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DELIBERAZIONE N. 62 del 09/07/2010 ORE 09,00 in poi
CITTA’ DI BAGHERIA
PROVINCIA DI PALERMO
Deliberazione della Giunta Municipale
Oggetto: Approvazione della proposta progettuale di una Zona Franca Urbana –
Circolare n° 1418 del 26.06.2008 del Ministero dello Sviluppo Economico.
INTERVENUTI :
Presidente ___________________________
Componenti:
P. A. FIRMA
SCIORTINO Biagio X SINDACO – PRESIDENTE
SARDINA Maurizio X Assessore Anziano
GULLI Vincenzo X Assessore
PAGANO Pietro X Assessore
INGRASSIA Gianfranco X Assessore
MINEO Antonino X Assessore
TORNATORE Emanuele X Assessore
DI STEFANO Giacinto X Assessore
TRIPOLI Filippo Maria X Assessore
Impegno provvisorio della Spesa
Da parte dell’ufficio Ragioneria
Lì, __________
Dirigente SS.FF.______________
Impegno definitivo ed attestato di
disponibilità della Ragioneria
Esercizio_________ Cap._________
Interv. ________________________
______________________________
______________________________
______________________________
Disponibilità € _________________
Lì, __________
Dirigente SS.FF.______________
Osservazioni della Segreteria:
______________________________
______________________________
______________________________
Lì. ________
Il Segr. G.le ____________________
L’Assessore proponente Il proponente e relatore della proposta Il dirigente di Settore Il Segretario Generale
___________________ ______________________________ _________________ __________________
Il Sindaco - Pres. Con la partecipazione del Segretario Generale dott.ssa Rosa Maria Miceli,
accertato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta
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L’ Assessore alle Attività Economiche e Produttive Pietro Pagano col supporto tecnico del
Dirigente del Settore V sottopone il seguente:
DOCUMENTO ISTRUTTORIO
Premesso che:
la Regione Siciliana con l’art. 67 della L.R. 12 maggio 2010, n° 11 (Disposizioni
programmatiche e correttive per l’anno 2010) ha istituito, ai sensi dell’articolo 1, commi da
340 a 342, della legge 27 dicembre 2006, n° 296, come modificati dall’articolo 2, commi da
561 a 563, della legge 24 dicembre 2007, n° 244, le Zone Franche Urbane (ZFU), ossia Aree
infra-comunali dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per favorire
l’integrazione sociale e culturale e per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale
nelle piccole e micro imprese;
la Regione provvederà al rimborso dei seguenti oneri fiscali e contributivi connessi
all’attività d’impresa:
1) imposte sui redditi e imposta regionale sulle attività produttive rispettivamente previste
dalla lettera a) e dalla lettera b) del comma 341 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre
2006, n. 296, come sostituite dal comma 562 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n.
244;
2) imposta comunale sugli immobili e contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente
previsti dalla lettera c) e dalla lettera d) del comma 341 dell’articolo 1 della prima citata
legge n. 296/2006 e successive modifiche ed integrazioni, concessi rispettivamente dai
comuni e dagli istituti previdenziali, previa stipula delle intese di cui al comma 11.;
per fare fronte agli oneri derivanti dalla presente legge, la Regione Siciliana ha autorizzato la
spesa di 45.000 migliaia di euro per il triennio 2010-2012, di cui 5.000 migliaia di euro per
l’anno 2010 e 20.000 migliaia di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012;
Con Circolare 26 Giugno 2008 n° 1418 del Ministero dello Sviluppo economico si è
provveduto a definire i criteri per la presentazione delle proposte progettuali, riguardanti la
perimetrazione di ZFU nel perimetro urbano;
secondo tale circolare, possono presentare proposta progettuale i comuni che hanno:
1. una dimensione demografica minima di 25.000 abitanti (Istat popolazione residente 2006);
2. un tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale nell’anno 2005. Per tale
indicatore, si considera il valore corrispondente al sistema locale lavoro che comprende il
comune nel cui territorio ricade la ZFU (Fonte: ISTAT indagine sulla forza lavoro 2005).
Rilevato che i comuni, che intendano istituire le Zone Franche Urbane, dovranno elaborare la
relativa proposta progettuale, attivando il confronto con il partenariato sociale, che va
trasmessa al Dipartimento Regionale della Programmazione della Regione Siciliana entro
sessanta giorni dall’entrata in vigore della L.R. 12 maggio 2010, n° 11 (pertanto entro il 13
luglio c.a.);
Considerato che la proposta progettuale sopradetta consiste in uno studio fatto sulla base delle
sezioni censuarie, attraverso il calcolo dell’Indice di Disagio Sociale (IDS);
Atteso che l’IDS è ottenuto dalla combinazione di quattro indicatori di esclusione socioeconomica
calcolati come media (ponderata per la popolazione residente) in ognuna delle sezioni
censuarie che compongono l’area beneficiaria:
1. tasso di disoccupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione di 15 anni e più in
cerca di occupazione e le forze di lavoro nella stessa classe di età (DIS);
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2. tasso di occupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione occupata con 15 anni e
più ed il totale della popolazione della stessa classe di età. Individua le potenzialità e le
difficoltà del mercato del lavoro (OCC);
3. tasso di concentrazione giovanile, misurato dal rapporto tra la popolazione residente di
età inferiore a 24 anni sul totale della popolazione (GIOV)
4. tasso di scolarizzazione, misurato con il rapporto tra la popolazione maggiore di sei anni
con almeno un diploma di scuola secondaria, ed il totale della popolazione della stessa
classe di età (SCOL);
Verificato che la Città di Bagheria possiede i requisiti di ammissibilità al bando, pertanto, si ritiene
utile cogliere questa importante opportunità per lo sviluppo socio economico del territorio di
Bagheria;
Preso Atto che il Comune di Bagheria con delibera delle Giunta Comunale n° 98 del 18 luglio 2008
ha approvato il protocollo d’intesa con il Centro Studi per lo Sviluppo Territoriale di Santa
Flavia al fine di predisporre un’adeguata proposta progettuale per il riconoscimento delle ZFU
nel territorio di Bagheria;
Visto il parere favorevole espresso dalla organizzazioni sindacali di categoria nelle sedute del
30/06/2010 e del 05.07.2010
Ritenuto utile cogliere questa importante opportunità per lo sviluppo socio economico del territorio
di Bagheria;
Visto l’O.R. EE.LL.
Tutto quanto fin qui premesso si
PROPONE ALLA GIUNTA MUNICIPALE:
1. Approvare la proposta progettuale della Zona Franca Urbana, come allegata alla presente
delibera;
2. Dare atto che tale approvazione non comporta impegno di spesa;
3. Dare immediata esecutività della presente deliberazione, vista l’imminente scadenza del
bando.
Il Responsabile del procedimento L’ Assessore alle Attività Produttive
f.to Arch. Francesco Buttitta f.to Rag, Pietro Pagano
Data 06/07/10
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Pareri tecnici di competenza
Il Dirigente del Settore del Settore V - Urbanistica
esprime in merito ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 L.R. n. 30/2000 parere favorevole in ordine
alla regolarità della proposta di deliberazione in oggetto
Il Dirigente del Settore V-urbanistica
Data 09 lug. ’10 f.to dr.Ing. V.zo Aiello
“Si attesta che la presente proposta non comporta alcun impegno di spesa”
e pertanto il relativo parere di regolarità contabile non è dovuto
Data 09 lug. ’10 Il Dirigente del Settore V-urbanistica
f.to dr.Ing. V.zo Aiello
E pertanto
LA GIUNTA COMUNALE
Esaminato il documento istruttorio e la relativa proposta deliberativa
Ritenuta la propria competenza in merito;
Visti i pareri di competenza espressi in merito;
DELIBERA
1. Approvare la proposta progettuale della Zona Franca Urbana, come allegata alla presente
delibera;
2. Dare atto che tale approvazione non comporta impegno di spesa;
3. Dare immediata esecutività della presente deliberazione, vista l’imminente scadenza del
bando.
La sopra trascritta deliberazione con i pareri di rito messa a votazione per scrutinio palese
viene approvata all’unanimità dai n. sei componenti della Giunta Municipale, presenti e
votanti
Ed altresì
LA GIUNTA MUNICIPALE
Visto il sopradescritto provvedimento
Considerato l’urgenza di provvedere in merito per_________________
Con votazione unanime e palese
DICHIARA
Il presente provvedimento immediatamente esecutivo.
COMUNE DI BAGHERIA
corso Umberto I, 165
90011 BAGHERIA (PA)
IL SINDACO:
BIAGIO SCIORTINO
L'ASSESSORE ALLE AA.PP.:
PIETRO PAGANO
1
In copertina, la più sontuosa
delle Ville settecentesche di Bagheria:
Villa Valguarnera, dei principi Alliata
di Villafranca, originari del feudo omonimo,
che deve il suo nome alle clausole
di natura economica, giuridica
ed amministrativa definite nella licentia
populandi del 1499:
i nuovi coloni della cittadina, infatti,
vennero esentati dal pagamento dei tributi regi
per un periodo di dieci anni,
che furono a carico del feudatario,
istituendo, di fatto, la prima “Zona Franca”
della storia siciliana.
2
Indice generale
1. PREMESSA............................................................................................................................................5
2. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DEL TERRITORIO COMUNALE...................................................9
2.1 Dimensione demografica del comune................................................................................9
2.2 Tasso di disoccupazione del Sistema Locale del Lavoro....................................................9
3. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DELL’AREA URBANA BENEFICIARIA.......................................10
4. PERIMETRAZIONE DELL’AREA BENEFICIARIA...............................................................................11
5. INDICE DI DISAGIO SOCIO-ECONOMICO DELL’AREA BENEFICIARIA..........................................14
6. MOTIVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI.........................................................................15
6.1 Le condizioni di disagio ed esclusione sociale.................................................................16
6.1.1 INADEGUATO TASSO DI SCOLARIZZAZIONE............................................16
6.1.2 INADEGUATO TASSO DI OCCUPAZIONE ED ELEVATA DISOCCUPAZIONE.....18
6.1.3 I FENOMENI DEL RACKET E DELL’USURA.................................................21
6.2 Le potenzialità economico-sociali nella ZFU proposta.....................................................24
6.2.1 IL CENTRO STORICO DI BAGHERIA.............................................................24
6.2.2 LE AREE ARTIGIANALI DI CONTRADA MONACO, PARISI, ASPRA, 4 FINAITE
.....................................................................................................................................29
6.2.3 IL CENTRO STORICO DI ASPRA....................................................................30
6.2.4 MONTE CATALFANO.......................................................................................31
6.2.5 LE CAMPAGNE DEL SETTORE OCCIDENTALE...........................................33
7. LA MODALITÀ DI GESTIONE DEL PROGETTO................................................................................35
7.2 Azione 1 - Attività di promozione e comunicazione.........................................................36
7.2.1 OBIETTIVI.........................................................................................................36
7.2.2 CONTENUTI......................................................................................................36
7.2.3 RISULTATI.........................................................................................................37
7.2.4 BUDGET............................................................................................................37
7.3 Azione 2 - Costituzione del network partenariale.............................................................38
7.3.1 OBIETTIVI.........................................................................................................38
7.3.2 CONTENUTI......................................................................................................39
7.3.3 RISULTATI.........................................................................................................39
7.3.4 BUDGET............................................................................................................39
7.4 Azione 3 - Costituzione di un osservatorio.......................................................................39
7.4.1 OBIETTIVI.........................................................................................................40
7.4.2 CONTENUTI......................................................................................................40
7.4.3 RISULTATI.........................................................................................................41
7.4.4 BUDGET............................................................................................................41
7.5 Azione 4 - Attivita’ di sportello........................................................................................41
7.5.1 OBIETTIVI.........................................................................................................41
7.5.2 CONTENUTI......................................................................................................42
7.5.3 RISULTATI.........................................................................................................42
7.6 Budget complessivo della ZFU di Bagheria.....................................................................43
8. ULTERIORI PROGRAMMI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE PRESCELTE..............................43
8.1 Il Programma Integrato di Obiettivi Strategici (PIOS) n.25..............................................43
3
8.1.1 IL PACCHETTO OBIETTIVO COSTA NORMANNA.......................................44
8.1.2 IL PACCHETTO OBIETTIVO MARE-MONTI..................................................44
8.1.3 IL PACCHETTO OBIETTIVO VILLE BAROCCHE..........................................45
8.2 I Patti Territoriali....................................................................................................47
8.3 Il Progetto-Pilota PIR RETI PER LO SVILUPPO LOCALE...........................................49
8.4 Riassunto degli investimenti pubblici e degli interventi in corso nell’area della ZFU.......52
ALLEGATO 1 – Perimetrazione ZFU.......................................................................................................53
Allegato 2 – Calcolo IDS..........................................................................................................................54
4
1. PREMESSA
Il Comune di Bagheria, secondo i dati del 2007, con una popolazione residente di 55.479 abitanti,
è il secondo comune della provincia di Palermo per dimensione demografica, con circa il 4,46%
della popolazione di tutta la provincia.
La necessità di intervenire con una vasta ed articolata azione progettuale, che abbracci le diverse
dimensione del disagio sociale, risulta evidente se si tiene conto della pervasività e della
particolare gravità che assume la crisi nel comune di Bagheria.
Essa assume i caratteri di una
emergenza sociale che spinge
all'emarginazione ed all’esclusione le
fasce più deboli della popolazione.
Gli squilibri sociali ed economici si
riflettono pesantemente, in modo
particolare, sulle condizioni di vita delle
giovani generazioni.
Il Sistema Locale del Lavoro, secondo
i dati Istat del 2005, a Bagheria
registra un tasso di disoccupazione
pari al 21,8%, notevolmente superiore
alla media nazionale nell'anno 2005,
pari al 7,7%, il settimo più alto a
livello nazionale sui 686 SLL censiti.
Nel territorio di riferimento, la questione del superamento del disagio sociale si presenta come
esigenza di riqualificazione dei tanti “tessuti” (urbano, socio-culturale, economico-produttivo ecc.)
che compongono la trama della convivenza collettiva, nella primaria considerazione che i vincoli
dello sviluppo non sono legati soltanto a fattori economici, ma anche e soprattutto, ad elementi di
natura politica e sociale. Gli elementi di disaggregazione sono in gran parte riconducibili ad una
condizione di marginalità sociale in cui si intrecciano causalità di tipo generale e particolare:
 distorsione mafiosa del sistema politico-istituzionale, che incide pesantemente sull’esercizio
della cittadinanza attiva (gli esclusi vengono privati del loro peso politico e della loro
opinione) e sui meccanismi di funzionamento del sistema economico;
 crisi dei pilastri dell’economia locale e del mercato del lavoro, che determina condizioni di
povertà assoluta e povertà relativa, di aggravamento della situazione occupazionale, di
moltiplicazione delle sacche di lavoro sommerso e di grave compromissione del futuro
lavorativo e professionale delle nuove generazioni;
 carenza di servizi socio-sanitari e di servizi ricreativi, che stanno alla base di un vistoso
abbassamento della qualità della vita per le fasce di popolazione più deboli;
 stravolgimento del tessuto urbano ed ambientale dettato dalla speculazione edilizia (in
particolare quella attorno alle ville storiche di Bagheria ed alla fascia costiera) e dagli
interessi economici che si sono coagulati attorno alle vicende del PRG di Bagheria.
Le spinte all’emarginazione e all’esclusione sociale vengono accentuate da fattori più generali,
riconducibili alla crisi dei valori e al sopravvento di logiche consumistiche che indeboliscono gli
5
elementi fondanti del Welfare, a causa, anche, di nuovi stili di comportamento scarsamente
sensibili alle problematiche politiche e sociali:
 chiusura verso la sfera dei propri interessi personali;
 scarsa tolleranza verso le ineguaglianze;
 indebolimento delle reti di solidarietà (in primo luogo, i rapporti all’interno della famiglia e i
rapporti esterni con l’ambiente circostante di vicinato) che, un tempo, garantivano
l’integrazione interpersonale.
Il prevalere di tali modelli contribuisce a generare ed alimentare fenomeni diffusi di devianza
giovanile e microcriminalità.
In questo scenario grande influenza assume il fattore demografico ed il movimento migratorio.
Bagheria ha assistito, negli ultimi dieci anni, ad una notevole aumento della popolazione residente,
questo nonostante la forte emigrazione di intere fasce sociali. Il fenomeno, in controtendenza
rispetto alle dinamiche demografiche provinciali, si caratterizza per i seguenti aspetti:
 il permanere di una strutturazione “giovanile” della popolazione, testimoniata dal fatto che,
nelle famiglie tipiche del territorio, si mantiene abbastanza alto il numero medio dei figli
minori;
 una serie di movimenti migratori di giovani coppie, provenienti dal vicino capoluogo, che ha
determinato una modifica strutturale della popolazione, al di fuori di ogni ipotesi di
programmazione dello sviluppo territoriale e di una sana gestione degli spazi urbani in
espansione. Tutto ciò ha accentuato l’esigenza di infrastrutture e servizi sociali per il
miglioramento della qualità della vita, ed ha determinato una trasformazione del territorio
con preoccupanti fenomeni tipici di periferie urbane informi e carenti di servizi. Molte delle
persone che si sono trasferite a Bagheria continuano a lavorare a Palermo e rientrano
soltanto la sera. I giovani sono soli, non soltanto da un punto di vista materiale, ma,
soprattutto, affettivo e per questo cercano luoghi dove aggregarsi e relazionarsi.
Le condizioni di malessere si sono accentuate per effetto di altre due tendenze migratorie che
hanno profondamente segnato la storia più recente della comunità locale:
 l’insediamento di numerose famiglie di extra-comunitari, nei vecchi quartieri popolari di
Bagheria, non attrezzati ad accoglierle in maniera adeguata;
 la ripresa del fenomeno dell’emigrazione verso le città industriali del Nord che ha investito
soprattutto forze di lavoro in età matura (spesso capi famiglia), finendo per creare nuovi
scompensi all’interno delle famiglie stesse e nella trama del tessuto sociale.
Inevitabili risultano, quindi, i processi di indebolimento dell’identità locale, in termini,
soprattutto, di punti di riferimento etici e sociali rispetto al passato, anche non lontano,
quando la convivenza sociale ruotava attorno al ruolo fondamentale della famiglia e della
rete di solidarietà sociale di vicinato.
La situazione di marginalità sociale è stata accentuata dalla crisi del mercato del lavoro.
L’ampiezza del fenomeno di disoccupazione non si traduce solo in nuove forme di povertà ma
impedisce la partecipazione di larghi strati di popolazione all’esercizio della cittadinanza attiva e
consapevole e allo sviluppo di una reale cultura del lavoro.
Gli effetti deleteri della crisi economica si sono riflessi, soprattutto, sulla difficoltà di inserimento nel
mercato del lavoro dei giovani inoccupati e disoccupati.
Il tasso di disoccupazione giovanile – risultante dal rapporto fra le persone in cerca di lavoro di età
compresa tra i 15 e i 24 anni e le forze di lavoro della stessa fascia di età – evidenzia il particolare
disagio dei giovani bagheresi anche rispetto al già grave quadro occupazionale del mercato del
lavoro siciliano, il cui tasso di disoccupazione giovanile è pari al 55%.
La componente femminile presenta valori doppiamente negativi rispetto a quella maschile.
6
La gravità della situazione occupazionale trova riscontro in altri dati:
 il dato relativo alle persone in cerca di prima occupazione, rappresentando quasi il 50%
delle persone che cercano lavoro, è indicativo delle forti difficoltà riscontrabili nel primo
accesso al mercato del lavoro;
 non tende a diminuire il numero delle persone (in netta prevalenza donne) che, pur
presentandosi nel mercato del lavoro e dichiarandosi disposte a lavorare, non hanno svolto
una effettiva attività di ricerca d’occupazione;
 il tasso di attività, cioè il rapporto tra la popolazione attiva (chi cerca lavoro) e la
popolazione residente, risulta nettamente più basso anche di quello del territorio
provinciale, ad ulteriore dimostrazione dei processi di esclusione di una parte vitale delle
risorse umane, indispensabili per qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio;
 la situazione di inerzia e di rassegnazione investe anche i giovani in possesso di titolo di
studio superiore e non soltanto le fasce più deboli.
La crisi del mercato del lavoro ha assunto i caratteri di vera e propria emergenza sociale per effetto
della crisi economica che ha colpito i pilastri su cui si fondava l'economia locale:
 la cultura del limone col suo ricco indotto di centrali di commercializzazione e di piccole
industrie di derivati agrumari, che continuano a chiudere o a ridimensionare la propria
attività;
 l'industria delle costruzioni alla base dell'accumulazione di una massa diffusa di piccoli e
grandi patrimoni familiari, che potrebbe in parte giustificare il livello ancora elevato dei
consumi improduttivi;
 la saturazione dei serbatoi occupazionali rappresentati dal piccolo commercio e dal "posto"
nella pubblica amministrazione.
Ciononostante, appaiono significativi alcuni segnali positivi emersi negli ultimi anni che,
adeguatamente sostenuti, possono diventare punti di riferimento per il rilancio economico
del territorio :
 l'affermarsi di un'industria conserviera ittica, con numerose unità produttive e centinaia di
addetti, dove però prevale il lavoro a domicilio di lavoro a termine che crea, specie nella
frazione di Aspra, notevoli problemi di inquinamento ambientale;
 l'avvio di una nuova accorta politica di valorizzazione nei confronti del territorio e delle sue
risorse ambientali e culturali attraverso il restauro di importanti monumenti (Palazzo Butera,
Palazzo Cutò, Villa Cattolica ecc.), d’iniziative di risanamento e di recupero del centro
storico (Progetto URBAN) e di pregevoli aree di interesse ambientale e naturalistico (Parco
naturalistico di Monte Catalfano);OGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A
BAGHERIA
 il concentrarsi a Bagheria di importanti e diffusi servizi "direzionali" di livello
comprensoriale.
La sfida che oggi si presenta in questo tipo di realtà è quella di creare le condizioni per un nuovo
modello di sviluppo, che superi la pratica dell'assistenzialismo e del clientelismo e favorisca il
processo di innovazione e modernizzazione complessivo del sistema, introducendo nuove
competenze e professionalità con dinamico spirito di intraprendenza e gusto del rischio.
Bisogna dare atto che l’insieme della progettualità promossa sul territorio dal Comune di Bagheria
si muove decisamente in questa direzione: promuovere e valorizzare le risorse locali in un’azione
di sistema che, investendo sul fattore umano, sulla creazione di nuovi bacini di impiego, sullo
sviluppo dell’imprenditorialità e sulla riqualificazione delle centri vitali dell’identità storico-culturale,
punti all’attivazione di nuovi modelli di sviluppo basati sul collegamento degli attori economici e
sociali del territorio.
7
L’attivazione dei nuovi modelli non può prescindere da un’incisiva e lungimirante azione di
contrasto e di superamento della marginalità e del disagio sociale.
In tal senso, la proposta di una Zona Franca Urbana nel territorio di Bagheria risulta
strategica per lo sviluppo del territorio, soprattutto se integrata con le altre linee
d’intervento delle politiche di sviluppo territoriale:
 Iniziative di sviluppo locale, coordinate promosse e coordinate dal Comune di Bagheria
(Patto territoriale di Bagheria, PIOS, Urban);
 Interventi di sostegno e di tutela delle fasce più deboli della popolazione nell’ambito della
legislazione socio-sanitaria (Bagheria è capofila del Distretto Socio Sanitario D39);
 Iniziative di prevenzione e di lotta alla dispersione e iniziative per l’educazione alla legalità
portate avanti dalla rete di scuole locali “Bab El Gherib”.
