Overview sulla privatizzazione di Telecom Italia.
Dagli anni della formazione ai giorni nostri: la storia, gli eventi che hanno caratterizzato l'impresa e una breve analisi finanziaria e di mercato, inserita in un contesto europeo.
6. DPR 318 del 1997 (trasposizione delle direttive europee in Italia)
• L’installazione, l’esercizio e la fornitura di reti di telecomunicazioni nonché la prestazione dei
servizi ad esse relativi accessibili al pubblico sono attività di preminente interesse generale, il
cui espletamento si fonda:
• sulla libera concorrenza e pluralità dei soggetti operatori, nel rispetto dei principi di
obiettività, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità;
• sul rispetto degli obblighi di fornitura del servizio universale;
• sulla tutela degli utenti e sulla loro libertà di scelta tra i servizi forniti dai diversi
operatori;
• sull’uso efficiente delle risorse;
• Art.2 “La società Telecom Italia è l'organismo di telecomunicazioni incaricato di fornire il
servizio universale sul territorio nazionale. A partire dal 1° gennaio 1998 possono essere
incaricati della fornitura del servizio universale anche altri organismi di telecomunicazioni
che, nel rispetto delle condizioni previste dal presente regolamento ed in particolare dall'art.6,
comma 7, sono in grado di garantire la fornitura dei servizi di cui al comma 1 su tutto il
territorio nazionale o su parte di essa a condizioni economiche accessibili a tutti e non
discriminatorie rispetto alla localizzazione geografica dell'utente
Normativa Italiana
8. • Roberto Colaninno (Olivetti) lancia un’Offerta Pubblica di Acquisto (Febbraio 1999)
tramite la controllata Tecnost
• Strategia difensiva:
• Offerta Pubblica di Scambio di azioni ordinarie
Telecom contro la totalità di azioni TIM
• Conversione di azioni di risparmio in ordinarie
• buy-back di parte del capitale
• Nuova offerta di Tecnost con prezzo maggiorato
• Identificazione in Deutsche Telekom di un white knight
• Approvazione Consob (Aprile 1999) e chiusura offerta
Tecnost (Maggio 1999): partecipa al 51.02% in Telecom
• Tranne Credit Suisse (che lo farà successitamente) tutti i
partecipanti al nocciolo duro cedono le proprie quote
• L'operazione è finanziata con la cessione a Mannesmann
(poi acquisita da Vodafone) delle partecipazioni in
Omnitel e Infostrada (detenute da Olivetti) e con il ricorso
a prestiti e aumenti di capitale. (leveraged buyout)
• Fusione Olivetti-Tecnost (Maggio 2000)
Evoluzione dell’assetto societario: Colaninno
9. Cosa ha permesso la scalata?
• lassez faire dello Stato (“public company”)
• nocciolo duro instabile
• azionariato diffuso
Cosa ha comportato per l’impresa?
