Pubblichiamo la seconda parte delle slide della lezione alla Scuola per le difese d'ufficio della Camera penale di Bolzano in materia di misure di prevenzione personali, anche alla luce della recente sentenza De Tommaso della Corte EDU.
INTRODUZIONE
Fare lobbying è un attività complessa che richiede una serie di competenze e capacità tecniche e relazionali attraverso le quali il professionista delle relazioni istituzionali è in grado di informare i decisori politici su problemi rilevanti e persuaderli delle proprie valutazioni. Affinché queste attività possano risultare incisive ed efficaci il lobbista deve essere capace di sintetizzare la natura dei problemi e degli interessi di cui si fa portavoce e comunicarli in maniera appropriata rispettando ruoli istituzionali, tempi e modalità comunicative.
È per questo che Running, esperto nella comunicazione e nella formazione politica ed istituzionale, e Reti S.p.A., società di lobbying e public affairs, sono impegnate da anni nella ideazione e realizzazione di percorsi di formazione mirati, nel tentativo di costruire professionalità competenti che partendo dalle conoscenze dei nuovi assetti istituzionali, siano capaci di interpretare il cambiamento e di rispondere in modo efficace alle esigenze dei rapporti tra pubblico e privato, nel tentativo di contribuire a delineare anche in Italia uno scenario in cui politici, authorities ed enti regolatori lavorino per conciliare tra loro interessi diversi.
OBIETTIVI E PRESENTAZIONE DEL CICLO DI INCONTRI
La presente offerta formativa rappresenta un ulteriore step nel processo di formazione dei professionisti delle relazioni istituzionali e nel percorso di sensibilizzazione su queste tematiche presso i vari pubblici di riferimento, che Running e Reti hanno intrapreso fin dal principio della propria attività. L’obiettivo è quello di perfezionare le tecniche, gli strumenti e le metodologie dei professionisti che hanno già maturato un’esperienza nel settore delle relazioni istituzionali, ma che intendono approfondire le proprie conoscenze e migliorare le proprie abilità in un processo di formazione continua e di affinamento del proprio know how. La modalità formativa individuata a tale scopo è quella del ciclo di incontri su tematiche specifiche, con i naturali interlocutori di chi svolge la professione del lobbista: capi uffici legislativi, portavoce, capi di gabinetto, segretari particolari, ex uomini politici, individuati sia per il grado di coinvolgimento nei principali meccanismi istituzionali, che per le spiccate capacità comunicative e relazionali, si renderanno disponibili a mettere in campo la propria esperienza per condividere ed evidenziare specifici aspetti del ruolo istituzionale che ricoprono. Suggerimenti, spunti di riflessione e trucchi del mestiere, appresi direttamente da chi conosce dall’interno i meccanismi del decision making: una fonte inestimabile di informazioni per chi debba interfacciarsi con decisori e regolatori per promuovere in maniera legittima e trasparente gli interessi che rappresenta. Attraverso questa formula innovativa Running, in collaborazione con Reti, si pone l’obiettivo di migliorare le competenze e le abilità tecniche e metodologiche di chi svolge la professione del lobbista e di contribuire al processo di costruzione del dialogo e della condivisione tra soggetti istituzionali, decisori pubblici e portatori di interessi particolari.
Pubblichiamo la seconda parte delle slide della lezione alla Scuola per le difese d'ufficio della Camera penale di Bolzano in materia di misure di prevenzione personali, anche alla luce della recente sentenza De Tommaso della Corte EDU.
INTRODUZIONE
Fare lobbying è un attività complessa che richiede una serie di competenze e capacità tecniche e relazionali attraverso le quali il professionista delle relazioni istituzionali è in grado di informare i decisori politici su problemi rilevanti e persuaderli delle proprie valutazioni. Affinché queste attività possano risultare incisive ed efficaci il lobbista deve essere capace di sintetizzare la natura dei problemi e degli interessi di cui si fa portavoce e comunicarli in maniera appropriata rispettando ruoli istituzionali, tempi e modalità comunicative.