La proposta progettuale sviluppa questa logica, volendo contribuire alla costruzione di un sistema
integrato di interventi per lo sviluppo economico di una larga porzione del territorio cittadino e, al
contempo, incrementare l’incisività dei servizi attivabili, al fine di predisporre serie azioni di
contrasto alla disoccupazione e al degrado sociale.
Soggetto propulsore di tali azioni positive è l’Ente Comune chiamato a dare risposte e soluzioni
innovative alle problematiche del recupero della marginalità sociale e delle pari opportunità.
8
2. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DEL TERRITORIO COMUNALE
2.1 Dimensione demografica del comune
La popolazione residente nel comune di Bagheria al 1° gennaio 2006, secondo i dati Istat è pari a
54.508, di cui:
Pertanto, essendo la popolazione residente al 2006 superiore a 25 mila abitanti, risulta confermato
il requisito di ammissibilità, relativo alla dimensione demografica del territorio.
2.2 Tasso di disoccupazione del Sistema Locale del Lavoro
Il Comune di Bagheria fornisce il nome al Sistema Locale del Lavoro, insieme ai comuni di Altavilla
Milicia, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia.
Secondo la Fonte Istat dell’indagine sulla forza lavoro del 2005 il tasso di disoccupazione rilevato
nel SSL è pari al 21,8%, notevolmente superiore alla media nazionale nell'anno 2005, pari al 7,7%,
il settimo più alto a livello nazionale sui 686 SLL censiti.
9
3. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DELL’AREA URBANA BENEFICIARIA
Il perimetro della ZFU è stato ottenuto aggregando singole sezioni di censimento tra loro contigue,
in modo da permettere una precisa delimitazione dell’area, e assicurare la disponibilità, l’affidabilità
e l’uniformità degli indicatori micro-territoriali per realizzare l’analisi socioeconomica e territoriale
necessaria alla selezione.
La perimetrazione delle aree
bersaglio è stata identificata
mediante l’elenco scritto delle
direttrici stradali e degli altri elementi
urbanistici o catastali che ne
definiscono i margini ed è riportata
nel paragrafo successivo.
La dimensione demografica
dell’area urbana, come perimetrata
nell'Allegato 1, è pari a 13.992
abitanti (fonte: ISTAT, Censimento
2001), che rappresenta il 27,5%
della popolazione residente sul
totale comunale al 2001, pari a
50.854 abitanti.
Tale area interseca più quartieri e/o
circoscrizioni, ma è comunque
caratterizzata da continuità
territoriale e da una perimetrazione
particolareggiata.
L'area individuata soddisfa i seguenti
criteri di ammissibilità:
 una dimensione demografica
minima di 7.500 abitanti e
massima di 30 mila abitanti
(fonte: ISTAT, Censimento
2001).
 una popolazione residente inferiore al 30% del totale della popolazione residente del
comune (fonte: ISTAT Censimento 2001).
Il tasso di disoccupazione dell’area, come calcolato nell’allegato 2, e riportato nella successiva
sezione è pari al 39,6%, che risulta superiore al tasso di disoccupazione registrato dall’Istat nel
2001 pari al 32,8%.
Zone Franche Urbane
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA
10
4. PERIMETRAZIONE DELL’AREA BENEFICIARIA
Il perimetro della ZFU è stato circoscritto aggregando singole sezioni di censimento tra
lorocontigue, in modo da permettere una precisa delimitazione dell'area, ed assicurare la
disponibilità, l'affidabilità e l'uniformità degli indicatori microterritoriali, per realizzare l'analisi
socioeconomica e territoriale necessaria alla selezione.
La perimetrazione delle aree bersaglio è stata identificata mediante l'elenco scritto delle direttrici
stradali e degli altri elementi urbanistici o catastali o censuari che ne definiscono i margini.
Il limite orientale della ZFU è costituito dal fiume Eleuterio, il confine settentrionale dal mar Tirreno,
il limite meridionale dal confine comunale, il limite occidentale nella parte nord-ovest e sud-ovest
dal confine comunale
- Confine meridionale
Confine comunale
- Confini occidentale
Confine comunale (fiume Eleuterio)
- Confini settentrionali
o linea di costa, Mar Tirreno
- Confini orientale
Nella parte nord-ovest e sud-ovest il confine comunale.
Sono incluse, in senso antiorario lungo il confine le comprese, a partire dalla foce del Fiume
Eleuterio (confine comunale ovest) tra il confine comunale meridionale, il confine comunale
occidentale fino al Ponte Castronovo (Contrada Ranteria) ad esclusione della sezione censuaria
694.
Sono incluse le sezioni orientali lungo il confine comunale fino a via San Giovanni Bosco, via Gian
Battista Marino, via Antonio
Fogazzaro (esclusa la sezione
688), via Incorvino – Amalfitano
(esclusa la sezione 687), via San
Giovanni Bosco (esclusa la
sezione 689), via Danubio, via
Destra, via Passo del Carretto, via
Filippo Buttitta, via Michelangelo
Buonarroti, Via Carlo Alberto Dalla
Chiesa, via Nicolò Macchiavelli,
via Porta Angiò, via Onofrio
Tomaselli, via Giuseppe
Maggiore, Via Luca Giordano, via
Angiò.
Sono comprese le sezioni a nord
– ovest via Bernardo Mattarella
fino a via Aristofane (esclusa la
11
sezione 435), via Teocrito, via Senofonte (esclusa la sezione 442), via G. Lo Bue, via Senofonte,
via Luisa Sanfelice, via Grotte, via Santa Rosalia.
Sono incluse le sezioni a nord fino al mar Tirreno (escluse le sezioni 522, 624 e 627 ad est di
Corso Baldassare Scaduto e le particelle 300, 638, 639, 641, 642, 646, 647, 649, 650, 651, 652,
653, 656, 657, 658, 660, 739, 760 all’interno della frazione di Aspra da via Scordato, via Concordia
Mediterranea, via Vicinale Sant’Isidoro, viale Sant’Isidoro, via Pisa, via Gabriele D’Annunzio, Corso
Italia fino a Via Scordato ) e ad est (di via Consolare) fino a via Papa Giovanni XXIII, via Pier Santa
Mattarella fino al confine Comunale con Santa Flavia, lungo il confine, in senso antiorario fino al
fiume Eleuterio.
Sono escluse dalla perimetrazione
le particelle ad est di Corso Butera:
57, 69, 70, 74, 77, 79, 80, 89, 91,
92, 96, 97, 106, 107, 117, 118, 119,
120, 121, 369, 371, 372, 373, 376,
378, 379, 381, 382, 383, 385, 386,
388, 390, 391, 392, 394, 395, 396,
397, 399, 401, 404, 405, 407, 408,
411, 412, 413, 414, 416, 417, 418,
486, 488, 489, 491, 494, 499, 502,
503, 506, 507, 508, 509, 510
comprese tra via Libertà, via Paolo
Borsellino, via Toscanini, via Città
di Palermo, via Capitano Luigi
Giorni, via Monaco I, via Dante, Via
Maggiore Toselli, via Peppino
Impastato, via Tommaso Aiello, via
Federico II, via Ruggero il
Normanno, via Rossi, via Enzo Re
Svevo, via Corradino di Svevia, via
Costanza D’Altavilla, via Orazio
Costantino, via Dante, via
Domenico Cimarosa, via Cortile
Greco, via Domenico Cimarosa, Via Caputo, via Paolo Borsellino, via Arrigo Boito, via Salvatore
Speciale, via Lombino, via Giuseppe Verdi, via Morana, via Giuseppe Verdi fino a via Libertà.
Da via Generale Armando Diaz, Vicolo Verdone, via Giovanni Meli, via San Giuseppe, via Carà, via
Oddo, via Milazzo, via Puleo, viale
Giuseppe Bagnera, via Maestro
D’Acqua, via Tullio Serafin, via
Filippo Durante, fino a via Libertà.
Sono escluse le sezioni intorno a
Piazza Indipendenza: 280, 281,
282, 283, 284, 285, 286, 290, 291,
292, 293, 294, 295, 296, 297, 298,
320, 321, 322, 325, 326, 327, 328,
329, 330, 334, 335, 336, 337, 338,
339, 351, 352, 748 da Via
Monsignor Domenico Buttiita, via
Pirrone, via Ciro Scianna, via
Aragona, Via Salvatore di
Pasquale, via La Corte, via Goethe,
Vicolo Partinico, via San Pietro, Via
Goethe, via Santo Stefano, via XX
settembre, via Noto, via Salvatore
12
di Pasquale, via Ventimiglia, via Ciro Scianna, via Noto, via Regalbuto, via Ventimiglia, via
Gigante.
Sono escluse le sezioni a nord-est di Palazzo Butera: 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148,
149, 150, 152, 153, 156, 157, 158, 160, 161, 168, 169, 172, 173, 174, 175 da via dell’Arco, via
Francesco Aguglia, Cortile Butera, via Senatore Scaduto, via Paladino, via Angiò, via Mazzarella,
via Giuseppe Scordato, via Truden, via
Trabia, via Litterio, via Maggiacomo,
via Coffaro, via Giuseppe Scordato, via
Belli, via Angiò, via Coffaro, via
Senatore Scaduto, via Pittalà fino a via
dell’Arco.
Sono escluse le particelle 522, 624 e
627 ad est di Corso Baldassare
Scaduto e le particelle 300, 638, 639,
641, 642, 646, 647, 649, 650, 651,
652, 653, 656, 657, 658, 660, 739, 760
all’interno della frazione di Aspra da via
Scordato, via Concordia Mediterranea,
via Vicinale Sant’Isidoro, viale
Sant’Isidoro, via Pisa, via Gabriele
D’Annunzio, Corso Italia fino a Via
Scordato.
La proposta progettuale contiene
nell’allegato 2 (in formato digitale «pdf»
su cdrom) la cartografia tecnica in
scala 1:10.000 relativa all'area
bersaglio, con chiara individuazione
del perimetro esterno, dei confini delle
singole sezioni censuarie in esso
comprese.
Zone Franche Urbane
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 -
Legge 24 dicembre 2007, n. 244
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA
13
5. INDICE DI DISAGIO SOCIO-ECONOMICO DELL’AREA BENEFICIARIA
L’IDS della ZFU proposta è stato ottenuto dalla combinazione di quattro indicatori di esclusione
socioeconomica calcolati come media (ponderata per la popolazione residente) in ognuna delle
sezioni censuarie che compongono l’area beneficiaria:
 Tasso di disoccupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione di 15 anni e più in
cerca di occupazione, e le forze di lavoro nella stessa classe di età (DIS).
 Tasso di occupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione occupata con 15 anni e
più, ed il totale della popolazione della stessa classe di età. Individua le potenzialità e le
difficoltà del mercato del lavoro (OCC).
 Tasso di concentrazione giovanile, misurato dal rapporto tra la popolazione residente di
età inferiore a 24 anni sul totale della popolazione (GIOV).
 Tasso di scolarizzazione, misurato con il rapporto tra la popolazione maggiore di 6 anni
con almeno un diploma di scuola secondaria, ed il totale della popolazione della stessa
classe di età (SCOL).
L’indice risulta dalla media ponderata degli scostamenti dei valori dei quattro indicatori dai
rispettivi valori medi nazionali secondo la formula:
IDS nella zona (i) = 0,40 * (DIS(i) – DISNAZ) + 0,30 * (OCCNAZ – OCC(i)) + 0,15 * (GIOV(i) –
GIOVNAZ) + 0,15 * (SCOLNAZ – SCOL(i))
La Zona Franca Urbana proposta ha i seguenti i valori delle 4 componenti necessarie a misurare
l’IDS, secondo i dati Istat (2001):
In termini di variazioni percentuali si registra il seguente quadro:
Gli indici sono calcolati analiticamente nell’allegato 2 della proposta progettuale.
Zone Franche Urbane
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA
14
ZFU Bagheria Italia
Tasso di disoccupazione (DIS) 39,60% 32,80% 11,60%
Tasso di occupazione (OCC) 25,70% 28,90% 42,90%
Tasso di concentrazione giovanile (GIOV) 33,60% 34,00% 25,40%
Tasso di scolarizzazione (SCOL) 21,40% 24,70% 33,40%
Indice di disagio socio-economico (IDS) 19,40% 15,30% -
Bagheria Italia Italia
Var. Tasso di disoccupazione (DIS) 6,80% 28,00% 11,60%
Var. Tasso di occupazione (OCC) -3,20% -17,20% 42,90%
Var. Tasso di concentrazione giovanile (GIOV) -0,40% 8,20% 25,40%
Var. Tasso di scolarizzazione (SCOL) -3,30% -12,00% 33,40%
Var. Indice di disagio socio-economico (IDS) 4,10% 19,40% -
6. MOTIVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI
L’individuazione dell’area da proporre come Zona Franca Urbana del Comune di Bagheria nasce
dal confronto con le parti sociali, che hanno contribuito a definire le linee guida su cui fondare
l'individuazione della ZFU proposta.
Il Comune di Bagheria – Assessorato alle Attività Produttive, in collaborazione con il Centro Studi
per lo Sviluppo Territoriale, con la supervisione dello Sportello Unico per le AA.PP., si è fatto
promotore di diversi incontri in cui hanno partecipato:
 Legacoop;
 Asa Confartigianato;
 Credimpresa;
 Confcommercio;
 Confesercenti;
 CNA;
 Associazione Consona Incorvino Amalfitano (CIA);
 Associazione Umberto Gallery.
Da tali incontri sono emerse le seguenti linee guida:
 Valorizzare le zone a maggiore vocazione turistica (Aspra e Monte Catalfano);
 Ricomprendere nella perimetrazione della ZFU le aree per insediamenti produttivi di Aspra
e SS 113, e quella industriale di Contrada Quattro Finaite;
 Inserire gli assi principali del centro storico (Corso Butera, Corso Umberto, via Palagonia,
via Consolare);
 Inserire i principali beni culturali, con prospettiva di utilizzo economico;
 Inserire i quartieri più disagiati (Puntaguglia, Monaco, Incorvino, Consona, Angiò).
A seguito di tali direttive si è realizzato uno studio in Gis, dove per ogni zona censuaria si è
calcolato l’IDS e tale indice è stato rappresentato su una carta 1:10.000, utilizzando una scala
cromatica che dal rosso (IDS>30), passassegradualmente al verde (IDS<5). In questo modo è
stato possibile graficizzare le zone della città con il maggiore disagio sociale, che sono risultate
quelle appartenenti:
- al centro storico di Bagheria e di Aspra (frazione marinara);
- ai quartieri Monaco, Puntaguglia, Angiò, Incorvino.
A questo punto è bastato incrociare il dato statistico con le linee guida fornite da partenariato,
perché venissero fuori i capisaldi della proposta di Zona Franca Urbana, che sono:
 il centro storico di Bagheria, interessato da una profonda opera di riqualificazione dovuta
al Programma Urban Italia, agli interventi dei Pacchetti Integrati di Obiettivi Strategici (PIOS
– Por Sicilia 2000-2006) e del Fondo Aree sottoutilizzate;
 le aree artigianali di contrada Monaco, Parisi e di Aspra e l'area industriale di Quattro
Finaite, le cui opere infrastrutturali sono state finanziate in parte con fondi dei Patti
territoriali, nelle quali verranno ospitate quasi trenta imprese, che hanno ottenuto anche
loro finanziamenti per la localizzazione nelle aree;
 il centro storico di Aspra, il fronte a mare di Bagheria, anch’esso riqualificato da interventi
del Por Sicilia 2000-2006, che mira ad ampliare l’approdo peschereccio e ad utilizzarlo
15
anche per fini turistici;
 Monte Catalfano, sito d’interesse comunitario di rara bellezza, acquisito al demanio
comunale, diventerà un parco naturalistico di oltre 400 ettari, tra il mare e la città, con
investimenti pubblico-privati che prevedono anche la realizzazione di un impianto sportivo
polivalente e un centro di educazione ambientale.
 I quartieri a monte dell'Autostrada Palermo – Messina (Incorvino, Amalfitano, Consona),
oggi completamente privi di servizi e in grave situazione di disagio socio-economico.
6.1 Le condizioni di disagio ed esclusione sociale
6.1.1 INADEGUATO TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Per avere un primo quadro sull’istruzione nella ZFU di riferimento, si è voluto mettere in evidenza,
nella tabella 2.1, la popolazione residente di sei anni e più per grado di istruzione.
Tale tabella riassume i valori riguardanti la popolazione in possesso della laurea o del diploma di
scuola media superiore, che risultano essere deficitario se confrontato con le altre aree di
interesse.
Infatti, nella ZFU si rileva il 4,33% della popolazione in possesso della laurea, un valore più
basso rispetto al dato comunale (il 5.2%), contro il 6.7% della popolazione a livello regionale e
addirittura il 7.5% della popolazione a livello nazionale.
Stesso discorso vale per la popolazione in possesso del diploma di scuola media superiore; infatti,
in questo caso, nella ZFU soltanto il 15,32% dei residenti è diplomato, contro il 19,5% del dato
comunale, il 22,7% di quello regionale, mentre a livello nazionale, tale percentuale sale al 25,9%.
Se si osservano, nella stessa tabella, i valori riguardanti la popolazione in possesso del diploma di
scuola media inferiore, sono in linea con i dati regionali e provinciali, mentre la situazione è
assolutamente capovolta nella popolazione priva di titolo di studio e/o analfabeta.
In questo caso, infatti, la ZFU ha una percentuale di cittadini privi del titolo di studio pari al
18,6%, superiore al dato comunale (18,2%), a quello regionale (16,3%) e, addirittura, di dieci punti
percentuali rispetto al dato nazionale (11,2%). Il 3,19% della popolazione della ZFU è
analfabeta, un tasso più elevato alla media comunale (2,6%).
La ZFU proposta, in definitiva, si caratterizza per un numero inferiore rispetto alle medie
comunali, provinciali, regionali e nazionali di laureati e diplomati ed un numero superiore di
analfabeti e/o privi di titolo di studio.
16
La situazione è ancora più grave se si scende nel dettaglio dell’analisi di genere, dove si rileva che
l’indice di possesso del diploma di scuola media superiore, per le donne dai 19 anni e più (tav.2.2),
è inferiore di 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale, mentre per le donne dai 19 ai 34
anni (tav. 2.3) l’indice risulta inferiore di addirittura 14 punti rispetto alla media nazionale e sette
punti rispetto alla media regionale.
Ad ulteriore conferma della condizione drammatica delle donne sul territorio, si può osservare un
indice (tav. 2.5) di non conseguimento della scuola dell’obbligo (23,41%) addirittura doppio rispetto
al dato nazionale (11,72%), e considerevolmente più alto di quello regionale (16,86%).
o
A riguardo, rispetto alle precedenti tavole, vale la pena osservare la consistente differenza rilevata
nei differenti tassi specifici tra i due sessi, che testimoniano ulteriormente la discriminazione
esistente tra di essi in tema di istruzione.
Infatti, per il comune di Bagheria si rileva una differenza dell’indice, se calcolato per la popolazione
femminile, superiore a 5 punti percentuali laddove, la stessa differenza, rilevata per la popolazione
17
maschile, è di poco superiore ai 2 punti percentuali.Urbane
6.1.2 INADEGUATO TASSO DI OCCUPAZIONE ED ELEVATA DISOCCUPAZIONE
La tavola 3.1 riporta il numero di occupati, nel comune di Bagheria e nelle altre aggregazioni
territoriali prese ad esame, distinti per classi di età.
I dati dell’ultimo censimento mostrano che a Bagheria, nel 2001, gli occupati sono 11.810, circa un
quarto della popolazione residente, lo stesso rapporto che troviamo rispetto al dato regionale e, in
genere, a quello meridionale; la stessa proporzione, se calcolata rispetto al dato medio nazionale
sale a circa il 36% - evidenziando che rispetto ai residenti la popolazione che lavora è di uno a tre
– ed infine, se calcolato distintamente per le aggregazioni territoriali del Centro-Nord, tale rapporto
sale ancora, fino ad arrivare a quasi il 50%, evidenziando che in quell’area lavora una persona su
due.
Il dato del tasso di occupazione è tre punti sotto la media regionale e tredici punti quella nazionale.
Al contrario, i rapporti di composizione riportati nella tavola e distinti per classi di età mostrano una
situazione allineata ai dati medi nazionali; in particolare ciò vale per le classi di età 15-19, dove gli
occupati di questa fascia d’età calcolati rispetto al totale degli occupati sono lo 0,94 contro l’1,27
calcolato in media per l’Italia; per le classi di età 30-54, i cui occupati sono più del 70% contro il
69% della media nazionale; per la classe di 55 anni e più, i cui occupati sono 11,61% contro il
10,6% calcolato per l’Italia.
La classe per la quale si rileva la maggior distanza rispetto al dato medio nazionale è la
classe di età 20-29, i cui occupati a Bagheria rappresentano il 17,22% del totale degli
occupati, mentre il dato medio nazionale è di 19,2%.
In definitiva si rileva un tasso di occupazione leggermente più basso con la media regionale,
dovuto prevalentemente a un’alta disoccupazione giovanile.
Nella ZFU la situazione peggiora ulteriormente: il tasso di occupazione scende quasi di tre
18
punti percentuali rispetto al dato comunale, attestandosi al 25,7%.
La situazione diventa ancora peggiore se si guarda ai tassi di occupazione della popolazione
femminile (tav. 3.2); si evidenzia un bassissimo valore dell’indice (14,50%), inferiore allo stesso
indice calcolato per la Sicilia (19,5%) e a quelli dell’Italia insulare (21%) e meridionale (22,1%), e
risulta essere meno della metà di quello medio calcolate per l’Italia (32%).
Un valore che evidenzia la marginalità delle donne nel mercato del lavoro, che appare in tutta
la sua gravità quando il confronto è esteso alle aree più sviluppate del Paese, laddove lo stesso
indice sfiora il valore del 40%, quasi uguale, quindi, a quello maschile dell’area meridionale.
Nella Zfu il tasso di occupazione maschile scende ulteriormente pari al 38%, ma soprattutto
precipita quello femminile pari che risulta pari a 11,6% (una donna su dieci).
Una situazione particolarmente negativa per la popolazione femminile, che denota una specificità
locale di grave emarginazione e segregazione delle donne nel mercato del lavoro, soprattutto
se si considera, che il dato rilevato dell’ occupazione femminile è falsato dal fenomeno,
diffusissimo nel nostro territorio, dell’ intestazione fittizia delle attività commerciali e d’impresa alle
donne (mogli, figlie, etc), sia per godere degli eventuali vantaggi che la legge accorda alle donne,
sia per convenienza fiscale o per poter conciliare il lavoro dipendente con forme di attività
imprenditoriali.
19
Se si tiene conto di questo appare chiaro come le donne realmente occupate nel territorio
siano in realtà molte meno di quelle che risultano dai dati ufficiali. PER LA REALIZZAZIONE
DI UNA ZFU A BAGHERIA
Nel complesso nella ZFU si registra un grave ritardo che si può quantificare in 12 punti percentuali
rispetto alla Meridione, in 29 punti percentuali rispetto alle aree più sviluppare dell’Italia.
Un altro importante indicatore del mercato del lavoro è il tasso di attività. Nella tavola 3.4 è
riportato il valore del tasso di attività generico, calcolato per l’intera popolazione, sia i tassi di
attività specifici, riferiti alla popolazione maschile e femminile.
Il valore rilevato per il Comprensorio Metropoli Est (41%) è il più basso di quello medio regionale
(42,9%) e a quello del Mezzogiorno (44%), distanziato da circa 7 punti percentuali rispetto al
valore medio nazionale e di quasi 12 punti rispetto ai valori rilevati per le zone più evolute del
20
Paese (53%).
