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…“Arte e Gioielli”…
16 Dicembre 2013
n.183
Area Research
e Investor Relations

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“Non ho mai odiato un uomo a tal punto da restituirgli i gioielli ricevuti in regalo”
Sári Gábor, in arte Zsa Zsa Gabor, è nata a Budapest
il 6 febbraio 1917.
Miss Ungheria nel 1936, ha intrapreso poi la
carriera di attrice, che è proseguita attraverso gli
anni con alti e bassi.
In oltre 50 anni di carriera ha lavorato in più di 60
pellicole ed è riuscita ad ottenere ruoli in
produzioni importanti con registi del calibro di
Orson Welles, John Huston e Vincente Minnelli.

A cura della Dott.ssa Elena Benicchi

Zsa Zsa Gabor

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 2
Andamento mensile del Mps Art Market Value Index degli ultimi tre anni
(16/12/2010 – 16/12/2013)
180,00
160,00

+59.6%

140,00

+43.1%

120,00
100,00

-9.9%

80,00

Matrice di correlazione
(X): MPS Index Vs. S&P 500
(Y): MPS Index Vs. FTSE Mib

X
+85.6%

60,00

Y
+34.7%

40,00
20,00
0,00
16/12/10

16/06/11

16/12/11

Mps Art Market Value

16/06/12

16/12/12

FTSE Mib

16/06/13

16/12/13

S&P 500

Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da info
provider.

Il rendimento espresso dall’MPS Art Market Value Index resta
superiore agli altri due indici considerati, raggiungendo nel
triennio la performance del +59.6%, rispetto al +43.1% dello
S&P500 e al dato del -9.9% di Piazza Affari.
Con riferimento alle performance dei 3 indici dall’inizio dell’anno
(01/01/2013) ad oggi, si registrano le seguenti variazioni: miglior
performer il MPS Art Market Value Index (+49.0%) seguito dal
S&P500 (+24.5%), chiude il Ftse Mib (+13.8%).

L’analisi mensile del MPS Art Market Value Index* mostra
negli ultimi tre anni (Dicembre 2010 – Dicembre 2013)
una correlazione con il Ftse Mib** diretta (+34.7%);
rimane positiva anche la correlazione con il principale
indice del mercato americano S&P 500, il cui dato
aggiornato sull’ultima settimana si attesta a: +85.6%.

* Indice costruito su un paniere di 10 società quotate su mercati finanziari internazionali e operanti nel comparto artistico, ponderato per le capitalizzazioni medie giornaliere; l’indice è
espresso in dollari poiché il fatturato del mercato artistico è realizzato prevalentemente in tale valuta (principio di competenza territoriale).
** Tutti e tre gli indici sono espressi in dollari

Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito:
http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 3
Andamento settimanale del Mps Art Market Value Index
(dal 06/12/2013 al 13/12/2013)

In calo il FTSE Mib (-1.28%). Si chiude un’ulteriore
settimana negativa per i listini europei. In Italia,
l’indice Fitse Mib è stato caratterizzato da volumi di
scambio molto contenuti, portandosi sui livelli minimi
da oltre due mesi. In calo il settore bancario e quello
energetico.

102

In lieve calo anche lo S&P 500 (-1.65%). Negli Usa,
settimana abbastanza stabile per i principali indici a
conclusione di sedute chiuse in negativo. Il timore per
la riduzione del piano di QE da parte della FED viene
giudicato dagli operatori come sempre più probabile,
spingendo al mantenimento di una certa cautela. Ciò è
stato sicuramente il fattore dominante della
settimana, ma il movimento registrato in questa prima
parte di dicembre può essere letto come normali
prese di profitto dopo i record storici raggiunti. A
livello settoriale si è avuto un rimbalzo per i titoli del
comparto risorse di base ed industriali mentre sotto
pressione sono rimasti tecnologici ed energetici.

96

100

- 0.89%
- 1.28%

98

94
06/12/2013
chiusura
venerdì

- 1.65%

09/12/13

10/12/13

Mps Art Market Value

11/12/13

S&P 500

12/12/13

13/12/13
chiusura
venerdì

Ftse Mib

Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da info provider.

Settimana al ribasso per il Mps Art Market Value Index (-0.89%).
Tra le aste della settimana spicca Magnificent Jewels di New York:
- per Christie’s, l’asta ha realizzato quasi $66 milioni, con top lot un
anello con montatura in platino e un diamante dal taglio rettangolare
(vedi di fianco), aggiudicato a un valore in linea con quello iniziale di
stima.
- per Sotheby’s, l’asta ha totalizzato circa $61 milioni, il cui top lot è
stato un anello squadrato di smeraldo e diamanti (ca. 61 carati)
venduto a $4,645,000, un valore tre volte superiore a quello stimato.

Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito:
http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm

Top Lot Asta
MAGNIFICENT JEWELS:

A diamond ring
(ca. 53 carati)
Venduto a: $10,917,000 milioni
Stima: $9,500,000 - $12,500,000
Christie’s, NY

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 4
Andamento semestrale del Mps Art Global Painting Index negli ultimi sette anni
(01/01/2006 – 30/06/2013)
MPS Global Painting Art Index
(in $)

400
350
300
250
200
150
100
50
0

Confronto
1H13 vs 1H12
-18,4%

 I risultati consuntivi del I semestre 2013 mostrano
un lieve calo rispetto al precedente semestre e dopo la
fase di assestamento degli ultimi 3 anni: il MPS Global
Painting Index è in diminuzione del -18,4 % su a.p.
 Il mercato resta ancora lontano dal picco del 2008,
favorito dal boom dell’arte contemporanea e
dall’effetto valuta, e la ripresa sembra oggi ostacolata
nei segmenti a maggior capitalizzazione: MPS Art Prewar Index (-35,3% su a.p.) e Mps Art Post war Index (4,6% su a.p.) in ribasso nonostante i record mondiali di
questo semestre.

Fonte: il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti
delle principali case d’aste.

 Il catalogo fa la differenza: la clientela è molto più attenta ed esigente
rispetto alla fase euforica del 2008. Bene le opere di qualità, a conferma di
un pubblico orientato per i capolavori di rilevanza storica.
 Il rafforzamento del $ sulla sterlina, ha influito negativamente sulla
performance complessiva dell’indice globale, anche se l’effetto è stato
parzialmente compensato dalla crescita dell’Euro.

Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito:
http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 5
Gioielli in asta: i risultati di Dicembre
Dopo le ultime aste di gioielli di Hong Kong Anello di diamanti aggiudicato
che hanno fatto realizzare a Christie’s un per $10,917,000.
fatturato di oltre 110 milioni di dollari nonché Credits: Christie’s
il record di vendita per un’asta di gioielli in
Asia, è la volta delle aste pre-natalizie di
Christie’s e Sotheby’s a Londra e New York.
A fine novembre si è tenuta l’asta Important
Jewels di Christie’s a Londra, il 10 e il 13
dicembre hanno avuto luogo Magnificent
Jewels e Ancient Jewellery di Christie’s New
York, mentre l’11 e il 12 dicembre le due aste
Magnificent Jewels di Sotheby’s a New York e
Fine Jewels a Londra, per un fatturato totale che
ha superato i 150 milioni di dollari.
I risultati migliori sono quelli relativi all’asta
Magnificent Jewels di Christie’s New York, che
ha realizzato 65,790,125$ di fatturato, 86% di
lotti venduti (il 92% del valore totale), grazie ad
una collezione di diamanti molto apprezzata dai
collezionisti. Il top lot dell’asta, un anello in
Anello di smeraldi e diamanti, platino e diamanti, con taglio rettangolare di
aggiudicato per 4,645,000$.
52.58 carati accompagnato da due diamanti
Credits: Sotheby’s
taglio baguette, ha realizzato $10,917,000,
rispetto ad una stima pre-asta di $9,500,000 - $12,500,000. Dalla stessa
asta anche un anello con diamante taglio cuscino di 26.72 carati,
battutoper $4,309,000 rispetto ad una stima di $4,000,000 - $6,000,000.
460 i lotti proposti nell’asta Magnificent Jewels di Sotheby’s che ha
totalizzato un fatturato di 60,550,813$, con l’82% di lotti venduti.
Top lot di quest’asta un anello stimato 1,000,000 — 1,500,000$ e
aggiudicato per 4,645,000$: in platino e oro 18 carati, con uno smeraldo
di 61.35 carati taglio quadrato su una montatura di diamanti di
approssimativamente 17 carati, taglio a marquise e pera.
A cura della Dott.ssa Manuela Porcu

Aggiudicato per 52,500$ un paio di orecchini di
Bulgari stimati 18,000 — 22,000$, ispirati al film
Cleopatra, che festeggiava quest’anno il suo
cinquantesimo anniversario, e alla sua
protagonista Elizabeth Taylor. Proposti in asta
dalla maison di gioielli per sostenere la charity
ETAF fondata nel 1991 proprio dall’attrice per
combattere l’ignoranza che regna attorno
all’AIDS.
Venduta, e ben oltre la stima pre-asta 15,000 — Orecchini in oro, turchesi e
20,000$, anche la curiosa borsa in oro 18 carati a diamanti di Bulgari, aggiudicati per
forma di maiale di Paul Frey per La Cloche Frère; 52,500$.Sotheby’s
Credits:
coda arrotolata inclusa, la borsa è stata
aggiudicata per 68,750$. Giunta alla quindicesima
edizione invece l’asta annuale Ancient Jewellery
della casa d’aste Christie’s, che si distingue per il
catalogo composto da una spettacolare varietà di
anelli, bracciali, collane, orecchini dalla Grecia,
Roma antica, Egitto e Vicino Oriente. 114 i lotti
offerti, di cui il 71% venduti, per un fatturato totale
di 1,403,937$, che ha superato le aspettative
“Cochon Purse” in oro 18 carati,
Paul Frey per La Cloche Frères,
iniziali. Battuto poco sotto la stima minima (stima
aggiudicato per 68,750$.
pre-asta di $150,000 - $250,000) per 149,000$, il
Credits: Sotheby’s
bracciale in oro che costituiva il pezzo principale
della collezione proposta in asta, decorato nella
parte centrale con un leone su nodo di Eracle,
costituito da un doppio giro di fili, lisci e perlinati,
proveniente dalla Grecia, circa del 300 D.C. Un
bracciale simile è conservato al Metropolitan
Museum of Art di New York, proveniente da Bracciale in oro, periodo ellenistico,
Taranto, e riporta una decorazione molto aggiudicato per 149,000$.
Credits: Christie’s
frequente nella gioielleria dell’epoca.
ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 6
Sotheby’s: Fine & Magnificent Jewels
Con questa sezione del report, questa settimana abbiamo voluto porre l’attenzione su alcuni eventi
salienti nel mondo delle aste accaduti nelle ultime settimane.
*****
La riflessione vuole essere uno “spazio libero di espressione”, consapevoli che spesso sia utile sentire voci
diverse, per riconoscere meglio la propria.

Il 12 dicembre nella sede londinese di
Sotheby’s si è svolta l’asta Fine Jewels,
uno straordinario assortimento di 450
lotti di gioielli d’epoca, compresa una
sezione di articoli precedentemente di
proprietà del Duca e della Duchessa di
Windsor,
altri
della
collezione
dell’attrice
britannica
Alexandra
Bastedo e due lotti già proprietà di
Flora Sassoon. Tra i pezzi di maggior
rilievo si segnalano alcuni preziosi
realizzati da Fortunato Pio Castellani e
A cura di Vernice Progetti culturali
www.verniceprogetti.it

Carlo Giuliano, mentre del periodo Art
Nouveau, era presente una spilla
gioiello raffigurante insetti in smalto
plique-à-jour di Frédéric Boucheron.
Ma non sono mancati esempi
appartenenti alla Mode Blanche firmati
Tiffany, Van Cleef & Arpels e Cartier, in
cui la maestria orafa nell’incastonatura
di diamanti e perle raggiunge l’apice
della bellezza e precisione. Infine, il
pezzo forte dell’intera asta è stato di
certo la magnifica tiara di diamanti
della fine del XIX secolo stimata dai 30
ai 50 mila euro e un devant de corsage
del 1850 in diamanti.
Dall’altra parte dell’Oceano, a New
York, ancora Sotheby’s batteva all’asta
un’altra importante serie di preziosi,
Magnificent Jewels. Dire che è stata
una sessione combattuta, sarebbe
usare un eufemismo. L’interesse in sala
era altissimo e i rilanci non si sono
risparmiati, tanto che l’incasso totale
realizzato è stato di 60,550,813 milioni

di dollari. Una vera maratona del lusso
vista la durata dell’asta: cominciata alle
10 della mattina, la sessione si è
conclusa soltanto alle 7 del pomeriggio.
Un tripudio di gemme, pietre preziose e
omaggi all’arte orafa egiziana si sono
alternati a gioielli più sobri e delicati. Il
top lot se lo è aggiudicato un anello di
platino con smeraldo da 61 carati e
diamanti. Stimato a 1,500,000 milioni di
dollari, è stato venduto per la
vertiginosa cifra di 4,645,000 milioni di
dollari.

