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Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
                     Facoltà di Economia

     Master in “STUDI EUROPEI E RELAZIONI INTERNAZIONALI”




LA POLITICA DI COESIONE E LA POLITICA DI SVILUPPO
 RURALE DELLA UE: EVOLUZIONE E PROSPETTIVE DI
           RIFORMA NEL CICLO 2007-2013




                       ANTONIO BONETTI




                      Roma, 24 ottobre 2006
Antonio Bonetti
                                                         Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE



1. Quali sono le finalità della Politica di Coesione e della Politica di sviluppo rurale?

Le finalità sono ridurre la marginalità economica e sociale delle aree più arretrate e/o
svantaggiate (aree rurali, aree montane, aree insulari, etc.) del territorio comunitario.

Le aree più arretrate oggetto degli interventi più rilevanti della Pol. Coesione sono
chiaramente definite (regioni - NUTS II - il cui livello del PIL pro-capite medio è inferiore al
75% di quello medio dell’UE, tradizionalmente indicate come “regioni Ob. 1”).

Fra le aree svantaggiate più rilevanti troviamo anche le aree rurali in relazione alle quali,
tuttavia, la definizione non è mai stata altrettanto chiara e definita. Recentemente la
Commissione Europea si è indirizzata sulla definizione OCSE di area rurale: “area a rischio di
spopolamento”.


2. Gli interventi a sostegno dello sviluppo rurale

Gli interventi a sostegno dello sviluppo rurale, in sostanza, fino al ciclo di programmazione
2000-2006, si possono considerare come parte integrante della Pol. Coesione.
Il FEOGA Orientamento, alla stregua dei Fondi Strutturali, finanzia interventi infrastrutturali
e di sostegno alle strutture agricole di medio termine.

Solo con la “riforma Fischler” della Politica Agricola Comune (PAC), disciplinata dal Reg.
(CE) 1782/2003 (entrata in vigore in Italia il 1 gennaio 2005) e la conseguente piena
definizione di un secondo “pilastro” della PAC – appunto lo sviluppo rurale – tali interventi
acquisiscono una maggiore compiutezza come politica autonoma.

Ancora nel ciclo 2007-2013, tuttavia, la Politica di sviluppo rurale continuerà sostanzialmente
a seguire i principi di fondo della Pol. Coesione.


3. La Politica di Coesione Economica e Sociale e i Fondi Strutturali

A cosa servono i Fondi   Sono il principale strumento di attuazione della Politica di Coesione (art.
Strutturali (FS):        158 del Trattato UE), volta a ridurre i divari strutturali tra le Regioni
                         dell’UE.
Chi può beneficiarne:    Amministrazioni pubbliche (a vari livelli); imprese private (anche non
                         profit), singoli individui (p.e. con i corsi formativi gratuiti).
Come vengono utilizzati: Stati membri, Regioni e Commissione negoziano programmi pluriennali in
                         cui vengono definiti azioni e obiettivi; vincoli normativi all’utilizzo dei
                         Fondi; procedure comuni di gestione dei Fondi e di rendicontazione delle
                         spese (cicli di programmazione)
Antonio Bonetti
                                                      Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE


4. Tavola sinottica sui Fondi Strutturali

           Fondi                    Anno di                             Funzioni
                                  istituzione
FESR (Fondo Europeo di                1975       Ha sempre avuto un ruolo primario di strumento
Sviluppo Regionale)                              finanziario per favorire: (i) il recupero delle aree
                                                 europee in ritardo di sviluppo, insulari o con
                                                 particolari handicap fisici; (ii) la competitività di
                                                 aree industriali in declino e aree urbane
                                                 degradate
FSE (Fondo Sociale Europeo)         1957         Viene istituito soprattutto per favorire la
                                                 formazione professionale dei lavoratori e la loro
                                                 mobilità. Costituisce correntemente il principale
                                                 strumento di finanziamento della Strategia
                                                 Europea per l’Occupazione
FEOGA Orientamento                  1962         Finanzia interventi di sviluppo rurale e di aiuto
                                                 agli agricoltori nelle regioni che presentano
                                                 maggiori ritardi di sviluppo (e nel resto
                                                 dell'Unione, nel quadro della Politica Agricola
                                                 Comune)
SFOP – Strumento                    1993         Finanzia le riforme strutturali del settore della
Finanziario di Orientamento                      pesca
della Pesca

Fondo di Coesione                1992 (1994)     Ha sempre avuto un ruolo specifico di sostegno
                                                 per quei paesi con particolari ritardi di sviluppo
                                                 (nel 1992: Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia)
                                                 e una forte finalizzazione settoriale (reti di
                                                 trasporti e ambiente)
Fondo di Solidarietà dell’UE        2002         Istituito recentemente, ha comunque una natura
                                                 particolare avendo la sola finalità di finanziare
                                                 interventi in aree colpite da catastrofi naturali

