati. Specialmente negli Stati Uniti, si sono verificati casi nei quali i contadini hanno dovuto sborsare fino a 35.000 dollari per giungere a un accordo extragiudiziale con Monsanto ed evitare un processo penale. Inoltre, gli agricoltori hanno dovuto permettere a Monsanto di prelevare campioni dalle loro terre negli anni a venire e hanno dovuto firmare accordi confidenziali nei quali si impegnano a non divulgare quanto accade. Altri agricoltori che hanno scelto di lottare e difendersi in tribunale si sono trovati coinvolti in processi lunghi e costosi. Possono essere perseguiti non solo selezionatori e coltivatori, ma anche le aziende che commercializzano i prodotti. I brevetti sulle sementi non sono etici. Favoriscono le multinazionali a danno degli agricoltori e dei selezionatori. Intralciano l'innovazione, portano a una minore biodiversità agricola e mettono a rischio la sicurezza alimentare. > MINORE INNOVAZIONE // Contrariamente agli scopi dichiarati, i brevetti sui semi intralciano sostanzialmente l'innovazione. Agli agricoltori e selezionatori non è permesso coltivare usando varietà brevettate senza il permesso del detentore del brevetto. Se il permesso viene ottenuto, è necessario pagare l'uso della licenza al detentore del brevetto.
  • 24. 5.1 Panoramica sulla concentrazione nel mercato sementiero Nel 2013, la Commissione Europea ha presentato un rapporto sulla struttura europea del mercato sementiero, fornendo anche uno sguardo d'insieme sulla situazione del mercato mondiale (Commissione EU, 2013a).Secondo questo documento, la concentrazione nel mercato internazionale è aumentata drammaticamente negli ultimi anni. Se nel 2009 le tre maggiori aziende possedevano una fetta di mercato pari a circa il 35%, nel 2012 tale quota era salita al 45%. Nel contempo, la quota di mercato di Monsanto, la più grande azienda produttrice di sementi, è aumentata dal 17,4 al 21,8%. Questi dati forniscono percentuali leggermente inferiori rispetto a quelle fornite dall’ETC Group (vedi capitolo 1), ma in generale confermano una preoccupante tendenza in atto. Su questi dati si basa il grafico della figura 8 che mostra i cambiamenti intervenuti nel mercato globale delle sementi tra il 1985 e il 2012 (vedi anche Meienberg & Lebrecht, 2014). I cambiamenti sono stati spinti principalmente dalle aziende agrochimiche come Monsanto e DuPont che stanno acquisendo sempre più aziende nel settore (vedi Howard, 2009). I brevetti promuovono sempre più questo processo di concentrazione e pongono le maggiori aziende in una posizione dominante di mercato. Acquistando altre aziende, le multinazionali acquisiscono sempre più varietà e materiale genetico dalle loro banche genetiche. Se decidono di far arrivare sul mercato le loro sementi brevettate, il materiale genetico contenuto nel seme non sarà più in condizione di essere utilizzato liberamente da altri coltivatori, come succede ora con il sistema UPOV di protezione delle varietà vegetali. Il sistema UPOV - anche denominato privativa vegetale - è di per sé un diritto di proprietà intellettuale che dà ai selezionatori l'esclusiva alla produzione e vendita delle nuove varietà per un periodo che va dai 25 ai 30 anni. Le varietà protette possono essere usate da altri selezionatori per lo sviluppo di nuove varietà (esenzione del selezionatore) e gli agricoltori possono riusare il loro seme in azienda (privilegio dell’agricoltore). I brevetti, al contrario, possono bloccare o intralciare l'accesso alle risorse genetiche per ulteriore miglioramento e commercializzazione. Perciò, se passano i brevetti sulle sementi si verificherà un effetto molto più forte sul processo di concentrazione che non sotto il sistema della privativa vegetale. Le acquisizione delle aziende di selezione, del materiale e l'uso del monopolio sui brevetti stanno ottenendo un effetto sinergico sul processo in atto. Alla fine, col declinare della competizione, agricoltori, selezionatori e consumatori diverranno via via sempre più legati alle multinazionali. !24
