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SESTA CONFERENZA NAZIONALE IN INFORMATICA E PIANIFICAZIONE URBANA E TERRITORIALE INPUT 2010POTENZA 13-15 SETTEMBRE 2010 USO DEL SUOLO E ACCESSI IN STAZIONE: UN’ANALISI DI REGRESSIONE MULTIPLA PER LA RETE METROPOLITANA DI NAPOLI Enrica Papa Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio DiPiST  Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Napoli Federico II enpapa@unina.it
SOMMARIO  USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ  IL MODELLO DI REGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI DI STAZIONE  2.1	LA DEFINIZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE 2.2	IL DATABASE E IL MODELLO APPLICAZIONE E ANALISI 3.1 	L’AMBITO DI APPLICAZIONE RISULTATI E CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA
1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ Landuse – Transport Planning; 	Studi sugli impatti dell’uso del suolo sui comportamenti di mobilità e in generale sulla domanda di trasporto;  	Studi sulle relazioni tra le scelte di mobilità (modo di trasporto) e le caratteristiche urbane delle aree origine o destinazione degli spostamenti; 	Studi sugli effetti delle politiche di trasformazione urbana e in particolare del TransitOrientedDevelopment - TOD sul numero di accessi alle stazioni ( come le caratteristiche di contesto rubano possano influenzare la scelta modale degli spostamenti); Valutare le politiche di uso del suolo o di controllo della domanda di spostamento. 	Definire specifiche azioni di trasformazione urbana, in particolare nelle aree di influenza delle stazioni della rete metropolitana.
1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ I FATTORI CHE INCIDONO SULLA SCELTA DI SPOSTAMENTO (LITMAN, 2007)  Offerta di trasporto pubblico:  La tipologia, la frequenza, la qualità e le caratteristiche di intermodalità del sistema di trasporto pubblico incidono notevolmente sulla scelta del modo di spostamento.   Densità: La densità di residenti e addetti può incidere non solo sul numero degli spostamenti, ma anche sulla scelta del modo di trasporto. Molti studi dimostrano che nelle aree più dense sono più bassi gli indici di possesso e di uso delle auto (Ewing, Pendall e Chen, 2002; Kuzmyak e Pratt, 2003; TRL, 2004; Turcotte, 2008; TRB 2009). Localizzazione e centralità rispetto al contesto urbano: 	La distanza dal centro urbano influenza non il numero totale di spostamenti effettuati, ma può avere una influenza sulla propria lunghezza e la modalità di trasporto scelta (Cervero e Kockelman, 1997).
I FATTORI CHE INCIDONO SULLA SCELTA DI SPOSTAMENTO (LITMAN, 2007)  Mix funzionale e clustering:  Il mix funzionale di un’area  può influenzare l’utilizzo del trasporto pubblico (Kuzmyak e  Pratt, 2003). Politiche della sosta:  	La gestione degli spazi di sosta è un fattore che può notevolmente influenzare lo split modale. La limitazione dell’offerta di sosta e politiche tariffarie possono notevolmente incrementare l’uso del trasporto pubblico nelle aree urbane (Shoup, 1997). Qualità del contesto urbano e disegno viario:  	Il disegno e la tipologia della rete viaria influenza le scelte di mobilità in diversi modi. Una rete viaria connessa fornisce una migliore accessibilità che una rete tradizionale gerarchica (Handy, Paterson e Butler, 2004). Inoltre politiche di trafficcalming, miglioramento della viabilità pedonale possono incidere sulla scelta del modo di spostamento (Cervero e Kockelman, 1997).  1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ
FATTORI CHE INCIDONO SUL FLUSSO GIORNALIERO DI VIAGGIATORI DEL TRASPORTO SU FERRO: ,[object Object]
superficie utile lorda dell’area di stazione;
tipologia di assi stradali;
presenza di aree pedonali nell’area di stazione in maniera significativamente diversa nei giorni lavorativi e nei giorni feriali (Lin et al., 2008);
superficie utile a destinazione residenziale e commerciale (Estupinam e Rodrigiez, 2008; Weizhou et al., 2009);
intermodalità delle stazioni;
bassa correlazione con il mix funzionale  (Lee , 2010). 1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ
FINALITÀ ,[object Object]
stima e la modelizzazione dei comportamenti di mobilità, partendo da caratteristiche urbane delle aree di stazione;
verificare quanto e quali caratteristiche del contesto urbano possano incidere sull’uso delle stazioni stesse OBIETTIVI ,[object Object]