Per dare completezza all’analisi di contesto, di seguito i riportano i tassi di disoccupazione (tav.
3.5) e quello di disoccupazione giovanile (tav. 3.6).
In particolare, si nota come il tasso di disoccupazione nella ZFU (40,54%) è sei punti
percentuali superiore alla media comunale, con un dato allarmante che riguarda la
popolazione femminile (54,07%), addirittura superiore di dieci punti al tasso corrispondente
comunale.
Dilagante quello della disoccupazione giovanile delle donne (80,73%), 8 punti sopra la media
regionale, 17 punti sopra quella meridionale, oltre 43 punti rispetto la media nazionale, 63 punti
rispetto alle aree più evolute del nostro paese.TUPER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A
BAGHERIA
Come testimoniano i dati, in questi ultimi anni l'inserimento nel mercato del lavoro delle donne è
diventato ancora più difficile per gli effetti deleteri della grave crisi economica e sociale, che
interessa tutti i settori tradizionali dell'economia della zona. Ma anche molte di quelle donne che
sulla carta risultano imprenditrici, per gli stereotipi di natura socio-culturale pesantemente presenti
nel nostro territorio, sono in realtà prestanomi per padri o mariti, svolgendo ruoli subalterni, che
difficilmente permettono loro di esercitare scelte autonome.
Da un analisi di genere degli occupati per settore di attività economica risulta che in Sicilia, per
quanto riguarda gli uomini, su un totale di di 995 mila occupati, di questi 639 mila lavorano nel
terziario, ma una buona parte risultano distribuiti anche negli altri settori: 255 mila nel settore
secondario e 101 mila sono occupati in agricoltura.
Per le donne, invece, rispetto ad un totale regionale di 496 mila occupate, la quasi totalità è
occupata nel settore dei servizi, essendo del tutto irrisoria la loro presenza in agricoltura ed
industria. Questo dato è in linea con quel fenomeno di segregazione settoriale, che si ritrova a
livello nazionale, ma risulta maggiormente accentuato e con contorni più drammatici.
6.1.3 I FENOMENI DEL RACKET E DELL’USURA
Per analizzare il contesto del comune di Bagheria e della Zona Franca Urbana proposta, calato
nella realtà prima regionale poi nazionale, si è fatto principalmente riferimento al Rapporto 2006 Le
mani della criminalità sulle imprese della confesercenti, elaborato sulla base delle statistiche
dell’ISTAT, dei dati forniti dal Ministero dell’Interno, dai sondaggi condotti da SWG per
Confesercenti, dalle ricerche del Centro Studi TEMI e da numerose informazioni e testimonianze
raccolte da SOS Impresa.
L’analisi svolta mette in risalto, accanto ad una attività parassitaria di tipo tradizionale, costituita dai
reati tradizionali quali l’estorsione e in parte l’usura, un crescente ruolo della cosiddetta mafia
imprenditrice.
I reati esaminati sono quelli che condizionano maggiormente le attività imprenditoriali, il racket
innanzitutto e da qualche tempo anche l’usura. Reati che limitano la libertà d’impresa, e che
rappresentano costi aggiuntivi, diretti ed indiretti, a carico degli imprenditori, dei commercianti e
quindi anche dei consumatori incidendo non poco sui prezzi e sulla qualità dei prodotti.
Ciò che emerge con maggiore evidenza è la capacità di intervenire con proprie imprese nelle
relazioni economiche, stabilendo collegamenti collusivi con la politica e la burocrazia soprattutto
per il controllo del sistema degli appalti e dei servizi pubblici. Questa nuova attività sta mutando
anche la struttura dell’organizzazione mafiosa ed emerge una “borghesia mafiosa” o se volete “una
mafia dalla faccia pulita”, costituita da gruppi di imprenditori, professionisti, amministratori che in
cambio di favori, curano gli interessi locali dei clan, il più delle volte prendendone le redini.
Il racket nella Provincia di Palermo vive e cresce nella dimensione della quotidianità, si impone
come fatto abitudinario e per questo sottovalutato anche da chi dovrebbe combatterlo.
21
Nel corso di questi ultimi anni la richiesta del “pizzo” è diventata “soft”, ma non per questo meno
opprimente e generalizzata.
Un costo che rapportato alla crisi economica diventa sempre più insopportabile per le imprese che
preferiscono chiudere piuttosto che denunciare. Un dato relativamente stabile nel tempo riguarda
invece i commercianti taglieggiati che oscillano intorno ai 160.000.ALE PER LA REALIZZAZIONE
Il pizzo è fenomeno diffuso innanzi tutto nelle grandi città metropolitane del sud. In Sicilia sono
colpiti l’80% dei negozi di Catania e Palermo.
Si può affermare che in queste zone a non pagare il “pizzo” sono le imprese già di proprietà dei
mafiosi o con cui essi hanno stabilito rapporti collusivi e affaristici.
Per avere allora un quadro più indicativo dell’incidenza di fatti estortivi in una determinata
provincia, si è fatto riferimento a un modello che incrociando i dati delle denunce con quelli di altri
reati sintomatici di intimidazioni alle aziende e di richieste di pizzo quali gli incendi dolosi e gli
attentati dinamitardi, permette di ricavare un ‘indice’, chiamato ISE (Indice sintomatico di fatti
estorsivi).
Questo da un quadro più verosimile dell’incidenza del fenomeno estorsivo in una data provincia,
avendo il merito (e quindi anche il difetto) di basarsi su reati effettivamente denunciati in un’attività
criminosa di gran lunga sommersa.
In questa graduatoria la provincia di Palermo si trova al nono posto, tra i primissimi posti a livello
nazionale, subito dopo Lecce.
Un altro elemento di novità nelle pratiche estorsive è legato alla “qualità” dei nuovi gruppi criminali,
soprattutto in Puglia, e nel napoletano, ed in alcune zone della Sicilia.
Il pagamento del pizzo non è un destino ineludibile. Ci sono zone ad alta intensità criminale nella
quale l’azione delle forze dell’ordine, avvalendosi a volte della collaborazione degli imprenditori e
delle associazioni antiracket, hanno consentito l’arresto di numerosi “boss” delle estorsioni e la
disarticolazione d’intere bande.
Il perdurare della crisi economica, il calo dei consumi, l’impoverimento della classe media,
ma anche dissesti e scandali finanziari che hanno toccato il sistema bancario ripropongono
uno scenario simile a quello del biennio 1990/1992, nel quale l’usura emerse come dramma
sociale diffuso.
L’ultimo Bollettino economico della Banca d’Italia ha rilevato che, in un anno, l’indebitamento delle
famiglie è cresciuto di 45,9 miliardi di euro ed ha raggiunto il 30% del PIL. Nel 1996, solo per fare
un esempio, toccava il 18% e, mentre, sino a qualche anno, Il ricorso al credito al consumo era
finalizzato all’acquisto di beni durevoli, oggi, si ha la percezione che questo sia dovuto alla
riduzione del potere d’acquisto dei salari e per far fronte alla mancanza di liquidità.
L’attività di rilevazione sul “campo” attraverso gli Ambulatori, gli “Sportelli”, le associazioni e
Fondazioni antiusura confermano i freddi numeri delle statistiche e segnalano, con sempre
maggiore frequenza, una situazione di forte disagio che coinvolge imprese e persone una volta
ritenute immuni da rischi.
L’usura si conferma, quindi, un fenomeno sociale diffuso, che si espande secondo della
congiuntura economica. Lo zoccolo duro è costituito da famiglie povere e microimprese,
presenti in gran numero nella ZFU proposta.
Una situazione che si è aggravata ulteriormente nell’ultimo periodo a causa della crisi che ha
colpito il commercio a e che ha condannato nel triennio 2003-2005, 165.000 attività commerciali e
50.000 alberghi e pubblici esercizi alla chiusura. Di queste un robusto 40% deve la sua cessazione
ad un forte indebitamento ed all’usura.
Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurari, oggi stimati in oltre 150.000 e poiché
ciascuno, come si è detto, s’indebita con più strozzini le posizioni debitorie possono essere
ragionevolmente stimate in oltre 450.000, ma ciò che è più preoccupante è che almeno 50.000
sono con associazioni per delinquere di tipo mafioso finalizzate all’usura. Gli interessi sono, ormai
22
stabilizzati oltre il 10% mensile.
Nel complesso il tributo pagato dai commercianti ogni anno a causa della lievitazione del capitale e
degli interessi si aggira in non meno di 12 miliardi di euro. In Campania, Lazio e Sicilia si concentra
un terzo dei commercianti coinvolti. Alle aziende coinvolte vanno aggiunti gli altri piccoli
imprenditori, artigiani in primo luogo, ma anche dipendenti pubblici, operai, pensionati, facendo
giungere ad oltre 600.000 le persone invischiate in patti usurari, a cui vanno aggiunte non meno di
15.000 persone immigrate impantanate tra attività parabancarie ed usura vera e propria.
Di fronte a queste stime, certamente per difetto, il numero delle denunce appare veramente risibile.
Da segnalare il costante calo dal 1996, anno di emanazione della Legge, e la leggera ripresa nel
2004, confermate dal I semestre del 2005, a riprova di un fenomeno che in questo ultimo biennio
sta conoscendo una recrudescenza. Questo quadro è confermato dai Presidenti di corte d’Appello
del meridione, che all’apertura dell’Anno Giudiziario hanno posto l’accento sulla crescita delle
denunce del 50% nei distretti di Napoli e Palermo, del 29% in quello di Bari.
L’aumento delle persone denunciate segna, però, non già una maggiore capacità investigativa che
si mantiene su standard elevati, ma omogenei, quanto una maggiore presenza del denaro
circolante e dell’allargamento del giro usuraio.
Il lieve aumento registrato nel numero delle denunce è, invece, smentito dai dati provenienti
dall’ISTAT che prendono in considerazione il concreto avvio dell’azione penale seguito alle
denunce e segnalano un calo del numero delle denunce più marcato e continuo.
Nel periodo 1998-2004 siamo passati da 1213 a 677. Il crollo si è realizzato dal 2000 in poi.
Zone Franche Urbane
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA
23
6.2 Le potenzialità economico-sociali nella ZFU proposta
6.2.1 IL CENTRO STORICO DI BAGHERIA
Il centro storico di Bagheria, con la sua tipica forma a chitarra, è attraversato dai due corsi
principali Butera, che conduce sino all’omonimo Palazzo, e Umberto I, che da Piazza Madrice
porta sino a Villa Palagonia.
Dentro il centro storico, o nel suo immediato intorno, ritroviamo tutte le ville settecentesche
monumentali, che costituiscono il principale patrimonio storico-culturale della città:
 Villa Cattolica, che ospita il museo d’arte contemporanea “Renato Guttuso”;
 Villa Cutò, sede della biblioteca
comunale e del DAMS, sezione
arte cinematografica;
 Villa San Cataldo, sede
dell’Istituto d’arte, con il suo
splendido parco storico;
 Villa Valguarnera (in copertina),
dei principi Alliata di Villafranca;
 La Certosa, depandance di
caccia di Palazzo Butera, nel
‘700 museo delle cere;
 Villa Trabia;
 Villa Palagonia.
Per molto tempo le ville, soprattutto quelle in mano pubblica, hanno subito un declino lento,
attorniate e circondate dal cemento dei nuovi palazzi sempre più vicini e sempre più soffocanti, che
hanno preso il posto degli agrumeti e dei giardini storici, rischiando la distruzione per incuria e
disinteresse generale.
Il centro storico nel corso degli anni, ha cominciato a perdere terreno sul piano della competitività
economica rispetto alle zone di nuova espansione, con più servizi e una migliore accessibilità. Si è
registrato, così il progressivo abbandono da parte dei bagheresi di numerose abitazioni, mentre la
città continuava a crescere nelle periferie. Alcuni quartieri del centro sono stati massicciamente
popolati da immigrati, soprattutto provenienti dai Paesi dell’Est Europa e dell’Africa, spesso non
regolari.
Tale flusso di popolazione in entrata e in uscita ha fatto perdere progressivamente i connotati
culturali del centro storico, che per anni è stato il luogo dell’identità di Bagheria e dei Bagheresi.
Il centro soffre, inoltre, della scarsa la presenza di servizi pubblici adeguati all’interno del perimetro
del centro storico:
 non vi sono parcheggi pubblici attrezzati;
 scarse le aree a verde;
 il sistema di trasporto pubblico non è adeguato all’esigenza di mobilità dei cittadini.
A tutto ciò, ha voluto porre rimedio il programma di riqualificazione urbana “Urban Italia”, titolato
suggestivamente “Ricominciare dalle Ville”, finanziato per 5 milioni di euro dal Ministero delle
Infrastrutture, che indica una possibilità per Bagheria e il suo centro storico. La città – attraversata
da moderne contraddizioni e travolta dalla omologazione – tenta di ritrovare quella complessa
associazione di dati caratteristici che consentono di riconoscersi, ricostruire un senso di solidarietà
24
tra le sue parti, immaginare una nuova ipotesi di sviluppo.
Il sistema delle ville barocche, i siti archeologici, l’insediamento di Aspra, le cave di pietra e di tufo
sono solo alcuni elementi di pregio del sistema di Bagheria. Ritrovarne il valore, collocarlo nel
circuito della fruizione internazionale, qualificare l’offerta per alimentare le economie locali, viene
ormai percepito come fattore decisivo di rivitalizzazione, e persino di riscatto della città.
Da qui parte Urban. Esso rappresenta, al contempo, occasione per un approfondimento e
focalizzazione dell’insieme di campi di azione ed ambiti di intervento attraverso i quali raggiungere
gli obiettivi prima enunciati, anche valutati e perseguiti alla luce delle opportunità offerte
dall’operatività in atto del Programma Operativo Regionale:
 La riqualificazione ambientale ed urbana si delinea come il tema centrale per realizzare
modificazioni sostanziali della qualità della vita e del senso di appartenenza degli abitanti
alla città;
 La qualificazione degli spazi aperti già luoghi di identificazione collettiva ed in particolare
giovanile, può innescare processi virtuosi di valorizzazione del centro storico;
 La realizzazione di un polo di attività informative e formative, di incontro e di iniziativa
sociale e culturale nel Palazzo Butera, può senz’altro interpretare la riappropriazione di un
luogo simbolicamente “originario “ ed identificativo della storia di questa città. È previsto il
suo affidamento alle attività di educazione permanente costruite dalla Rete delle Scuole di
Bagheria, la realizzazione di un centro informativo multimediale per i giovani, di una serie di
attività per l’elaborazione del marketing territoriale e di accompagnamento e supporto di
imprese e iniziative di nuova occupazione, insieme alla realizzazione di un calendario di
attività ed eventi quotidiani di tipo culturale legati all’utilizzo possibile dei cortili e di spazi
coperti al suo interno;
 La ridefinizione urbana dell’area antistante la stazione ferroviaria, che è luogo centrale di
un tessuto connettivo denso di significati antichi e funzioni di recente impianto, attraversato
dall’asse che congiunge la Villa Cattolica (Museo ed esposizione permanente delle opere di
Renato Guttuso), al Palazzo Cutò (sede del D.A.M.S. dell’Università di Palermo) alla Villa
San Cataldo (in corso di restauro da parte della Provincia, che sarà sede dell’Istituto
superiore d’Arte e di una ludoteca), rappresenta l’obiettivo complesso di costruire una
nuova centralità urbana, nella quale si affrontano in maniera integrata anche i temi
dell’accessibilità al centro storico (di concerto alle Ferrovie dello Stato, attraverso la
realizzazione di una sistemazione stradale arricchita anche di un nuovo sottopasso
ferroviario, risolutrice dell’interscambio veicolare e pedonale con Aspra) e della mobilità
ecosostenibile ed alternativa, per la quale viene realizzato un polo di intermodalità.
Al momento della sua originaria formulazione, il Programma Urban è stato per la città un tentativo
di proporre un sistema di idee e progetti che rappresentavano, solo cinque anni fa, l’espressione
dell’avvio di un meccanismo di responsabilizzazione rispetto ai grandi problemi della città, la
volontà di affrontare con proposte a volte dirompenti, spesso innovative e non convenzionali, i temi
della disgregazione sociale, della devianza minorile, della mancanza di occupazione stabile e
legale per i più giovani, insieme a quelli riguardanti la qualità urbana e l’offerta di servizi spesso
carente in maniera diffusa nella città.
Il riconoscimento a quel Programma ha accompagnato la composizione di quadro di iniziative e di
proposte progettuali che hanno messo in luce sia la presenza di un partenariato sociale e
produttivo pronto a svolgere un ruolo forte che il rilevante bacino di opportunità finanziarie
costituito dagli strumenti della programmazione regionale.
L’azione di Urban è fortemente orientata alla trasformazione fisica e delle modalità d’uso del
nucleo storico della città. Le attese più rilevanti riguardano la possibilità che l’azione pubblica
venga accompagnata da investimenti privati sia sul patrimonio edilizio che sullo sviluppo di nuove
iniziative nel campo dei servizi turistici e delle attività commerciali ed artigianali tipiche. Il
coinvolgimento attivo di associazioni, operatori, singoli cittadini, scolaresche è parte della strategia
di Urban, che mira a un forte segno di innovazione nella città e tra i suoi abitanti.
25
E’ da qui si sviluppa la strategia integrata del recupero del centro-storico, ulteriormente portata
avanti dai finanziamenti del Pios, a valere sulla misura 5.02 e dai finanziamenti FAS, la cui opera-
simbolo diviene l’acquisizione, il restauro e la rifunzionalizzazione di Palazzo Butera (i lavori sono
attualmente in corso), atto definitivo della rinascita di Bagheria e del suo centro storico, emblema
dell’identità culturale recuperata.
Bagheria, infatti, nasce con Palazzo Butera. Fu nel 1653 Giuseppe Branciforti, principe di Butera, a
causa di una delusione politica, lascia la corte palermitana per trasferirsi nella campagna della
Bacaria, un territorio che si estendeva tra l’Eleuterio e il fiume Milicia. Da lì nasce la storia di una
città, resa celebre dalle sue numerose ville monumentali e dai tanti uomini di cultura che ivi sono
nati (Guttuso, Buttitta, Tornatore, Maraini…), ma anche dal sacco edilizia compiuto negli anni ’60,
dall’abusivismo selvaggio, dal boom della residenzialità, che ha fatto raddoppiare la popolazione in
appena vent’anni. Il crollo dell’agricoltura, lo stop all’espansione della città dettato dal nuovo PRG
e dal vincolo paesistico apposto al 90% del territorio comunale, nonché la trasformazione a
paesedormitorio per la vicinanza a Palermo hanno fatto via via perdere l’identità culturale di
Bagheria e smarrire una prospettiva di sviluppo.
L’intervento di acquisizione e rifunzionalizzazione di Palazzo Butera rappresenta il core project
dell’azione di riqualificazione urbana del centro storico di Bagheria.
Nell’intervento, infatti, si concentrano aspettative che riguardano il recupero fisico di uno dei più
importanti elementi del barocco bagherese e la promozione di nuove ed innovative attività sociali e
culturali.
L’idea è quella di fare di Palazzo Butera il polo culturale, sociale, economico e istituzionale non
soltanto della città ma dell’intero comprensorio. Nel corpo di fabbrica centrale a piano terra troverà
spazio una moderna biblioteca multimediale, inserita in un circuito internazionale per la
consultazione di opere digitali, al piano nobile il luogo di rappresentanza istituzionale che potrà
servire anche per lo svolgimento di eventuali eventi culturali di particolare rilievo quali conferenze,
mostre e seminari, al piano secondo verrà ospitato il centro di formazione e di accompagnamento
alla imprenditorialità giovanile. Il cortile occidentale accoglierà la biblioteca tradizionale e negli
spazi esterni servirà a ospitare eventi culturali (reading letterari, proiezioni cinematografiche,
iniziative teatrali, concerti musicali…).
Il cortile orientale sarà tutto dedicato al mondo del sociale: una parte verrà concessa alla Caritas
che da oltre un secolo attraverso l’azione delle Suore Vincenziane assiste gli indigenti nelle
difficoltà quotidiane; poi ci sarà un centro polifunzionale di aggregazione giovanile; un ambulatorio
medico per l’assistenza alle ragazze madri e agli extra-comunitari; un asilo sia nido che di prima
infanzia.
L’intervento di acquisizione e rifunzionalizzazione di Palazzo Butera, come visto sopra risulta
integrato funzionalmente con altre iniziative avviate o programmati in materia di riqualificazione
urbana. In particolare l’area oggetto dell’intervento fa da cerniera tra il vecchio centro storico a
nord e la nuova espansione della città a sud, tra il tessuto originario e i quartieri a ridosso
dall’autostrada in parte abusivi. Il caso più grave di conurbazione selvaggia riguarda proprio
l’antico parco del Palazzo, che collegava la Villa con la Certosa, la sua dependance, costruita in
stile neoclassico. Negli anni ’60 il parco fu lottizzato e tre stecche di case popolari sorsero a una
decina di metri dalla Certosa, il verde fu cancellato e in posizione baricentrica fu realizzata
un’orribile piazza in cemento. Oggi l’intervento di recupero del Palazzo si pone come pretesto per
riqualificare tutto l’intorno: la Certosa, per molti anni utilizzata come stalla abusiva, viene restaurata
per ospitare il museo del giocattolo; la piazza viene smantellata e ripensata con materiali
ecocompatibili; vengono creati dei percorsi pedonali che riprendano le antiche passeggiate del
principe all’interno del suo giardino.
L’obiettivo è quello di limitare sempre più il traffico all’interno del centro storico, in modo da ridurre
gli inquinanti, e aumentare la qualità ecologica-ambientale e dei valori paesaggistici del
contesto. Tutto ciò in perfetta sintonia con il Programma Urban che propone un sistema integrato
di trasporto pubblico attraverso microbus elettrici o a gas senza emissione di inquinanti che sfrutta
la realizzazione di sei parcheggi come stazioni intermodali di scambio dentro il centro urbano.
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L’opera di completamento di Palazzo Butera assume così rilievo strategico nella valorizzazione
del patrimonio storico ed ambientale di tutto il centro storico. Villa Butera, come simbolo della
rinascita, emblema della Bagheria di un tempo, abbandonata e devastata per anni, che adesso
ritorna al suo splendore originario portandosi dietro la voglia di riscatto di un intero quartiere, di
un’intera città. Il recupero di Palazzo Butera non è soltanto il restauro di un monumento, ma
rappresenta la riappropriazione dell’identità storico-culturale di un popolo,il cambio di mentalità dal
considerare le ville settecentesche vecchie pietre da saccheggiare e demolire a ripensarle come
preziosissime risorse, utili non soltanto culturalmente e socialmente, ma anche economicamente. Il
completamento della Villa assurge a tentativo di ridare qualità urbanistica prima all’area
immediatamente circostante, poi a tutto il tessuto urbano, incentivando l’accessibilità pedonale al
centro storico, aumentando la sicurezza nella fruizione dello spazio urbano da parte dei cittadini.
Sotto questa luce nasce l’intervento di acquisizione e rifunzionalizzazione di Palazzo Butera, che
ospiterà sia attività culturali (biblioteca digitale, mediateca, musicoteca) che sociali (centro di
formazione e accompagnamento alle nuove imprese, centro di aggregazione giovanile, asilo nido e
di prima infanzia, luogo di assistenza sociale per immigrati e ragazze madri) con particolare
riferimento alle categorie disagiate. Per anni, infatti, i bagheresi hanno chiamato l’edificio in
oggetto “il Palazzo delle Sorelle”, con riferimento alle Suore Vincenziane che da oltre un secolo
vivono lì, prestando assistenza continua alle famiglie in difficoltà. Nell’immaginario collettivo,
quindi, Villa Butera è intesa come il luogo della solidarietà, dell’ascolto, della carità. Una
dimensione che il progetto di completamento amplifica ulteriormente, creando, attraverso il
recupero dei cortili, spazi relazionali dove fare interagire giovani, bambini, anziani, donne ed
extracomunitari, in un’ottica di integrazione culturale e sociale.