È per questo che Running, esperto nella comunicazione e nella formazione politica ed istituzionale, e Reti S.p.A., società di lobbying e public affairs, sono impegnate da anni nella ideazione e realizzazione di percorsi di formazione mirati, nel tentativo di costruire professionalità competenti che partendo dalle conoscenze dei nuovi assetti istituzionali, siano capaci di interpretare il cambiamento e di rispondere in modo efficace alle esigenze dei rapporti tra pubblico e privato, nel tentativo di contribuire a delineare anche in Italia uno scenario in cui politici, authorities ed enti regolatori lavorino per conciliare tra loro interessi diversi.
OBIETTIVI E PRESENTAZIONE DEL CICLO DI INCONTRI
La presente offerta formativa rappresenta un ulteriore step nel processo di formazione dei professionisti delle relazioni istituzionali e nel percorso di sensibilizzazione su queste tematiche presso i vari pubblici di riferimento, che Running e Reti hanno intrapreso fin dal principio della propria attività. L’obiettivo è quello di perfezionare le tecniche, gli strumenti e le metodologie dei professionisti che hanno già maturato un’esperienza nel settore delle relazioni istituzionali, ma che intendono approfondire le proprie conoscenze e migliorare le proprie abilità in un processo di formazione continua e di affinamento del proprio know how. La modalità formativa individuata a tale scopo è quella del ciclo di incontri su tematiche specifiche, con i naturali interlocutori di chi svolge la professione del lobbista: capi uffici legislativi, portavoce, capi di gabinetto, segretari particolari, ex uomini politici, individuati sia per il grado di coinvolgimento nei principali meccanismi istituzionali, che per le spiccate capacità comunicative e relazionali, si renderanno disponibili a mettere in campo la propria esperienza per condividere ed evidenziare specifici aspetti del ruolo istituzionale che ricoprono. Suggerimenti, spunti di riflessione e trucchi del mestiere, appresi direttamente da chi conosce dall’interno i meccanismi del decision making: una fonte inestimabile di informazioni per chi debba interfacciarsi con decisori e regolatori per promuovere in maniera legittima e trasparente gli interessi che rappresenta. Attraverso questa formula innovativa Running, in collaborazione con Reti, si pone l’obiettivo di migliorare le competenze e le abilità tecniche e metodologiche di chi svolge la professione del lobbista e di contribuire al processo di costruzione del dialogo e della condivisione tra soggetti istituzionali, decisori pubblici e portatori di interessi particolari.
Il corso si propone di fornire ai partecipanti un quadro di riferimento esaustivo dello stato dell’arte, nonché ad approfondire e contemperare gli indispensabili aspetti teorici legislativi ed istituzionali utili a definire una efficace strategia di lobbying regionale e locale.
Al fine di conferire una robusta preparazione giuridica e politica, necessaria al bravo lobbista, il corso parte dall’esame del travagliato iter di affermazione dell’ordinamento regionale italiano fino alla riforma del sistema delle autonomie territoriali, per poi soffermarsi sui caratteri fondamentali e sugli elementi costitutivi delle Regioni e proseguire con l’analisi degli organi regionali e delle forme di organizzazione delle stesse.
Ampio risalto, inoltre, è dato al profilo concernente i rapporti tra Regione, Stato ed enti locali, nonché alle relazioni delle Regioni con l’Unione europea. Particolare attenzione è dedicata altresì alla giurisprudenza della Corte costituzionale, chiamata sempre più spesso a colmare le lacune lasciate dalla riforma del 2001, tentando di conferire una veste sistematica all’ordinamento costituzionale, mediante le numerose sentenze emanate in occasione dei frequenti conflitti tra Stato e Regioni. In questo contesto, si mira ad inquadrare il ruolo del lobbista locale.
I corsisti acquisiranno conoscenze e competenze peculiari all’area di attività del lobbying. Puntiamo a formare professionisti capaci di comprendere ed individuare i network istituzionali, rappresentare interessi particolari propri di qualsiasi settore e influenzare le percezioni, la presentazione e la definizione delle politiche presso le Istituzioni locali ed europee conoscendo l’agenda politica e dunque i tempi migliori per intervenire. Il carattere pragmatico delle lezioni, permette al corsista di imparare a scrivere interrogazioni atti di sindacato ispettivo ed emendamenti. Dunque una formazione mirata e completa.