applicazione a tre principali linee su ferro dell’area metropolitana di Napoli, con tecniche GIS ed una analisi di regressione multipla,
studio delle relazioni tre il numero di accessi alle stazioni e alcuni indicatori delle aree urbane in cui sono inserite le stazioni. 1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ
2. IL MODELLO DIREGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE  LA DEFINIZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE 	Per area di stazione si intende in questo studio l’area urbana intorno alle uscite di una stazione metropolitana entro un raggio di 500m, corrispondente alla distanza che in media gli utenti della stazione sono disposti a percorrere a piedi tra l’uscita della stazione e l’origine o la destinazione del loro spostamento (Cambridge Systematics 1998).  	Al fine di correlare il dato sull’uso delle stazioni e le caratteristiche urbane delle aree di stazione è stato prodotto, attraverso la messa a punto di un GIS delle stazioni in ambiente Arcview, un database georeferenziato delle stazioni.  	A ciascun elemento puntuale stazione, è stata associata un’area urbana corrispondente all’unione delle sezioni censuarie a distanza inferiore di 500m dall’uscita della stazione; successivamente a ciascuna stazione è stato associato un set di dati pari alla sommatoria dei valori assunti dalle sezioni censuarie che la compongono.  	A ciascuna area di stazione sono stati associati nel GIS delle stazioni i dati alfanumerici, utilizzando come fonti il Censimento Popolazione e Abitazioni (Istat, 2001) e il Censimento Industria e Servizi (Istat, 2001), attualizzando i dati al 2008 con le rilevazioni del Servizio Censimento del Comune di Napoli.
2. IL MODELLO DI  REGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE   L’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE IN AMBIENTE GIS – DETTAGLIO PER LA STAZIONE  DI CHIAIANO
2. IL MODELLO DI  REGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE
LA DEFINIZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE ,[object Object],stazione centrale: situate a meno di 4,5km dal ResidentialCore; ,[object Object]
stazione suburbana: situate oltre 9km dal ResidentialCore.Al fine di: ,[object Object]
si è ritenuto più opportuno differenziare l’analisi per aree di stazione che presentano evidenti differenze nell’uso del suolo. 2. IL MODELLO DIREGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE
2. IL MODELLO DIREGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE  IL DATABASE E IL MODELLO ,[object Object]
variabile indipendente il flusso in ingresso dei passeggeri per ciascuna stazione

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Uso del suolo e accessi in stazione: un’analisi di regressione multipla per la rete metropolitana di Napoli, di Enrica Papa

  • 1. SESTA CONFERENZA NAZIONALE IN INFORMATICA E PIANIFICAZIONE URBANA E TERRITORIALE INPUT 2010POTENZA 13-15 SETTEMBRE 2010 USO DEL SUOLO E ACCESSI IN STAZIONE: UN’ANALISI DI REGRESSIONE MULTIPLA PER LA RETE METROPOLITANA DI NAPOLI Enrica Papa Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio DiPiST Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Napoli Federico II enpapa@unina.it
  • 2. SOMMARIO USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ IL MODELLO DI REGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI DI STAZIONE 2.1 LA DEFINIZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE 2.2 IL DATABASE E IL MODELLO APPLICAZIONE E ANALISI 3.1 L’AMBITO DI APPLICAZIONE RISULTATI E CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA
  • 3. 1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ Landuse – Transport Planning; Studi sugli impatti dell’uso del suolo sui comportamenti di mobilità e in generale sulla domanda di trasporto; Studi sulle relazioni tra le scelte di mobilità (modo di trasporto) e le caratteristiche urbane delle aree origine o destinazione degli spostamenti; Studi sugli effetti delle politiche di trasformazione urbana e in particolare del TransitOrientedDevelopment - TOD sul numero di accessi alle stazioni ( come le caratteristiche di contesto rubano possano influenzare la scelta modale degli spostamenti); Valutare le politiche di uso del suolo o di controllo della domanda di spostamento. Definire specifiche azioni di trasformazione urbana, in particolare nelle aree di influenza delle stazioni della rete metropolitana.
