Raccolta di dichiarazioni sul conflitto Israeliano utilizzate da Hamza Roberto Piccardo nel primo incontro di #nonlasciamociappiattire.
Un incontro per capire a fondo il conflitto arabo-israeliano per capirne le origini, la storia e la via del futuro che lo attende. Un incontro per darci i mezzi per analizzare le notizie dei media con intelligenza, per farci strada tra i fake e gli originali, per poter analizzare i fatti di oggi con la consapevolezza della conoscenza.
2. "Il governo di Sua Maestà vede con favore la
costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il
popolo ebraico, e si adoprerà per facilitare il
raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che
nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e
religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina,
ne' i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre
nazioni"
Le sarò grato se vorrà portare questa dichiarazione a
conoscenza della federazione sionista.
Con sinceri saluti
Arthur James Balfour
Dalla lettera inviata da sir. A.J. Balfour al
barone Rathchild il 2 Novembre, 1917
3. “I primi leaders del nostro movimento ci hanno lasciato
in eredità un messaggio chiaro – considerare Eretz
Israel dal mare al fiume Giordano, per le future
generazioni, per l’immigrazione di massa (aliya) e per il
popolo ebraico, che sarà per intero riunito qui, nel suo
paese”.
Dichiarazione di Yitzhak Shamir, ex-Primo
Ministro, durante una commemorazione in
onore di capi defunti del partito Likud, a Tel
Aviv, novembre 1990, citato da Jerusalem
Domestic Radio Service.
.
4. “Dobbiamo espellere gli arabi e
prendere il loro posto."
David Ben Gurion, futuro Primo Ministro di
Israele, 1937,
Ben Gurion e gli arabi di Palestina, Oxford
University Press, 1985.
5. “Spingete le popolazioni povere oltre confne negan-
do loro ogni possibilità di lavoro... Il processo
d’esproprio e la rimozione dei nullatenenti devono
essere portati a termine con discrezione e circospe-
zione ."
Theodore Herzl, fondatore
dell’Organizzazione Sionista Mondiale,
a proposito degli arabi della Palestina
Complete Diaries, June 12, 1895 entry.
6. “Dobbiamo uccidere tutti I palestinesi,
a meno che non si rassegnino a vivere
come schiavi."
Heilbrun, presidente del Comitato per la Ri-
elezione del Generale Shlomo Lahat, alla
carica di sindaco Tel Aviv, Ottobre 1983.
7. “Stavamo uscendo in compagnia di Ben-Gurion. Allon
reiterò la sua domanda: Cosa faremo della popolazione
palestinese?' Ben-Gurion fece un gesto con la mano
‘Mandateli via!”.
Parole di Yitzhak Rabin, versione
censurata, trafugata dalle memorie di
Rabin e pubblicata dal New York Times,
23.10.1979
8. “Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio,
l’intimidazione, la confisca delle terre, e
il taglio di tutti i servizi sociali per
svuotare la Galilea della sua popolazione
araba." Israel Koenig, “ The Koenig Memorandum"
9. Esternazioni di Rabin dopo la conquista
di Lydda, e la realizzazione del Piano
Dalet. “Ridurremo la popolazione araba
ad una comunità di taglialegna e
camerieri" Uri Lubrani, consigliere speciale di Ben-
Gurion per gli Affari Arabi, 1960. Da"The
Arabs in Israel" di Sabri Jiryas.
10. “La colonizzazione sionista deve essere o interrotta o portata a
compimento contro il volere della popolazione indigena. Questa
colonizzazione può quindi, andare avanti e fare progressi solo con il
patrocinio di un potere indipendente dalla popolazione indigena –
che agisca da muro di ferro mettendo la colonizzazione in una
posizione da resistere alle pressioni della popolazione indigena.
Questa è la nostra politica nei confronti degli arabi …”
Vladimir Jabotinsky, The Iron Wall, 1923.
11. “Una riconciliazione volontaria con gli arabi è fuori discussione, non ci
sarà né oggi né domani. Se vuoi colonizzare un paese che già è popolato,
occorre provvedere una forza militare per tenere la terra o trovare qualche
riccone o benefattore che ti metterà a disposizione una fortezza blindata.
