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PREMESSA

La non chiarezza degli atti amministrativi, la confusione dei ruoli, le indebite interferenze fra enti
pubblici e fra questi ed i privati, le omissioni di atti e così via, portano, nel presente momento
storico, non tanto a dubitare delle competenze e della professionalità, quanto ad accreditare
l’ipotesi degli atti illegali finalizzati al perseguimento dell’interesse privato ed individuale, in
contrapposizione alla difesa del bene comune.

L’ipotesi qui menzionata, se per la maggioranza dei cittadini è derivata da una generica
propensione alla diffidenza, per chi ricopre una responsabilità di governo dei beni pubblici deriva
dallo specifico ruolo assegnato ed assunto.

Ciò richiama un’ aderenza ai fatti e un costante supporto di prove e di documenti, di cui, con gran
fatica, si è venuti a conoscenza.

Questa introduzione vuole trovare un riscontro ed una verifica nella storia, descritta qui di seguito,
della spiaggia libera comunale di Castel Porziano.

                                        CASTEL PORZIANO

Nel 1965 l’allora Presidente della Repubblica G. Saragat, rinunciando ad un tratto della spiaggia di
Castel Porziano, firma una convenzione con il Comune di Roma, “quale premessa alla
concessione ad uso di spiaggia libera di un tratto di Km 2,150 della fascia costiera”, comprese tra
il Canale del Tellinaro e il Canale Palocco (v. cartina allegata). Si apre così la spiaggia libera
comunale di Castel Porziano.

Il giorno 9/6/82 l’allora Presidente della XIII Circoscrizione (Vittorio Parola) informa la Capitaneria
di Porto (C.P.), con la nota prot. n.14548, che la Circoscrizione, su parere della Commissione
Litorale e Turismo, “sarebbe favorevole all’istallazione di un chiosco” in località Pantano di Lauro,
(spiaggia comunale di Castel Porziano, all’altezza del IX fabbricato). Dal 1985, così, la sig.ra
Smarchi risulta essere concessionaria di quel tratto di spiaggia, a mt. 20 della recinzione del
arenile in concessione al Comune di Roma, “allo scopo di mantenere un chiosco bar di facile
rimozione con annesso magazzino e servizi igienici”.

OSSERVAZIONI

   1. La convenzione tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e il Comune
      di Roma non è mai stata modificata per cui la decisione di consentire al privato l’uso di
      detta spiaggia è stato in contrasto con quanto stipulato.

   2. Singolare la nota del Presidente circoscrizionale Vittorio Parola, che fa riferimento al parere
      della Commissione Consiliare (18/5/82), a proposito dell’istallazione di un chiosco su detto
      arenile. Le commissioni consiliari, infatti, non hanno nessun potere decisionale, ma solo
      istruttorio, propedeutico alle decisioni del Consiglio. Pur trattandosi, dunque, di “un ipotesi
      di parere” la C.P. in data 17/10/85 rilascia alla Sig.ra Smarchi Loretta l’atto di concessione.

   3. Non si conoscono i criteri che hanno portato a scegliere la Sig.ra Smarchi, quale fortunato
      interlocutore tra XIII circoscrizione e Capitaneria di Porto. La circoscrizione, inoltre, non
      aveva alcuna competenza né di decidere l’istallazione di un manufatto, né di rinunciare alla
      gestione di un tratto di fascia costiera.
Nel 1987 il tratto di arenile antistante il nono fabbricato e confinante con il Canale del Tellinaro
viene inibito alla balneazione, con apposita ordinanza del sindaco (n.734 del 9/4/87), per motivi
igienico-sanitari. Per evitare che i bagnanti vi accedano, viene recintata l’area.

Il 22 giugno il funzionario preposto al Servizio Spiagge, Brenno Epifani, segnala che “sulla
Spiaggia di Castelporziano lungo il canale del Tellinaro . . . sono in corso dei lavori. Non si
conosce se autorizzati” (nota del 22/6/87 prot. circ. n. 2479, inviata al Dirigente Superiore Capo
Circoscrizione XIII, all’Ufficio Tecnico Circ.le e al Comando dei VV.UU).

La stessa segnalazione viene inoltrata, tramite ripetuti fonogrammi, dallo stesso funzionario, al
Dirigente Superiore dei Servizi Amministrativi (SS.AA.) e al Dirigente Superiore dei Servizi Tecnici
(SS.TT). Questa nota (prot. circ. n. 4720 del 15/11/87), firmata anche dal coordinatore dell’Ufficio
Ispettivo Litorale, Michele De Rossi, ribadisce “che la concessione è sempre stata annualmente
rinnovata con il pagamento del canone ricognitorio”, anche se alcuni “estranei all’Amministrazione
hanno effettuato interventi per uso privato in una fascia di spiaggia compresa tra il canale del
Tellinaro ed il IX fabbricato della Spiaggia di Castelporziano”.

Nella nota si fa riferimento ad alcuni incontri con i rappresentanti della C.P. durante i quali sarebbe
emerso che la concessione a Smarchi Loretta era stata “rilasciata dalla stessa Capitaneria di
Porto,, equivocando sulla esistenza di una rete metallica, che aveva fatto ritenere al non uso, da
parte del Comune di Roma, di quella porzione di spiaggia”.

In queste ripetute riunioni, come emerge dalla nota, i rappresentanti della Circoscrizione
ribadiscono che la rete di delimitazione “non testimoniava mancanza di interesse da parte del
Comune di Roma per quel tratto di spiaggia, ma costituiva indicazione di zona interdetta
alla balneazione a seguito di apposita ordinanza sindacale”.

I due funzionari, inoltre, dichiarano nella nota che la C.P. di Roma, “non era mai intervenuta con
richieste di chiarimento circa la presenza e la motivazione della rete delimitatoria.” Gli stessi
fanno presente “che la zona oltre alla rete era liberamente accessibile al pubblico (che la usava), e
tenuta in normale stato di manutenzione dall’Ufficio Spiagge”.

OSSERVAZIONI

 1. Emergono contraddizioni profonde nella lettura di questi atti. Mentre da una parte la
    Capitaneria di Porto, nel rilasciare l’atto di concessione alla Sig.ra Smarchi, si richiama al
    parere della Circoscrizione, dall’altra sembra non essere a conoscenza, anzi, comunica ai
    Dirigenti Superiori dei SS.AA e SS.TT della XIII Circoscrizione, che la Capitaneria di Porto
    sarebbe pervenuta al rilascio della concessione perché riteneva che tale area, data la
    delimitazione, non fosse di interesse del Comune.

 2. La Capitaneria di Porto, nel suo ruolo di organo di controllo, dimostra di disconoscere
    l’ordinanza del sindaco. In ogni caso all’Ufficio Spiagge non è mai giunta nessuna richiesta di
    chiarimento circa la presenza e la motivazione delimitatoria.

 3. Le ragioni che hanno determinato il rilascio della concessione “Smarchi Loretta” risultano,
    pertanto, due: da una parte il “parere” della Circoscrizione, a firma del Presidente Vittorio
    Parola, dall’altra il presunto stato di abbandono riscontrato dalla Capitaneria di Porto.

 Nella stessa nota del 16/11/87 i due funzionari circoscrizionali fanno infine notare che
 “nonostante fosse stata chiarita e definita con la Capitaneria di Porto la posizione del Comune di
 Roma ,in merito alla fascia di spiaggia in argomento e la stessa Capitaneria di Porto avesse
determinato la revoca della concessione alla Smarchi Loretta, con ripristino dello stato dei luoghi,
 in data 13/08/87 la stessa Capitaneria di Porto rilasciava nuova concessione ad altra persona
 (Procaccini Orietta) n. 343 rep. 283 relativa all’identico tratto di spiaggia.”

OSSERVAZIONI

 1. Dalla nota risulta che la revoca della concessione a Smarchi Loretta sia avvenuta in seguito ai
    chiarimenti avuti con i funzionari del Servizio Spiagge, che ribadivano l’intenzione del Comune
    di Roma di gestire l’intero arenile, come da convenzione. Si ignorano le ragioni e i criteri che
    hanno portato la C.P. al rilascio di una nuova concessione alla Sig.ra Procaccini (n.343, rep.
    283 del 13/8/87), relativa all’identico tratto di spiaggia. Sarebbe interessante conoscere i criteri
    e gli eventuali pareri che hanno portato al rilascio della concessione alla Sig.ra Procaccini,
    considerato che per la concessione alla Sig.ra Smarchi si faceva riferimento al parere della
    XIII Circoscrizione.

