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LA	CRISI	DI	IMPRESA	
PREVENZIONE	E	SOLUZIONE	
	
DOTT.	GIOVANNI	RUBIN	
	
Terni,	5	maggio	2017	
1	do2.	Giovanni	Rubin
2	do2.	Giovanni	Rubin	
IL	CONCETTO	DI	INSOLVENZA	NELLA	LEGGE	FALLIMENTARE	
Art.	5	L.F.	
Lo	 stato	 di	 insolvenza	 si	 manifesta	 con	 inadempimenA	 od	 altri	 faB	 esteriori,	 i	 quali	
dimostrino	 che	 il	 debitore	 non	 è	 più	 in	 grado	 di	 soddisfare	 regolarmente	 le	 proprie	
obbligazioni	
		
Art.	160	L.F.	
ai	fini	di	cui	al	primo	comma	per	stato	di	crisi	si	intende	anche	lo	stato	di	insolvenza.	
		
Art.	1,	D.Lgs.	270/1999	
L'amministrazione	 straordinaria	 e'	 la	 procedura	 concorsuale	 della	 grande	 impresa	
commerciale	 insolvente,	 con	 finalita'	 conservaAve	 del	 patrimonio	 produBvo,	 mediante	
prosecuzione,	riaBvazione	o	riconversione	delle	aBvita'	imprenditoriali
3	do2.	Giovanni	Rubin	
IL	CONCETTO	DI	INSOLVENZA	NEL	CODICE	CIVILE	
Art.	562	c.c.	
Se	 la	 cosa	 donata	 è	 perita	 per	 causa	 imputabile	 al	 donatario	 […]	 e	 il	 donatario	 è	 in	 tu2o	 o	 in	 parte	
insolvente	[…]	
		
Art.	755	c.c.	
In	caso	di	insolvenza	di	un	coerede,	la	sua	quota	di	debito	ipotecario	è	riparAta	in	proporzione	tra	tuB	gli	
altri	coeredi	
		
Art.	1186	c.c.	
L'amministrazione	 straordinaria	 e'	 la	 procedura	 concorsuale	 della	 grande	 impresa	 commerciale	
insolvente,	con	finalita'	conservaAve	del	patrimonio	produBvo,	mediante	prosecuzione,	riaBvazione	o	
riconversione	delle	aBvita'	imprenditoriali	
		
Art.	1959	c.c.	
Sopravvenuta	insolvenza	del	mandante	/	le	condizioni	patrimoniali	[…]	sono	divenute	tali	da	rendere	
notevolmente	difficile	il	soddisfacimento	del	credito	
		
Inadempienza	contra@uale	o	incapacità	di	soddisfare	i	creditori
4	do2.	Giovanni	Rubin	
IL	CONCETTO	DI	INSOLVENZA	NELLA	GIURISPRUDENZA	
Cass.	2055/1983	
Cass.	10952/2015	
	
DisAnione	tra:	
	
Insolvenza	in	a2o	è	irreversibilità	
	
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5	do2.	Giovanni	Rubin	
GLI	STADI	DELLA	CRISI	PER	GUATRI	
1.  Incubazione	della	crisi,	manifestazioni	di	inefficienza;	
2.  Manifestazione	della	crisi,	aumento	del	livello	di	indebitamento;	
3.  Grave	squilibrio	finanziario;	
4.  Insolvenza.	
	
	
Crisi	per	l’economia	aziendale	
Incapacità	corrente	dell’azienda	di	generare	flussi	di	cassa,	presenA	e	prospeBci,	
sufficienA	 a	 garanAre	 l’adempimento	 delle	 obbligazioni	 già	 assunte	 e	 di	 quelle	
pianificate.
6	do2.	Giovanni	Rubin	
LINEE	GUIDA	DEL	CONSIGLIO	NAZIONALE
7	do2.	Giovanni	Rubin	
LINEE	GUIDA	DEL	CONSIGLIO	NAZIONALE	(conGnua)
8	do2.	Giovanni	Rubin	
LA	RIFORMA	RORDORF	(DDL	S-2681)	
•  stato	di	crisi	come	probabilità	di	futura	insolvenza	anche	tenendo	conto	delle	
elaborazioni	della	scienza	aziendalis;ca.	
		
•  mantenendo	 l’a2uale	 nozione	 di	 insolvenza,	 evento	 che	 può	 presentarsi	 ad	
ogni	livello	di	svolgimento	dell’aBvità	economica.	
		
•  incenAvare	l’emersione	anAcipata	della	crisi	(procedure	di	allerta).	
	