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 7
A conversazione con Andrea Accornero:
“Prossimi obiettivi? Leggere un libro sull'arte contemporanea con frasi strutturate in maniera corretta e

1/2

riuscire a fare il bagno a Miami quando c'è la fiera”

La rubrica “Collezionisti” è dedicata ad approfondire, di volta in volta, il pensiero, le scelte e le
opere dei principali collezionisti d'arte contemporanea del territorio nazionale.

IDENTIKIT:
Nome e cognome: Andrea Accornero
Luogo e data di nascita: Torino, 6 settembre 1966
Città di residenza: Milano
Attività lavorativa: Avvocato
Stato civile: Sposato; due figli, Antonio Guido di 9 anni e Ida di 7 anni
Prima opera acquistata: Bruno Zanichelli oppure Daniele Galliano, non ricordo...
Quando è nata la tua
collezione? Ho iniziato a
collezionare
quando
ero
all'Università. Compravo le opere
degli
artisti
della
mia
generazione, i teenager degli
anni Ottanta, principalmente da
Guido Carbone.

Diciamo che vado a periodi.
Attualmente sono molto preso
da Carlo Mollino, mi piacciono le
sue Polaroid; impazzisco per le
donne discinte che fotografava,
per come le vestiva e svestiva,
per come teneva le fotografie
dopo averle stampate.

Rispetto al primo nucleo, oggi
invece quali priorità hai?
Oggi tutto è diverso. Sono
invecchiato, mi guardo attorno,
sto attento ai giovani ma anche
agli artisti che non ci sono più.

Che tipo è Andrea Accornero,
quanto di autobiografico c’è
nella tua collezione?
Sono un uomo qualunque che
cerca di darsi un tono
acquistando qualche opera

A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone

Andrea Accornero

d'arte. Le collezioni sono sempre
un poco autobiografiche, ma è
meglio non investigare troppo.
Secondo te, di chi si parla
quando si parla di collezionisti
italiani e quale è il ruolo che
essi oggi svolgono nel sistema
dell’arte internazionale?
Collezionista vuole dire tutto e
niente. Ci sono collezionisti che
hanno
lasciato
raccolte
importantissime alle istituzioni.
Penso ad esempio ai Boschi Di
Stefano, che vivevano davanti a

casa mia a Milano, senza di loro
al Museo del Novecento
mancherebbero sale importanti.
Penso a Claudia Gian Ferrari che
ha donato bellissimi lavori. Forse
un collezionista per fare
qualcosa di buono deve morire
senza eredi in modo che la sua
collezione sia fruibile da tutti.
Tuttavia, quando uno ha figli
(come me) e' assai più arduo
lasciare i propri averi e le proprie
opere allo Stato.

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

(Segue)

pag. 8
A conversazione con Andrea Accornero:
“Prossimi obiettivi? Leggere un libro sull'arte contemporanea con frasi strutturate in maniera corretta e
riuscire a fare il bagno a Miami quando c'è la fiera”

Carol Rama – Occhi (1966)

Quali sono attualmente i tuoi riferimenti in
campo galleristico?
In Italia seguo con attenzione, tra le altre, le
gallerie di Franco Noero, Norma Mangione, Lia
A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone

Rumma, i Continua e
Monica De Cardenas.
All'estero, invece, Isabella
Bortolozzi, Jack Shainman,
Casey Kaplan e Hollybush
Garden.
Collezionismo, mercato e
nuove tecnologie: secondo
te,
quali
sono
le
potenzialità che le nuove
tecnologie offrono ai
collezionisti per muoversi
nel mercato dell'arte?
Il web e' essenziale
soprattutto
a
livello
informativo, ma non solo
perché serve anche per
vendere. Le case d'asta
sono avanti in questo,
sanno che i loro cataloghi
si buttano via subito dopo
l'asta (occupano troppo
spazio) dunque si trova
tutto su internet. Anche
per le gallerie è essenziale
avere un sito ben fatto, è la
loro finestra sul mondo.

2/2
Qual è il prossimo obiettivo che ti prefiggi come
collezionista e come amante dell'arte?
Leggere un bel libro sull'arte contemporanea,
con frasi mai più lunghe di due righe e strutturate
in maniera corretta. Come amante
dell'arte, andare prima o poi a fare il bagno a
Miami quando c'è la fiera (proprio una di quelle
cose che per essere fatte richiede, almeno nella
mia condizione, di anteporre il piacere al
dovere).
Carol Rama, Senza titolo (gomme), 1988
Gomma intelata e camere d’aria, cm. 180x130

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 9
Le sculture portatili di Sophia Vari
I suo orecchini, bracciali,
anelli o collane si chiamano
Afrodite, Leda, Proserpina,
Medea, Era, Artemis, in
omaggio alla mitologia greca,
patria di origine di Sophia
Vari.
Nasce ad Atene, ma è
cosmopolita, vive una parte
dell'anno
in
Italia
a
Pietrasanta dove lavora alle
sue sculture monumentali in
bronzo e in marmo oltre che
dedicasi alla pittura. I suoi
gioielli-scultura nascono nei
momenti
liberi
quando
Sophia puo'dedicarsi a fare
piccoli modelli in plastilina
che poi diventano appunto
sculture portatili. I materiali
sono i piu'svariati, dai nobili:
oro e argento, all'ebano o al
Pao Amarello, un legno
biondo che proviene dal
Brasile, al corallo e la perla o
alle radici di smeraldo. I
piu'sono sono pezzi unici,
altri edizioni di 6 o 8
esemplari portati con fierezza
dalle donne del jet set
internazionale,
anelli,
bracciali e spille che sposano

Bracelet Ulysse

la forma geometrica e i volumi con la classicità
greca e che ricordano appunto le sue sculture.
Il suo mezzo espressivo è dunque la plastilina,
quella italiana in primis, grigio verde che ha un
profumo di olio d'oliva, Sophia ne ha sempre un
pezzo nei suoi bagagli e nei suoi atelier in modo
da modellare queste piccole sculture che
nascono quando Sophia abbandona la
figurazione e si dedica a studiare il volume.
Il suo è un linguaggio plastico molto personale e
altamente seducente, lei stessa afferma di
emozionarsi alle inaugurazioni quando molte
belle donne indossano le sue creazioni, sembra
quasi di assistere a una mostra nella mostra.

A cura della Dott.ssa Paola Gribaudo
www.bijouxsophiavari.com

Queste opere sono spesso
esposte a corollario delle
mostre di sculture e pittura di
Sophia in tutto il mondo. Nel
2014
sono previste a
Istanbul, a Hong Kong,
Basilea, Andros, Houston e
Londra, si potranno ammirare
negli stand delle gallerie
internazionali
che
la
rappresentano
e
nelle
principali fiere.
Grazie Sophia per farci
sempre sognare!
Minaudie¦Çre Chryse¦üis

Broche pendentif Me¦üde¦üe

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 10
Il tesoro di San Gennaro, un valore inestimabile nel cuore di Napoli
I Gioielli di San Gennaro, una
collezione unica al mondo
che va dal 1305 sino ai giorni
nostri e che, grazie all’opera
della Deputazione della Real
Cappella del Tesoro di San
Gennaro, è giunta intatta a
noi non rimanendo vittima
di alcuna spoliazione per
finanziare
guerre,
né
subendo alcun furto.
Tutte le dieci meraviglie del
Tesoro di San Gennaro sono
esposti nel Museo, a suggello
di un percorso davvero unico
ed emozionante.
A sinistra: Santa Maria Egiziaca
Sotto: San Giovanni Battista

A cominciare dall’Ostensorio
in oro e argento con
brillanti
donato
da
Gioacchino Murat nel 1808,
per
proseguire
con l’Ostensorio in argento
dorato, oro, perline, smalti,
pietre
preziose,
rubini,
diamanti, zaffiri, realizzato
nel 1837 da Gaspare
De Angelis e donato da Maria
Teresa d’Austria, seconda
moglie di re Ferdinando II
di Borbone (il quale, per non
essere da meno, donò nello
stesso anno al Santo Patrono
il magnifico Tronetto in
argento massiccio, anch’esso
in mostra al Museo). E
ancora: il Calice con custodia
e
patena
in
oro
zecchino
pagato,
l’esorbitante cifra di 3.000
ducati, donato dal Papa Pio IX
nel 1849 per ringraziare San
Gennaro e la città di Napoli
che lo aveva ospitato durante
i moti mazziniani di Roma.
La Pisside, calice con
coperchio
in
oro
per
conservare le ostie, opera di
Domenico Ascione, donata da
Umberto II di Savoia, è

1/2

l’ultimo omaggio regale in
ordine di tempo e ricorda la
visita a San Gennaro del 5
novembre 1931, del Principe
ereditario del Regno d’Italia,
residente in quegli anni nel
Palazzo reale di Napoli.
Infine, la raffinata Croce
d’altare del 1707 in argento e
corallo
di
gusto
schiettamente
barocco,
sfuggito alle dispersioni e alle
distruzioni attuate nel tempo.

Collana di perle e di gemme

I Gioielli del Tesoro di San
Gennaro sono capolavori di
inestimabile valore artistico
ed economico, frutto della
grande maestria e dell’arte
degli
orafi
di
Scuola
napoletana.
La Collana di San Gennaro,
iniziata nel 1679 e donata dai
Borbone, con ben tredici
(Segue)

A cura del Dott. Paolo Ceccherini
http://www.mostrasangennaroroma.it/
http://www.museosangennaro.it

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 11
Il tesoro di San Gennaro, un valore inestimabile nel cuore di Napoli
grosse maglie in oro massiccio
alle quali sono appese croci
tempestate di zaffiri e
smeraldi; laMitra d’argento
dorato, risalente al 1713, con
oltre 3700 rubini, smeraldi e
brillanti; il Mantodi San
Gennaro,
letteralmente
coperto di pietre preziose e di
smalti raffiguranti le insegne
araldiche
del
casato;
il Calice d’oro tempestato di
rubini, smeraldi e brillanti, del
1761, realizzato da Michele
Lofrano ; la Pisside (calice con
coperchio, per conservare le
ostie) in argento dorato, opera
del famoso orafo Domenico
Ascione di Torre del Greco che,
proveniente dalla patria del
corallo lavorato, la costellò di
cammei e di decorazioni in
malachite.
Questi sono solo alcuni degli
straordinari capolavori donati
al Santo Patrono di Napoli ed
esposti nel Museo del Tesoro
di San Gennaro.

