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Prevenzione dei rischi nel settore HORECA #2 |
Formazione Turismo
http://www.formaz ioneturismo.com/in- evidenz a/prevenz ione- dei- rischi- nel- settore- horeca- 2   March 11, 2013



Continuiamo a vedere brevemente quali rischi
possono incont rare i lavorat ori del set t ore
HORECA e, a volte, gli stessi ospiti della struttura
ricettiva, che inavvertitamente si trovano in
situazioni rischiose.
Anche questa volta l’elenco è solo indicativo, ma
può essere molto importante per rendere
cosciente soprattutto il datore di lavoro/direttore,
di quali e quante situazioni si possono creare che
pesano prima di tutto sul lavoratore e a catena
sull’economia e gest ione della st rut t ura.

Malat t ie prof essionali, demot ivazione,
disservizi, lament ele, recensioni negat ive, sono
alcune delle conseguenze negative (e che
approfondiremo ulteriormente in seguito). Ricordiamo che la recente legislazione ha inasprito
fortemente le pene amministrative e penali di chi non si adegua alla normativa vigente,
applicando sanzioni dai 2000 Euro al carcere.

Rumore
Il settore alberghiero e della ristorazione è contraddistinto da un elevat o livello di
inquinament o acust ico: si pensi, per esempio, al rumore in cucina o in lavanderia, ai segnali di
allarme acustici, alle lavastoviglie, agli impianti, al sistema di ventilazione, alle macchinette per il
caffè, alle operazioni di pulizia, alla musica nei bar e, ovviamente, alle chiacchiere di colleghi e
ospiti.
Sussiste un problema di rumore eccessivo se i lavoratori sono costretti ad alzare la voce per
farsi sentire dal proprio vicino. L’esposizione ripetuta al rumore per lunghi periodi può avere
conseguenze negative sull’udito.

Cosa si può fare?
• Valutare il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al minimo i rischi
e informare il personale.
• Rimuovere fonti di rumore pericolose dal luogo di lavoro.
• Indossare adeguate protezioni acustiche.

Sostanze pericolose
Le sostanze pericolose possono causare lesioni o malat t ie da cont at t o o da uso scorret t o.
Nel settore alberghiero e della ristorazione sono presenti numerose sostanze molto pericolose
per i lavoratori: det ergent i, det ersivi e brillant ant i per lavast oviglie, liquidi disgorgant i,
prodot t i sgrassant i per il f orno, det ergent i per sanit ari, candeggina, prodot t i
disinf et t ant i e disincrost ant i. I rischi maggiori sono di contatto con la cute o gli occhi oppure
di inspirazione o ingestione.
Molte sostanze chimiche detergenti sono pericolose perché corrosive e, se portate
accidentalmente a contatto con pelle o occhi, possono causare ustioni. In assenza di controlli
adeguati, alcuni di questi prodotti possono provocare dermatiti (pelle secca, dolorante o con
problemi di desquamazione) o altre forme di irritazione cutanea nonché asma e problemi
respiratori. Tra le cause di dermat it e rientra inoltre il contatto con alimenti quali succhi di frutta
e verdura, proteine di pesce, molluschi, carne e farina. Un’altra fonte di sostanze irritanti o
pericolose deriva dall’emissione di fumi e vapori di cucina nonchè dal fumo passivo.

Cosa si può fare?
• Tenere detersivi e detergenti in contenitori dversi, per forma o descrizione, da quelli per
alimenti. I contenitori con detergenti e detersivi devono essere contrassegnati da simboli che
permettano a tutti gli utenti di comprenderne la pericolosità.
• Utilizzare dispositivi di protezione durante l’uso di detersivi e detergenti pericolosi. I dispositivi
di protezione personali comprendono mascherine od occhiali di sicurezza, ove possibile
maschere protettive per evitare inalazioni, guanti di protezione, un grembiule di gomma e stivali
di sicurezza.
• Devono essere fornite istruzioni d’uso in cui figuri la descrizione dei pericoli per l’uomo e per
l’ambiente posti da questi agenti pulenti pericolosi, oltre che le necessarie misure di
prevenzione e le norme sul corretto comportamento da parte degli utilizzatori.