Il	miglior	modo	per	affrontare	la	crisi	è	agire	prima	che	divenG	irreversibile	
	
-  Emersione	an;cipata;	
-  Con;nuità	aziendale	vs	interesse	dei	creditori
9	do2.	Giovanni	Rubin	
LA	RIFORMA	RORDORF	(DDL	S-2681)	
•  Porre	a	carico	degli	organi	di	controllo	societari	l’obbligo	di	avvisare	immediatamente	
l’organo	amministraAvo	dell’esistenza	di	fondaA	indizi	della	crisi	da	individuare	secondo	
parametri	corrisponden;	a	quelli	rilevan;	ai	fini	del	riconoscimento	delle	misure	premiali	
•  Imporre	 ai	 creditori	 pubblici	 qualificaA	 […]	 l’obbligo	 di	 segnalare	 […]	 il	 perdurare	 di	
inadempimen;	 di	 importo	 rilevante,	 […]	 tali	 da	 assicurare	 l’anAcipata	 e	 tempesAva	
emersione	della	crisi	
		
•  Il	requisito	della	tempesAvità	ricorre	esclusivamente	quando	il	debitore	ha	proposta	una	
delle	prede2e	istanze	entro	il	termine	di	sei	mesi	dal	verificarsi	di	determinaA	indici	di	
natura	finanziaria	da	individuare	considerando	in	parAcolare	il	rapporto	tra	mezzi	propri	
e	mezzi	di	terzi,	l’indice	di	rotazione	dei	crediG,	l’indice	di	rotazione	del	magazzino	e	
l’indice	di	liquidità.	
	
è	Richiamo	all’analisi	finanziaria
10	do2.	Giovanni	Rubin	
L’ANALISI	PER	INDICI:	METODO	DUPONT
11	do2.	Giovanni	Rubin	
L’ANALISI	PER	INDICI:	DDL	S-2681	
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L’ANALISI	PER	INDICI:	DDL	S-2681	
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13	do2.	Giovanni	Rubin	
MONITORAGGIO	ANDAMENTALE	DA	PARTE	DELLE	BANCHE	
EBITDA	è	valutazione	compensi	amministratori	e	canoni	di	leasing	
	
	
	
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PN	al	ne2o	di	dividendi,	versamenA	dovuA	dai	soci	e	azioni	proprie	ed	
eventualmente	dell’effe2o	dell’operazione	di	leasing.	
	
Considera	il	solo	PN	“tangibile”	ed	il	debito	implicito	nei	contraB	di	leasing
14	do2.	Giovanni	Rubin	
DDL	S-2681	
I	richiami	agli	indici	di	bilancio	del	DDL	S-2681	sono	dei	veri	indicatori	prediBvi	
della	crisi	o	si	è	di	fronte	ad	un	falso	posiAvo?	
	
	
-  Principio	di	revisione	ISA	570,	Con;nuità	aziendale;	
-  Principi	di	comportamento	del	collegio	sindacale	n.	11;	
-  Principio	contabile	OIC	6.
15	do2.	Giovanni	Rubin	
SEGNALI	D’ALLERTA	
Interni.	
Si	dividono	in	segnali	quanAtaAvi	e	segnali	qualitaAvi.	
	
Esterni.	
Si	manifestano	Apicamente	con	inadempimenA.	
	
-  Centrale	civile	(Tribunale	delle	esecuzioni,	RR.II.)	
-  Centrale	rischi	(Banca	d’Italia)	
-  Casse2o	fiscale	è	aGvazione	degli	en;	o	perdita	privilegio	
-  DURC	è	aGvazione	degli	en;	o	perdita	privilegio
16	do2.	Giovanni	Rubin	
I	SEGNALI	INTERNI:	INDICATORI	QUANTITATIVI	
-  Riduzione	del	fa2urato;	
-  Trend	negaAvo	della	marginalità	(ROI	e	ROS);	
-  Indici	di	sostenibilità	con	trend	negaAvo	(DSCR,	EBITDA/OF,	EBITDA/PFN);	
-  AssoBgliamento	del	margine	di	sicurezza	nella	BEP	analysis;	
-  Capitale	circolante	ne2o	negaAvo;	
-  Cash	flow	storico	e	prospeBco	negaAvo;	
-  Deficit	patrimoniale;	
-  Eccessiva	dipendenza	da	linee	di	credito	a	breve	termine;	
-  Mancato	rinnovo	di	affidamenA	“storici”;	
-  Cambiamento	forme	di	pagamento	concesse	dai	fornitori	(riduzione	fidi	
commerciali);	
-  Cessazione	del	sostegno	finanziario	da	parte	dei	soci	o	di	altri	finanziatori;	
-  Riduzione	del	capitale	per	perdite	(ar2.	2446,	2447,	2482-bis,	2482-ter	c.c.)
17	do2.	Giovanni	Rubin	
I	SEGNALI	INTERNI:	INDICATORI	QUALITATIVI	
-  Perdita	mercaA	fondamentali;	
-  Perdita	di	clienA	chiave;	
-  Perdita	di	contraB	di	distribuzione;	
-  Perdita	di	concessioni	allo	sfru2amento;	
-  Perdita	di	fornitori	strategici;	
-  Nuovi	concorrenA;	
-  ProdoB	sosAtuAvi;	
-  Aumento	del	grado	di	obsolescenza	del	prodo2o;	
-  Perdita	di	componenA	della	direzione	con	responsabilità	strategiche;	
-  Approvvigionamento	difficile;	
-  Modifiche	legislaAve	(incenAvi,	anAtrust,	ecc.);	
-  ProcedimenA	legali	in	corso;	
-  AccertamenA	tributari.
18	do2.	Giovanni	Rubin	
LA	MIGLIOR	VERIFICA:	OIC	9	IMPAIRMENT	TEST	
L’OIC	9	disciplina	il	c.d.	impairment	test,	ossia	un	processo	matemaAco	di	verifica	
dell’aBvo	patrimoniale.	
	