2/2

30 ottobre 2013 ~ 16
febbraio 2014

Fondazione Roma
Museo Palazzo Sciarra
Collana di San Gennaro

Mitria con infulle

Sette secoli di storia, un viaggio attraverso donazioni di papi, imperatori, re, uomini illustri e persone
comuni, per ricostruire uno dei più importanti e ricchi tesori d’arte orafa al mondo, il leggendario Tesoro
di San Gennaro. Promossa da Fondazione Roma e organizzata da Fondazione Roma – Arte – Musei, in
collaborazione con il Museo del Tesoro di San Gennaro, l'esposizione è curata da Paolo Jorio, direttore
del Museo del Tesoro di San Gennaro, e Ciro Paolillo, esperto gemmologo e docente presso l'Università
La Sapienza di Roma. Per la prima volta al di fuori della città di Napoli verrà presentato non solo il Tesoro
del Santo, ma documenti originali, dipinti, sculture, disegni e arredi sacri, che restituiscono la
straordinaria storia di un culto, una città, un popolo.
Con venticinque milioni di devoti sparsi in tutto il mondo, San Gennaro è il santo cattolico più famoso e
conosciuto nel mondo. Il Tesoro a lui dedicato è unico nel suo genere: formatosi lungo settecento anni di
storia, grazie alle numerose donazioni, si è mantenuto intatto da allora, senza mai subire spoliazioni e
senza che i suoi preziosi fossero venduti. A proteggerlo la Deputazione della Real Cappella del Tesoro,
organizzazione laica voluta da un voto della Città di Napoli il 13 gennaio 1527 deputata prima alla
sovrintendenza sulla costruzione della Cappella dedicata al Santo nel Duomo di Napoli, poi alla difesa
della collezione da minacce esterne. Ancora oggi formata da dodici famiglie che rappresentano gli
antichi "seggi" di Napoli. La mostra offre l'occasione per approfondire dal punto di vista scientifico
l'inestimabile valore artistico e culturale del Tesoro. Il percorso espositivo analizza il culto di San
Gennaro, dalle sue origini, allo splendore dei due capolavori più straordinari della collezione: la Collana
di San Gennaro, in oro, argento e pietre preziose, realizzata da Michele Dato nel 1679 e la Mitra, in
argento dorato con diamanti, rubini, smeraldi e due granati, creata da Matteo Treglia nel 1713, e della
quale ricorre quest'anno il terzo centenario. Intrisa di significato la scelta delle pietre preziose da
impiegare. Settanta opere di inestimabile valore, lungo un percorso affascinante alla scoperta del Tesoro
di San Gennaro e la sua lunghissima storia legata a doppio filo a Napoli, tra devozione e pregiudizio, fede
e incredulità. Questa è la straordinaria storia di un popolo, questo è il tesoro di San Gennaro.

A cura del Dott. Paolo Ceccherini
http://www.mostrasangennaroroma.it/
http://www.museosangennaro.it

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 12
I Gioielli della Corona inglese
Gioielli, monete, vestiti, corone, scettri,
spade, tuniche e non solo. Stiamo parlando di
uno dei tesori più grandi esistenti e mai
esistiti al mondo, vale a dire la collezione dei
reali d’Inghilterra, conosciuta come i Gioielli
della Corona (Crown Jewels).
Custoditi nella celebre Torre di Londra, uno
dei monumenti più famosi della capitale, i
gioielli risalgono al periodo successivo alla
restaurazione degli Stuart, in quanto parte di
essi andò persa durante il governo di Oliver
Cromwell, che nel 1649 ordinò che tutti i
simboli del potere reale fossero distrutti. Fu
solo nel 1660 che la collezione fu ricomposta,
quando Carlo II ordinò nuovi gioielli, simili a
quelli del padre Carlo I, che vennero ultimati
per la sua incoronazione del 1661.
La collezione più antica risale al periodo
anglo-sassone del XIII secolo, ed è
rappresentata dal tesoro di Giovanni Senza
Terra (John Lackland). Nel 1303 i gioielli
subirono però una rapina nell’Abbazia di
Westminster, e si decise così di metterli in
custodia nella Torre. Successivamente, il noto
colonnello Thomas Blood cercò nuovamente
di rubarli corrompendo il custode, e da allora i
gioielli furono trasferiti in una parte
dell’edificio conosciuta con il nome di “Jewels
House”, che ne garantiva la difesa armata.
Oggi, nel salone d’ingresso si ammirala
collezione rappresentata dalle mazze e dalle
spade di Stato e Giustizia, ordini cavallereschi
A cura della Dott.ssa Giulia Ferri

e altre decorazioni di Stato. Nel sotterraneo,
invece, si trova la collezione di maggior
prestigio, il cui pezzo più importante è la
Corona Imperiale di Stato del 1937, un
magnifico esemplare di quasi 3000 diamanti,
che incorpora centinaia di perle, zaffiri,
smeraldi e una delle pietre più preziose al
mondo: la piccola Stella d’Africa di 317 carati,
il diamante conosciuto anche come Black
Prince’s Ruby. La corona viene indossata per
tradizione alla conclusione della cerimonia di
incoronazione, oltre che per l’inaugurazione
annuale del Parlamento inglese.
Tra i gioielli più importanti vi è la Corona della
regina madre, nota per includere il famoso
diamante Koh-i-Noor, e lo Scettro del Sovrano
con la croce, conosciuto come Scettro di St
Edward che incorpora il più grande diamante
esistente al mondo, ossia la Grande Stella
d’Africa (530 carati).
Tra i gioielli più antichi, al contrario, vi è il
Cucchiaio dell’unzione del XIII secolo e
l’Ampolla dell’unzione del XIV secolo.
Il tesoro della Regina è quindi una collezione
che fa girare la testa, la cui peculiarità sta nel
fatto che i gioielli, a differenza di quelli di altre
dinastie regnanti in Europa, sono ancora in
uso, ciò la rende una collezione ‘vivente’. Una
sua visita costituisce tappa obbligata per tutti
coloro che si recano a Londra, occasione
anche per ammirare uno dei capisaldi della
storia inglese, vale a dire la Torre di Londra.

Corona della Regina Maria (1911) e
Corona della Regina Madre Elisabetta (1937)

La Fringe Diamond Tiara

La Torre di Londra, sede dei Gioielli della Corona inglese

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 13
Gioielli di luce a Lione: la Fête des Lumières
Rubini, smeraldi, diamanti e poi
ancora preziose perle candide e
gemme di agata rosa, ambra
gialla e lapislazzuli blu. E una
città che si mostra in tutto il suo
splendore, come una donna che
vuol attirare su di sé le attenzioni
dei passanti. Lione durante la
Fête des Lumières è questo. Nel
rigidissimo e grigio Dicembre,
per alcuni giorni, si veste di
gioielli di pura luce, colorati e
sfavillanti.
Al calar della sera il centro
storico si anima di istallazioni
create ad hoc da artisti
provenienti da tutto il mondo.
Queste segnano, fra vicoli e
piazze, percorsi e traiettorie in
grado di portare lo spettatore in
una dimensione altra. Da sogno.
Lione di colpo, da città
medievale con una storia ben
visibile e riconoscibile diventa
una delle città immaginate da
Calvino in cui le regole di
costruzione dei palazzi sembrano
assurde,
le
prospettive
ingannevoli e ogni cosa ne
nasconde magicamente un’altra.
Le facciate degli edifici del
potere politico e religioso si
animano di personaggi e animali

Varie
immagini
della Città di
Lione durante
la Fête des
Lumières

fantastici, all’improvviso si crepano, crollano,
s’incendiano e incredibilmente si “autoricostruiscono”. Personaggi della fantasia di
grandi e piccini, animali fantastici, suggestioni di
mondi lontani prendono vita in questo incredibile
gioco di luci magistralmente architettato. E così
capita di vedere il Piccolo Principe che salta da un
balcone a un altro dell’Hotel de Ville oppure la
cattedrale di Notre Dame de Fourviére che
dall’alto della sua collina detta il tempo, come un
vero
e
proprio
direttore
d’orchestra,
all’illuminazione delle ventiquattro colonne del
Palazzo di Giustizia.
E tu non puoi dire altro che un meravigliato
“Ooooh!”.

A cura della Dott.ssa Francesca Rosini
www.fetedeslumieres.lyon.fr

1/2

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 14
Gioielli di luce a Lione: la Fête des Lumières

2/2

Alle origini della Festa
La Festa delle luci è una manifestazione popolare che si tiene a Lione, in Francia,
ogni anno per 4 giorni intorno alla data tradizionale dell'8 dicembre.
La città si mise sotto la protezione della Vergine Maria nel 1643, anno nel quale la
regione Lionese era stata toccata dalla peste. I notabili della città fecero voto di
salire ogni anno sulla collina di Fourvière per renderle omaggio se fosse cessata
l'epidemia. Quell'anno l'epidemia si fermò e a Lione un solenne corteo municipale
composto da consiglieri e notabili si recò dalla Cattedrale di Saint-Jean alla collina
di Fourvière fino ad una piccola cappella per offrire alla Vergine ceri e offerte per
ringraziarla della sua protezione. I pellegrinaggi si molteplicarono e la cappella,
pur essendo stata ampliata, diventò troppo piccola.
Nel 1830 il campanile della piccola cappella, andando in rovina, fu demolito. Ne
fu ricostruito uno sul quale fu sovrastata una statua dorata raffigurante la
Madonna. L'8 settembre del 1852, giorno della festa della natività della Vergine,
doveva essere inaugurata la nuova statua. Ma un'alluvione del fiume Saône
impedì che la statua fosse pronta in tempo e la data dell'inaugurazione venne
spostata all'8 dicembre, festa dell'Immacolata concezione. La statua fu finalmente
eretta sul campanile. Per la cerimonia erano previsti fuochi d'artificio dall'alto
della collina accompagnati dalle fanfare delle bande musicali nelle strade. Ma a
causa di un violento temporale che si abbatté su Lione, si decise di annullare i
festeggiamenti. Il tempo tuttavia migliorò nel pomeriggio e, spontaneamente, i
lionesi, in segno della loro adorazione alla Vergine, illuminarono con candele,
lumini e lampioncini le facciate delle proprie case e scesero nelle strade, cantando
cantici e gridando "Viva Maria" fino a tarda notte.

A cura della Dott.ssa Francesca Rosini
www.fetedeslumieres.lyon.fr

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 15
Federica Quaglia: la luce, il colore e l’armonia
Federica Quaglia è la luce, il
colore, l’armonia con cui crea
i suoi originalissimi gioielli;
gemmologa
di
fama
internazionale, concentra la
sua attenzione sui contrasti
cromatici che lei stessa
definisce
“accostamenti
audaci”. La produzione punta
su studiate “dissonanze
stilistiche” che sono lo
specchio della sua forte
personalità, unita a una
delicatezza e sensibilità non
comuni.
I gioielli di Federica Quaglia
sono simbolo di femminilità,
la
grande
padronanza
stilistica e tecnica nascono a
seguito degli studi conseguiti
presso
la
prestigiosa
Deutsche
Gemmologische
Gesellschaft di Idar Oberstein
in Germania, ma anche a
seguito della specializzazione
in Storia e Valutazione sui
gioielli antichi e moderni
conseguita
all’Institut
National De Gemmologie di
Parigi che hanno permesso a
questa
straordinaria
gemmologa
friulana
di
realizzare gioielli coniugando
A cura della Dott.ssa Grisca Grava

con alchemica originalità
tradizione del gioiello antico
con le più moderne tecniche
dell’oreficeria.
La ricerca che Federica
Quaglia porta innanzi la
conduce a risultati sempre
dall’essenzialità affascinante
e sofisticata; le sue radici
(terra di caparbietà e
fierezza) la portano a
realizzare opere eleganti e al
contempo di gran carattere
distinguendo
questa
produzione per originalità ma
soprattutto per un’aurea di
mistero che avvolge ogni
singolo pezzo.
Non è un caso che dopo
un’intensa attività nell’alta
gioielleria a Roma, Federica
Quaglia sia tornata nella terra
natale con la precisa volontà
di creare una propria linea di
gioielli a tiratura limitata
presso il proprio atelier di
Udine, con il preciso intento
di creare gioielli esclusivi e di
gran fascino che possano
distinguersi e far distinguere.
Di fianco:
Varie produzioni di Federica
Quaglia

MOSTRE REALIZZATE
2013
• 12 dicembre
Londra, Sotheby's
• 27 ottobre
Castello di San Fabiano
Monteroni d'Arbia, Siena
• 12 - 13 ottobre
Castello di Roncade
• 13 - 14 aprile
Castello di Roncade
2012
• 22 dicembre
Udine, studio FQ, via Ginnasio Vecchio 5
• 15 - 16 settembre
4 amici al bazar
Udine, casa blu di Monasteto
•23 - 24 marzo
Mostra di primavera
Ginevra
2011
• dicembre
Castello di Roncade
• dicembre
Parigi, Tajan (casa d'aste)
• 15 - 18 settembre
Caravanserraglio
Parigi, Ambasciata d'Italia, rue de Varenne 16
• 10 - 30 agosto
Il Tesoro dei Caraibi
San Salvador Bahamas
• 14 - 17 luglio
Gioie Tappeti Diamanti al Mittelfest
Cividale del Friuli, Piazza Dante 13
• aprile
Caravanserraglio
Roma
• marzo
Milano, Sotheby's

