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36100 Vicenza
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                                    LABORATORIO DI CHIMICA




                             STRUMENTAZIONE DI LABORATORIO


Generalmente il vetro è il materiale costitutivo più utilizzato per apparecchi e strumenti.
Il vetro comune non può essere utilizzato perché:
1. Poco resistente agli agenti chimici;
2. Ha un coefficiente di dilatazione grande;
3. Scarsa resistenza alle variazioni di temperatura.
Non può essere utilizzato per materiali destinati a sollecitazioni termiche come (palloni di
distillazione o refrigeranti).

La vetreria di regola è costituita da vetro Pirex che ha le seguenti caratteristiche:
1. Ottima resistenza agli acidi e basi;
2. Buona resistenza meccanica;
3. Coefficiente di dilatazione relativamente modesto.

La vetreria comune di laboratorio è costituito dalle apparecchiature presenti in figura 1




Fig.1 Vetreria comune: 1. Becher;2.Bottiglia;3.Beute;4.Palloni;5.Imbuto;6. Vetrini
d’orologio;7.Provette;8.Pipetta di Pasteur;9.Capsula;10.Tubo a U;11.Bacchette di vetro

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In laboratorio è spesso necessario l’uso di vetreria speciale come quella riportata in figura 2




Fig.2 vetreria speciale:1.Cilindro graduato;2.Buretta;3.Pipetta tarata;4.Matraccio tarato;
5.Imbuto di Buchner;6.Tubo a cloruro di calcio;7.Imbuti separatori,8.Essicatori




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Viene di seguito riportata la figura e l’utilizzo della vetreria o apparecchiatura.




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                    USO DEGLI STRUMENTI DI MISURA DEL VOLUME

1.CILINDRO GRADUATO

Hanno diverse capacità e sensibilità sono dotati di beccuccio per favorire il travaso del contenuto.
Sono idonei per effettuare misure rapide di volume e non particolarmente accurate (errori del 5-
10%).
Visto che la superficie del liquido in un tubo di piccolo diametro è curvo, generalmente con la cur-
vatura verso il basso (menisco concavo), per effettuare una corretta lettura si deve considerare la
tacca corrispondente al punto più basso del menisco concavo. Il cilindro deve essere appoggiato su
un piano orizzontale e gli occhi vanno posti all’altezza del liquido per evitare errori di parallasse.




2.MATRACCI O PALLONI TARATI

Sono contenitori che riempiti con il liquido sino alla tacca incisa sul collo contengono esattamente il
volume dichiarato. Sono contenitori idonei per preparare volumi esatti di soluzioni a concentrazione
nota. Sul pallone è indicata la portata e la temperatura a cui è stata effettuata la taratura.
Per riempirlo si eseguono le seguenti fasi operative:
- Si versa la soluzione fino a raggiungere l’inizio del collo utilizzando un imbuto che deve avere
    il gambo che arrivi al di sotto della tacca di taratura. (Non ci devono essere gocce di liquido al
    di sopra della tacca)
- Il liquido a causa della tensione superficiale aderisce alla parete del recipiente è di conseguenza
    forma un menisco. Più è stretto il collo del matraccio più accentuato è il fenomeno.
- Si porta a volume con una pipetta finché il fondo del menisco risulti tangente alla tacca di tara-
    tura.