• Forte aumento del debito: leveraged buyout più grande in Europa
La seconda scalata di Telecom Italia
• Luglio 2001, il Gruppo Pirelli, affiancato dalla famiglia Benetton e da due banche italiane (Banca
Intesa e Unicredito Italiano), acquisì dalla finanziaria lussemburghese Bell attraverso la società
Olimpia, una quota di controllo (circa il 23%) di Olivetti
• Marco Tronchetti Provera è il nuovo presidente
• Maggio 2003: fusione Telecom-Olivetti (catena di controllo accorciata)
Evoluzione dell’assetto societario: Pirelli
10. • Il 15 settembre 2006 Marco Tronchetti Provera in polemica con il governo (Prodi), si dimette dalla
guida della società; la presidenza torna, dopo 9 anni, a Guido Rossi, che deve lasciare la FIGC
• Il 28 Aprile 2007 Telco S.p.A., newco controllata da Mediobanca (11,57%), Assicurazioni Generali
(30,67%), Intesa Sanpaolo (11,57%) e Telefónica S.A. (46,179%) acquista la quota di Pirelli in Olimpia
e assume il controllo di Telecom, con una quota di di circa il 22.5%
• Il 24 ottobre 2007 c'è stata la firma per il passaggio da
Olimpia a Telco: Telefónica diventa il nuovo azionista
di riferimento di Telecom
• Il 16 giugno 2014 Generali, Mediobanca ed Intesa Sanpaolo hanno annunciato l'intenzione di uscire
dal patto di controllo inerente all'holding Telco: Telefónica deterrà direttamente una partecipazione
di circa il 15% in Telecom Italia, diventandone unico azionista di controllo
• Modifica della Corporate Governance per ridurre il peso dell'azionista di controllo: verso la Public
Company
• L’Antitrust del Brasile impone a Telefónica di cedere le quote di Telecom Italia o di vedere TIM Brazil
• Nel 2014 Telco vende la propria quota al gruppo francese
Vivendi
Evoluzione dell’assetto societario: Telefonica
11. • Nel 2005 Telecom lancia un’OPA totalitaria su TIM
da 14,5 miliardi di Euro, e consolida la società
provocando una nuova impennata nel debito di
Telecom
• Contestualmente Telecom Italia acquista tutte le attività Internet della sua controllata Telecom Italia
Media, portando nella controllante tutte le capacità per fornire contemporaneamente servizi voce,
mobili e dati, lasciando intravedere l'idea di fornire nuovi servizi che sfruttino la convergenza fisso-
mobile-dati.
• A causa della situazione debitoria (40 mld) Fitch Ratings riduce il rating di Telecom Italia, portandolo
da A- a BBB+
Fusione Telecom Italia - TIM
12. 0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Ricavi (milioni €) EBITDA (milioni €)
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Indebitamento finanziario netto
• Andamento dei ricavi in
diminuzione, in linea con il
contesto economico italiano e
le evoluzioni tecnologiche nel
settore
• Forte aumento del debito in
corrispondenza delle due OPA
• Per ripagare i debiti contratti il
management di Telecom Italia
fu costretto negli anni a
seguire a cedere asset di
valenza strategica e a
dimezzare i propri dipendenti
Fonte: elaborazioni su dati Bloomberg.
Dati finanziari chiave (1)
13. -100,00
-50,00
0,00
50,00
100,00
150,00
200,00
250,00
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
%
ROE
-20,00
-10,00
0,00
10,00
20,00
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
%
ROA
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
%
EBITDA Margin
Telecom Italia BT Group Deutsche Telekom Orange Telefonica
• L’andamento degli
incumbent europei
principali è simile a Telecom
Italia
• Il rating assegnato è in linea
con le altre imprese
Valutazione Fitch Ratings
(Settembre 2015)
Telecom Italia BBB-
BT Group BBB+
Deutsche Telekom BBB+
Orange BBB+
Telefonica BBB+
Fonte: elaborazioni su dati Bloomberg.
Peer Analysis
15. 0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
Telecom Italia Wind Fastweb Vodafone Tiscali Altri
Quote di mercato (%)
-1,5
0,2
0,5
0,4
-0,3
0,6
-2,0
-1,5
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
Telecom Italia Wind Fastweb Vodafone Tiscali Altri
Variazione Settettembre 2014 (%)
• Gli accessi broadband a settembre 2015 hanno superato i 14,7 milioni di linee, con un
aumento su base annua di 530 mila unità (+380 mila da inizio anno)
• Le linee ADSL diminuiscono di 170 mila unità su base annua, per un totale di poco inferiore ai
12,9 milioni di linee
• Gli accessi broadband che utilizzano altre tecnologie sono aumentati di 690 mila unità su base
annua e di circa 1,5 milioni da settembre 2011
• La quota di mercato di Telecom Italia si riduce di 1,5 p.p. su base annua
Fonte: elaborazioni su dati AGCOM.