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 16
“Reaching art” è la rubrica in
collaborazione con Artribune, dedicata ad
un approfondimento sul pensiero e le
opere degli artisti esposti nelle principali
mostre
organizzate
sul
territorio
nazionale.
Questa settimana:
Ron Arad, Reverse
20 dicembre 2013 - 30 marzo 2014
Pinacoteca Agnelli, Torino
La costante sperimentazione dell'artista,
designer e architetto Ron Arad (Tel Aviv,
1951) con i materiali, e il suo modo
radicalmente nuovo di concepire forma
e
struttura,
lo
hanno
posto
all’avanguardia dell’arte e del design
contemporanei. Assurto a fama
internazionale con la sua “Rover chair” e
la libreria a serpente “Bookworm”, Arad
ha
collaborato
con
marchi
importantissimi quali Alessi, Vitra,
Moroso, Swarovski e, oltre a tanti altri
progetti acclamati dalla critica, ha
progettato il negozio di Yohji Yamamoto
di Tokyo. Nella mostra “Reverse” si
concentra su un importante nuovo
progetto, presentato per la prima volta
quest'anno al Design Museum di Holon,
iconico edificio progettato da Arad a Tel
Aviv, che, attraverso esperimenti fisici e
simulazioni digitali, esplora il modo in

Ron Arad - Roddy Giacosa
2013

cui le carrozzerie delle automobili, soprattutto Fiat 500, si
comportano sotto compressione. Sulle pareti bianche degli spazi
disegnati da Renzo Piano al quarto piano della Pinacoteca
Agnelli, Arad installerà “Dried Flowers” (2013): sei Fiat 500
schiacciate e appiattite, in modo da togliere il senso della
profondità come in un cartone animato o nel disegno di un
bambino. I veicoli schiacciati circonderanno un telaio di
formatura in legno ricurvo, uno stampo utilizzato per sagomare
e adattare i pannelli metallici della 500 preso in prestito
dall'Archivio e Museo Fiat. A fianco, Arad presenterà “Roddy
Giacosa” (2013), una nuova scultura, creata posizionando
centinaia di barre in acciaio inox lucido su un'armatura metallica,
con la forma di una Fiat 500.

A cura di Claudia Giraud
www.artribune.com

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 17
Il calendario delle Aste della settimana di ArtsLife
16 dicembre – 22 dicembre
16 dicembre

18 dicembre

Artcurial Parigi Libri e manoscritti
Babuino Roma Importanti dipinti e arredi antichi e del XIX secolo. Pastori da presepe
da collezioni italiane. Argenteria, porcellane, libri e collezionismo (anche il 17/18/19)
Bonhams New York Arti decorative del XVI secolo
Dorotheum Vienna Gioielli
Mecenate Aste Milano Arte Moderna e Contemporanea
Pandolfini Firenze Arte orientale
Wannenes Genova Arte asiatica
Wannenes Genova Arte moderna e contemporanea

Artcurial Parigi Orologi
Bloomsbury Londra Libri d’antiquariato
Dorotheum Vienna Gioielli
Dorotheum Vienna Giocattoli
Galleria Pace Milano Arte moderna e contemporanea
Pandolfini Firenze Arte moderna e contemporanea
Pandolfini Firenze Arti decorative del XX secolo
Piasa Parigi Dipinti antichi, mobili e oggetti d’arte
Sotheby’s New York Design (la Collezione Yurcik)
Sotheby’s New York Design del XX secolo
Sotheby’s New York Tiffany
Sotheby’s Parigi La collezione di Raoul Simonson di letteratura europea del XV
secolo

17 dicembre
Artcurial Parigi Gioielli
Cambi Genova Oggetti d’arte cinese (anche il 18)
Christie’s Londra Armi
Christie’s Londra Estetica giapponese
Christie’s New York Orologi
Dorotheum Vienna Antiquariato e Dipinti
International Art Sale Milano Gioielli, orologi, argenti
Mecenate Aste Milano Grafica e Opere di Arte Moderna e Contemporanea
Meeting Art Vercelli 32 opere di Xante Battaglia
Pandolfini Firenze Reperti archeologici
Phillips New York La collezione di Betty Lee e Aaron Stern
Phillips New York Design
Piasa Parigi Ceramiche francesi
Piasa Parigi XL (Xavier Lust), un designer d’avanguardia
Sotheby’s New York Judaica
Sotheby’s New York Arte internazionale e di Israele
Tajan Parigi Arte russa
Wannenes Genova Arti decorative e design

19 dicembre
Cambi Genova Design
Christie’s New York Design e arti decorative del XX secolo
Christie’s New York Tiffany
Christie’s Mumbai Arte dell’Asia del sud
Little Nemo Torino Arti del XX secolo
Dorotheum Vienna Mobili rustici
Dorotheum Vienna Arte moderna e contemporanea

20 dicembre
Decrescenzo Roma Importanti gioielli, argenti e orologi da polso (anche il 21)
Dorotheum Vienna Strumenti musicali

21 dicembre
Meeting Art Vercelli Antiquariato

22 dicembre
Meeting Art Vercelli Antiquariato

www.artslife.com
A cura di ArtsLife, portale di critica ed economia dell’arte

www.artslife.com/tv
ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 18
Cultura e creatività al servizio dell’economia:
Convegno di Banca Mps e Università Luiss sulle opportunità dell’Industria culturale e creativa

Economia,
creatività
e
cultura al tempo della crisi.
E’ il tema del convegno a
cura di Banca Monte dei
Paschi di Siena e Luiss Guido
Carli che si è svolto venerdì
13 dicembre a Roma. E’ un
tema di grande attualità,
quello della cultura intesa
come maggior industria e
risorsa del paese, sul quale si
sono confrontati, Paolo
Cuccia, presidente Gambero
Rosso Holding e presidente
di Artribune, Paola Gribaudo,
curatore
editoriale
e
“Chevalier de l’Ordre des
Arts et des Lettres”, Luca
Fiorito, docente di Economia
all’Università di Palermo, e
Paolo
Ceccherini,
Area
Research
e
Investor
Relations di Banca Mps.
Le
industrie
culturali
rappresentano un insieme
variegato ed in forte
evoluzione. Secondo uno
studio
svolto
dalla
Commissione
Europea
(2006), le industrie culturali
sono divise in “Settori
Culturali”
e
“Industrie
creative”. Per il settore
A cura del Dott. Paolo Ceccherini

culturale si prendono in
esame due blocchi di
attività: il primo è il vero e
proprio nucleo delle attività
culturali composto da visual
arts, performing arts ed
heritage; il secondo è
costituito dalle cultural
industries. Il settore creativo
(creative industries), invece,
comprende un insieme di
funzioni collegate in forme
più o meno dirette alla
produzione, come il design,
l’architettura, la pubblicità.
Lo stretto legame tra cultura
ed economia è chiaramente
esplicitato
nella
Convenzione UNESCO, in
vigore da marzo 2007, che

afferma il principio della
complementarietà
degli
aspetti economici e culturali
dello sviluppo, confermando
quindi come non ci possa
essere sviluppo economico
senza sviluppo culturale (e
viceversa).
Ne è una ulteriore prova il
sostegno invocato dalle
principali scuole di pensiero
all’economia
della
conoscenza,
le
quali
individuano nel capitale
umano uno dei principali
input immessi nel sistema
produttivo.
Il
valore
culturale, inoltre, non è solo
presente nei prodotti e
servizi ma è presente nella

stessa
impresa.
In
particolare,
la
cultura
d’impresa è un valore che è
sempre
presente
in
un’azienda
che
sa
internazionalizzarsi, e che
deve arricchire il territorio in
cui l’impresa va a insediarsi,
interagendo con esso non
solo in termini strettamente
economici, ma appunto,
anche culturali. In tale
contesto, l’imprenditore in
quanto agente di sviluppo,
assume di conseguenza un
ruolo di mediatore culturale.
La cultura diviene così una
risorsa, un canale privilegiato
di promozione del pensiero
innovativo, che si esplicita
nel recente affermarsi del
concetto
di
“distretto
culturale”.
Il
distretto
culturale è un sistema
territorialmente delimitato
di relazioni che integra il
processo di valorizzazione
delle dotazioni culturali, sia
materiali che immateriali,
con le infrastrutture e con gli
altri settori produttivi che a
quel processo sono connessi.
La sua realizzazione ha due

obiettivi:
rendere
più
efficiente ed efficace il
processo di produzione della
“cultura”, ed ottimizzare i
suoi impatti economici e
sociali su scala locale. Nuove
forme di finanziamento si
inseriscono nel panorama
culturale, il più innovativo è
il crowdfunding, ovvero un
finanziamento
collettivo
tramite il quale tante
persone contribuiscono con
somme più o meno alte ad
un progetto o a un'iniziativa,
divenendone supporter e
promotori. Laddove i social
media hanno abbassato le
barriere d'accesso (e di
produzione)
all'informazione,
il
crowdfunding ha favorito la
condivisione di capitali,
incentivando
così
una
democratizzazione
dell'innovazione e della
filantropia. In Italia si
contano 41 piattaforme di
crowdfunding, di cui 27
attive e 14 in fase di lancio,
con 52.000 progetti che al
2013 hanno raccolto 23
milioni di Euro.

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 19
L’Appuntamento In Evidenza Della Settimana

1/2

In occasione della mostra organizzata da Theca Gallery Lugano
presso Bergamo Arte Fiera a gennaio 2014 sarà presentata la
pubblica dell’artista Carlo Buzzi. Il soggetto inedito è intitolato
“SAVON” e sarà affisso in 100 fogli formati 100x70cm per 15 giorni
dal 20 dicembre fino ad inizio gennaio, proprio quando sarà
inaugurata la mostra Voyage en Italie [1961-1991].
La mostra pubblica “Savon” è un’operazione coaudivata da Theca
Gallery Lugano e curata da Stefano Roberto Mazzatorta, direttore
della Galleria Civica di Campione d’Italia.
Ecco come il curatore definisce il progetto installativo:

Inaugurazione:
20 dicembre 2013, ore 13

“Carlo Buzzi il Coraggioso. Non si
placa
la
vena
dissacratoria
dell’artista, dopo van Gogh, Picasso,
Wittgenstein e Kosuth; la sfida è
indirizzata verso un mostro ancora
più
sacro.
Non
si
tratta,
semplicemente, di un confronto con
l’iconografia natalizia, ma di un
raffronto diretto (quasi irriverente)
con un simbolo. La modalità della
sfida? La sostituzione. Carlo Buzzi
quest’anno sostituisce Babbo Natale.
Consegnandosi
alla
pubblicità,
Buzzi le sottrae quest’icona dalle
mani, così liberando e finalmente
restituendo Babbo Natale alla
fantasia pubblica, anzi urbana.”

Carlo Buzzi, artista contemporaneo
che lavora prevalentemente con
l’arte pubblica

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 20
L’Appuntamento In Evidenza Della Settimana

2/2

In un inevitabile intreccio di luci ed ombre il mondo dell’adolescenza preme tuttora come una
pentola contenente acqua in ebollizione. Gli adolescenti entrano nella psiche dell’analista con
un’inconfondibile carta d’identità, recando con sé, nella patologia e nella normalità, un profumo
penetrante. Egli rappresenta l’impulso più forte e irresistibile di ogni essere: l’impulso
all’autorealizzazione.
“NEVERLAND” l’isola che non c’è, lavoro di ART (Arteterapia) presentato da Filomena Longo per
AMY D Arte Spazio, diventa progetto artistico di economART, incentrato sull’economia del disturbo
nel disagio giovanile. Spetta a Filomena Longo, nelle vesti di artista psicoterapica, un compito
arduo: creare una decodifica artistica del disagio.
L’arte risulta essere in questo senso uno strumento efficace per entrare in relazione con l’universo
giovanile poiché possiede la capacità di sfruttare i codici comunicazionali che appartengono al
linguaggio dell’adolescente: un linguaggio non verbale ma visivo, fatto di immagini e simboli.
Il giovane diviene parte attiva e scopre di poter intervenire sulle immagini per modificarle e/o
usarle come strumenti per raccontare il proprio mondo interno e per esplicitare il proprio disagio
(immobilità, aggressività, assenza d’identità, anoressia, omologazione, mancanza di appartenenza).

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 21
In vista del periodo natalizio,
il prossimo numero dell’Art Weekly Report
sarà il 20 Gennaio 2014
Si ringrazia sentitamente coloro che hanno
collaborato alla realizzazione del report
e auguriamo a tutti voi
Buone Feste!!