Anche per l’anno 1988 l’Ufficio Spiagge continua a trasmettere una serie di segnalazioni
riguardanti il tratto di arenile tra il Canale del Tellinaro e il IX fabbricato. Con nota n. 13281 del
18/4/88 vengono segnalati alcuni lavori da parte di persone estranee all’Amministrazione e,
successivamente, (nota n. 14656 del 29/4/88) alcuni lavori di sbancamento a ridosso del Canale
del Tellinaro.

Con nota n. 21596 del 14/6/88 indirizzata al Dirigente Superiore, si segnala l’installazione,
all’interno dell’arenile, di ombrelloni, sedie e sdraio e pedalò, evidenziando le difficoltà dei marinai
di salvataggio – investiti di responsabilità anche penali – ad intervenire in aiuto dei bagnanti in
pericolo. L’assistenza bagnanti in quell’area, invece, doveva essere garantita dalla concessionaria
del tratto d’arenile corrispondente.

OSSERVAZIONI

 1. Ci si chiede se e quali provvedimenti siano stati adottati, a seguito delle ripetute segnalazioni
    e quali siano stati gli esiti.

 2. Si desume che fosse comunque il personale di servizio a garantire l’assistenza ai bagnanti,
    anche nel tratto gestito dai privati.

 3. Si riscontrano, in queste affermazioni, due ordini di “irregolarità”:

               I)     La Sig.ra Smarchi Loretta pur avendo ricevuto la revoca della concessione
                      permane ad occupare il tratto di arenile comunale; si potrebbe dedurre che
                      la Capitaneria di Porto abbia in seguito riconfermato la concessione già
                      revocata, oppure la Sig.ra Smarchi ha occupato senza titolo alcuno un tratto
                      di arenile;

               II)    La Capitaneria di Porto rilascia alla Sig.ra Procaccini Orietta la concessione
                      di un tratto di arenile, senza consultare il Comune di Roma.



In data 7/9/90 l’assistente bagnante Cantini Tullio segnala all’Istruttore Amministrativo, Dr.ssa G.
Mira, che dal IX fabbricato della Spiaggia di Castel Porziano, già da due anni sigillato in muratura
dall’Ufficio Tecnico, fuoriesce un cavo elettrico. Ciò viene comunicato dalla Dr.ssa Mira al Dirigente
Superiore SS.AA. e al funzionario preposto Epifani Brenno (note prot. n. 34156 del 8/9/90). Si
segnala anche l’intervento di una pattuglia di Carabinieri, chiamati da un cittadino, per gli
accertamenti del caso.

OSSERVAZIONI

1.   Probabilmente nessuno ha pensato di avvertire l’A.C.E.A. dell’allaccio abusivo, mentre
     questo doveva rappresentare il primo intervento, ad evitare che il privato in questione
     continuasse ad usufruire abusivamente dell’elettricità pagata dal Comune.

Tale situazione viene segnalata anche l’anno successivo, precisamente in data 10/7/91, con
fonogramma urgentissimo n. 31768 a firma del funzionario preposto Brenno Epifani, inviato al
Dirigente Superiore SS.AA, al Diriente Superiore SS.TT, alla Capitaneria di Porto, al Comandante
del XIII Gruppo dei VV.UU e, per conoscenza, al presidente della XIII Circoscrizione. La nota
riporta che “un privato, posizionatosi sulla spiaggia di castel Porziano a ridosso del Canale del
Tellinaro per nolo pedalò ed altro, si è allacciato al quadro elettrico del IX fabbricato di Castel
Porziano di proprietà del Comune di Roma”. Si precisa, quindi, che il IX fabbricato è stato chiuso
da più di tre anni, perché dichiarato pericolante. La nota conclude che il privato, di cui trattasi “non
effettua la raccolta rifiuti, gettando i sacchi pieni di immondizia nella zona di competenza
del Comune di Roma e costringendo il personale comunale a ripulire le zone così
sporcate”. Il 17/7/91 i VV.UU. effettuano un sopralluogo all’interno della spiaggia di Castel
Porziano. L’intervento, come precisato nel verbale, è stato disposto in seguito ad una segnalazione
telefonica. I VV.UU. intervenuti riscontrano che al IX fabbricato, dichiarato pericolante già da tre
anni, ignoti hanno divelto le barre di ferro di una finestra allo scopo di potersi allacciare
illegalmente al quadro elettrico. Il verbale, con il quale si segnalano anche altri abusi e disservizi,
viene trasmesso in data 24/7/91 dal Comandante Orsale al Servizio Spiagge della XIII
Circoscrizione, al Servizio tecnico della XIII, al Dirigente Superiore SS.AA. della XIII e al
Presidente della XIII. Di risposta, il Dirigente Superiore della XIII Circoscrizione chiede (con nota
prot.n. 34923) al Comandante dei VV.UU. che la situazione di pericolo pubblico relativa al IX
fabbricato sia immediatamente eliminata con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico e che l’allaccio
abusivo venga denunciato all’Autorità Giudiziaria.

OSSERVAZIONI

1.   Sorprende come tale illecito che ha comportato spese per la Pubblica Amministrazione e
     rischio per l’incolumità pubblica, sia rimasto del tutto ignorato.

2.   Il farraginoso iter burocratico dei diversi uffici ha determinato paradossalmente,l’intervento
     dei VV.UU. in seguito ad una segnalazione telefonica, quando questi sarebbero dovuti
     intervenire d’ufficio dopo i diversi esposti, favorendo, di fatto, una situazione di stallo che
     impediva la rimozione degli abusi e degli illeciti.

Non è stato possibile venire a conoscenza dell’esistenza di documentazione e di carteggio tra i vari
organi competenti per l’anno 1992. Risulta comunque che malgrado le diverse segnalazioni, gli
abusi e gli illeciti non siano stati rimossi.

Ritroviamo notizie relative alla spiaggia di Castel Porziano in una nota del 3/5/93 n. 21016
trasmessa al Comandante Giorgio Falcone dal Presidente della Circoscrizione Angelo Bonelli,
nella quale vengono ricordati i termini della Convenzione del 1965, e viene sottolineato che sulla
spiaggia insistono dei privati, con attività inerenti alla balneazione. La nota ribadisce che la
concessione a privati è stata rilasciata senza comunicazione all’Amministrazione
Comunale. Viene quindi rimarcata la necessità che il tratto di arenile, nonché il IX
fabbricato, rientrino nella sfera di competenza dell’Amministrazione Comunale.

OSSERVAZIONI

1.   La nota rileva l’intenzione della Circoscrizione di riottenere in concessione l’intero tratto di
     arenile libero da altre concessioni.

La polemica sul IX fabbricato prosegue e viene ripresa anche dalla stampa in data 19/8/93 il
“Messaggero” pubblica un articolo “La circoscrizione scippata di una spiaggia”. In cui si afferma
che il Ministero della Marina Mercantile ha avviato un indagine amministrativa sui criteri di
affidamento delle spiagge libere di Ostia a privati. Nella polemica si è innestata anche la vicenda
del IX fabbricato di Castel Porziano che “per il terzo anno consecutivo la Capitaneria di Porto ha
destinato a servizi privati, sottraendolo all’uso comunale”. Nell’articolo viene riportata la
dichiarazione del Presidente circoscrizionale Angelo Bonelli: “Il paradosso è che tre anni fa la
Capitaneria di Porto ci ingiunse di provvedere alla pulizia e al restauro dell’edificio. Dopo i lavori,
però, l’immobile invece di ospitare i bagni e gli spogliatoi della spiaggia libera venne dato in
gestione a un privato insieme al tratto di mare antistante.”

Nell’articolo si ricorda come per ben tre volte la Circoscrizione avesse chiesto alla C.P. la
restituzione del fabbricato, con il risultato che la struttura è stata poi occupata da magazzini e
servizi privati.

OSSERVAZIONI

1.   Dalla dichiarazione del Presidente Circoscrizionale risulta che nel 1990 la C.P. ha richiesto
     alla Circoscrizione il restauro del IX fabbricato, ma che dopo i lavori la stessa Capitaneria ha
     affidato la gestione dell’edificio a dei privati. Non è stato possibile a tutt’oggi avere notizie
     certe sulla data e tipologia dei lavori.

La C.P. trasmette in data 18/9/93 la nota prot. n. 5/01317 con la quale, considerate le sollecitazioni
pervenute dalla società interessata S.n.c. Procaccini e Solari, si chiede alla XIII Circoscrizione “…
di fare conoscere se l’area assentita sino al 31/12/92 alla S.n.c. Procaccini e Solari (OS/197) . . .
sia rinnovabile per l’anno in corso, ovvero in caso negativo esplicitare inequivocabilmente
l’intendimento dell’Amministrazione Comunale di Roma per la residua fascia di arenile di
cui trattasi.”