Altrimenti devi lasciare perdere la tua colonizzazione. Perché senza una
forza armata tale da rendere impossibile qualsiasi tentativo di distruggere
od impedire questa colonizzazione, la colonizzazione diventa impossibile
– non diffcile, non pericolosa, bensì IMPOSSIBILE !…. Il sionismo è un
avventura colonizzatrice e quindi ‘forirà o morirà’ a secondo che si trovi
o meno una soluzione della questione della forza armata. E’ importante …
parlare l’ebraico, ma, sfortunatamente, è più importante ancora sapere
sparare, altrimenti avrai fnito di giocare alla colonizzazione.”
Vladimir Jabotinsky, fondatore del Revisionismo
Sionista (precursore del Likud), The Iron Wall,
1923.
12. “Alcuni credono che la popolazione non-ebrea, anche se costituisse
una percentuale considerevole, sarebbe meglio controllabile se
contenuta entro i confni dello Stato; altri credono che sia vero il
contrario, cioè, che si prospetti più facile mantenere il controllo sulle
attività di un vicino che non su quelle di un residente. Io sono
propenso a sostenere la seconda posizione e ho un argomento in più …
la necessità di sostenere il carattere dello Stato che d’ora in avanti
sarà ebraico …. Con una minoranza non-ebraica da contenere entro i
15 percento. Avevo già raggiunto questo parere fondamentale non più
tardi che nel 1940, come si potrà evincere dal mio diario.”
Joseph Weitz, capo del Dipartimento
Colonizzazione dell’ Agenzia Ebraica.
da “ Israel: an Apartheid State di U.Davis,
p.5.
13. “Villaggi ebraici furono costruiti al posto dei villaggi arabi. Non
serve conoscere i nomi di questi villaggi arabi e non taccerei
d’ignorante nessuno che non li conoscesse, considerando che non
esistono più i relativi libri di geografa. Non soltanto non esistono
più i libri di geografa, ma i villaggi arabi non vi si trovano
nemmeno più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, Kibbutz Gvat al
posto di Jibta, Kibbutz Sarid al posto di Huneifs, e Kefar Yehusha
al posto di Talal-Shuman. Non vi è un singolo insediamento
costruito in questo paese che non avesse avuto, in precedenza, una
popolazione araba.”
Moshe Dayan, discorso al Technion di Haifa,
riferito da Haaretz, 4 Aprile 1969.
14. “Nel 1899 Davis Triestsch scrisse a Herzl:
‘Proporrei di implementare il paradigma
programmatico della Grande Palestina prima
che sia troppo tardi …. Occorre inserire nel
Programma di Basilea i termini Grande
Palestina oppure Palestina e Terre Confnan-
ti, altrimenti sarà inutile. Non puoi trasferire
dieci milioni di ebrei in un territorio di soli
25.000 metri quadrati.’ “
15. " L’attuale carta della Palestina è stata
tracciata dal mandato brittanico. Il popolo
ebraico possiede invece un’altra mappa
che I giovani e gli adulti dovrebbero
impegnarsi a realizzare - dal Nilo
all’Eufrate." Ben Gurion
16. “Sta al popolo assumersi l’onere di
preparare per la Guerra, ma starà
all’esercito israeliano condurre i
combattimenti con l’obiettivo ultimo
di erigere l’Impero Israeliano”.
Moshe Dayan ( Ministro della Difesa e
degli Esteri israeliano.), a Radio
"Israel.“, il 12Febbraio, 192,
17. “L’unica soluzione è Eretz Israel [la Grande Israele], o
almeno, la Grande Israele Occidentale [tutte le terre ad
Ovest del fiume Gordano], senza Arabi. Non c’è spazio di
compromesso in merito. Non deve rimanere neppure un
singolo villaggio, neppure una sola tribù."
Joseph Weitz, Direttore del Fondo nazionale
Ebraico, l’agenzia sionista incaricata di
acquisire le terre palestinesi.
Machover Israca, 5 Gennaio 1973 p.2.
18. “Tra di noi deve essere stabilito con molta chiarezza
che in questo paese non vi è spazio per fare convivere
entrambi i popoli. Non conseguiremo i nostri
obiettivi se in questo piccolo paese rimanessero gli
Arabi. Non vi è altra soluzione che il trasferimento
degli arabi da qui verso i paesi confnanti – tutti
quanti. Nessun villaggio, nessuna tribù deve restare.”