Gas compresso per la mescita di bevande
Nel settore alberghiero e della ristorazione è diffuso l’impiego di gas compresso per la mescita
di bevande. Si tratta di impianti composti da bombole di gas compresso, dotati di un sistema di
condutture nonché di dispositivi di controllo e miscelazione. In molti ristoranti e birrerie
l’impianto e le bombole di gas compresso sono collocati in cant ine scarsament e vent ilat e.
A seconda della concentrazione di gas e della durata dell’esposizione, i lavoratori possono
accusare mal di testa, sudorazione eccessiva, accelerazione del ritmo respiratorio,
accelerazione del battito cardiaco, difficoltà respiratoria (dispnea), capogiri, depressione
mentale, disturbi della vista e tremori. A concentrazioni più elevate l’anidride carbonica si
sostituisce all’ossigeno, con una conseguente scarsa ossigenazione dell’organismo, che a sua
volta è causa di alterazione della capacità di giudizio, perdita di coscienza e persino morte.

Manipolare anidride carbonica può avere conseguenze t ragiche.

Cosa si può fare?
• Conoscere i pericoli ed effettuare una valutazione del rischio che tenga conto di tutte le
persone che possono avere accesso o che lavorano nelle cantine. I datori di lavoro devono
informare il personale dei rischi specifici associati ai gas usati per mescere le bevande.
• Nei locali dove potrebbero verificarsi importanti fughe di gas, garantire un’adeguata
ventilazione e installare un sistema di rilevazione di gas munito di allarme.
• Collocare appositi segnali di avvertimento all’esterno dei locali in cui può verificarsi un’elevata
concentrazione di gas.
• Garantire un’illuminazione adeguata.
• L’accesso a queste zone circoscritte dev’essere limitato unicamente al personale autorizzato.
• Prevedere piani d’emergenza e formare i lavoratori sulle relative procedure.
• Ispezionare e sottoporre a regolare manutenzione tutte le tubature, le condutture e i
rubinetti, seguendo le istruzioni del fornitore. Un tecnico esterno dovrebbe effettuare
un’ispezione generale una volta all’anno.

Esposizione a temperature elevate
Nel settore alberghiero e della ristorazione non mancano i rischi da esposizione a temperature
elevate, soprattutto nelle operazioni di scarico delle merci, nelle cucine e nel servizio ai tavoli. Le
cucine sono ambient i caldi e umidi; condizioni che tendono ad aggravarsi ulteriormente nei
mesi estivi.
L’esposizione a calore eccessivo sul luogo di lavoro può provocare una serie di disturbi. I primi
indicatori di stress termico da calore sono la comparsa di eruzioni cut anee e sint omi di
sveniment o. Se non si corre ai ripari alla comparsa dei primi sintomi, si rischiano gravi
conseguenze per l’organismo tra cui colpi di calore, collassi e crampi da calore.

Cosa si può fare?
• Installare un impianto di ventilazione generale. Possono essere utili anche l’aria condizionata o
un sistema di raffreddamento locale. Nelle cucine professionali il metodo più efficace per
abbassare la temperatura ed eliminare i fumi e i vapori contenenti sostanze pericolose è quello
della ventilazione a dislocamento.
• Ridurre l’umidità tramite l’installazione di impianti di condizionamento e deumidificatori e
intervenendo sulle fonti di umidità (per esempio, bagni termostatici non coperti, scarichi e
valvole per vapore difettose).
• Predisporre distributori di acqua potabile fresca nei pressi dell’area di lavoro, per compensare
la perdita di liquidi.

Pericoli di incendio
Nel settore alberghiero e della ristorazione sussiste un elevato rischio di incendio, soprattutto
nelle cucine, dove si fa uso di gas, fiamma nuda, olio bollente e sostanze infiammabili.

Cosa si può fare?
• Mantenere attrezzature elettriche in buono stato e sottoporle a controlli regolari.
• Segnalare le vie di fuga e le uscite di sicurezza, mantenendo liberi gli accessi.
• Dotare l’azienda di estintori e ispezionarli regolarmente.
• Impartire a tutti i lavoratori una formazione in materia di sicurezza antincendio.