  • 25. La concentrazione del mercato non riguarda solo le colture di pieno campo, come cereali, mais o soia, ma anche le specie ortive. Secondo lo studio della Commissione Europea (2013a), basato su informazioni raccolte dalla ditta sementiera Vilmorin, sei aziende controllano oltre il 50% del mercato globale delle sementi di ortive. !25 © Infographic: Berne Declaration / Clerici Partner Design, Zurich Pioneer 3 (USA) 4.1% Sandoz (CH) 1.6% Dekalb 1 (USA) 1.1% Seed Market Concentration Monsanto (USA) 21.8% Monsanto (USA) 17.4% DuPont Pioneer (USA) 15.5% DuPont Pioneer (USA) 11.2% Pioneer (USA) 5.0% Novartis 2 (CH) 3.0% Limagrain (FR) 2.2% Syngenta (CH) 7.1% Syngenta (CH) 6.1% Limagrain (FR) 3.8% Limagrain (FR) 2.8% Winfield (USA) 3.5% KWS (DE) 2.2% KWS (DE) 2.9% Bayer (DE) 1.5% Dow (USA) 2.9% Dow (USA) 1.5% Sakata (JP) 1.2% Market share of other companies 39.3 % Market share of other companies 56.0 % Market share of other companies 83.3 % Market share of other companies 87.5 % 1985 1996 2009 2012 Sakata (JP) 1.0% Bayer (DE) 2.2% Land O’Lakes (USA) 1.0% Total Market $18.1 billion Total Market $ 30.0 billion Total Market $ 41.8 billion Total Market $ 44.0 billion The share of the nine largest seed companies on the global seed market rose from 12.5% to 60.7% between 1985 and 2012. 1 Acquired later by Monsanto 2 Formed by the merger of Sandoz and Ciba-Geigy, and later became Syngenta 3 Pioneer, the largest seed producer at the time, was purchased by the DuPont chemical company in 1999 Source: The EU Seed and Plant Reproductive Material Market in Perspective: A Focus on Companies and Market Shares, European Parliament, 2013 Figura 8: Concentrazione del mercato sementiero (Fonte: EU Commission, 2013a; Meienberg & Lembrecht, 2014)
  • 26. !26 5. The impact of patents on seeds | European patents on plants and animals | 27 Figure 9: Global overview of market concentration driven by acquisitions made by Monsanto, Dupont, Syngenta and other corporations in recent years (source: Howard, 201314 ) DeKalb (1995) HybriTech (1995) SementesAgroceres CustomFarmSeed DeKalbAyalaAyala AgriProWheat HybriTechEurope PauEuralis Seminis Cargill'sintl.seed division FirstLine JacobHartz (1995) Asgrow Holdens Renessen Cargill Calgene CargillNorthAmerica Agracetus PBIC Unilever Monsoy FTSementes DeltaPineLand Syngenta's GlobalCottonDivision Paras Mahendra Daehnfeldt ASI Crows MidwestSeedGenetics WilsonSeeds GoldCountry HeritageSeeds NCPlusHybrids SpecialtyHybrids Fontanelle StewartSeeds TrelaySeeds StoneSeeds CornBelt Advanta Canola HubnerSeed LewisHybrids REA MoweaquaSeeds iCORN Jung BoCa InterstateCanola Sensako Agroeste CDMMandiyu Ciagro Carnia Diener Sieben Kruger Trisler CampbellSeed FieldersChoice HeartlandHybrids Hawkeye NebraskaIrrigated Limagrain Canada Poloni ISG Western Peotec Mahyco Terrazawa DeRuiter AlyParticipacoes (CanaVialis; Alellyx) Marmot Cotton States Stoneville CornStatesHybrid CornStatesIntl Ecogen CNDK ChinaSeed EIDParryRallis Gustafson Nunhems (1995) ParagonSeedEx AventisAgrEvo Schering Proagro SementesRibeiral Sementes Fartura MitlaPesquisa Granja4Irmaos AgrEvoCottonPGS PlanTecBiotech GeneXSorghum CottonSeedIntl Sunseeds Hoechst Nunza (1986) RhonePoulenc LeenDeMos RioColorado California PlantingCotton Reliance GeneticsAssocFarmersDelinting NideraSemillas Nidera Pioneer CurrySeed ShandongDenghaiPioneer DenghaiDunhuang DunhuangPioneer DoisMarcos Hybrinova Solae (ProteinTech.Int.) OptimumQualityGrains SPS GoldenHarvest Goldsmith ResourceSeeds ZeraimGedera Sanbei Fischer AdvantaNACornSoybeans Garst InterstatePayco AgriPro PSAGenetics Gutwein DiaEngei Novartis CibaGeigy Sandoz AstraZeneca AstraZeneca Mogen ExSeed Genetics Thurston Maisadour KoipesolAgrosemAgra EridaniaBeghinSay/ Koipe SturdyGrow Agritrading NorthrupKing AdvantaEUVegetable Westhove HarrisMoran Clause Biogemma RhoBio AgReliant Wensman ProducersHybrids LochowPetkus (1967) CPBTwyford Hazera CarlSperling Kyowa Innoseeds BioSeeds VandenBerg GermainsCotton HollandCottonseedHelenaCotton Indusem Agroceres Barham Petoseed (1995) RoyalSluis (1995) ChoongAng Horticeres Bruinsma (1994) Genecorp (1994) Hungnong GreenLeafGenetics Danisco Avesthagen ConradFafard LongReach AWB Swaghat CeeKay AustralianGrainTech YuanLongping DairylandSeed Mycogen BioPlantResearch RenzeHybrids Agromen MTI Sudwestsaat Brodbeck DuoMaize Triumph EmpresaBrasileira HytestABIAlfalfa SpecialtyGrains CooperativeBusinessIntl Agriliance CenexHarvest FarmlandIndustries Cenex HarvestStates SOYGENETICS FFRCoop NickersonVerneuil Morgan UnitedAgriseeds HibridosColorado BiogeneticaDeMilho DinamilhoCarol Phytogen JGBoswell IllinoisFoundation AdvancedAgriTraits SeedIndustryStructure 1996-2013 PhilHoward,AssociateProfessor,MichiganStateUniversity http://www.msu.edu/~howardp ChemicalCompanies Zimmerman SeedCompanies OtherCompanies PartialOwnershipSizeproportionaltoglobalseedmarketshare FullOwnership Sunseeds CropDesign (1995) Roussel -Uclaf Dahlco jointresearch& development Becker Underwood Kenfeng- KWS Kenfeng Genective GreatLakes CerealGrains SunbeamExtract SemíliaGenética Melhoramento Riber DeltaPesquisa Devgen Maribo Pybas Synergene Monsanto's globalhybrid MayAgro's vegetable breeding Metabolon PasteuriaBioscience CircleOne Global Doebler's Pennsylvania Hybrids Terral Nandi's cottonbusiness Pannar SeedConsultants NuTech Nagarjuna's cotton germplasm AgVenture Hoegemeyer Hybrids Verdia Warner AgSource AnhuiHengji Link Eurodur Genetica Agricola BiscoBioSciences Brasmilho'scorn &sorghumseed Anadolu Century Maïcentre Domagri ClovisMatton Atash LSL K&BDevpt's onionbusiness SuTarim Mikado CampbellSoupCo's vegetableseed wheatjoint venture DonMario Cal/West PrairieBrandSeeds Northwest PlantBreeding HRZWheats GrandValleyHybrids Hyland Floragenex Melhoramento Agropastoril'ssoy germplasm Wehrtec ProSoyGenetics' germplasm Abbot&Cobb's melonseed business SoyTech Hornbeck RapsGBR's canolabusiness EUROSORT SORT Prophyta Agrauxine AgraQuest AgroGreen's BioNem Athenix Pannon InterGrain Seminium WestBred Semillas Cristiani Burkard Divergence Beeologics Precision Planting RaNA Therapeutics Grassroots Biotechnology Rosetta Green Synthetic Genomics Inc. EmergentGenetics Monsanto Syngenta DuPont Land O'Lakes KWS Limagrain -Vilmorin Bayer Dow BASF ChannelBio Figura 9: Struttura e concentrazione del mercato sementiero dovuta alle acquisizioni compiute da Monsanto, DuPont, Syngenta e altre aziende negli ultimi venti anni (Fonte: Howard, 2013).
  • 27. Figura 10: sei aziende controllano più del 50% del mercato globale dei semi per ortive. (Fonte: Commissione Europea, 2013a; elaborazione basata su dati provenienti dal rapporto annuale agli azionisti Vilmorin, 2012*: i dati riguardanti “Altre aziende” e “Totale del mercato mondiale dei semi per ortive” sono stati stimati sulla base di informazioni provenienti da Vilmorin). Figura 11: vendite nette annuali (in migliaia di USD) della Monsanto nel settore delle sementi. (Fonte: Rapporti annuali agli azionisti di Monsanto; le cifre per le vendite di mais, soia e cotone comprendono anche i profitti ricavati dalle tariffe per l'uso di tratti geneticamente modificati). Il ruolo dominante di Monsanto nel mercato mondiale delle ortive è dovuto all'acquisizione di Seminis e De Ruiter, entrambe aziende leader nel settore. Secondo i rapporti annuali agli azionisti di Monsanto , il volume di affari delle sementi è cresciuto costantemente negli ultimi anni. Come14 mostrato nella figura 11, le vendite nette di sementi di mais sono aumentate in maniera significativa e si è verificato anche un aumento nelle vendite delle sementi di soia e ortive. Aziende Stati Profitti (semi per ortive, in milioni di €) Valore stimato di mercato Quota di mercato cumulata MONSANTO Stati Uniti 655 14% 14% VILMORIN (Gruppo Limagrain) Francia 527 11% 25% SYNGENTA Svizzera 468 10% 35% NUNHEMS (Bayer Crop Science) Germania 299 6% 41% RIJK ZWAAN Olanda 229 5% 46% SAKATA Giappone 220 5% 51% Altre aziende 2.400 Totale del mercato mondiale delle sementi ortive 4.800 Monsanto, Annual Reports, www.monsanto.com/investors/pages/archived-annual-reports.aspx14 !27 5. The impact of patents on seeds | European patents on plants and animals | 29 Figure 11: Net Sales (US Dollars in thousands) of Monsanto in the seed business, globally, per year. (Source: Monsanto annual reports; the figures for net sales of corn, soybean and cotton also include fees for traits of genetically engineered traits). 5.2 The situation in the US The seed market in the US is more exposed to patents than in the EU. There are two reasons for this: (1) There is no exclusion in patent law regarding plant breeding. (2) Plants derived from genetic engineering play a much larger role in US agriculture. Thus, patenting and licensing of the genetically engineered traits (such as herbicide resistance) have had a major impact on breeding and agriculture. There are several reports showing a high level of concentration in US seeds market for crop species such as maize (corn) and soybeans (for example, the Center for Food Safety & Save our Seeds, 2013). Recent figures can also be derived from seed company reports such as KWS (Germany)16 According to their figures, Monsanto and DuPont/Pioneer together have a market share of 70 percent in the US corn (maize) market17 . Monsanto and DuPont are also the number one companies when it comes to the number of relevant patents in the US. According to Pardey et al. (2013), the overall number of US utility plant patents granted from 2004-2008 was 1789, with Monsanto owning 640 (36 percent) and DuPont /Pioneer 516 (29 percent).  KWS has a cooperation with the French company, Limagrain, to sell seeds for corn producer in the US under the brand AgReliant.  https://www.kws.de/global/show_document.asp?id=aaaaaaaaaaffxwn