La redazione

ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013

pag. 22
CONTATTI
Responsabile Area Pianificazione Strategica, Research & Investor Relations
Alessandro Santoni, PhD
Email: alessandro.santoni@banca.mps.it
Tel:+39 0577-293753

Autori della Pubblicazione
Paolo Ceccherini
Responsabile Art Weekly Report

Email: paolo.ceccherini@banca.mps.it
Tel:+39 0577-29-8424

I grafici sono frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle principali case d’aste e dai principali infoprovider.

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  • 1. …“Arte e Gioielli”… 16 Dicembre 2013 n.183 Area Research e Investor Relations Monte dei Paschi di Siena Seguici anche su Area Research e Investor Relations
  • 2. Nero su Bianco “Non ho mai odiato un uomo a tal punto da restituirgli i gioielli ricevuti in regalo” Sári Gábor, in arte Zsa Zsa Gabor, è nata a Budapest il 6 febbraio 1917. Miss Ungheria nel 1936, ha intrapreso poi la carriera di attrice, che è proseguita attraverso gli anni con alti e bassi. In oltre 50 anni di carriera ha lavorato in più di 60 pellicole ed è riuscita ad ottenere ruoli in produzioni importanti con registi del calibro di Orson Welles, John Huston e Vincente Minnelli. A cura della Dott.ssa Elena Benicchi Zsa Zsa Gabor ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 2
  • 3. Andamento mensile del Mps Art Market Value Index degli ultimi tre anni (16/12/2010 – 16/12/2013) 180,00 160,00 +59.6% 140,00 +43.1% 120,00 100,00 -9.9% 80,00 Matrice di correlazione (X): MPS Index Vs. S&P 500 (Y): MPS Index Vs. FTSE Mib X +85.6% 60,00 Y +34.7% 40,00 20,00 0,00 16/12/10 16/06/11 16/12/11 Mps Art Market Value 16/06/12 16/12/12 FTSE Mib 16/06/13 16/12/13 S&P 500 Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da info provider. Il rendimento espresso dall’MPS Art Market Value Index resta superiore agli altri due indici considerati, raggiungendo nel triennio la performance del +59.6%, rispetto al +43.1% dello S&P500 e al dato del -9.9% di Piazza Affari. Con riferimento alle performance dei 3 indici dall’inizio dell’anno (01/01/2013) ad oggi, si registrano le seguenti variazioni: miglior performer il MPS Art Market Value Index (+49.0%) seguito dal S&P500 (+24.5%), chiude il Ftse Mib (+13.8%). L’analisi mensile del MPS Art Market Value Index* mostra negli ultimi tre anni (Dicembre 2010 – Dicembre 2013) una correlazione con il Ftse Mib** diretta (+34.7%); rimane positiva anche la correlazione con il principale indice del mercato americano S&P 500, il cui dato aggiornato sull’ultima settimana si attesta a: +85.6%. * Indice costruito su un paniere di 10 società quotate su mercati finanziari internazionali e operanti nel comparto artistico, ponderato per le capitalizzazioni medie giornaliere; l’indice è espresso in dollari poiché il fatturato del mercato artistico è realizzato prevalentemente in tale valuta (principio di competenza territoriale). ** Tutti e tre gli indici sono espressi in dollari Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito: http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 3
  • 4. Andamento settimanale del Mps Art Market Value Index (dal 06/12/2013 al 13/12/2013) In calo il FTSE Mib (-1.28%). Si chiude un’ulteriore settimana negativa per i listini europei. In Italia, l’indice Fitse Mib è stato caratterizzato da volumi di scambio molto contenuti, portandosi sui livelli minimi da oltre due mesi. In calo il settore bancario e quello energetico. 102 In lieve calo anche lo S&P 500 (-1.65%). Negli Usa, settimana abbastanza stabile per i principali indici a conclusione di sedute chiuse in negativo. Il timore per la riduzione del piano di QE da parte della FED viene giudicato dagli operatori come sempre più probabile, spingendo al mantenimento di una certa cautela. Ciò è stato sicuramente il fattore dominante della settimana, ma il movimento registrato in questa prima parte di dicembre può essere letto come normali prese di profitto dopo i record storici raggiunti. A livello settoriale si è avuto un rimbalzo per i titoli del comparto risorse di base ed industriali mentre sotto pressione sono rimasti tecnologici ed energetici. 96 100 - 0.89% - 1.28% 98 94 06/12/2013 chiusura venerdì - 1.65% 09/12/13 10/12/13 Mps Art Market Value 11/12/13 S&P 500 12/12/13 13/12/13 chiusura venerdì Ftse Mib Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da info provider. Settimana al ribasso per il Mps Art Market Value Index (-0.89%). Tra le aste della settimana spicca Magnificent Jewels di New York: - per Christie’s, l’asta ha realizzato quasi $66 milioni, con top lot un anello con montatura in platino e un diamante dal taglio rettangolare (vedi di fianco), aggiudicato a un valore in linea con quello iniziale di stima. - per Sotheby’s, l’asta ha totalizzato circa $61 milioni, il cui top lot è stato un anello squadrato di smeraldo e diamanti (ca. 61 carati) venduto a $4,645,000, un valore tre volte superiore a quello stimato. Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito: http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm Top Lot Asta MAGNIFICENT JEWELS: A diamond ring (ca. 53 carati) Venduto a: $10,917,000 milioni Stima: $9,500,000 - $12,500,000 Christie’s, NY ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 4
  • 5. Andamento semestrale del Mps Art Global Painting Index negli ultimi sette anni (01/01/2006 – 30/06/2013) MPS Global Painting Art Index (in $) 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Confronto 1H13 vs 1H12 -18,4%  I risultati consuntivi del I semestre 2013 mostrano un lieve calo rispetto al precedente semestre e dopo la fase di assestamento degli ultimi 3 anni: il MPS Global Painting Index è in diminuzione del -18,4 % su a.p.  Il mercato resta ancora lontano dal picco del 2008, favorito dal boom dell’arte contemporanea e dall’effetto valuta, e la ripresa sembra oggi ostacolata nei segmenti a maggior capitalizzazione: MPS Art Prewar Index (-35,3% su a.p.) e Mps Art Post war Index (4,6% su a.p.) in ribasso nonostante i record mondiali di questo semestre. Fonte: il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle principali case d’aste.  Il catalogo fa la differenza: la clientela è molto più attenta ed esigente rispetto alla fase euforica del 2008. Bene le opere di qualità, a conferma di un pubblico orientato per i capolavori di rilevanza storica.  Il rafforzamento del $ sulla sterlina, ha influito negativamente sulla performance complessiva dell’indice globale, anche se l’effetto è stato parzialmente compensato dalla crescita dell’Euro. Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito: http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 5
  • 6. Gioielli in asta: i risultati di Dicembre Dopo le ultime aste di gioielli di Hong Kong Anello di diamanti aggiudicato che hanno fatto realizzare a Christie’s un per $10,917,000. fatturato di oltre 110 milioni di dollari nonché Credits: Christie’s il record di vendita per un’asta di gioielli in Asia, è la volta delle aste pre-natalizie di Christie’s e Sotheby’s a Londra e New York. A fine novembre si è tenuta l’asta Important Jewels di Christie’s a Londra, il 10 e il 13 dicembre hanno avuto luogo Magnificent Jewels e Ancient Jewellery di Christie’s New York, mentre l’11 e il 12 dicembre le due aste Magnificent Jewels di Sotheby’s a New York e Fine Jewels a Londra, per un fatturato totale che ha superato i 150 milioni di dollari. I risultati migliori sono quelli relativi all’asta Magnificent Jewels di Christie’s New York, che ha realizzato 65,790,125$ di fatturato, 86% di lotti venduti (il 92% del valore totale), grazie ad una collezione di diamanti molto apprezzata dai collezionisti. Il top lot dell’asta, un anello in Anello di smeraldi e diamanti, platino e diamanti, con taglio rettangolare di aggiudicato per 4,645,000$. 52.58 carati accompagnato da due diamanti Credits: Sotheby’s taglio baguette, ha realizzato $10,917,000, rispetto ad una stima pre-asta di $9,500,000 - $12,500,000. Dalla stessa asta anche un anello con diamante taglio cuscino di 26.72 carati, battutoper $4,309,000 rispetto ad una stima di $4,000,000 - $6,000,000. 460 i lotti proposti nell’asta Magnificent Jewels di Sotheby’s che ha totalizzato un fatturato di 60,550,813$, con l’82% di lotti venduti. Top lot di quest’asta un anello stimato 1,000,000 — 1,500,000$ e aggiudicato per 4,645,000$: in platino e oro 18 carati, con uno smeraldo di 61.35 carati taglio quadrato su una montatura di diamanti di approssimativamente 17 carati, taglio a marquise e pera. A cura della Dott.ssa Manuela Porcu Aggiudicato per 52,500$ un paio di orecchini di Bulgari stimati 18,000 — 22,000$, ispirati al film Cleopatra, che festeggiava quest’anno il suo cinquantesimo anniversario, e alla sua protagonista Elizabeth Taylor. Proposti in asta dalla maison di gioielli per sostenere la charity ETAF fondata nel 1991 proprio dall’attrice per combattere l’ignoranza che regna attorno all’AIDS. Venduta, e ben oltre la stima pre-asta 15,000 — Orecchini in oro, turchesi e 20,000$, anche la curiosa borsa in oro 18 carati a diamanti di Bulgari, aggiudicati per forma di maiale di Paul Frey per La Cloche Frère; 52,500$.Sotheby’s Credits: coda arrotolata inclusa, la borsa è stata aggiudicata per 68,750$. Giunta alla quindicesima edizione invece l’asta annuale Ancient Jewellery della casa d’aste Christie’s, che si distingue per il catalogo composto da una spettacolare varietà di anelli, bracciali, collane, orecchini dalla Grecia, Roma antica, Egitto e Vicino Oriente. 114 i lotti offerti, di cui il 71% venduti, per un fatturato totale di 1,403,937$, che ha superato le aspettative “Cochon Purse” in oro 18 carati, Paul Frey per La Cloche Frères, iniziali. Battuto poco sotto la stima minima (stima aggiudicato per 68,750$. pre-asta di $150,000 - $250,000) per 149,000$, il Credits: Sotheby’s bracciale in oro che costituiva il pezzo principale della collezione proposta in asta, decorato nella parte centrale con un leone su nodo di Eracle, costituito da un doppio giro di fili, lisci e perlinati, proveniente dalla Grecia, circa del 300 D.C. Un bracciale simile è conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, proveniente da Bracciale in oro, periodo ellenistico, Taranto, e riporta una decorazione molto aggiudicato per 149,000$. Credits: Christie’s frequente nella gioielleria dell’epoca. ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 6
  • 7. Sotheby’s: Fine & Magnificent Jewels Con questa sezione del report, questa settimana abbiamo voluto porre l’attenzione su alcuni eventi salienti nel mondo delle aste accaduti nelle ultime settimane. ***** La riflessione vuole essere uno “spazio libero di espressione”, consapevoli che spesso sia utile sentire voci diverse, per riconoscere meglio la propria. Il 12 dicembre nella sede londinese di Sotheby’s si è svolta l’asta Fine Jewels, uno straordinario assortimento di 450 lotti di gioielli d’epoca, compresa una sezione di articoli precedentemente di proprietà del Duca e della Duchessa di Windsor, altri della collezione dell’attrice britannica Alexandra Bastedo e due lotti già proprietà di Flora Sassoon. Tra i pezzi di maggior rilievo si segnalano alcuni preziosi realizzati da Fortunato Pio Castellani e A cura di Vernice Progetti culturali www.verniceprogetti.it Carlo Giuliano, mentre del periodo Art Nouveau, era presente una spilla gioiello raffigurante insetti in smalto plique-à-jour di Frédéric Boucheron. Ma non sono mancati esempi appartenenti alla Mode Blanche firmati Tiffany, Van Cleef & Arpels e Cartier, in cui la maestria orafa nell’incastonatura di diamanti e perle raggiunge l’apice della bellezza e precisione. Infine, il pezzo forte dell’intera asta è stato di certo la magnifica tiara di diamanti della fine del XIX secolo stimata dai 30 ai 50 mila euro e un devant de corsage del 1850 in diamanti. Dall’altra parte dell’Oceano, a New York, ancora Sotheby’s batteva all’asta un’altra importante serie di preziosi, Magnificent Jewels. Dire che è stata una sessione combattuta, sarebbe usare un eufemismo. L’interesse in sala era altissimo e i rilanci non si sono risparmiati, tanto che l’incasso totale realizzato è stato di 60,550,813 milioni di dollari. Una vera maratona del lusso vista la durata dell’asta: cominciata alle 10 della mattina, la sessione si è conclusa soltanto alle 7 del pomeriggio. Un tripudio di gemme, pietre preziose e omaggi all’arte orafa egiziana si sono alternati a gioielli più sobri e delicati. Il top lot se lo è aggiudicato un anello di platino con smeraldo da 61 carati e diamanti. Stimato a 1,500,000 milioni di dollari, è stato venduto per la vertiginosa cifra di 4,645,000 milioni di dollari. ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 7