Joseph Weitz, Direttore del Fondo nazionale
Ebraico, Da “Una Soluzione per il problema
dei rifugiati"
19. “Dobbiamo fare il possibile per assicurarci
che loro (i Palestinesi) non facciano più
ritorno." Assicurando i suoi compagni
sionisti che i palestinesi non sarebbero più
tornati…. “I vecchi moriranno e i giovani
dimenticheranno." Diario di David Ben-Gurion, 18
Luglio 1948, citato da Michael Bar
Zohar in “Ben-Gurion: the Armed
Prophet”, Prentice-Hall, 1967, p.
157.
20. Uno degli slogans più mistificante fu coniato da Israel Zangwill oltre
100 anni orsono: la Palestina sarebbe una…
“terra senza un popolo per un popolo senza una terra."
Dopo aver visitato la Palestina nel 1891, lo scrittore ebreo Achad Ha-Am
commentò:
“Qui, dalle nostre parti, siamo abituati a credere che Israele sia
quasi disabitata, che non si coltivi alcunché e che chiunque voglia
acquistare terra qui, possa venire a comprare ciò che il suo cuore
desideri. La realtà però, è del tutto diversa. Percorrendo il paese da
un capo all’altro, è diffcile trovare terra coltivabile che non sia già
coltivata.” :
21. “Come facciamo a restituire i territori
occupati? Non c’è nessuno ai quali
potremmo restituirli."
“Non c’erano i palestinesi, non sono mai
esistiti."
Golda Meir, 8 Marzo, 1969.
Golda Maier Primo Ministro d’Israele 15 Giugno, 1969
22. "... “Se l’opinione pubblica dovesse prendere
familiarità con il grande numero e noi fossimo davvero
obbligati ad accettare i ritorno dei profughi, potremmo
trovare diffcile, qualora dovessimo trovarci ad
affrontare eserciti di titolari di diritto, convincere il
mondo che non tutti quanti loro abbiano in precedenza
vissuto sul territorio d’Israele. Ad ogni modo, sembra
preferibile mantenere quel numero al minimo, se
possibile … piuttosto che non altrimenti.”
."
Israeli official Arthur Lourie in a letter to
Walter Eytan, director general of the Israeli
Foreign Ministry (ISA FM 2564/22). From
Benny Morris, "The Birth of the Palestinian
Refugee Problem 1947-49", p. 297.
23. “E’ il dovere dei capi israeliani spiegare
all’opinione pubblica con chiarezza e corag-
gio, alcuni fatti che col tempo sono caduti nel
dimenticatoio. Innanzitutto, vi è il fatto che
non vi può essere sionismo, colonizza-zione e
uno Stato ebraico senza l’espulsione degli
arabi e l’esproprio delle loro terre.”
Yoram Bar Porath, Yediot Aahronot,
of 14 July 1972.
24. “Dovremmo essere preparati a sferrare l’attacco. Il nostro
obiettivo è di schiacciare il Libano, la Transgiordania e la Siria.
Il punto d’attacco facile è il Libano, essendo il regime
musulmano artifciale per cui è facile per noi sovvertirlo. Là ci
impianteremo uno Stato cristiano, distruggeremo la Legione
Araba e poi elimineremo la Transgiordania. La Siria cadrà nelle
nostre mani. Poi, bombarderemo ed andremo avanti per
prenderci Port Said, Alessandria ed il Sinai.”
David Ben-Gurion, Mggio 1948, discorso allo
Stato Maggiore.
Da Ben-Gurion, A Biography, di Michael Ben-
Zohar, Delacorte, New York 1978.
25. “Bisogna costituire uno Stato cristiano (in Libano), con il suo
confne meridionale tracciato dal fume Litani. Con questo Stato
faremo un’alleanza. Quando schiacceremo le forze della Lega
Araba, bombardando Amman, elimineremo anche la Transgior-
dania, in seguito cadrà la Siria. Se l’Egitto dovesse azzardarsi a
continuare i combattimenti, bombarderemo Port Said, Alessan-
dria, il Cairo … e procedendo di questa passo, porteremo a
termine la guerra e salderemo i conti dei nostri avi con l’Egitto, gli
assiri ed il regno di Aram.”