  • 28. 5.2 La situazione negli Stati Uniti Il mercato sementiero negli Stati Uniti è più esposto ai brevetti di quello europeo per due motivi principali: • nella legge sui brevetti negli USA non esiste esclusione riguardante il miglioramento genetico delle piante; • le piante derivate dall'ingegneria genetica giocano un ruolo molto più importante nell'agricoltura statunitense. La brevettazione e le licenze sulle caratteristiche geneticamente modificate (quali la resistenza agli erbicidi) hanno avuto quindi un forte impatto sul miglioramento genetico e sull'agricoltura. Esistono diversi rapporti che mostrano un alto livello di concentrazione nel mercato sementiero statunitense per specie come mais e soia (ad esempio, il Center for Food Safety & Save our Seeds, 2013). Dati recenti si possono ricavare anche dai rapporti delle aziende del settore come quello di KWS (Germania) . Secondo le loro stime, Monsanto e Pioneer assieme possiedono una fetta di15 mercato pari al 70% nel settore del mais . Negli Stati Uniti, Monsanto e DuPont sono le aziende ai16 primi posti per numero di brevetti attinenti. Secondo Pardley et al. (2013), il numero complessivo di brevetti su piante concessi tra il 2004 e il 2008 è di 1.789, con Monsanto proprietaria di ben 640 brevetti (36%) e DuPont/Pioneer a quota 516 (29%). Come conseguenza della concentrazione, il mercato statunitense sta soffrendo per la mancanza di competizione e gli agricoltori hanno molta meno scelta (Hubbard, 2009). Le iniziative sui semi open source (vedi Kloppenburg, 2014) stanno cercando di portare la questione all'attenzione dell'opinione pubblica, ma permangono dubbi sulla possibilità di cambiamenti a breve scadenza. L'impatto economico complessivo sugli agricoltori statunitensi lo si può dedurre dai dati ufficiali del Dipartimento di Stato per l’Agricoltura (USDA) . Le cifre che seguono danno una visione d'insieme17 dell’andamento dei costi per sementi e prodotti chimici e delle relative rese di mais, soia e cotone. Si rileva chiaramente l'ascesa dei prezzi delle sementi di tutte e tre le colture senza un corrispondente aumento nella loro resa. I coltivatori statunitensi di soia e mais riescono ancora a sopravvivere grazie alle sempre crescenti richieste per l'alimentazione, i foraggi e i biocarburanti, che hanno portato a un aumento dei prezzi della granella. Tuttavia si tratta di una situazione caratterizzata da prezzi in KWS coopera con l'azienda francese Limagrain nella vendita di semi a marchio AgReliant ai produttori di mais15 statunitensi. https://www.kws.de/global/show_document.asp?id=aaaaaaaaaaffxwn16 http://www.ers.usda.gov/Data/CostsAndReturns/testpick.htm17 !28 30 | European patents on plants and animals | 5. The impact of patents on seeds As a consequence of market concentration, the US seeds market is now suffering from a lack of com- petition and farmers have a much reduced choice (Hubbard, 2009). Open source seed initiatives (see Kloppenburg, 2014) are trying to raise public awareness, but doubts remain whether changes can be made in the near future. Part of the overall financial impact on US farmers can be deduced from the official USDA data18 . The following figures (based on these data) give an overview of the development in costs for seeds and chemi- cals, as well as for yields in the US for corn (maize), soybean and cotton. It clearly reveals soaring seed prices in all three crops without a corresponding increase in yields. US soybean and maize farmers can still survive because soaring demand for food, feed and agrofuels leads to higher prices for the harvest. Nevertheless, it is a situation determined by steadily increasing seed costs and a seed market without any real competition, in addition to stagnating yields – all in all, a frightening scenario for the future of US agriculture. Figure 13: Development of costs for seeds (seed, US dollar per acre), costs for chemicals (chemicals, US dollar per acre) Figure 12: Structure of US seed market for corn (maize) (source: KWS).. Figura 12: Struttura del mercato delle sementi di mais negli Stati Uniti (Fonte: KWS).