OSSERVAZIONI

1.   Non si comprende quali siano i motivi che portano la Capitaneria di Porto ad ignorare la nota
     n.2016 del 3/5/93 con la quale la Circoscrizione, a firma del presidente Angelo Bonelli,
     ribadiva la necessità che il IX fabbricato e il tratto di arenile antistante rientrasse nella sfera di
     competenza dell’Amministrazione Comunale.

2.   Dalla nota si evince, inoltre, che la Capitaneria di Porto continua a considerare la XIII
     Circoscrizione come referente per i pareri di competenza del sindaco.

Il 19/11/93 con nota n.56039 a firma del Presidente Bonelli, vengono trasmesse alla C.P. nove
domande – redatte in carta legale in data 20/11/93 – di rinnovo delle concessioni di suolo
demaniale marittimo per l’anno 1994, compresa quella di Castel Porziano, per un’estensione di
2.150 mt lineari.
Il Presidente Bonelli risponde alla C.P. in data 30/11/93 con la seguente nota (prot.n.57643): “ Con
riferimento alla nota n.5/01317 del 18.9 c.a. relativa alla nota questione del nono fabbricato con
annessa fascia di arenile di pertinenza della Spiaggia di Caste Porziano, non si può non ribadire il
fermo intendimento di questa Amministrazione di rientrare in possesso del predetto fabbricato
nonché della fruizione completa e non condizionata dalla presenza di alcun operatore privato,
proprio per la continuità dell’arenile di cui trattasi e nel rispetto dell’atto d’obbligo intervenuto nel
1965 tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica ed il Comune di Roma.

Da quanto sopra esposto si ribadisce, ove ve ne fosse ulteriore bisogno, l’ inequivoca volontà
dell’Amministrazione di ottenere la restituzione della fascia di arenile a suo tempo sottratti dalla
concessione globale della Spiaggia di Castel Porziano, nonché il nono fabbricato ivi afferente.”

Ciononostante, il Presidente uscente Bonelli sottoscrive in data 31/12/93, l’atto di concessione
(prat. OS/73) per una “zona demaniale marittima della superficie di metri lineari 1810 f.m. circa,
situata nella spiaggia di Castel Porziano, allo scopo di mantenervi un complesso balneare pubblico
ad uso gratuito, comprensivo di nove fabbricati adibiti a servizi igienici posti di Pronto Soccorso,
Posto di Polizia e di Direzione Servizio Spiaggia (mq. 1827) come da planimetria allegata alla
licenza n. 623/88, per la durata di mesi 12 dal 1/1/93 al 31/12/93.”

OSSERVAZIONI

1.     Il presidente Bonelli non poteva firmare per accettazione le nove concessioni, non solo
       perché decaduto dalla carica per il rinnovo del Consiglio (e la L.281/90 non prevede la
       “prorogatio” dei poteri dei Presidenti Circoscrizionali) ma anche perché l’art.27 dello Statuto
       di Roma affida ai Dirigenti Amministrativi la stipulazione dei contratti e l’art .n.11 della
       Deliberazione Comunale n.23/93 non prevede la firma dei contratti fra le incombenze dei
       Presidenti Circoscrizionali.

2.      A sorprendere maggiormente non sono solo i vizi di forma dell’atto di concessione
       dell’arenile di Castel Porziano, ma la scelta del Presidente uscente di voler escludere parte
       dell’arenile (340 mt. lineari circa) lasciandola così in concessione ai privati, malgrado che lo
       stesso Presidente avesse più volte ribadito l’intenzione di ritornare in possesso di tutto il
       tratto di arenile (nota n.21016 del 3/5/93 e n. 57643 del 30/11/93).

 3.    Nell’atto di concessione rientra anche il IX fabbricato, ma essendo la concessione stata
       firmata il 31/12/93 – alla data di scadenza – ci si trova di fronte ad una palese
       incongruenza: mentre il IX fabbricato risulta in concessione per l’anno 1993 al Comune di
       Roma, questo è stato, di fatto utilizzato per lo stesso anno dai privati; mentre il Comune
       paga l’atto di concessione, un privato, a spese dello stesso Comune, continua ad usufruire
       dell’immobile a fini di lucro.

 4.    La C.P. sembra avere degli atteggiamenti difformi rispetto ai tratti di arenile in concessione
       ai privati: mentre da una parte chiede alla XIII Circoscrizione il parere per il tratto di arenile
       da affidare in concessione alla S.n.c. Procaccini e Solari, non menziona, dall’altra, l’attiguo
       tratto di arenile in concessione alla Sig.ra Smarchi Loretta che viene rinnovato
       automaticamente.

In data 2/4/94 il Presidente della XIII Circoscrizione, Emma Fantozzi, trasmette alla C.P. una nota
(prot.n.18064) con all’oggetto: “Occupazione IX fabbricato e antistante tratto di spiaggia”. Con
tale nota il Presidente rileva che il rilascio della concessione da parte della C.P. sia conseguenza
di un errore materiale ritenendo perciò non opportuno segnalare quanto accaduto al
Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, dichiarando di non promuovere
atti di sgombero forzoso inattesa di essere reintegrato nel legittimo possesso e ribadendo
l’esigenza di “rientrare in possesso del IX fabbricato e dell’antistante tratto di arenile al fine di
eseguire per tempo le necessarie opere di ristrutturazione del manufatto e manutentive della
spiaggia medesima.”

OSSERVAZIONI

1.     Persiste sulla questione uno scambio epistolare che evidenzia profonde contraddizioni ed
incongruenze di carattere giuridico-amministrativo della C.P. e della XIII Circoscrizione. Il
Presidente Circoscrizionale, infatti, continua a richiedere alla Capitaneria di Porto il IX fabbricato,
quando questo era già inserito nell’atto di concessione del 1993. Sarebbe stata                   cura
dell’Amministrazione rientrare in possesso del fabbricato cosa, invece, che non è mai stata fatta e
provvedere semmai, al rinnovo dell’atto di concessione per il 1994.

La C.P. in data 22/4/94 (prot. n. 5/17556) informa la XIII Circoscrizione che il Ministero dei
Trasporti e della Navigazione “interessato della questione a seguito di un circostanziato esposto
formulato dalla precitata Società, ha disposto di rettificare il titolo concessivo alla Procaccini e
Solari S.n.c. a favore della quale andrebbe formalizzata la regolarizzazione dell’occupazione per lo
scorso anno solare (1993), con riserva di esaminare per il c.a. (1994) la posizione di Codesto
Comune”.

In risposta a tale nota il Presidente Vicario della XIII Circoscrizione, Lodovico Pace, e il Dirigente
Superiore della XIII Circoscrizione , Mario Mazzocchi, invitano la C.P. ad “ingiungere alla predetta
Società l’immediata consegna a questa Amministrazione del tratto di spiaggia di cui trattasi, in
ottemperanza a quanto prescritto dalla più volte citata Convenzione del 14/7/1965”.

OSSERVAZIONI

1.   Ancora una volta si fa riferimento alla Procaccini e Solari S.n.c. ignorando del tutto il tratto di
     arenile in concessione alla Sig.ra Smarchi Loretta.

Il consiglio Circoscrizionale ribadisce più volte, durante le sedute di Consiglio, l’intenzione di
rientrare in possesso dell’intero tratto come da Convenzione del 14/7/65 (Consigli del 30/06/94 e
del 14/07/94).

Il 23/12/94 il Dirigente Superiore, Dr. Mazzocchi, in risposta ai solleciti si reca, accompagnato
dall’economo della Circoscrizione Sig. Sergio Sabatini presso la Capitaneria di Porto al fine di
“fornire chiarimenti in meriti alle concessioni demaniali marittime e per la sottoscrizione – per
quanto di competenza ai sensi dell’art. 27 dello Statuto e dell’art. 12 della Deliberazione di
Consiglio Comunale n.281 del 29/10/92 – della concessione demaniale dell’arenile di Castel
Porziano, di cui alla Convenzione tra il Comune di Roma e il Segretariato Generale della
Presidenza della Repubblica.”