Pericoli psicosociali
I fattori di rischio psicosociale sono collegati all’organizzazione del lavoro e alla pressione
mentale richiesta sul lavoro. Rappresentano importanti fattori di rischio ordini contrastanti,
assenza di controllo sul lavoro e mancanza di sostegno da parte di colleghi o supervisori. I
lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione sono inoltre soggetti a prolungat i orari di
lavoro, spesso nelle ore not t urne e nei f ine set t imana. Anche il contatto con client i dif f icili
può essere f ont e di st ress e persino di molestie o abusi.
Lavorare nel settore alberghiero e della ristorazione non aiuta le relazioni sociali. Secondo
un’indagine Eurostat del 2002, il 47,5% dei lavoratori, almeno un giorno al mese, lavora per 10
ore o più di seguito, la media del monte ore settimanale di un dipendente è di 43,4 ore, il 71%
delle persone lavora di sera, dalle 18.00 alle 22.00, il 45% lavora di notte, dalle 22.00 alle 5.00,
l’83% lavora di sabato e il 69% di domenica, il 36% dichiara che l’orario di lavoro mal si concilia
con gli impegni famigliari o le relazioni sociali.

Cosa si può fare?
• Ridurre orari di lavoro prolungati e irregolari.
• Introdurre un orario di lavoro flessibile e servizi di custodia per i bambini per migliorare
l’equilibrio vita-lavoro dei dipendenti.
• Ridurre carichi di lavoro eccessivi, ridefinendo le mansioni.
• Coinvolgere i lavoratori nel processo decisionale.
• Migliorare la sicurezza dei lavoratori a contatto con la clientela e offrire loro una formazione
per aiutarli a gestire clienti difficili e aggressivi.

Per proteggere i lavoratori da tutti questi rischi è quindi indispensabile che i lavoratori siano ben
inf ormat i e f ormat i, che conoscano le procedure per lavorare in sicurezza, che gli ambienti di
lavoro siano resi il più sicuri possibile e che i lavoratori possano disporre di tutti i DPI che
necessitano.

Le attività sulla sicurezza sul lavoro sono tante in una struttura recettiva, ed i risultati che ne
derivano per i lavoratori e per gli ospiti che transitano, sono impareggiabili.

Dopo aver elencato i principali e possibili rischi, nel prossimo appuntamento vedremo cosa la
legislazione europea ed it aliana impone di f are al dat ore di lavoro e ai lavorat ori stessi per
essere ben informati e formati.

Dello st esso argoment o leggi anche:
• Prevenzione dei rischi nel settore HORECA # 1
• La sicurezza sul lavoro migliora efficienza e brand reputation

di Michele Trabucco – Responsabile sales and marketing di Lomac sicurezza, giornalista, già
receptionist in hotels, laureato in Economia dello sviluppo, corso UET in web marketing
turistico.
Puoi contattarmi a m.trabucco@lomacsicurezza.it e seguirmi su twitter

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Prevenzione dei rischi nel settore HORECA #2