  • 8. A conversazione con Andrea Accornero: “Prossimi obiettivi? Leggere un libro sull'arte contemporanea con frasi strutturate in maniera corretta e 1/2 riuscire a fare il bagno a Miami quando c'è la fiera” La rubrica “Collezionisti” è dedicata ad approfondire, di volta in volta, il pensiero, le scelte e le opere dei principali collezionisti d'arte contemporanea del territorio nazionale. IDENTIKIT: Nome e cognome: Andrea Accornero Luogo e data di nascita: Torino, 6 settembre 1966 Città di residenza: Milano Attività lavorativa: Avvocato Stato civile: Sposato; due figli, Antonio Guido di 9 anni e Ida di 7 anni Prima opera acquistata: Bruno Zanichelli oppure Daniele Galliano, non ricordo... Quando è nata la tua collezione? Ho iniziato a collezionare quando ero all'Università. Compravo le opere degli artisti della mia generazione, i teenager degli anni Ottanta, principalmente da Guido Carbone. Diciamo che vado a periodi. Attualmente sono molto preso da Carlo Mollino, mi piacciono le sue Polaroid; impazzisco per le donne discinte che fotografava, per come le vestiva e svestiva, per come teneva le fotografie dopo averle stampate. Rispetto al primo nucleo, oggi invece quali priorità hai? Oggi tutto è diverso. Sono invecchiato, mi guardo attorno, sto attento ai giovani ma anche agli artisti che non ci sono più. Che tipo è Andrea Accornero, quanto di autobiografico c’è nella tua collezione? Sono un uomo qualunque che cerca di darsi un tono acquistando qualche opera A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone Andrea Accornero d'arte. Le collezioni sono sempre un poco autobiografiche, ma è meglio non investigare troppo. Secondo te, di chi si parla quando si parla di collezionisti italiani e quale è il ruolo che essi oggi svolgono nel sistema dell’arte internazionale? Collezionista vuole dire tutto e niente. Ci sono collezionisti che hanno lasciato raccolte importantissime alle istituzioni. Penso ad esempio ai Boschi Di Stefano, che vivevano davanti a casa mia a Milano, senza di loro al Museo del Novecento mancherebbero sale importanti. Penso a Claudia Gian Ferrari che ha donato bellissimi lavori. Forse un collezionista per fare qualcosa di buono deve morire senza eredi in modo che la sua collezione sia fruibile da tutti. Tuttavia, quando uno ha figli (come me) e' assai più arduo lasciare i propri averi e le proprie opere allo Stato. ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 (Segue) pag. 8
  • 9. A conversazione con Andrea Accornero: “Prossimi obiettivi? Leggere un libro sull'arte contemporanea con frasi strutturate in maniera corretta e riuscire a fare il bagno a Miami quando c'è la fiera” Carol Rama – Occhi (1966) Quali sono attualmente i tuoi riferimenti in campo galleristico? In Italia seguo con attenzione, tra le altre, le gallerie di Franco Noero, Norma Mangione, Lia A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone Rumma, i Continua e Monica De Cardenas. All'estero, invece, Isabella Bortolozzi, Jack Shainman, Casey Kaplan e Hollybush Garden. Collezionismo, mercato e nuove tecnologie: secondo te, quali sono le potenzialità che le nuove tecnologie offrono ai collezionisti per muoversi nel mercato dell'arte? Il web e' essenziale soprattutto a livello informativo, ma non solo perché serve anche per vendere. Le case d'asta sono avanti in questo, sanno che i loro cataloghi si buttano via subito dopo l'asta (occupano troppo spazio) dunque si trova tutto su internet. Anche per le gallerie è essenziale avere un sito ben fatto, è la loro finestra sul mondo. 2/2 Qual è il prossimo obiettivo che ti prefiggi come collezionista e come amante dell'arte? Leggere un bel libro sull'arte contemporanea, con frasi mai più lunghe di due righe e strutturate in maniera corretta. Come amante dell'arte, andare prima o poi a fare il bagno a Miami quando c'è la fiera (proprio una di quelle cose che per essere fatte richiede, almeno nella mia condizione, di anteporre il piacere al dovere). Carol Rama, Senza titolo (gomme), 1988 Gomma intelata e camere d’aria, cm. 180x130 ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 9
  • 10. Le sculture portatili di Sophia Vari I suo orecchini, bracciali, anelli o collane si chiamano Afrodite, Leda, Proserpina, Medea, Era, Artemis, in omaggio alla mitologia greca, patria di origine di Sophia Vari. Nasce ad Atene, ma è cosmopolita, vive una parte dell'anno in Italia a Pietrasanta dove lavora alle sue sculture monumentali in bronzo e in marmo oltre che dedicasi alla pittura. I suoi gioielli-scultura nascono nei momenti liberi quando Sophia puo'dedicarsi a fare piccoli modelli in plastilina che poi diventano appunto sculture portatili. I materiali sono i piu'svariati, dai nobili: oro e argento, all'ebano o al Pao Amarello, un legno biondo che proviene dal Brasile, al corallo e la perla o alle radici di smeraldo. I piu'sono sono pezzi unici, altri edizioni di 6 o 8 esemplari portati con fierezza dalle donne del jet set internazionale, anelli, bracciali e spille che sposano Bracelet Ulysse la forma geometrica e i volumi con la classicità greca e che ricordano appunto le sue sculture. Il suo mezzo espressivo è dunque la plastilina, quella italiana in primis, grigio verde che ha un profumo di olio d'oliva, Sophia ne ha sempre un pezzo nei suoi bagagli e nei suoi atelier in modo da modellare queste piccole sculture che nascono quando Sophia abbandona la figurazione e si dedica a studiare il volume. Il suo è un linguaggio plastico molto personale e altamente seducente, lei stessa afferma di emozionarsi alle inaugurazioni quando molte belle donne indossano le sue creazioni, sembra quasi di assistere a una mostra nella mostra. A cura della Dott.ssa Paola Gribaudo www.bijouxsophiavari.com Queste opere sono spesso esposte a corollario delle mostre di sculture e pittura di Sophia in tutto il mondo. Nel 2014 sono previste a Istanbul, a Hong Kong, Basilea, Andros, Houston e Londra, si potranno ammirare negli stand delle gallerie internazionali che la rappresentano e nelle principali fiere. Grazie Sophia per farci sempre sognare! Minaudie¦Çre Chryse¦üis Broche pendentif Me¦üde¦üe ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 10
  • 11. Il tesoro di San Gennaro, un valore inestimabile nel cuore di Napoli I Gioielli di San Gennaro, una collezione unica al mondo che va dal 1305 sino ai giorni nostri e che, grazie all’opera della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, è giunta intatta a noi non rimanendo vittima di alcuna spoliazione per finanziare guerre, né subendo alcun furto. Tutte le dieci meraviglie del Tesoro di San Gennaro sono esposti nel Museo, a suggello di un percorso davvero unico ed emozionante. A sinistra: Santa Maria Egiziaca Sotto: San Giovanni Battista A cominciare dall’Ostensorio in oro e argento con brillanti donato da Gioacchino Murat nel 1808, per proseguire con l’Ostensorio in argento dorato, oro, perline, smalti, pietre preziose, rubini, diamanti, zaffiri, realizzato nel 1837 da Gaspare De Angelis e donato da Maria Teresa d’Austria, seconda moglie di re Ferdinando II di Borbone (il quale, per non essere da meno, donò nello stesso anno al Santo Patrono il magnifico Tronetto in argento massiccio, anch’esso in mostra al Museo). E ancora: il Calice con custodia e patena in oro zecchino pagato, l’esorbitante cifra di 3.000 ducati, donato dal Papa Pio IX nel 1849 per ringraziare San Gennaro e la città di Napoli che lo aveva ospitato durante i moti mazziniani di Roma. La Pisside, calice con coperchio in oro per conservare le ostie, opera di Domenico Ascione, donata da Umberto II di Savoia, è 1/2 l’ultimo omaggio regale in ordine di tempo e ricorda la visita a San Gennaro del 5 novembre 1931, del Principe ereditario del Regno d’Italia, residente in quegli anni nel Palazzo reale di Napoli. Infine, la raffinata Croce d’altare del 1707 in argento e corallo di gusto schiettamente barocco, sfuggito alle dispersioni e alle distruzioni attuate nel tempo. Collana di perle e di gemme I Gioielli del Tesoro di San Gennaro sono capolavori di inestimabile valore artistico ed economico, frutto della grande maestria e dell’arte degli orafi di Scuola napoletana. La Collana di San Gennaro, iniziata nel 1679 e donata dai Borbone, con ben tredici (Segue) A cura del Dott. Paolo Ceccherini http://www.mostrasangennaroroma.it/ http://www.museosangennaro.it ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 11
  • 12. Il tesoro di San Gennaro, un valore inestimabile nel cuore di Napoli grosse maglie in oro massiccio alle quali sono appese croci tempestate di zaffiri e smeraldi; laMitra d’argento dorato, risalente al 1713, con oltre 3700 rubini, smeraldi e brillanti; il Mantodi San Gennaro, letteralmente coperto di pietre preziose e di smalti raffiguranti le insegne araldiche del casato; il Calice d’oro tempestato di rubini, smeraldi e brillanti, del 1761, realizzato da Michele Lofrano ; la Pisside (calice con coperchio, per conservare le ostie) in argento dorato, opera del famoso orafo Domenico Ascione di Torre del Greco che, proveniente dalla patria del corallo lavorato, la costellò di cammei e di decorazioni in malachite. Questi sono solo alcuni degli straordinari capolavori donati al Santo Patrono di Napoli ed esposti nel Museo del Tesoro di San Gennaro. 2/2 30 ottobre 2013 ~ 16 febbraio 2014 Fondazione Roma Museo Palazzo Sciarra Collana di San Gennaro Mitria con infulle Sette secoli di storia, un viaggio attraverso donazioni di papi, imperatori, re, uomini illustri e persone comuni, per ricostruire uno dei più importanti e ricchi tesori d’arte orafa al mondo, il leggendario Tesoro di San Gennaro. Promossa da Fondazione Roma e organizzata da Fondazione Roma – Arte – Musei, in collaborazione con il Museo del Tesoro di San Gennaro, l'esposizione è curata da Paolo Jorio, direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro, e Ciro Paolillo, esperto gemmologo e docente presso l'Università La Sapienza di Roma. Per la prima volta al di fuori della città di Napoli verrà presentato non solo il Tesoro del Santo, ma documenti originali, dipinti, sculture, disegni e arredi sacri, che restituiscono la straordinaria storia di un culto, una città, un popolo. Con venticinque milioni di devoti sparsi in tutto il mondo, San Gennaro è il santo cattolico più famoso e conosciuto nel mondo. Il Tesoro a lui dedicato è unico nel suo genere: formatosi lungo settecento anni di storia, grazie alle numerose donazioni, si è mantenuto intatto da allora, senza mai subire spoliazioni e senza che i suoi preziosi fossero venduti. A proteggerlo la Deputazione della Real Cappella del Tesoro, organizzazione laica voluta da un voto della Città di Napoli il 13 gennaio 1527 deputata prima alla sovrintendenza sulla costruzione della Cappella dedicata al Santo nel Duomo di Napoli, poi alla difesa della collezione da minacce esterne. Ancora oggi formata da dodici famiglie che rappresentano gli antichi "seggi" di Napoli. La mostra offre l'occasione per approfondire dal punto di vista scientifico l'inestimabile valore artistico e culturale del Tesoro. Il percorso espositivo analizza il culto di San Gennaro, dalle sue origini, allo splendore dei due capolavori più straordinari della collezione: la Collana di San Gennaro, in oro, argento e pietre preziose, realizzata da Michele Dato nel 1679 e la Mitra, in argento dorato con diamanti, rubini, smeraldi e due granati, creata da Matteo Treglia nel 1713, e della quale ricorre quest'anno il terzo centenario. Intrisa di significato la scelta delle pietre preziose da impiegare. Settanta opere di inestimabile valore, lungo un percorso affascinante alla scoperta del Tesoro di San Gennaro e la sua lunghissima storia legata a doppio filo a Napoli, tra devozione e pregiudizio, fede e incredulità. Questa è la straordinaria storia di un popolo, questo è il tesoro di San Gennaro. A cura del Dott. Paolo Ceccherini http://www.mostrasangennaroroma.it/ http://www.museosangennaro.it ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 12
