1. Lettera aperta al Presidente della Giunta Regionale della Campania
Presidente Caldoro,
dal 1° Aprile usufruire del trasporto pubblico diventa ancor più una cosa da ricchi.
Quel servizio che lascia a desiderare qui a Napoli e che nemmeno nel resto della regione brilla per efficienza, ci
costa ancora di più.
Per mezzo milione di napoletani i rincari supereranno il quarantacinque percento, a causa dell’introduzione di
una nuova fascia tariffaria, denominata U1. Per non parlare del rincaro generalizzato di tutte le altre fasce per
Napoli e provincia, degli abbonamenti mensili e annuali.
Neanche le fasce più deboli dell’utenza sono state risparmiate: chi soffrirà maggiormente per questi aumenti
saranno gli studenti che devono raggiungere le università, gli anziani che non possono più guidare, i pendolari
che si recano sul posto di lavoro.
Siamo certi che Lei e i suoi collaboratori non abbiate la minima idea di cosa voglia dire essere utenti del
trasporto pubblico napoletano, con i suoi quotidiani ritardi e inefficienze, la sporcizia e la decadenza di vagoni e
stazioni, la mancanza di sicurezza con la quale tante persone hanno a che fare.
Siamo certi che Lei non ne è a conoscenza, altrimenti solo la mancanza di decenza politica giustificherebbe tali
rincari: pagare di più per un servizio sempre pessimo.
Apprendiamo altresì che le linee Circumeflegrea e Cumana potrebbero ridurre le corse, terminando il servizio
alle 20.30. Un’ulteriore beffa, che non può non suscitare in noi disagio e profonda irritazione: ci sentiamo
letteralmente presi in giro da Lei e dalla sua amministrazione.
Pregiatissimo Presidente, speravamo fosse una burla per festeggiare, goliardicamente, il 1° Aprile: un pesce
d’Aprile che sarebbe entrato nel guinness dei primati per la quantità di persone coinvolte per lo scherzo. Tuttavia
non è cosi e quindi abbiamo il dovere di protestare e chiedere un servizio degno del prezzo del biglietto e
condizioni di trasporto a tutela delle fasce deboli della popolazione. In particolare chiediamo di:
1. Ripristinare la puntualità del servizio di trasporto pubblico su ferro (soprattutto sulle linee che collegano
periferie e provincia);
2. Introdurre la sorveglianza su vagoni, stazioni e fermate;
3. Estendere il servizio su ferro anche alle ore notturne. Una fase sperimentale potrebbe prevedere la
fermata solo a metà delle stazioni previste lungo le linee, con frequenza di trenta minuti;
4. Incoraggiare l'adozione di abbonamenti, introducendone anche di tipologie settimanali, bisettimanali;
5. Aumentare i controlli amministrativi sui mezzi, per ridurre al minimo l’incidenza dei “portoghesi” (coloro
che viaggiano senza biglietto);
6. Avviare finalmente una riforma delle aziende di trasporto pubblico, partendo dai vertici e non tagliando il
personale nelle fasce più basse dell'azienda;
E, con un po’ di buon senso, cercare di non imporre prezzi da capitale europea quando il servizio offerto è da
Terzo Mondo.
Giovani Democratici di Napoli e Provincia