5. I principi fondamentali dei FS stabiliti dalla riforma del 1988

   1. Concentrazione (finanziaria, geografica e settoriale);
   2. Complementarietà e partenariato (l’azione delle Istituzioni comunitarie deve essere
      complementare a quella delle Regioni e degli Stati Membri, ai sensi del principio di
      sussidiarietà);
   3. Programmazione pluriennale: il cofinanziamento dei FS si deve basare su una
      “programmazione” negoziata fra Commissione e SM di obiettivi e azioni e deve: (i)
      sostanziarsi in autentici programmi “complessi” di sviluppo economico di durata
      pluriennale; (ii) avere una sua coerenza interna; (iii) essere informato a criteri di
      coerenza/coordinamento con altri programmi di politica economica;
   4. Addizionalità: la spesa pubblica per lo sviluppo e per il capitale umano finanziata
      dall’UE con i FS deve “aggiungersi” e non sostituirsi a quella degli Stati Membri (per
      le varie linee di azione sono negoziati e stabiliti dall’inizio i tassi di partecipazione
      finanziaria dell’UE)
Antonio Bonetti
                                                                   Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE


6. La concentrazione finanziaria

Gli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali devono:
1. essere concentrati su un numero limitato di “obiettivi”, che possono essere classificati
in due categorie:
- obiettivi territoriali: interessano aree specifiche della Comunità, caratterizzate da
situazione di arretratezza economica che si vuole contribuire a superare (aree Ob. 1) o, nel
caso del ciclo 1994-99, da specifiche problematiche di declino socio-economico e/o di perdita
di competitività da contrastare (aree Ob. 2, Ob. 6 e Ob. 5b);
- obiettivi orizzontali (o funzionali): sono obiettivi trasversali alle varie regioni, interessando
tematiche specifiche (in particolare: miglioramento delle strutture agricole ed ittiche e
valorizzazione del capitale umano);

2. prevedere tassi di partecipazione dell’UE differenziati a seconda dell’obiettivo (la
partecipazione finanziaria è più elevata nelle aree in maggiore ritardo di sviluppo e/o per certi
tipi di intervento).

7. Obiettivi territoriali e concentrazione territoriale

Gli obiettivi territoriali possono concernere:
- le regioni: l’intervento sulle regioni costituisce il core della Politica di Coesione, come
previsto dall’art. 158 del Trattato. Il loro inserimento nelle aree Ob. 1 o nelle aree Ob. 2 viene
stabilito in base a un unico criterio. Le regioni il cui livello del PIL pro-capite medio è
inferiore al 75% di quello medio dell’UE rientrano nell’Ob. 1;
- i “Paesi della Coesione”: gli Stati membri il cui RNL pro-capite risulta inferiore al 90% di
quello medio dell’UE possono beneficiare del Fondo di Coesione, operativo a partire dal 1
gennaio 1994 (interviene su scala nazionale).

In relazione agli obiettivi territoriali, in sostanza, si può parlare indifferentemente di
concentrazione finanziaria o di concentrazione territoriale.

8. Gli Obiettivi nel ciclo 1994-99 e nel ciclo 2000-2006

            O b ie ttiv i                  C ic lo 1 9 9 4 -9 9                       C ic lo 2 0 0 0 -2 0 0 6
                                                           FESR
                                                                                                        FE SR
                                                            FSE
                                  O b. 1
                                                       F E O G A O r.
                                                                                                          FSE
                                                           SFO P
                                                                               O b. 1
                                                           FESR
                                                                                                    F E O G A O r.
                                                            FSE
                                  O b. 6
        O b b. t er rito ria li                        F E O G A O r.
                                                                                                        SFO P
                                                           SFO P
                                                           FESR
                                  O b. 2
                                                            FSE
                                                       F E O G A O r.          O b. 2                   FE SR
                                  O b. 5b                  FESR
                                                            FSE
                                                       F E O G A O r.
                                  O b. 5 a                                        *                         *
                                                           SFO P
        O b b. fu nz io n ali
                                  O b. 3                    FSE
                                                                               O b. 3                     FSE
                                  O b. 4                    FSE
Antonio Bonetti
                                                            Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE


9. Concentrazione finanziaria e Obiettivi prioritari nel ciclo 2007-2013
Obiettivi prioritari                              Mission
Obiettivi territoriali Convergenza (ex Ob. 1)     Accelerare la convergenza degli Stati membri e delle
                                                  regioni meno avanzate
                     Competitività regionale e    Rafforzare, al di fuori delle regioni meno avanzate,
                     Occupazione                  la competitività e l’attrattività delle regioni nonché
                                                  l’occupazione, anticipando il cambiamento socio-
                                                  economico
Obiettivo            Cooperazione Territoriale    Cooperazione transfrontaliera (lungo i confini
orizzontale          Europea                      “esterni”, marittimi e terrestri)
                                                  Cooperazione transnazionale
                                                  Reti di cooperazione e di scambio di “buone prassi”