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3.PIPETTE

Sono tubi di varia forma e capacità predisposti per il prelievo e l’erogazione di volumi fissi o varia-
bili di liquidi. Nel primo caso si chiamano pipette tarate, nel secondo pipette graduate.
Le pipette tarate sono a volume fisso (1,2,5,10,25,50,100 ml) e risultano idonee per prelievi molto
accurati poiché le tacche di taratura sono tracciate su tubi di diametro piccolo. Generalmente pre-
sentano un rigonfiamento centrale e l’estremità inferiore è appuntita. Queste pipette vengono chia-
mate pipette tarate a svuotamento. Talvolta, alcune pipette, presentano una tacca di taratura sotto
il rigonfiamento (in totale sono due tacche) e vengono chiamate pipette tarate.
Sulle pipette viene sempre riportato il volume di capacità e la temperatura alla quale è stata fatta la
taratura.
Il riempimento della pipetta viene effettuato utilizzando gli aspirapipette come descritto nella pagi-
na seguente mentre lo svuotamento avviene in maniera diversa per i due tipi di pipette. Per le pipet-
te tarate a svuotamento si deve aver cura di lasciarle svuotare liberamente mettendole in posizione
verticale e appoggiando la punta alle pareti interne del contenitore di raccolta. Nella punta della pi-
petta tarata a svuotamento rimane qualche goccia di liquido che non esce spontaneamente, se non
dopo forte agitazione. In nessun modo la goccia deve essere versata nel beker, perché tale “difetto”
viene già preso in considerazione dal costruttore. Se la pipetta tarata presenta due tacche, una in alto
e una in basso, lo svuotamento si esegue facendo scendere solo il liquido compreso tra le due tac-
che.
Prima di utilizzare pipette, burette e cilindro si deve sempre fare l’avvinamento cioè sciacquare
più volte con piccole quantità della soluzione con cui verrà riempita in modo da eliminare le piccole
quantità di acqua o impurezze che potrebbero alterare la concentrazione della soluzione.
Le pipette graduate invece non presentano il rigonfiamento e portano impresse la loro gradazione.
Vengono usate per misure meno precise.




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4.BURETTE

Sono tubi di vetro chiusi all’estremità inferiore da un rubinetto. Per facilitare la lettura del volume,
alcune burette sono percorse da una striscia di smalto bianco con al centro una sottile linea blu
chiamata linea di Schellbach. In presenza della linea, in corrispondenze del menisco si ha
l’immagine di una doppia punta. La tacca che coincide con il punto centrale di questa “strozzatura”
indica il livello del liquido. Generalmente hanno una portata di 50 ml e una sensibilità di 0,1 ml.
La numerazione inizia all’estremità opposta al rubinetto. La buretta deve essere fissata con una pin-
za ad un’asta di sostegno e perfettamente verticale.
La buretta si usa nel seguente modo:
1. Assicurarsi che il rubinetto sia chiuso correttamente;
2. Versare il liquido all’interno con un imbuto fino ad arrivare quasi all’orlo. Aprire il rubinetto in
    modo che il liquido sia presente anche al di sotto del rubinetto avendo cura di raccogliere il li-
    quido che esce in un bicchiere che deve essere posizionato sotto lo strumento;
3. Eliminare eventuali bolle d’aria picchiando delicatamente fino a farle salire in superficie (l’aria
    occupa un volume e di conseguenza si commette un errore) oppure capovolgere la buretta chiu-
    dendo l’estremità opposta al rubinetto con il pollice e aprendo il rubinetto stesso (fare attenzione
    al tipo di soluzione presente all’interno);
4. Azionare il rubinetto con entrambe le mani per l’azzeramento dello strumento (cosi non si rom-
    pe il rubinetto);
5. Per la lettura del volume ”zero” posizionare lo sguardo all’altezza del menisco. Nel caso di li-
    quidi trasparenti si legge il livello in corrispondenza del fondo del menisco in caso contrario ci
    si riferisce al bordo superiore. Se è presente la linea di Schellbach la lettura viene fatta al punto
    di incontro delle due frecce;
6. Erogare il liquido agendo sul rubinetto con due mani in modo da far uscire il liquido lentamen-
    te;
7. Leggere il volume erogato Volume finale – Volume iniziale (ricordandosi che lo zero è in alto
    di conseguenza i volumi aumentano dall’alto verso il basso);
8. Terminato l’uso svuotare e lavare la buretta con acqua e fissarla al sostegno con il rubinetto ver-
    so l’alto in posizione aperta.




