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Emergenze incendi: esperienze di Arpa Lombardia. Il senso della cosa e i suoi corollari
1. Vorne Gianelle
Emergenze incendi: esperienze di ARPA Lombardia
Il senso della cosa e i suoi corollari
ARPA Lombardia
Milano, 22-23 Maggio 2018
EMERGENZA INCENDI
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2. Milano-Bruzzano 24-lug-2017 Montichiari (BS) 4-apr-2017
Mortara 6-set-2017
A fronte di tali situazioni, inevitabilmente, agli «stakeholder» la
domanda nasce spontanea: «La qualità dell’aria? Cosa stanno
respirando i cittadini?.....»
Inevitabilmente, viene richiesto l’intervento dell’organo competente,
con l’aspettativa di risposte rapide e certe sul rischio ambientale e
sanitario.
Premessa:
Inevitabilmente, nella preoccupazione e concitazione del momento,
vengono poste agli operatori delle ARPA domande che talvolta vanno
oltre le proprie competenze; es. «Dobbiamo evacuare?»
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3. Gruppo Base
GSS
Contaminazione
atmosferica
Raccoglie informazioni
Fa da consulente ai VVFF
Effettua misurazioni speditive
Gestisce la comunicazione con gli organi competenti locali
Interagisce con il Gruppo Base
Fa da consulente al Gruppo Base
Se necessario effettua campionamenti per successive analisi di
laboratorio
Se necessario verifica in tempo reale la qualità dell’aria tramite le
stazione della RRQA
L’attivazione di ARPA Lombardia:
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4. GSS
Contaminazione
atmosferica
A quale domanda si vuole/deve/può rispondere?
Dalla definizione della domanda segue la risposta che determina le attività, gli inquinanti da monitorare e l’interpretazione dei
risultati.
Es.:
1) Durante l’evento si stanno producendo sostanze «pericolose» per la salute e per l’ambiente?
2) È necessario prendere provvedimenti immediati per la protezione dell’ambiente e della salute?
Hp. di risposte:
1) Ogni volta che si ha una combustione libera non controllata è inevitabile la produzione di varie sostanze inquinanti: fumi, ossidi di
azoto, ossido di carbonio, etc. Altri inquinanti possono essere prodotti o liberati in relazione al materiale in combustione: composti
organici vari, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, metalli pesanti, etc. Conoscendo il materiale in combustione e le modalità di
combustione si può già rispondere positivamente, almeno in parte, alla domanda.
2) L’organo sanitario competente, sulla base di quanto sopra, può dare indicazioni immediate, senza necessità di attendere gli esiti di
lunghe determinazioni analitiche.
Se i VVFF prevedono che l’incendio duri più di 6 ore provvede al campionamento mediante
sistema alto volume per la determinazione di microinquinanti in fase gassosa (PUF) e fase
particolata (Filtro)
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5. GSS
Contaminazione
atmosferica
Se i VVFF prevedono che l’incendio duri più di 6 ore provvede al campionamento mediante
sistema alto volume per la determinazione di microinquinanti in fase gassosa (PUF) e fase
particolata (Filtro)
A quale domanda si vuole/deve/può rispondere?
Es.:
3) Fino a che distanza possono sostare i cittadini non protetti?
4) Per quanto tempo la qualità dell’aria risulterà alterata?
Hp. di risposte:
3) Il limite tra la zona «rossa» e la zona «verde» viene delimitato immediatamente dai VVFF e confermata dalle misurazioni speditive
del Gruppo Base di ARPA; il Gruppo Base è dotato di strumentazione in grado di rilevare un primo set di inquinanti; tale
strumentazione speditiva non ha sensibilità molte elevate, ma adeguate per determinare se il punto in cui ci si trova presenta valori
troppo elevati per una esposizione di breve durata.
4) Poiché la domanda è in svincolata dall’immediatezza dell’evento, le misurazione con esito non immediato possono risultare utili ai
fini della risposta; tuttavia è necessario che l’inquinante che si va a monitorare sia direttamente correlabile all’evento.