La lapide muraria “simbolo” di Palazzo Branciforti - Butera
Per oltre un secolo Palazzo Butera è stato punto di riferimento sociale per Bagheria. L’azione
instancabile della Caritas cittadina, che oggi assiste nei suoi bisogni elementari, oltre cinquecento
famiglie indigenti, l’impegno del Cav (centro di aiuto alla vita) a sostegno delle ragazze madri
contro la tentazione dell’aborto, l’animazione giovanile svolta di boy scout del gruppo Agesci a
favore della cultura del rispetto dell’ambiente e dei più deboli, l’attività culturale svolta
dall’Università della Terza Età a favore degli anziani, sono già oggi una realtà consolidata che
opera in maniera continuativa da anni con importanti risultati.
L’intervento vuole fornire sostegno all’azione già in corso, potenziandola e diversificandola. La
realizzazione di una moderna biblioteca digitale, in collegamento con le banche dati di tutto il
mondo, la creazione del museo della città, lo spostamento del luogo di rappresentanza delle
istituzioni cittadine, la nascita del centro di formazione e accompagnamento delle nuove imprese
sono tutte attività che si sposano con l’identità del Palazzo, nell’ottica dell’attuazione duratura di
politiche per le pari opportunità. In tal senso, particolare rilievo assume il centro per l’aiuto alle
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imprese.
Uno dei più importanti ostacoli, infatti, allo sviluppo economico è proprio la mancanza della cultura
d’impresa. La struttura intende fornire attività di accompagnamento allo start-up di microimprese
giovanili, femminili, e comunque a nuove realtà imprenditoriali che scontano deficit di know how,
svolgendo un’attività specifica di affiancamento alle aziende che attiveranno investimenti nel centro
storico. Si tratta, quindi, di una sorta di incubatore d’impresa, un laboratorio per la ricerca e la
sperimentazione nel campo dell’imprenditoria e programmazione negoziata, che nasce come
azione di marketing territoriale e di promozione principalmente del tessuto urbano antico di
Bagheria,. In quella sede, troverà spazio anche lo sportello unico comprensoriale delle attività
produttive, finanziato dal Patto Territoriale e gestito dalla Società Consortile Metropoli Est srl,
che raggruppa tredici comuni a est di Palermo e si occupa delle politiche di sviluppo locale del
comprensorio. In tal senso è stato firmato un protocollo d’intesa tra Metropoli Est, i Comuni di
Bagheria, Termini Imerese, Santa Flavia, Misilmeri, Marineo, Ficarazzi, Casteldaccia,
Ciminna, Baucina, Altavilla Milicia e la Rete delle scuole Bab El Gherib, che si sono impegnati
a interconnettere mediante azioni di sistema gli interventi infrastrutturali finanziati dalla
programmazione negoziata, attraverso la realizzazione di itinerari tematici, che valorizzino le
risorse naturali e culturali del comprensorio, in un’ottica di internazionalizzazione e di sviluppo
sostenibile, assicurandone la più ampia fruizione.
Uno dei capisaldi del protocollo è il ruolo di Palazzo Butera nella strategia complessiva dell’area
vasta, che diventa anche Centro Servizi, gestito dalla Rete delle Scuole Bab El Gherib, di valenza
strategica comprensoriale, come struttura a servizio dello sviluppo locale in termini di istruzione e
alta formazione dei giovani. Il Centro servizi promuoverà l’aggregazione interculturale, la
promozione delle pari opportunità in un’ottica di città allargata al territorio dei tredici comuni,
attraverso l’animazione e l’educazione dei giovani e degli adulti, l’attivazione della biblioteca
multimediale, di laboratori teatrali e musicali, atelier, centri di promozione culturale, di educazione
alla legalità.
In relazione al contenuto tecnologico che dovrà possedere l’iniziativa per quanto riguarda ad
esempio la biblioteca digitale, si farà riferimento al supporto informatico fornito dal progetto e-
government “Comuni d’Europa”, finanziato per 6 Meuro dal Ministero dell’innovazione tecnologica
(Mit), che vede la creazione di una rete informatica di servizi al cittadino e alle imprese tra 72
comuni d’Italia, con ente capofila Terni e partner tecnologici Hewlett Packard e Miscrosoft, e
dal progetto “Reti civiche” finanziato per 1,2 Meuro a valere sulla misura 6.05 del Por Sicilia 2000-
2006 con un partenariato stavolta comprensoriale.
L’intervento proposto risulta strategico nell’area della ZFU in relazione al piano d’interventi già
realizzati o in corso di realizzazione nel centro storico di Bagheria.
Il programma prevede l’acquisizione e il restauro del corpo di fabbrica centrale di Palazzo Butera
(2,5 Meuro Pios + 1,2 Meuro Urban + 1,2 Meuro Fondi comunali), il recupero della sua Certosa
(0,5 Meuro Urban), che diventerà museo del giocattolo e delle cere, e l’interconnessione dei due
edifici storici con la riqualificazione di Piazza Butera (0,4 Meuro Urban) un tempo giardino storico
del complesso monumentale. Nel piano Palazzo Butera è il polo multifunzionale a cui ruota attorno
tutto il rilancio del centro storico bagherese, divenendo sede di una moderna biblioteca
multimediale, sede istituzionale, museo della città, centro di formazione e di accompagnamento
delle nuove imprese, accogliendo anche le attività sociali rivolte ai bambini, ai giovani, alle famiglie
disagiate e agli extracomunitari.
Palazzo Butera così completa il novero delle acquisizioni pubbliche dopo Villa Cattolica, museo
d’arte contemporanea, che si espande sino al vicino Magazzino Cancilla rifunzionalizzato in
galleria permanente d’arte e sala-convegni (1,1 Meuro Pios) e si rifà il trucco con il restauro dei
prospetti (0,3 Meuro Misura 2.01 Por Sicilia), e dopo Villa Cutò, nuova sede del DAMS di Palermo
e centro d’eccellenza per la produzione del digitale. È proprio nell’ambito della Stazione, su cui
insiste Villa Cutò, che si mette mano a un importante e vasta opera di riqualificazione, che prevede
l’acquisizione del vecchio scalo merci (un’area di circa 16.000 mq) e la realizzazione di un grande
parcheggio intermodale (0,5 Meuro Fondi comunali + 0,7 Meuro Urban) che diventa il fulcro del
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sistema di mobilità sostenibile nel centro storico, attraverso veicoli elettrici o a gas metano. Già
realizzati altri 5 parcheggi ai margini del centro storico (1,1 Meuro Legge Tognoli), il più importante
dei quali quello realizzato di fronte Villa Cattolica, che può ospitare sino a 250 auto e 50 pullman.
L’opera di recupero di importanti spazi per la fruizione dei pedoni a scapito delle automobili viene
realizzata attraverso la pedonalizzazione e la riqualificazione di Piazza Sepolcro, Piazza Anime
Sante (0,5 Meuro Urban) e Piazza Vittime della Mafia (1,5 Meuro Pios), che riqualificherà il
sistema d’accesso a Villa Palagonia, Villa Valguarnera e Villa Trabia anche attraverso la
realizzazione di un parcheggio interrato. L’intervento più importante di pedonalizzazione avverrà su
Corso Umberto I, l’asse viario più importante del tessuto urbano, dove verrà ristretta la
carreggiata a 5 m, allargati i marciapiedi e proibita la sosta (1,8 Meuro Pios).
L’attuazione del piano del colore servirà a riqualificare l’immagine del centro storico con aiuti ai
privati per il rifacimento dei prospetti e dei tetti (0,4 Meuro Urban), nonché sono previsti aiuti per le
imprese che contribuiranno alla rivitalizzazione dei settori economici del commercio e
dell’artigianato nel centro storico di Bagheria attraverso lo strumento dei Consorzi di garanzia
collettiva fidi (0,3 Meuro Urban).
Da qui si deduce la perfetta coerenza dell’intervento agli strumenti di programmazione già
finanziati (Pios e Urban) e la sua strategicità al fine di massimizzare gli impatti socioeconomici
previsti.
6.2.2 LE AREE ARTIGIANALI DI CONTRADA MONACO, PARISI, ASPRA, 4 FINAITE
Una parte fondamentale della ZFU proposta sono le aree artigianali di Contrada Monaco e di
Aspra, poiché rappresentano le aree dove naturalmente le nuove imprese potranno insediarsi,
avendo a disposizione tutti i servizi a loro necessari.
Ad oggi, non soltanto Bagheria, ma l’intero comprensorio è sprovvisto di aree idonee ad
accogliere attività industriali e/o artigianali. Avviene così che le imprese artigiane o le
industrie sono costrette a operare nel tessuto urbano, spesso anche nel centro storico,
senza adeguati servizi, senza la possibilità di eventuali espansioni dell’azienda e con grave
nocumento per la qualità dell’ambiente.
Il caso più eclatante riguarda il borgo di Aspra, la frazione marinara di Bagheria, dove sono
localizzati tra centro-storico e zona d’espansione oltre 20 imprese con un numero complessivo di
circa 400 addetti.
La zona artigianale di Aspra, finanziata con fondi dei Patti Territoriali del comprensorio di Bagheria
(8,5 milioni di euro), nasce principalmente per garantire l’insediamento delle industrie ittiche in
un’area idonea.
Altre attività legate alla lavorazione del legno, del ferro, dell’alluminio, del vetro, e della plastica,
fabbriche artigianali per la produzione di mobili, cornici, infissi, vetri lavorati, per la trasformazione
della carta (stampaggio e taglio di carta per frutta), ed altre similari potranno insediarsi in subordine
alle prime. Per queste attività produttive, la zona artigianale di Aspra rappresenta una collocazione
propria, con servizi e attrezzature annesse che ne garantisce maggiore continuità di produzione.
La programmazione proposta rappresenta un polo produttivo integrato, in grado di assolvere
funzioni produttive e di scambio.
Il piano regolatore generale perimetrava un’area molto vasta da assoggettare a prescrizione
esecutiva tra la via Cotogni e la fascia di rispetto cimiteriale, per una superficie di mq oltre 89.300
mq di cui una vasta area veniva destinata a verde privato mentre la restante a veniva occupata dal
PIP, vero e proprio, denominata zot. “D1”.
L’area artigianale di Contrada Monaco, leggermente più piccola (69 mila mq), prevede un numero
maggiore di lotti. Anch’essa è finanziata con fondi dei Patti Territoriali (4,5 milioni di euro).
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La ZFU congiunge in un’unica area a cavallo con la SS113 le due zone suddette e quella di
contrada Parisi, dove vi sono insediamenti produttivi già esistenti.
L'ultima area produttiva, sita in Contrada Quattro Finaite all'estremità meridionale del territorio
bagherese è stata ceduta all'ASI, con la finalità di area industriale e centro fieristico. Anch'essa è
ricompresa nel perimetro della ZFU.
Zone Franche Urbane
LOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA
6.2.3 IL CENTRO STORICO DI ASPRA
Il Centro storico di Aspra rappresenta l’affaccio a mare del territorio bagherese. In esso si
concentrano le maggiori aspettative dell’economia bagherese, soprattutto per quanto riguarda il
settore del turismo.
Il piccolo approdo peschereccio svolge,
infatti, più un ruolo di attrattiva turistica che
elemento produttivo vero e proprio. Come
già detto, Aspra risente di notevoli disagi
ambientali dovuti in gran parte alla
localizzazione entro il perimetro urbano
delle industrie di trasformazione del del
pesce e del cattivo funzionamento del
depuratore comunale.
A entrambi problemi l’Amministrazione sta
provvedendo ad appaltare i lavori per il
potenziamento dell’impianto depurativo (8,5
milioni di euro) e realizzando, come detto in
precedenza, l’area artigianale/industriale,
dove dislocare opportunamente gli impianti
produttivi. La delocalizzazione delle
industrie consentirà di recuperare edifici,
che potranno essere rifunzionalizzati per il
turismo e attività complementari.
La vocazione del centro storico di Aspra
negli ultimi tempi, infatti, sembra
chiaramente quella turistica, con il
proliferare di iniziative di ospitalità extra-
alberghiera, tramite il recupero delle antiche
case dei pescatori. Tali attività crescono di
pari passo a quelle di pescaturismo e
ittiturismo, promosse da Porticello, il paese
vicino, che possiede uno dei porti pescherecci più grandi della Sicilia.
L’Amministrazione comunale attraverso la riqualificazione del lungomare e la realizzazione di una
barriera frangiflutti a protezione dell’approdo peschereccio, intende gettare le basi per la
realizzazione di un porticciolo prevalentemente turistico, da realizzare in project financing, il cui
piano regolatore è attualmente in fase di redazione.
In tal senso, l’istituzione della Zona Franca Urbana agevolerebbe le nuove iniziative economiche,
dando supporto all’azione di valorizzazione della frazione marinara di Aspra, portata avanti negli
ultimi anni dall’Amministrazione comunale.
e 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA
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6.2.4 MONTE CATALFANO
Monte Catalfano rappresenta il confine orientale della ZFU proposta. Esso, con i suoi 400 ettari di
boschi e macchia mediterranea, è stato riconosciuto Sito d’Interesse Comunitario (SIC) “Rupi di
Catalfano e Capo Zafferano” individuato ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE (ITA
020019). Il Comune di Bagheria, attraverso un finanziamento di 4,6 milioni di euro, ha acquisito il
Monte al demanio pubblico e renderlo fruibile, attraverso la realizzazione di un parco suburbano,
ponendo fine ai danni ambientali provocati dall’attività estrattiva, dalle discariche abusive di rifiuti e
dagli incendi.
L’idea è quella di trasformare un’area degradata, di grande rilevanza naturalistica, in un attrattore
turistico, messo in rete con le altre risorse culturali e ambientali del comprensorio.
Il parco, infatti, si inserisce in un contesto ambientale di notevole valore paesaggistico: a nord il
Mar Tirreno, a est La Cittadella di Solunto, a sud Bagheria con le Ville settecentesche, a ovest la
Valle dell’Eleuterio e il Golfo di Palermo.
Il parco, esteso circa 276 ettari, si inserisce in un
contesto ambientale di notevole valore
paesaggistico: a nord il Mar Tirreno, a est La
Cittadella di Solunto, a sud Bagheria con le Ville
settecentesche, a ovest la Valle dell’Eleuterio e il
Golfo di Palermo.
L’area del parco può essere schematizzata in
cinque zone:
 la zona delle pendici;
 la zona del pianoro di Portella Vignazza,
della discarica e della cava;
 le zone in quota;
 il centro di educazione ambientale;
 la zona delle cave di pietra.
La zona delle pendici
La zona delle pendici si sviluppa a ridosso di pareti
e falesie soggette per vasti tratti a distacchi di
massi. La zona è stata sottoposta a interventi volti
alla rinaturalizzazione dei luoghi e basati
essenzialmente sulla manutenzione della
vegetazione esistente. La zona non è destinata alle
escursione a eccezione di alcuni spazi ben delimitatati.
La zona del pianoro di Portella Vignazza
Sul pianoro di Portella Vignazza, tra le alberature esistenti, sono state realizzate le aree attrezzate
per picnic, gioco bimbi, campi da gioco (bocce, tennis e pallavolo) e un’area a campeggio per sole
tende. Nella zona nord del pianoro di Portella Vignazza una vasta areacon andamento sub
pianeggiante estesa circa 3,5 ettari alberati prevalentemente con olivi e, per la restante parte, con
carrubi, agrumi, cipressi, pini e fichi d’india, ben si presta per essere attrezzata per il picnic, il
gioco, lo sport e il campeggio.
All’interno di quest’area sono previste piazzole picnic, in terra battuta, dotate di barbecue, tavoli e
panche realizzati con elementi orizzontali in legno e supporti in materiali lapidei recuperati
nell’area. L’area gioco bimbi, corredata di arredi per l’educazione motoria, si estenderà per circa
3.000 mq.
L’area dedicata allo sport, di circa 2.000 mq, è dotata di due campi da bocce, uno per pallavolo e
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basket e uno da tennis, utilizzabile anche per il calcetto.
L’area destinata a campeggio, posta all’estremo nord della zona attrezzata, con una capacità
ottimale di 20 tende canadesi, offrirà l’opportunità, per chi non necessita di tutti i comfort, di vivere
a diretto contatto con la natura.
Il recupero di un manufatto in muratura ha consentito di realizzare un corpo di servizio per l’area
campeggio e per la restante area attrezzata.
Il Centro di Educazione Ambientale
Il progetto del Centro di educazione ambientale, primo stralcio esecutivo del progetto Monte
Catalfano - Parco accessibile di cultura ambientale, prevede il ripristino ambientale di un sito
inquinato e la realizzazione di un manufatto propulsore di cultura ambientale che avrà soprattutto
finalità educative: opererà in modo che la collettività possa acquisire una migliore conoscenza
dell’ambiente e della propria identità e si porrà come obiettivo la ricerca, l’attuazione e la verifica di
azioni operanti nella direzione di uno sviluppo sostenibile. L’UE, nell’ambito del programma
Thermie, ha ritenuto valida l’iniziativa e nel settembre del 1996 ha inserito il progetto nel
programma finanziando le parti tecnologiche del manufatto edilizio. La Provincia regionale di
Palermo ha cofinanziato l’opera sulla base di un progetto esecutivo del Centro approvato in linea
tecnica dall’UTC del Comune di Bagheria.
Il Centro di Educazione Ambientale, all’interno del Parco, costituirà un luogo di educazione, di
lavoro, di proposta culturale e sarà punto di aggregazione per le scuole, le famiglie, i turisti. Il
manufatto edilizio che ospiterà le attività è posizionato su un area marginale del parco per
costituire l’occasione e il risultato di un’operazione di recupero ambientale con finalità divulgative
sia in fase di costruzione che di gestione: il primo atto significativo e dimostrativo delle azioni da
svolgere nel Centro.
Si tratta di una struttura di dimensioni contenute (circa 500 mq. di superficie coperta), realizzata
con materiali riciclabili e prodotti con bassa emissione di sostanze nocive. La struttura si avvarrà
dei benefici del sole per il soddisfacimento delle necessità energetiche per la climatizzazione degli
ambienti, per l’illuminazione e le apparecchiature elettriche, per il riscaldamento dell’acqua
sanitaria. È prevista sia l’utilizzazione passiva dell’energia solare mediante una corretta posizione
e forma dell’edificio e l’impiego di idonei elementi costruttivi, che l’utilizzazione attiva attraverso
celle fotovoltaiche. La corretta giacitura del manufatto architettonico, la forma e i materiali utilizzati,
garantiranno inoltre ottimali condizioni ambientali sia per gli spazi confinati che per l’immediato
intorno.
Il Centro sarà in grado di offrire spazi per ospitare attività di educazione e studio (dati ambientali,
materiali, metodologie), di visita e accoglienza, di eco-museo, di aula verde, di giardino didattico.
Nella struttura ci si potrà occupare di documentazione e ricerca (tradizioni locali, alimentazione,
leggende, attività produttive), organizzazione di itinerari, servizi turistici, proiezioni, produzioni
materiali, campi lavoro e altro. Il Centro non svolgerà funzioni residenziali perché nelle immediate
vicinanze esiste una serie di emergenze architettoniche che, se correttamente recuperate,
potranno costituire il naturale complemento del Parco.
Le zone in quota
Dal pianoro di Portella Vignazza hanno origine diversi sentieri che, sistemati e dotati di opportuna
segnaletica, consentiranno agli escursionisti di raggiungere le zone in quota per percorrere i siti più
naturali del parco.
Seguendo uno di questi sentieri si raggiunge Cozzo San Pietro dove si trovano due manufatti
realizzati nel passato dal Corpo forestale. Dei due corpi uno è adibito a locale di servizio con uffici,
l’altro a magazzino. Si è previsto di operare sulle costruzioni degli interventi di manutenzione.
All’interno del Parco è previsto lo svolgimento di percorsi di attività motoria che incrementeranno i
32
momenti di socializzazione sfruttando la vocazione naturale dei territorio per le attività sportive
all'aria aperta. Gli itinerari sportivi e ludico-motori all'interno dei Parco costituiranno l’occasione per
un progetto di alfabetizzazione culturale e ambientale rivolto soprattutto agli studenti.
Le attività comprenderanno eventi sportivi di jogging, ciclismo, walking, percorsi verde, trekking,
arrampicate, orientering, ecc. Le attività si volgeranno lungo i sentieri del Parco, nell’area gioco
della zona attrezzata di Portella Vignazza e nel “percorso vita”.
Il percorso vita è un percorso prestabilito in 19 tappe con attrezzi ginnici e strutture appositamente
progettate per svolgere una sana attività fisica a qualunque età, partendo da una prima fase di
riscaldamento per arrivare a un'ultima di raffreddamento. Ogni tappa è illustrata da cartelli con
disegni e testi ed è prevista la presenza di un istruttore per l’accompagnamento degli utenti a orari
prefissati. I cartelli verranno utilizzati, oltre che per illustrare il percorso e gli esercizi a ogni tappa,
per comunicare gli orari delle attività con la presenza dell'istruttore.
Il percorso vita è realizzato con componenti in materiale plastico riciclato di altissima resistenza
agli agenti atmosferici, di illimitata durata e non bisognevoli di manutenzione.
Per il coordinamento delle attività motorie e l'organizzazione delle passeggiate o delle escursioni è
auspicabile la presenza di due operatori durante i fine settimana. Il compito di tali operatori (figure
professionali in grado di fungere sia da istruttori che da guide naturalistiche) sarà quello di
accompagnare gli utenti lungo il percorso attrezzato, spiegare, ove necessario, gli esercizi e
facilitare l'interazione parco - utente.
Le zona delle cave di pietra
A valle del centro di educazione ambientale e dell’area di parco, vi sono tre cave di pietra
abbandonate, che l’Amministrazione intende bonificare e rifunzionalizzare in impianto sportivo
polivalente, a servizio del parco.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto sportivo costituito da:
 una zona Tennis con cinque campi da gioco scoperti e uno per allenamento con gradonate
per il pubblico (816 posti a sedere), spogliatoi e servizi con copertura a gradoni utilizzabile
per manifestazioni all’aperto (725 posti a sedere), un Percorso vita; un’area di parcheggio
riservata agli atleti;
 una Piscina semiolimpionica con vasca coperta, spogliatoi e servizi; un’area di parcheggio
riservata agli atleti;
 un’area Parcheggio riservata esclusivamente al pubblico nel caso di manifestazioni in uno
degli impianti;
 una Palestra con spogliatoi e servizi; un’area di parcheggio riservata agli atleti;
 un’area Ristoro comprendente un bar al primo livello e un ristorante al secondo;
 adeguamento e sistemazione della viabilità di accesso necessaria a causa
dell’inadeguatezza di un tratto della strada comunale Monte Catalfano.
L’opera, che ha superato la fase di valutazione d’impatto ambientale, in attesa di finanziamento, si
presta per eventuali partenariati pubblico-privato per la sua costruzione e gestione.
6.2.5 LE CAMPAGNE DEL SETTORE OCCIDENTALE
Il confine occidentale della ZFU proposta consiste nella zona rurale ad ovest del centro abitato,
ricompresa tra il litorale, il fiume Eleuterio e l’Autostrada A19.