DESTINATARI
Il corso è rivolto a giovani laureati nonché laureandi – che abbiano terminato gli esami e siano in attesa di discutere la tesi – in materie giuridico-politiche, economiche o comunicazione; collaboratori e funzionari politici a livello regionale, provinciale e comunale; uffici relazioni esterne ed istituzionali di aziende; consulenti e liberi professionisti che operano nell’ambito dei rapporti col decisore pubblico.
Réalisé par l'agence OhMyWeb: http://www.ohmyweb.fr/ dans le cadre d'une intervention au sein des locaux de Terre et Côte Basques
Retrouvez nous également sur Facebook, Twitter, Google + et lisez notre blog: http://blog.ohmyweb.fr/
Conférence : Les E-commandements Reférencement en 2013Guillaume Eouzan
Optimisez votre référencement naturel et boostez votre visibilité en 2013
Conférence CCIMP Innocatic de Guillaume Eouzan, Directeur de www.mindfruits-Web-Academy.com
Tirez profit des nouveautés et des nouvelles tendances
Qu’est ce qui a changé en 2012 ?
Quels sont les 10 conseils à retenir ?
Comment les mettre en pratique ?
Au sommaire de ce numéro spécial SNPTV / CBNews :
> Martine Hollinger Point de vue
> Nouveaux contrats d'écoute
> La TV dans tous ses états
> 1+1 =3 Histoire de congruence
> Les Présidents des Groupes Audiovisuels Regards Croisés
Il corso si propone di fornire ai partecipanti un quadro di riferimento esaustivo dello stato dell’arte, nonché ad approfondire e contemperare gli indispensabili aspetti teorici legislativi ed istituzionali utili a definire una efficace strategia di lobbying regionale e locale.
Al fine di conferire una robusta preparazione giuridica e politica, necessaria al bravo lobbista, il corso parte dall’esame del travagliato iter di affermazione dell’ordinamento regionale italiano fino alla riforma del sistema delle autonomie territoriali, per poi soffermarsi sui caratteri fondamentali e sugli elementi costitutivi delle Regioni e proseguire con l’analisi degli organi regionali e delle forme di organizzazione delle stesse.
Ampio risalto, inoltre, è dato al profilo concernente i rapporti tra Regione, Stato ed enti locali, nonché alle relazioni delle Regioni con l’Unione europea. Particolare attenzione è dedicata altresì alla giurisprudenza della Corte costituzionale, chiamata sempre più spesso a colmare le lacune lasciate dalla riforma del 2001, tentando di conferire una veste sistematica all’ordinamento costituzionale, mediante le numerose sentenze emanate in occasione dei frequenti conflitti tra Stato e Regioni. In questo contesto, si mira ad inquadrare il ruolo del lobbista locale.
I corsisti acquisiranno conoscenze e competenze peculiari all’area di attività del lobbying. Puntiamo a formare professionisti capaci di comprendere ed individuare i network istituzionali, rappresentare interessi particolari propri di qualsiasi settore e influenzare le percezioni, la presentazione e la definizione delle politiche presso le Istituzioni locali ed europee conoscendo l’agenda politica e dunque i tempi migliori per intervenire. Il carattere pragmatico delle lezioni, permette al corsista di imparare a scrivere interrogazioni atti di sindacato ispettivo ed emendamenti. Dunque una formazione mirata e completa.
DESTINATARI
Il corso è rivolto a giovani laureati nonché laureandi – che abbiano terminato gli esami e siano in attesa di discutere la tesi – in materie giuridico-politiche, economiche o comunicazione; collaboratori e funzionari politici a livello regionale, provinciale e comunale; uffici relazioni esterne ed istituzionali di aziende; consulenti e liberi professionisti che operano nell’ambito dei rapporti col decisore pubblico.
Réalisé par l'agence OhMyWeb: http://www.ohmyweb.fr/ dans le cadre d'une intervention au sein des locaux de Terre et Côte Basques
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Conférence : Les E-commandements Reférencement en 2013Guillaume Eouzan
Optimisez votre référencement naturel et boostez votre visibilité en 2013
Conférence CCIMP Innocatic de Guillaume Eouzan, Directeur de www.mindfruits-Web-Academy.com
Tirez profit des nouveautés et des nouvelles tendances
Qu’est ce qui a changé en 2012 ?
Quels sont les 10 conseils à retenir ?
