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Quando i Testimoni di Geova detestavano i trapianti
Per quanto riguarda la posizione dei Testimoni di Geova di fronte al
fondamentale valore del rispetto della vita, essa non deriva da un fatto
esclusivamente dottrinale o da un'adesione pedissequa al testo biblico, ma
dalle instabili interpretazioni del Direttivo mondiale il quale le adatta, di volta in
volta, alle esigenze della propria “politica”. Procediamo alla dimostrazione di
quest’affermazione esaminando le mutevoli posizioni assunte dai Testimoni di
Geova riguardo ai trapianti d’organi.
È spesso accaduto che, venuto meno il veto dei vertici dottrinali geovisti, i
singoli Testimoni si sono di buon grado sottoposti a pratiche prima vietate
(come nel caso delle vaccinazioni). Questo conferma che per i Testimoni di
Geova l'obiezione di coscienza non è un’autonoma scelta, ma un
comportamento indispensabile per conservare l'appartenenza al gruppo; da
strumento di elevazione della personalità umana si trasforma in mezzo di
difesa dell'identità del gruppo totalitario geovista.
Sotto quest’aspetto sarà illuminante esaminare anche l’evoluzione
dell’ideologia geovista riguardo alla pratica dei trapianti d’organi. Sulla
possibilità da parte degli adepti di sottoporsi a trapianti, La Torre di Guardia del
15/3/1963 sosteneva: "non pare che vi sia implicato alcun principio o legge
scritturale. È quindi una cosa che ognuno deve decidere da sé".
Ma questa libertà di coscienza concessa agli adepti durò ben poco. Infatti, La
Torre di Guardia del 15/3/1968, p. 190 ss., incredibilmente legiferò: Quelli che
si sottopongono a tale operazione (= trapianto d’organo) si sosterranno quindi
della carne di un altro uomo. Questo è cannibalesco … Geova Dio non diede
agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo
cannibalescamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella
forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri. Quindi, sul presupposto
illogico e non biblico che un trapianto d’organo equivalesse a un gesto di
cannibalismo, ai Testimoni di Geova dell’epoca si inculcava il convincimento
che:
sottoporsi a un trapianto di rene equivale a mangiare un rene;
farsi trasfondere del sangue (in parte o in toto) equivale a mangiare
sangue.
A sostegno di questa nuova posizione, il geovismo ricorreva a ogni sorta di
“fonte” scientifica, inculcando negli adepti che: Da molto tempo si sa che
coloro che hanno subìto trapianti cardiaci hanno problemi psichiatrici
postoperatori in numero superiore alla media. Ma pare si possa dire la stessa
cosa riguardo ad alcuni altri trapianti di organi vitali, come i trapianti di reni. …
Talora si registra un fatto singolare, il cosiddetto ‘trapianto di personalità’. Cioè
in alcuni casi la persona che ha ricevuto l’organo ha apparentemente adottato
certe caratteristiche della personalità di colui da cui proveniva l’organo. … Dopo
un trapianto, un uomo d’indole mite divenne aggressivo come il donatore. [La
Torre di Guardia del 15/2/1976, p.103]
L’idea che una persona subisse un “trapianto di personalità” per effetto di un
trapianto d’organo venne sostenuta anche ricorrendo alla paradossale tesi con
la quale si affermava che il cuore fosse la letterale sede dei sentimenti
dell’individuo. Infatti La Torre di Guardia del 15/8/1971, p. 486 ss., sosteneva
dogmaticamente: che cos’è il cuore? Potete dire: “Di quale cuore parli?” Voi
sapete di avere un cuore nel torace, quello che pompa il sangue in tutto il
vostro corpo, provvedendo a ogni singola cellula tale flusso vitale. Ma avete un
altro “cuore” nella testa, un “cuore figurativo”? Fa esso parte del vostro
cervello o è esso quella capacità astratta del cervello che chiamiamo “mente”?
