Walter benjamin, iperdecisionismo e repubblicanesimo geopolitico. lo stato di...UNIVERSITY OF COIMBRA
WALTER BENJAMIN, IPERDECISIONISMO E REPUBBLICANESIMO GEOPOLITICO. LO STATO DI ECCEZIONE COME REGOLA, MASSIMO MORIGI, MARXISMO, KARL MARX, saggio di Massimo Morigi
Walter benjamin, iperdecisionismo e repubblicanesimo geopolitico. lo stato di...UNIVERSITY OF COIMBRA
WALTER BENJAMIN, IPERDECISIONISMO E REPUBBLICANESIMO GEOPOLITICO. LO STATO DI ECCEZIONE COME REGOLA, MASSIMO MORIGI, MARXISMO, KARL MARX, saggio di Massimo Morigi
Tesi discussa per il conseguimento del diploma di laurea triennale in Letteratura Musica e Spettacolo presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza.
Relatore: professor Roberto Gigliucci
Politici corrotti, Nazione infetta. Di Marco Pannella - 3 gennaio 1993. LiberaMenteRadicale
Anche il degrado dello scontro politico, l’uso sistematico nella lotta politica della menzogna e della diffamazione, sono »un portato della sistematica elusione da parte dell’ordine giudiziario della difesa del diritto all’immagine e all’identità di ciascuno, di tutti . Oggi esiste una sola arma per riformare la politica e per superare im modo non violento il regime degli attua
Del Congresso PD. Delle radici di Italia Bene Comune. Tra Benecomunismo e Statalismo, i documento Di Fabrizio Barca su un un nuovo partito, ed il dibattito interno al PD.
Loro ci hanno studiato. Essi sanno meglio di noi quello che noi sappiamo di noi stessi. Essi sono esperti nel premere i nostri bottoni, ad utilizzare le nostre emozioni contro di noi.
Culture politiche e partiti d'identità sociale alla ricerca di una intesa cos...INSMLI
Di Paolo Pombeni. Pubblicato in “Studi e ricerche di storia contemporanea”, rivista pubblicata dall'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea. Saggio prodotto in occasione del convegno “La Costituzione della Repubblica italiana. Le radici, il cammino”, svoltosi a Bergamo il 28 e 29 ottobre 2005.
Tesi discussa per il conseguimento del diploma di laurea triennale in Letteratura Musica e Spettacolo presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza.
Relatore: professor Roberto Gigliucci
Politici corrotti, Nazione infetta. Di Marco Pannella - 3 gennaio 1993. LiberaMenteRadicale
Anche il degrado dello scontro politico, l’uso sistematico nella lotta politica della menzogna e della diffamazione, sono »un portato della sistematica elusione da parte dell’ordine giudiziario della difesa del diritto all’immagine e all’identità di ciascuno, di tutti . Oggi esiste una sola arma per riformare la politica e per superare im modo non violento il regime degli attua
Del Congresso PD. Delle radici di Italia Bene Comune. Tra Benecomunismo e Statalismo, i documento Di Fabrizio Barca su un un nuovo partito, ed il dibattito interno al PD.
Loro ci hanno studiato. Essi sanno meglio di noi quello che noi sappiamo di noi stessi. Essi sono esperti nel premere i nostri bottoni, ad utilizzare le nostre emozioni contro di noi.
Culture politiche e partiti d'identità sociale alla ricerca di una intesa cos...INSMLI
Di Paolo Pombeni. Pubblicato in “Studi e ricerche di storia contemporanea”, rivista pubblicata dall'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea. Saggio prodotto in occasione del convegno “La Costituzione della Repubblica italiana. Le radici, il cammino”, svoltosi a Bergamo il 28 e 29 ottobre 2005.
Riflessioni sulla cittadinanza - Autore Andrea Alamanni, Rivista Consensus Un...ANDREA ALAMANNI
La riflessione sulla cittadinanza in Europa è l'elemento centrale dell'articolo. Lo svolgimento storico del pensiero sopra il
concetto di cittadinanza in Europa, dai tempi della polis greca, passando per l'architettura filosofica dopo il periodo
illuminista fino al dibattito attuale in tutto il continente, ha portato l'autore a ipotizzare una nuova dimensione di
rapporto tra sfera pubblica e privata, un nuovo rapporto tra le persone che nascono o emigrano nel territorio di uno stato.
Un'ipotesi che giunge a sviluppare una tesi finale vincolata al concetto di residenza.
Cittadinanza di serie A e di serie B, dove nella seconda categoria ricadono spesso e volentieri donne, minori, non cittadini e persone con handicap fisici. Cittadinanze e vite umane legate al concetto di ius sanguinis, o al più includente ius soli. Diritti universali dell'uomo, e diritti “mutilati” dagli stati; purché non si ristabilisca un nuovo rapporto fra le persone e lo stato, fra entità che sono sempre in mutazione e un concetto essenzialmente statico che ormai è tempo di riformare, quello di cittadinanza.
‘Teoria della Distruzione del Valore’: teoria elaborata da Massimo Morigi afferente al ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, al ‘Repubblicanesimo’, al ‘Neo-repubblicanesimo’, al ‘Marxismo’ e al ‘Neo-marxismo’. Pur condividendo la critica di Karl Marx all’individualismo metodologico dell’economia classica (in specie la critica ad Adam Smith e David Ricardo, individualismo metodologico che poi sarà in seguito trasmesso anche all’economia neoclassica o marginalismo), la ‘Teoria della Distruzione del Valore’ rovescia la teoria del plusvalore di Karl Marx, affermando che il rapporto sociale che va sotto il nome di ‘capitalismo’ non opera una sottrazione del valore del lavoro erogato dal lavoratore a vantaggio del capitale ma, invece, una distruzione del valore di questo lavoro, distruzione del valore che si evidenzia sul “libero mercato” dove s’incontrano – entrambi formalmente liberi – gli operai (decisori omega-strategici), che apportano su questo mercato un lavoro svalutato (distrutto quindi nel suo valore) originatosi proprio dalla libertà di questo mercato (ossia dalla sua mancanza di regole) e i datori di lavoro capitalisti (decisori alfa-strategici) che così possono avvalersi di questo valore-lavoro effettivamente svalutato (o, meglio, distrutto).
‘Teoria della Distruzione del Valore’: teoria elaborata da Massimo Morigi afferente al ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, al ‘Repubblicanesimo’, al ‘Neo-repubblicanesimo’, al ‘Marxismo’ e al ‘Neo-marxismo’. Pur condividendo la critica di Karl Marx all’individualismo metodologico dell’economia classica (in specie la critica ad Adam Smith e David Ricardo, individualismo metodologico che poi sarà in seguito trasmesso anche all’economia neoclassica o marginalismo), la ‘Teoria della Distruzione del Valore’ rovescia la teoria del plusvalore di Karl Marx, affermando che il rapporto sociale che va sotto il nome di ‘capitalismo’ non opera una sottrazione del valore del lavoro erogato dal lavoratore a vantaggio del capitale ma, invece, una distruzione del valore di questo lavoro, distruzione del valore che si evidenzia sul “libero mercato” dove s’incontrano – entrambi formalmente liberi – gli operai (decisori omega-strategici), che apportano su questo mercato un lavoro svalutato (distrutto quindi nel suo valore) originatosi proprio dalla libertà di questo mercato (ossia dalla sua mancanza di regole) e i datori di lavoro capitalisti (decisori alfa-strategici) che così possono avvalersi di questo valore-lavoro effettivamente svalutato (o, meglio, distrutto).