Comment les mettre en pratique ?
Au sommaire de ce numéro spécial SNPTV / CBNews :
> Martine Hollinger Point de vue
> Nouveaux contrats d'écoute
> La TV dans tous ses états
> 1+1 =3 Histoire de congruence
> Les Présidents des Groupes Audiovisuels Regards Croisés
Costituzione, diritto all'informazione e reati a mezzo stampaOdgToscana
Slides del corso di fomazione per giornalisti "Cenni sulla costituzione, diritto all'informazione, e principali riferimenti ai codici di diritto e procedura civile penale, privacy, reati a mezzo stampa, diritto d'autore" tenuto dalla prof. Elda Brogi il 1 luglio 2017 a Prato.
Lobby Garage: la cassetta degli attrezzi del lobbista Reti
Il corso “Lobby Garage: la cassetta degli attrezzi del lobbista” intende gettare le basi su cui gli aspiranti professionisti del settore delle relazioni pubbliche ed istituzionali, esperti di lobbying, advocacy e di comunicazione per organizzazioni pubbliche e private potranno costruire il loro percorso lavorativo.
Il materiale in oggetto è la presentazione utilizzata dal Direttore Operativo di Reti, Antonio Iannamorelli, nel corso della giornata formativa sul tema del drafting legislativo e #lobbying, organizzata dalla Fondazione Cultura Democratica nell'ambito del progetto "Generazione Italia".
1. Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI
N. 3760
CAMERA DEI DEPUTATI —
PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa del deputato BERTOLINI
Modifica dell’articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152,
concernente il divieto di indossare indumenti che rendono
difficoltoso il riconoscimento della persona, e introduzione
dell’articolo 612-ter del codice penale, in materia di
costrizione all’occultamento del volto
Presentata l’11 ottobre 2010
ONOREVOLI COLLEGHI ! — È esigenza pri- condizionate dalla natura dei popoli stessi.
maria di ogni Paese garantire e tutelare le La legge, dunque, nel regolare i rapporti
libertà fondamentali dei cittadini. I limiti civili può, in quanto espressione della
all’espressione delle libertà individuali cultura e della natura del popolo che
possono essere solo l’interesse generale, la rappresenta, limitare le singole libertà in-
tutela del bene comune e la sicurezza. È dividuali. La legge non è neutra e il
quindi possibile e legittimo limitare legislatore esprime le esigenze e lo spirito
l’espressione della libertà individuale dei cittadini.
quando questa si pone in diretta contrad- Appare oggi necessario intervenire af-
dizione con gli interessi della collettività. finché nei luoghi pubblici qualsiasi indi-
La presente proposta di legge rappresenta viduo sia sempre riconoscibile: lo si deve
questa sintesi necessaria. La libertà è, fare per ovvi motivi di ordine pubblico e
infatti, il diritto di fare ciò che le leggi per garantire gli ineludibili livelli di sicu-
permettono e, dunque, è necessario che la rezza per la collettività.
legge sia quanto più possibile condivisa e In Italia esiste già una normativa in
sentita come patrimonio comune: le isti- materia e, precisamente, l’articolo 5 della
tuzioni e le leggi dei vari popoli non sono legge 22 maggio 1975, n. 152, recante
casuali o arbitrarie, ma sono strettamente « Disposizioni a tutela dell’ordine pub-
2. Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati — 3760
XVI LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI
blico » (come modificato prima della legge lo indossa, nello specifico il burqa ed il
n. 533 del 1977 e poi dal decreto-legge niqab.
n. 144 del 2005, convertito, con modifica- Finalità ulteriore e non meno impor-
zioni, dalla legge n. 155 del 2005), che tante della presente proposta di legge è
riguarda il divieto dell’uso di caschi pro- quella di impedire che l’uso di indumenti
tettivi, o di qualunque « altro mezzo » atto come il burqa e il niqab, sia imposto alle
a rendere difficoltoso il riconoscimento donne che vivono nel nostro Paese, a
della persona, in luogo pubblico o aperto maggior ragione perché tale uso non ap-
al pubblico, senza giustificato motivo. partiene alla cultura della maggioranza
Con la presente proposta di legge s’in- delle donne islamiche immigrate che vi-
tende allargare il divieto agli indumenti vono in Italia, ma costituisce un obbligo
che rendono difficoltoso il riconoscimento. imposto alle stesse da estremisti che ven-
Seguendo l’esempio della legge già appro- gono da Paesi islamici, con grave e inac-
vata in Francia, il divieto è diretto a cettabile mortificazione della dignità fem-
tutelare la pubblica sicurezza e la dignità minile.