10. Fondi Strutturali e altri Fondi comunitari a sostegno delle politiche agricole in Italia
nel ciclo 2000-2006 e nel ciclo 2007-2013

         Ciclo 2000-2006                         Ciclo 2007-2013

                                                                                 Pol. Coesione
                                                       FESR
                                                        FSE
                FESR
                 FSE
              FEOGA Or.                                                             II Pilastro PAC

                                                      FEASR

                                                                                    I Pilastro PAC

        FEOGA Garanzia                                FEAGA




11. Altri strumenti della Politica di Coesione

Programmi di Iniziativa Comunitaria (sono             Nel ciclo 1994-99 sono stati attivati 13 PIC. Per il
Programmi monotematici realizzati e gestiti           ciclo 2000-2006, invece, sono stati programmati
secondo il principio di partenariato, ma sulla base   solo quattro PIC monofondo:
di orientamenti vincolanti proposti dalla             LEADER plus (FEOGA Orientamento)
Commissione, la cui attuazione viene disciplinata     URBAN II (FESR)
direttamente dall’UE)                                 INTERREG III (FESR)
                                                      EQUAL (FSE)
Azioni innovatrici                                    Sperimentazione di progetti pilota che vengono
                                                      proposti da Stati Membri, Enti locali e anche
                                                      attori privati a seguito di inviti a presentare
                                                      proposte della Commissione
Antonio Bonetti
                                                              Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE


12. I programmi complessi e la costruzione della matrice degli obiettivi secondo la
metodologia GOPP (Goal Oriented Project Planning)

           Desiderata politici            Analisi delle criticità e          Analisi dei “punti di
           e domande sociali              dei fattori di degrado               forza” e delle
                                               del territorio                 vocazioni locali




                                   IDEA FORZA (Ob. Globale)




                                         Obiettivi specifici
          (coerenti con l’obiettivo di rimuovere i fattori ostativi dello sviluppo locale e di
                                     valorizzare i fattori di forza)




                                         Obiettivi operativi
          (assumono funzione servente nei confronti di quelli specifici: ad es. la tutela e la
                  valorizzazione di un sito naturalistico può essere funzionale al
                                potenziamento del turismo verde)




                                                 Azioni
                      (si tratta in pratica degli “strumenti” dei FS e del FEASR)




13. I programmi a sostegno del sistema produttivo agricolo e delle aree rurali nel ciclo
2000-2006

Ripartizioni territoriali     Fondi                          Programmi
Regioni Ob. 1                 FEOGA Or. e SFOP               QCS Ob. 1 2000-2006 (Asse IV)
                                                             POR Ob. 1 (Asse IV)
                                                             CdP dei POR
                              FEOGA Or. (PIC                 Programma LEADER regionale e relativo
                              LEADER plus)                   CdP
                              FEOGA Garanzia                 Piani di Sviluppo Rurale regionali
Altre Regioni e PPAA          FEOGA Or. (PIC                 Programma LEADER regionale e relativo
(Centro Nord)                 LEADER plus)                   CdP
                              FEOGA Garanzia                 Piani di Sviluppo Rurale regionali
                              SFOP                           DocUP Pesca (unico per il Centro Nord)
Antonio Bonetti
                                                        Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE


14. L’evoluzione degli obiettivi della Politica di sviluppo rurale

La Pol. Sviluppo Rurale cambia natura già nel corso degli anni Novanta: mentre prima era
soprattutto finalizzata all’ammodernamento delle strutture produttive agricole, poi
acquisiscono maggiore rilevanza obiettivi di tutela del territorio e del patrimonio naturale.

L’enfasi sulla “multifunzionalità” dell’agricoltura e degli interventi di sostegno allo sviluppo
rurale viene accentuata da Agenda 2000 e dalla “riforma Fischler” del 2003.

Oltre al concetto di “multifunzionalità”, più legato al II pilastro della PAC, rileva anche
quello di “condizionalità”, più legato al I pilastro (gli interventi di sostegno al reddito degli
agricoltori, in misura crescente sono “condizionati” al rispetto da parte degli agricoltori di
norme stringenti in materia di tracciabilità degli alimenti, qualità/sicurezza alimentare, qualità
delle stesse produzioni agroambientali).


15. Principi di fondo e obiettivi della Politica agraria e di sviluppo rurale nel ciclo 2007-
2013
Principi di fondo                    Obiettivi
Multifunzionalità                    Tutela del territorio
                                     Tutela del patrimonio ambientale
                                     Salvaguardia di oasi naturalistiche ZPS ex Rete Natura 2000
                                     (biodiversità)
                                     Sostegno alle aree più marginali (zone montane, zone più aride
                                     e/o lontane dai mercati principali)
Condizionalità                       Sicurezza alimentare (vedi gli stessi interventi della misura
                                     “pagamenti per il benessere degli animali”)
                                     Qualità dei prodotti agroambientali e delle carni prodotte
                                     Tracciabilità e tutela di marchi di origine
Diversificazione dell’economia       Rafforzamento delle infrastrutture (irrigue, percorsi ciclabili,
rurale e creazione di nuova          miglioramento delle strade rurali, itinerari enogastronomici,
occupazione                          cartellonistica turistica)
                                     Incentivazione della promozione di attività turistiche (turismo
                                     verde e piccola ricettività diffusa)
                                     Attività di formazione e sostegno alla creazione di nuove
                                     aziende agricole da parte dei giovani
                                     Valorizzazione di colture finalizzate a creare filiere
                                     “agroenergetiche” (biomasse vegetali, colture per la
                                     produzione di olii combustibili vegetali, etc.)