No! Il cervello, in cui ha sede la mente, è una cosa e il cuore che abbiamo nel
torace, con la sua facoltà di spronare, ne è un’altra. … Salvo poche eccezioni,
l’uso della parola “cuore” nella Bibbia è limitato alle funzioni del cuore umano
come centro dei propri desideri, delle proprie emozioni e dei propri affetti,
come luogo che include le capacità di spronare. La Bibbia non parla di un cuore
simbolico o spirituale facendo un contrasto con il cuore carnale o letterale,
come non parla di una mente simbolica, e pertanto non vogliamo fare l’errore
di considerare il cuore letterale come una semplice pompa carnale come fa
oggi la fisiologia ortodossa. La maggioranza degli psichiatri e degli psicologi
hanno la tendenza a mettere in una categoria superiore la mente e ad
attribuire poca se non nessuna influenza al cuore carnale… C’è una stretta
interdipendenza fra il cuore e la mente, ma sono due diverse facoltà,
accentrate in luoghi diversi. Il cuore è una pompa muscolare fatta in modo
meraviglioso, ma, in modo più significativo, insite in esso sono le nostre facoltà
emotive e di spronare. Amore, odio, desiderio (buono e cattivo), preferenza
per una cosa piuttosto che per un’altra, ambizione, timore, in effetti, tutto ciò
che serve a spronarci in relazione con i nostri affetti e i nostri desideri ha
origine dal cuore. … La Bibbia fa una netta distinzione fra cuore e mente. Gesù
fece tale distinzione… È significativo che quelli che sono stati sottoposti a
trapianto di cuore, quando i nervi che collegano il cuore al cervello sono
tagliati, hanno gravi problemi emotivi dopo l’operazione. […] Una cosa è certa:
perdendo il loro proprio cuore, sono stati privati delle facoltà del “cuore”
edificate in loro col passar degli anni e che contribuivano a renderli quello che
erano in quanto alla personalità.
Quale fu l’effetto di queste direttive? Una testimonianza narrata da un
Testimone dell’epoca ben ne illustra le assurde conseguenze: potevo
sopravvivere e andare avanti bene con un solo rene sano. Scelsi di farmi
togliere il rene. Il giorno prima dell’operazione il capo dell’équipe per i trapianti
di reni venne a chiedermi se accettavo di mettere il rene cui rinunciavo a
disposizione di un giovane paziente i cui reni avevano smesso di funzionare.
Pare che, sebbene l’arteria che alimentava il rene non funzionasse, il rene
stesso fosse in buone condizioni. Il medico desiderava avere il mio rene, ma gli
spiegai che come testimone di Geova dovevo conformarmi a quello che indica
la legge di Dio a tale riguardo. […] Più tardi, quel giorno, lo informammo del
nostro atteggiamento biblico rispetto alla carne umana e al suo uso, citando
dalla Parola di Dio passi attinenti. Chiese se potevo avere una buona coscienza
dopo aver negato al suo giovane paziente il mio rene. Rispondendo gli dissi che
non potevo dare il mio rene perché non mi apparteneva, e che lo si doveva
usare in armonia con la volontà di Colui che l’aveva creato. [La Torre di
Guardia del 1°/6/1970, p. 349 ss.]
Dopo oltre dodici anni, per incanto com’era comparso, il bando dei trapianti
sparì per effetto di quanto sostenuto da La Torre di Guardia del 1°/9/1980, p.
31: La congregazione dovrebbe intraprendere qualche azione disciplinare nei
confronti di un cristiano battezzato che accetta il trapianto di un organo
umano, come una cornea o un rene? […] Si può anche sostenere che i trapianti
d’organo sono diversi dal cannibalismo, dal momento che il ‘donatore’ non
viene ucciso per essere mangiato. […] Mentre la Bibbia vieta esplicitamente il
consumo di sangue, non c’è alcun comando biblico che vieti specificamente di
introdurre nel proprio corpo tessuti di un’altra persona. Per questa ragione
ciascun individuo […] deciderà in base alla propria coscienza ciò che può o non
può fare davanti a Dio. Se qualcuno accettasse un trapianto, il comitato
giudiziario della congregazione non prenderebbe misure disciplinari nei suoi
confronti.”
