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Introduzione
L’uomo Ragno (Spider-Man) il cui vero nome è Peter Parker è un
personaggio dei fumetti creato da Stan Lee (testi) e Steve Ditko(disegni)
nel 1962, pubblicato dalla Marvel Comics.
Appare per la prima volta in Amazing Fantasy.
La saga prende subito piede e viene seguita da tanti grazie alla
semplicità e modestia del protagonista e al contesto in cui esso si
muove, passando da momenti d’azione a momenti che tutti noi viviamo
quotidianamente. Proprio questo è uno dei punti di forza della
creazione di Stan Lee, un personaggio che affronta minacce imponenti
pur conservando la sua vera dimensione di persona e essere umano,
non per niente più volte viene definito all’interno del fumetto
“l’amichevole Spider-Man di quartiere”.
Gli Albori del Fumetto
Peter Parker è un ragazzo come tanti altri, preso dai problemi più comuni
dell’adolescenza: lo studio, gli amici e l’amore. Peter ha perso i genitori in tenera
età e vive con gli zii, Ben Parker e May Parker (zia May), che lo hanno cresciuto
come se fosse loro figlio.
Peter è uno scolaro attento e studioso, ma anche timido e impacciato. Spesso
preso in giro dai compagni, tutto cambia quando viene morso da un ragno
radioattivo durante una dimostrazione sull’energia nucleare e la radioattività. Da
quel momento la vita di Peter cambia e tornato a casa si rende conto di aver
acquisito dei poteri sovraumani in seguito al morso, ora può arrampicarsi sulle
pareti, compiere balzi enormi e riesce a percepire i pericoli incombenti.
Peter Parker si sente un uomo nuovo, conscio delle sue nuove abilità: è più sicuro
di se e si sente il mondo in pugno e decide di sfruttare tutto questo per
guadagnare qualche soldo per aiutare gli zii.
Una sera dopo una sua esibizione, Peter si rifiutò di bloccare un ladro in fuga
asserendo che quello fosse compito della guardie. Qualche giorno dopo la casa
degli zii viene rapinata e zio Ben viene ucciso nel tentativo di fermare i ladri.
Peter sconvolto insegue il ladro per poi scoprire che era lo stesso che aveva
lasciato andare qualche giorno prima agli studi. Peter in quel momento ripensa
alla discussione fatta con lo zio qualche giorno prima, dalla quale scaturisce una
delle frasi più celebri di tutto il fumetto: “Da grandi poteri derivano grandi
responsabilità”. Qui Peter decide che d’ora in poi userà i suoi poteri soltanto per
la lotta contro il crimine.
Altre Produzioni e i nuovi Personaggi di Ditko

In seguito alla prima uscita vennero aggiunti nuovi personaggi e nuovi elementi.
Fra i più importanti e influenti sulla vita del protagonista probabilmente è stata la
comparsa di Mary J. Watson (apparsa per la prima volta nel 1965), che sarà la
persona di cui Peter si innamorerà e in seguito la moglie.
Fra gli altri ricordiamo alcuni dei “cattivi” della saga, fra cui il Dr.Octopus, il
Cervello Vivente, l’Uomo Sabbia, Lizard, il Goblin etc.
Numerose poi sono le trasposizioni in serie televisive a cartoni delle varie
versioni del fumetto.
Quando l’amichevole Spider-Man di quartiere va al Cinema…
Quando la produzione del film di Spider-Man(2002) viene affidata al noto regista
Sam Raimi (Trilogia de “La Casa”, “Pronti a Morire”) c’è di che star tranquilli che
quello che noi tutti abbiamo letto (o visto) sarà riprodotto con quel pizzico in più
di spettacolarizzazione che ci occorre per spendere i soldi del biglietto. Infatti, la
trama e il suo sviluppo nel film di Raimi è molto simile a quella della versione più
moderna del fumetto, con tanto di storia d’amore fra il giovane Spider-Man e
Mary Jane. Molte delle inquadrature si rifanno alle scene del fumetto, ma non
mancano poi i classici momenti di amore e teatralità.