Tale zona è stata inserita per motivi strategici, poiché oggi rappresenta un’area marginale,
33
fortemente degradata, a causa del progressivo abbandono delle campagne, che fino alla prima
metà degli anni ’70 rappresentavano la principale fonte di reddito per i bagheresi. Con le
speculazioni del “macero degli agrumi”, la frammentazione della proprietà terriera e l’apertura dei
mercati a Paesi del Mediterraneo maggiormente competitivi, l’agricoltura è andata via via
regredendo, fino ad avere oggi un ruolo assolutamente marginale nell’economia della città.
Da qualche anno l’Amministrazione prova faticosamente a proporre la riconversione
dell’agrumicoltura, attraverso un lavoro di informazione e sensibilizzazione degli operatori rimasti,
cercando di favorire la ripresa dell’attività produttiva in campagna, e di arginare il fenomeno
dell’abbandono dei limoneti.
Un problema non soltanto economico, ma che ha valenze ambientali e paesaggistiche di una certa
rilevanza, aggravato anche dai casi di incendi dolosi, provocati spesso nella speranza dei
proprietari che quel terreno diventi prima o poi edificabile.
Riconoscendo il valore storico e ambientale dell’agrumeto bagherese, la Soprintendenza ai Beni
culturali e Ambientali ha posto nel 1994 il vincolo paesaggistico su circa il 95% del territorio
comunale, compreso l’area bersaglio dell’intervento.
34
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Zfu progetto bagheria

  • 1. - 1 - DELIBERAZIONE N. 62 del 09/07/2010 ORE 09,00 in poi CITTA’ DI BAGHERIA PROVINCIA DI PALERMO Deliberazione della Giunta Municipale Oggetto: Approvazione della proposta progettuale di una Zona Franca Urbana – Circolare n° 1418 del 26.06.2008 del Ministero dello Sviluppo Economico. INTERVENUTI : Presidente ___________________________ Componenti: P. A. FIRMA SCIORTINO Biagio X SINDACO – PRESIDENTE SARDINA Maurizio X Assessore Anziano GULLI Vincenzo X Assessore PAGANO Pietro X Assessore INGRASSIA Gianfranco X Assessore MINEO Antonino X Assessore TORNATORE Emanuele X Assessore DI STEFANO Giacinto X Assessore TRIPOLI Filippo Maria X Assessore Impegno provvisorio della Spesa Da parte dell’ufficio Ragioneria Lì, __________ Dirigente SS.FF.______________ Impegno definitivo ed attestato di disponibilità della Ragioneria Esercizio_________ Cap._________ Interv. ________________________ ______________________________ ______________________________ ______________________________ Disponibilità € _________________ Lì, __________ Dirigente SS.FF.______________ Osservazioni della Segreteria: ______________________________ ______________________________ ______________________________ Lì. ________ Il Segr. G.le ____________________ L’Assessore proponente Il proponente e relatore della proposta Il dirigente di Settore Il Segretario Generale ___________________ ______________________________ _________________ __________________ Il Sindaco - Pres. Con la partecipazione del Segretario Generale dott.ssa Rosa Maria Miceli, accertato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta
  • 2. - 2 - L’ Assessore alle Attività Economiche e Produttive Pietro Pagano col supporto tecnico del Dirigente del Settore V sottopone il seguente: DOCUMENTO ISTRUTTORIO Premesso che: la Regione Siciliana con l’art. 67 della L.R. 12 maggio 2010, n° 11 (Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2010) ha istituito, ai sensi dell’articolo 1, commi da 340 a 342, della legge 27 dicembre 2006, n° 296, come modificati dall’articolo 2, commi da 561 a 563, della legge 24 dicembre 2007, n° 244, le Zone Franche Urbane (ZFU), ossia Aree infra-comunali dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per favorire l’integrazione sociale e culturale e per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole e micro imprese; la Regione provvederà al rimborso dei seguenti oneri fiscali e contributivi connessi all’attività d’impresa: 1) imposte sui redditi e imposta regionale sulle attività produttive rispettivamente previste dalla lettera a) e dalla lettera b) del comma 341 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come sostituite dal comma 562 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244; 2) imposta comunale sugli immobili e contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente previsti dalla lettera c) e dalla lettera d) del comma 341 dell’articolo 1 della prima citata legge n. 296/2006 e successive modifiche ed integrazioni, concessi rispettivamente dai comuni e dagli istituti previdenziali, previa stipula delle intese di cui al comma 11.; per fare fronte agli oneri derivanti dalla presente legge, la Regione Siciliana ha autorizzato la spesa di 45.000 migliaia di euro per il triennio 2010-2012, di cui 5.000 migliaia di euro per l’anno 2010 e 20.000 migliaia di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012; Con Circolare 26 Giugno 2008 n° 1418 del Ministero dello Sviluppo economico si è provveduto a definire i criteri per la presentazione delle proposte progettuali, riguardanti la perimetrazione di ZFU nel perimetro urbano; secondo tale circolare, possono presentare proposta progettuale i comuni che hanno: 1. una dimensione demografica minima di 25.000 abitanti (Istat popolazione residente 2006); 2. un tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale nell’anno 2005. Per tale indicatore, si considera il valore corrispondente al sistema locale lavoro che comprende il comune nel cui territorio ricade la ZFU (Fonte: ISTAT indagine sulla forza lavoro 2005). Rilevato che i comuni, che intendano istituire le Zone Franche Urbane, dovranno elaborare la relativa proposta progettuale, attivando il confronto con il partenariato sociale, che va trasmessa al Dipartimento Regionale della Programmazione della Regione Siciliana entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della L.R. 12 maggio 2010, n° 11 (pertanto entro il 13 luglio c.a.); Considerato che la proposta progettuale sopradetta consiste in uno studio fatto sulla base delle sezioni censuarie, attraverso il calcolo dell’Indice di Disagio Sociale (IDS); Atteso che l’IDS è ottenuto dalla combinazione di quattro indicatori di esclusione socioeconomica calcolati come media (ponderata per la popolazione residente) in ognuna delle sezioni censuarie che compongono l’area beneficiaria: 1. tasso di disoccupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione e le forze di lavoro nella stessa classe di età (DIS);
  • 3. - 3 - 2. tasso di occupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione occupata con 15 anni e più ed il totale della popolazione della stessa classe di età. Individua le potenzialità e le difficoltà del mercato del lavoro (OCC); 3. tasso di concentrazione giovanile, misurato dal rapporto tra la popolazione residente di età inferiore a 24 anni sul totale della popolazione (GIOV) 4. tasso di scolarizzazione, misurato con il rapporto tra la popolazione maggiore di sei anni con almeno un diploma di scuola secondaria, ed il totale della popolazione della stessa classe di età (SCOL); Verificato che la Città di Bagheria possiede i requisiti di ammissibilità al bando, pertanto, si ritiene utile cogliere questa importante opportunità per lo sviluppo socio economico del territorio di Bagheria; Preso Atto che il Comune di Bagheria con delibera delle Giunta Comunale n° 98 del 18 luglio 2008 ha approvato il protocollo d’intesa con il Centro Studi per lo Sviluppo Territoriale di Santa Flavia al fine di predisporre un’adeguata proposta progettuale per il riconoscimento delle ZFU nel territorio di Bagheria; Visto il parere favorevole espresso dalla organizzazioni sindacali di categoria nelle sedute del 30/06/2010 e del 05.07.2010 Ritenuto utile cogliere questa importante opportunità per lo sviluppo socio economico del territorio di Bagheria; Visto l’O.R. EE.LL. Tutto quanto fin qui premesso si PROPONE ALLA GIUNTA MUNICIPALE: 1. Approvare la proposta progettuale della Zona Franca Urbana, come allegata alla presente delibera; 2. Dare atto che tale approvazione non comporta impegno di spesa; 3. Dare immediata esecutività della presente deliberazione, vista l’imminente scadenza del bando. Il Responsabile del procedimento L’ Assessore alle Attività Produttive f.to Arch. Francesco Buttitta f.to Rag, Pietro Pagano Data 06/07/10
  • 4. - 4 - Pareri tecnici di competenza Il Dirigente del Settore del Settore V - Urbanistica esprime in merito ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 L.R. n. 30/2000 parere favorevole in ordine alla regolarità della proposta di deliberazione in oggetto Il Dirigente del Settore V-urbanistica Data 09 lug. ’10 f.to dr.Ing. V.zo Aiello “Si attesta che la presente proposta non comporta alcun impegno di spesa” e pertanto il relativo parere di regolarità contabile non è dovuto Data 09 lug. ’10 Il Dirigente del Settore V-urbanistica f.to dr.Ing. V.zo Aiello E pertanto LA GIUNTA COMUNALE Esaminato il documento istruttorio e la relativa proposta deliberativa Ritenuta la propria competenza in merito; Visti i pareri di competenza espressi in merito; DELIBERA 1. Approvare la proposta progettuale della Zona Franca Urbana, come allegata alla presente delibera; 2. Dare atto che tale approvazione non comporta impegno di spesa; 3. Dare immediata esecutività della presente deliberazione, vista l’imminente scadenza del bando. La sopra trascritta deliberazione con i pareri di rito messa a votazione per scrutinio palese viene approvata all’unanimità dai n. sei componenti della Giunta Municipale, presenti e votanti Ed altresì LA GIUNTA MUNICIPALE Visto il sopradescritto provvedimento Considerato l’urgenza di provvedere in merito per_________________ Con votazione unanime e palese DICHIARA Il presente provvedimento immediatamente esecutivo.
  • 5. COMUNE DI BAGHERIA corso Umberto I, 165 90011 BAGHERIA (PA) IL SINDACO: BIAGIO SCIORTINO L'ASSESSORE ALLE AA.PP.: PIETRO PAGANO 1
  • 6. In copertina, la più sontuosa delle Ville settecentesche di Bagheria: Villa Valguarnera, dei principi Alliata di Villafranca, originari del feudo omonimo, che deve il suo nome alle clausole di natura economica, giuridica ed amministrativa definite nella licentia populandi del 1499: i nuovi coloni della cittadina, infatti, vennero esentati dal pagamento dei tributi regi per un periodo di dieci anni, che furono a carico del feudatario, istituendo, di fatto, la prima “Zona Franca” della storia siciliana. 2
  • 7. Indice generale 1. PREMESSA............................................................................................................................................5 2. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DEL TERRITORIO COMUNALE...................................................9 2.1 Dimensione demografica del comune................................................................................9 2.2 Tasso di disoccupazione del Sistema Locale del Lavoro....................................................9 3. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DELL’AREA URBANA BENEFICIARIA.......................................10 4. PERIMETRAZIONE DELL’AREA BENEFICIARIA...............................................................................11 5. INDICE DI DISAGIO SOCIO-ECONOMICO DELL’AREA BENEFICIARIA..........................................14 6. MOTIVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI.........................................................................15 6.1 Le condizioni di disagio ed esclusione sociale.................................................................16 6.1.1 INADEGUATO TASSO DI SCOLARIZZAZIONE............................................16 6.1.2 INADEGUATO TASSO DI OCCUPAZIONE ED ELEVATA DISOCCUPAZIONE.....18 6.1.3 I FENOMENI DEL RACKET E DELL’USURA.................................................21 6.2 Le potenzialità economico-sociali nella ZFU proposta.....................................................24 6.2.1 IL CENTRO STORICO DI BAGHERIA.............................................................24 6.2.2 LE AREE ARTIGIANALI DI CONTRADA MONACO, PARISI, ASPRA, 4 FINAITE .....................................................................................................................................29 6.2.3 IL CENTRO STORICO DI ASPRA....................................................................30 6.2.4 MONTE CATALFANO.......................................................................................31 6.2.5 LE CAMPAGNE DEL SETTORE OCCIDENTALE...........................................33 7. LA MODALITÀ DI GESTIONE DEL PROGETTO................................................................................35 7.2 Azione 1 - Attività di promozione e comunicazione.........................................................36 7.2.1 OBIETTIVI.........................................................................................................36 7.2.2 CONTENUTI......................................................................................................36 7.2.3 RISULTATI.........................................................................................................37 7.2.4 BUDGET............................................................................................................37 7.3 Azione 2 - Costituzione del network partenariale.............................................................38 7.3.1 OBIETTIVI.........................................................................................................38 7.3.2 CONTENUTI......................................................................................................39 7.3.3 RISULTATI.........................................................................................................39 7.3.4 BUDGET............................................................................................................39 7.4 Azione 3 - Costituzione di un osservatorio.......................................................................39 7.4.1 OBIETTIVI.........................................................................................................40 7.4.2 CONTENUTI......................................................................................................40 7.4.3 RISULTATI.........................................................................................................41 7.4.4 BUDGET............................................................................................................41 7.5 Azione 4 - Attivita’ di sportello........................................................................................41 7.5.1 OBIETTIVI.........................................................................................................41 7.5.2 CONTENUTI......................................................................................................42 7.5.3 RISULTATI.........................................................................................................42 7.6 Budget complessivo della ZFU di Bagheria.....................................................................43 8. ULTERIORI PROGRAMMI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE PRESCELTE..............................43 8.1 Il Programma Integrato di Obiettivi Strategici (PIOS) n.25..............................................43 3
  • 8. 8.1.1 IL PACCHETTO OBIETTIVO COSTA NORMANNA.......................................44 8.1.2 IL PACCHETTO OBIETTIVO MARE-MONTI..................................................44 8.1.3 IL PACCHETTO OBIETTIVO VILLE BAROCCHE..........................................45 8.2 I Patti Territoriali....................................................................................................47 8.3 Il Progetto-Pilota PIR RETI PER LO SVILUPPO LOCALE...........................................49 8.4 Riassunto degli investimenti pubblici e degli interventi in corso nell’area della ZFU.......52 ALLEGATO 1 – Perimetrazione ZFU.......................................................................................................53 Allegato 2 – Calcolo IDS..........................................................................................................................54 4
  • 9. 1. PREMESSA Il Comune di Bagheria, secondo i dati del 2007, con una popolazione residente di 55.479 abitanti, è il secondo comune della provincia di Palermo per dimensione demografica, con circa il 4,46% della popolazione di tutta la provincia. La necessità di intervenire con una vasta ed articolata azione progettuale, che abbracci le diverse dimensione del disagio sociale, risulta evidente se si tiene conto della pervasività e della particolare gravità che assume la crisi nel comune di Bagheria. Essa assume i caratteri di una emergenza sociale che spinge all'emarginazione ed all’esclusione le fasce più deboli della popolazione. Gli squilibri sociali ed economici si riflettono pesantemente, in modo particolare, sulle condizioni di vita delle giovani generazioni. Il Sistema Locale del Lavoro, secondo i dati Istat del 2005, a Bagheria registra un tasso di disoccupazione pari al 21,8%, notevolmente superiore alla media nazionale nell'anno 2005, pari al 7,7%, il settimo più alto a livello nazionale sui 686 SLL censiti. Nel territorio di riferimento, la questione del superamento del disagio sociale si presenta come esigenza di riqualificazione dei tanti “tessuti” (urbano, socio-culturale, economico-produttivo ecc.) che compongono la trama della convivenza collettiva, nella primaria considerazione che i vincoli dello sviluppo non sono legati soltanto a fattori economici, ma anche e soprattutto, ad elementi di natura politica e sociale. Gli elementi di disaggregazione sono in gran parte riconducibili ad una condizione di marginalità sociale in cui si intrecciano causalità di tipo generale e particolare:  distorsione mafiosa del sistema politico-istituzionale, che incide pesantemente sull’esercizio della cittadinanza attiva (gli esclusi vengono privati del loro peso politico e della loro opinione) e sui meccanismi di funzionamento del sistema economico;  crisi dei pilastri dell’economia locale e del mercato del lavoro, che determina condizioni di povertà assoluta e povertà relativa, di aggravamento della situazione occupazionale, di moltiplicazione delle sacche di lavoro sommerso e di grave compromissione del futuro lavorativo e professionale delle nuove generazioni;  carenza di servizi socio-sanitari e di servizi ricreativi, che stanno alla base di un vistoso abbassamento della qualità della vita per le fasce di popolazione più deboli;  stravolgimento del tessuto urbano ed ambientale dettato dalla speculazione edilizia (in particolare quella attorno alle ville storiche di Bagheria ed alla fascia costiera) e dagli interessi economici che si sono coagulati attorno alle vicende del PRG di Bagheria. Le spinte all’emarginazione e all’esclusione sociale vengono accentuate da fattori più generali, riconducibili alla crisi dei valori e al sopravvento di logiche consumistiche che indeboliscono gli 5
  • 10. elementi fondanti del Welfare, a causa, anche, di nuovi stili di comportamento scarsamente sensibili alle problematiche politiche e sociali:  chiusura verso la sfera dei propri interessi personali;  scarsa tolleranza verso le ineguaglianze;  indebolimento delle reti di solidarietà (in primo luogo, i rapporti all’interno della famiglia e i rapporti esterni con l’ambiente circostante di vicinato) che, un tempo, garantivano l’integrazione interpersonale. Il prevalere di tali modelli contribuisce a generare ed alimentare fenomeni diffusi di devianza giovanile e microcriminalità. In questo scenario grande influenza assume il fattore demografico ed il movimento migratorio. Bagheria ha assistito, negli ultimi dieci anni, ad una notevole aumento della popolazione residente, questo nonostante la forte emigrazione di intere fasce sociali. Il fenomeno, in controtendenza rispetto alle dinamiche demografiche provinciali, si caratterizza per i seguenti aspetti:  il permanere di una strutturazione “giovanile” della popolazione, testimoniata dal fatto che, nelle famiglie tipiche del territorio, si mantiene abbastanza alto il numero medio dei figli minori;  una serie di movimenti migratori di giovani coppie, provenienti dal vicino capoluogo, che ha determinato una modifica strutturale della popolazione, al di fuori di ogni ipotesi di programmazione dello sviluppo territoriale e di una sana gestione degli spazi urbani in espansione. Tutto ciò ha accentuato l’esigenza di infrastrutture e servizi sociali per il miglioramento della qualità della vita, ed ha determinato una trasformazione del territorio con preoccupanti fenomeni tipici di periferie urbane informi e carenti di servizi. Molte delle persone che si sono trasferite a Bagheria continuano a lavorare a Palermo e rientrano soltanto la sera. I giovani sono soli, non soltanto da un punto di vista materiale, ma, soprattutto, affettivo e per questo cercano luoghi dove aggregarsi e relazionarsi. Le condizioni di malessere si sono accentuate per effetto di altre due tendenze migratorie che hanno profondamente segnato la storia più recente della comunità locale:  l’insediamento di numerose famiglie di extra-comunitari, nei vecchi quartieri popolari di Bagheria, non attrezzati ad accoglierle in maniera adeguata;  la ripresa del fenomeno dell’emigrazione verso le città industriali del Nord che ha investito soprattutto forze di lavoro in età matura (spesso capi famiglia), finendo per creare nuovi scompensi all’interno delle famiglie stesse e nella trama del tessuto sociale. Inevitabili risultano, quindi, i processi di indebolimento dell’identità locale, in termini, soprattutto, di punti di riferimento etici e sociali rispetto al passato, anche non lontano, quando la convivenza sociale ruotava attorno al ruolo fondamentale della famiglia e della rete di solidarietà sociale di vicinato. La situazione di marginalità sociale è stata accentuata dalla crisi del mercato del lavoro. L’ampiezza del fenomeno di disoccupazione non si traduce solo in nuove forme di povertà ma impedisce la partecipazione di larghi strati di popolazione all’esercizio della cittadinanza attiva e consapevole e allo sviluppo di una reale cultura del lavoro. Gli effetti deleteri della crisi economica si sono riflessi, soprattutto, sulla difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro dei giovani inoccupati e disoccupati. Il tasso di disoccupazione giovanile – risultante dal rapporto fra le persone in cerca di lavoro di età compresa tra i 15 e i 24 anni e le forze di lavoro della stessa fascia di età – evidenzia il particolare disagio dei giovani bagheresi anche rispetto al già grave quadro occupazionale del mercato del lavoro siciliano, il cui tasso di disoccupazione giovanile è pari al 55%. La componente femminile presenta valori doppiamente negativi rispetto a quella maschile. 6