David Ben-Gurion,
Descrivendo gli obiettivi del sionismo
nel 1948
26. "Israele avrebbe dovuto sfruttare la repres-
sione delle manifestazioni in Cina, quando
l’attenzione dell’opinione mondiale si con-
centrò su quel paese, per portare a termine
un’espulsione di massa degli arabi dai
territori.” Benyamin Netanyahu, all’epoca vice-ministro
degli Esteri, ex Primo Ministro di Israele,
parlando agli studenti dell’ Università Bar
Ilan, Fonte il gionale israeliano Hotam, 24
Novembre, 1989.
27. “Tutti dobbiamo muoverci, correre, impadronirci di
quante più vette di colline riusciamo ad acchiappare
per espandere le colonie perché tutto ciò che pren-
diamo adesso, rimarrà nostro …. Mentre tutto ciò che
non prenderemo rimarrà a loro.”
Ariel Sharon, all’epoca ministro degli
Esteri, durante una riunione di militanti del
partito di estrema destra Tsomet. Agence
France Press, 15.11.1998 .
28. “Si è mai visto un popolo che abbia consegnato di
sua spontanea volontà il suo territorio ? Allo
stesso modo, gli arabi della Palestina non
rinunceran-no mai alla loro sovranità se non
costretti dalla violenza.”
Vladimir Jabotinsky (fondatore e avvocato delle
organizzazioni sioniste ), citato da Maxime
Rodinson in Jewish People or Jewish Problem.
29. “Se fossi un capo arabo, non frmerei mai un accordo con
Israele. Il mio rifuto sarebbe normale; siamo noi ad avere
preso il loro territorio. E’ vero che Dio ce l’ha promesso, ma
questo che importanza può mai avere per loro ? Il nostro Dio
non è loro. C’è stato l’antisemitismo, i nazisti, Hitler,
Auschwitz, ma tutto questo era forse per colpa loro ? Loro
vedono una cosa sola: noi siamo arrivati ed abbiamo rubato il
loro paese. Perché mai dovrebbero accettare questo ?”
David Ben Gurion (Capo del primo governo
d’Israele) citato da Nahum Goldmann in Le
Paraddoxe Juif (The Jewish Paradox), pp121.
30. “I palestinesi verrebbero schiacciati
come locuste … le teste schiacciate
contro la roccia ed i muri.”
Yitzhak Shamir, primo ministro
israeliano, discorso ai coloni, citato
dal New York Times 1 Aprile, 1988
31. “Quando avremo colonizzato la terra,
agli arabi non resterà che schiamazzare
su e giù come gli scarafaggi ubriachi
dentro una bottiglia.”
Raphael Eitan, Capo di Stato maggiore
della Difesa, New York Times, 14 Aprile
1983.
32. “Se avessimo pensato che anziché con soli
200 palestinesi morti, saremmo riusciti a
porre f ne di colpo alle lotte causando
duemila morti, avremmo impiegato una
forza molto maggiore”.
Ehud Barak, Israeli Primo
Ministro israeliano citato
dall’ Associated Press, 16
Novembre 2000.
33. “La tesi che il pericolo di un genocidio
fosse incombente su di noi nel giugno
1967 e che Israele stesse lottando per la
sua sopravvivenza fsica, è una bufala,
creata e messa in circolazione solo
dopo la guerra.” Israeli Generale Matityahu
Peled, generale israeliano
Ha'aretz, 19 Marzo 1972.
34. “Noi dichiariamo apertamente che agli arabi non
verrà concesso il diritto di insediarsi nemmeno su un
solo centimetro di Eretz Israel. La forza è l’unica cosa
che essi comprendono è così sarà anche in futuro. Noi
impiegheremo la forza ultimativa fnché i palestinesi
non verranno verso di noi strisciando supini.”
Rafael Eitan, Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito israeliano – citato da Gad Becker,
Yediot Ahronot 13 Aprile 1983, ripreso dal New
York Times 14 April 1983.
35. “Vi è un profondo abisso tra noi (ebrei) e i nostri nemici.
Non soltanto per quanto riguarda la capacità, ma
anche in fatto di moralità, cultura, sacralità della vita
e della coscienza. Loro, qui, sono i nostri vicini, ma è
come se ad una distanza di poche centinaia di metri, si
trovi gente che non appartenga al nostro continente, al
nostro mondo, ma che effettivamente provenga da
un’altra galassia.”
Israeli president Moshe Katsav,
presidente israeliano, citato da The
Jerusalem Post, 10 maggio, 2001
36. “I palestinesi sono come i coccodrilli:
più carne viene loro data, più ne
vogliono ancora.”