Durante l’incontro il Dr. Mazzocchi viene informato, dal responsabile dell’Ufficio Demanio
Comandante di Corvetta Ferrara, che l’atto di concessione relativo alla spiaggia di Castel Porziano
è in corso di esame da parte della Capitaneria di Porto, in relazione ad un ricorso gerarchico
avanzato dalla Procaccini e Solari S.n.c. Il Comandante Ferrara, inoltre, rappresenta “l’esigenza di
ricevere formale comunicazione dall’Amministrazione Comunale di nomina del funzionario
delegato alla richiesta e sottoscrizione delle concessioni demaniali in questione, compresa quella
di Castel Porziano”. Tutto ciò viene segnalato con una nota (prot. n.70731 del 23/12/94) a firma del
dr. Mazzocchi e trasmessa al Segretario Generale del Comune di Roma e, per conoscenza, al
Presidente della XIII Circoscrizione, al Capo di Gabinetto dell’Onorevole Sindaco e alla Capitaneria
di Porto.

OSSERVAZIONI

1.   Singolare l’atteggiamento della C.P. che chiede, oggi, formale comunicazione
     dell’Amministrazione Capitolina per la nomina del funzionario delegato alla richiesta e
     sottoscrizione delle concessioni, mentre negli anni passati, ha consentito che i Presidenti
     Circoscrizionali – pur senza titolo – firmassero gli atti di concessione, dopo che la stessa
     Capitaneria aveva scelto la XIII Circoscrizione come suo interlocutore per la gestione delle
     spiagge.

2.   Va fatto notare, inoltre, che l’unica competenza chiaramente attribuita alla XIII Circoscrizione
     è la gestione di Castel Porziano (art.12 della Del Com. n.218/92) e che a norma dello
     Statuto di Roma (art.27) i Dirigenti sono preposti alla firma dei contratti. Sembra delinearsi un
     atteggiamento elusivo ed omissivo tendente a dilatare i tempi, allo scopo di non affrontare e
     risolvere le questioni inerenti alla richiesta di concessione di 2.150 mt. lineari come da
     Convenzione con il Segretariato Generale del Presidente della Repubblica.

Il Ministero dei Trasporti e della Navigazione rispondendo ad alcuni quesiti posti dai Consiglieri
Cesare Morra, Francesca Barile e Fernando Calderari (prot.5170 del 7/2/95) informa gli stessi che
per quanto concerne la spiaggia di Castel Porziano “è tutt’ora aperta la vertenza tra
Amministrazione marittima, Amministrazione Comunale e Procaccini S.n.c. concessionaria
dell’arenele antistante al c.d. IX fabbricato dal 1987 al 1992. Sull’argomento è stato recentemente
richiesto anche un parere alla Presidenza della Repubblica Segretariato Generale”.

OSSERVAZIONI

1.   Il Ministero ha assunto in questi anni un atteggiamento sin troppo marginale ed indifferente
     legittimando, di fatto, scelte e comportamenti da parte dei vari Organi competenti
     (Capitaneria di Porto, Comune e Circoscrizione) che hanno occultato lo “status” giuridico
     degli arenili ignorando la normativa vigente.

2.   Considerando che già nel 1982 un tratto della spiaggia di Castel Porziano era stata data in
     concessione a dei privati e che mai da allora sembrerebbe essere stato interpellato il
     Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica per il rilascio di tali concessioni,
     stupisce che il Ministero chieda ora il parere del Segretariato senza esprimere, egli stesso, la
     sua posizione e le sue direttive in merito.

3.   Le concessioni rilasciate da parte della Capitaneria di Porto non hanno seguito un corretto
     iter giuridico, tecnico e amministrativo e pertanto dovrebbero essere considerate illegittime.

Altra questione a dir poco dubbia è quella riguardante i n. 5 posti di ristoro all’interno di Castel
Porziano. Nei dispositivi del primo atto di concessione (relativo agli anni 1965/67) si fa riferimento
a n.5 posti mobili di ristoro dati in gestione all’Ente Comunale di Consumo (E.C.C.). Col passar
degli anni le strutture sono diventate dei veri e propri manufatti in muratura, la cui realizzazione
non ha tenuto conto di basilari norme urbanistico – ambientali. Non si capisce, pertanto, quali
permessi, autorizzazioni e licenze siano stati rilasciati e da chi. Dopo la liquidazione dell’ E.C.C.
l’attività è stata affidata agli operatori già fiduciari dell’Ente stesso, che hanno così mantenuto la
titolarità delle autorizzazioni di somministrazione. La Capitaneria di Porto, figurando un ipotesi di
sub concessione, ha notificato agli operatori notizie di reato (in base all’art. 30 del Codice della
Navigazione). Dopo il ricorso gerarchico presentato dagli stessi operatori al Ministero, la
Capitaneria ha proposto la contestazione delle concessioni al comune di Roma ed agli operatori.

A questo proposito viene trasmessa dal Presidente della XIII Circoscrizione, D.ssa Emma
Fantozzi, una nota (del 30/3/94 prot. n. 18077) alla Capitaneria di Porto per la richiesta di
concessione d’aree demaniali marittime. Tale richiesta, comprensiva anche delle aree dei cinque
posti di ristoro, specifica che questi ultimi erano stati realizzati dall’Amministrazione in
esecuzione di quanto previsto dalla Convenzione del 1965.

OSSERVAZIONI

1.    Il riferimento alla Convenzione è del tutto improprio, visto che la stessa prevede, tra le varie
      direttive: “….c) divieto assoluto di costruire stabilimenti balneari di qualsiasi tipo, sia in legno
      che in muratura; è ammessa la costruzione di spogliatoi del tipo di cui all’esibito progetto; d)
      obbligo di vigilare affinché venga impedita la costruzione abusiva di qualunque tipo di
      fabbricato, anche a carattere provvisorio… “.



E’ opportuno non tralasciare, al fine di delineare il campo nel quale ci siamo mossi, le singole
difficoltà incontrate. Non da ultimo il ritardo nei tempi di risposta alle richieste avanzate. Alcune di
queste non hanno avuto cenni di riscontro alcuno, mentre altre sono state seguite da risposte
frammentarie ed incomplete.

In data 19/10/94 i sottoscritti Consiglieri Circoscrizionali, Cesare Morra e Francesca Barile, hanno
trasmesso una nota al Sindaco di Roma , al Presidente del Consiglio della XIII Circoscrizione , al
Segretario Generale del Comune di Roma e al Dirigente Superiore della XIII Circoscrizione , per
chiedere l’avvio di una indagine amministrativa, su alcuni abusi ed irregolarità già denunciati, in
data 15/9/94 dal delegato sindacale della U.I.L. del Servizio Spiagge del Comune di Roma - XIII
Circoscrizione. A tutt’oggi non si conoscono né l’esito degli accertamenti, né i provvedimenti
adottati.

Allo scopo di pervenire ad un approfondimento della gestione delle spiagge in concessione al
Comune di Roma, anche in relazione ai costi della gestione delle stesse, abbiamo più volte
richiesto notizie riguardanti la verifica degli stanziamenti – inventariando anche il materiale
giacente in magazzino – delle spese manutentorie sostenute dall’Ufficio Spiagge e quelle relative
agli acquisti sia per i materiali di consumo, che per i beni durevoli, ma a tutt’oggi non sono ancora
pervenute esaurienti risposte.

Anche la richiesta del 17/11/94 (a firma dei Consiglieri Circoscrizionali Cesare Morra, Francesca
Barile e Elio Pastore) era stata avanzata al fine di conoscere il quantitativo di carburante (gasolio)
consegnato per il fabbricato del Servizio Spiagge, chiedendo che venisse precisato per ogni mese
sia il carico e lo scarico, che la ragione d’uso. Risulterebbe, infatti, che nel mese di agosto siano
stati effettuati tre scarichi di gasolio da 200 lt. l’uno (il 19, il 24 e il 29), per un totale di 600 lt. di
gasolio.

Abbiamo voluto ricostruire il percorso cronologico degli atti a nostra disposizione, per evidenziare
come i diversi organi competenti abbiano, anche tramite documenti formali, determinato un
rimpallo delle responsabilità, piuttosto di una attuazione degli impegni e degli obblighi, atti a
rimuovere gli abusi e gli illeciti riscontrati, favorendo, così, gli interessi privatistici all’interno di
Castel Porziano.
Anche il recente ritrovamento della discarica abusiva ha evidenziato lo stato di abbandono e di
degrado di una delle risorse ambientali-paesaggistiche più pregiate del litorale romano. Riteniamo
che questa sia la conseguenza di una gestione e una volontà che ha inteso e intende
depotenziare sempre di più tale patrimonio, determinando le condizioni per un prossimo
passaggio alla gestione privata.

Alla luce di quanto sopra esposto, crediamo che non si possa più rinviare una seria ed
approfondita indagine giuridico amministrativa, per accertare ogni eventuale abuso, violazione ed
illecito riscontrati nella gestione della spiaggia libera di Castel Porziano.