  • 13. I Gioielli della Corona inglese Gioielli, monete, vestiti, corone, scettri, spade, tuniche e non solo. Stiamo parlando di uno dei tesori più grandi esistenti e mai esistiti al mondo, vale a dire la collezione dei reali d’Inghilterra, conosciuta come i Gioielli della Corona (Crown Jewels). Custoditi nella celebre Torre di Londra, uno dei monumenti più famosi della capitale, i gioielli risalgono al periodo successivo alla restaurazione degli Stuart, in quanto parte di essi andò persa durante il governo di Oliver Cromwell, che nel 1649 ordinò che tutti i simboli del potere reale fossero distrutti. Fu solo nel 1660 che la collezione fu ricomposta, quando Carlo II ordinò nuovi gioielli, simili a quelli del padre Carlo I, che vennero ultimati per la sua incoronazione del 1661. La collezione più antica risale al periodo anglo-sassone del XIII secolo, ed è rappresentata dal tesoro di Giovanni Senza Terra (John Lackland). Nel 1303 i gioielli subirono però una rapina nell’Abbazia di Westminster, e si decise così di metterli in custodia nella Torre. Successivamente, il noto colonnello Thomas Blood cercò nuovamente di rubarli corrompendo il custode, e da allora i gioielli furono trasferiti in una parte dell’edificio conosciuta con il nome di “Jewels House”, che ne garantiva la difesa armata. Oggi, nel salone d’ingresso si ammirala collezione rappresentata dalle mazze e dalle spade di Stato e Giustizia, ordini cavallereschi A cura della Dott.ssa Giulia Ferri e altre decorazioni di Stato. Nel sotterraneo, invece, si trova la collezione di maggior prestigio, il cui pezzo più importante è la Corona Imperiale di Stato del 1937, un magnifico esemplare di quasi 3000 diamanti, che incorpora centinaia di perle, zaffiri, smeraldi e una delle pietre più preziose al mondo: la piccola Stella d’Africa di 317 carati, il diamante conosciuto anche come Black Prince’s Ruby. La corona viene indossata per tradizione alla conclusione della cerimonia di incoronazione, oltre che per l’inaugurazione annuale del Parlamento inglese. Tra i gioielli più importanti vi è la Corona della regina madre, nota per includere il famoso diamante Koh-i-Noor, e lo Scettro del Sovrano con la croce, conosciuto come Scettro di St Edward che incorpora il più grande diamante esistente al mondo, ossia la Grande Stella d’Africa (530 carati). Tra i gioielli più antichi, al contrario, vi è il Cucchiaio dell’unzione del XIII secolo e l’Ampolla dell’unzione del XIV secolo. Il tesoro della Regina è quindi una collezione che fa girare la testa, la cui peculiarità sta nel fatto che i gioielli, a differenza di quelli di altre dinastie regnanti in Europa, sono ancora in uso, ciò la rende una collezione ‘vivente’. Una sua visita costituisce tappa obbligata per tutti coloro che si recano a Londra, occasione anche per ammirare uno dei capisaldi della storia inglese, vale a dire la Torre di Londra. Corona della Regina Maria (1911) e Corona della Regina Madre Elisabetta (1937) La Fringe Diamond Tiara La Torre di Londra, sede dei Gioielli della Corona inglese ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 13
  • 14. Gioielli di luce a Lione: la Fête des Lumières Rubini, smeraldi, diamanti e poi ancora preziose perle candide e gemme di agata rosa, ambra gialla e lapislazzuli blu. E una città che si mostra in tutto il suo splendore, come una donna che vuol attirare su di sé le attenzioni dei passanti. Lione durante la Fête des Lumières è questo. Nel rigidissimo e grigio Dicembre, per alcuni giorni, si veste di gioielli di pura luce, colorati e sfavillanti. Al calar della sera il centro storico si anima di istallazioni create ad hoc da artisti provenienti da tutto il mondo. Queste segnano, fra vicoli e piazze, percorsi e traiettorie in grado di portare lo spettatore in una dimensione altra. Da sogno. Lione di colpo, da città medievale con una storia ben visibile e riconoscibile diventa una delle città immaginate da Calvino in cui le regole di costruzione dei palazzi sembrano assurde, le prospettive ingannevoli e ogni cosa ne nasconde magicamente un’altra. Le facciate degli edifici del potere politico e religioso si animano di personaggi e animali Varie immagini della Città di Lione durante la Fête des Lumières fantastici, all’improvviso si crepano, crollano, s’incendiano e incredibilmente si “autoricostruiscono”. Personaggi della fantasia di grandi e piccini, animali fantastici, suggestioni di mondi lontani prendono vita in questo incredibile gioco di luci magistralmente architettato. E così capita di vedere il Piccolo Principe che salta da un balcone a un altro dell’Hotel de Ville oppure la cattedrale di Notre Dame de Fourviére che dall’alto della sua collina detta il tempo, come un vero e proprio direttore d’orchestra, all’illuminazione delle ventiquattro colonne del Palazzo di Giustizia. E tu non puoi dire altro che un meravigliato “Ooooh!”. A cura della Dott.ssa Francesca Rosini www.fetedeslumieres.lyon.fr 1/2 ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 14
  • 15. Gioielli di luce a Lione: la Fête des Lumières 2/2 Alle origini della Festa La Festa delle luci è una manifestazione popolare che si tiene a Lione, in Francia, ogni anno per 4 giorni intorno alla data tradizionale dell'8 dicembre. La città si mise sotto la protezione della Vergine Maria nel 1643, anno nel quale la regione Lionese era stata toccata dalla peste. I notabili della città fecero voto di salire ogni anno sulla collina di Fourvière per renderle omaggio se fosse cessata l'epidemia. Quell'anno l'epidemia si fermò e a Lione un solenne corteo municipale composto da consiglieri e notabili si recò dalla Cattedrale di Saint-Jean alla collina di Fourvière fino ad una piccola cappella per offrire alla Vergine ceri e offerte per ringraziarla della sua protezione. I pellegrinaggi si molteplicarono e la cappella, pur essendo stata ampliata, diventò troppo piccola. Nel 1830 il campanile della piccola cappella, andando in rovina, fu demolito. Ne fu ricostruito uno sul quale fu sovrastata una statua dorata raffigurante la Madonna. L'8 settembre del 1852, giorno della festa della natività della Vergine, doveva essere inaugurata la nuova statua. Ma un'alluvione del fiume Saône impedì che la statua fosse pronta in tempo e la data dell'inaugurazione venne spostata all'8 dicembre, festa dell'Immacolata concezione. La statua fu finalmente eretta sul campanile. Per la cerimonia erano previsti fuochi d'artificio dall'alto della collina accompagnati dalle fanfare delle bande musicali nelle strade. Ma a causa di un violento temporale che si abbatté su Lione, si decise di annullare i festeggiamenti. Il tempo tuttavia migliorò nel pomeriggio e, spontaneamente, i lionesi, in segno della loro adorazione alla Vergine, illuminarono con candele, lumini e lampioncini le facciate delle proprie case e scesero nelle strade, cantando cantici e gridando "Viva Maria" fino a tarda notte. A cura della Dott.ssa Francesca Rosini www.fetedeslumieres.lyon.fr ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 15
  • 16. Federica Quaglia: la luce, il colore e l’armonia Federica Quaglia è la luce, il colore, l’armonia con cui crea i suoi originalissimi gioielli; gemmologa di fama internazionale, concentra la sua attenzione sui contrasti cromatici che lei stessa definisce “accostamenti audaci”. La produzione punta su studiate “dissonanze stilistiche” che sono lo specchio della sua forte personalità, unita a una delicatezza e sensibilità non comuni. I gioielli di Federica Quaglia sono simbolo di femminilità, la grande padronanza stilistica e tecnica nascono a seguito degli studi conseguiti presso la prestigiosa Deutsche Gemmologische Gesellschaft di Idar Oberstein in Germania, ma anche a seguito della specializzazione in Storia e Valutazione sui gioielli antichi e moderni conseguita all’Institut National De Gemmologie di Parigi che hanno permesso a questa straordinaria gemmologa friulana di realizzare gioielli coniugando A cura della Dott.ssa Grisca Grava con alchemica originalità tradizione del gioiello antico con le più moderne tecniche dell’oreficeria. La ricerca che Federica Quaglia porta innanzi la conduce a risultati sempre dall’essenzialità affascinante e sofisticata; le sue radici (terra di caparbietà e fierezza) la portano a realizzare opere eleganti e al contempo di gran carattere distinguendo questa produzione per originalità ma soprattutto per un’aurea di mistero che avvolge ogni singolo pezzo. Non è un caso che dopo un’intensa attività nell’alta gioielleria a Roma, Federica Quaglia sia tornata nella terra natale con la precisa volontà di creare una propria linea di gioielli a tiratura limitata presso il proprio atelier di Udine, con il preciso intento di creare gioielli esclusivi e di gran fascino che possano distinguersi e far distinguere. Di fianco: Varie produzioni di Federica Quaglia MOSTRE REALIZZATE 2013 • 12 dicembre Londra, Sotheby's • 27 ottobre Castello di San Fabiano Monteroni d'Arbia, Siena • 12 - 13 ottobre Castello di Roncade • 13 - 14 aprile Castello di Roncade 2012 • 22 dicembre Udine, studio FQ, via Ginnasio Vecchio 5 • 15 - 16 settembre 4 amici al bazar Udine, casa blu di Monasteto •23 - 24 marzo Mostra di primavera Ginevra 2011 • dicembre Castello di Roncade • dicembre Parigi, Tajan (casa d'aste) • 15 - 18 settembre Caravanserraglio Parigi, Ambasciata d'Italia, rue de Varenne 16 • 10 - 30 agosto Il Tesoro dei Caraibi San Salvador Bahamas • 14 - 17 luglio Gioie Tappeti Diamanti al Mittelfest Cividale del Friuli, Piazza Dante 13 • aprile Caravanserraglio Roma • marzo Milano, Sotheby's ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 16
  • 17. “Reaching art” è la rubrica in collaborazione con Artribune, dedicata ad un approfondimento sul pensiero e le opere degli artisti esposti nelle principali mostre organizzate sul territorio nazionale. Questa settimana: Ron Arad, Reverse 20 dicembre 2013 - 30 marzo 2014 Pinacoteca Agnelli, Torino La costante sperimentazione dell'artista, designer e architetto Ron Arad (Tel Aviv, 1951) con i materiali, e il suo modo radicalmente nuovo di concepire forma e struttura, lo hanno posto all’avanguardia dell’arte e del design contemporanei. Assurto a fama internazionale con la sua “Rover chair” e la libreria a serpente “Bookworm”, Arad ha collaborato con marchi importantissimi quali Alessi, Vitra, Moroso, Swarovski e, oltre a tanti altri progetti acclamati dalla critica, ha progettato il negozio di Yohji Yamamoto di Tokyo. Nella mostra “Reverse” si concentra su un importante nuovo progetto, presentato per la prima volta quest'anno al Design Museum di Holon, iconico edificio progettato da Arad a Tel Aviv, che, attraverso esperimenti fisici e simulazioni digitali, esplora il modo in Ron Arad - Roddy Giacosa 2013 cui le carrozzerie delle automobili, soprattutto Fiat 500, si comportano sotto compressione. Sulle pareti bianche degli spazi disegnati da Renzo Piano al quarto piano della Pinacoteca Agnelli, Arad installerà “Dried Flowers” (2013): sei Fiat 500 schiacciate e appiattite, in modo da togliere il senso della profondità come in un cartone animato o nel disegno di un bambino. I veicoli schiacciati circonderanno un telaio di formatura in legno ricurvo, uno stampo utilizzato per sagomare e adattare i pannelli metallici della 500 preso in prestito dall'Archivio e Museo Fiat. A fianco, Arad presenterà “Roddy Giacosa” (2013), una nuova scultura, creata posizionando centinaia di barre in acciaio inox lucido su un'armatura metallica, con la forma di una Fiat 500. A cura di Claudia Giraud www.artribune.com ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 17