  • 29. costante ascesa e da un mercato sementiero senza una vera competizione, in cui le rese rimangono immutate. A conti fatti si tratta di uno scenario terrificante per il futuro dell'agricoltura statunitense. ! Figura 13: andamento del costo della semente (dollari US per acro) e dei prodotti chimici (dollari US per acro) e andamento delle rese (bushel per acro [1 bu =35.23 litri]) per la coltivazione di soia negli Stati Uniti dal 1996 al 2013 (Fonte: dati USDA). ! Figura 14: andamento del costo della semente (dollari US per acro) e dei prodotti chimici (dollari US per acro) e andamento delle rese (libbre per acro, i valori equivalgono al 10% delle rese reali) per la coltivazione di cotone negli Stati Uniti dal 1996 al 2013. (Fonte: dati USDA). ! Figura 15: Andamento del costo della semente (dollari US per acro) e dei prodotti chimici (dollari US per acro), e andamento delle rese (bushel per acro; i valori equivalgono al 10% delle rese reali) per la coltivazione del mais negli Stati Uniti dal 1996 al 2013. (Fonte: dati USDA). !29
  • 30. 5.3 Concentrazione nel mercato europeo Il mercato sementiero europeo è il terzo a livello mondiale con un volume di affari pari a 7 miliardi di euro, circa il 20% del mercato globale (Commissione EU, 2013a). Complessivamente, Syngenta è la maggiore azienda presente sul mercato europeo, mentre Monsanto è l'azienda leader per i semi di colza da olio e DuPont/Pioneer per il mais. Nonostante vi siano ufficialmente 7.000 aziende presenti nel settore dei selezionatori e costitutori di sementi in Europa, non molte tra loro giocano un ruolo significativo. Come spiega una relazione al Parlamento Europeo redatta dai Verdi, cinque aziende si dividono il 75% del mercato europeo del mais (Mammana, 2013) e lo stesso numero di aziende controlla il 95% del mercato delle ortive (vedi anche Commissione EU, 2013b). Nonostante i giganti delle sementi stiano ampliando la loro fetta di mercato in Europa, tra gli esperti non esiste consenso unanime a proposito delle conseguenze per il mercato europeo, specialmente nel settore del miglioramento genetico. Uno studio commissionato dal governo olandese (Kocsis et al., 2013) giunge alla conclusione che il mercato delle sementi di peperoni e pomodori è esposto a una crescente concentrazione, ma che questo non significa automaticamente una mancanza di competizione. Questa dichiarazione non è molto convincente rispetto all’andamento complessivo del settore. È vero che il mercato europeo possiede ancora un livello di differenziazione molto più alto di quello statunitense ma la situazione attuale non può mettere a tacere le preoccupazioni esistenti. Secondo la Commissione Europea (2013a), le differenze tra il mercato europeo e statunitense dipendono in gran parte dal fatto che l'Unione Europea è ancora un mercato convenzionale delle sementi, mentre negli Stati Uniti le piante dotate di caratteri geneticamente modificati, quali soia, mais e cotone, hanno avuto un forte impatto sull'agricoltura. Infatti, le licenze sui caratteri brevettati di piante geneticamente modificate rappresentano un fattore importante rispetto alla competizione, ai prezzi delle sementi e al peso esercitato sul mercato dalle aziende agrochimiche negli Stati Uniti. Ad ogni modo, le attuali differenze tra i due mercati potrebbero venire cancellate nel prossimo futuro per varie ragioni: • acquisizioni e fusioni stanno interessando anche il settore sementiero convenzionale in Europa. Come già detto, esiste un livello altissimo di concentrazione nel settore delle ortive in Europa (Commissione Europea, 2013b); • il numero dei brevetti sul miglioramento genetico convenzionale è ancora relativamente basso paragonato a quelli nell'ingegneria genetica, ma si è visto un sostanziale aumento nel numero di richieste di brevetto in questo campo a partire dal 2000 (vedi capitolo 4); • anche un basso numero di brevetti può creare dipendenze dalle implicazioni enormi nel settore del miglioramento genetico, ad esempio, i caratteri naturali brevettati, come la resistenza alle malattie, possono essere concessi su licenza come i caratteri modificati con l’ingegneria genetica e avere un impatto simile sul mercato. Dare in licenza caratteri legati al miglioramento genetico convenzionale sta diventando una realtà. Nel 2004, un brevetto è stato concesso alla Rijk Zwaan su una lattuga resistente agli afidi ottenuta con il miglioramento convenzionale (EP 0921720). Dato che questa resistenza interessa molti selezionatori, sono state