Ancora una volta, come nel caso delle vaccinazioni, non si fa ammenda da
parte dei vertici del Movimento per i danni causati dal divieto fatto rispettare
per anni sotto lo spauracchio dei “comitati giudiziari”!
Scomparso il veto sui trapianti, anche la risibile tesi del “trapianto di
personalità” per effetto di un trapianto di organo è scomparsa dalla letteratura
geovista, allo stesso modo è svanita nel nulla la teoria del cuore come sede dei
sentimenti; anzi, oggi, spudoratamente dimentichi di quanto affermato fino a
qualche anno prima, i vertici del Movimento ironizzano su quest’ultima teoria:
Gli antichi egizi credevano che il cuore fisico fosse la sede delle facoltà
intellettuali e dei sentimenti. Pensavano anche che il cuore possedesse una
volontà propria. I babilonesi dicevano che il cuore ospitasse sia l’intelligenza
che l’amore. Secondo il filosofo greco Aristotele, il cuore era la sede dei sensi e
la sfera d’attività dell’anima. Ma col passare del tempo e col crescere della
conoscenza, queste concezioni vennero messe da parte. Infine si comprese
cos’è effettivamente il cuore: una pompa che fa circolare il sangue in tutto il
corpo.
Il Direttivo geovista - senza fare alcun riferimento alla propria posizione
ampiamente sostenuta in precedenza - con un disarmante candore afferma ora
ciò che è lapalissiano per tutti da moltissimo tempo: Come dobbiamo dunque
comprendere la parola “cuore”? […] Che straordinario numero di diverse
funzioni e capacità vengono attribuite al cuore! Sono tutte nel cuore letterale?
Difficilmente potrebbe essere così. […] è chiaro che sia il termine greco che
quello ebraico tradotti “cuore” vengono usati dagli scrittori biblici per riferirsi
alla serie di qualità emotive e morali che contribuiscono a formare l’intimo di
una persona." [La Torre di Guardia del 1°/11/1984, p. 4 ss.]
Un imbarazzante capitolo della storia del geovismo viene così chiuso
lasciandosi dietro una scia di morti e invalidi che non sapranno mai perché
hanno dovuto soffrire tanto inutilmente!
Fino al 1985 l’organo ufficiale del geovismo, il quindicinale La Torre di Guardia,
non era pubblicato simultaneamente in tutte le lingue; nel senso che l’edizione
in lingua inglese dei periodici geovisti precedeva, per contenuto, quelle
stampate in altre lingue, sicché - per esempio - l’edizione inglese del 15
febbraio 1956 non trattava gli stessi argomenti dell’edizione italiana recante la
stessa data in copertina. Dal 1985 in poi la citata rivista stampa
simultaneamente le proprie edizioni nelle principali lingue occidentali, fra le
quali l'italiano. Sicché, prima del 1985, quando l'Organizzazione geovista
modificava le proprie direttive, la novità appariva dapprima nell'edizione
inglese della rivista, mentre in italiano si doveva attendere qualche mese. Per
esempio, quando l'Organizzazione geovista mutò la direttiva circa la liceità dei
trapianti d'organo, la novità apparve dapprima nell'edizione inglese della rivista
del 15 marzo 1980, mentre in italiano si dovette attendere sino al 1°
settembre di quello stesso anno. Dopo aver letto la nuova disposizione
nell’edizione inglese della rivista, un “anziano” ne parlò con altri Testimoni di
Geova al termine di un’adunanza di congregazione, ma la notizia suscitò una
certa perplessità e diffidenza, poiché riusciva difficile credere che da un
momento all'altro, dopo dodici anni di assoluto divieto, si potesse d'un tratto
cambiare opinione. Alcuni, addirittura, ipotizzarono che l’informatore non
avesse tradotto bene dall'inglese e l'atteggiamento della maggioranza fu:
"anche se adesso le cose sono cambiate, è meglio che aspettiamo che sia
l'Organizzazione a dircelo tramite la filiale, e non tu".