Similar to Neo repubblicanesimo, neo-repubblicanismo, neo repubblicanesimo, neorepubblicanesimo (16)
NEO-MARXISMO, NEOMARXISMO, NEO MARXISMO, NEOMARXISM, NEO MARXISM, NEO-MARXISM...UNIVERSITY OF COIMBRA
NEO-MARXISMO, NEOMARXISMO, NEO MARXISMO, NEOMARXISM, NEO MARXISM, NEO-MARXISM, REPUBBLICANEISIMO GEOPOLITICO, SAGGIO SUL PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO IN PROSPETTIVA DEL REPUBBLICANESIMO GEOPOLITICO E DEL NEO-MARXISMO DIALETTICO. Questo documento contiene un saggio su Arnaldo Guerrini, il martire antifascista e repubblicano e una storia del PRI, visto come l'incarnazione storica dell'ultima religione politica, il mazzinianesimo. La odierna democrazia rappresentativa di stampo neoliberale ha nei fatti ucciso questa religione politica ma essa, nonostante tutto, resiste in alcune ristrettissime enclave, come per esempio la Romagna, che vede ancora fattivamente operativi piccoli gruppi di seguaci di Giuseppe Mazzini, anche se questi gruppi, per la verità, non hanno appreso appieno tutti i profondi insegnamenti di Giuseppe Mazzini.
Massimo Morigi Lo Stato delle Cose dell'ultima relgione politica italiana il ...UNIVERSITY OF COIMBRA
Lo Stato delle Cose dell'ultima relgione politica italiana il Mazzinianesimo, In Memoriam Monica Vitti, Randolfo Pacciardi è un saggio di Massimo Morigi scritto nella prospettiva transpolitica del paradigma olistico-dialettico-espressivo-strategico-conflittuale del Repubblicanesimo Geopolitico sulla parabola dell'ultima religione politica italiana, vale a dire il mazzinianesimo. Inoltre, il saggio contiene una biografia del martire antifascista e repubblicano Arnaldo Guerrini e una storia a partire dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri del Partito Repubblicano Italiano. L'uso della Leitbild all'interno del saggio dell'immagine di Monica Vitti è pienamente giustificata dal predetto paradigma che, per farla breve, rifiuta hegelianamente e con estrema decisione l'artificiosa separazione fra soggetto ed oggetto e per il quale, quindi, le metafore non sono solo una scorciatoia euristica ma costituiscono un momento fondamentale nella costruzione della verità e nell'abbattimento dell'artificiosa separazione fra soggetto ed oggetto.
Massimo Morigi, Lo Stato delle Cose dell'Ultima Religione Politica Il Mazzini...UNIVERSITY OF COIMBRA
Massimo Morigi, Lo Stato delle Cose dell'Ultima Religione Politica Il Mazzinianesimo, Repubblicanesimo Geopolitico; Monica Vitti, Geopolitica, Geopolitics: nella prospettiva transpolitica del Repubblicanesimo Geopolitico Massimo Morigi traccia la parabola dell'ultima religione politica italiana: il mazzinianesimo. Inoltre il saggio comprende la storia degli ultimi settant'anni di vita del Partito Repubblicano Italiano, la biografia del martire antifascista Arnaldo Guerrini e un ricordo dello scomparso avvocato Vincenzo Cicognani di Lugo di Romagna, grande amico e collaboratore di Arnaldo Guerrini e fondatore del Partito d'Azione. La foto di Monica Vitti, come le altre immagini contenute nel saggio, è pienamente giustificata, oltre ad essere un omaggio alla più grande attrice italiana del secondo dopoguerra, dal contenuto del testo. Comunque, giusto per dare un indizio, il film Il Deserto Rosso, girato a Ravenna da Michelangelo Antonioni e magistralmente interpretato da Monica Vitti, può essere considerato una sorta di Leitbild del saggio. La necessita di ricorrere a più leitbild (significativa all'interno del saggio quella di Orson Welles) è pienamente giustificata ed anzi quasi inevitabile dato il paradigma olistico-dialettico-espressivo-strategico-conflittuale del Repubblicanesimo Geopolitico che nella sua totalizzante prospettiva storico-dialettica non pone alcun confine alle metafore ed analogie che ci possano condurre ad un discorso dove fra il soggetto e l'oggetto non vi sia una artificiosa separazione ma un'autofertilizzante produzione di verità alla costante insegna della vicendevole evoluzione e modifica del soggetto e dell'oggetto.
Neo-marxismo, Neo marxismo, Neomarxismo, Monica Vitti, Repubblicanesimo Geop...UNIVERSITY OF COIMBRA
Neo-marxismo, Neo marxismo, Neomarxismo, Monica Vitti, Repubblicanesimo Geopolitico: una riflessione transpolitica in ottica del repubblicanesimo Geopolitico e del neo-marxismo della parabola della religione politica del mazzinianesimo; con una biografia sul martire antifascista e repubblicano Arnaldo Guerrini e una storia del secondo dopoguerra del Partito Repubblicano Italiano.
Portale Ugo La Malfa, Opera Omnia Ugo La Malfa e altri siti repubblicani, maz...UNIVERSITY OF COIMBRA
Portale Ugo La Malfa, Opera Omnia Ugo La Malfa e altri siti repubblicani, mazziniani e garibaldini : contenuto come da nome del file. Inoltre, titolo alternativo: Tramite congelamenti Wayback Machine: Portale Ugo La Malfa, Sito Fondazione Ugo La Malfa, Sito Associazione Mazziniana Italiana, Sito Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini. Tramite gli URL congelati tramite la Wayback Machine si trova opera omnia di Ugo La Malfa, diversi numeri de “Il Pensiero Mazziniano e sul sito dell’ANVRG, nel congelamento all’URL della sezione di Ravenna, si trovano quattro foto di Massimo Morigi in visita alla casa-museo di cimeli garibaldini di Gianni Dalla Casa e da altro sito si aggiunge immagine di una locandina che riporta una immagine del dibattito fra Ugo La Malfa e Pietro Ingrao avvenuto a Ravenna il 13 dicembre 1965, p. 28 di 28, caricato su Internet Archive in data IX Febbraio 2023, nel 174° anniversario della fondazione della Repubblica Romana del 1849.