  • 11. La gravità della situazione occupazionale trova riscontro in altri dati:  il dato relativo alle persone in cerca di prima occupazione, rappresentando quasi il 50% delle persone che cercano lavoro, è indicativo delle forti difficoltà riscontrabili nel primo accesso al mercato del lavoro;  non tende a diminuire il numero delle persone (in netta prevalenza donne) che, pur presentandosi nel mercato del lavoro e dichiarandosi disposte a lavorare, non hanno svolto una effettiva attività di ricerca d’occupazione;  il tasso di attività, cioè il rapporto tra la popolazione attiva (chi cerca lavoro) e la popolazione residente, risulta nettamente più basso anche di quello del territorio provinciale, ad ulteriore dimostrazione dei processi di esclusione di una parte vitale delle risorse umane, indispensabili per qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio;  la situazione di inerzia e di rassegnazione investe anche i giovani in possesso di titolo di studio superiore e non soltanto le fasce più deboli. La crisi del mercato del lavoro ha assunto i caratteri di vera e propria emergenza sociale per effetto della crisi economica che ha colpito i pilastri su cui si fondava l'economia locale:  la cultura del limone col suo ricco indotto di centrali di commercializzazione e di piccole industrie di derivati agrumari, che continuano a chiudere o a ridimensionare la propria attività;  l'industria delle costruzioni alla base dell'accumulazione di una massa diffusa di piccoli e grandi patrimoni familiari, che potrebbe in parte giustificare il livello ancora elevato dei consumi improduttivi;  la saturazione dei serbatoi occupazionali rappresentati dal piccolo commercio e dal "posto" nella pubblica amministrazione. Ciononostante, appaiono significativi alcuni segnali positivi emersi negli ultimi anni che, adeguatamente sostenuti, possono diventare punti di riferimento per il rilancio economico del territorio :  l'affermarsi di un'industria conserviera ittica, con numerose unità produttive e centinaia di addetti, dove però prevale il lavoro a domicilio di lavoro a termine che crea, specie nella frazione di Aspra, notevoli problemi di inquinamento ambientale;  l'avvio di una nuova accorta politica di valorizzazione nei confronti del territorio e delle sue risorse ambientali e culturali attraverso il restauro di importanti monumenti (Palazzo Butera, Palazzo Cutò, Villa Cattolica ecc.), d’iniziative di risanamento e di recupero del centro storico (Progetto URBAN) e di pregevoli aree di interesse ambientale e naturalistico (Parco naturalistico di Monte Catalfano);OGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA  il concentrarsi a Bagheria di importanti e diffusi servizi "direzionali" di livello comprensoriale. La sfida che oggi si presenta in questo tipo di realtà è quella di creare le condizioni per un nuovo modello di sviluppo, che superi la pratica dell'assistenzialismo e del clientelismo e favorisca il processo di innovazione e modernizzazione complessivo del sistema, introducendo nuove competenze e professionalità con dinamico spirito di intraprendenza e gusto del rischio. Bisogna dare atto che l’insieme della progettualità promossa sul territorio dal Comune di Bagheria si muove decisamente in questa direzione: promuovere e valorizzare le risorse locali in un’azione di sistema che, investendo sul fattore umano, sulla creazione di nuovi bacini di impiego, sullo sviluppo dell’imprenditorialità e sulla riqualificazione delle centri vitali dell’identità storico-culturale, punti all’attivazione di nuovi modelli di sviluppo basati sul collegamento degli attori economici e sociali del territorio. 7
  • 12. L’attivazione dei nuovi modelli non può prescindere da un’incisiva e lungimirante azione di contrasto e di superamento della marginalità e del disagio sociale. In tal senso, la proposta di una Zona Franca Urbana nel territorio di Bagheria risulta strategica per lo sviluppo del territorio, soprattutto se integrata con le altre linee d’intervento delle politiche di sviluppo territoriale:  Iniziative di sviluppo locale, coordinate promosse e coordinate dal Comune di Bagheria (Patto territoriale di Bagheria, PIOS, Urban);  Interventi di sostegno e di tutela delle fasce più deboli della popolazione nell’ambito della legislazione socio-sanitaria (Bagheria è capofila del Distretto Socio Sanitario D39);  Iniziative di prevenzione e di lotta alla dispersione e iniziative per l’educazione alla legalità portate avanti dalla rete di scuole locali “Bab El Gherib”. La proposta progettuale sviluppa questa logica, volendo contribuire alla costruzione di un sistema integrato di interventi per lo sviluppo economico di una larga porzione del territorio cittadino e, al contempo, incrementare l’incisività dei servizi attivabili, al fine di predisporre serie azioni di contrasto alla disoccupazione e al degrado sociale. Soggetto propulsore di tali azioni positive è l’Ente Comune chiamato a dare risposte e soluzioni innovative alle problematiche del recupero della marginalità sociale e delle pari opportunità. 8
  • 13. 2. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DEL TERRITORIO COMUNALE 2.1 Dimensione demografica del comune La popolazione residente nel comune di Bagheria al 1° gennaio 2006, secondo i dati Istat è pari a 54.508, di cui: Pertanto, essendo la popolazione residente al 2006 superiore a 25 mila abitanti, risulta confermato il requisito di ammissibilità, relativo alla dimensione demografica del territorio. 2.2 Tasso di disoccupazione del Sistema Locale del Lavoro Il Comune di Bagheria fornisce il nome al Sistema Locale del Lavoro, insieme ai comuni di Altavilla Milicia, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia. Secondo la Fonte Istat dell’indagine sulla forza lavoro del 2005 il tasso di disoccupazione rilevato nel SSL è pari al 21,8%, notevolmente superiore alla media nazionale nell'anno 2005, pari al 7,7%, il settimo più alto a livello nazionale sui 686 SLL censiti. 9
  • 14. 3. ELEMENTI DI AMMISSIBILIBILITÀ DELL’AREA URBANA BENEFICIARIA Il perimetro della ZFU è stato ottenuto aggregando singole sezioni di censimento tra loro contigue, in modo da permettere una precisa delimitazione dell’area, e assicurare la disponibilità, l’affidabilità e l’uniformità degli indicatori micro-territoriali per realizzare l’analisi socioeconomica e territoriale necessaria alla selezione. La perimetrazione delle aree bersaglio è stata identificata mediante l’elenco scritto delle direttrici stradali e degli altri elementi urbanistici o catastali che ne definiscono i margini ed è riportata nel paragrafo successivo. La dimensione demografica dell’area urbana, come perimetrata nell'Allegato 1, è pari a 13.992 abitanti (fonte: ISTAT, Censimento 2001), che rappresenta il 27,5% della popolazione residente sul totale comunale al 2001, pari a 50.854 abitanti. Tale area interseca più quartieri e/o circoscrizioni, ma è comunque caratterizzata da continuità territoriale e da una perimetrazione particolareggiata. L'area individuata soddisfa i seguenti criteri di ammissibilità:  una dimensione demografica minima di 7.500 abitanti e massima di 30 mila abitanti (fonte: ISTAT, Censimento 2001).  una popolazione residente inferiore al 30% del totale della popolazione residente del comune (fonte: ISTAT Censimento 2001). Il tasso di disoccupazione dell’area, come calcolato nell’allegato 2, e riportato nella successiva sezione è pari al 39,6%, che risulta superiore al tasso di disoccupazione registrato dall’Istat nel 2001 pari al 32,8%. Zone Franche Urbane Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244 PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA 10
  • 15. 4. PERIMETRAZIONE DELL’AREA BENEFICIARIA Il perimetro della ZFU è stato circoscritto aggregando singole sezioni di censimento tra lorocontigue, in modo da permettere una precisa delimitazione dell'area, ed assicurare la disponibilità, l'affidabilità e l'uniformità degli indicatori microterritoriali, per realizzare l'analisi socioeconomica e territoriale necessaria alla selezione. La perimetrazione delle aree bersaglio è stata identificata mediante l'elenco scritto delle direttrici stradali e degli altri elementi urbanistici o catastali o censuari che ne definiscono i margini. Il limite orientale della ZFU è costituito dal fiume Eleuterio, il confine settentrionale dal mar Tirreno, il limite meridionale dal confine comunale, il limite occidentale nella parte nord-ovest e sud-ovest dal confine comunale - Confine meridionale Confine comunale - Confini occidentale Confine comunale (fiume Eleuterio) - Confini settentrionali o linea di costa, Mar Tirreno - Confini orientale Nella parte nord-ovest e sud-ovest il confine comunale. Sono incluse, in senso antiorario lungo il confine le comprese, a partire dalla foce del Fiume Eleuterio (confine comunale ovest) tra il confine comunale meridionale, il confine comunale occidentale fino al Ponte Castronovo (Contrada Ranteria) ad esclusione della sezione censuaria 694. Sono incluse le sezioni orientali lungo il confine comunale fino a via San Giovanni Bosco, via Gian Battista Marino, via Antonio Fogazzaro (esclusa la sezione 688), via Incorvino – Amalfitano (esclusa la sezione 687), via San Giovanni Bosco (esclusa la sezione 689), via Danubio, via Destra, via Passo del Carretto, via Filippo Buttitta, via Michelangelo Buonarroti, Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, via Nicolò Macchiavelli, via Porta Angiò, via Onofrio Tomaselli, via Giuseppe Maggiore, Via Luca Giordano, via Angiò. Sono comprese le sezioni a nord – ovest via Bernardo Mattarella fino a via Aristofane (esclusa la 11
  • 16. sezione 435), via Teocrito, via Senofonte (esclusa la sezione 442), via G. Lo Bue, via Senofonte, via Luisa Sanfelice, via Grotte, via Santa Rosalia. Sono incluse le sezioni a nord fino al mar Tirreno (escluse le sezioni 522, 624 e 627 ad est di Corso Baldassare Scaduto e le particelle 300, 638, 639, 641, 642, 646, 647, 649, 650, 651, 652, 653, 656, 657, 658, 660, 739, 760 all’interno della frazione di Aspra da via Scordato, via Concordia Mediterranea, via Vicinale Sant’Isidoro, viale Sant’Isidoro, via Pisa, via Gabriele D’Annunzio, Corso Italia fino a Via Scordato ) e ad est (di via Consolare) fino a via Papa Giovanni XXIII, via Pier Santa Mattarella fino al confine Comunale con Santa Flavia, lungo il confine, in senso antiorario fino al fiume Eleuterio. Sono escluse dalla perimetrazione le particelle ad est di Corso Butera: 57, 69, 70, 74, 77, 79, 80, 89, 91, 92, 96, 97, 106, 107, 117, 118, 119, 120, 121, 369, 371, 372, 373, 376, 378, 379, 381, 382, 383, 385, 386, 388, 390, 391, 392, 394, 395, 396, 397, 399, 401, 404, 405, 407, 408, 411, 412, 413, 414, 416, 417, 418, 486, 488, 489, 491, 494, 499, 502, 503, 506, 507, 508, 509, 510 comprese tra via Libertà, via Paolo Borsellino, via Toscanini, via Città di Palermo, via Capitano Luigi Giorni, via Monaco I, via Dante, Via Maggiore Toselli, via Peppino Impastato, via Tommaso Aiello, via Federico II, via Ruggero il Normanno, via Rossi, via Enzo Re Svevo, via Corradino di Svevia, via Costanza D’Altavilla, via Orazio Costantino, via Dante, via Domenico Cimarosa, via Cortile Greco, via Domenico Cimarosa, Via Caputo, via Paolo Borsellino, via Arrigo Boito, via Salvatore Speciale, via Lombino, via Giuseppe Verdi, via Morana, via Giuseppe Verdi fino a via Libertà. Da via Generale Armando Diaz, Vicolo Verdone, via Giovanni Meli, via San Giuseppe, via Carà, via Oddo, via Milazzo, via Puleo, viale Giuseppe Bagnera, via Maestro D’Acqua, via Tullio Serafin, via Filippo Durante, fino a via Libertà. Sono escluse le sezioni intorno a Piazza Indipendenza: 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 290, 291, 292, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 320, 321, 322, 325, 326, 327, 328, 329, 330, 334, 335, 336, 337, 338, 339, 351, 352, 748 da Via Monsignor Domenico Buttiita, via Pirrone, via Ciro Scianna, via Aragona, Via Salvatore di Pasquale, via La Corte, via Goethe, Vicolo Partinico, via San Pietro, Via Goethe, via Santo Stefano, via XX settembre, via Noto, via Salvatore 12
  • 17. di Pasquale, via Ventimiglia, via Ciro Scianna, via Noto, via Regalbuto, via Ventimiglia, via Gigante. Sono escluse le sezioni a nord-est di Palazzo Butera: 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 149, 150, 152, 153, 156, 157, 158, 160, 161, 168, 169, 172, 173, 174, 175 da via dell’Arco, via Francesco Aguglia, Cortile Butera, via Senatore Scaduto, via Paladino, via Angiò, via Mazzarella, via Giuseppe Scordato, via Truden, via Trabia, via Litterio, via Maggiacomo, via Coffaro, via Giuseppe Scordato, via Belli, via Angiò, via Coffaro, via Senatore Scaduto, via Pittalà fino a via dell’Arco. Sono escluse le particelle 522, 624 e 627 ad est di Corso Baldassare Scaduto e le particelle 300, 638, 639, 641, 642, 646, 647, 649, 650, 651, 652, 653, 656, 657, 658, 660, 739, 760 all’interno della frazione di Aspra da via Scordato, via Concordia Mediterranea, via Vicinale Sant’Isidoro, viale Sant’Isidoro, via Pisa, via Gabriele D’Annunzio, Corso Italia fino a Via Scordato. La proposta progettuale contiene nell’allegato 2 (in formato digitale «pdf» su cdrom) la cartografia tecnica in scala 1:10.000 relativa all'area bersaglio, con chiara individuazione del perimetro esterno, dei confini delle singole sezioni censuarie in esso comprese. Zone Franche Urbane Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244 PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA 13
  • 18. 5. INDICE DI DISAGIO SOCIO-ECONOMICO DELL’AREA BENEFICIARIA L’IDS della ZFU proposta è stato ottenuto dalla combinazione di quattro indicatori di esclusione socioeconomica calcolati come media (ponderata per la popolazione residente) in ognuna delle sezioni censuarie che compongono l’area beneficiaria:  Tasso di disoccupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione, e le forze di lavoro nella stessa classe di età (DIS).  Tasso di occupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione occupata con 15 anni e più, ed il totale della popolazione della stessa classe di età. Individua le potenzialità e le difficoltà del mercato del lavoro (OCC).  Tasso di concentrazione giovanile, misurato dal rapporto tra la popolazione residente di età inferiore a 24 anni sul totale della popolazione (GIOV).  Tasso di scolarizzazione, misurato con il rapporto tra la popolazione maggiore di 6 anni con almeno un diploma di scuola secondaria, ed il totale della popolazione della stessa classe di età (SCOL). L’indice risulta dalla media ponderata degli scostamenti dei valori dei quattro indicatori dai rispettivi valori medi nazionali secondo la formula: IDS nella zona (i) = 0,40 * (DIS(i) – DISNAZ) + 0,30 * (OCCNAZ – OCC(i)) + 0,15 * (GIOV(i) – GIOVNAZ) + 0,15 * (SCOLNAZ – SCOL(i)) La Zona Franca Urbana proposta ha i seguenti i valori delle 4 componenti necessarie a misurare l’IDS, secondo i dati Istat (2001): In termini di variazioni percentuali si registra il seguente quadro: Gli indici sono calcolati analiticamente nell’allegato 2 della proposta progettuale. Zone Franche Urbane Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244 PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA 14 ZFU Bagheria Italia Tasso di disoccupazione (DIS) 39,60% 32,80% 11,60% Tasso di occupazione (OCC) 25,70% 28,90% 42,90% Tasso di concentrazione giovanile (GIOV) 33,60% 34,00% 25,40% Tasso di scolarizzazione (SCOL) 21,40% 24,70% 33,40% Indice di disagio socio-economico (IDS) 19,40% 15,30% - Bagheria Italia Italia Var. Tasso di disoccupazione (DIS) 6,80% 28,00% 11,60% Var. Tasso di occupazione (OCC) -3,20% -17,20% 42,90% Var. Tasso di concentrazione giovanile (GIOV) -0,40% 8,20% 25,40% Var. Tasso di scolarizzazione (SCOL) -3,30% -12,00% 33,40% Var. Indice di disagio socio-economico (IDS) 4,10% 19,40% -
  • 19. 6. MOTIVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI L’individuazione dell’area da proporre come Zona Franca Urbana del Comune di Bagheria nasce dal confronto con le parti sociali, che hanno contribuito a definire le linee guida su cui fondare l'individuazione della ZFU proposta. Il Comune di Bagheria – Assessorato alle Attività Produttive, in collaborazione con il Centro Studi per lo Sviluppo Territoriale, con la supervisione dello Sportello Unico per le AA.PP., si è fatto promotore di diversi incontri in cui hanno partecipato:  Legacoop;  Asa Confartigianato;  Credimpresa;  Confcommercio;  Confesercenti;  CNA;  Associazione Consona Incorvino Amalfitano (CIA);  Associazione Umberto Gallery. Da tali incontri sono emerse le seguenti linee guida:  Valorizzare le zone a maggiore vocazione turistica (Aspra e Monte Catalfano);  Ricomprendere nella perimetrazione della ZFU le aree per insediamenti produttivi di Aspra e SS 113, e quella industriale di Contrada Quattro Finaite;  Inserire gli assi principali del centro storico (Corso Butera, Corso Umberto, via Palagonia, via Consolare);  Inserire i principali beni culturali, con prospettiva di utilizzo economico;  Inserire i quartieri più disagiati (Puntaguglia, Monaco, Incorvino, Consona, Angiò). A seguito di tali direttive si è realizzato uno studio in Gis, dove per ogni zona censuaria si è calcolato l’IDS e tale indice è stato rappresentato su una carta 1:10.000, utilizzando una scala cromatica che dal rosso (IDS>30), passassegradualmente al verde (IDS<5). In questo modo è stato possibile graficizzare le zone della città con il maggiore disagio sociale, che sono risultate quelle appartenenti: - al centro storico di Bagheria e di Aspra (frazione marinara); - ai quartieri Monaco, Puntaguglia, Angiò, Incorvino. A questo punto è bastato incrociare il dato statistico con le linee guida fornite da partenariato, perché venissero fuori i capisaldi della proposta di Zona Franca Urbana, che sono:  il centro storico di Bagheria, interessato da una profonda opera di riqualificazione dovuta al Programma Urban Italia, agli interventi dei Pacchetti Integrati di Obiettivi Strategici (PIOS – Por Sicilia 2000-2006) e del Fondo Aree sottoutilizzate;  le aree artigianali di contrada Monaco, Parisi e di Aspra e l'area industriale di Quattro Finaite, le cui opere infrastrutturali sono state finanziate in parte con fondi dei Patti territoriali, nelle quali verranno ospitate quasi trenta imprese, che hanno ottenuto anche loro finanziamenti per la localizzazione nelle aree;  il centro storico di Aspra, il fronte a mare di Bagheria, anch’esso riqualificato da interventi del Por Sicilia 2000-2006, che mira ad ampliare l’approdo peschereccio e ad utilizzarlo 15
  • 20. anche per fini turistici;  Monte Catalfano, sito d’interesse comunitario di rara bellezza, acquisito al demanio comunale, diventerà un parco naturalistico di oltre 400 ettari, tra il mare e la città, con investimenti pubblico-privati che prevedono anche la realizzazione di un impianto sportivo polivalente e un centro di educazione ambientale.  I quartieri a monte dell'Autostrada Palermo – Messina (Incorvino, Amalfitano, Consona), oggi completamente privi di servizi e in grave situazione di disagio socio-economico. 6.1 Le condizioni di disagio ed esclusione sociale 6.1.1 INADEGUATO TASSO DI SCOLARIZZAZIONE Per avere un primo quadro sull’istruzione nella ZFU di riferimento, si è voluto mettere in evidenza, nella tabella 2.1, la popolazione residente di sei anni e più per grado di istruzione. Tale tabella riassume i valori riguardanti la popolazione in possesso della laurea o del diploma di scuola media superiore, che risultano essere deficitario se confrontato con le altre aree di interesse. Infatti, nella ZFU si rileva il 4,33% della popolazione in possesso della laurea, un valore più basso rispetto al dato comunale (il 5.2%), contro il 6.7% della popolazione a livello regionale e addirittura il 7.5% della popolazione a livello nazionale. Stesso discorso vale per la popolazione in possesso del diploma di scuola media superiore; infatti, in questo caso, nella ZFU soltanto il 15,32% dei residenti è diplomato, contro il 19,5% del dato comunale, il 22,7% di quello regionale, mentre a livello nazionale, tale percentuale sale al 25,9%. Se si osservano, nella stessa tabella, i valori riguardanti la popolazione in possesso del diploma di scuola media inferiore, sono in linea con i dati regionali e provinciali, mentre la situazione è assolutamente capovolta nella popolazione priva di titolo di studio e/o analfabeta. In questo caso, infatti, la ZFU ha una percentuale di cittadini privi del titolo di studio pari al 18,6%, superiore al dato comunale (18,2%), a quello regionale (16,3%) e, addirittura, di dieci punti percentuali rispetto al dato nazionale (11,2%). Il 3,19% della popolazione della ZFU è analfabeta, un tasso più elevato alla media comunale (2,6%). La ZFU proposta, in definitiva, si caratterizza per un numero inferiore rispetto alle medie comunali, provinciali, regionali e nazionali di laureati e diplomati ed un numero superiore di analfabeti e/o privi di titolo di studio. 16
  • 21. La situazione è ancora più grave se si scende nel dettaglio dell’analisi di genere, dove si rileva che l’indice di possesso del diploma di scuola media superiore, per le donne dai 19 anni e più (tav.2.2), è inferiore di 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale, mentre per le donne dai 19 ai 34 anni (tav. 2.3) l’indice risulta inferiore di addirittura 14 punti rispetto alla media nazionale e sette punti rispetto alla media regionale. Ad ulteriore conferma della condizione drammatica delle donne sul territorio, si può osservare un indice (tav. 2.5) di non conseguimento della scuola dell’obbligo (23,41%) addirittura doppio rispetto al dato nazionale (11,72%), e considerevolmente più alto di quello regionale (16,86%). o A riguardo, rispetto alle precedenti tavole, vale la pena osservare la consistente differenza rilevata nei differenti tassi specifici tra i due sessi, che testimoniano ulteriormente la discriminazione esistente tra di essi in tema di istruzione. Infatti, per il comune di Bagheria si rileva una differenza dell’indice, se calcolato per la popolazione femminile, superiore a 5 punti percentuali laddove, la stessa differenza, rilevata per la popolazione 17
  • 22. maschile, è di poco superiore ai 2 punti percentuali.Urbane 6.1.2 INADEGUATO TASSO DI OCCUPAZIONE ED ELEVATA DISOCCUPAZIONE La tavola 3.1 riporta il numero di occupati, nel comune di Bagheria e nelle altre aggregazioni territoriali prese ad esame, distinti per classi di età. I dati dell’ultimo censimento mostrano che a Bagheria, nel 2001, gli occupati sono 11.810, circa un quarto della popolazione residente, lo stesso rapporto che troviamo rispetto al dato regionale e, in genere, a quello meridionale; la stessa proporzione, se calcolata rispetto al dato medio nazionale sale a circa il 36% - evidenziando che rispetto ai residenti la popolazione che lavora è di uno a tre – ed infine, se calcolato distintamente per le aggregazioni territoriali del Centro-Nord, tale rapporto sale ancora, fino ad arrivare a quasi il 50%, evidenziando che in quell’area lavora una persona su due. Il dato del tasso di occupazione è tre punti sotto la media regionale e tredici punti quella nazionale. Al contrario, i rapporti di composizione riportati nella tavola e distinti per classi di età mostrano una situazione allineata ai dati medi nazionali; in particolare ciò vale per le classi di età 15-19, dove gli occupati di questa fascia d’età calcolati rispetto al totale degli occupati sono lo 0,94 contro l’1,27 calcolato in media per l’Italia; per le classi di età 30-54, i cui occupati sono più del 70% contro il 69% della media nazionale; per la classe di 55 anni e più, i cui occupati sono 11,61% contro il 10,6% calcolato per l’Italia. La classe per la quale si rileva la maggior distanza rispetto al dato medio nazionale è la classe di età 20-29, i cui occupati a Bagheria rappresentano il 17,22% del totale degli occupati, mentre il dato medio nazionale è di 19,2%. In definitiva si rileva un tasso di occupazione leggermente più basso con la media regionale, dovuto prevalentemente a un’alta disoccupazione giovanile. Nella ZFU la situazione peggiora ulteriormente: il tasso di occupazione scende quasi di tre 18
  • 23. punti percentuali rispetto al dato comunale, attestandosi al 25,7%. La situazione diventa ancora peggiore se si guarda ai tassi di occupazione della popolazione femminile (tav. 3.2); si evidenzia un bassissimo valore dell’indice (14,50%), inferiore allo stesso indice calcolato per la Sicilia (19,5%) e a quelli dell’Italia insulare (21%) e meridionale (22,1%), e risulta essere meno della metà di quello medio calcolate per l’Italia (32%). Un valore che evidenzia la marginalità delle donne nel mercato del lavoro, che appare in tutta la sua gravità quando il confronto è esteso alle aree più sviluppate del Paese, laddove lo stesso indice sfiora il valore del 40%, quasi uguale, quindi, a quello maschile dell’area meridionale. Nella Zfu il tasso di occupazione maschile scende ulteriormente pari al 38%, ma soprattutto precipita quello femminile pari che risulta pari a 11,6% (una donna su dieci). Una situazione particolarmente negativa per la popolazione femminile, che denota una specificità locale di grave emarginazione e segregazione delle donne nel mercato del lavoro, soprattutto se si considera, che il dato rilevato dell’ occupazione femminile è falsato dal fenomeno, diffusissimo nel nostro territorio, dell’ intestazione fittizia delle attività commerciali e d’impresa alle donne (mogli, figlie, etc), sia per godere degli eventuali vantaggi che la legge accorda alle donne, sia per convenienza fiscale o per poter conciliare il lavoro dipendente con forme di attività imprenditoriali. 19