Dalla definizione della domanda segue la risposta che determina le attività, gli inquinanti da monitorare e l’interpretazione dei
risultati.
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6. GSS
Contaminazione
atmosferica
Se i VVFF prevedono che l’incendio duri più di 6 ore provvede al campionamento mediante
sistema alto volume per la determinazione di microinquinanti in fase gassosa (PUF) e fase
particolata (Filtro)
L’indicazione delle 6 ore è un parametro indicativo:
- ragioni di opportunità in relazione all’evento potrebbero rendere utile comunque il campionamento;
- Se il Vigili del Fuoco ritengono di risolvere l’incendio in un tempo così breve, l’esperienza insegna che l’impatto
ambientale di tali eventi non è rilevante.
- Poiché in genere il campionamento per l’analisi dei microinquinanti richiede quantità di campione considerevole,
corrispondente ad almeno 12 ore di campionamento, in eventi di breve durata il campione raccolto non sarebbe
più rappresentativo dell’evento.
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7. Quali microinquinanti considerare?
Prioritariamente inquinanti con le seguenti proprietà:
- Devono essere riconducibili all’evento;
- I valori determinati devono poter essere interpretati rispetto o ad un valore di riferimento e/o a serie storiche di
riferimento;
IPA:
- emessi nelle combustioni di composti organici complessi (rifiuti, matrici legnose, carta, plastica, combustibili poco
raffinati, etc)
- esiste un limite normativo per la concentrazione media annuale (D.Lgs. 155/2010 -1 ng/m3)
- Esistono in Lombardia serie storiche sistematiche dal 2008 in 14 siti oramai ben caratterizzate
Diossine:
- emessi nelle combustioni di composti organici complessi che contengono tracce di cloro (rifiuti, matrici legnose,
plastica, etc)
- Esistono in Lombardia alcuni serie storiche sebbene non lunghe che caratterizzano le concentrazioni di fondo
- L’esperienza ha evidenziato in molti casi la possibilità attribuire le concentrazioni rilevate all’evento in studio
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9. Sito
Diossine
media estate
(fgeq/m³)
Diossine
media inverno
(fgeq/m³)
feriale festivo feriale festivo
Parona 77.5 32.7 18.1 28.3
Mi-Pascal 5.1 24.0 52.7 19.3
0
40
80
120
160
200
I est. II est. III est. IV est. I inv. II inv. III inv. IV inv.
Concentrazione(fgeq/m³)
Parona
Feriale Festivo
0
40
80
120
160
200
I est. II est. III est. IV est. I inv. II inv. III inv. IV inv.
Concentrazione(fgeq/m³)
MI-Pascal
Feriale Festivo
0
40
80
120
160
200
I inv. II inv. III inv. IV inv.
Concentrazione(fgeq/m³)
Brescia
Feriale Festivo
Concentrazioni in TEQ
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11. Dove misurare?
Prioritariamente si intende valutare l’impatto dell’incendio in area abitata, che non coincide necessariamente con
l’eventuale punto di massima ricaduta dei fumi;
Per realizzare il monitoraggio è necessario:
• Disporre dell’alimentazione elettrica;
• Mettere in sicurezza verso terzi la strumentazione;
• Mettere in sicurezza la strumentazione rispetto ad possibili atti vandalici.
Per rispettare le finalità del monitoraggio, oltre che delle opportunità logistiche, è necessario tener conto della
meteorologia presente al momento dell’evento e la sua evoluzione nei giorni immediatamente successivi all’evento.
Non è rilevante la rosa del vento tipica della zona ma sono rilevanti le condizioni durante l’evento.
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12. Lumezzane (BS) – 11 gennaio 2018
Incendio di bancali e materiale plastico all’interno di
un capannone industriale (diffusione in aria limitata)
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13. Rudiano – 27-30 aprile 2018
Direzione del vento
Incendio di materiale legnoso vario (sfalci di potature e similari) in campo
aperto.