Ora e sempre. W Giuseppe Mazzini, W Giuseppe Garibaldi
Portale Ugo La Malfa, Opera Omnia Ugo La Malfa e altri siti repubblicani, maz...UNIVERSITY OF COIMBRA
Portale Ugo La Malfa, Opera Omnia Ugo La Malfa e altri siti repubblicani, mazziniani e garibaldini: contenuto del file come da nome dello stesso. Inoltre altro titolo alternativo: Tramite congelamenti Wayback Machine: Portale Ugo La Malfa, Sito Fondazione Ugo La Malfa, Sito Associazione Mazziniana Italiana, Sito Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini. Tramite gli URL congelati tramite la Wayback Machine si trova opera omnia di Ugo La Malfa, diversi numeri de “Il Pensiero Mazziniano e sul sito dell’ANVRG, nel congelamento all’URL della sezione di Ravenna, si trovano quattro foto di Massimo Morigi in visita alla casa-museo di cimeli garibaldini di Gianni Dalla Casa e da altro sito si aggiunge immagine di una locandina che riporta una immagine del dibattito fra Ugo La Malfa e Pietro Ingrao avvenuto a Ravenna il 13 dicembre 1965, p. 28 di 28, caricato su Internet Archive in data IX Febbraio 2023, nel 174° anniversario della fondazione della Repubblica Romana del 1849.
Ora e sempre. W Giuseppe Mazzini, W Giuseppe Garibaldi
Massimo Morigi, Foto Massimo Morigi, Portale Ugo La Malfa, Opera Omnia Ugo La...UNIVERSITY OF COIMBRA
Massimo Morigi, Foto Massimo Morigi, Portale Ugo La Malfa, Opera Omnia Ugo La Malfa e altri siti repubblicani, mazziniani e garibaldini: contenuto come da nome del file. Inoltre titolo alternativo: Massimo Morigi, Tramite congelamenti Wayback Machine: Portale Ugo La Malfa, Sito Fondazione Ugo La Malfa, Sito Associazione Mazziniana Italiana, Sito Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini. Tramite gli URL congelati tramite la Wayback Machine si trova opera omnia di Ugo La Malfa, diversi numeri de “Il Pensiero Mazziniano e sul sito dell’ANVRG, nel congelamento all’URL della sezione di Ravenna, si trovano quattro foto di Massimo Morigi in visita alla casa-museo di cimeli garibaldini di Gianni Dalla Casa e da altro sito si aggiunge immagine di una locandina che riporta una immagine del dibattito fra Ugo La Malfa e Pietro Ingrao avvenuto a Ravenna il 13 dicembre 1965, p. 28 di 28, caricato su Internet Archive in data IX Febbraio 2023, nel 174° anniversario della fondazione della Repubblica Romana del 1849.
Ora e sempre. W Giuseppe Mazzini
Massimo Morigi, IX Febbraio 1849 – IX Febbraio 2023 Nel 174° anniversario del...UNIVERSITY OF COIMBRA
Commemorazione di Massimo Morigi dell'avvocato Vincenzo Cicognani di Lugo di Romagna, antifascista, fondatore del Partito d'Azione e che anche grande amico e collaboratore del martire antifascista repubblicano Arnaldo Guerrini.
Vincenzo Cicognani in memoriam, un piccolo balzo di tigre e le tre veline di ...UNIVERSITY OF COIMBRA
Dal fondo Cicognani di Lugo di Ravenna documenti sull'antifascista repubblicano Arnaldo Guerrini e un ricordo dell'avvocato Vincenzo Cicognani di Lugo. Arnaldo Guerini fu un antifascista che venne trucidato nel 1944 per la sua coraggiosa opera di lotta contro il regime fascista e, in questo quadro, cercò di costituire un movimento di resistenza al fascismo che partendo dall'insediamento del Partito Repubblicano Italiano in Romagna si allargasse oltre i confini regionali per andare a collegarsi con le maggiori esperienze antifasciste nazionali non comuniste, vale a dire Giustizia e Libertà prima e il Partito d'Azione poi. Egli fu un combattente garibaldino nella prima guerra mondiale, fu poi volontario una volta che l'Italia si decise di scendere in guerra contro gli imperi centrali e nel corso di questi combattimenti riportò gravi ferite che ne compromisero per sempre la salute. Finita la guerra, mai come invece molti altri repubblicani, accettò di fiancheggiare il sorgente movimento fascista ed anzi ne divenne un feroce e deciso avversario, rimediando per questo suo fermo atteggiamento anche duri soprusi e bastonature. Fu così che nel 1927 venne condannato dal Tribunale Speciale al confino a Lipari e qui incontro diversi famosi antifascisti, vedi Fausto Nitti. Ma il confino non bastò a calmare Arnaldo Guerrini, il quale negli anni Trenta si mobilitò per organizzare in Romagna un vastissimo movimento antifascista che avesse come base i repubblicani romagnoli : la sua intenzione era ricollegare questo sorgente movimento prima con Giustizia e Libertà di Carlo Rosselli ed Emilio Lussu e poi con il sorgente Partito d'Azione. Purtroppo la sua lungimirante azione politica fu fermata dal suo assassinio ad opera dei nazifasti nel 1944 che, una volta che lo ebbero incarcerato, lo sottoposero a terribili torture che, se anche in fin di vita lo rilasciarono, lo portarono alla morte,
Gloria alla Repubblica Romana, compendio de La Repubblica Romana del 1849 di ...UNIVERSITY OF COIMBRA
Gloria alla Repubblica Romana, compendio de La Repubblica Romana del 1849 di Giovanni Conti, autore Massimo Morigi e scritto nel 1986, è il compendio de Giovanni Conti, "La Repubblica Romana del 1849, scritto dal grande autore e patriota repubblicano nel 1920. Lo scritto fu elaborato per celebrare il IX febbraio, ricorrenza della nascita della Repubblica Romana del 1849 e data sacra a tutti i repubblicani, garibaldini e mazziniani italiani. Questa celebrazione viene ogni anno organizzata dal Partito Repubblicano Italiano ma è partecipata anche da chi non è iscritto a questo partito.
Massimo Morigi, neo-marxismo, neo marxismo, neomarxismo, Repubblicanesimo, Re...UNIVERSITY OF COIMBRA
Contesto della foto :È accaduto il primo dicembre 2022. L'URL di "Camicia Rossa" da cui viene fatto questo rinvio è https://anvrg.org/massimo-morigi-ha-visitato-la-casa.../ e questo è il testo della pagina di "Camicia Rossa" che accompagna questa ed altre due foto della visita di Massimo Morigi alla casa-museo del presidente dell'ANVRG di Ravenna Gianna Dalla Casa:
"Massimo Morigi, ha visitato la casa-museo del nostro presidente Gianni Dalla Casa
Carissimi Amici,
questa mattina il professore di filosofia politica e storico Massimo Morigi, ha visitato la casa-museo del nostro presidente Gianni Dalla Casa.
Nel cordiale intrattenimento, in cui il professore ha espresso la sua ammirazione per la quantità e la qualità dei pezzi esposti, è stata sancita una collaborazione che vedrà impegnato il professor Morigi a tenere alcune conferenze e a selezionare altri relatori di particolare prestigio, relativamente alla serie di incontri a tema storico risorgimentale che la nostra Associazione organizzerà nell’anno 2023.
Allegato troverete tre foto dell’incontro.
Vi sarei molto grata se voleste inserire questo comunicato con le relative foto, nella pagina della nostra sezione.