della donna. Si prevede, infatti, che è in Il Comitato per l’Islam italiano in una
ogni caso vietato l’uso di tali indumenti o riunione del 14 luglio scorso ha ribadito,
accessori anche in occasione di manifesta- per ragioni di pubblica sicurezza, il di-
zioni che si svolgono in luogo pubblico o vieto dell’uso in luogo pubblico di indu-
aperto al pubblico o destinati a un servizio menti che coprono il volto e che rendono
pubblico, tranne quelle di carattere spor- la persona irriconoscibile, quali appunto
tivo o popolari (il Carnevale, ad esempio) il burqa e il niqab. Il Comitato ha
che tale uso comportano. Inoltre si spe- chiarito che l’uso di tali specifici indu-
cifica che il divieto non si applica in caso menti non è affatto un obbligo religioso
di espresse disposizioni normative (casco previsto dal Corano. Dunque, evitando
per i motociclisti) o per motivi di salute o qualunque riferimento all’Islam, il Comi-
professionali. tato ha ribadito che la riconoscibilità
La presente proposta di legge modifica deve essere garantita soprattutto a fronte
la normativa vigente sia prevedendo un del rischio internazionale collegato al ter-
inasprimento delle sanzioni penali e pe- rorismo.
cuniarie per il contravventore, sia dispo- L’esigenza di contrastare una cultura
nendo un regime sanzionatorio per coloro che intacca il valore della persona nella
che attraverso minacce, violenze o costri- sua individualità e che si fonda su un
zioni, ovvero abusando della propria au- rapporto di proprietà e di appartenenza a
torità, costringono uno o più individui a un’altra persona, e quella di garantire la
indossare gli indumenti suddetti. Le san- sicurezza, resa precaria dalla minaccia che
zioni sono raddoppiate se la vittima della può rappresentare un abbigliamento che
costrizione è un minore o un disabile. non permette di identificare una persona,
Inoltre, appare sempre più necessario dando al sistema un senso di precarietà,
tutelare l’ordine pubblico con misure atte potranno portare a una rapida approva-
a evitare occultamenti o travisamenti zione anche in Italia di una normativa più
d’identità, anche per scongiurare atti di stringente e vincolante rispetto a quella
terrorismo internazionale che, ovviamente, vigente.
ricomprendono anche quelli di matrice È necessario, quindi, intervenire cen-
islamica. È dunque opportuno puntualiz- surando e punendo con rigore l’eventuale
zare il concetto dell’utilizzo « di qualsiasi costrizione imposta da qualsiasi soggetto
altro mezzo idoneo » a travisare o a ma- nei confronti di altri a indossare tali
scherare la persona umana, in modo da indumenti. In particolare quando questa
impedire o da rendere difficoltoso il suo costrizione è espressione di una volontà di
riconoscimento, ricomprendendovi qual- discriminazione e l’affermazione di una
siasi tipo di indumento che renda impos- presunta superiorità, specie dell’uomo
sibile il riconoscimento delle persone che sulla donna.
3. Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati — 3760
XVI LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI
Queste forme di discriminazione sono il riconoscimento della persona in luogo
inconciliabili con il nostro patrimonio cul- pubblico o aperto al pubblico o destinato
turale e con i princìpi fondamentali su cui a un servizio pubblico. Si inserisce però
si regge la nostra civiltà. espressamente la dizione « nonché indu-
Infine, appare necessario misurare menti o accessori di qualsiasi origine et-
l’utilizzo, e ancora di più la costrizione a nica e culturale, come il burqa e il niqab ».