Siamo fermamente convinti che per rilanciare e valorizzare tale patrimonio, sia necessario
riportare legalità e trasparenza nella gestione, chiarendo tutti quei dubbi – più che legittimi –che
hanno accompagnato in questi anni la gestione di Castel Porziano.



        Cesare Morra                                              Francesca Barile

(Consigliere XIII Cir.ne Gruppo R.C.)                    (Consigliere XIII Cir.ne Gruppo “Verdi”)

             f.to                                                        f.to




Ostia Lido, 22 marzo, 1995

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Dodocumento anno 1995. spiaggia libera comunale di castel porziano

  • 1. PREMESSA La non chiarezza degli atti amministrativi, la confusione dei ruoli, le indebite interferenze fra enti pubblici e fra questi ed i privati, le omissioni di atti e così via, portano, nel presente momento storico, non tanto a dubitare delle competenze e della professionalità, quanto ad accreditare l’ipotesi degli atti illegali finalizzati al perseguimento dell’interesse privato ed individuale, in contrapposizione alla difesa del bene comune. L’ipotesi qui menzionata, se per la maggioranza dei cittadini è derivata da una generica propensione alla diffidenza, per chi ricopre una responsabilità di governo dei beni pubblici deriva dallo specifico ruolo assegnato ed assunto. Ciò richiama un’ aderenza ai fatti e un costante supporto di prove e di documenti, di cui, con gran fatica, si è venuti a conoscenza. Questa introduzione vuole trovare un riscontro ed una verifica nella storia, descritta qui di seguito, della spiaggia libera comunale di Castel Porziano. CASTEL PORZIANO Nel 1965 l’allora Presidente della Repubblica G. Saragat, rinunciando ad un tratto della spiaggia di Castel Porziano, firma una convenzione con il Comune di Roma, “quale premessa alla concessione ad uso di spiaggia libera di un tratto di Km 2,150 della fascia costiera”, comprese tra il Canale del Tellinaro e il Canale Palocco (v. cartina allegata). Si apre così la spiaggia libera comunale di Castel Porziano. Il giorno 9/6/82 l’allora Presidente della XIII Circoscrizione (Vittorio Parola) informa la Capitaneria di Porto (C.P.), con la nota prot. n.14548, che la Circoscrizione, su parere della Commissione Litorale e Turismo, “sarebbe favorevole all’istallazione di un chiosco” in località Pantano di Lauro, (spiaggia comunale di Castel Porziano, all’altezza del IX fabbricato). Dal 1985, così, la sig.ra Smarchi risulta essere concessionaria di quel tratto di spiaggia, a mt. 20 della recinzione del arenile in concessione al Comune di Roma, “allo scopo di mantenere un chiosco bar di facile rimozione con annesso magazzino e servizi igienici”. OSSERVAZIONI 1. La convenzione tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e il Comune di Roma non è mai stata modificata per cui la decisione di consentire al privato l’uso di detta spiaggia è stato in contrasto con quanto stipulato. 2. Singolare la nota del Presidente circoscrizionale Vittorio Parola, che fa riferimento al parere della Commissione Consiliare (18/5/82), a proposito dell’istallazione di un chiosco su detto arenile. Le commissioni consiliari, infatti, non hanno nessun potere decisionale, ma solo istruttorio, propedeutico alle decisioni del Consiglio. Pur trattandosi, dunque, di “un ipotesi di parere” la C.P. in data 17/10/85 rilascia alla Sig.ra Smarchi Loretta l’atto di concessione. 3. Non si conoscono i criteri che hanno portato a scegliere la Sig.ra Smarchi, quale fortunato interlocutore tra XIII circoscrizione e Capitaneria di Porto. La circoscrizione, inoltre, non aveva alcuna competenza né di decidere l’istallazione di un manufatto, né di rinunciare alla gestione di un tratto di fascia costiera.
  • 2. Nel 1987 il tratto di arenile antistante il nono fabbricato e confinante con il Canale del Tellinaro viene inibito alla balneazione, con apposita ordinanza del sindaco (n.734 del 9/4/87), per motivi igienico-sanitari. Per evitare che i bagnanti vi accedano, viene recintata l’area. Il 22 giugno il funzionario preposto al Servizio Spiagge, Brenno Epifani, segnala che “sulla Spiaggia di Castelporziano lungo il canale del Tellinaro . . . sono in corso dei lavori. Non si conosce se autorizzati” (nota del 22/6/87 prot. circ. n. 2479, inviata al Dirigente Superiore Capo Circoscrizione XIII, all’Ufficio Tecnico Circ.le e al Comando dei VV.UU). La stessa segnalazione viene inoltrata, tramite ripetuti fonogrammi, dallo stesso funzionario, al Dirigente Superiore dei Servizi Amministrativi (SS.AA.) e al Dirigente Superiore dei Servizi Tecnici (SS.TT). Questa nota (prot. circ. n. 4720 del 15/11/87), firmata anche dal coordinatore dell’Ufficio Ispettivo Litorale, Michele De Rossi, ribadisce “che la concessione è sempre stata annualmente rinnovata con il pagamento del canone ricognitorio”, anche se alcuni “estranei all’Amministrazione hanno effettuato interventi per uso privato in una fascia di spiaggia compresa tra il canale del Tellinaro ed il IX fabbricato della Spiaggia di Castelporziano”. Nella nota si fa riferimento ad alcuni incontri con i rappresentanti della C.P. durante i quali sarebbe emerso che la concessione a Smarchi Loretta era stata “rilasciata dalla stessa Capitaneria di Porto,, equivocando sulla esistenza di una rete metallica, che aveva fatto ritenere al non uso, da parte del Comune di Roma, di quella porzione di spiaggia”. In queste ripetute riunioni, come emerge dalla nota, i rappresentanti della Circoscrizione ribadiscono che la rete di delimitazione “non testimoniava mancanza di interesse da parte del Comune di Roma per quel tratto di spiaggia, ma costituiva indicazione di zona interdetta alla balneazione a seguito di apposita ordinanza sindacale”. I due funzionari, inoltre, dichiarano nella nota che la C.P. di Roma, “non era mai intervenuta con richieste di chiarimento circa la presenza e la motivazione della rete delimitatoria.” Gli stessi fanno presente “che la zona oltre alla rete era liberamente accessibile al pubblico (che la usava), e tenuta in normale stato di manutenzione dall’Ufficio Spiagge”. OSSERVAZIONI 1. Emergono contraddizioni profonde nella lettura di questi atti. Mentre da una parte la Capitaneria di Porto, nel rilasciare l’atto di concessione alla Sig.ra Smarchi, si richiama al parere della Circoscrizione, dall’altra sembra non essere a conoscenza, anzi, comunica ai Dirigenti Superiori dei SS.AA e SS.TT della XIII Circoscrizione, che la Capitaneria di Porto sarebbe pervenuta al rilascio della concessione perché riteneva che tale area, data la delimitazione, non fosse di interesse del Comune. 2. La Capitaneria di Porto, nel suo ruolo di organo di controllo, dimostra di disconoscere l’ordinanza del sindaco. In ogni caso all’Ufficio Spiagge non è mai giunta nessuna richiesta di chiarimento circa la presenza e la motivazione delimitatoria. 3. Le ragioni che hanno determinato il rilascio della concessione “Smarchi Loretta” risultano, pertanto, due: da una parte il “parere” della Circoscrizione, a firma del Presidente Vittorio Parola, dall’altra il presunto stato di abbandono riscontrato dalla Capitaneria di Porto. Nella stessa nota del 16/11/87 i due funzionari circoscrizionali fanno infine notare che “nonostante fosse stata chiarita e definita con la Capitaneria di Porto la posizione del Comune di Roma ,in merito alla fascia di spiaggia in argomento e la stessa Capitaneria di Porto avesse