presentate cinque opposizioni da aziende competitrici come Syngenta, Seminis (Monsanto) e Gautier, ma il brevetto è stato mantenuto, sia pure con alcuni cambiamenti. Come emerge dal database PINTO , fondato dall’Associazione Europea dei Sementieri (ESA - European Seeds18 Association), 548 varietà registrate in Europa contengono caratteri sottoposti a licenza. Questo è solo un esempio e dimostra quanto importanti possano divenire per un gran numero di selezionatori le caratteristiche native brevettate. Il materiale brevettato può venire concesso in licenza oppure si può bloccarne l'accesso non concedendo la licenza e a quel punto anche un solo brevetto può avere un vasto impatto, in maniera molto simile ai brevetti sui caratteri modificati con l’ingegneria genetica che costituiscono una delle forze motrici nella concentrazione del mercato sementiero negli Stati Uniti. Ci http://pinto.azurewebsites.net/18 !30
  • 31. sono altri esempi presenti nel database PINTO a dimostrazione che singoli brevetti su caratteri derivati convenzionalmente possono avere un impatto simultaneo sul miglioramento di molte varietà. Come mostra la Tabella 3, fino a maggio 2014 il database conteneva solo una ventina di brevetti ma il numero di varietà interessate era quasi 800. Bisogna notare che il database PINTO non è completo poiché non viene sostenuto dall'intero settore: alcune aziende, in particolare DuPont/Pioneer e Monsanto/Seminis/De Ruiter si rifiutano di fornire dati. È probabile che le attuali differenze tra il mercato americano e quello europeo siano ridotte in breve tempo se l'Europa continuerà a concedere brevetti sul miglioramento genetico convenzionale. Anche se l’evoluzione della situazione è di difficile previsione sembra altamente probabile che il mercato europeo vada incontro a un'ulteriore concentrazione, con conseguenze disastrose. Una relazione dell'Università olandese di Wageningen (Louwaars et al., 2009) afferma chiaramente: Poche grandi aziende controllano la maggior parte delle colture su scala mondiale. Una parte sempre più grande dell'approvvigionamento alimentare mondiale dipende da quelle stesse aziende. […] Gli agricoltori e i coltivatori temono che la loro libertà di scelta sia minacciata e che non verrà sviluppata nessuna varietà per piante che rispondano specificamente alle loro richieste […]. Non si possono attendere soluzioni dall'EPO (vedi capitolo 6) né dal settore della ricerca. Ad esempio, il database PINTO è stato sviluppato dall'Associazione Sementieri Europea (ESA) per fornire più trasparenza sui brevetti vegetali. Però, nonostante le molte aspettative suscitate dall'ESA, questa iniziativa non viene sostenuta dall'intero comparto e, come menzionato sopra, molte delle aziende maggiori non cooperano. Di conseguenza, non c'è trasparenza per i selezionatori o i coltivatori riguardo a potenziali violazioni di brevetti nel caso usino varietà in vendita sul mercato. Ciò porta a un alto livello d'incertezza, a costi importanti per le consulenze legali ed è particolarmente frustrante per le aziende più piccole. Tutta la situazione ha infatti creato un ostacolo sistematico all'innovazione e l'incertezza viene enormemente aumentata da richieste di brevetto che coprono ambiti estremamente vasti come emerge dal rapporto elaborato dall’Università di Wageningen (Louwaars et al., 2009). Questa incertezza viene usata per intralciare il miglioramento genetico. Un rapporto del 2012 (Then & Tippe, 2012) sottolineava il caso di un selezionatore di girasole che aveva richiesto e ottenuto sementi da Syngenta e Pioneer per utilizzarle come materiale genetico per sviluppare le proprie nuove varietà. Contrariamente alle regole sulla privativa vegetale, che permettono l’uso senza restrizioni del materiale genetico al fine di ulteriori selezioni, il selezionatore in questione scoprì dalle diciture applicate sulle confezioni delle sementi che il loro uso era fortemente ristretto. Ad esempio, Pioneer poneva il seguente tipo di precondizioni: Aprendo questo sacchetto[…] accettate le condizioni stabilite di seguito: Il materiale contenuto in questo campione di semi è brevettato ed è di proprietà o è stato concesso in licenza alla Pioneer Overseas Corporation (“Pioneer”) […] L'Acquirente s'impegna espressamente: […] • A non vendere, trasferire o usare i semi, le piante, il polline delle piante o i chicchi per la selezione, la ricerca e la riproduzione senza autorizzazione […] • A non usare, né permettere a terzi l'uso dei semi, delle piante, di parti delle piante stesse, polline o semi prodotti da questi semi allo scopo di selezionare piante.[…] Dato che nella dicitura non vi era indicazione chiara su quale tipo di brevetto fossero basate le pretese (la Pioneer ha comunque fatto richiesta di brevetti su alcuni tipi di girasoli) e su come potessero essere fatte rispettare, né se i semi fossero protetti da privativa vegetale, il selezionatore si trovò imbrigliato in enormi incertezze legali che gli impedirono di utilizzare quel materiale per fare ricerca.Syngenta ha tentato di imporre restrizioni legali molto simili: !31
