Nella biopolitica ipermoderna siamo attori, registi e pubblico di spettacoli a valenza socioeconomica: ruoli, emozioni e relazioni sono “messi al lavoro”. Siamo quindi prosumer, consumatori-produttori, che co-progettano e co-valutano i prodotti. Incrociando questi due modelli col benessere, inteso come sentimento che incontra la vita, emerge un “turbobenessere” biopolitico, in cui anche il benessere pare virare ambiguamente verso la sfera produttiva. Invertendo gestalticamente figura e sfondo colgo, infatti, talune contraddizioni: tratteggerò alcune piste di riflessione e una possibile soluzione. L'approccio è lewiniano (lo studio dei campi di forze psicosociali) e il metodo sfrutta la capacità dei modelli, applicati ad altre discipline, di evidenziare forze inaspettate. Come formatore/orientatore/consulente, il tema è particolarmente stimolante perchè evidenzia una zona d'ombra, che può chiarire come adeguare paradigmi e pratiche in campo sociosanitario, e in generale nelle relazioni di aiuto.
Una lettura del modello di benessere di Spaltro incrociata con le biopolitiche del lavoro e col prosumerismo. Apparenti paradossi e considerazioni sia per il nuovo welfare che per la social innovation.
Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
Perdita e Lutto, analisi dei contributi portati dalle neurosceinze e dalla prospettiva ermeneutico fenomenologica nella elaborazione di lutto e perdita
Aggressivita’ femminile nella prospettiva professionaleMarianna Bello
Partendo dall’esaminare le aspirazioni di carriera e le convinzioni che le donne hanno delle proprie capacità.
Verrà esaminata quindi, l’influenza che gli STEREOTIPI hanno sulla performance delle donne lavoratrici e la correlazione con il costrutto dell’aggressività.
Sarà mostrata una RICERCA che ha voluto verificare empiricamente:
- la presenza di aggressività nelle donne impegnate in professioni manageriali e nelle donne casalinghe;
-in che modo l’aggressività si distribuisce nelle due categorie professionali;
-indagare l’eventuale relazione tra aggressività e autostima di base;
-esplorare le variabili che più di altre risultano correlate all’aggressività.
Qual’ è la ragione per cui le donne non raggiungono mai, o solo molto raramente i vertici professionali?
Nella biopolitica ipermoderna siamo attori, registi e pubblico di spettacoli a valenza socioeconomica: ruoli, emozioni e relazioni sono “messi al lavoro”. Siamo quindi prosumer, consumatori-produttori, che co-progettano e co-valutano i prodotti. Incrociando questi due modelli col benessere, inteso come sentimento che incontra la vita, emerge un “turbobenessere” biopolitico, in cui anche il benessere pare virare ambiguamente verso la sfera produttiva. Invertendo gestalticamente figura e sfondo colgo, infatti, talune contraddizioni: tratteggerò alcune piste di riflessione e una possibile soluzione. L'approccio è lewiniano (lo studio dei campi di forze psicosociali) e il metodo sfrutta la capacità dei modelli, applicati ad altre discipline, di evidenziare forze inaspettate. Come formatore/orientatore/consulente, il tema è particolarmente stimolante perchè evidenzia una zona d'ombra, che può chiarire come adeguare paradigmi e pratiche in campo sociosanitario, e in generale nelle relazioni di aiuto.
Una lettura del modello di benessere di Spaltro incrociata con le biopolitiche del lavoro e col prosumerismo. Apparenti paradossi e considerazioni sia per il nuovo welfare che per la social innovation.
Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
Perdita e Lutto, analisi dei contributi portati dalle neurosceinze e dalla prospettiva ermeneutico fenomenologica nella elaborazione di lutto e perdita
Aggressivita’ femminile nella prospettiva professionaleMarianna Bello
Partendo dall’esaminare le aspirazioni di carriera e le convinzioni che le donne hanno delle proprie capacità.
Verrà esaminata quindi, l’influenza che gli STEREOTIPI hanno sulla performance delle donne lavoratrici e la correlazione con il costrutto dell’aggressività.
Sarà mostrata una RICERCA che ha voluto verificare empiricamente:
- la presenza di aggressività nelle donne impegnate in professioni manageriali e nelle donne casalinghe;
-in che modo l’aggressività si distribuisce nelle due categorie professionali;
-indagare l’eventuale relazione tra aggressività e autostima di base;
-esplorare le variabili che più di altre risultano correlate all’aggressività.
Qual’ è la ragione per cui le donne non raggiungono mai, o solo molto raramente i vertici professionali?
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Comportamento
di aiuto
Comportamento
prosociale
Altruismo
Comportamento prosociale::
è un’azione compiuta al fine di beneficiare
un’altra persona.
Altruismo:
è il desiderio di aiutare un’altra persona
anche se comporta un costo personale.
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Motivazioni al comportamento
prosociale e all’altruismo
Le persone aiutano solo quando c’è
qualche forma di beneficio per se
stessi o anche quando non c’è
nessun vantaggio personale ?
Le persone aiutano sulla base di una
motivazione egoistica o anche sulla
base di una motivazione altruistica ?