  • 24. Se si tiene conto di questo appare chiaro come le donne realmente occupate nel territorio siano in realtà molte meno di quelle che risultano dai dati ufficiali. PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA Nel complesso nella ZFU si registra un grave ritardo che si può quantificare in 12 punti percentuali rispetto alla Meridione, in 29 punti percentuali rispetto alle aree più sviluppare dell’Italia. Un altro importante indicatore del mercato del lavoro è il tasso di attività. Nella tavola 3.4 è riportato il valore del tasso di attività generico, calcolato per l’intera popolazione, sia i tassi di attività specifici, riferiti alla popolazione maschile e femminile. Il valore rilevato per il Comprensorio Metropoli Est (41%) è il più basso di quello medio regionale (42,9%) e a quello del Mezzogiorno (44%), distanziato da circa 7 punti percentuali rispetto al valore medio nazionale e di quasi 12 punti rispetto ai valori rilevati per le zone più evolute del 20
  • 25. Paese (53%). Per dare completezza all’analisi di contesto, di seguito i riportano i tassi di disoccupazione (tav. 3.5) e quello di disoccupazione giovanile (tav. 3.6). In particolare, si nota come il tasso di disoccupazione nella ZFU (40,54%) è sei punti percentuali superiore alla media comunale, con un dato allarmante che riguarda la popolazione femminile (54,07%), addirittura superiore di dieci punti al tasso corrispondente comunale. Dilagante quello della disoccupazione giovanile delle donne (80,73%), 8 punti sopra la media regionale, 17 punti sopra quella meridionale, oltre 43 punti rispetto la media nazionale, 63 punti rispetto alle aree più evolute del nostro paese.TUPER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA Come testimoniano i dati, in questi ultimi anni l'inserimento nel mercato del lavoro delle donne è diventato ancora più difficile per gli effetti deleteri della grave crisi economica e sociale, che interessa tutti i settori tradizionali dell'economia della zona. Ma anche molte di quelle donne che sulla carta risultano imprenditrici, per gli stereotipi di natura socio-culturale pesantemente presenti nel nostro territorio, sono in realtà prestanomi per padri o mariti, svolgendo ruoli subalterni, che difficilmente permettono loro di esercitare scelte autonome. Da un analisi di genere degli occupati per settore di attività economica risulta che in Sicilia, per quanto riguarda gli uomini, su un totale di di 995 mila occupati, di questi 639 mila lavorano nel terziario, ma una buona parte risultano distribuiti anche negli altri settori: 255 mila nel settore secondario e 101 mila sono occupati in agricoltura. Per le donne, invece, rispetto ad un totale regionale di 496 mila occupate, la quasi totalità è occupata nel settore dei servizi, essendo del tutto irrisoria la loro presenza in agricoltura ed industria. Questo dato è in linea con quel fenomeno di segregazione settoriale, che si ritrova a livello nazionale, ma risulta maggiormente accentuato e con contorni più drammatici. 6.1.3 I FENOMENI DEL RACKET E DELL’USURA Per analizzare il contesto del comune di Bagheria e della Zona Franca Urbana proposta, calato nella realtà prima regionale poi nazionale, si è fatto principalmente riferimento al Rapporto 2006 Le mani della criminalità sulle imprese della confesercenti, elaborato sulla base delle statistiche dell’ISTAT, dei dati forniti dal Ministero dell’Interno, dai sondaggi condotti da SWG per Confesercenti, dalle ricerche del Centro Studi TEMI e da numerose informazioni e testimonianze raccolte da SOS Impresa. L’analisi svolta mette in risalto, accanto ad una attività parassitaria di tipo tradizionale, costituita dai reati tradizionali quali l’estorsione e in parte l’usura, un crescente ruolo della cosiddetta mafia imprenditrice. I reati esaminati sono quelli che condizionano maggiormente le attività imprenditoriali, il racket innanzitutto e da qualche tempo anche l’usura. Reati che limitano la libertà d’impresa, e che rappresentano costi aggiuntivi, diretti ed indiretti, a carico degli imprenditori, dei commercianti e quindi anche dei consumatori incidendo non poco sui prezzi e sulla qualità dei prodotti. Ciò che emerge con maggiore evidenza è la capacità di intervenire con proprie imprese nelle relazioni economiche, stabilendo collegamenti collusivi con la politica e la burocrazia soprattutto per il controllo del sistema degli appalti e dei servizi pubblici. Questa nuova attività sta mutando anche la struttura dell’organizzazione mafiosa ed emerge una “borghesia mafiosa” o se volete “una mafia dalla faccia pulita”, costituita da gruppi di imprenditori, professionisti, amministratori che in cambio di favori, curano gli interessi locali dei clan, il più delle volte prendendone le redini. Il racket nella Provincia di Palermo vive e cresce nella dimensione della quotidianità, si impone come fatto abitudinario e per questo sottovalutato anche da chi dovrebbe combatterlo. 21
  • 26. Nel corso di questi ultimi anni la richiesta del “pizzo” è diventata “soft”, ma non per questo meno opprimente e generalizzata. Un costo che rapportato alla crisi economica diventa sempre più insopportabile per le imprese che preferiscono chiudere piuttosto che denunciare. Un dato relativamente stabile nel tempo riguarda invece i commercianti taglieggiati che oscillano intorno ai 160.000.ALE PER LA REALIZZAZIONE Il pizzo è fenomeno diffuso innanzi tutto nelle grandi città metropolitane del sud. In Sicilia sono colpiti l’80% dei negozi di Catania e Palermo. Si può affermare che in queste zone a non pagare il “pizzo” sono le imprese già di proprietà dei mafiosi o con cui essi hanno stabilito rapporti collusivi e affaristici. Per avere allora un quadro più indicativo dell’incidenza di fatti estortivi in una determinata provincia, si è fatto riferimento a un modello che incrociando i dati delle denunce con quelli di altri reati sintomatici di intimidazioni alle aziende e di richieste di pizzo quali gli incendi dolosi e gli attentati dinamitardi, permette di ricavare un ‘indice’, chiamato ISE (Indice sintomatico di fatti estorsivi). Questo da un quadro più verosimile dell’incidenza del fenomeno estorsivo in una data provincia, avendo il merito (e quindi anche il difetto) di basarsi su reati effettivamente denunciati in un’attività criminosa di gran lunga sommersa. In questa graduatoria la provincia di Palermo si trova al nono posto, tra i primissimi posti a livello nazionale, subito dopo Lecce. Un altro elemento di novità nelle pratiche estorsive è legato alla “qualità” dei nuovi gruppi criminali, soprattutto in Puglia, e nel napoletano, ed in alcune zone della Sicilia. Il pagamento del pizzo non è un destino ineludibile. Ci sono zone ad alta intensità criminale nella quale l’azione delle forze dell’ordine, avvalendosi a volte della collaborazione degli imprenditori e delle associazioni antiracket, hanno consentito l’arresto di numerosi “boss” delle estorsioni e la disarticolazione d’intere bande. Il perdurare della crisi economica, il calo dei consumi, l’impoverimento della classe media, ma anche dissesti e scandali finanziari che hanno toccato il sistema bancario ripropongono uno scenario simile a quello del biennio 1990/1992, nel quale l’usura emerse come dramma sociale diffuso. L’ultimo Bollettino economico della Banca d’Italia ha rilevato che, in un anno, l’indebitamento delle famiglie è cresciuto di 45,9 miliardi di euro ed ha raggiunto il 30% del PIL. Nel 1996, solo per fare un esempio, toccava il 18% e, mentre, sino a qualche anno, Il ricorso al credito al consumo era finalizzato all’acquisto di beni durevoli, oggi, si ha la percezione che questo sia dovuto alla riduzione del potere d’acquisto dei salari e per far fronte alla mancanza di liquidità. L’attività di rilevazione sul “campo” attraverso gli Ambulatori, gli “Sportelli”, le associazioni e Fondazioni antiusura confermano i freddi numeri delle statistiche e segnalano, con sempre maggiore frequenza, una situazione di forte disagio che coinvolge imprese e persone una volta ritenute immuni da rischi. L’usura si conferma, quindi, un fenomeno sociale diffuso, che si espande secondo della congiuntura economica. Lo zoccolo duro è costituito da famiglie povere e microimprese, presenti in gran numero nella ZFU proposta. Una situazione che si è aggravata ulteriormente nell’ultimo periodo a causa della crisi che ha colpito il commercio a e che ha condannato nel triennio 2003-2005, 165.000 attività commerciali e 50.000 alberghi e pubblici esercizi alla chiusura. Di queste un robusto 40% deve la sua cessazione ad un forte indebitamento ed all’usura. Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurari, oggi stimati in oltre 150.000 e poiché ciascuno, come si è detto, s’indebita con più strozzini le posizioni debitorie possono essere ragionevolmente stimate in oltre 450.000, ma ciò che è più preoccupante è che almeno 50.000 sono con associazioni per delinquere di tipo mafioso finalizzate all’usura. Gli interessi sono, ormai 22
  • 27. stabilizzati oltre il 10% mensile. Nel complesso il tributo pagato dai commercianti ogni anno a causa della lievitazione del capitale e degli interessi si aggira in non meno di 12 miliardi di euro. In Campania, Lazio e Sicilia si concentra un terzo dei commercianti coinvolti. Alle aziende coinvolte vanno aggiunti gli altri piccoli imprenditori, artigiani in primo luogo, ma anche dipendenti pubblici, operai, pensionati, facendo giungere ad oltre 600.000 le persone invischiate in patti usurari, a cui vanno aggiunte non meno di 15.000 persone immigrate impantanate tra attività parabancarie ed usura vera e propria. Di fronte a queste stime, certamente per difetto, il numero delle denunce appare veramente risibile. Da segnalare il costante calo dal 1996, anno di emanazione della Legge, e la leggera ripresa nel 2004, confermate dal I semestre del 2005, a riprova di un fenomeno che in questo ultimo biennio sta conoscendo una recrudescenza. Questo quadro è confermato dai Presidenti di corte d’Appello del meridione, che all’apertura dell’Anno Giudiziario hanno posto l’accento sulla crescita delle denunce del 50% nei distretti di Napoli e Palermo, del 29% in quello di Bari. L’aumento delle persone denunciate segna, però, non già una maggiore capacità investigativa che si mantiene su standard elevati, ma omogenei, quanto una maggiore presenza del denaro circolante e dell’allargamento del giro usuraio. Il lieve aumento registrato nel numero delle denunce è, invece, smentito dai dati provenienti dall’ISTAT che prendono in considerazione il concreto avvio dell’azione penale seguito alle denunce e segnalano un calo del numero delle denunce più marcato e continuo. Nel periodo 1998-2004 siamo passati da 1213 a 677. Il crollo si è realizzato dal 2000 in poi. Zone Franche Urbane Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244 PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA 23
  • 28. 6.2 Le potenzialità economico-sociali nella ZFU proposta 6.2.1 IL CENTRO STORICO DI BAGHERIA Il centro storico di Bagheria, con la sua tipica forma a chitarra, è attraversato dai due corsi principali Butera, che conduce sino all’omonimo Palazzo, e Umberto I, che da Piazza Madrice porta sino a Villa Palagonia. Dentro il centro storico, o nel suo immediato intorno, ritroviamo tutte le ville settecentesche monumentali, che costituiscono il principale patrimonio storico-culturale della città:  Villa Cattolica, che ospita il museo d’arte contemporanea “Renato Guttuso”;  Villa Cutò, sede della biblioteca comunale e del DAMS, sezione arte cinematografica;  Villa San Cataldo, sede dell’Istituto d’arte, con il suo splendido parco storico;  Villa Valguarnera (in copertina), dei principi Alliata di Villafranca;  La Certosa, depandance di caccia di Palazzo Butera, nel ‘700 museo delle cere;  Villa Trabia;  Villa Palagonia. Per molto tempo le ville, soprattutto quelle in mano pubblica, hanno subito un declino lento, attorniate e circondate dal cemento dei nuovi palazzi sempre più vicini e sempre più soffocanti, che hanno preso il posto degli agrumeti e dei giardini storici, rischiando la distruzione per incuria e disinteresse generale. Il centro storico nel corso degli anni, ha cominciato a perdere terreno sul piano della competitività economica rispetto alle zone di nuova espansione, con più servizi e una migliore accessibilità. Si è registrato, così il progressivo abbandono da parte dei bagheresi di numerose abitazioni, mentre la città continuava a crescere nelle periferie. Alcuni quartieri del centro sono stati massicciamente popolati da immigrati, soprattutto provenienti dai Paesi dell’Est Europa e dell’Africa, spesso non regolari. Tale flusso di popolazione in entrata e in uscita ha fatto perdere progressivamente i connotati culturali del centro storico, che per anni è stato il luogo dell’identità di Bagheria e dei Bagheresi. Il centro soffre, inoltre, della scarsa la presenza di servizi pubblici adeguati all’interno del perimetro del centro storico:  non vi sono parcheggi pubblici attrezzati;  scarse le aree a verde;  il sistema di trasporto pubblico non è adeguato all’esigenza di mobilità dei cittadini. A tutto ciò, ha voluto porre rimedio il programma di riqualificazione urbana “Urban Italia”, titolato suggestivamente “Ricominciare dalle Ville”, finanziato per 5 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture, che indica una possibilità per Bagheria e il suo centro storico. La città – attraversata da moderne contraddizioni e travolta dalla omologazione – tenta di ritrovare quella complessa associazione di dati caratteristici che consentono di riconoscersi, ricostruire un senso di solidarietà 24
  • 29. tra le sue parti, immaginare una nuova ipotesi di sviluppo. Il sistema delle ville barocche, i siti archeologici, l’insediamento di Aspra, le cave di pietra e di tufo sono solo alcuni elementi di pregio del sistema di Bagheria. Ritrovarne il valore, collocarlo nel circuito della fruizione internazionale, qualificare l’offerta per alimentare le economie locali, viene ormai percepito come fattore decisivo di rivitalizzazione, e persino di riscatto della città. Da qui parte Urban. Esso rappresenta, al contempo, occasione per un approfondimento e focalizzazione dell’insieme di campi di azione ed ambiti di intervento attraverso i quali raggiungere gli obiettivi prima enunciati, anche valutati e perseguiti alla luce delle opportunità offerte dall’operatività in atto del Programma Operativo Regionale:  La riqualificazione ambientale ed urbana si delinea come il tema centrale per realizzare modificazioni sostanziali della qualità della vita e del senso di appartenenza degli abitanti alla città;  La qualificazione degli spazi aperti già luoghi di identificazione collettiva ed in particolare giovanile, può innescare processi virtuosi di valorizzazione del centro storico;  La realizzazione di un polo di attività informative e formative, di incontro e di iniziativa sociale e culturale nel Palazzo Butera, può senz’altro interpretare la riappropriazione di un luogo simbolicamente “originario “ ed identificativo della storia di questa città. È previsto il suo affidamento alle attività di educazione permanente costruite dalla Rete delle Scuole di Bagheria, la realizzazione di un centro informativo multimediale per i giovani, di una serie di attività per l’elaborazione del marketing territoriale e di accompagnamento e supporto di imprese e iniziative di nuova occupazione, insieme alla realizzazione di un calendario di attività ed eventi quotidiani di tipo culturale legati all’utilizzo possibile dei cortili e di spazi coperti al suo interno;  La ridefinizione urbana dell’area antistante la stazione ferroviaria, che è luogo centrale di un tessuto connettivo denso di significati antichi e funzioni di recente impianto, attraversato dall’asse che congiunge la Villa Cattolica (Museo ed esposizione permanente delle opere di Renato Guttuso), al Palazzo Cutò (sede del D.A.M.S. dell’Università di Palermo) alla Villa San Cataldo (in corso di restauro da parte della Provincia, che sarà sede dell’Istituto superiore d’Arte e di una ludoteca), rappresenta l’obiettivo complesso di costruire una nuova centralità urbana, nella quale si affrontano in maniera integrata anche i temi dell’accessibilità al centro storico (di concerto alle Ferrovie dello Stato, attraverso la realizzazione di una sistemazione stradale arricchita anche di un nuovo sottopasso ferroviario, risolutrice dell’interscambio veicolare e pedonale con Aspra) e della mobilità ecosostenibile ed alternativa, per la quale viene realizzato un polo di intermodalità. Al momento della sua originaria formulazione, il Programma Urban è stato per la città un tentativo di proporre un sistema di idee e progetti che rappresentavano, solo cinque anni fa, l’espressione dell’avvio di un meccanismo di responsabilizzazione rispetto ai grandi problemi della città, la volontà di affrontare con proposte a volte dirompenti, spesso innovative e non convenzionali, i temi della disgregazione sociale, della devianza minorile, della mancanza di occupazione stabile e legale per i più giovani, insieme a quelli riguardanti la qualità urbana e l’offerta di servizi spesso carente in maniera diffusa nella città. Il riconoscimento a quel Programma ha accompagnato la composizione di quadro di iniziative e di proposte progettuali che hanno messo in luce sia la presenza di un partenariato sociale e produttivo pronto a svolgere un ruolo forte che il rilevante bacino di opportunità finanziarie costituito dagli strumenti della programmazione regionale. L’azione di Urban è fortemente orientata alla trasformazione fisica e delle modalità d’uso del nucleo storico della città. Le attese più rilevanti riguardano la possibilità che l’azione pubblica venga accompagnata da investimenti privati sia sul patrimonio edilizio che sullo sviluppo di nuove iniziative nel campo dei servizi turistici e delle attività commerciali ed artigianali tipiche. Il coinvolgimento attivo di associazioni, operatori, singoli cittadini, scolaresche è parte della strategia di Urban, che mira a un forte segno di innovazione nella città e tra i suoi abitanti. 25
  • 30. E’ da qui si sviluppa la strategia integrata del recupero del centro-storico, ulteriormente portata avanti dai finanziamenti del Pios, a valere sulla misura 5.02 e dai finanziamenti FAS, la cui opera- simbolo diviene l’acquisizione, il restauro e la rifunzionalizzazione di Palazzo Butera (i lavori sono attualmente in corso), atto definitivo della rinascita di Bagheria e del suo centro storico, emblema dell’identità culturale recuperata. Bagheria, infatti, nasce con Palazzo Butera. Fu nel 1653 Giuseppe Branciforti, principe di Butera, a causa di una delusione politica, lascia la corte palermitana per trasferirsi nella campagna della Bacaria, un territorio che si estendeva tra l’Eleuterio e il fiume Milicia. Da lì nasce la storia di una città, resa celebre dalle sue numerose ville monumentali e dai tanti uomini di cultura che ivi sono nati (Guttuso, Buttitta, Tornatore, Maraini…), ma anche dal sacco edilizia compiuto negli anni ’60, dall’abusivismo selvaggio, dal boom della residenzialità, che ha fatto raddoppiare la popolazione in appena vent’anni. Il crollo dell’agricoltura, lo stop all’espansione della città dettato dal nuovo PRG e dal vincolo paesistico apposto al 90% del territorio comunale, nonché la trasformazione a paesedormitorio per la vicinanza a Palermo hanno fatto via via perdere l’identità culturale di Bagheria e smarrire una prospettiva di sviluppo. L’intervento di acquisizione e rifunzionalizzazione di Palazzo Butera rappresenta il core project dell’azione di riqualificazione urbana del centro storico di Bagheria. Nell’intervento, infatti, si concentrano aspettative che riguardano il recupero fisico di uno dei più importanti elementi del barocco bagherese e la promozione di nuove ed innovative attività sociali e culturali. L’idea è quella di fare di Palazzo Butera il polo culturale, sociale, economico e istituzionale non soltanto della città ma dell’intero comprensorio. Nel corpo di fabbrica centrale a piano terra troverà spazio una moderna biblioteca multimediale, inserita in un circuito internazionale per la consultazione di opere digitali, al piano nobile il luogo di rappresentanza istituzionale che potrà servire anche per lo svolgimento di eventuali eventi culturali di particolare rilievo quali conferenze, mostre e seminari, al piano secondo verrà ospitato il centro di formazione e di accompagnamento alla imprenditorialità giovanile. Il cortile occidentale accoglierà la biblioteca tradizionale e negli spazi esterni servirà a ospitare eventi culturali (reading letterari, proiezioni cinematografiche, iniziative teatrali, concerti musicali…). Il cortile orientale sarà tutto dedicato al mondo del sociale: una parte verrà concessa alla Caritas che da oltre un secolo attraverso l’azione delle Suore Vincenziane assiste gli indigenti nelle difficoltà quotidiane; poi ci sarà un centro polifunzionale di aggregazione giovanile; un ambulatorio medico per l’assistenza alle ragazze madri e agli extra-comunitari; un asilo sia nido che di prima infanzia. L’intervento di acquisizione e rifunzionalizzazione di Palazzo Butera, come visto sopra risulta integrato funzionalmente con altre iniziative avviate o programmati in materia di riqualificazione urbana. In particolare l’area oggetto dell’intervento fa da cerniera tra il vecchio centro storico a nord e la nuova espansione della città a sud, tra il tessuto originario e i quartieri a ridosso dall’autostrada in parte abusivi. Il caso più grave di conurbazione selvaggia riguarda proprio l’antico parco del Palazzo, che collegava la Villa con la Certosa, la sua dependance, costruita in stile neoclassico. Negli anni ’60 il parco fu lottizzato e tre stecche di case popolari sorsero a una decina di metri dalla Certosa, il verde fu cancellato e in posizione baricentrica fu realizzata un’orribile piazza in cemento. Oggi l’intervento di recupero del Palazzo si pone come pretesto per riqualificare tutto l’intorno: la Certosa, per molti anni utilizzata come stalla abusiva, viene restaurata per ospitare il museo del giocattolo; la piazza viene smantellata e ripensata con materiali ecocompatibili; vengono creati dei percorsi pedonali che riprendano le antiche passeggiate del principe all’interno del suo giardino. L’obiettivo è quello di limitare sempre più il traffico all’interno del centro storico, in modo da ridurre gli inquinanti, e aumentare la qualità ecologica-ambientale e dei valori paesaggistici del contesto. Tutto ciò in perfetta sintonia con il Programma Urban che propone un sistema integrato di trasporto pubblico attraverso microbus elettrici o a gas senza emissione di inquinanti che sfrutta la realizzazione di sei parcheggi come stazioni intermodali di scambio dentro il centro urbano. 26
  • 31. L’opera di completamento di Palazzo Butera assume così rilievo strategico nella valorizzazione del patrimonio storico ed ambientale di tutto il centro storico. Villa Butera, come simbolo della rinascita, emblema della Bagheria di un tempo, abbandonata e devastata per anni, che adesso ritorna al suo splendore originario portandosi dietro la voglia di riscatto di un intero quartiere, di un’intera città. Il recupero di Palazzo Butera non è soltanto il restauro di un monumento, ma rappresenta la riappropriazione dell’identità storico-culturale di un popolo,il cambio di mentalità dal considerare le ville settecentesche vecchie pietre da saccheggiare e demolire a ripensarle come preziosissime risorse, utili non soltanto culturalmente e socialmente, ma anche economicamente. Il completamento della Villa assurge a tentativo di ridare qualità urbanistica prima all’area immediatamente circostante, poi a tutto il tessuto urbano, incentivando l’accessibilità pedonale al centro storico, aumentando la sicurezza nella fruizione dello spazio urbano da parte dei cittadini. Sotto questa luce nasce l’intervento di acquisizione e rifunzionalizzazione di Palazzo Butera, che ospiterà sia attività culturali (biblioteca digitale, mediateca, musicoteca) che sociali (centro di formazione e accompagnamento alle nuove imprese, centro di aggregazione giovanile, asilo nido e di prima infanzia, luogo di assistenza sociale per immigrati e ragazze madri) con particolare riferimento alle categorie disagiate. Per anni, infatti, i bagheresi hanno chiamato l’edificio in oggetto “il Palazzo delle Sorelle”, con riferimento alle Suore Vincenziane che da oltre un secolo vivono lì, prestando assistenza continua alle famiglie in difficoltà. Nell’immaginario collettivo, quindi, Villa Butera è intesa come il luogo della solidarietà, dell’ascolto, della carità. Una dimensione che il progetto di completamento amplifica ulteriormente, creando, attraverso il recupero dei cortili, spazi relazionali dove fare interagire giovani, bambini, anziani, donne ed extracomunitari, in un’ottica di integrazione culturale e sociale. La lapide muraria “simbolo” di Palazzo Branciforti - Butera Per oltre un secolo Palazzo Butera è stato punto di riferimento sociale per Bagheria. L’azione instancabile della Caritas cittadina, che oggi assiste nei suoi bisogni elementari, oltre cinquecento famiglie indigenti, l’impegno del Cav (centro di aiuto alla vita) a sostegno delle ragazze madri contro la tentazione dell’aborto, l’animazione giovanile svolta di boy scout del gruppo Agesci a favore della cultura del rispetto dell’ambiente e dei più deboli, l’attività culturale svolta dall’Università della Terza Età a favore degli anziani, sono già oggi una realtà consolidata che opera in maniera continuativa da anni con importanti risultati. L’intervento vuole fornire sostegno all’azione già in corso, potenziandola e diversificandola. La realizzazione di una moderna biblioteca digitale, in collegamento con le banche dati di tutto il mondo, la creazione del museo della città, lo spostamento del luogo di rappresentanza delle istituzioni cittadine, la nascita del centro di formazione e accompagnamento delle nuove imprese sono tutte attività che si sposano con l’identità del Palazzo, nell’ottica dell’attuazione duratura di politiche per le pari opportunità. In tal senso, particolare rilievo assume il centro per l’aiuto alle 27