  • 18. Il calendario delle Aste della settimana di ArtsLife 16 dicembre – 22 dicembre 16 dicembre 18 dicembre Artcurial Parigi Libri e manoscritti Babuino Roma Importanti dipinti e arredi antichi e del XIX secolo. Pastori da presepe da collezioni italiane. Argenteria, porcellane, libri e collezionismo (anche il 17/18/19) Bonhams New York Arti decorative del XVI secolo Dorotheum Vienna Gioielli Mecenate Aste Milano Arte Moderna e Contemporanea Pandolfini Firenze Arte orientale Wannenes Genova Arte asiatica Wannenes Genova Arte moderna e contemporanea Artcurial Parigi Orologi Bloomsbury Londra Libri d’antiquariato Dorotheum Vienna Gioielli Dorotheum Vienna Giocattoli Galleria Pace Milano Arte moderna e contemporanea Pandolfini Firenze Arte moderna e contemporanea Pandolfini Firenze Arti decorative del XX secolo Piasa Parigi Dipinti antichi, mobili e oggetti d’arte Sotheby’s New York Design (la Collezione Yurcik) Sotheby’s New York Design del XX secolo Sotheby’s New York Tiffany Sotheby’s Parigi La collezione di Raoul Simonson di letteratura europea del XV secolo 17 dicembre Artcurial Parigi Gioielli Cambi Genova Oggetti d’arte cinese (anche il 18) Christie’s Londra Armi Christie’s Londra Estetica giapponese Christie’s New York Orologi Dorotheum Vienna Antiquariato e Dipinti International Art Sale Milano Gioielli, orologi, argenti Mecenate Aste Milano Grafica e Opere di Arte Moderna e Contemporanea Meeting Art Vercelli 32 opere di Xante Battaglia Pandolfini Firenze Reperti archeologici Phillips New York La collezione di Betty Lee e Aaron Stern Phillips New York Design Piasa Parigi Ceramiche francesi Piasa Parigi XL (Xavier Lust), un designer d’avanguardia Sotheby’s New York Judaica Sotheby’s New York Arte internazionale e di Israele Tajan Parigi Arte russa Wannenes Genova Arti decorative e design 19 dicembre Cambi Genova Design Christie’s New York Design e arti decorative del XX secolo Christie’s New York Tiffany Christie’s Mumbai Arte dell’Asia del sud Little Nemo Torino Arti del XX secolo Dorotheum Vienna Mobili rustici Dorotheum Vienna Arte moderna e contemporanea 20 dicembre Decrescenzo Roma Importanti gioielli, argenti e orologi da polso (anche il 21) Dorotheum Vienna Strumenti musicali 21 dicembre Meeting Art Vercelli Antiquariato 22 dicembre Meeting Art Vercelli Antiquariato www.artslife.com A cura di ArtsLife, portale di critica ed economia dell’arte www.artslife.com/tv ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 18
  • 19. Cultura e creatività al servizio dell’economia: Convegno di Banca Mps e Università Luiss sulle opportunità dell’Industria culturale e creativa Economia, creatività e cultura al tempo della crisi. E’ il tema del convegno a cura di Banca Monte dei Paschi di Siena e Luiss Guido Carli che si è svolto venerdì 13 dicembre a Roma. E’ un tema di grande attualità, quello della cultura intesa come maggior industria e risorsa del paese, sul quale si sono confrontati, Paolo Cuccia, presidente Gambero Rosso Holding e presidente di Artribune, Paola Gribaudo, curatore editoriale e “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”, Luca Fiorito, docente di Economia all’Università di Palermo, e Paolo Ceccherini, Area Research e Investor Relations di Banca Mps. Le industrie culturali rappresentano un insieme variegato ed in forte evoluzione. Secondo uno studio svolto dalla Commissione Europea (2006), le industrie culturali sono divise in “Settori Culturali” e “Industrie creative”. Per il settore A cura del Dott. Paolo Ceccherini culturale si prendono in esame due blocchi di attività: il primo è il vero e proprio nucleo delle attività culturali composto da visual arts, performing arts ed heritage; il secondo è costituito dalle cultural industries. Il settore creativo (creative industries), invece, comprende un insieme di funzioni collegate in forme più o meno dirette alla produzione, come il design, l’architettura, la pubblicità. Lo stretto legame tra cultura ed economia è chiaramente esplicitato nella Convenzione UNESCO, in vigore da marzo 2007, che afferma il principio della complementarietà degli aspetti economici e culturali dello sviluppo, confermando quindi come non ci possa essere sviluppo economico senza sviluppo culturale (e viceversa). Ne è una ulteriore prova il sostegno invocato dalle principali scuole di pensiero all’economia della conoscenza, le quali individuano nel capitale umano uno dei principali input immessi nel sistema produttivo. Il valore culturale, inoltre, non è solo presente nei prodotti e servizi ma è presente nella stessa impresa. In particolare, la cultura d’impresa è un valore che è sempre presente in un’azienda che sa internazionalizzarsi, e che deve arricchire il territorio in cui l’impresa va a insediarsi, interagendo con esso non solo in termini strettamente economici, ma appunto, anche culturali. In tale contesto, l’imprenditore in quanto agente di sviluppo, assume di conseguenza un ruolo di mediatore culturale. La cultura diviene così una risorsa, un canale privilegiato di promozione del pensiero innovativo, che si esplicita nel recente affermarsi del concetto di “distretto culturale”. Il distretto culturale è un sistema territorialmente delimitato di relazioni che integra il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi che a quel processo sono connessi. La sua realizzazione ha due obiettivi: rendere più efficiente ed efficace il processo di produzione della “cultura”, ed ottimizzare i suoi impatti economici e sociali su scala locale. Nuove forme di finanziamento si inseriscono nel panorama culturale, il più innovativo è il crowdfunding, ovvero un finanziamento collettivo tramite il quale tante persone contribuiscono con somme più o meno alte ad un progetto o a un'iniziativa, divenendone supporter e promotori. Laddove i social media hanno abbassato le barriere d'accesso (e di produzione) all'informazione, il crowdfunding ha favorito la condivisione di capitali, incentivando così una democratizzazione dell'innovazione e della filantropia. In Italia si contano 41 piattaforme di crowdfunding, di cui 27 attive e 14 in fase di lancio, con 52.000 progetti che al 2013 hanno raccolto 23 milioni di Euro. ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 19
  • 20. L’Appuntamento In Evidenza Della Settimana 1/2 In occasione della mostra organizzata da Theca Gallery Lugano presso Bergamo Arte Fiera a gennaio 2014 sarà presentata la pubblica dell’artista Carlo Buzzi. Il soggetto inedito è intitolato “SAVON” e sarà affisso in 100 fogli formati 100x70cm per 15 giorni dal 20 dicembre fino ad inizio gennaio, proprio quando sarà inaugurata la mostra Voyage en Italie [1961-1991]. La mostra pubblica “Savon” è un’operazione coaudivata da Theca Gallery Lugano e curata da Stefano Roberto Mazzatorta, direttore della Galleria Civica di Campione d’Italia. Ecco come il curatore definisce il progetto installativo: Inaugurazione: 20 dicembre 2013, ore 13 “Carlo Buzzi il Coraggioso. Non si placa la vena dissacratoria dell’artista, dopo van Gogh, Picasso, Wittgenstein e Kosuth; la sfida è indirizzata verso un mostro ancora più sacro. Non si tratta, semplicemente, di un confronto con l’iconografia natalizia, ma di un raffronto diretto (quasi irriverente) con un simbolo. La modalità della sfida? La sostituzione. Carlo Buzzi quest’anno sostituisce Babbo Natale. Consegnandosi alla pubblicità, Buzzi le sottrae quest’icona dalle mani, così liberando e finalmente restituendo Babbo Natale alla fantasia pubblica, anzi urbana.” Carlo Buzzi, artista contemporaneo che lavora prevalentemente con l’arte pubblica ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 20
  • 21. L’Appuntamento In Evidenza Della Settimana 2/2 In un inevitabile intreccio di luci ed ombre il mondo dell’adolescenza preme tuttora come una pentola contenente acqua in ebollizione. Gli adolescenti entrano nella psiche dell’analista con un’inconfondibile carta d’identità, recando con sé, nella patologia e nella normalità, un profumo penetrante. Egli rappresenta l’impulso più forte e irresistibile di ogni essere: l’impulso all’autorealizzazione. “NEVERLAND” l’isola che non c’è, lavoro di ART (Arteterapia) presentato da Filomena Longo per AMY D Arte Spazio, diventa progetto artistico di economART, incentrato sull’economia del disturbo nel disagio giovanile. Spetta a Filomena Longo, nelle vesti di artista psicoterapica, un compito arduo: creare una decodifica artistica del disagio. L’arte risulta essere in questo senso uno strumento efficace per entrare in relazione con l’universo giovanile poiché possiede la capacità di sfruttare i codici comunicazionali che appartengono al linguaggio dell’adolescente: un linguaggio non verbale ma visivo, fatto di immagini e simboli. Il giovane diviene parte attiva e scopre di poter intervenire sulle immagini per modificarle e/o usarle come strumenti per raccontare il proprio mondo interno e per esplicitare il proprio disagio (immobilità, aggressività, assenza d’identità, anoressia, omologazione, mancanza di appartenenza). ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 21
  • 22. In vista del periodo natalizio, il prossimo numero dell’Art Weekly Report sarà il 20 Gennaio 2014 Si ringrazia sentitamente coloro che hanno collaborato alla realizzazione del report e auguriamo a tutti voi Buone Feste!! La redazione ART WEEKLY – 16 DICEMBRE 2013 pag. 22
  • 23. CONTATTI Responsabile Area Pianificazione Strategica, Research & Investor Relations Alessandro Santoni, PhD Email: alessandro.santoni@banca.mps.it Tel:+39 0577-293753 Autori della Pubblicazione Paolo Ceccherini Responsabile Art Weekly Report Email: paolo.ceccherini@banca.mps.it Tel:+39 0577-29-8424 I grafici sono frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle principali case d’aste e dai principali infoprovider. Vuoi ricevere gratuitamente via Email l’Art Weekly Report? DISCLAIMER: La presente analisi è stata predisposta esclusivamente a fini d’informazione. Il presente documento non costituisce offerta o invito alla vendita o all’acquisto di titoli o di qualsivoglia altro bene, esercizio o attività in esso descritti, né potrà costituire la base di alcun contratto. Nessun affidamento potrà essere fatto per alcuna finalità sulle predette informazioni. Banca Monte dei Paschi non ha provveduto a verifica indipendente delle informazioni e non intende fornire alcuna dichiarazione o garanzia, esplicita o implicita, in merito all’accuratezza o completezza delle informazioni contenute nel presente documento. Nei limiti consentiti dalla legislazione vigente, la Società (inclusi suoi amministratori, partner, dipendenti, consulenti o altri soggetti) declina ogni responsabilità in relazione a qualsivoglia informazione ovvero omissione di cui al presente documento, ovvero all’eventuale affidamento che possa esservi fatto da alcuno. Banca Monte dei Paschi non si assume alcun impegno a fornire al destinatario alcun accesso ad informazioni aggiuntive ovvero ad aggiornarle o correggerle. Le presenti informazioni non potranno essere estratte, riassunte, distribuite, riprodotte o utilizzate senza il previo consenso di Banca Monte dei Paschi. La ricezione delle presenti informazioni da parte di qualsivoglia soggetto e le informazioni stesse di cui al presente documento non costituiscono, né dovranno essere ritenute come costituenti, prestazione di consulenza all’investimento a detto soggetto da parte di Banca Monte dei Paschi. In nessuna circostanza, Banca Monte dei Paschi, ovvero qualsivoglia azionista, controllata o dipendente della stessa, potrà essere contattato direttamente in relazione alle presenti informazioni.