utilizzare tali indumenti, per valutare l’ef- Al nuovo comma 3 del citato articolo 5
fettivo grado di integrazione di ogni indi- si fa espresso riferimento, in caso di
viduo nella nostra collettività e, dunque, condanna per aver volontariamente indos-
per valutare la sua aspirazione a farne sato determinati indumenti, all’ipotesi per
parte come cittadino. cui: « Il giudice può disporre che l’am-
Non si tratta di questione religiosa, ma menda sia commutata nell’obbligo di pre-
della necessaria affermazione della laicità stare servizio non retribuito in attività
dello Stato, della difesa dei princìpi basi- sociali e culturali comunque finalizzate al
lari dello Stato di diritto e della corretta raggiungimento di obiettivi di integrazione
e necessaria valutazione a riconoscerne il sociale ».
diritto a volerne fare parte come cittadino, L’articolo 2, che introduce l’articolo
status che richiede la massima integra- 612-ter del codice penale, prevede una
zione e la piena condivisione dei suoi condanna penale per chi costringe altri
princìpi fondanti. soggetti a indossare determinati indu-
La presente proposta di legge consta di menti, stabilendo, inoltre, che le pene
tre articoli. L’articolo 1 interviene sosti- raddoppiano nel caso in cui la vittima sia
tuendo l’articolo 5 della legge 22 maggio un minore o una persona con disabilità.
1975, n. 152. Viene ampliato l’ambito del L’articolo 3 dispone che tale condanna
divieto d’uso riferendolo a qualsiasi tipo di diventi motivo di preclusione all’otteni-
indumento che possa rendere difficoltoso mento della cittadinanza italiana.
4. Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati — 3760
XVI LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI
PROPOSTA DI LEGGE
__
ART. 1.
1. L’articolo 5 della legge 22 maggio
1975, n. 152, e successive modificazioni, è
sostituito dal seguente:
« ART. 5. – 1. È vietato in luogo pubblico
o aperto al pubblico, senza giustificato mo-
tivo, indossare indumenti o qualunque al-
tro accessorio, compresi caschi protettivi,
nonché indumenti o accessori di qualsiasi
origine etnica e culturale, come il burqa e il
niqab, che celano, travisano o rendono im-
possibile il riconoscimento della persona. È
in ogni caso vietato l’utilizzo di tali indu-
menti o accessori in occasione di manife-
stazioni che si svolgono in luogo pubblico o
aperto al pubblico.
2. Fatti salvi i divieti di cui al comma
1, costituiscono giustificato motivo le ipo-
tesi previste o espressamente autorizzate
da disposizioni legislative o da regola-
menti, da condizioni di salute certificate o
da motivi professionali. Costituiscono al-
tresì giustificato motivo le ragioni motivate
da manifestazioni di carattere sportivo, da
feste e da manifestazioni artistiche o tra-
dizionali, autorizzate dalle autorità di
pubblica sicurezza.
3. Salvo che il fatto non costituisca più
grave reato, il contravventore dei divieti di
cui al comma 1 è punito con l’ammenda
da 300 a 500 euro. Il giudice può disporre
che l’ammenda sia commutata nell’obbligo
di prestare servizio non retribuito in at-
tività sociali e culturali comunque finaliz-
zate al raggiungimento di obiettivi di in-
tegrazione sociale ».
ART. 2.
1. Dopo l’articolo 612-bis del codice
penale è inserito il seguente:
« ART. 612-ter – (Costrizione all’occul-
tamento del volto). – Salvo che il fatto non
5. Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati — 3760
XVI LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI
costituisca più grave reato, è punito con
una pena pari a un anno di reclusione e
a 30.000 euro di ammenda, chiunque co-
stringa, sia in luogo pubblico o aperto al
pubblico che in spazi privati, uno o più
individui all’occultamento del volto, con
minacce, molestie o in modo tale da ca-
gionare un perdurante e grave stato di
ansia o di paura o da ingenerare un
fondato motivo per l’incolumità propria o
di un prossimo congiunto o mediante
tecniche di condizionamento della perso-
nalità o di suggestione praticate con mezzi
materiali o psicologici. Le pene sono rad-
doppiate nel caso in cui la vittima sia un
minore o persona con disabilità di cui
all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992,
n. 104 ».
ART. 3.
1. La condanna per il reato di cui
all’articolo 612-ter del codice penale, in-
trodotto dall’articolo 2 della presente
legge, rappresenta causa preclusiva per la
richiesta e per il riconoscimento della
cittadinanza italiana ai sensi della legge 5
febbraio 1992, n. 91.