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Spiegazione evoluzionistica
Psicologia evoluzionistica:
settore della psicologia che cerca di
spiegare il comportamento sociale
sulla base di principi evoluzionistici
(ad es. principio della selezione
naturale).
Darwin:
l’altruismo non è coerente con il
principio della selezione naturale.
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Spiegazione evoluzionistica
Selezione parentale (Kin selection)
Darwinismo moderno:
Selezione parentale (Kin
selection):
Il comportamento altruistico
sarebbe presente soprattutto
verso le persone con le quali si
condivide gran parte del corredo
genetico.
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Burnestein, Crandall e Kitayama (1994):
aiuto in caso di vita o morte a tre
persone che differivano sulla base della
parentela.
persone indicavano di aiutare con più
probabilità coloro con cui è più stretta
la parentela
però solo quando la loro vita era
direttamente minacciata
Spiegazione evoluzionistica
Selezione parentale (Kin selection)
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Teoria dello scambio sociale
Le persone sono motivate a massimizzare
i benefici e minimizzare i costi.
Aiutare gli altri può avere dei vantaggi:
probabilità di essere ricambiati
sollievo
approvazione sociale, autostima.
Ma se vi sono costi alti, la probabilità di
aiuto diminuisce.
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Motivazione altruistica:
il ruolo dell’empatia.
Batson (anni 80):
le persone aiutano in base ad una
motivazione altruistica, in particolare
quando provano EMPATIA per la
persona in stato di bisogno.
EMPATIA: capacità di sentire come la
persona si sente.
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MODELLO DELL’EMPATIA-ALTRUISMO
EMPATIA
MOTIVAZIONE
ALTRUISTICA
AIUTO
AIUTO
EMPATIA
MOTIVAZIONE
EGOISTICA
FUGA
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Esp. Batson e colleghi (1981)
Compito: osservare Elaine che riceve
delle scosse elettriche.
VI:
Empatia:
Elaine atteggiamenti simili vs. diversi.
Possibilità di fuga:
osservare o meno Elaine.
VD: disponibile a prendere il posto di
Elaine ?
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0
20
40
60
80
100
Diverso Simile
Percentuale di persone
disponibili ad aiutare
Fuga facile
Fuga difficile
Motivazione altruistica:
compassione,
commozione, etc.
Motivazione egoistica:
sconvolto, addolorato,
etc.
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Motivazione altruistica:
il ruolo dell’empatia.
Quando si prova empatia?
Empatia disposizionale (Davis)
Empatia situazionale: prendere la
prospettiva della persona in stato di
bisogno.
Indotta dalla situazione
Somiglianza (in diversi aspetti)
Affetto (relazioni di condivisione)
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Motivazioni al comportamento
prosociale e all’altruismo
Perché le persone aiutano ?
Motivazione egoistica:
Spiegazioni evoluzionistiche
Teoria dello scambio sociale
Motivazione altruistica:
Relazioni di condivisione
Modello di Batson
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Determinanti individuali al
comportamento prosociale
Esiste veramente una personalità
prosociale?
Hartshorne e May (1929):
osservano l’altruismo di 10.000
studenti in diverse situazioni
Il grado in cui studenti erano
prosociali in una situazione non
correlato altissimo con l’altruismo
in un’altra situazione (= 0,23)
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Le persone spesso aiutano in modi
differenti.
Eagly e Crowly (1986): uomini e donne.
Però cambia in funzione della
situazione (estranei: uomini > donne)
(amici: donne > uomini)
Inoltre, chi è di buon umore aiuta di più.
Determinanti individuali al
comportamento prosociale
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Perché chi è di buon umore aiuta di più?
Prolungare lo stato positivo.
Affect priming model: Interpretazione
dell’evento in modo positivo.
Affect as information: se mi sento bene,
allora la situazione è sicura quindi posso
dare.
L’umore positivo porta ad una maggiore
attenzione al sé, quindi a comportarsi in
accordo con i propri valori.
Determinanti individuali al
comportamento prosociale
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“L’altruista di oggi potrebbe essere lo
spettatore passivo di domani” (Latané e
Darely, 1969).
Le condizioni sociali ed ambientali
esercitano un’influenza sulla possibilità di
intervenire in caso di emergenza.
Determinanti situazionali del
comportamento prosociale
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0
20
40
60
80
100
molta media poca
fretta
percentuale
Problemi professionali
Buon samaritano
Quando si ha fretta
Esp. di Darley e Batson (1973): studenti di teologia
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La presenza di altri nelle situazioni di emergenza
Esp. di Latané e Rodin (1969)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
due estranei due amici solo
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La presenza di altri nelle
situazioni di emergenza
La diffusione di responsabilità
riduce la probabilità di aiuto
Ignoranza collettiva: nelle
situazioni ambigue guardo gli altri
per capire cosa fare.
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Fare leva su
la norma della reciprocità.
Il senso di responsabilità sociale
il senso di giustizia
i vantaggi personali dell’aiuto (autostima, etc.)
Aumentare l’empatia:
somiglianza con la persona in stato di bisogno
mettersi nei panni dell’altro
Per i casi di emergenza:
rendere consapevoli del ruolo delle condizioni
sociali ed ambientali
Cosa fare per aumentare i
comportamenti prosociali ?