A.N.V.R.G. Sezione di Ravenna “ANITA GARIBALDI”
Adversvs Tristi Bestie Repvblicanisvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via.pdfUNIVERSITY OF COIMBRA
Adversvs Tristi Bestie
Nella prima decade di questo nuovo millennio ebbi modo di partecipare a vari convegni internazionali di filosofia politica e i miei contributi furono sempre incentrati sull’estetizzazione della politica nei regimi autoritari del XX secolo e ho più volte sottolineato quanto questi iniziali studi sull’estetizzazione della politica e sulla politicizzazione dell’estetica (la contromossa di Walter Benjamin all’estetizzazione della politica dei regimi autoritari di destra) siano stati centrali nella successiva elaborazione della Weltanschauung del Repubblicanesimo Geopolitico. In seguito, nel 2014, decisi di riunire in un unico documento questi interventi sotto il titolo di Repvblicanisvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via che poi caricai autonomamente su Internet Archive e quindi consultabile e scaricabile all’URL
https://archive.org/details/RepvblicanismvsGeopoliticvsFontesOriginesEtViaMassimoMorigiGeopolitics_436. Oggi, dopo aver deciso che le mie aurorali incursioni nella storia filosofica e nella filosofia politica pubblicate sull’ “Italia e il Mondo” e che vanno sotto il titolo di La Loggia “Dante Alighieri” nella Storia della Romagna e di Ravenna nel 140° anniversario della sua fondazione (1863-2003) e di Ancora in avvicinamento al Nuovo Gioco delle Perle di Vetro del Repubblicanesimo Geopolitico: Pombalina et Inactualia Archeologica potevano aiutare a ricostruire la genealogia del Repubblicanesimo Geopolitico, a questo appello non potevano mancare questi interventi e che ora vengono proposti con una leggera modifica nel titolo rispetto al documento immesso autonomamente su Internet Archive, aggiungendo, appunto, Adversus Tristi Bestie. Come non è difficile comprendere si tratta di un diretto riferimento ai bestioni di vichiana memoria, ma in questo caso le nostre Tristi Bestie sembrano non preludere ad alcuna Epifania Strategica ma solo ad un definitivo degrado antropologico e culturale connotato dalle due opposte ma equivalenti superstizioni scientifiche ed antiscientifiche delle ultime cronache virali su cui mi sono più volte soffermato e di cui ho accennato anche in Ancora in avvicinamento al Nuovo Gioco delle Perle di Vetro del Repubblicanesimo Geopolitico: Pombalina et Inactualia Archeologica. Un avviso alla fruizione del documento. Il file a suo tempo caricato su Internet Archive è un file Word al cui interno vi sono anche contenuti multimediali che non possono essere utilizzati nel formato PDF pubblicato dall’ “Italia e il Mondo”: si tratta di URL che rimandavano a video musicali allora presenti su YouTube che per paura che venissero, come poi è stato, rimossi, erano stati inseriti direttamente nel file Word in questione. Quindi chi vuole vedere questi contenuti multimediali non deve far altro che andare al documento Word caricato su Internet Archive. Inoltre, si avverte che per mantenere la linearità del discorso sull’estetizzazione della politica
sviluppato in queste conferenze il presente
Massimo Morigi, Pombalina et inactualia Archeologica, Neo-marxismo, Repubblic...UNIVERSITY OF COIMBRA
Scritti di Massimo Morigi sul repubblicanesimo composti nell'ambito dello Studio portoghese dell'Università di Coimbra (Portogallo). Questi scritti sono un'elaborazione intellettuale che per Massimo Morigi è stata propedeutica all'elaborazione del paradigma olistico-dialettico-espressivo-strategico-conflittuale del Repubblicanesimo Geopolitico. Il quale Repubblicanesimo Geopolitico partendo da una visione realista della politica che fu principalmente di Machiavelli, estende il suo paradigma a tutti i fenomeni della natura fisica e biologica.
Arnaldo Guerrini, Repubblicanesimo Geopolitico, Neo-marxismo, Neo Marxismo, ...UNIVERSITY OF COIMBRA
Arnaldo Guerrini: biografia di un repubblicano antifascista ma il cui antifascismo fu un atto di combattimento per un profondo rinnovamento sociale e mai di maniera come quello odierno, che è un'arma di distrazione di massa
Arnaldo Guerrini, Repubblicanesimo Geopolitico, Massimo Morigi.pdfUNIVERSITY OF COIMBRA
Arnaldo Guerrini: biografia di un repubblicano romagnolo che seppe conferire al suo antifascismo una torsione che ha ben poco da spartire col becero odierno antifascismo
Arnaldo Guerrini. Note biografiche, documenti e testimonianze per una storia ...UNIVERSITY OF COIMBRA
Arnaldo Guerrini. Note biografiche, documenti e testimonianze per una storia dell'antifascismo democratico romagnolo: si tratta di una biografia scritta da Massimo Morigi su Arnaldo Guerrini, un antifascista repubblicano romagnolo che negli anni Trenta fu alla testa nella sua terra del movimento antifascista e la sua costruzione politica per molti versi precorse a livello locale e attraverso la rete del PRI romagnolo (che per Guerrini doveva essere la base per il nuovo partito dell'ULI ,Unione Lavoratori Italiani) quello che nella fase militare della Resistenza antifascista fu il Partito d'Azione.
FAMIGLIA MORIGI, MORIGGI, MORIGIA, MORIGGIA, MORISI, MERISI, BLASONE DELLA F...UNIVERSITY OF COIMBRA
Storia delle variazione del cognome Morigi. Con una nota sulla tomba di Dante Alighieri e su Michelangelo Merisi da Caravaggio da molte fonti nominato anche Michelangelo Morigi da Caravaggio
1. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.1 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
MASSIMO MORIGI
LA DEMOCRAZIA CHE SOGNÒ LE FATE
(STATO DI ECCEZIONE, TEORIA DELL’ALIENO E DEL
TERRORISTA E REPUBBLICANESIMO GEOPOLITICO)*
-----------
*A pagina 9, Miracolo della neve di Masolino da Panicale
2. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.2 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
Triste l’uomo che vide in sogno le fate!
Con un unico sogno sciupò l’intera sua vita.
Po-Chu-i, L’uomo che sognò le fate (da Liriche cinesi, Einuadi, p.170)
3. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.3 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
Scrive Walter Benjamin nella tesi n. 8 di Tesi di filosofia della storia: «La tradizione degli oppressi
ci insegna che lo ‘stato di emergenza’ in cui viviamo è la regola. Dobbiamo giungere a un concetto
di storia che corrisponda a questo fatto. Avremo allora di fronte, come nostro compito, la creazione
del vero stato di emergenza; e ciò migliorerà la nostra posizione nella lotta contro il fascismo. La
sua fortuna consiste, non da ultimo, in ciò che i suoi avversari lo combattono in nome del progresso
come di una legge storica. Lo stupore perché le cose che viviamo sono ‘ancora’ possibili nel
ventesimo secolo è tutt’altro che filosofico. Non è all’inizio di nessuna conoscenza, se non di quella
che l’idea di storia da cui proviene non sta più in piedi.»