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Strumenti Di Laboratorio

  • 1. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA STRUMENTAZIONE DI LABORATORIO Generalmente il vetro è il materiale costitutivo più utilizzato per apparecchi e strumenti. Il vetro comune non può essere utilizzato perché: 1. Poco resistente agli agenti chimici; 2. Ha un coefficiente di dilatazione grande; 3. Scarsa resistenza alle variazioni di temperatura. Non può essere utilizzato per materiali destinati a sollecitazioni termiche come (palloni di distillazione o refrigeranti). La vetreria di regola è costituita da vetro Pirex che ha le seguenti caratteristiche: 1. Ottima resistenza agli acidi e basi; 2. Buona resistenza meccanica; 3. Coefficiente di dilatazione relativamente modesto. La vetreria comune di laboratorio è costituito dalle apparecchiature presenti in figura 1 Fig.1 Vetreria comune: 1. Becher;2.Bottiglia;3.Beute;4.Palloni;5.Imbuto;6. Vetrini d’orologio;7.Provette;8.Pipetta di Pasteur;9.Capsula;10.Tubo a U;11.Bacchette di vetro 1
  • 2. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA In laboratorio è spesso necessario l’uso di vetreria speciale come quella riportata in figura 2 Fig.2 vetreria speciale:1.Cilindro graduato;2.Buretta;3.Pipetta tarata;4.Matraccio tarato; 5.Imbuto di Buchner;6.Tubo a cloruro di calcio;7.Imbuti separatori,8.Essicatori 2
  • 3. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA Viene di seguito riportata la figura e l’utilizzo della vetreria o apparecchiatura. 3
  • 4. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA 4
  • 5. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA 5
  • 6. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA 6
  • 7. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA 7
  • 8. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA USO DEGLI STRUMENTI DI MISURA DEL VOLUME 1.CILINDRO GRADUATO Hanno diverse capacità e sensibilità sono dotati di beccuccio per favorire il travaso del contenuto. Sono idonei per effettuare misure rapide di volume e non particolarmente accurate (errori del 5- 10%). Visto che la superficie del liquido in un tubo di piccolo diametro è curvo, generalmente con la cur- vatura verso il basso (menisco concavo), per effettuare una corretta lettura si deve considerare la tacca corrispondente al punto più basso del menisco concavo. Il cilindro deve essere appoggiato su un piano orizzontale e gli occhi vanno posti all’altezza del liquido per evitare errori di parallasse. 2.MATRACCI O PALLONI TARATI Sono contenitori che riempiti con il liquido sino alla tacca incisa sul collo contengono esattamente il volume dichiarato. Sono contenitori idonei per preparare volumi esatti di soluzioni a concentrazione nota. Sul pallone è indicata la portata e la temperatura a cui è stata effettuata la taratura. Per riempirlo si eseguono le seguenti fasi operative: - Si versa la soluzione fino a raggiungere l’inizio del collo utilizzando un imbuto che deve avere il gambo che arrivi al di sotto della tacca di taratura. (Non ci devono essere gocce di liquido al di sopra della tacca) - Il liquido a causa della tensione superficiale aderisce alla parete del recipiente è di conseguenza forma un menisco. Più è stretto il collo del matraccio più accentuato è il fenomeno. - Si porta a volume con una pipetta finché il fondo del menisco risulti tangente alla tacca di tara- tura. 8