  • 32. […] Avviso importante: L'uso di questo prodotto è limitato […]. Aprendo e usando questo sacchetto di semi, confermate il vostro impegno a ottemperare a queste limitazioni di uso. Questo prodotto […] è proprietà di Syngenta Crop Protection AG o dei suoi licenziatari ed è protetto da diritti di proprietà intellettuale […] Se non espressamente permesso a termini di legge, l'uso del seme per produrre seme allo scopo di ripiantarlo, ricerca, caratterizzazioni genetiche o molecolari o composizione genetica è strettamente proibito. Syngenta non detiene brevetti sul girasole, ma potrebbe darsi che abbia la licenza sui brevetti di altre istituzioni. È interessante che poco dopo la pubblicazione del rapporto di “No Patents on Seeds!”, Syngenta abbia creato un nuovo database e informato le altre aziende a proposito dei suoi brevetti sulle ortive , apparentemente allo scopo di fornire più trasparenza. In ogni caso queste informazioni19 non hanno aiutato il nostro selezionatore al lavoro sui girasoli. Occorre notare che il database Syngenta fornisce informazioni solamente sui brevetti di proprietà dell'azienda, ma non sui brevetti che utilizza su licenza, non risolvendo assolutamente, quindi, la questione dell'incertezza nel caso specifico del girasole. Non dicendo che tipo di Diritto alla Proprietà Intellettuale (DPI) protegge le sementi, le aziende come Syngenta o Pioneer possono intimidire i selezionatori, e lo fanno, affinché non usino più le varietà per ulteriori selezioni. Nell’esempio riportato, qualora il DPI fosse una privativa vegetale il selezionatore sarebbe libero di usare il materiale per ulteriori ricerche come espressamente previsto dalla legge; qualora il DPI fosse un brevetto, l’uso per selezioni successive non sarebbe ammesso, almeno in determinati paesi. È ingannevole non dire al consumatore quale tipo di DPI protegge le sementi che usa. http://www.sg-vegetables.com/elicensing/about/3-overview-of-technologies19 !32
  • 33. Tabella 3: esempio del legame tra alcuni brevetti concessi in Europa e il numero di varietà coinvolte (Fonte: database PINTO http://pinto.azurewebsites.net, maggio 2014). !33 Proprietà del brevetto Numero del brevetto Nome del brevetto Specie Varietà (numero) Bejo Zaadeen B.V. NL 10231796 Piante di Brassica con alti livelli di glucosinolati antivarcinogeni. Broccoli violacei in germoglio (Brassica oleracea L.) 5 EP 2645849 Pianta di Brassica resistente alla Plasmodiophora Brassicae, semi, parti della pianta e metodi per ottenere la stessa. Cavolo rosso (Brassica oleracea L. ) 1 EP 2139311 Piante di Brassica oleracea con resistenza alla Candid a Albugo Xantomona Campestris pv. Campestris Cavolo bianco (Brassica oleracea L. ) 1 EP2393349 Pianta di Brassica e sua preparazione Cavolo bianco (Brassica oleracea L. ) 4 Enza Zaaden Beheer B.V. EP 1179089 Metodo per ottenere una pianta con una resistenza di lunga durata ai patogeni Lattuga (Lactuca sativa L.) 158 Goldmith Seeds Inc. EP 0740504 Gene di Chataranthus resistente alla Phytophthora e suo uso Vinca (Chataranthus roseus) 8 Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica (Francia) EP 0784424 Sistema di sterilità citoplasmatica maschile che produce ibridi di colza Colza oleaginosa (Brassica napus) 24 EP 1198577 Gene mutante della famiglia GRAS e piante con sviluppo ridotto contenenti detto gene Colza oleaginosa (Brassica napus) 3 EP 1586235 Sistema di sterilità citoplasmatica maschile che produce ibridi di colza Colza oleaginosa (Brassica napus) 27 EP 2179643 Metodo di produzione di linee di Brassica Napus con un buon valore agronomico Colza oleaginosa (Brassica napus) 1 Limagrain Europa EP 2461666 Pianta di Brassica per il ripristino della fertilità nel sistema di sterilità citoplasmatica maschile Colza oleaginosa (Brassica napus) 3 Nickerson Zwann B.V. EP 1819217 Resistenza a muffa lanuginosa della cipolla Cipolla (Allium cepa) 1 Rijk Zwaan EP 0921720 Resistenza agli afidi