ABvo	patrimoniale	deve	essere	iscri2o	ad	un	valore	non	superiore	a	quello	
recuperabile	è	Necessità	di	avere	un	business	plan	aMendibile	
	
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A2enta	verifica	di	calcolo	su	un	eventuale	Terminal	Value
19	do2.	Giovanni	Rubin	
IMPAIRMENT	TEST	E	PROCEDURE	DI	ALLERTA
20	do2.	Giovanni	Rubin	
GLI	STADI	EVOLUTIVI	DELLA	CRISI	E	L’ALLERTA	
1)  Crisi	economica	
2)  Crisi	finanziaria	
3)  Rischio	d’insolvenza	
4)  Insolvenza	prospeBca	
5)  Insolvenza	
6)  Dissesto	
Procedure	di	allerta	(early	warnings)
21	do2.	Giovanni	Rubin	
I	METODI	STATISTICI	
1)  Z	score	(Altman,	1968)	
2)  Z’	score	(Altman,	1993)	
3)  Z’’	score	(Altman,	Hartzell,	Peck,	1995)	
4)  O	score	(Ohlson,	1980)	
5)  Zmijewski	(omonimo,	1984)	
6)  F	score	(Piotroski,	2002)
22	do2.	Giovanni	Rubin	
Z	Score	
Analisi	mulAvariata	a2raverso	un’equazione	lineare.	
Campione	di	66	aziende	quotate	(33	sane,	33	in	default,	95%	riscontri	posiAvi)	
	
Z=1.2(X1)+1.4(X2)+3.3(X3)+0.6(X4)+0.999(X5)
Dove:	
	
X1=Capitale	circolante	ne2o/Totale	aBvità;	
X2=UAle	non	distribuito/Totale	aBvità;	
X3=EBIT/Totale	aBvità;	
X4=Valore	di	mercato	del	capitale/Totale	debiA;	
X5=Ricavi	delle	vendite/Totale	aBvità.	
	
Z	>	2,99	rischio	nullo,	2,99	>	Z	>1,81	grey	area,	Z	<	1,81	alto	rischio
23	do2.	Giovanni	Rubin	
Z’	Score	
Il	lavoro	è	esteso	alle	imprese	non	quotate.	
	
	
Z’=0.717(X1)+0,847(X2)+3.107(X3)+0.42(X4)+0.998(X5)	
	
	
	
Z	>	2,90	rischio	nullo,	2,99	>	Z	>1,23	grey	area,	Z	<	1,23	alto	rischio
24	do2.	Giovanni	Rubin	
Z’’	SCORE	
Il	modello	viene	reso	fruibile	anche	per	i	paesi	emergenA,	togliendo	la	variabile	
X5	(troppo	tarata	sul	modello	industriale).	
Il	modello	risulta	più	performante	ed	è	ada2abile	alle	imprese	non	
manifa2uriere.	
	
Per	l’Italia:	Università	di	Ferrara	(2006)	ne	conferma	la	validità.	E.	Altman	e	
Danovi,	Falini	(2013)	ritengono	necessario	riparametrare	lo	studio.	
	
Z’’=3.25+6.56(X1)+3.26(X2)+6.72(X3)+1.05(X4)
25	do2.	Giovanni	Rubin	
O	SCORE	
Campione	di	105	imprese	in	bancaro2a	e	2.058	imprese	industriali	sane,	durante	
il	periodo	1970-1976	(validità	nel	96%	dei	casi).	
	