  • 32. imprese. Uno dei più importanti ostacoli, infatti, allo sviluppo economico è proprio la mancanza della cultura d’impresa. La struttura intende fornire attività di accompagnamento allo start-up di microimprese giovanili, femminili, e comunque a nuove realtà imprenditoriali che scontano deficit di know how, svolgendo un’attività specifica di affiancamento alle aziende che attiveranno investimenti nel centro storico. Si tratta, quindi, di una sorta di incubatore d’impresa, un laboratorio per la ricerca e la sperimentazione nel campo dell’imprenditoria e programmazione negoziata, che nasce come azione di marketing territoriale e di promozione principalmente del tessuto urbano antico di Bagheria,. In quella sede, troverà spazio anche lo sportello unico comprensoriale delle attività produttive, finanziato dal Patto Territoriale e gestito dalla Società Consortile Metropoli Est srl, che raggruppa tredici comuni a est di Palermo e si occupa delle politiche di sviluppo locale del comprensorio. In tal senso è stato firmato un protocollo d’intesa tra Metropoli Est, i Comuni di Bagheria, Termini Imerese, Santa Flavia, Misilmeri, Marineo, Ficarazzi, Casteldaccia, Ciminna, Baucina, Altavilla Milicia e la Rete delle scuole Bab El Gherib, che si sono impegnati a interconnettere mediante azioni di sistema gli interventi infrastrutturali finanziati dalla programmazione negoziata, attraverso la realizzazione di itinerari tematici, che valorizzino le risorse naturali e culturali del comprensorio, in un’ottica di internazionalizzazione e di sviluppo sostenibile, assicurandone la più ampia fruizione. Uno dei capisaldi del protocollo è il ruolo di Palazzo Butera nella strategia complessiva dell’area vasta, che diventa anche Centro Servizi, gestito dalla Rete delle Scuole Bab El Gherib, di valenza strategica comprensoriale, come struttura a servizio dello sviluppo locale in termini di istruzione e alta formazione dei giovani. Il Centro servizi promuoverà l’aggregazione interculturale, la promozione delle pari opportunità in un’ottica di città allargata al territorio dei tredici comuni, attraverso l’animazione e l’educazione dei giovani e degli adulti, l’attivazione della biblioteca multimediale, di laboratori teatrali e musicali, atelier, centri di promozione culturale, di educazione alla legalità. In relazione al contenuto tecnologico che dovrà possedere l’iniziativa per quanto riguarda ad esempio la biblioteca digitale, si farà riferimento al supporto informatico fornito dal progetto e- government “Comuni d’Europa”, finanziato per 6 Meuro dal Ministero dell’innovazione tecnologica (Mit), che vede la creazione di una rete informatica di servizi al cittadino e alle imprese tra 72 comuni d’Italia, con ente capofila Terni e partner tecnologici Hewlett Packard e Miscrosoft, e dal progetto “Reti civiche” finanziato per 1,2 Meuro a valere sulla misura 6.05 del Por Sicilia 2000- 2006 con un partenariato stavolta comprensoriale. L’intervento proposto risulta strategico nell’area della ZFU in relazione al piano d’interventi già realizzati o in corso di realizzazione nel centro storico di Bagheria. Il programma prevede l’acquisizione e il restauro del corpo di fabbrica centrale di Palazzo Butera (2,5 Meuro Pios + 1,2 Meuro Urban + 1,2 Meuro Fondi comunali), il recupero della sua Certosa (0,5 Meuro Urban), che diventerà museo del giocattolo e delle cere, e l’interconnessione dei due edifici storici con la riqualificazione di Piazza Butera (0,4 Meuro Urban) un tempo giardino storico del complesso monumentale. Nel piano Palazzo Butera è il polo multifunzionale a cui ruota attorno tutto il rilancio del centro storico bagherese, divenendo sede di una moderna biblioteca multimediale, sede istituzionale, museo della città, centro di formazione e di accompagnamento delle nuove imprese, accogliendo anche le attività sociali rivolte ai bambini, ai giovani, alle famiglie disagiate e agli extracomunitari. Palazzo Butera così completa il novero delle acquisizioni pubbliche dopo Villa Cattolica, museo d’arte contemporanea, che si espande sino al vicino Magazzino Cancilla rifunzionalizzato in galleria permanente d’arte e sala-convegni (1,1 Meuro Pios) e si rifà il trucco con il restauro dei prospetti (0,3 Meuro Misura 2.01 Por Sicilia), e dopo Villa Cutò, nuova sede del DAMS di Palermo e centro d’eccellenza per la produzione del digitale. È proprio nell’ambito della Stazione, su cui insiste Villa Cutò, che si mette mano a un importante e vasta opera di riqualificazione, che prevede l’acquisizione del vecchio scalo merci (un’area di circa 16.000 mq) e la realizzazione di un grande parcheggio intermodale (0,5 Meuro Fondi comunali + 0,7 Meuro Urban) che diventa il fulcro del 28
  • 33. sistema di mobilità sostenibile nel centro storico, attraverso veicoli elettrici o a gas metano. Già realizzati altri 5 parcheggi ai margini del centro storico (1,1 Meuro Legge Tognoli), il più importante dei quali quello realizzato di fronte Villa Cattolica, che può ospitare sino a 250 auto e 50 pullman. L’opera di recupero di importanti spazi per la fruizione dei pedoni a scapito delle automobili viene realizzata attraverso la pedonalizzazione e la riqualificazione di Piazza Sepolcro, Piazza Anime Sante (0,5 Meuro Urban) e Piazza Vittime della Mafia (1,5 Meuro Pios), che riqualificherà il sistema d’accesso a Villa Palagonia, Villa Valguarnera e Villa Trabia anche attraverso la realizzazione di un parcheggio interrato. L’intervento più importante di pedonalizzazione avverrà su Corso Umberto I, l’asse viario più importante del tessuto urbano, dove verrà ristretta la carreggiata a 5 m, allargati i marciapiedi e proibita la sosta (1,8 Meuro Pios). L’attuazione del piano del colore servirà a riqualificare l’immagine del centro storico con aiuti ai privati per il rifacimento dei prospetti e dei tetti (0,4 Meuro Urban), nonché sono previsti aiuti per le imprese che contribuiranno alla rivitalizzazione dei settori economici del commercio e dell’artigianato nel centro storico di Bagheria attraverso lo strumento dei Consorzi di garanzia collettiva fidi (0,3 Meuro Urban). Da qui si deduce la perfetta coerenza dell’intervento agli strumenti di programmazione già finanziati (Pios e Urban) e la sua strategicità al fine di massimizzare gli impatti socioeconomici previsti. 6.2.2 LE AREE ARTIGIANALI DI CONTRADA MONACO, PARISI, ASPRA, 4 FINAITE Una parte fondamentale della ZFU proposta sono le aree artigianali di Contrada Monaco e di Aspra, poiché rappresentano le aree dove naturalmente le nuove imprese potranno insediarsi, avendo a disposizione tutti i servizi a loro necessari. Ad oggi, non soltanto Bagheria, ma l’intero comprensorio è sprovvisto di aree idonee ad accogliere attività industriali e/o artigianali. Avviene così che le imprese artigiane o le industrie sono costrette a operare nel tessuto urbano, spesso anche nel centro storico, senza adeguati servizi, senza la possibilità di eventuali espansioni dell’azienda e con grave nocumento per la qualità dell’ambiente. Il caso più eclatante riguarda il borgo di Aspra, la frazione marinara di Bagheria, dove sono localizzati tra centro-storico e zona d’espansione oltre 20 imprese con un numero complessivo di circa 400 addetti. La zona artigianale di Aspra, finanziata con fondi dei Patti Territoriali del comprensorio di Bagheria (8,5 milioni di euro), nasce principalmente per garantire l’insediamento delle industrie ittiche in un’area idonea. Altre attività legate alla lavorazione del legno, del ferro, dell’alluminio, del vetro, e della plastica, fabbriche artigianali per la produzione di mobili, cornici, infissi, vetri lavorati, per la trasformazione della carta (stampaggio e taglio di carta per frutta), ed altre similari potranno insediarsi in subordine alle prime. Per queste attività produttive, la zona artigianale di Aspra rappresenta una collocazione propria, con servizi e attrezzature annesse che ne garantisce maggiore continuità di produzione. La programmazione proposta rappresenta un polo produttivo integrato, in grado di assolvere funzioni produttive e di scambio. Il piano regolatore generale perimetrava un’area molto vasta da assoggettare a prescrizione esecutiva tra la via Cotogni e la fascia di rispetto cimiteriale, per una superficie di mq oltre 89.300 mq di cui una vasta area veniva destinata a verde privato mentre la restante a veniva occupata dal PIP, vero e proprio, denominata zot. “D1”. L’area artigianale di Contrada Monaco, leggermente più piccola (69 mila mq), prevede un numero maggiore di lotti. Anch’essa è finanziata con fondi dei Patti Territoriali (4,5 milioni di euro). 29
  • 34. La ZFU congiunge in un’unica area a cavallo con la SS113 le due zone suddette e quella di contrada Parisi, dove vi sono insediamenti produttivi già esistenti. L'ultima area produttiva, sita in Contrada Quattro Finaite all'estremità meridionale del territorio bagherese è stata ceduta all'ASI, con la finalità di area industriale e centro fieristico. Anch'essa è ricompresa nel perimetro della ZFU. Zone Franche Urbane LOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA 6.2.3 IL CENTRO STORICO DI ASPRA Il Centro storico di Aspra rappresenta l’affaccio a mare del territorio bagherese. In esso si concentrano le maggiori aspettative dell’economia bagherese, soprattutto per quanto riguarda il settore del turismo. Il piccolo approdo peschereccio svolge, infatti, più un ruolo di attrattiva turistica che elemento produttivo vero e proprio. Come già detto, Aspra risente di notevoli disagi ambientali dovuti in gran parte alla localizzazione entro il perimetro urbano delle industrie di trasformazione del del pesce e del cattivo funzionamento del depuratore comunale. A entrambi problemi l’Amministrazione sta provvedendo ad appaltare i lavori per il potenziamento dell’impianto depurativo (8,5 milioni di euro) e realizzando, come detto in precedenza, l’area artigianale/industriale, dove dislocare opportunamente gli impianti produttivi. La delocalizzazione delle industrie consentirà di recuperare edifici, che potranno essere rifunzionalizzati per il turismo e attività complementari. La vocazione del centro storico di Aspra negli ultimi tempi, infatti, sembra chiaramente quella turistica, con il proliferare di iniziative di ospitalità extra- alberghiera, tramite il recupero delle antiche case dei pescatori. Tali attività crescono di pari passo a quelle di pescaturismo e ittiturismo, promosse da Porticello, il paese vicino, che possiede uno dei porti pescherecci più grandi della Sicilia. L’Amministrazione comunale attraverso la riqualificazione del lungomare e la realizzazione di una barriera frangiflutti a protezione dell’approdo peschereccio, intende gettare le basi per la realizzazione di un porticciolo prevalentemente turistico, da realizzare in project financing, il cui piano regolatore è attualmente in fase di redazione. In tal senso, l’istituzione della Zona Franca Urbana agevolerebbe le nuove iniziative economiche, dando supporto all’azione di valorizzazione della frazione marinara di Aspra, portata avanti negli ultimi anni dall’Amministrazione comunale. e 2006, n. 296 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244 PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ZFU A BAGHERIA 30
  • 35. 6.2.4 MONTE CATALFANO Monte Catalfano rappresenta il confine orientale della ZFU proposta. Esso, con i suoi 400 ettari di boschi e macchia mediterranea, è stato riconosciuto Sito d’Interesse Comunitario (SIC) “Rupi di Catalfano e Capo Zafferano” individuato ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE (ITA 020019). Il Comune di Bagheria, attraverso un finanziamento di 4,6 milioni di euro, ha acquisito il Monte al demanio pubblico e renderlo fruibile, attraverso la realizzazione di un parco suburbano, ponendo fine ai danni ambientali provocati dall’attività estrattiva, dalle discariche abusive di rifiuti e dagli incendi. L’idea è quella di trasformare un’area degradata, di grande rilevanza naturalistica, in un attrattore turistico, messo in rete con le altre risorse culturali e ambientali del comprensorio. Il parco, infatti, si inserisce in un contesto ambientale di notevole valore paesaggistico: a nord il Mar Tirreno, a est La Cittadella di Solunto, a sud Bagheria con le Ville settecentesche, a ovest la Valle dell’Eleuterio e il Golfo di Palermo. Il parco, esteso circa 276 ettari, si inserisce in un contesto ambientale di notevole valore paesaggistico: a nord il Mar Tirreno, a est La Cittadella di Solunto, a sud Bagheria con le Ville settecentesche, a ovest la Valle dell’Eleuterio e il Golfo di Palermo. L’area del parco può essere schematizzata in cinque zone:  la zona delle pendici;  la zona del pianoro di Portella Vignazza, della discarica e della cava;  le zone in quota;  il centro di educazione ambientale;  la zona delle cave di pietra. La zona delle pendici La zona delle pendici si sviluppa a ridosso di pareti e falesie soggette per vasti tratti a distacchi di massi. La zona è stata sottoposta a interventi volti alla rinaturalizzazione dei luoghi e basati essenzialmente sulla manutenzione della vegetazione esistente. La zona non è destinata alle escursione a eccezione di alcuni spazi ben delimitatati. La zona del pianoro di Portella Vignazza Sul pianoro di Portella Vignazza, tra le alberature esistenti, sono state realizzate le aree attrezzate per picnic, gioco bimbi, campi da gioco (bocce, tennis e pallavolo) e un’area a campeggio per sole tende. Nella zona nord del pianoro di Portella Vignazza una vasta areacon andamento sub pianeggiante estesa circa 3,5 ettari alberati prevalentemente con olivi e, per la restante parte, con carrubi, agrumi, cipressi, pini e fichi d’india, ben si presta per essere attrezzata per il picnic, il gioco, lo sport e il campeggio. All’interno di quest’area sono previste piazzole picnic, in terra battuta, dotate di barbecue, tavoli e panche realizzati con elementi orizzontali in legno e supporti in materiali lapidei recuperati nell’area. L’area gioco bimbi, corredata di arredi per l’educazione motoria, si estenderà per circa 3.000 mq. L’area dedicata allo sport, di circa 2.000 mq, è dotata di due campi da bocce, uno per pallavolo e 31
  • 36. basket e uno da tennis, utilizzabile anche per il calcetto. L’area destinata a campeggio, posta all’estremo nord della zona attrezzata, con una capacità ottimale di 20 tende canadesi, offrirà l’opportunità, per chi non necessita di tutti i comfort, di vivere a diretto contatto con la natura. Il recupero di un manufatto in muratura ha consentito di realizzare un corpo di servizio per l’area campeggio e per la restante area attrezzata. Il Centro di Educazione Ambientale Il progetto del Centro di educazione ambientale, primo stralcio esecutivo del progetto Monte Catalfano - Parco accessibile di cultura ambientale, prevede il ripristino ambientale di un sito inquinato e la realizzazione di un manufatto propulsore di cultura ambientale che avrà soprattutto finalità educative: opererà in modo che la collettività possa acquisire una migliore conoscenza dell’ambiente e della propria identità e si porrà come obiettivo la ricerca, l’attuazione e la verifica di azioni operanti nella direzione di uno sviluppo sostenibile. L’UE, nell’ambito del programma Thermie, ha ritenuto valida l’iniziativa e nel settembre del 1996 ha inserito il progetto nel programma finanziando le parti tecnologiche del manufatto edilizio. La Provincia regionale di Palermo ha cofinanziato l’opera sulla base di un progetto esecutivo del Centro approvato in linea tecnica dall’UTC del Comune di Bagheria. Il Centro di Educazione Ambientale, all’interno del Parco, costituirà un luogo di educazione, di lavoro, di proposta culturale e sarà punto di aggregazione per le scuole, le famiglie, i turisti. Il manufatto edilizio che ospiterà le attività è posizionato su un area marginale del parco per costituire l’occasione e il risultato di un’operazione di recupero ambientale con finalità divulgative sia in fase di costruzione che di gestione: il primo atto significativo e dimostrativo delle azioni da svolgere nel Centro. Si tratta di una struttura di dimensioni contenute (circa 500 mq. di superficie coperta), realizzata con materiali riciclabili e prodotti con bassa emissione di sostanze nocive. La struttura si avvarrà dei benefici del sole per il soddisfacimento delle necessità energetiche per la climatizzazione degli ambienti, per l’illuminazione e le apparecchiature elettriche, per il riscaldamento dell’acqua sanitaria. È prevista sia l’utilizzazione passiva dell’energia solare mediante una corretta posizione e forma dell’edificio e l’impiego di idonei elementi costruttivi, che l’utilizzazione attiva attraverso celle fotovoltaiche. La corretta giacitura del manufatto architettonico, la forma e i materiali utilizzati, garantiranno inoltre ottimali condizioni ambientali sia per gli spazi confinati che per l’immediato intorno. Il Centro sarà in grado di offrire spazi per ospitare attività di educazione e studio (dati ambientali, materiali, metodologie), di visita e accoglienza, di eco-museo, di aula verde, di giardino didattico. Nella struttura ci si potrà occupare di documentazione e ricerca (tradizioni locali, alimentazione, leggende, attività produttive), organizzazione di itinerari, servizi turistici, proiezioni, produzioni materiali, campi lavoro e altro. Il Centro non svolgerà funzioni residenziali perché nelle immediate vicinanze esiste una serie di emergenze architettoniche che, se correttamente recuperate, potranno costituire il naturale complemento del Parco. Le zone in quota Dal pianoro di Portella Vignazza hanno origine diversi sentieri che, sistemati e dotati di opportuna segnaletica, consentiranno agli escursionisti di raggiungere le zone in quota per percorrere i siti più naturali del parco. Seguendo uno di questi sentieri si raggiunge Cozzo San Pietro dove si trovano due manufatti realizzati nel passato dal Corpo forestale. Dei due corpi uno è adibito a locale di servizio con uffici, l’altro a magazzino. Si è previsto di operare sulle costruzioni degli interventi di manutenzione. All’interno del Parco è previsto lo svolgimento di percorsi di attività motoria che incrementeranno i 32
  • 37. momenti di socializzazione sfruttando la vocazione naturale dei territorio per le attività sportive all'aria aperta. Gli itinerari sportivi e ludico-motori all'interno dei Parco costituiranno l’occasione per un progetto di alfabetizzazione culturale e ambientale rivolto soprattutto agli studenti. Le attività comprenderanno eventi sportivi di jogging, ciclismo, walking, percorsi verde, trekking, arrampicate, orientering, ecc. Le attività si volgeranno lungo i sentieri del Parco, nell’area gioco della zona attrezzata di Portella Vignazza e nel “percorso vita”. Il percorso vita è un percorso prestabilito in 19 tappe con attrezzi ginnici e strutture appositamente progettate per svolgere una sana attività fisica a qualunque età, partendo da una prima fase di riscaldamento per arrivare a un'ultima di raffreddamento. Ogni tappa è illustrata da cartelli con disegni e testi ed è prevista la presenza di un istruttore per l’accompagnamento degli utenti a orari prefissati. I cartelli verranno utilizzati, oltre che per illustrare il percorso e gli esercizi a ogni tappa, per comunicare gli orari delle attività con la presenza dell'istruttore. Il percorso vita è realizzato con componenti in materiale plastico riciclato di altissima resistenza agli agenti atmosferici, di illimitata durata e non bisognevoli di manutenzione. Per il coordinamento delle attività motorie e l'organizzazione delle passeggiate o delle escursioni è auspicabile la presenza di due operatori durante i fine settimana. Il compito di tali operatori (figure professionali in grado di fungere sia da istruttori che da guide naturalistiche) sarà quello di accompagnare gli utenti lungo il percorso attrezzato, spiegare, ove necessario, gli esercizi e facilitare l'interazione parco - utente. Le zona delle cave di pietra A valle del centro di educazione ambientale e dell’area di parco, vi sono tre cave di pietra abbandonate, che l’Amministrazione intende bonificare e rifunzionalizzare in impianto sportivo polivalente, a servizio del parco. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto sportivo costituito da:  una zona Tennis con cinque campi da gioco scoperti e uno per allenamento con gradonate per il pubblico (816 posti a sedere), spogliatoi e servizi con copertura a gradoni utilizzabile per manifestazioni all’aperto (725 posti a sedere), un Percorso vita; un’area di parcheggio riservata agli atleti;  una Piscina semiolimpionica con vasca coperta, spogliatoi e servizi; un’area di parcheggio riservata agli atleti;  un’area Parcheggio riservata esclusivamente al pubblico nel caso di manifestazioni in uno degli impianti;  una Palestra con spogliatoi e servizi; un’area di parcheggio riservata agli atleti;  un’area Ristoro comprendente un bar al primo livello e un ristorante al secondo;  adeguamento e sistemazione della viabilità di accesso necessaria a causa dell’inadeguatezza di un tratto della strada comunale Monte Catalfano. L’opera, che ha superato la fase di valutazione d’impatto ambientale, in attesa di finanziamento, si presta per eventuali partenariati pubblico-privato per la sua costruzione e gestione. 6.2.5 LE CAMPAGNE DEL SETTORE OCCIDENTALE Il confine occidentale della ZFU proposta consiste nella zona rurale ad ovest del centro abitato, ricompresa tra il litorale, il fiume Eleuterio e l’Autostrada A19. Tale zona è stata inserita per motivi strategici, poiché oggi rappresenta un’area marginale, 33
  • 38. fortemente degradata, a causa del progressivo abbandono delle campagne, che fino alla prima metà degli anni ’70 rappresentavano la principale fonte di reddito per i bagheresi. Con le speculazioni del “macero degli agrumi”, la frammentazione della proprietà terriera e l’apertura dei mercati a Paesi del Mediterraneo maggiormente competitivi, l’agricoltura è andata via via regredendo, fino ad avere oggi un ruolo assolutamente marginale nell’economia della città. Da qualche anno l’Amministrazione prova faticosamente a proporre la riconversione dell’agrumicoltura, attraverso un lavoro di informazione e sensibilizzazione degli operatori rimasti, cercando di favorire la ripresa dell’attività produttiva in campagna, e di arginare il fenomeno dell’abbandono dei limoneti. Un problema non soltanto economico, ma che ha valenze ambientali e paesaggistiche di una certa rilevanza, aggravato anche dai casi di incendi dolosi, provocati spesso nella speranza dei proprietari che quel terreno diventi prima o poi edificabile. Riconoscendo il valore storico e ambientale dell’agrumeto bagherese, la Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali ha posto nel 1994 il vincolo paesaggistico su circa il 95% del territorio comunale, compreso l’area bersaglio dell’intervento. 34