  • 9. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA 3.PIPETTE Sono tubi di varia forma e capacità predisposti per il prelievo e l’erogazione di volumi fissi o varia- bili di liquidi. Nel primo caso si chiamano pipette tarate, nel secondo pipette graduate. Le pipette tarate sono a volume fisso (1,2,5,10,25,50,100 ml) e risultano idonee per prelievi molto accurati poiché le tacche di taratura sono tracciate su tubi di diametro piccolo. Generalmente pre- sentano un rigonfiamento centrale e l’estremità inferiore è appuntita. Queste pipette vengono chia- mate pipette tarate a svuotamento. Talvolta, alcune pipette, presentano una tacca di taratura sotto il rigonfiamento (in totale sono due tacche) e vengono chiamate pipette tarate. Sulle pipette viene sempre riportato il volume di capacità e la temperatura alla quale è stata fatta la taratura. Il riempimento della pipetta viene effettuato utilizzando gli aspirapipette come descritto nella pagi- na seguente mentre lo svuotamento avviene in maniera diversa per i due tipi di pipette. Per le pipet- te tarate a svuotamento si deve aver cura di lasciarle svuotare liberamente mettendole in posizione verticale e appoggiando la punta alle pareti interne del contenitore di raccolta. Nella punta della pi- petta tarata a svuotamento rimane qualche goccia di liquido che non esce spontaneamente, se non dopo forte agitazione. In nessun modo la goccia deve essere versata nel beker, perché tale “difetto” viene già preso in considerazione dal costruttore. Se la pipetta tarata presenta due tacche, una in alto e una in basso, lo svuotamento si esegue facendo scendere solo il liquido compreso tra le due tac- che. Prima di utilizzare pipette, burette e cilindro si deve sempre fare l’avvinamento cioè sciacquare più volte con piccole quantità della soluzione con cui verrà riempita in modo da eliminare le piccole quantità di acqua o impurezze che potrebbero alterare la concentrazione della soluzione. Le pipette graduate invece non presentano il rigonfiamento e portano impresse la loro gradazione. Vengono usate per misure meno precise. 9
  • 10. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA 10
  • 11. I.T.I.S. “A.Rossi” Via Legione Gallieno, 52 36100 Vicenza Tel. 0444-500566 Fax 0444-501808 LABORATORIO DI CHIMICA 4.BURETTE Sono tubi di vetro chiusi all’estremità inferiore da un rubinetto. Per facilitare la lettura del volume, alcune burette sono percorse da una striscia di smalto bianco con al centro una sottile linea blu chiamata linea di Schellbach. In presenza della linea, in corrispondenze del menisco si ha l’immagine di una doppia punta. La tacca che coincide con il punto centrale di questa “strozzatura” indica il livello del liquido. Generalmente hanno una portata di 50 ml e una sensibilità di 0,1 ml. La numerazione inizia all’estremità opposta al rubinetto. La buretta deve essere fissata con una pin- za ad un’asta di sostegno e perfettamente verticale. La buretta si usa nel seguente modo: 1. Assicurarsi che il rubinetto sia chiuso correttamente; 2. Versare il liquido all’interno con un imbuto fino ad arrivare quasi all’orlo. Aprire il rubinetto in modo che il liquido sia presente anche al di sotto del rubinetto avendo cura di raccogliere il li- quido che esce in un bicchiere che deve essere posizionato sotto lo strumento; 3. Eliminare eventuali bolle d’aria picchiando delicatamente fino a farle salire in superficie (l’aria occupa un volume e di conseguenza si commette un errore) oppure capovolgere la buretta chiu- dendo l’estremità opposta al rubinetto con il pollice e aprendo il rubinetto stesso (fare attenzione al tipo di soluzione presente all’interno); 4. Azionare il rubinetto con entrambe le mani per l’azzeramento dello strumento (cosi non si rom- pe il rubinetto); 5. Per la lettura del volume ”zero” posizionare lo sguardo all’altezza del menisco. Nel caso di li- quidi trasparenti si legge il livello in corrispondenza del fondo del menisco in caso contrario ci si riferisce al bordo superiore. Se è presente la linea di Schellbach la lettura viene fatta al punto di incontro delle due frecce; 6. Erogare il liquido agendo sul rubinetto con due mani in modo da far uscire il liquido lentamen- te; 7. Leggere il volume erogato Volume finale – Volume iniziale (ricordandosi che lo zero è in alto di conseguenza i volumi aumentano dall’alto verso il basso); 8. Terminato l’uso svuotare e lavare la buretta con acqua e fissarla al sostegno con il rubinetto ver- so l’alto in posizione aperta. 11