  • 4. 1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ I FATTORI CHE INCIDONO SULLA SCELTA DI SPOSTAMENTO (LITMAN, 2007) Offerta di trasporto pubblico: La tipologia, la frequenza, la qualità e le caratteristiche di intermodalità del sistema di trasporto pubblico incidono notevolmente sulla scelta del modo di spostamento. Densità: La densità di residenti e addetti può incidere non solo sul numero degli spostamenti, ma anche sulla scelta del modo di trasporto. Molti studi dimostrano che nelle aree più dense sono più bassi gli indici di possesso e di uso delle auto (Ewing, Pendall e Chen, 2002; Kuzmyak e Pratt, 2003; TRL, 2004; Turcotte, 2008; TRB 2009). Localizzazione e centralità rispetto al contesto urbano: La distanza dal centro urbano influenza non il numero totale di spostamenti effettuati, ma può avere una influenza sulla propria lunghezza e la modalità di trasporto scelta (Cervero e Kockelman, 1997).
  • 5. I FATTORI CHE INCIDONO SULLA SCELTA DI SPOSTAMENTO (LITMAN, 2007) Mix funzionale e clustering: Il mix funzionale di un’area può influenzare l’utilizzo del trasporto pubblico (Kuzmyak e Pratt, 2003). Politiche della sosta: La gestione degli spazi di sosta è un fattore che può notevolmente influenzare lo split modale. La limitazione dell’offerta di sosta e politiche tariffarie possono notevolmente incrementare l’uso del trasporto pubblico nelle aree urbane (Shoup, 1997). Qualità del contesto urbano e disegno viario: Il disegno e la tipologia della rete viaria influenza le scelte di mobilità in diversi modi. Una rete viaria connessa fornisce una migliore accessibilità che una rete tradizionale gerarchica (Handy, Paterson e Butler, 2004). Inoltre politiche di trafficcalming, miglioramento della viabilità pedonale possono incidere sulla scelta del modo di spostamento (Cervero e Kockelman, 1997). 1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ
  • 6.
  • 7. superficie utile lorda dell’area di stazione;
  • 8. tipologia di assi stradali;
  • 9. presenza di aree pedonali nell’area di stazione in maniera significativamente diversa nei giorni lavorativi e nei giorni feriali (Lin et al., 2008);
  • 10. superficie utile a destinazione residenziale e commerciale (Estupinam e Rodrigiez, 2008; Weizhou et al., 2009);
  • 12. bassa correlazione con il mix funzionale (Lee , 2010). 1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ
  • 13.
  • 14. stima e la modelizzazione dei comportamenti di mobilità, partendo da caratteristiche urbane delle aree di stazione;
  • 15.
  • 16. applicazione a tre principali linee su ferro dell’area metropolitana di Napoli, con tecniche GIS ed una analisi di regressione multipla,
  • 17. studio delle relazioni tre il numero di accessi alle stazioni e alcuni indicatori delle aree urbane in cui sono inserite le stazioni. 1. USO DEL SUOLO E COMPORTAMENTI DI MOBILITÀ
  • 18. 2. IL MODELLO DIREGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE LA DEFINIZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE Per area di stazione si intende in questo studio l’area urbana intorno alle uscite di una stazione metropolitana entro un raggio di 500m, corrispondente alla distanza che in media gli utenti della stazione sono disposti a percorrere a piedi tra l’uscita della stazione e l’origine o la destinazione del loro spostamento (Cambridge Systematics 1998). Al fine di correlare il dato sull’uso delle stazioni e le caratteristiche urbane delle aree di stazione è stato prodotto, attraverso la messa a punto di un GIS delle stazioni in ambiente Arcview, un database georeferenziato delle stazioni. A ciascun elemento puntuale stazione, è stata associata un’area urbana corrispondente all’unione delle sezioni censuarie a distanza inferiore di 500m dall’uscita della stazione; successivamente a ciascuna stazione è stato associato un set di dati pari alla sommatoria dei valori assunti dalle sezioni censuarie che la compongono. A ciascuna area di stazione sono stati associati nel GIS delle stazioni i dati alfanumerici, utilizzando come fonti il Censimento Popolazione e Abitazioni (Istat, 2001) e il Censimento Industria e Servizi (Istat, 2001), attualizzando i dati al 2008 con le rilevazioni del Servizio Censimento del Comune di Napoli.