  • 3. determinato la revoca della concessione alla Smarchi Loretta, con ripristino dello stato dei luoghi, in data 13/08/87 la stessa Capitaneria di Porto rilasciava nuova concessione ad altra persona (Procaccini Orietta) n. 343 rep. 283 relativa all’identico tratto di spiaggia.” OSSERVAZIONI 1. Dalla nota risulta che la revoca della concessione a Smarchi Loretta sia avvenuta in seguito ai chiarimenti avuti con i funzionari del Servizio Spiagge, che ribadivano l’intenzione del Comune di Roma di gestire l’intero arenile, come da convenzione. Si ignorano le ragioni e i criteri che hanno portato la C.P. al rilascio di una nuova concessione alla Sig.ra Procaccini (n.343, rep. 283 del 13/8/87), relativa all’identico tratto di spiaggia. Sarebbe interessante conoscere i criteri e gli eventuali pareri che hanno portato al rilascio della concessione alla Sig.ra Procaccini, considerato che per la concessione alla Sig.ra Smarchi si faceva riferimento al parere della XIII Circoscrizione. Anche per l’anno 1988 l’Ufficio Spiagge continua a trasmettere una serie di segnalazioni riguardanti il tratto di arenile tra il Canale del Tellinaro e il IX fabbricato. Con nota n. 13281 del 18/4/88 vengono segnalati alcuni lavori da parte di persone estranee all’Amministrazione e, successivamente, (nota n. 14656 del 29/4/88) alcuni lavori di sbancamento a ridosso del Canale del Tellinaro. Con nota n. 21596 del 14/6/88 indirizzata al Dirigente Superiore, si segnala l’installazione, all’interno dell’arenile, di ombrelloni, sedie e sdraio e pedalò, evidenziando le difficoltà dei marinai di salvataggio – investiti di responsabilità anche penali – ad intervenire in aiuto dei bagnanti in pericolo. L’assistenza bagnanti in quell’area, invece, doveva essere garantita dalla concessionaria del tratto d’arenile corrispondente. OSSERVAZIONI 1. Ci si chiede se e quali provvedimenti siano stati adottati, a seguito delle ripetute segnalazioni e quali siano stati gli esiti. 2. Si desume che fosse comunque il personale di servizio a garantire l’assistenza ai bagnanti, anche nel tratto gestito dai privati. 3. Si riscontrano, in queste affermazioni, due ordini di “irregolarità”: I) La Sig.ra Smarchi Loretta pur avendo ricevuto la revoca della concessione permane ad occupare il tratto di arenile comunale; si potrebbe dedurre che la Capitaneria di Porto abbia in seguito riconfermato la concessione già revocata, oppure la Sig.ra Smarchi ha occupato senza titolo alcuno un tratto di arenile; II) La Capitaneria di Porto rilascia alla Sig.ra Procaccini Orietta la concessione di un tratto di arenile, senza consultare il Comune di Roma. In data 7/9/90 l’assistente bagnante Cantini Tullio segnala all’Istruttore Amministrativo, Dr.ssa G. Mira, che dal IX fabbricato della Spiaggia di Castel Porziano, già da due anni sigillato in muratura dall’Ufficio Tecnico, fuoriesce un cavo elettrico. Ciò viene comunicato dalla Dr.ssa Mira al Dirigente Superiore SS.AA. e al funzionario preposto Epifani Brenno (note prot. n. 34156 del 8/9/90). Si
  • 4. segnala anche l’intervento di una pattuglia di Carabinieri, chiamati da un cittadino, per gli accertamenti del caso. OSSERVAZIONI 1. Probabilmente nessuno ha pensato di avvertire l’A.C.E.A. dell’allaccio abusivo, mentre questo doveva rappresentare il primo intervento, ad evitare che il privato in questione continuasse ad usufruire abusivamente dell’elettricità pagata dal Comune. Tale situazione viene segnalata anche l’anno successivo, precisamente in data 10/7/91, con fonogramma urgentissimo n. 31768 a firma del funzionario preposto Brenno Epifani, inviato al Dirigente Superiore SS.AA, al Diriente Superiore SS.TT, alla Capitaneria di Porto, al Comandante del XIII Gruppo dei VV.UU e, per conoscenza, al presidente della XIII Circoscrizione. La nota riporta che “un privato, posizionatosi sulla spiaggia di castel Porziano a ridosso del Canale del Tellinaro per nolo pedalò ed altro, si è allacciato al quadro elettrico del IX fabbricato di Castel Porziano di proprietà del Comune di Roma”. Si precisa, quindi, che il IX fabbricato è stato chiuso da più di tre anni, perché dichiarato pericolante. La nota conclude che il privato, di cui trattasi “non effettua la raccolta rifiuti, gettando i sacchi pieni di immondizia nella zona di competenza del Comune di Roma e costringendo il personale comunale a ripulire le zone così sporcate”. Il 17/7/91 i VV.UU. effettuano un sopralluogo all’interno della spiaggia di Castel Porziano. L’intervento, come precisato nel verbale, è stato disposto in seguito ad una segnalazione telefonica. I VV.UU. intervenuti riscontrano che al IX fabbricato, dichiarato pericolante già da tre anni, ignoti hanno divelto le barre di ferro di una finestra allo scopo di potersi allacciare illegalmente al quadro elettrico. Il verbale, con il quale si segnalano anche altri abusi e disservizi, viene trasmesso in data 24/7/91 dal Comandante Orsale al Servizio Spiagge della XIII Circoscrizione, al Servizio tecnico della XIII, al Dirigente Superiore SS.AA. della XIII e al Presidente della XIII. Di risposta, il Dirigente Superiore della XIII Circoscrizione chiede (con nota prot.n. 34923) al Comandante dei VV.UU. che la situazione di pericolo pubblico relativa al IX fabbricato sia immediatamente eliminata con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico e che l’allaccio abusivo venga denunciato all’Autorità Giudiziaria. OSSERVAZIONI 1. Sorprende come tale illecito che ha comportato spese per la Pubblica Amministrazione e rischio per l’incolumità pubblica, sia rimasto del tutto ignorato. 2. Il farraginoso iter burocratico dei diversi uffici ha determinato paradossalmente,l’intervento dei VV.UU. in seguito ad una segnalazione telefonica, quando questi sarebbero dovuti intervenire d’ufficio dopo i diversi esposti, favorendo, di fatto, una situazione di stallo che impediva la rimozione degli abusi e degli illeciti. Non è stato possibile venire a conoscenza dell’esistenza di documentazione e di carteggio tra i vari organi competenti per l’anno 1992. Risulta comunque che malgrado le diverse segnalazioni, gli abusi e gli illeciti non siano stati rimossi. Ritroviamo notizie relative alla spiaggia di Castel Porziano in una nota del 3/5/93 n. 21016 trasmessa al Comandante Giorgio Falcone dal Presidente della Circoscrizione Angelo Bonelli, nella quale vengono ricordati i termini della Convenzione del 1965, e viene sottolineato che sulla spiaggia insistono dei privati, con attività inerenti alla balneazione. La nota ribadisce che la concessione a privati è stata rilasciata senza comunicazione all’Amministrazione
  • 5. Comunale. Viene quindi rimarcata la necessità che il tratto di arenile, nonché il IX fabbricato, rientrino nella sfera di competenza dell’Amministrazione Comunale. OSSERVAZIONI 1. La nota rileva l’intenzione della Circoscrizione di riottenere in concessione l’intero tratto di arenile libero da altre concessioni. La polemica sul IX fabbricato prosegue e viene ripresa anche dalla stampa in data 19/8/93 il “Messaggero” pubblica un articolo “La circoscrizione scippata di una spiaggia”. In cui si afferma che il Ministero della Marina Mercantile ha avviato un indagine amministrativa sui criteri di affidamento delle spiagge libere di Ostia a privati. Nella polemica si è innestata anche la vicenda del IX fabbricato di Castel Porziano che “per il terzo anno consecutivo la Capitaneria di Porto ha destinato a servizi privati, sottraendolo all’uso comunale”. Nell’articolo viene riportata la dichiarazione del Presidente circoscrizionale Angelo Bonelli: “Il paradosso è che tre anni fa la Capitaneria di Porto ci ingiunse di provvedere alla pulizia e al restauro dell’edificio. Dopo i lavori, però, l’immobile invece di ospitare i bagni e gli spogliatoi della spiaggia libera venne dato in gestione a un privato insieme al tratto di mare antistante.” Nell’articolo si ricorda come per ben tre volte la Circoscrizione avesse chiesto alla C.P. la restituzione del fabbricato, con il risultato che la struttura è stata poi occupata da magazzini e servizi privati. OSSERVAZIONI 1. Dalla dichiarazione del Presidente Circoscrizionale risulta che nel 1990 la C.P. ha richiesto alla Circoscrizione il restauro del IX fabbricato, ma che dopo i lavori la stessa Capitaneria ha affidato la gestione dell’edificio a dei privati. Non è stato possibile a tutt’oggi avere notizie certe sulla data e tipologia dei lavori. La C.P. trasmette in data 18/9/93 la nota prot. n. 5/01317 con la quale, considerate le sollecitazioni pervenute dalla società interessata S.n.c. Procaccini e Solari, si chiede alla XIII Circoscrizione “… di fare conoscere se l’area assentita sino al 31/12/92 alla S.n.c. Procaccini e Solari (OS/197) . . . sia rinnovabile per l’anno in corso, ovvero in caso negativo esplicitare inequivocabilmente l’intendimento dell’Amministrazione Comunale di Roma per la residua fascia di arenile di cui trattasi.” OSSERVAZIONI 1. Non si comprende quali siano i motivi che portano la Capitaneria di Porto ad ignorare la nota n.2016 del 3/5/93 con la quale la Circoscrizione, a firma del presidente Angelo Bonelli, ribadiva la necessità che il IX fabbricato e il tratto di arenile antistante rientrasse nella sfera di competenza dell’Amministrazione Comunale. 2. Dalla nota si evince, inoltre, che la Capitaneria di Porto continua a considerare la XIII Circoscrizione come referente per i pareri di competenza del sindaco. Il 19/11/93 con nota n.56039 a firma del Presidente Bonelli, vengono trasmesse alla C.P. nove domande – redatte in carta legale in data 20/11/93 – di rinnovo delle concessioni di suolo demaniale marittimo per l’anno 1994, compresa quella di Castel Porziano, per un’estensione di 2.150 mt lineari.