1
Ancor più radicale di Carl Schmitt per il
quale lo stato di eccezione2
pur stando alla base dell’ordinamento giuridico non faceva parte,
comunque, dello stesso, Walter Benjamin aveva compreso che lo stato di eccezione andava ben al
di là della visione schmittiana di katechon ultimo cui fare ricorso per impedire la dissoluzione
dello stato ma costituiva, bensì, la natura stessa dello stato e della vita associata. Per essere ancora
più chiari: per Carl Schmitt uno stato di eccezione che entra in scena solo nei momenti di massima
crisi; per Walter Benjamin uno stato di eccezione continuamente ed incessantemente operante e in
cui il suo mascheramento in forme giuridiche è funzionale al mantenimento dei rapporti di dominio.
1
Walter Benjamin, Angelus novus. Saggi e frammenti, introduzione a cura di Renato Solmi, con un saggio di Fabrizio
Desideri, Torino, Einuadi, 1995, p. 79.
2
Nella precedente citazione dell’ottava tesi di Benjamin la locuzione impiegata è “stato di emergenza”. Tuttavia la
traduzione più corretta è “stato di eccezione”, locuzione che da adesso in poi manterremo nel corso della presente
comunicazione.
4. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.4 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
Se giustamente, ma con intento nemmeno tanto nascostamente denigratorio, il pensiero di Carl
Schmitt è stato definito ‘decisionismo’, Walter Benjamin apre al pensiero politico la dimensione
dell’iperdecisionismo. Questo iperdecisionismo è un aspetto del pensiero di Walter Benjamin che
finora non ha ricevuto alcuna attenzione. Sì, è vero che molto è stato scritto sui rapporti fra Walter
Benjamin e Carl Schmitt, molta acribia filologica è stata spesa sull’argomento ma quello che è
totalmente mancato è un discorso sul significato in Benjamin di una visione iperdecisionista e sul
significato per noi dell’iperdecisionismo benjaminiano. Quella che è mancata, insomma, è
un’autentica visione filosofico-politica, un vuoto di pensiero che è segno, prima ancora di una
incomprensione di Benjamin, della totale cecità dell’attuale pensiero politico, tutto, sui tempi che
stiamo vivendo. “L’idea di storia da cui proviene non sta più in piedi”, quello che per Benjamin era
letteralmente spazzatura, una propaganda ancor peggio del fascismo, era il concetto che la storia
fosse un processo immancabilmente tendente al progresso, un progresso che avrebbe
immancabilmente sollevato l’uomo, in virtù di regole e leggi sempre più razionali, dalla fatica della
decisione extra legem. Sconfitto il fascismo, le società del secondo dopoguerra, quelle capitalistiche
e quelle socialiste indifferentemente, sono state basate proprio su questo principio, il principio cioè
che la norma ( che assumesse più o meno una forma giuridica, poco importa: le società socialiste
avevano un rapporto più sciolto con la lettera della legge ma assolutamente ferreo sulla loro
costituzione materiale, l’impossibilità cioè di mettere in discussione il ruolo del partito) non poteva
essere messa in discussione se non soppiantandola con un’altra norma successiva generata secondo
determinate regole elettorali del “gioco democratico” (o del “gioco” della democrazia socialista, nei
paesi nella sfera d’influenza sovietica o politicamente organizzati sulla scia della tradizione politica
della rivoluzione bolscevica). Su questo principio si sono edificate le liberaldemocrazie e i
cosiddetti regimi del socialismo reale ma si tratta di un principio, come ben aveva visto Benjamin,
che non sta letteralmente in piedi e svolge unicamente la funzione di mascheramento dei rapporti di
dominio (rapporti di dominio che anche se disvelati si cerca di giustificare, da parte
dell’intellighenzia e dai detentori del potere politico dediti alla riproduzione e mantenimento di
questi rapporti, col dire che costituiscono un progresso rispetto al passato: un passo verso sempre
maggiore democrazia o un passo verso il comunismo nei defunti paesi socialisti). Causa,
principalmente, la loro inefficienza economica e rapporti di dominio all’interno di queste società
non proprio così totalitari come la pubblicistica e la scienza politica democratiche hanno sempre
voluto far credere, le società socialiste sono finite nel mitico bidone della storia e quindi oggigiorno,
eredi della vittoria sul nazifascismo, rimangono su piazza le cosiddette società liberaldemocratiche.
A chiunque sia onesto e non voglia ragliare le scemenze sulla libertà e la democrazia che queste
società consentirebbero, risulta solarmente evidente che la democrazia in queste società è del tutto
allucinatoria mentre la libertà è, per dirla brevemente e senza bisogno di far sfoggio di tanta
dottrina, per molti strati della popolazione, la libertà di morire di fame e di essere emarginati da
qualsiasi processo decisionale.3
Se i ragli ideologici sono però utili per stabilizzare presso i ceti
intellettuali, che è meglio definire per la loro intima somaraggine ceti semicolti, la teodicea della
liberaldemocrazia, per gli strati con un livello di istruzione inferiore è necessario qualcosa di
3
Su cosa sia realmente la democrazia nessuno meglio di Gianfranco La Grassa ha saputo cogliere nel segno: «In linea
teorica, poiché la sedicente “democrazia” non è certo mai stata il “governo del popolo” (una bugia invereconda), si
potrebbe sostenere che la tendenza migliore (o meno peggiore), riguardo alla (molto) futura evoluzione dei rapporti
sociali, sarebbe quella in cui apparisse infine alla luce del Sole – e senza condensazione e concentrazione di potere nei
“macrocorpi” esistenti nelle sfere politica o economica o ideologico-culturale – la politica, quale rete di strategie
conflittuali tra vari centri di elaborazione delle stesse, centri rappresentanti i diversi gruppi sociali. Non un “Repubblica
dei Saggi” (ideologia in quanto “falsa coscienza”, che predica invano la possibilità di equilibrio sociale nel dialogo), ma
una rete di scoperto, luminoso conflitto tra visibili strategie, apprestate da questi centri di elaborazione in difesa degli
interessi di differenti gruppi sociali componenti una complessa formazione sociale.» (Gianfranco La Grassa, Oltre
l’orizzonte. Verso una nuova teoria dei capitalismi, Nardò, Besa Editrice, 2011, p.169).
5. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.5 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
diverso e di un livello ancora più basso non tanto per celare la natura dei rapporti di dominio ma nel
loro caso per celare la presenza stessa di questi rapporti. Tralasciando in questa sede i risaputi
discorsi sul Panem et circenses (per la verità, man mano che le democrazie elettoralistiche
tradiscono le loro promesse, sempre meno panem e sempre più circenses), è un su un particolare
aspetto della società dello spettacolo che vogliamo focalizzare la nostra attenzione, un aspetto che
come vedremo è intimamente legato, per quanto in maniera deviata e degradata, con la percezione
benjaminiana che lo stato di eccezione in cui viviamo è la regola. In breve: riservata fino a non
molto tempo fa ai racconti e ai film di fantascienza, è ora in corso, attraverso documentari televisivi
che trattano l’argomento con un taglio apparentemente scientifico, una imponente invasione di
alieni. E se alcuni di questi prodotti televisivi riescono, nonostante tutto, a non sbragare
completamente e a trattare la questione quasi unicamente dal punto di vista della esobiologia, la
maggior parte di questi dà l’invasione come un fatto già avvenuto e ancora non universalmente
riconosciuto come vero perché le autorità, quelle militari in primis, avrebbero compiuto una
costante opera di insabbiamento della verità. E, in effetti, quello della manipolazione della verità da
parte delle autorità è la pura e semplice verità, solo che, per somma ironia, in senso diametralmente
opposto rispetto a quello che credono gli ingenui ufologi. In altre parole, oltre che dall’esame delle
fonti in merito, è di tutta evidenza che le apparizioni ufologiche sono legate allo svolgimento di
esperimenti nel campo delle nuove armi e che lo smentire, da parte delle autorità militari,
l’esistenza degli UFO non è altro che una loro astuta mossa per far credere in un insabbiamento
dell’esistenza dell’extraterrestre mentre quello che in realtà si vuole celare è l’esperimento militare.
E dal punto di vista dei detentori del potere (siano essi militari o civili) un altro non disprezzato
frutto della credenza dell’invasione aliena è che, comunque, di un potere c’è un dannato bisogno per
proteggere l’umanità da una tale terribile minaccia (quello che vogliono gli ufologi non è tanto
mettere in discussione le autorità ma metterle di fronte alle loro responsabilità dichiarando che
siamo in presenza di una minaccia aliena e perché chiedano espressamente al popolo il suo aiuto per
fronteggiarla).4
Perché, al di là di questa funzione di soggiogamento delle masse indòtte, questi
4
Lo stile retorico e comunicativo dei documentari televisivi sugli UFO segue, nella maggior parte dei casi, schemi
pesantemente paratattici che più a trasmissioni vagamente informative li fa assomigliare a comunicazioni di tipo
religioso – preghiere e funzioni religiose – con iterazioni ad nauseam degli stessi concetti, immagini e suggestioni
senza che fra questi elementi vengano mai stabiliti legami logici significativi. Ma qui non ci vogliamo soffermare sul
fenomeno UFO inteso come una sorta di religione sostitutiva (dove gli alieni, a seconda dei gusti, possono assumere il
ruolo degli angeli o dei demoni) ma sul fatto che questo fenomeno è arrivato ad interessare, e fin qui nulla di strano,
anche il massimo esponente vivente della teoria delle relazioni internazionali, il costruttivista Alexander Wendt. In
Sovereignty and the UFO, agli URL http://ptx.sagepub.com/content/36/4/607.full.pdf (WebCite:
http://www.webcitation.org/6dt6pJRsx e
http://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fptx.sagepub.com%2Fcontent%2F36%2F4%2F607.full.pdf&d
ate=2015-12-19; Internet Archive:
https://archive.org/details/SovereigntyAndTheUFO,
https://ia601507.us.archive.org/16/items/SovereigntyAndTheUFO/Sovereignty_and_the_UFO.pdf) ), Alexander Wendt
afferma che il fenomeno UFO, si creda o no nell’esistenza effettiva degli extraterrestri, ha l’effetto di provocare una
diminutio di sovranità delle vecchie autorità terrestri a favore di quelle ipotetiche provenienti da altri mondi. In linea di
principio potremmo anche concordare su questa fenomenologia dei rapporti di dominio di fronte al fenomeno UFO ma
Wendt ignora completamente che, all’atto pratico, la gran massa degli ufologi e dei credenti negli omini verdi, sono dei
patrioti fedeli alle autorità costituite che chiedono una sola cosa: che le autorità prendano il toro per le corna stabilendo
un contatto con queste entità e all’occorrenza, dove queste dovessero risultare ostili, per combatterle più efficacemente
denunciando pubblicamente il pericolo e chiedendo l’aiuto e la collaborazione del popolo precedentemente tenuto
avventatamente all’oscuro. In pratica, quindi, contrariamente a quanto sostiene Wendt, il fenomeno UFO consolida le
autorità costituite e la translatio della sovranità verso gli extraterrestri rimane un fatto più virtuale che reale. Questo sul
piano delle istituzioni diciamo secolari. Per non parlare poi del fenomeno UFO come una sorta di religione sostitutiva.
In questo caso vale il caso di ripristinare la marxiana religione oppio dei popoli … e quando l’oppio viene percepito di
scarsa qualità (crisi delle religioni tradizionali), ci si rivolge ad altri fornitori, con massima soddisfazione dei
consumatori di queste frottole e degli agenti strategici che non chiedono nulla di meglio di dominati tranquilli (anche se
un po’ troppo allucinati).
6. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.6 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
prodotti intratterrebbero allora un rapporto, per quanto malato, con lo stato di eccezione
benjaminiano? Molto semplicemente perché se c’è una verità che essi ci consentono di cogliere, è
che, anche a causa della (farlocca) invasione degli alieni, noi viviamo in un stato di eccezione
permanente. Ovviamente per gli ingenui tremebondi dell’omino verde che si diverte a compiere
esperimenti su poveretti rapiti e portati allo scopo sull’astronave aliena, lo stato di eccezione è
scatenato da una forza esterna ma noi si sarebbe altrettanto ingenui se ci si limitasse a giudicare
questa psicosi unicamente o come indotta da documentari spazzatura o, se si vuole andare più a
fondo, come una sorta di despiritualizzazione delle forme della religione tradizionale dove il
diavolo viene sostituito dall’omino verde. Al fondo c’è anche la percezione che i cosiddetti doni
della liberaldemocrazia non sono per sempre e che il baratro è lì che ci aspetta ad un solo passo. Se
almeno a livello di coscienza degli strati meno acculturati delle popolazioni appartenenti alle
democrazie elettoralistiche occidentali esiste effettivamente la percezione di un disastro incombente
(i bassi livelli di reddito se non generano una consapevolezza sui rapporti di forza che vigono nelle
democrazie, sono comunque ben propedeutici a profondi stati d’ansia), a livello di scienza e di
filosofia politica questa percezione è stata definitivamente rimossa. Per farla breve. Il pensiero
marxista, nonostante negli ultimi anni si dica che assistiamo ad una sua rinascita, non è riuscito
nemmeno a sviluppare una coerente analisi perché l’esperienza del socialismo realizzato sia
miseramente franata. Alcune frange lunatiche che pretendono essere le eredi del grande pensatore di