  • 19. 2. IL MODELLO DI REGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE L’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE IN AMBIENTE GIS – DETTAGLIO PER LA STAZIONE DI CHIAIANO
  • 20. 2. IL MODELLO DI REGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE
  • 21.
  • 22.
  • 23. si è ritenuto più opportuno differenziare l’analisi per aree di stazione che presentano evidenti differenze nell’uso del suolo. 2. IL MODELLO DIREGRESSIONE MULTIPLA DEGLI ACCESSI IN STAZIONE
  • 24.
  • 25. variabile indipendente il flusso in ingresso dei passeggeri per ciascuna stazione
  • 26. variabili dipendenti un set di indici relativi alle caratteristiche dell’area di stazione.
  • 27.
  • 28.
  • 29.
  • 30.
  • 31. Tenendo conto che in tutta la Regione Campania è stato adottato un sistema di tariffazione unica e che tutte le linee, anche se gestite da diverse società sono caratterizzate da un prezzo unitario, la scelta delle linee metropolitane cui applicare l’analisi è stata riferita principalmente a due criteri,:
  • 32. Linee confrontabili per la tipologia di servizio effettuato e per i punti di origine e destinazione serviti (linee che effettuano servizio suburbano, che hanno stazione terminale nel centro urbano e che hanno frequenze simili);
  • 33. Linee i cui dati di frequentazione erano disponibili.
  • 34.
  • 35. 3. APPLICAZIONE E ANALISI IL GRAFO DELLA RETE SU FERRO DELLA PROVINCIA DI NAPOLI
  • 36. 3. APPLICAZIONE E ANALISI L’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI STAZIONE IN AMBIENTE GIS
  • 37. I RISULTATI DELLA REGRESSIONE MULTIPLA PER TUTTE LE STAZIONI (SONO EVIDENZIATI IN GRASSETTO I VALORI DEI COEFFICIENTI STANDARDIZZATI MAGGIORI DI 2) 4. RISULTATI E CONCLUSIONI
  • 38.
  • 39. Per quanto riguarda la regressione multipla applicata all’intero set di stazioni:
  • 40. i primi risultati evidenziano che i fattori che maggiormente incidono sul numero di accessi in stazione sono la densità di addetti e la interconnessione ferro-ferro della stazione.
  • 41. Incidono anche, ma in maniera meno decisiva, la superficie totale delle abitazioni, il mix funzionale e l’intermodalità con l’auto, ovvero l’offerta di parcheggi in prossimità della stazione.
  • 42.
  • 43.
  • 44. Innanzitutto il valore di R2 per le aree centrali è molto più elevato (modello proposto risulta più accurato per le aree di stazioni che sono localizzate in aree centrali rispetto al contesto metropolitano)
  • 45.
  • 46.
  • 47. Ciò che emerge è in primo luogo una differenza di correlazione tra le singole stazioni e quindi è necessario per ciascun gruppo (centrali, periferiche e suburbane) individuare le azioni specifiche che possano rendere più efficaci le politiche TOD e sostanzialmente aumentare il numero di utenti delle stesse.
  • 48. Futuri approfondimenti dello studio riguarderanno
  • 49. al posto dell'indice di intermodalità ferro-ferro, inserire i tempi medi di viaggio e/o di attesa alla stazione verso altri servizi ferro (misura della qualità dei collegamenti).
  • 50. Inserire nel modello un termine che misura l'accessibilità attiva della stazione (ad esempio il tempo medio per raggiungere una qualsiasi stazione/zona dell'area di studio)
  • 51. verifica del modello proposto alle altre stazioni della rete, quando saranno disponibili dati aggiornati,
  • 52. focus per singole stazioni, al fine di studiare l’andamento negli anni degli accessi alle stazioni e le trasformazioni delle aree di stazioni (politiche per la gestione della sosta, introduzione di ZTL, localizzazione di funzioni, riqualificazioni urbane, incremento della connessione intermodale)
  • 53. definizione di una abaco delle politiche TransitOrientedDevelopment specifiche per ciascuna classe di stazione. 4. RISULTATI E CONCLUSIONI
  • 54.
  • 55. Cervero R.(1989). America’s Suburban Centers: The Land Use-Transportation
  • 56. Cervero R. Kockelman K. M. (1997), Travel Demand and the 3Ds: Density, Diversity, and Design, Transportation Research D, Vol. 2, No. 3, Sept. 1997, pp. 199-219.
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