  • 6. Il Presidente Bonelli risponde alla C.P. in data 30/11/93 con la seguente nota (prot.n.57643): “ Con riferimento alla nota n.5/01317 del 18.9 c.a. relativa alla nota questione del nono fabbricato con annessa fascia di arenile di pertinenza della Spiaggia di Caste Porziano, non si può non ribadire il fermo intendimento di questa Amministrazione di rientrare in possesso del predetto fabbricato nonché della fruizione completa e non condizionata dalla presenza di alcun operatore privato, proprio per la continuità dell’arenile di cui trattasi e nel rispetto dell’atto d’obbligo intervenuto nel 1965 tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica ed il Comune di Roma. Da quanto sopra esposto si ribadisce, ove ve ne fosse ulteriore bisogno, l’ inequivoca volontà dell’Amministrazione di ottenere la restituzione della fascia di arenile a suo tempo sottratti dalla concessione globale della Spiaggia di Castel Porziano, nonché il nono fabbricato ivi afferente.” Ciononostante, il Presidente uscente Bonelli sottoscrive in data 31/12/93, l’atto di concessione (prat. OS/73) per una “zona demaniale marittima della superficie di metri lineari 1810 f.m. circa, situata nella spiaggia di Castel Porziano, allo scopo di mantenervi un complesso balneare pubblico ad uso gratuito, comprensivo di nove fabbricati adibiti a servizi igienici posti di Pronto Soccorso, Posto di Polizia e di Direzione Servizio Spiaggia (mq. 1827) come da planimetria allegata alla licenza n. 623/88, per la durata di mesi 12 dal 1/1/93 al 31/12/93.” OSSERVAZIONI 1. Il presidente Bonelli non poteva firmare per accettazione le nove concessioni, non solo perché decaduto dalla carica per il rinnovo del Consiglio (e la L.281/90 non prevede la “prorogatio” dei poteri dei Presidenti Circoscrizionali) ma anche perché l’art.27 dello Statuto di Roma affida ai Dirigenti Amministrativi la stipulazione dei contratti e l’art .n.11 della Deliberazione Comunale n.23/93 non prevede la firma dei contratti fra le incombenze dei Presidenti Circoscrizionali. 2. A sorprendere maggiormente non sono solo i vizi di forma dell’atto di concessione dell’arenile di Castel Porziano, ma la scelta del Presidente uscente di voler escludere parte dell’arenile (340 mt. lineari circa) lasciandola così in concessione ai privati, malgrado che lo stesso Presidente avesse più volte ribadito l’intenzione di ritornare in possesso di tutto il tratto di arenile (nota n.21016 del 3/5/93 e n. 57643 del 30/11/93). 3. Nell’atto di concessione rientra anche il IX fabbricato, ma essendo la concessione stata firmata il 31/12/93 – alla data di scadenza – ci si trova di fronte ad una palese incongruenza: mentre il IX fabbricato risulta in concessione per l’anno 1993 al Comune di Roma, questo è stato, di fatto utilizzato per lo stesso anno dai privati; mentre il Comune paga l’atto di concessione, un privato, a spese dello stesso Comune, continua ad usufruire dell’immobile a fini di lucro. 4. La C.P. sembra avere degli atteggiamenti difformi rispetto ai tratti di arenile in concessione ai privati: mentre da una parte chiede alla XIII Circoscrizione il parere per il tratto di arenile da affidare in concessione alla S.n.c. Procaccini e Solari, non menziona, dall’altra, l’attiguo tratto di arenile in concessione alla Sig.ra Smarchi Loretta che viene rinnovato automaticamente. In data 2/4/94 il Presidente della XIII Circoscrizione, Emma Fantozzi, trasmette alla C.P. una nota (prot.n.18064) con all’oggetto: “Occupazione IX fabbricato e antistante tratto di spiaggia”. Con tale nota il Presidente rileva che il rilascio della concessione da parte della C.P. sia conseguenza di un errore materiale ritenendo perciò non opportuno segnalare quanto accaduto al
  • 7. Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, dichiarando di non promuovere atti di sgombero forzoso inattesa di essere reintegrato nel legittimo possesso e ribadendo l’esigenza di “rientrare in possesso del IX fabbricato e dell’antistante tratto di arenile al fine di eseguire per tempo le necessarie opere di ristrutturazione del manufatto e manutentive della spiaggia medesima.” OSSERVAZIONI 1. Persiste sulla questione uno scambio epistolare che evidenzia profonde contraddizioni ed incongruenze di carattere giuridico-amministrativo della C.P. e della XIII Circoscrizione. Il Presidente Circoscrizionale, infatti, continua a richiedere alla Capitaneria di Porto il IX fabbricato, quando questo era già inserito nell’atto di concessione del 1993. Sarebbe stata cura dell’Amministrazione rientrare in possesso del fabbricato cosa, invece, che non è mai stata fatta e provvedere semmai, al rinnovo dell’atto di concessione per il 1994. La C.P. in data 22/4/94 (prot. n. 5/17556) informa la XIII Circoscrizione che il Ministero dei Trasporti e della Navigazione “interessato della questione a seguito di un circostanziato esposto formulato dalla precitata Società, ha disposto di rettificare il titolo concessivo alla Procaccini e Solari S.n.c. a favore della quale andrebbe formalizzata la regolarizzazione dell’occupazione per lo scorso anno solare (1993), con riserva di esaminare per il c.a. (1994) la posizione di Codesto Comune”. In risposta a tale nota il Presidente Vicario della XIII Circoscrizione, Lodovico Pace, e il Dirigente Superiore della XIII Circoscrizione , Mario Mazzocchi, invitano la C.P. ad “ingiungere alla predetta Società l’immediata consegna a questa Amministrazione del tratto di spiaggia di cui trattasi, in ottemperanza a quanto prescritto dalla più volte citata Convenzione del 14/7/1965”. OSSERVAZIONI 1. Ancora una volta si fa riferimento alla Procaccini e Solari S.n.c. ignorando del tutto il tratto di arenile in concessione alla Sig.ra Smarchi Loretta. Il consiglio Circoscrizionale ribadisce più volte, durante le sedute di Consiglio, l’intenzione di rientrare in possesso dell’intero tratto come da Convenzione del 14/7/65 (Consigli del 30/06/94 e del 14/07/94). Il 23/12/94 il Dirigente Superiore, Dr. Mazzocchi, in risposta ai solleciti si reca, accompagnato dall’economo della Circoscrizione Sig. Sergio Sabatini presso la Capitaneria di Porto al fine di “fornire chiarimenti in meriti alle concessioni demaniali marittime e per la sottoscrizione – per quanto di competenza ai sensi dell’art. 27 dello Statuto e dell’art. 12 della Deliberazione di Consiglio Comunale n.281 del 29/10/92 – della concessione demaniale dell’arenile di Castel Porziano, di cui alla Convenzione tra il Comune di Roma e il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.” Durante l’incontro il Dr. Mazzocchi viene informato, dal responsabile dell’Ufficio Demanio Comandante di Corvetta Ferrara, che l’atto di concessione relativo alla spiaggia di Castel Porziano è in corso di esame da parte della Capitaneria di Porto, in relazione ad un ricorso gerarchico avanzato dalla Procaccini e Solari S.n.c. Il Comandante Ferrara, inoltre, rappresenta “l’esigenza di ricevere formale comunicazione dall’Amministrazione Comunale di nomina del funzionario delegato alla richiesta e sottoscrizione delle concessioni demaniali in questione, compresa quella di Castel Porziano”. Tutto ciò viene segnalato con una nota (prot. n.70731 del 23/12/94) a firma del dr. Mazzocchi e trasmessa al Segretario Generale del Comune di Roma e, per conoscenza, al