Lattuga (Lactuca sativa L.) 439 EP 0942643 Lattuga Multileaf Lattuga (Lactuca sativa L.) 26 EP 2586294 Peronospora resistente nella Spinacea oleracea Spinacio (Spinacea oleracea) 7 Semillas Fito, S.A. EP 2255006 Processo per produrre pomodori con caratteristiche di lunga conservabilità Pomodoro (Solanum lycopersicum) 3 Syngenta Participatio ns AG 1525317 & EP 23020 Piante di Brassica oleracea resistenti al Clubroot Cavoletto di Bruxelles Cavolfiore Cavolo bianco 5 3 9 EP 2219432 Pigmentazione del fiore nel Pelargonium Hortorum Geranio (Pelargonium Hortorum) 1 EP 2164970 Meloni resistenti alla razza 1,2 di F. Oxysporum F.SP. Melonis Melone (Cucumis melo) 5 EP 1973397 Nuove piante di cucurbita Zucca (zucchini – Cucurbita pepo) 9 EP 2121982 & EP 2242850 Piante di mais caratterizzate da un particolare tratto quantitativo (QTL) Mais (Zea Mays) 25 N. totale varietà 757
  • 34. 6. Analisi legale: perché il processo decisionale di EPO non risolverà il problema La storia della legge sui brevetti dà l’impressione che industria e EPO si siano più o meno uniti nei loro sforzi per trovare scappatoie legali sul rilascio di brevetti su piante e animali. Di conseguenza, la proibizione in termini di legge dell’articolo 53 (b) è stata in gran parte erosa e può difficilmente essere applicata in modo significativo. In breve, nella pratica attuale dell’EPO ciò che segue è considerato brevettabile: • prodotti derivati da incrocio e selezione (sementi, frutti, piante, materiale per il miglioramento genetico); • tutti i passaggi nel processo di riproduzione ad eccezione della combinazione di incrocio e successiva selezione; • piante e animali descritti o selezionati per il loro stato genetico o fenotipico (caratteristiche come la crescita, i componenti, la resistenza); • tutte le piante e gli animali con differenze nel loro patrimonio genetico non dovute alla ricombinazione dell’intero genoma, come la mutagenesi casuale; • varietà di piante se nella richiesta non si menziona una specifica varietà. Sembra che EPO abbia, in verità, creato intenzionalmente una situazione senza precedenti piena di controsensi giuridici. I brevetti contenenti le richieste più ampie sono quelli che molto probabilmente EPO rilascerà se non sono menzionati esplicitamente una specifica varietà o uno specifico processo di riproduzione essenzialmente biologica. Recentemente, EPO ha deciso di rinviare altri casi alla Commissione Allargata d’Appello. Le nuove richieste G2/12 e G3/13 alla Commissione Allargata d’Appello sulla brevettabilità delle piante sono direttamente collegate alle prime richieste di brevetti sui broccoli (EP 1069819, G2/13) e sui pomodori (EP 1211926, G2/12). Il motivo delle nuove richieste è che la Commissione Tecnica d’Appello ha espresso perplessità sul fatto che se venissero permessi i brevetti sui prodotti come sementi e piante derivati da processi di miglioramento genetico essenzialmente biologici questi: in molti casi si potrebbe raggirare l’esclusione con un’attenta scelta dei termini nella stesura della richiesta. La Commissione Tecnica d’Appello ha avvisato che il divieto dei brevetti sui processi di miglioramento convenzionali ha un senso solo se i prodotti derivati dai processi brevettati sono esclusi dal brevetto stesso. Se non lo sono allora i selezionatori non possono fare uso di quei particolari processi di miglioramento, poiché questo condurrebbe inevitabilmente ai prodotti brevettati. Così secondo la Commissione Tecnica d’Appello, questo potrebbe creare una situazione in cui:
 chi fa miglioramento genetico vegetale sarebbe limitato severamente nell'eseguire i processi essenzialmente biologici. È difficile dire perché la Commissione Tecnica di Appello abbia fatto queste osservazioni. Potrebbe essere una strategia messa a punto proprio per dare l’impressione all’opinione pubblica che EPO si stia occupando di queste criticità. Potrebbe anche essere che la presidenza della Commissione Tecnica di Appello abbia davvero avuto interesse nell’affrontare tali questioni. Qualunque sia la ragione dei nuovi rinvii, c’è un problema più generale che riguarda i casi in sospeso e che probabilmente avrà un impatto importante sugli esiti futuri. Entrambi i casi G2/12 e G2/13 sono il diretto risultato delle sentenze G2/07 e G1/08. Tuttavia, queste decisioni precedenti non forniscono una spiegazione sufficientemente chiara e completa di ciò che è considerato miglioramento genetico essenzialmente biologico o convenzionale o tradizionale e di cosa non lo sia (vedi sotto). !34