16. Il PIC LEADER

L’acronimo LEADER sta per “Liasons Entre Actions de Developpement de l’Economie
Rurale”

Il PIC LEADER è stato attuato sin dal primo ciclo di programmazione della Pol. Coesione
1989-1993 (in particolare, a partire dal 1991). Come tutti i PIC si è caratterizzato soprattutto
per il suo taglio sperimentale. Nel corso del nuovo ciclo di programmazione esso diventerà
parte integrante della programmazione degli interventi di sviluppo rurale, venendo a costituire
l’Asse 4 dei relativi programmi.
Antonio Bonetti
                                                        Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE


Il PIC LEADER si caratterizza per:
- l’approccio “bottom up”: favorisce lo sviluppo endogeno di contesti territoriali omogenei,
rafforzando l’attrattività dell’area per investimenti dall’esterno e i “punti di forza” della
stessa;
- l’approccio “partecipato”: ampio coinvolgimento di tutti gli Enti pubblici e di tutti i portatori
di interesse privati dell’area alla definizione della strategia, alla gestione e alle attività di
animazione. Tutti i soggetti partenariali trovano rappresentanza in delle strutture ad hoc
definite Gruppi di Azione Locale (GAL), che sono i nodi del sistema gestionale del PIC
LEADER

17. Obiettivi strategici e tipologie di azioni caratterizzanti i PIC LEADER

Gli obiettivi strategici, secondo gli Orientamenti comunitari per l’attuazione nel ciclo 2000-
2006 del PIC LEADER, sono:
    1. sviluppo rurale imperniato su strategie integrate e partecipate che si fondano su un
       tema centrale (idea-forza) rappresentativo dell’identità del territorio, del know how
       locale e delle risorse locali;
    2. sviluppo del potenziale endogeno delle aree rurali.

Le tipologie di azioni peculiari dell’approccio LEADER sono:
           - strategie pilota di sviluppo rurale (carattere innovativo del LEADER);
           - sostegno alla cooperazione (interregionale e transnazionale) fra territori rurali;
           - creazione di reti fra gli operatori (all’interno delle aree rurali e fra diverse aree
               rurali).

18. Bibliografia

Bagarani M., Bonetti A., Politiche regionali e Fondi Strutturali. Programmare nel sistema di
governo della UE, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ), 2005

Bonetti A., Prospettive finanziarie dell’UE per il ciclo 2007-2013 e profili di riforma della
Politica di Coesione: senso e nonsenso della proposte della Commissione; Un. di Roma “La
Sapienza”, Centro Interdipartimentale Eurosapienza, mimeo, Roma, 2005

Henke R.; Macrì M.C.; Storti D.; Multifunzionalità e sviluppo rurale nell’UE: un’analisi
comparata; in: “La Questione Agraria”, n.2/2005

INEA (a cura di), La riforma dello sviluppo rurale: novità e opportunità, Collana Strumenti
per la programmazione 2007-2013 – Quaderno n. 1; Roma, 2005

Malassis L., Ghersi G.; Introduzione all’economia agroalimentare; Il Mulino, Bologna, 1995

OECD, Multifunctionality. A framewrok for policy analisys, OECD Agr/CA (98), 9, 1998
Antonio Bonetti
                                                                    Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE



                                              APPENDICE
                            Principi, Obiettivi, temi-chiave e strumenti della
                               Politica di Coesione per il ciclo 2007-2013
Principi               Principi della riforma del 1988      Concentrazione
                                                            Addizionalità
                                                            Partenariato
                                                            Programmazione
                       Altri principi                       Coerenza e coordinamento con le altre politiche
                                                            comunitarie
                                                            Compatibilità/conformità, in primis con le disposizioni
                                                            del Trattato e quelle sulla tutela della concorrenza
                                                            Valutazione degli interventi
                                                            Semplificazione e proporzionalità
Obiettivi prioritari   Obiettivi territoriali               Convergenza
                                                            Competitività regionale e Occupazione
                       Obiettivo orizzontale                Cooperazione Territoriale Europea
Ambiti di policy       Priorità della politica per la       Innovazione ed economia della conoscenza
                       competitività (ex agende di          Ambiente e prevenzione dei rischi
                       Lisbona e di Goteborg)
                                                            Accessibilità ai servizi di interesse economico generale
                       Priorità della Strategia Europea     Piena occupazione
                       per l’Occupazione (SEO)              Qualità e produttività sul lavoro
                                                            Integrazione e coesione sociale
                       Altre priorità dell’agenda sociale   Pari opportunità di genere
                       europea cofinanziabili con il FSE    Integrazione sociale e lavorativa dei soggetti
                                                            svantaggiati e degli immigrati
                                                            Contrasto di ogni forma di discriminazione etnica,
                                                            sociale e religiosa nel mercato del lavoro
Strumenti              Fondi Strutturali                    FESR
finanziari                                                  FSE
                                                            Fondo di Coesione
                       Fondo di Solidarietà dell’Unione     Tale Fondo, istituito nel 2002, ha lo scopo di finanziare
                       Europea                              interventi in aree colpite da catastrofi naturali
                       Altri strumenti                      Finanziamenti BEI e FEI
                                                            JESSICA – Joint European Support In Supporting
                                                            Projects in City Areas
                                                            JASPERS – Joint Assistance in Supporting Projects in
                                                            European Regions
                                                            JEREMIE - Joint European REsources for Micro to
                                                            medium Enterprises