Treviri continuano a farfugliare di imminenti e terrificanti crisi del sistema capitalistico, ignorando i
poverini che, come insegna Schumpeter, la crisi è il motore stesso del sistema capitalistico
(distruzione creatrice et similia). Sul cosiddetto pensiero liberaldemocratico meglio stendere un velo
pietoso, perché se storicamente dopo il secondo dopoguerra è servito nella sfera geopolitica di
influenza statunitense a svolgere il ruolo di occultamento dei rapporti di dominio, oggi è totalmente
incapace anche solo di svolgere questa funzione di mero occultamento. È un fenomeno riservato al
dibattito accademico, per promuovere più o meno qualche carrieruzza in quest’ambito o, tuttalpiù
per essere preso di rimbalzo da qualche giornalista trombone che diffondendo questa menzogna si
vuole cucire qualche spallina da intellettuale per vantarsi di fronte ai colleghi che trattano la cronaca
nera, ma per tenere dominate le masse, molto meglio una informazione di livello cavernicolo e
totalmente eteroguidata ,5
qualche quiz, qualche film, pornografia internettiana a volontà e per i più
5
Vedi il caso di come viene trattato il fenomeno del cosiddetto terrorismo, prescindendo dal fondamentale aspetto
geopolitico della questione. A questo proposito rimandiamo ai nostri interventi svolti sul blog “Il Corriere della
Collera”, dove a titolo di esempio, trattando all’URL http://corrieredellacollera.com/2015/01/19/antiterrorismo-e-nata-
una-stella-di-sceriffo-oppure-e-la-solita-truffa-allitaliana-buona-la-seconda-di-antonio-de-martini/#comment-51015
(WebCite:
http://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fcorrieredellacollera.com%2F2015%2F01%2F19%2Fantiterror
ismo-e-nata-una-stella-di-sceriffo-oppure-e-la-solita-truffa-allitaliana-buona-la-seconda-di-antonio-de-
martini%2F%23comment-51015&date=2015-04-19 e http://www.webcitation.org/6Xuok31dj) della recente isteria
antiterroristica, il terrorista svolge il ruolo che in passato era affidato al diavolo (ed oggi, in gran parte, al suo valido
compagno di merende, l’alieno: «Ad un livello immensamente più degradato di come l’intendeva Carl Schmitt,
verrebbe voglia di citare, in relazione all’odierna isteria antiterroristica, la Politische Theologie, quando il
giuspubblicista di Plettenberg affermava che “tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello Stato sono
concetti teologici secolarizzati”: tradotto, per comprendere il ruolo dell’odierna disinformatia, quando il terrorista
prende, nell’immaginario secolarizzato, il ruolo del diavolo. [Concludiamo] con un ulteriore rinvio a Carl Schmitt e al
suo Theorie des Partisanen, dove il ‘partigiano’ è portatore di un’inimicizia assoluta, ma un’inimicizia assoluta di tipo
veramente demoniaco, che ha la sua origine nella moderna guerra totale che ha distrutto la vecchia concezione di justus
hostis. E così torniamo ai tagliagole mediorientali, figli non solo di una caotica strategia del caos statunitense che ha
foraggiato per i suoi interessi geostrategici i demoni più distruttori presenti nell’area ma anche della nostra modernità
politica che non può ammettere, pena la perdita totale della sua legittimità, l’esistenza di un justus hostis, ma solo
l’esistenza, appunto, del nemico totale dell’umanità, il terrorista.»
7. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.7 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
ansiosi e percettivi dello stato di eccezione permanente con le sue potenzialità catastrofiche, molto
meglio le invasioni aliene. Peccheremmo però di falso per omissione se considerassimo il pensiero
politico di questo inizio di terzo millennio come un immenso campo di macerie. In primo luogo –
primo solo perché la responsabilità di questo indirizzo è direttamente e unicamente a noi ascrivibile
– il ‘repubblicanesimo geopolitico’6
pur riconoscendo al neorepubblicanesimo alla Philip Pettit o
alla Quentin Skinner il merito storico di aver iniziato un’operazione di progressivo distacco dal
mainstream liberaldemocratico, da questo si allontana nettamente per aver messo l’accento sul
problema del potere, dei conseguenti rapporti di dominio e su come democrazia non significhi,
come nel neorepubblicanesimo, una difesa dal potere ma la suddivisione molecolare – e felicemente
conflittuale – del potere stesso. Nel campo del pensiero marxista, fondamentale, per mettere in
evidenza lo stato di eccezione permanente che informa tutta la vita politica e sociale, è il lavoro
teorico svolto da Gianfranco la Grassa e le sue illuminanti riflessioni sulla razionalità strategica
versus razionalità strumentale, sugli agenti strategici e sugli strateghi del capitale.7
Sia il
repubblicanesimo geopolitico sia il lavoro teorico di La Grassa sono quindi basati sul tentativo di
svolgere un’analisi puntuale del potere, sia che questo si manifesti nei rapporti sociali sia nelle sue
espressioni istituzionali, e dalla consapevolezza che ogni pratica politica volta ad aumentare il tasso
di libertà all’interno della società non sia un fatto di enunciazione di eterni principi (enunciazioni
che invece sono dissimulazioni di pratiche di dominio) ma di continui e pratici tentativi per
effettuare una effettiva diffusione e parcellizzazione di questo potere. Inoltre sia in La Grassa che
nel ‘repubblicanesimo geopolitico’, è centrale la consapevolezza, tratta dall’evidenza storica, che il
capitale è solo un strumento attraverso il quale si svolgono le lotte di potere (il ‘repubblicanesimo
geopolitico’ sostiene che la libertà, sia individuale che dei gruppi sociali, per essere esercitata
necessita di un suo spazio vitale di esercizio ed espansione conflittuale e quindi, il
repubblicanesimo geopolitico, ispirandosi alla terminologia della geopolitica tedesca, può essere
definito, ‘Lebensraum repubblicanesimo’;8
mentre in La Grassa fondamentale è il ruolo svolto dagli
6
Sul repubblicanesimo geopolitico, oltre a quanto apparso sul blog “Il Corriere della Collera”, vista la sua consolidata
presenza nel Web, si rimanda genericamente all’aiuto dei benemeriti ed efficienti browser – Google in primis, ça va
sans dire –, con un'unica ulteriore precisazione: consigliamo caldamente di visitare il sito di file sharing Internet
Archive (all’URL https://archive.org/index.php).
7
Sugli strateghi del capitale si rimanda alla esaustiva trattazione fattane in Gianfranco La Grassa, Gli strateghi del
capitale. Una teoria del conflitto oltre Marx e Lenin, Roma, Manifestolibri, 2005. A dimostrazione di quanto, pur non
nominandolo espressamente, il concetto di stato di eccezione svolga un ruolo fondamentale in La Grassa possiamo
leggere: «Inoltre, la razionalità strumentale del minimo mezzo è subordinata a quella strategica. La prima consente la
generalizzazione di alcune “leggi” dell’efficienza e la minuta analisi delle condizioni che rendono possibile il
conseguimento di quest’ultima. La seconda non ha leggi, forse qualche principio, ma sempre da adattare poi alla
situazione concreta, che è appunto quella che ho indicato quale singolarità. La ricchezza di mezzi è certo importante per
l’attuazione delle categorie vincenti; e nel sistema capitalistico, in cui tutti i prodotti sono merci, i mezzi sono
essenzialmente quelli monetari (nelle diverse forme). Tuttavia, la potenza non è solo questione di disponibilità di
mezzi, né bastano – per il loro impiego – le semplici regole dell’efficienza.» (Gianfranco La Grassa, Finanza e poteri,
Manifestolibri, 2008, p. 150).