Data la natura del materiale non era possibili raggiungere temperature dei
fumi elevate (spinta di galleggiamento limitata)
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14. Montichiari (BS) – 4 aprile 2017
Incendio di bancali in legno in campo aperto
In assenza di ostacoli, trattandosi di materiale «secco» il pennacchio aveva
possibilità di elevarsi in quota; le operazioni di spegnimento abbassano le
temperature e il comportamento del pennacchio cambia
Nella scelta del sito di monitoraggio, la contiguità con l’area
residenziale ha prevalso sulla direzione del vento
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15. Milano-Bruzzano – 24 luglio 2018
Incendio di rifiuti ingombranti (es. materassi) in campo «aperto»
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16. Incendio presso la raffineria di Sannazaro de Burgundi – 1 dicembre 2016
L’incendio è avvenuto in campo libero, con temperature molto
elevate che hanno fatto innalzare in quota il pennacchio così da
consentire la dispersione dei fumi su ampi porzioni della pianura
Padana
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17. La scelta del punto di campionamento è quindi il risultato di una valutazione che tiene conto di diversi elementi:
• Distanze in gioco tra il punto dell’evento e aree residenziali circostanti;
• Orografia del territorio;
• Condizioni di stabilità atmosferica e in particolare della direzione dei venti;
• Disponibilità delle necessarie opportunità logistiche;
• Comportamento del pennacchio, a sua volta dipendente da:
▪ il materiale combusto
▪ le condizioni di stabilità atmosferica
▪ la possibilità del pennacchio di sfruttare spinta di galleggiamento
▪ la presenza di ostacoli che limitano l’innalzamento del pennacchio favorendo invece la sua diffusione al suolo.
È importante avere Istruzioni Operative che possano guidare gli operatori in campo, ma è altrettanto importante
l’attenta valutazione delle situazioni in campo e l’esperienza acquisita nel tempo.
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La scelta degli inquinanti da monitorare deve è quindi tener conto della possibilità di gestire il dato acquisito
Ovvero, si può anche pensare di attrezzarsi per la misurazione di altri inquinanti ritenuti o potenzialmente più pericolosi o più specifici
per l’evento accidentale, ma se non si possiedono adeguati riferimenti l’interpretazione del dato può risultare molto difficile.
Pertanto, prima di andare in campo con iniziative dettate anche dalla «buona volontà», in situazioni così delicate come le emergenze
per un incendio è necessario chiedersi preventivamente «il senso dell’azione qual è ?» e come gestire il dato/l’informazione/l’azione
che si sta per compiere.
La soluzione dell’evento incendio è sempre opera dei Vigili del Fuoco
Il ruolo significativo di ARPA in questi eventi è duplice:
• Supportare tecnicamente i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile fornendo loro le informazioni necessarie per la protezione
dell’ambiente;
• Supportare gli amministratori nella gestione dell’evento, non solo per gli aspetti decisionale ma anche comunicativi verso la
popolazione.
Nell’immediatezza dell’evento le ARPA hanno le competenze per svolgere il loro compito anche prima della disponibilità di
determinazioni analitiche «sofisticate».
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• Il compito rilevante di ARPA è la produzione di informazione;
• l’informazione deriva dalla elaborazione ed interpretazione dei dati secondo le regole oggettive della fisica e della
chimica ambientale, nonché della normativa e della legislazione.
• Gli strumenti producono numeri che diventano dati solo dopo che l’operatore ha effettuato l’insieme delle procedure
che vanno sotto il nome di validazione.
Le determinazioni analitiche di laboratorio possono richiedere anche tempi «lunghi»; a questi vanno aggiunti i tempi per
l’interpretazione ragionata dei risultati. Nonostante questo limite temporale tale lavoro è fondamentale nella gestione
post-emergenza, nella eventuale valutazione del danno ambientale, nell’affinamento dell’esperienza, nell’arricchimento
dei propri Dbase, nella comprensione dell’evento, nella sua modellizzazione, così da permettere risposte sempre più
puntuali negli eventi successivi.