AccessiBroadband
16. 0
5
10
15
20
25
30
35
Telecom Italia Vodafone Wind H3G Poste Mobile Altri MVNO
Quote di mercato (%)
0,2
-1,0
0,0
0,5 0,4
-0,2
-1,2
-1,0
-0,8
-0,6
-0,4
-0,2
0,0
0,2
0,4
0,6
Telecom Italia Vodafone Wind H3G Poste Mobile Altri MVNO
Variazione Settettembre 2014 (%)
• La distribuzione delle quote di mercato è più equa (mercato con maggiore concorrenza)
• Le linee totali sono diminuite di 1,74 milioni di unità su base annua
• Su base annua la quota di Telecom Italia mostra un leggero incremento (+0,2 p.p.), mentre
quella di Vodafone una flessione di 1,0 p.p.
Fonte: elaborazioni su dati AGCOM.
Rete Mobile
17. 75
85
95
105
115
125
135
145
155
Indice prezziutilities (2010 = 100)
Acqua (1) Rifiuti (2) Luce (3)
Gas (4) Treno (5) Trasporti urbani (6)
Comunicazioni (7)
90
95
100
105
110
115
120
125
Indici prezzi telefonia fissa (2010 = 100)
Terminali (Devices) (1)
Accesso/servizi di base (Access/basic services) (2)
Larga banda /Internet (broadband/internet) (3)
40
50
60
70
80
90
100
110
Indici prezzi telefonia mobile (2010 = 100)
Terminali (Devices) (4) Servizi (Services) (5)
• L’«Indice Sintetico Agcom» (ISA) (*) di prodotti e servizi
di comunicazione mostra un andamento più virtuoso e in
decisa controtendenza rispetto a quello medio dei prezzi
• I prezzi dei servizi di accesso ad Internet broadband
risultano inferiori a quelli del 2010
• La riduzione dei prezzi dei servizi
particolarmente apprezzabile (l’indice si riduce del -
19,7% nel periodo considerato)
• Allo stesso tempo si dimezzano i prezzi dei terminali,
sempre più spesso commercializzati in bundle
Fonte: elaborazioni su dati Istat.
Indici dei prezzi
18. 65
70
75
80
85
90
95
100
105
110
115
12/2010 12/2011 12/2012 12/2013 03/2014 06/2014 09/2014 12/2014 03/2015 06/2015 09/2015
Telefonia e telefax terminali e servizi (2005 = 100)
EU 28 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito
• L’andamento nei vari paesi che hanno avuto un processo di privatizzazione negli stessi anni
(Germania 1996, Spagna 1997, Francia 1997) è circa uguale e con tendenza negativa
• Nel periodo considerato l’andamento dell’indice dei prezzi delle comunicazioni in Italia risulta
più virtuoso rispetto alla media europea
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat.
Contesto Europeo
19. • Privatizzazione “frettolosa” e quasi “forzata” sotto la spinta europea (accordo Andretta - Van Miert
debito IRI)
• Fallimento del nocciolo duro con vuoto di potere che ha portato ad instabilità nell’azionariato
facilitando scalate
• Completa neutralità dello Stato
• Aumento incontrollato del debito (da 8 miliardi si è passati a oltre 40) che ha dato inizio a:
• abbandono di progetti di crescita internazionale con perdita di competitività
• perdita occupazionale elevata, con ripercussioni su media e piccola impresa italiana
• ridimensionamento dei piani industriali con effetti sui servizi offerti ai cittadini spesso inferiori
in termini di qualità rispetto alle altre nazioni europee e giunti in ritardo (Progetto Socrate -
FIDO Dect abbandonati).
• Si è cercato sempre di ripagare per primi la dirigenza e i loro debiti incontrati durante le loro scalate
• Bell e Olivetti, Olimpia hanno preso soldi da Telecom che ha distribuito 21 miliardi di dividendi in 10 anni pur
andando male.
• Controllo da parte di compagini azionarie orientate a massimizzare rendite di breve periodo e utili
• Azionariato diffuso “derubato”
• una singola azione Telecom è passata da circa 5,6 euro a 0,47 euro (minimo storico agosto
2013)
Conclusioni (1)