  • 1. Prevenzione dei rischi nel settore HORECA #2 | Formazione Turismo http://www.formaz ioneturismo.com/in- evidenz a/prevenz ione- dei- rischi- nel- settore- horeca- 2 March 11, 2013 Continuiamo a vedere brevemente quali rischi possono incont rare i lavorat ori del set t ore HORECA e, a volte, gli stessi ospiti della struttura ricettiva, che inavvertitamente si trovano in situazioni rischiose. Anche questa volta l’elenco è solo indicativo, ma può essere molto importante per rendere cosciente soprattutto il datore di lavoro/direttore, di quali e quante situazioni si possono creare che pesano prima di tutto sul lavoratore e a catena sull’economia e gest ione della st rut t ura. Malat t ie prof essionali, demot ivazione, disservizi, lament ele, recensioni negat ive, sono alcune delle conseguenze negative (e che approfondiremo ulteriormente in seguito). Ricordiamo che la recente legislazione ha inasprito fortemente le pene amministrative e penali di chi non si adegua alla normativa vigente, applicando sanzioni dai 2000 Euro al carcere. Rumore Il settore alberghiero e della ristorazione è contraddistinto da un elevat o livello di inquinament o acust ico: si pensi, per esempio, al rumore in cucina o in lavanderia, ai segnali di allarme acustici, alle lavastoviglie, agli impianti, al sistema di ventilazione, alle macchinette per il caffè, alle operazioni di pulizia, alla musica nei bar e, ovviamente, alle chiacchiere di colleghi e ospiti. Sussiste un problema di rumore eccessivo se i lavoratori sono costretti ad alzare la voce per farsi sentire dal proprio vicino. L’esposizione ripetuta al rumore per lunghi periodi può avere conseguenze negative sull’udito. Cosa si può fare? • Valutare il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al minimo i rischi e informare il personale. • Rimuovere fonti di rumore pericolose dal luogo di lavoro. • Indossare adeguate protezioni acustiche. Sostanze pericolose Le sostanze pericolose possono causare lesioni o malat t ie da cont at t o o da uso scorret t o. Nel settore alberghiero e della ristorazione sono presenti numerose sostanze molto pericolose per i lavoratori: det ergent i, det ersivi e brillant ant i per lavast oviglie, liquidi disgorgant i, prodot t i sgrassant i per il f orno, det ergent i per sanit ari, candeggina, prodot t i disinf et t ant i e disincrost ant i. I rischi maggiori sono di contatto con la cute o gli occhi oppure di inspirazione o ingestione. Molte sostanze chimiche detergenti sono pericolose perché corrosive e, se portate accidentalmente a contatto con pelle o occhi, possono causare ustioni. In assenza di controlli adeguati, alcuni di questi prodotti possono provocare dermatiti (pelle secca, dolorante o con problemi di desquamazione) o altre forme di irritazione cutanea nonché asma e problemi
  • 2. respiratori. Tra le cause di dermat it e rientra inoltre il contatto con alimenti quali succhi di frutta e verdura, proteine di pesce, molluschi, carne e farina. Un’altra fonte di sostanze irritanti o pericolose deriva dall’emissione di fumi e vapori di cucina nonchè dal fumo passivo. Cosa si può fare? • Tenere detersivi e detergenti in contenitori dversi, per forma o descrizione, da quelli per alimenti. I contenitori con detergenti e detersivi devono essere contrassegnati da simboli che permettano a tutti gli utenti di comprenderne la pericolosità. • Utilizzare dispositivi di protezione durante l’uso di detersivi e detergenti pericolosi. I dispositivi di protezione personali comprendono mascherine od occhiali di sicurezza, ove possibile maschere protettive per evitare inalazioni, guanti di protezione, un grembiule di gomma e stivali di sicurezza. • Devono essere fornite istruzioni d’uso in cui figuri la descrizione dei pericoli per l’uomo e per l’ambiente posti da questi agenti pulenti pericolosi, oltre che le necessarie misure di prevenzione e le norme sul corretto comportamento da parte degli utilizzatori. Gas compresso per la mescita di bevande Nel settore alberghiero e della ristorazione è diffuso l’impiego di gas compresso per la mescita di bevande. Si tratta di impianti composti da bombole di gas compresso, dotati di un sistema di condutture nonché di dispositivi di controllo e miscelazione. In molti ristoranti e birrerie l’impianto e le bombole di gas compresso sono collocati in cant ine scarsament e vent ilat e. A seconda della concentrazione di gas e della durata dell’esposizione, i lavoratori possono accusare mal di testa, sudorazione eccessiva, accelerazione del ritmo respiratorio, accelerazione del battito cardiaco, difficoltà respiratoria (dispnea), capogiri, depressione mentale, disturbi della vista e tremori. A concentrazioni più elevate l’anidride carbonica si sostituisce all’ossigeno, con una conseguente scarsa ossigenazione dell’organismo, che a sua volta è causa di alterazione della capacità di giudizio, perdita di coscienza e persino morte. Manipolare anidride carbonica può avere conseguenze t ragiche. Cosa si può fare? • Conoscere i pericoli ed effettuare una valutazione del rischio che tenga conto di tutte le persone che possono avere accesso o che lavorano nelle cantine. I datori di lavoro devono informare il personale dei rischi specifici associati ai gas usati per mescere le bevande. • Nei locali dove potrebbero verificarsi importanti