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  • 1. Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Facoltà di Economia Master in “STUDI EUROPEI E RELAZIONI INTERNAZIONALI” LA POLITICA DI COESIONE E LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE DELLA UE: EVOLUZIONE E PROSPETTIVE DI RIFORMA NEL CICLO 2007-2013 ANTONIO BONETTI Roma, 24 ottobre 2006
  • 2. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE 1. Quali sono le finalità della Politica di Coesione e della Politica di sviluppo rurale? Le finalità sono ridurre la marginalità economica e sociale delle aree più arretrate e/o svantaggiate (aree rurali, aree montane, aree insulari, etc.) del territorio comunitario. Le aree più arretrate oggetto degli interventi più rilevanti della Pol. Coesione sono chiaramente definite (regioni - NUTS II - il cui livello del PIL pro-capite medio è inferiore al 75% di quello medio dell’UE, tradizionalmente indicate come “regioni Ob. 1”). Fra le aree svantaggiate più rilevanti troviamo anche le aree rurali in relazione alle quali, tuttavia, la definizione non è mai stata altrettanto chiara e definita. Recentemente la Commissione Europea si è indirizzata sulla definizione OCSE di area rurale: “area a rischio di spopolamento”. 2. Gli interventi a sostegno dello sviluppo rurale Gli interventi a sostegno dello sviluppo rurale, in sostanza, fino al ciclo di programmazione 2000-2006, si possono considerare come parte integrante della Pol. Coesione. Il FEOGA Orientamento, alla stregua dei Fondi Strutturali, finanzia interventi infrastrutturali e di sostegno alle strutture agricole di medio termine. Solo con la “riforma Fischler” della Politica Agricola Comune (PAC), disciplinata dal Reg. (CE) 1782/2003 (entrata in vigore in Italia il 1 gennaio 2005) e la conseguente piena definizione di un secondo “pilastro” della PAC – appunto lo sviluppo rurale – tali interventi acquisiscono una maggiore compiutezza come politica autonoma. Ancora nel ciclo 2007-2013, tuttavia, la Politica di sviluppo rurale continuerà sostanzialmente a seguire i principi di fondo della Pol. Coesione. 3. La Politica di Coesione Economica e Sociale e i Fondi Strutturali A cosa servono i Fondi Sono il principale strumento di attuazione della Politica di Coesione (art. Strutturali (FS): 158 del Trattato UE), volta a ridurre i divari strutturali tra le Regioni dell’UE. Chi può beneficiarne: Amministrazioni pubbliche (a vari livelli); imprese private (anche non profit), singoli individui (p.e. con i corsi formativi gratuiti). Come vengono utilizzati: Stati membri, Regioni e Commissione negoziano programmi pluriennali in cui vengono definiti azioni e obiettivi; vincoli normativi all’utilizzo dei Fondi; procedure comuni di gestione dei Fondi e di rendicontazione delle spese (cicli di programmazione)
  • 3. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE 4. Tavola sinottica sui Fondi Strutturali Fondi Anno di Funzioni istituzione FESR (Fondo Europeo di 1975 Ha sempre avuto un ruolo primario di strumento Sviluppo Regionale) finanziario per favorire: (i) il recupero delle aree europee in ritardo di sviluppo, insulari o con particolari handicap fisici; (ii) la competitività di aree industriali in declino e aree urbane degradate FSE (Fondo Sociale Europeo) 1957 Viene istituito soprattutto per favorire la formazione professionale dei lavoratori e la loro mobilità. Costituisce correntemente il principale strumento di finanziamento della Strategia Europea per l’Occupazione FEOGA Orientamento 1962 Finanzia interventi di sviluppo rurale e di aiuto agli agricoltori nelle regioni che presentano maggiori ritardi di sviluppo (e nel resto dell'Unione, nel quadro della Politica Agricola Comune) SFOP – Strumento 1993 Finanzia le riforme strutturali del settore della Finanziario di Orientamento pesca della Pesca Fondo di Coesione 1992 (1994) Ha sempre avuto un ruolo specifico di sostegno per quei paesi con particolari ritardi di sviluppo (nel 1992: Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia) e una forte finalizzazione settoriale (reti di trasporti e ambiente) Fondo di Solidarietà dell’UE 2002 Istituito recentemente, ha comunque una natura particolare avendo la sola finalità di finanziare interventi in aree colpite da catastrofi naturali 5. I principi fondamentali dei FS stabiliti dalla riforma del 1988 1. Concentrazione (finanziaria, geografica e settoriale); 2. Complementarietà e partenariato (l’azione delle Istituzioni comunitarie deve essere complementare a quella delle Regioni e degli Stati Membri, ai sensi del principio di sussidiarietà); 3. Programmazione pluriennale: il cofinanziamento dei FS si deve basare su una “programmazione” negoziata fra Commissione e SM di obiettivi e azioni e deve: (i) sostanziarsi in autentici programmi “complessi” di sviluppo economico di durata pluriennale; (ii) avere una sua coerenza interna; (iii) essere informato a criteri di coerenza/coordinamento con altri programmi di politica economica; 4. Addizionalità: la spesa pubblica per lo sviluppo e per il capitale umano finanziata dall’UE con i FS deve “aggiungersi” e non sostituirsi a quella degli Stati Membri (per le varie linee di azione sono negoziati e stabiliti dall’inizio i tassi di partecipazione finanziaria dell’UE)