                                        La presenza del fumetto è preponderante per quasi tutto il film, dall’inizio dove
                                        viene messa in evidenza la condizione sociale di Peter (il ragazzo nerd,
                                        impacciato) che poi viene morso dal ragno mutante (volutamente dei colori di
                                        cui vestirà Spider-Man e per incentivare il senso di mutazione), per poi passare
                                        al discorso e alla morte di Zio Ben e alla decisione di come sfruttare i nuovi
                                        poteri da parte di Peter. Il messaggio del fumetto è forte nel film di Raimi, dove
                                        non manca per l’appunto la celebre frase di Zio Ben ma dove non ci si scorda
                                        del pathos che può suscitare una storia d’amore ben incastrata nello
                                        svolgimento del film e che anch’essa si collega all’originale fumetto.
                                        Una storia dove qualunque adolescente si può identificare, come nel fumetto,
                                        ma anche un film volto ad un pubblico più ampio, capace di far emozionare e
                                        stupire.
Fra Cinema e Fumetto
Se Burton con quel suo Batman del 1989 da l’avvio ad una nuova
generazione di film basata su storie tratte da fumetti, Spider-Man
di Raimi del 2002 è quello che meglio riavvia e interpreta la fusione
fra questi due modi di raccontare storie (cinema e fumetto): non
solo Spider-Man è un fumetto fatto cinema ma è anche un film
decisamente all’avanguardia rispetto ai suoi predecessori nel
genere; infatti fa un uso sapiente delle nuove tecnologie in campo
di effetti visivi che riescono a dare meglio vita al personaggio senza
però esagerare, regalando quindi quel tocco in più di fantastico e
spettacolare che serve e non staccandosi troppo dal fumetto
originale.



                                 Come detto, il film è una buona trasposizione del fumetto su pellicola e sono tanti i
                                 riferimenti che possono dimostrarcelo: dal ragazzo timido e impacciato, alla storia
                                 dello zio Ben raccontata egregiamente senza cadere nel banale, alla vicenda del
                                 Goblin spettacolarizzata quel tanto che basta per rendere l’antagonista a suo modo
                                 interessante e profondo.
                                 Ovviamente però l’influenza del cinema c’è e è presente, come ad esempio la scena
                                 del laboratorio dove Peter viene morso dal ragno mutante o le scene dei baci fra
                                 Spider-Man e Mary Jane: infatti, nel primo esempio, il ragno originale che morse
                                 Peter non era un ragno mutante, ma un ragno radioattivo che ha poi provocato la
                                 mutazione del genoma di Peter. Da sottolineare questo fatto per ricordare e fare
                                 riferimento al periodo in cui Stan Lee scrisse il fumetto: era il 1962, il periodo della
                                 Guerra Fredda, dove il tema delle radiazioni e del nucleare era un argomento
                                 abbastanza ricorrente.
Spider-Man oggi e Riflessioni Personali
Dopo il primo film del 2002 ne uscirono altri due, con antagonisti
differenti (Spider-Man2 con Dr.Octopus del 2004 e Spider-Man3 con la
vicenda di Venom del 2007) che comunque mantennero la linea dettata
da Raimi, nel 2012 esce nelle sale The Amazing Spider-Man di Marc
Webb. A differenza della produzione di Raimi secondo me questo
quarto film dell’Arrampica-Muri si discosta in maniera abbastanza netta,
per quanto riguarda spettacolarizzazione degli effetti visivi e
interpretazione dei personaggi della saga, dal fumetto originale. Quello
che penso è che probabilmente ci si stia muovendo in una direzione per
l’appunto volta molto di più a spettacolarizzare questo tipo di pellicole
che ad una riproduzione cinematografica del fumetto, con tutto ciò che
esso comporta.


Cedendo il passo agli effetti visivi e a scene, a volte banali e scontate secondo me, si perde il messaggio del fumetto e la
profondità dei personaggi che su carta viene espressa, ma che al cinema perde a causa della valorizzazione di altri
fattori. A mio parere è eccezionale in The Amazing Spider-Man, per modo di dire, la scena dove il protagonista ripensa
al discorso fatto con Zio Ben, dove viene fatto un gran giro di parole per spiegare quello che Stan Lee e Raimi hanno
espresso con una frase molto semplice: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Credo tuttavia che questo sia
il risultato di un evoluzione del modo di pensare, sia degli adulti che dei ragazzi, dove si cerchino altri modi di provare
emozioni e che il medium, che sia cinema o fumetto o serie animata, si comporti di conseguenza, infatti tale
cambiamento del personaggio di Spider-Man si è verificato anche nei fumetti moderni e nelle serie animate dove il
protagonista affronta realtà molto diverse da quelle da cui sono partiti Stan Lee e Steve Ditko nel 1962.