fughe di gas, garantire un’adeguata ventilazione e installare un sistema di rilevazione di gas munito di allarme. • Collocare appositi segnali di avvertimento all’esterno dei locali in cui può verificarsi un’elevata concentrazione di gas. • Garantire un’illuminazione adeguata. • L’accesso a queste zone circoscritte dev’essere limitato unicamente al personale autorizzato. • Prevedere piani d’emergenza e formare i lavoratori sulle relative procedure. • Ispezionare e sottoporre a regolare manutenzione tutte le tubature, le condutture e i rubinetti, seguendo le istruzioni del fornitore. Un tecnico esterno dovrebbe effettuare un’ispezione generale una volta all’anno. Esposizione a temperature elevate Nel settore alberghiero e della ristorazione non mancano i rischi da esposizione a temperature elevate, soprattutto nelle operazioni di scarico delle merci, nelle cucine e nel servizio ai tavoli. Le cucine sono ambient i caldi e umidi; condizioni che tendono ad aggravarsi ulteriormente nei mesi estivi. L’esposizione a calore eccessivo sul luogo di lavoro può provocare una serie di disturbi. I primi
  • 3. indicatori di stress termico da calore sono la comparsa di eruzioni cut anee e sint omi di sveniment o. Se non si corre ai ripari alla comparsa dei primi sintomi, si rischiano gravi conseguenze per l’organismo tra cui colpi di calore, collassi e crampi da calore. Cosa si può fare? • Installare un impianto di ventilazione generale. Possono essere utili anche l’aria condizionata o un sistema di raffreddamento locale. Nelle cucine professionali il metodo più efficace per abbassare la temperatura ed eliminare i fumi e i vapori contenenti sostanze pericolose è quello della ventilazione a dislocamento. • Ridurre l’umidità tramite l’installazione di impianti di condizionamento e deumidificatori e intervenendo sulle fonti di umidità (per esempio, bagni termostatici non coperti, scarichi e valvole per vapore difettose). • Predisporre distributori di acqua potabile fresca nei pressi dell’area di lavoro, per compensare la perdita di liquidi. Pericoli di incendio Nel settore alberghiero e della ristorazione sussiste un elevato rischio di incendio, soprattutto nelle cucine, dove si fa uso di gas, fiamma nuda, olio bollente e sostanze infiammabili. Cosa si può fare? • Mantenere attrezzature elettriche in buono stato e sottoporle a controlli regolari. • Segnalare le vie di fuga e le uscite di sicurezza, mantenendo liberi gli accessi. • Dotare l’azienda di estintori e ispezionarli regolarmente. • Impartire a tutti i lavoratori una formazione in materia di sicurezza antincendio. Pericoli psicosociali I fattori di rischio psicosociale sono collegati all’organizzazione del lavoro e alla pressione mentale richiesta sul lavoro. Rappresentano importanti fattori di rischio ordini contrastanti, assenza di controllo sul lavoro e mancanza di sostegno da parte di colleghi o supervisori. I lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione sono inoltre soggetti a prolungat i orari di lavoro, spesso nelle ore not t urne e nei f ine set t imana. Anche il contatto con client i dif f icili può essere f ont e di st ress e persino di molestie o abusi. Lavorare nel settore alberghiero e della ristorazione non aiuta le relazioni sociali. Secondo un’indagine Eurostat del 2002, il 47,5% dei lavoratori, almeno un giorno al mese, lavora per 10 ore o più di seguito, la media del monte ore settimanale di un dipendente è di 43,4 ore, il 71% delle persone lavora di sera, dalle 18.00 alle 22.00, il 45% lavora di notte, dalle 22.00 alle 5.00, l’83% lavora di sabato e il 69% di domenica, il 36% dichiara che l’orario di lavoro mal si concilia con gli impegni famigliari o le relazioni sociali. Cosa si può fare? • Ridurre orari di lavoro prolungati e irregolari. • Introdurre un orario di lavoro flessibile e servizi di custodia per i bambini per migliorare l’equilibrio vita-lavoro dei dipendenti. • Ridurre carichi di lavoro eccessivi, ridefinendo le mansioni. • Coinvolgere i lavoratori nel processo decisionale. • Migliorare la sicurezza dei lavoratori a contatto con la clientela e offrire loro una formazione per aiutarli a gestire clienti difficili e aggressivi. Per proteggere i lavoratori da tutti questi rischi è quindi indispensabile che i lavoratori siano ben inf ormat i e f ormat i, che conoscano le procedure per lavorare in sicurezza, che gli ambienti di
  • 4. lavoro siano resi il più sicuri possibile e che i lavoratori possano disporre di tutti i DPI che necessitano. Le attività sulla sicurezza sul lavoro sono tante in una struttura recettiva, ed i risultati che ne derivano per i lavoratori e per gli ospiti che transitano, sono impareggiabili. Dopo aver elencato i principali e possibili rischi, nel prossimo appuntamento vedremo cosa la legislazione europea ed it aliana impone di f are al dat ore di lavoro e ai lavorat ori stessi per essere ben informati e formati. Dello st esso argoment o leggi anche: • Prevenzione dei rischi nel settore HORECA # 1 • La sicurezza sul lavoro migliora efficienza e brand reputation di Michele Trabucco – Responsabile sales and marketing di Lomac sicurezza, giornalista, già receptionist in hotels, laureato in Economia dello sviluppo, corso UET in web marketing turistico. Puoi contattarmi a m.trabucco@lomacsicurezza.it e seguirmi su twitter