  • 4. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE 6. La concentrazione finanziaria Gli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali devono: 1. essere concentrati su un numero limitato di “obiettivi”, che possono essere classificati in due categorie: - obiettivi territoriali: interessano aree specifiche della Comunità, caratterizzate da situazione di arretratezza economica che si vuole contribuire a superare (aree Ob. 1) o, nel caso del ciclo 1994-99, da specifiche problematiche di declino socio-economico e/o di perdita di competitività da contrastare (aree Ob. 2, Ob. 6 e Ob. 5b); - obiettivi orizzontali (o funzionali): sono obiettivi trasversali alle varie regioni, interessando tematiche specifiche (in particolare: miglioramento delle strutture agricole ed ittiche e valorizzazione del capitale umano); 2. prevedere tassi di partecipazione dell’UE differenziati a seconda dell’obiettivo (la partecipazione finanziaria è più elevata nelle aree in maggiore ritardo di sviluppo e/o per certi tipi di intervento). 7. Obiettivi territoriali e concentrazione territoriale Gli obiettivi territoriali possono concernere: - le regioni: l’intervento sulle regioni costituisce il core della Politica di Coesione, come previsto dall’art. 158 del Trattato. Il loro inserimento nelle aree Ob. 1 o nelle aree Ob. 2 viene stabilito in base a un unico criterio. Le regioni il cui livello del PIL pro-capite medio è inferiore al 75% di quello medio dell’UE rientrano nell’Ob. 1; - i “Paesi della Coesione”: gli Stati membri il cui RNL pro-capite risulta inferiore al 90% di quello medio dell’UE possono beneficiare del Fondo di Coesione, operativo a partire dal 1 gennaio 1994 (interviene su scala nazionale). In relazione agli obiettivi territoriali, in sostanza, si può parlare indifferentemente di concentrazione finanziaria o di concentrazione territoriale. 8. Gli Obiettivi nel ciclo 1994-99 e nel ciclo 2000-2006 O b ie ttiv i C ic lo 1 9 9 4 -9 9 C ic lo 2 0 0 0 -2 0 0 6 FESR FE SR FSE O b. 1 F E O G A O r. FSE SFO P O b. 1 FESR F E O G A O r. FSE O b. 6 O b b. t er rito ria li F E O G A O r. SFO P SFO P FESR O b. 2 FSE F E O G A O r. O b. 2 FE SR O b. 5b FESR FSE F E O G A O r. O b. 5 a * * SFO P O b b. fu nz io n ali O b. 3 FSE O b. 3 FSE O b. 4 FSE
  • 5. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE 9. Concentrazione finanziaria e Obiettivi prioritari nel ciclo 2007-2013 Obiettivi prioritari Mission Obiettivi territoriali Convergenza (ex Ob. 1) Accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni meno avanzate Competitività regionale e Rafforzare, al di fuori delle regioni meno avanzate, Occupazione la competitività e l’attrattività delle regioni nonché l’occupazione, anticipando il cambiamento socio- economico Obiettivo Cooperazione Territoriale Cooperazione transfrontaliera (lungo i confini orizzontale Europea “esterni”, marittimi e terrestri) Cooperazione transnazionale Reti di cooperazione e di scambio di “buone prassi” 10. Fondi Strutturali e altri Fondi comunitari a sostegno delle politiche agricole in Italia nel ciclo 2000-2006 e nel ciclo 2007-2013 Ciclo 2000-2006 Ciclo 2007-2013 Pol. Coesione FESR FSE FESR FSE FEOGA Or. II Pilastro PAC FEASR I Pilastro PAC FEOGA Garanzia FEAGA 11. Altri strumenti della Politica di Coesione Programmi di Iniziativa Comunitaria (sono Nel ciclo 1994-99 sono stati attivati 13 PIC. Per il Programmi monotematici realizzati e gestiti ciclo 2000-2006, invece, sono stati programmati secondo il principio di partenariato, ma sulla base solo quattro PIC monofondo: di orientamenti vincolanti proposti dalla LEADER plus (FEOGA Orientamento) Commissione, la cui attuazione viene disciplinata URBAN II (FESR) direttamente dall’UE) INTERREG III (FESR) EQUAL (FSE) Azioni innovatrici Sperimentazione di progetti pilota che vengono proposti da Stati Membri, Enti locali e anche attori privati a seguito di inviti a presentare proposte della Commissione
  • 6. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE 12. I programmi complessi e la costruzione della matrice degli obiettivi secondo la metodologia GOPP (Goal Oriented Project Planning) Desiderata politici Analisi delle criticità e Analisi dei “punti di e domande sociali dei fattori di degrado forza” e delle del territorio vocazioni locali IDEA FORZA (Ob. Globale) Obiettivi specifici (coerenti con l’obiettivo di rimuovere i fattori ostativi dello sviluppo locale e di valorizzare i fattori di forza) Obiettivi operativi (assumono funzione servente nei confronti di quelli specifici: ad es. la tutela e la valorizzazione di un sito naturalistico può essere funzionale al potenziamento del turismo verde) Azioni (si tratta in pratica degli “strumenti” dei FS e del FEASR) 13. I programmi a sostegno del sistema produttivo agricolo e delle aree rurali nel ciclo 2000-2006 Ripartizioni territoriali Fondi Programmi Regioni Ob. 1 FEOGA Or. e SFOP QCS Ob. 1 2000-2006 (Asse IV) POR Ob. 1 (Asse IV) CdP dei POR FEOGA Or. (PIC Programma LEADER regionale e relativo LEADER plus) CdP FEOGA Garanzia Piani di Sviluppo Rurale regionali Altre Regioni e PPAA FEOGA Or. (PIC Programma LEADER regionale e relativo (Centro Nord) LEADER plus) CdP FEOGA Garanzia Piani di Sviluppo Rurale regionali SFOP DocUP Pesca (unico per il Centro Nord)
  • 7. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE 14. L’evoluzione degli obiettivi della Politica di sviluppo rurale La Pol. Sviluppo Rurale cambia natura già nel corso degli anni Novanta: mentre prima era soprattutto finalizzata all’ammodernamento delle strutture produttive agricole, poi acquisiscono maggiore rilevanza obiettivi di tutela del territorio e del patrimonio naturale. L’enfasi sulla “multifunzionalità” dell’agricoltura e degli interventi di sostegno allo sviluppo rurale viene accentuata da Agenda 2000 e dalla “riforma Fischler” del 2003. Oltre al concetto di “multifunzionalità”, più legato al II pilastro della PAC, rileva anche quello di “condizionalità”, più legato al I pilastro (gli interventi di sostegno al reddito degli agricoltori, in misura crescente sono “condizionati” al rispetto da parte degli agricoltori di norme stringenti in materia di tracciabilità degli alimenti, qualità/sicurezza alimentare, qualità delle stesse produzioni agroambientali). 