RICOSTRUZIONE PONTE MORANDI: PONTE O CAMPO GIOCHI, RISTORANTI, ECC. ?
Rifiuti radioattivi
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
RIFIUTI RADIOATTIVI:
MA COSA SCRIVONO I GIORNALI ?
sergio benassai
Su “la Repubblica” di oggi (3 maggio 2013) è stato pubblicato un articolo su “Rifiuti radioattivi nel
cortile di casa”.
Un articolo che valeva la pena di essere pubblicato: un ex-responsabile di una ditta addetta alle
radiografie industriali che ha smaltito sotto il condominio dove abita le sorgenti radioattive
utilizzate.
Però vorrei consigliare all’autore dell’articolo di informarsi un poco meglio, perché:
1) L’ENEA non è l’Ente Nazionale per l’Energia Atomica, ma l’Agenzia nazionale per le nuove
tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile
2) le etichette apposte sui materiali radioattivi sono sì di colore giallo e bianco, ma non prevedono il
simbolo del teschio (a meno che non fosse un’iniziativa personale del sopra menzionato ex-
responsabile)
3) l’unità di misura della dose da radiazioni è il milliSievert e non il MillerSilver
4) il materiale in questione è, appunto, un materiale radioattivo, non un materiale infiammabile
Sia ben chiaro, tutto ciò non mette in discussione il senso dell’articolo.
Però mi fa ricordare il tempo in cui mi occupavo di queste cose. E, già allora, mi ero reso conto che
le/i giornaliste/i erano interessate/i ad avere (e poi magari mal interpretare) notizie a grande impatto
piuttosto che a farsi spiegare da una persona esperta come stavano esattamente le cose.