Cosa significa tutto questo? Se fosse in base alla loro coscienza che i Testimoni
di Geova assumono le decisioni, sarebbe logico attendersi da ciascuno di loro
atteggiamenti e risposte non sempre coincidenti con quelli degli altri; se fosse
vero che ai Testimoni di Geova è lasciata la massima libertà di coscienza nelle
scelte, non sarebbero immediatamente disassociati in caso di decisioni non
conformi alle direttive dell'Organizzazione; avremmo insomma, pur nel rispetto
degli orientamenti generali, una risposta variegata alle istanze di coscienza.
Tutto ciò, invece, non accade. Avviene proprio il contrario, cioè che tutti
rispondono a determinate situazioni esattamente nella stessa maniera, ma,
non appena la norma cambia, gli stessi tutti repentinamente cambiano
seguendo la nuova direttiva. Fino al mese di agosto 1980 tutti i Testimoni
italiani (fino al mese di febbraio, quelli di lingua inglese) nutrivano
un'invincibile ripugnanza per qualunque trapianto d'organo; dal mese di
settembre in poi (dal marzo, gli anglofoni) tale ripugnanza improvvisamente
cessò.
Ecco, quindi, che la mancanza di autodeterminazione avrebbe potuto causare il
seguente paradosso: nell'ipotesi che due Testimoni di Geova, uno di lingua
italiana e uno di lingua inglese, avessero avuto contemporaneamente bisogno
di un trapianto di cuore a giugno del 1980, il primo non avrebbe potuto
accettarlo e sarebbe morto, perché la norma a quel tempo vigente in Italia era
contraria ai trapianti, il secondo l'avrebbe accettato perché guidato dalla nuova
norma già vigente nelle nazioni di lingua inglese e avrebbe avuto salva la vita.
Quindi, non libera espressione della propria, individuale, coscienza, ma acritica
osservanza di norme e direttive altrui che devono essere accettate, pena
l'intervento di sanzioni di varia natura e intensità.
Achille Aveta
Fonte: http://www.webalice.it/achille.aveta/trapianti.html

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  • 1. Quando i Testimoni di Geova detestavano i trapianti Per quanto riguarda la posizione dei Testimoni di Geova di fronte al fondamentale valore del rispetto della vita, essa non deriva da un fatto esclusivamente dottrinale o da un'adesione pedissequa al testo biblico, ma dalle instabili interpretazioni del Direttivo mondiale il quale le adatta, di volta in volta, alle esigenze della propria “politica”. Procediamo alla dimostrazione di quest’affermazione esaminando le mutevoli posizioni assunte dai Testimoni di Geova riguardo ai trapianti d’organi. È spesso accaduto che, venuto meno il veto dei vertici dottrinali geovisti, i singoli Testimoni si sono di buon grado sottoposti a pratiche prima vietate (come nel caso delle vaccinazioni). Questo conferma che per i Testimoni di Geova l'obiezione di coscienza non è un’autonoma scelta, ma un comportamento indispensabile per conservare l'appartenenza al gruppo; da strumento di elevazione della personalità umana si trasforma in mezzo di difesa dell'identità del gruppo totalitario geovista. Sotto quest’aspetto sarà illuminante esaminare anche l’evoluzione dell’ideologia geovista riguardo alla pratica dei trapianti d’organi. Sulla possibilità da parte degli adepti di sottoporsi a trapianti, La Torre di Guardia del 15/3/1963 sosteneva: "non pare che vi sia implicato alcun principio o legge scritturale. È quindi una cosa che ognuno deve decidere da sé". Ma questa libertà di coscienza concessa agli adepti durò ben poco. Infatti, La Torre di Guardia del 15/3/1968, p. 190 ss., incredibilmente legiferò: Quelli che si sottopongono a tale operazione (= trapianto d’organo) si sosterranno quindi della carne di un altro uomo. Questo è cannibalesco … Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalescamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri. Quindi, sul presupposto illogico e non biblico che un trapianto d’organo equivalesse a un gesto di cannibalismo, ai Testimoni di Geova dell’epoca si inculcava il convincimento che:
  • 2. sottoporsi a un trapianto di rene equivale a mangiare un rene; farsi trasfondere del sangue (in parte o in toto) equivale a mangiare sangue. A sostegno di questa nuova posizione, il geovismo ricorreva a ogni sorta di “fonte” scientifica, inculcando negli adepti che: Da molto tempo si sa che coloro che hanno subìto trapianti cardiaci hanno problemi psichiatrici postoperatori in numero superiore alla media. Ma pare si possa dire la stessa cosa riguardo ad alcuni altri trapianti di organi vitali, come i trapianti di reni. … Talora si registra un fatto singolare, il cosiddetto ‘trapianto di personalità’. Cioè in alcuni casi la persona che ha ricevuto l’organo ha apparentemente adottato certe caratteristiche della personalità di colui da cui proveniva l’organo. … Dopo un trapianto, un uomo d’indole mite divenne aggressivo come il donatore. [La Torre di Guardia del 15/2/1976, p.103] L’idea che una persona subisse un “trapianto di personalità” per effetto di un trapianto d’organo venne sostenuta anche ricorrendo alla paradossale tesi con la quale si affermava che il cuore fosse la letterale sede dei sentimenti dell’individuo. Infatti La Torre di Guardia del 15/8/1971, p. 486 ss., sosteneva dogmaticamente: che cos’è il cuore? Potete dire: “Di quale cuore parli?” Voi sapete di avere un cuore nel torace, quello che pompa il sangue in tutto il vostro corpo, provvedendo a ogni singola cellula tale flusso vitale. Ma avete un altro “cuore” nella testa, un “cuore figurativo”? Fa esso parte del vostro cervello o è esso quella capacità astratta del cervello che chiamiamo “mente”? No! Il cervello, in cui ha sede la mente, è una cosa e il cuore che abbiamo nel torace, con la sua facoltà di spronare, ne è un’altra. … Salvo poche eccezioni, l’uso della parola “cuore” nella Bibbia è limitato alle funzioni del cuore umano come centro dei propri desideri, delle proprie emozioni e dei propri affetti, come luogo che include le capacità di spronare. La Bibbia non parla di un cuore simbolico o spirituale facendo un contrasto con il cuore carnale o letterale, come non parla di una mente simbolica, e pertanto non vogliamo fare l’errore di considerare il cuore letterale come una semplice pompa carnale come fa oggi la fisiologia ortodossa. La maggioranza degli psichiatri e degli psicologi hanno la tendenza a mettere in una categoria superiore la mente e ad
  • 3. attribuire poca se non nessuna influenza al cuore carnale… C’è una stretta interdipendenza fra il cuore e la mente, ma sono due diverse facoltà, accentrate in luoghi diversi. Il cuore è una pompa muscolare fatta in modo meraviglioso, ma, in modo più significativo, insite in esso sono le nostre facoltà emotive e di spronare. Amore, odio, desiderio (buono e cattivo), preferenza per una cosa piuttosto che per un’altra, ambizione, timore, in effetti, tutto ciò che serve a spronarci in relazione con i nostri affetti e i nostri desideri ha origine dal cuore. … La Bibbia fa una netta distinzione fra cuore e mente. Gesù fece tale distinzione… È significativo che quelli che sono stati sottoposti a trapianto di cuore, quando i nervi che collegano il cuore al cervello sono tagliati, hanno gravi problemi emotivi dopo l’operazione. […] Una cosa è certa: perdendo il loro proprio cuore, sono stati privati delle facoltà del “cuore” edificate in loro col passar degli anni e che contribuivano a renderli quello che erano in