Ehud Barak, all’epoca Primo Ministro
israeliano 28 Agosto, 2000. Citato dal The
Jerusalem Post, il 30 Augusto, 2000
37. "[I palestinesi] sono bestie a due gambe"
Menahim Begin, discorso alla Knesset,
citato da Amnon Kapeliouk, "Begin e le
bestie".
New Statesman, 25 Giugno 1982.
38. “Il sangue di un ebreo e quello di un
non-ebreo non sono la stessa cosa."
Yitzhak Ginsburg,rabbino israeliano
spiagando che non c’è fattispecie di
omicidio se un ebreo uccide un non-
ebreo. Jerusalem Post, 19 Giugno,1989.
39. Anche se l’Assemblea Generale (dell’ONU)
votasse con 121 contro 1 a favore di un ritiro
d’Israele dietro le linee dell’armistizio (i
confni pre-1967), Israele si rifuterebbe di
applicare tale risoluzione”.
Aba Eban (all’epoca Ministro agli Esteri
d’Israele), New York Times, 19.06.1967.
40. “Ogni qualvolta facciamo qualcosa voi venite a dire
che gli americani potrebbero farci questo o quello ….
Fatemi dire una cosa con molta chiarezza: non
preoccupatevi delle pressioni americane su Israele.
Siamo noi, il popolo ebraico, a controllare l’America
e questo gli americani lo sanno.”
Ariel Sharon, Primeo Ministro
israeliano, rivolto a Shimon Peres il 3
Ottobre 2001, riferito da Kol Yisrael
radio.
41. “Tra I fenomeni politici più preoccupanti dei nostri tempi, vi è
l’emergere nel neonato stato d’Israele del Partito della Libertà
(Herut), un partito politico strettamente imparentato nella sua
organizzazione, nei suoi metodi, nella flosofa politica e nel suo
richiamo sociologico, con i partiti nazisti e fascisti.”
[(Begin e Yitzhak Shamir, membri di detto partito,
divennero Primi Ministri).
Albert Einstein, Hanna Arendt ed altri eminenti ebrei
americani in un testo inviato al The New York Times, per
protestare contro la visita in America of Menachem
Begin, Dicembre 1948.
42. "“Saremo costretti ad affrontare la realtà che
l’impresa di costituire ed espandere Israele
non è innocente e nemmeno redentiva. Noi,
come ebrei, abbiamo causato ciò che storica-
mente abbiamo subito – una popolazione di
profughi in diaspora.” Martin Buber, filosofo ebreo,
rivolgendosi al primo ministro Ben
Gurion in un discorso sul carattere
morale dello Stato d’Israele e
riferendosi ai profughi arabi, marzo
1949.
43. “Quando noi (i seguaci del giudai-
smo profetico) facevamo ritorno in
Palestina …. La maggioranza del
popolo ebraico ha preferito impa-
rare da Hitler piuttosto che da noi.”
Martin Buber, parlando in pubblico a
New York audience, Jewish Newsletter,
2 Giugno, 1958.
44. “Il potere legale di Hitler era basato sulla Legge dei pieni poteri,
regolarmente approvata dal parlamento stesso e che dava al Fuehrer ed
ai suoi rappresentanti, per dirlo in parole povere, il potere di fare quello
che poi facevano, o per dirlo nel linguaggio giuridico, di emanare
regolamenti aventi il potere di norme legislative. Esattamente lo stesso
tipo di regolamento fu votato dal parlamento israeliano
immediatamente dopo la guerra del 1967, riconoscendo al governatore
d’Israele ed ai suoi rappresentanti il potere di un Hitler, che loro hanno
usato in modo hitleriano.”
Dr. Israel Shahak, Presidente della Lega Israeliana per
i Diritti Umani e Civili, sopravissuto al campo di
concentramento Bergen-Belsen, nel suo commento
sui Regolamenti d’Emergenza emanati in Israele
all’indomani delle conquiste del 1967. Vedi “
‘Palestine’, vol. 12, December 1983 “.
45. “Se dovessimo riconoscere richieste
basate su conquiste conseguite migliaia
di anni fa, l’intero mondo verrebbe
capovolto.” Lord Sydenham, Hansard, House of
Lords, 21 June 1922.