15. Principi di fondo e obiettivi della Politica agraria e di sviluppo rurale nel ciclo 2007- 2013 Principi di fondo Obiettivi Multifunzionalità Tutela del territorio Tutela del patrimonio ambientale Salvaguardia di oasi naturalistiche ZPS ex Rete Natura 2000 (biodiversità) Sostegno alle aree più marginali (zone montane, zone più aride e/o lontane dai mercati principali) Condizionalità Sicurezza alimentare (vedi gli stessi interventi della misura “pagamenti per il benessere degli animali”) Qualità dei prodotti agroambientali e delle carni prodotte Tracciabilità e tutela di marchi di origine Diversificazione dell’economia Rafforzamento delle infrastrutture (irrigue, percorsi ciclabili, rurale e creazione di nuova miglioramento delle strade rurali, itinerari enogastronomici, occupazione cartellonistica turistica) Incentivazione della promozione di attività turistiche (turismo verde e piccola ricettività diffusa) Attività di formazione e sostegno alla creazione di nuove aziende agricole da parte dei giovani Valorizzazione di colture finalizzate a creare filiere “agroenergetiche” (biomasse vegetali, colture per la produzione di olii combustibili vegetali, etc.) 16. Il PIC LEADER L’acronimo LEADER sta per “Liasons Entre Actions de Developpement de l’Economie Rurale” Il PIC LEADER è stato attuato sin dal primo ciclo di programmazione della Pol. Coesione 1989-1993 (in particolare, a partire dal 1991). Come tutti i PIC si è caratterizzato soprattutto per il suo taglio sperimentale. Nel corso del nuovo ciclo di programmazione esso diventerà parte integrante della programmazione degli interventi di sviluppo rurale, venendo a costituire l’Asse 4 dei relativi programmi.
  • 8. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE Il PIC LEADER si caratterizza per: - l’approccio “bottom up”: favorisce lo sviluppo endogeno di contesti territoriali omogenei, rafforzando l’attrattività dell’area per investimenti dall’esterno e i “punti di forza” della stessa; - l’approccio “partecipato”: ampio coinvolgimento di tutti gli Enti pubblici e di tutti i portatori di interesse privati dell’area alla definizione della strategia, alla gestione e alle attività di animazione. Tutti i soggetti partenariali trovano rappresentanza in delle strutture ad hoc definite Gruppi di Azione Locale (GAL), che sono i nodi del sistema gestionale del PIC LEADER 17. Obiettivi strategici e tipologie di azioni caratterizzanti i PIC LEADER Gli obiettivi strategici, secondo gli Orientamenti comunitari per l’attuazione nel ciclo 2000- 2006 del PIC LEADER, sono: 1. sviluppo rurale imperniato su strategie integrate e partecipate che si fondano su un tema centrale (idea-forza) rappresentativo dell’identità del territorio, del know how locale e delle risorse locali; 2. sviluppo del potenziale endogeno delle aree rurali. Le tipologie di azioni peculiari dell’approccio LEADER sono: - strategie pilota di sviluppo rurale (carattere innovativo del LEADER); - sostegno alla cooperazione (interregionale e transnazionale) fra territori rurali; - creazione di reti fra gli operatori (all’interno delle aree rurali e fra diverse aree rurali). 18. Bibliografia Bagarani M., Bonetti A., Politiche regionali e Fondi Strutturali. Programmare nel sistema di governo della UE, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ), 2005 Bonetti A., Prospettive finanziarie dell’UE per il ciclo 2007-2013 e profili di riforma della Politica di Coesione: senso e nonsenso della proposte della Commissione; Un. di Roma “La Sapienza”, Centro Interdipartimentale Eurosapienza, mimeo, Roma, 2005 Henke R.; Macrì M.C.; Storti D.; Multifunzionalità e sviluppo rurale nell’UE: un’analisi comparata; in: “La Questione Agraria”, n.2/2005 INEA (a cura di), La riforma dello sviluppo rurale: novità e opportunità, Collana Strumenti per la programmazione 2007-2013 – Quaderno n. 1; Roma, 2005 Malassis L., Ghersi G.; Introduzione all’economia agroalimentare; Il Mulino, Bologna, 1995 OECD, Multifunctionality. A framewrok for policy analisys, OECD Agr/CA (98), 9, 1998
  • 9. Antonio Bonetti Le politiche di coesione e di sviluppo rurale della UE APPENDICE Principi, Obiettivi, temi-chiave e strumenti della Politica di Coesione per il ciclo 2007-2013 Principi Principi della riforma del 1988 Concentrazione Addizionalità Partenariato Programmazione Altri principi Coerenza e coordinamento con le altre politiche comunitarie Compatibilità/conformità, in primis con le disposizioni del Trattato e quelle sulla tutela della concorrenza Valutazione degli interventi Semplificazione e proporzionalità Obiettivi prioritari Obiettivi territoriali Convergenza Competitività regionale e Occupazione Obiettivo orizzontale Cooperazione Territoriale Europea Ambiti di policy Priorità della politica per la Innovazione ed economia della conoscenza competitività (ex agende di Ambiente e prevenzione dei rischi Lisbona e di Goteborg) Accessibilità ai servizi di interesse economico generale Priorità della Strategia Europea Piena occupazione per l’Occupazione (SEO) Qualità e produttività sul lavoro Integrazione e coesione sociale Altre priorità dell’agenda sociale Pari opportunità di genere europea cofinanziabili con il FSE Integrazione sociale e lavorativa dei soggetti svantaggiati e degli immigrati Contrasto di ogni forma di discriminazione etnica, sociale e religiosa nel mercato del lavoro Strumenti Fondi Strutturali FESR finanziari FSE Fondo di Coesione Fondo di Solidarietà dell’Unione Tale Fondo, istituito nel 2002, ha lo scopo di finanziare Europea interventi in aree colpite da catastrofi naturali Altri strumenti Finanziamenti BEI e FEI JESSICA – Joint European Support In Supporting Projects in City Areas JASPERS – Joint Assistance in Supporting Projects in European Regions JEREMIE - Joint European REsources for Micro to medium Enterprises