quanto alla personalità. Quale fu l’effetto di queste direttive? Una testimonianza narrata da un Testimone dell’epoca ben ne illustra le assurde conseguenze: potevo sopravvivere e andare avanti bene con un solo rene sano. Scelsi di farmi togliere il rene. Il giorno prima dell’operazione il capo dell’équipe per i trapianti di reni venne a chiedermi se accettavo di mettere il rene cui rinunciavo a disposizione di un giovane paziente i cui reni avevano smesso di funzionare. Pare che, sebbene l’arteria che alimentava il rene non funzionasse, il rene stesso fosse in buone condizioni. Il medico desiderava avere il mio rene, ma gli spiegai che come testimone di Geova dovevo conformarmi a quello che indica la legge di Dio a tale riguardo. […] Più tardi, quel giorno, lo informammo del nostro atteggiamento biblico rispetto alla carne umana e al suo uso, citando dalla Parola di Dio passi attinenti. Chiese se potevo avere una buona coscienza dopo aver negato al suo giovane paziente il mio rene. Rispondendo gli dissi che non potevo dare il mio rene perché non mi apparteneva, e che lo si doveva usare in armonia con la volontà di Colui che l’aveva creato. [La Torre di Guardia del 1°/6/1970, p. 349 ss.] Dopo oltre dodici anni, per incanto com’era comparso, il bando dei trapianti sparì per effetto di quanto sostenuto da La Torre di Guardia del 1°/9/1980, p.
  • 4. 31: La congregazione dovrebbe intraprendere qualche azione disciplinare nei confronti di un cristiano battezzato che accetta il trapianto di un organo umano, come una cornea o un rene? […] Si può anche sostenere che i trapianti d’organo sono diversi dal cannibalismo, dal momento che il ‘donatore’ non viene ucciso per essere mangiato. […] Mentre la Bibbia vieta esplicitamente il consumo di sangue, non c’è alcun comando biblico che vieti specificamente di introdurre nel proprio corpo tessuti di un’altra persona. Per questa ragione ciascun individuo […] deciderà in base alla propria coscienza ciò che può o non può fare davanti a Dio. Se qualcuno accettasse un trapianto, il comitato giudiziario della congregazione non prenderebbe misure disciplinari nei suoi confronti.” Ancora una volta, come nel caso delle vaccinazioni, non si fa ammenda da parte dei vertici del Movimento per i danni causati dal divieto fatto rispettare per anni sotto lo spauracchio dei “comitati giudiziari”! Scomparso il veto sui trapianti, anche la risibile tesi del “trapianto di personalità” per effetto di un trapianto di organo è scomparsa dalla letteratura geovista, allo stesso modo è svanita nel nulla la teoria del cuore come sede dei sentimenti; anzi, oggi, spudoratamente dimentichi di quanto affermato fino a qualche anno prima, i vertici del Movimento ironizzano su quest’ultima teoria: Gli antichi egizi credevano che il cuore fisico fosse la sede delle facoltà intellettuali e dei sentimenti. Pensavano anche che il cuore possedesse una volontà propria. I babilonesi dicevano che il cuore ospitasse sia l’intelligenza che l’amore. Secondo il filosofo greco Aristotele, il cuore era la sede dei sensi e la sfera d’attività dell’anima. Ma col passare del tempo e col crescere della conoscenza, queste concezioni vennero messe da parte. Infine si comprese cos’è effettivamente il cuore: una pompa che fa circolare il sangue in tutto il corpo. Il Direttivo geovista - senza fare alcun riferimento alla propria posizione ampiamente sostenuta in precedenza - con un disarmante candore afferma ora ciò che è lapalissiano per tutti da moltissimo tempo: Come dobbiamo dunque comprendere la parola “cuore”? […] Che straordinario numero di diverse funzioni e capacità vengono attribuite al cuore! Sono tutte nel cuore letterale?