8
Il concetto di Lebensraum fu coniato da Friedrich Ratzel e, soprattutto attraverso l’altro geopolitico tedesco
Karl Haushofer, entrò a far parte a pieno titolo dell’ideologia nazista (Karl Haushofer, tramite Rudolf Hess, si recò più
volte nella prigione di Landsberg am Lech dove era detenuto Hitler in seguito al fallito putsch di Monaco per dare
lezioni di geopolitica al futuro Führer). Quindi damnatio memoriae per tutta la geopolitica e per il termine Lebensraum
centrale nella geopolitica stessa. È giunto il momento di rimuovere questa damnatio. Senza tanto dilungarci
sull’ammissibilità di rispolverare concetti che il politically correct vorrebbe morti e sepolti, in queste sede diciamo una
sola cosa. Al netto dell’uso scopertamente criminale ed ideologico che il nazismo ha fatto della geopolitica e dei suoi
ammaestramenti, basti sapere che gli agenti strategici del capitale e i loro centri studi agiscono e programmano la loro
azione alla luce del concetto di spazio vitale. E per essere fino in fondo politicamente scorretti, ricordiamo che
l’economista austriaco Kurt W. Rothschild affermò che per capire come funziona l’economia piuttosto che compulsare
8. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.8 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)
agenti strategici che lottano continuamente per espandere la loro sfera di influenza servendosi
anche, ma non solo, degli strumenti finanziari e della produzione capitalistica). Detto
sinteticamente: se con La Grassa il marxismo esce definitivamente, per individuare gli strumenti di
riproduzione del potere, dalla mitologia marxiana dei rapporti di produzione capitalistici, il
‘repubblicanesimo geopolitico’ fa piazza pulita della mitologia liberaldemocratica che la libertà sia
una questione di norme e di regole del gioco. In entrambi centrale è la benjaminiana consapevolezza
che la vera norma che regola il gioco sociale e politico è lo stato di eccezione. L’uomo che sognò le
fate era stato condotto da uno svolazzare di fate davanti all’imperatore di giada che gli aveva
assicurato che dopo quindici anni di sacrifici sarebbe stato ammesso al regno degli immortali. Ma
gli anni passano e tutto quello che accadde fu che quest’uomo, come tutti, invecchiò e poi morì (non
aveva capito, in altri termini, che ogni esistenza, sia sociale che individuale, è intessuta in uno stato
di eccezione che non ammette utopiche attese). La poesia di Po-Chu-i si conclude con “Triste
l’uomo che vide in sogno le fate!/Con un unico sogno sciupò l’intera sua vita.” Parafrasando
possiamo concludere con “Triste l’uomo che vide in sogno la democrazia!/Con un unico sogno
sciupò l’intera sua vita.” A meno che la consapevolezza dello stato di eccezione non sia lasciata
solo agli agenti strategici continuamente lottanti per un loro Lebensraum e la sua oscura percezione
ai credenti della nuova demonologia aliena e/o terroristica, c’est tout.
***********Karl Marx; Gianf ranco La G rassa; Massimo Morigi; Walter Benjamin; Carl Schmit t; Tesi di filosof ia della Sto ria; decisionismo; i perdecisionismo; Po litische Theolo gie; Teo ria del par tigiano; Carl von Clausewitz; Vom K riege; neo repubblicanesimo; neo- repubblicanesimo; neo repubblicanesimo; repubblicanesimo; neo -republicanism; repubbl icanismo; republ icanismo; republicanism; républicanisme; republikanismus; ma rxismo; ma rxismus; marxisme; marxism; neo -marxismo ; neo marx ismo; neomarxismo ; neo-ma rxismo; postma rxismo; post ma rxismo; post- marximo ; post-mar xism; post mar xism; post marxism; post mar xisme; post-mar xismus; post marxismus; postma rxismus; repubbl icanesimo geopolitico; filosof ia della prassi; fi losofia della p raxis; neo-mar xism; néo-ma rxisme; neue mar xismus; neuer marx ismus; neo-marx ismus; neo marxismus; neoma rxismus; repubb licanesimo geopolitico; geopolitical republicanism; geo -political republicanism; Lebensraum; Lebensraum repub blicanesimo; Paul K lee; Angelus Novus; Pol itische Theologie; Teolog ia politica; Theorie des Pa rtisanen; Schumpete r; Joseph Alois Schumpeter ; Joseph Schumpeter; K urt W. Rothschild; K urt Wil helm
Rothschild; Wendt; Alexander Wendt; cost ruttivismo; UFO; uni dentified flying object; unident ified f lying objects; Unkn own Flyin g Object; Unknown Flying Objects; disco volante; dischi volant i; fly ing saucer; fly ing saucers; esobiologia; ter rorista; ter rorismo ; diavolo; de monio; exobi ology; devi l; ter rorist; te rror ism; ter rorista; ter rorismo ; Po-Chu -i; L’uo mo che sognò le fate; Liriche cinesi; fata; fai ry; stato di eme rgenza; stato di eccezione; decisionismo; iperdecisionismo; katechon; Katechon; catechon; Cathechon; democ razia; democracy; nemico assoluto; j ustus hostis; iperdecisionismo benjaminiano ; So vereignty and the UFO ; VII I Tesi di filosof ia della storia; tesi n. 8 di Tesi di filosofia della storia; Madonna; m iracolo della neve; Masolino da Panicale; Masolino da Panigale; Madonna della Neve; geopol itica; repubb licanesimo geopolitico; geopolitical republicanism; alieno; alien; neue repub likanismus, neuer repub likanismus; neo-rep ublikanismus; neorepub likanismus; neorepubl ikanismus; néo-répub likanisme; neo- republicanismo; neo republicanismo; neo republicanismo; pós- marxismo; geop olitics; iperd ulia; pr otodulia; Catéchon; katéchon ; S. Paol o; San Pao lo; Seconda lette ra a i
Tessalonicesi; 2Tessalonicesi 2,6-7; Tes. 2:6-7; τὸ κατέχον; κατέχον; ciò che trattiene; colu i che trattiene; chi frena; colui che frena; Paol o di Ta rso; Saulo; Paolo apostolo; San Paolo di Tarso; Saulo di Ta rso; eterotopia; ete rotopy; Massimo Morigi; Friedr ich Ratzel; Karl Ernst Haushofer; Haushofe r; Walter Richard Rudo lf Hess; Rudolf Walter Richar d Heß; Hitler ; Adolf H itler; Ad olf Schick lgruber ; Landsberg am Lech; pr igione di Landsberg am Lech; putsch di Monaco; spazio vitale; Lebensraum repubblicanesimo; Lebensraum republi kanismus; Lebensraum repu blicanism
Adam Smith o i neoclassici, era meglio rivolgersi a Carl von Clausewitz e studiare il suo Vom Kriege. Speriamo che
per questo di non essere tacciati di guerrafondismo e/o criptico neonazismo.
9. Massimo Morigi, La Democrazia che sognò le Fate (Stato di Eccezione, Teoria
dell’Alieno e del Terrorista e Repubblicanesimo Geopolitico), p.9 di 9
(Scritto nel gennaio 2015 – Caricato su Internet Archive il 18 febbraio 2017)