	
Dove:	
X1=Logaritmo	(totale	aBvità/prodo2o	nazionale	lordo	corre2o	per	l’inflazione);	
X2=DebiA	totali/totale	aBvità;	
X3=Capitale	circolante	ne2o/totale	aBvità;	
X4=DebiA	di	breve	periodo/aBvità	correnA;	
X5=1	se	il	totale	dei	debiA	è	superiore	al	totale	delle	aBvità,	0	altrimenA;	
X6=UAle	ne2o/totale	aBvità;	
X7=	Fondi	forniA	da	operazioni/totale	delle	passività	(il	numeratore	equivale	a	una	sorta	di	cash	flow	
operaAvo	e	pertanto	può	essere	approssimato	all'EBITDA);	
X8=1	se	l’uAle	ne2o	degli	ulAmi	due	anni	è	stato	negaAvo,	0	altrimenA;	
X9=(UAle	al	tempo	t	–	UAle	al	tempo	t-1)/UAle	al	tempo	t	+	UAle	al	tempo	t-1.a	
	
CUT	OFF	=	0,038
26	do2.	Giovanni	Rubin	
ZMIJEWSKI	
Modello	probit	su	40	società	in	bancaro2a	e	800	sane.	
Numero	troppo	rido2o	di	variabili.	
	
Zmijewski= -4.336-4.513(X1)+5.679(X2)+0.004(X3)
	
Dove:	
X1=UAle	ne2o/totale	aBvità;	
X2=DebiA	totali/totale	aBvità;	
X3=	DebiA	di	breve	periodo/aBvità	correnA.	
	
CUT	OFF	=	0,50
27	do2.	Giovanni	Rubin	
F	SCORE	
Misura	della	forza	finanziaria	di	una	compagnia.	Il	F-score	è	la	somma	dei	punteggi	di	nove	
test	sui	daA	di	bilancio.	VERO	=	1,	FALSO	=	0.	
	
1)  l’uAle	è	posiAvo;	
2)  il	flusso	di	cassa	operaAvo	è	posiAvo;	
3)  3)	l’uAle	+	le	aBvità	totali	all’inizio	dell’anno	–	lo	stesso	numero	per	l’anno	precedente	
è	posiAvo;	
4)  il	flusso	di	cassa	operaAvo	è	maggiore	dell’uAle;	
5)  debiA	a	lungo	termine	+	la	media	delle	aBvità	non	si	è	incrementato;	
6)  la	stessa	percentuale	è	aumentato;	
7)  non	ci	sono	staA	aumenA	di	versamento	di	capitale	rispe2o	all’anno	precedente;	
8)  il	margine	operaAvo	lordo	è	aumentato	rispe2o	all’anno	precedente;	
9)  il	turnover	delle	aBvità	è	aumentato		
	
8-9	Winner;	3-7	grey	area;	0-2	Loser
28	do2.	Giovanni	Rubin	
SE	I	DATI	DI	BILANCIO	NON	SONO	ATTENDIBILI?	M-SCORE	
Prof.	 Beneish	 impiega	 daA	 passaA	 relaAvi	 a	 imprese	 fraudolente	 e	 non,	 per	
calcolare	la	probabilità	che	il	bilancio	sia	manipolato.	
	
Il	 modello	 uAlizzato	 ha	 cara2ere	 olisAco	 in	 quanto	 considera	 due	 gruppi	 di	
variabili:	
1)  quelle	che	misurano	le	prestazioni	economico-finanziarie	dell’impresa;	
2)  quelle	 che	 esprimono	 incenAvi/possibilità	 di	 violare	 i	 principi	 contabili	 da	
parte	del	management.	
	
Il	 modello	 ha	 segnalato	 la	 manipolazione	 circa	 un	 anno	 e	 mezzo	 in	 anAcipo	
rispe2o	al	suo	disvelamento.	Anche	per	questo,	la	stessa	World	Bank	consiglia	
l’impiego	 del	 modello,	 come	 pure	 la	 AssociaAon	 of	 CerAfied	 Fraud	 Examiners	
(ACFE).	Ad	oggi,	con	la	Benford	Law,	è	un	caposaldo	della	forensic	accounAng.
29	do2.	Giovanni	Rubin	
M	SCORE
30	do2.	Giovanni	Rubin	
M	SCORE	(segue)
31	do2.	Giovanni	Rubin	
M	SCORE	(segue)	
ManipulaAon	Score	for	Italian	firms	(92%	di	a2endibilità):	
	
	
M	=	-6,2273	+	0,4488	*	DSRI	+	0,1871	*	GMI	+	0,2001	*	AQI	+	0,2819	*	DEPI	+	0,6288	*	LVGI	
	
	
SE	M	>	-4,14	è	elevata	probabilità	di	frode
32	do2.	Giovanni	Rubin	
VI	RINGRAZIO	DELL’ATTENZIONE	
do2.	Giovanni	Rubin	
	
viale	Trieste	n.	18/d	–	30029	San	SAno	di	Livenza	(VE)	
	
tel.	0421310521	
fax	0421310400	
e-mail			g.rubin@studiodanielerubin.it	
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Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.
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Procedure di allerta, indici predittivi della crisi e Riforma Rordorf