  • 5. Difficilmente potrebbe essere così. […] è chiaro che sia il termine greco che quello ebraico tradotti “cuore” vengono usati dagli scrittori biblici per riferirsi alla serie di qualità emotive e morali che contribuiscono a formare l’intimo di una persona." [La Torre di Guardia del 1°/11/1984, p. 4 ss.] Un imbarazzante capitolo della storia del geovismo viene così chiuso lasciandosi dietro una scia di morti e invalidi che non sapranno mai perché hanno dovuto soffrire tanto inutilmente! Fino al 1985 l’organo ufficiale del geovismo, il quindicinale La Torre di Guardia, non era pubblicato simultaneamente in tutte le lingue; nel senso che l’edizione in lingua inglese dei periodici geovisti precedeva, per contenuto, quelle stampate in altre lingue, sicché - per esempio - l’edizione inglese del 15 febbraio 1956 non trattava gli stessi argomenti dell’edizione italiana recante la stessa data in copertina. Dal 1985 in poi la citata rivista stampa simultaneamente le proprie edizioni nelle principali lingue occidentali, fra le quali l'italiano. Sicché, prima del 1985, quando l'Organizzazione geovista modificava le proprie direttive, la novità appariva dapprima nell'edizione inglese della rivista, mentre in italiano si doveva attendere qualche mese. Per esempio, quando l'Organizzazione geovista mutò la direttiva circa la liceità dei trapianti d'organo, la novità apparve dapprima nell'edizione inglese della rivista del 15 marzo 1980, mentre in italiano si dovette attendere sino al 1° settembre di quello stesso anno. Dopo aver letto la nuova disposizione nell’edizione inglese della rivista, un “anziano” ne parlò con altri Testimoni di Geova al termine di un’adunanza di congregazione, ma la notizia suscitò una certa perplessità e diffidenza, poiché riusciva difficile credere che da un momento all'altro, dopo dodici anni di assoluto divieto, si potesse d'un tratto cambiare opinione. Alcuni, addirittura, ipotizzarono che l’informatore non avesse tradotto bene dall'inglese e l'atteggiamento della maggioranza fu: "anche se adesso le cose sono cambiate, è meglio che aspettiamo che sia l'Organizzazione a dircelo tramite la filiale, e non tu". Cosa significa tutto questo? Se fosse in base alla loro coscienza che i Testimoni di Geova assumono le decisioni, sarebbe logico attendersi da ciascuno di loro atteggiamenti e risposte non sempre coincidenti con quelli degli altri; se fosse
  • 6. vero che ai Testimoni di Geova è lasciata la massima libertà di coscienza nelle scelte, non sarebbero immediatamente disassociati in caso di decisioni non conformi alle direttive dell'Organizzazione; avremmo insomma, pur nel rispetto degli orientamenti generali, una risposta variegata alle istanze di coscienza. Tutto ciò, invece, non accade. Avviene proprio il contrario, cioè che tutti rispondono a determinate situazioni esattamente nella stessa maniera, ma, non appena la norma cambia, gli stessi tutti repentinamente cambiano seguendo la nuova direttiva. Fino al mese di agosto 1980 tutti i Testimoni italiani (fino al mese di febbraio, quelli di lingua inglese) nutrivano un'invincibile ripugnanza per qualunque trapianto d'organo; dal mese di settembre in poi (dal marzo, gli anglofoni) tale ripugnanza improvvisamente cessò. Ecco, quindi, che la mancanza di autodeterminazione avrebbe potuto causare il seguente paradosso: nell'ipotesi che due Testimoni di Geova, uno di lingua italiana e uno di lingua inglese, avessero avuto contemporaneamente bisogno di un trapianto di cuore a giugno del 1980, il primo non avrebbe potuto accettarlo e sarebbe morto, perché la norma a quel tempo vigente in Italia era contraria ai trapianti, il secondo l'avrebbe accettato perché guidato dalla nuova norma già vigente nelle nazioni di lingua inglese e avrebbe avuto salva la vita. Quindi, non libera espressione della propria, individuale, coscienza, ma acritica osservanza di norme e direttive altrui che devono essere accettate, pena l'intervento di sanzioni di varia natura e intensità. Achille Aveta Fonte: http://www.webalice.it/achille.aveta/trapianti.html