  • 8. Presidente della XIII Circoscrizione, al Capo di Gabinetto dell’Onorevole Sindaco e alla Capitaneria di Porto. OSSERVAZIONI 1. Singolare l’atteggiamento della C.P. che chiede, oggi, formale comunicazione dell’Amministrazione Capitolina per la nomina del funzionario delegato alla richiesta e sottoscrizione delle concessioni, mentre negli anni passati, ha consentito che i Presidenti Circoscrizionali – pur senza titolo – firmassero gli atti di concessione, dopo che la stessa Capitaneria aveva scelto la XIII Circoscrizione come suo interlocutore per la gestione delle spiagge. 2. Va fatto notare, inoltre, che l’unica competenza chiaramente attribuita alla XIII Circoscrizione è la gestione di Castel Porziano (art.12 della Del Com. n.218/92) e che a norma dello Statuto di Roma (art.27) i Dirigenti sono preposti alla firma dei contratti. Sembra delinearsi un atteggiamento elusivo ed omissivo tendente a dilatare i tempi, allo scopo di non affrontare e risolvere le questioni inerenti alla richiesta di concessione di 2.150 mt. lineari come da Convenzione con il Segretariato Generale del Presidente della Repubblica. Il Ministero dei Trasporti e della Navigazione rispondendo ad alcuni quesiti posti dai Consiglieri Cesare Morra, Francesca Barile e Fernando Calderari (prot.5170 del 7/2/95) informa gli stessi che per quanto concerne la spiaggia di Castel Porziano “è tutt’ora aperta la vertenza tra Amministrazione marittima, Amministrazione Comunale e Procaccini S.n.c. concessionaria dell’arenele antistante al c.d. IX fabbricato dal 1987 al 1992. Sull’argomento è stato recentemente richiesto anche un parere alla Presidenza della Repubblica Segretariato Generale”. OSSERVAZIONI 1. Il Ministero ha assunto in questi anni un atteggiamento sin troppo marginale ed indifferente legittimando, di fatto, scelte e comportamenti da parte dei vari Organi competenti (Capitaneria di Porto, Comune e Circoscrizione) che hanno occultato lo “status” giuridico degli arenili ignorando la normativa vigente. 2. Considerando che già nel 1982 un tratto della spiaggia di Castel Porziano era stata data in concessione a dei privati e che mai da allora sembrerebbe essere stato interpellato il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica per il rilascio di tali concessioni, stupisce che il Ministero chieda ora il parere del Segretariato senza esprimere, egli stesso, la sua posizione e le sue direttive in merito. 3. Le concessioni rilasciate da parte della Capitaneria di Porto non hanno seguito un corretto iter giuridico, tecnico e amministrativo e pertanto dovrebbero essere considerate illegittime. Altra questione a dir poco dubbia è quella riguardante i n. 5 posti di ristoro all’interno di Castel Porziano. Nei dispositivi del primo atto di concessione (relativo agli anni 1965/67) si fa riferimento a n.5 posti mobili di ristoro dati in gestione all’Ente Comunale di Consumo (E.C.C.). Col passar degli anni le strutture sono diventate dei veri e propri manufatti in muratura, la cui realizzazione non ha tenuto conto di basilari norme urbanistico – ambientali. Non si capisce, pertanto, quali permessi, autorizzazioni e licenze siano stati rilasciati e da chi. Dopo la liquidazione dell’ E.C.C. l’attività è stata affidata agli operatori già fiduciari dell’Ente stesso, che hanno così mantenuto la titolarità delle autorizzazioni di somministrazione. La Capitaneria di Porto, figurando un ipotesi di sub concessione, ha notificato agli operatori notizie di reato (in base all’art. 30 del Codice della
  • 9. Navigazione). Dopo il ricorso gerarchico presentato dagli stessi operatori al Ministero, la Capitaneria ha proposto la contestazione delle concessioni al comune di Roma ed agli operatori. A questo proposito viene trasmessa dal Presidente della XIII Circoscrizione, D.ssa Emma Fantozzi, una nota (del 30/3/94 prot. n. 18077) alla Capitaneria di Porto per la richiesta di concessione d’aree demaniali marittime. Tale richiesta, comprensiva anche delle aree dei cinque posti di ristoro, specifica che questi ultimi erano stati realizzati dall’Amministrazione in esecuzione di quanto previsto dalla Convenzione del 1965. OSSERVAZIONI 1. Il riferimento alla Convenzione è del tutto improprio, visto che la stessa prevede, tra le varie direttive: “….c) divieto assoluto di costruire stabilimenti balneari di qualsiasi tipo, sia in legno che in muratura; è ammessa la costruzione di spogliatoi del tipo di cui all’esibito progetto; d) obbligo di vigilare affinché venga impedita la costruzione abusiva di qualunque tipo di fabbricato, anche a carattere provvisorio… “. E’ opportuno non tralasciare, al fine di delineare il campo nel quale ci siamo mossi, le singole difficoltà incontrate. Non da ultimo il ritardo nei tempi di risposta alle richieste avanzate. Alcune di queste non hanno avuto cenni di riscontro alcuno, mentre altre sono state seguite da risposte frammentarie ed incomplete. In data 19/10/94 i sottoscritti Consiglieri Circoscrizionali, Cesare Morra e Francesca Barile, hanno trasmesso una nota al Sindaco di Roma , al Presidente del Consiglio della XIII Circoscrizione , al Segretario Generale del Comune di Roma e al Dirigente Superiore della XIII Circoscrizione , per chiedere l’avvio di una indagine amministrativa, su alcuni abusi ed irregolarità già denunciati, in data 15/9/94 dal delegato sindacale della U.I.L. del Servizio Spiagge del Comune di Roma - XIII Circoscrizione. A tutt’oggi non si conoscono né l’esito degli accertamenti, né i provvedimenti adottati. Allo scopo di pervenire ad un approfondimento della gestione delle spiagge in concessione al Comune di Roma, anche in relazione ai costi della gestione delle stesse, abbiamo più volte richiesto notizie riguardanti la verifica degli stanziamenti – inventariando anche il materiale giacente in magazzino – delle spese manutentorie sostenute dall’Ufficio Spiagge e quelle relative agli acquisti sia per i materiali di consumo, che per i beni durevoli, ma a tutt’oggi non sono ancora pervenute esaurienti risposte. Anche la richiesta del 17/11/94 (a firma dei Consiglieri Circoscrizionali Cesare Morra, Francesca Barile e Elio Pastore) era stata avanzata al fine di conoscere il quantitativo di carburante (gasolio) consegnato per il fabbricato del Servizio Spiagge, chiedendo che venisse precisato per ogni mese sia il carico e lo scarico, che la ragione d’uso. Risulterebbe, infatti, che nel mese di agosto siano stati effettuati tre scarichi di gasolio da 200 lt. l’uno (il 19, il 24 e il 29), per un totale di 600 lt. di gasolio. Abbiamo voluto ricostruire il percorso cronologico degli atti a nostra disposizione, per evidenziare come i diversi organi competenti abbiano, anche tramite documenti formali, determinato un rimpallo delle responsabilità, piuttosto di una attuazione degli impegni e degli obblighi, atti a rimuovere gli abusi e gli illeciti riscontrati, favorendo, così, gli interessi privatistici all’interno di Castel Porziano.
  • 10. Anche il recente ritrovamento della discarica abusiva ha evidenziato lo stato di abbandono e di degrado di una delle risorse ambientali-paesaggistiche più pregiate del litorale romano. Riteniamo che questa sia la conseguenza di una gestione e una volontà che ha inteso e intende depotenziare sempre di più tale patrimonio, determinando le condizioni per un prossimo passaggio alla gestione privata. Alla luce di quanto sopra esposto, crediamo che non si possa più rinviare una seria ed approfondita indagine giuridico amministrativa, per accertare ogni eventuale abuso, violazione ed illecito riscontrati nella gestione della spiaggia libera di Castel Porziano. Siamo fermamente convinti che per rilanciare e valorizzare tale patrimonio, sia necessario riportare legalità e trasparenza nella gestione, chiarendo tutti quei dubbi – più che legittimi –che hanno accompagnato in questi anni la gestione di Castel Porziano. Cesare Morra Francesca Barile (Consigliere XIII Cir.ne Gruppo R.C.) (Consigliere XIII Cir.ne Gruppo “Verdi”) f.to f.to Ostia Lido, 22 marzo, 1995