In ogni caso penso che da grandi idee derivino grandi storie, e quella dell’Amichevole Spider-Man di quartiere è
senz’altro una di queste.
Tommaso Zambelli - SpiderMan

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  • 1.
  • 2. Introduzione L’uomo Ragno (Spider-Man) il cui vero nome è Peter Parker è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee (testi) e Steve Ditko(disegni) nel 1962, pubblicato dalla Marvel Comics. Appare per la prima volta in Amazing Fantasy. La saga prende subito piede e viene seguita da tanti grazie alla semplicità e modestia del protagonista e al contesto in cui esso si muove, passando da momenti d’azione a momenti che tutti noi viviamo quotidianamente. Proprio questo è uno dei punti di forza della creazione di Stan Lee, un personaggio che affronta minacce imponenti pur conservando la sua vera dimensione di persona e essere umano, non per niente più volte viene definito all’interno del fumetto “l’amichevole Spider-Man di quartiere”.
  • 3. Gli Albori del Fumetto Peter Parker è un ragazzo come tanti altri, preso dai problemi più comuni dell’adolescenza: lo studio, gli amici e l’amore. Peter ha perso i genitori in tenera età e vive con gli zii, Ben Parker e May Parker (zia May), che lo hanno cresciuto come se fosse loro figlio. Peter è uno scolaro attento e studioso, ma anche timido e impacciato. Spesso preso in giro dai compagni, tutto cambia quando viene morso da un ragno radioattivo durante una dimostrazione sull’energia nucleare e la radioattività. Da quel momento la vita di Peter cambia e tornato a casa si rende conto di aver acquisito dei poteri sovraumani in seguito al morso, ora può arrampicarsi sulle pareti, compiere balzi enormi e riesce a percepire i pericoli incombenti. Peter Parker si sente un uomo nuovo, conscio delle sue nuove abilità: è più sicuro di se e si sente il mondo in pugno e decide di sfruttare tutto questo per guadagnare qualche soldo per aiutare gli zii. Una sera dopo una sua esibizione, Peter si rifiutò di bloccare un ladro in fuga asserendo che quello fosse compito della guardie. Qualche giorno dopo la casa degli zii viene rapinata e zio Ben viene ucciso nel tentativo di fermare i ladri. Peter sconvolto insegue il ladro per poi scoprire che era lo stesso che aveva lasciato andare qualche giorno prima agli studi. Peter in quel momento ripensa alla discussione fatta con lo zio qualche giorno prima, dalla quale scaturisce una delle frasi più celebri di tutto il fumetto: “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Qui Peter decide che d’ora in poi userà i suoi poteri soltanto per la lotta contro il crimine.
  • 4. Altre Produzioni e i nuovi Personaggi di Ditko In seguito alla prima uscita vennero aggiunti nuovi personaggi e nuovi elementi. Fra i più importanti e influenti sulla vita del protagonista probabilmente è stata la comparsa di Mary J. Watson (apparsa per la prima volta nel 1965), che sarà la persona di cui Peter si innamorerà e in seguito la moglie. Fra gli altri ricordiamo alcuni dei “cattivi” della saga, fra cui il Dr.Octopus, il Cervello Vivente, l’Uomo Sabbia, Lizard, il Goblin etc. Numerose poi sono le trasposizioni in serie televisive a cartoni delle varie versioni del fumetto.
  • 5. Quando l’amichevole Spider-Man di quartiere va al Cinema… Quando la produzione del film di Spider-Man(2002) viene affidata al noto regista Sam Raimi (Trilogia de “La Casa”, “Pronti a Morire”) c’è di che star tranquilli che quello che noi tutti abbiamo letto (o visto) sarà riprodotto con quel pizzico in più di spettacolarizzazione che ci occorre per spendere i soldi del biglietto. Infatti, la trama e il suo sviluppo nel film di Raimi è molto simile a quella della versione più moderna del fumetto, con tanto di storia d’amore fra il giovane Spider-Man e Mary Jane. Molte delle inquadrature si rifanno alle scene del fumetto, ma non mancano poi i classici momenti di amore e teatralità. La presenza del fumetto è preponderante per quasi tutto il film, dall’inizio dove viene messa in evidenza la condizione sociale di Peter (il ragazzo nerd, impacciato) che poi viene morso dal ragno mutante (volutamente dei colori di cui vestirà Spider-Man e per incentivare il senso di mutazione), per poi passare al discorso e alla morte di Zio Ben e alla decisione di come sfruttare i nuovi poteri da parte di Peter. Il messaggio del fumetto è forte nel film di Raimi, dove non manca per l’appunto la celebre frase di Zio Ben ma dove non ci si scorda del pathos che può suscitare una storia d’amore ben incastrata nello svolgimento del film e che anch’essa si collega all’originale fumetto. Una storia dove qualunque adolescente si può identificare, come nel fumetto, ma anche un film volto ad un pubblico più ampio, capace di far emozionare e stupire.
  • 6. Fra Cinema e Fumetto Se Burton con quel suo Batman del 1989 da l’avvio ad una nuova generazione di film basata su storie tratte da fumetti, Spider-Man di Raimi del 2002 è quello che meglio riavvia e interpreta la fusione fra questi due modi di raccontare storie (cinema e fumetto): non solo Spider-Man è un fumetto fatto cinema ma è anche un film decisamente all’avanguardia rispetto ai suoi predecessori nel genere; infatti fa un uso sapiente delle nuove tecnologie in campo di effetti visivi che riescono a dare meglio vita al personaggio senza però esagerare, regalando quindi quel tocco in più di fantastico e spettacolare che serve e non staccandosi troppo dal fumetto originale. Come detto, il film è una buona trasposizione del fumetto su pellicola e sono tanti i riferimenti che possono dimostrarcelo: dal ragazzo timido e impacciato, alla storia dello zio Ben raccontata egregiamente senza cadere nel banale, alla vicenda del Goblin spettacolarizzata quel tanto che basta per rendere l’antagonista a suo modo interessante e profondo. Ovviamente però l’influenza del cinema c’è e è presente, come ad esempio la scena del laboratorio dove Peter viene morso dal ragno mutante o le scene dei baci fra Spider-Man e Mary Jane: infatti, nel primo esempio, il ragno originale che morse Peter non era un ragno mutante, ma un ragno radioattivo che ha poi provocato la mutazione del genoma di Peter. Da sottolineare questo fatto per ricordare e fare riferimento al periodo in cui Stan Lee scrisse il fumetto: era il 1962, il periodo della Guerra Fredda, dove il tema delle radiazioni e del nucleare era un argomento abbastanza ricorrente.
  • 7. Spider-Man oggi e Riflessioni Personali Dopo il primo film del 2002 ne uscirono altri due, con antagonisti differenti (Spider-Man2 con Dr.Octopus del 2004 e Spider-Man3 con la vicenda di Venom del 2007) che comunque mantennero la linea dettata da Raimi, nel 2012 esce nelle sale The Amazing Spider-Man di Marc Webb. A differenza della produzione di Raimi secondo me questo quarto film dell’Arrampica-Muri si discosta in maniera abbastanza netta, per quanto riguarda spettacolarizzazione degli effetti visivi e interpretazione dei personaggi della saga, dal fumetto originale. Quello che penso è che probabilmente ci si stia muovendo in una direzione per l’appunto volta molto di più a spettacolarizzare questo tipo di pellicole che ad una riproduzione cinematografica del fumetto, con tutto ciò che esso comporta. Cedendo il passo agli effetti visivi e a scene, a volte banali e scontate secondo me, si perde il messaggio del fumetto e la profondità dei personaggi che su carta viene espressa, ma che al cinema perde a causa della valorizzazione di altri fattori. A mio parere è eccezionale in The Amazing Spider-Man, per modo di dire, la scena dove il protagonista ripensa al discorso fatto con Zio Ben, dove viene fatto un gran giro di parole per spiegare quello che Stan Lee e Raimi hanno espresso con una frase molto semplice: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Credo tuttavia che questo sia il risultato di un evoluzione del modo di pensare, sia degli adulti che dei ragazzi, dove si cerchino altri modi di provare emozioni e che il medium, che sia cinema o fumetto o serie animata, si comporti di conseguenza, infatti tale cambiamento del personaggio di Spider-Man si è verificato anche nei fumetti moderni e nelle serie animate dove il protagonista affronta realtà molto diverse da quelle da cui sono partiti Stan Lee e Steve Ditko nel 1962. In ogni caso penso che da grandi idee derivino grandi storie, e quella dell’Amichevole Spider-Man di quartiere è senz’altro una di queste.