2. L’idea
volume chiuso, ingresso di servizio,
bagno, deposito, retro palco
parete vetrata/traslucida
vernice a lavagna...
...da poter colorare con i gessetti
parete tutta vetrata, o comunque
trasparente/traslucida
qualche “fetta”, continua e diventa
seduta o aiuola, coinvolge lo
spazio pubblico
OMBRA = Pedana ingresso
Ingressi
3. Storie della tradizione
L’idea icona della casetta familiare ai bambini
superfici diverse da toccare e con le quali interagire Aiuola in piazza
con un albero che possa
ispirare la narrazione di storie
della tradizione parmigiana
panchine in piazza
Porta per soli bambini
coinvolgiamo il luogo
dedicato ai piccoli
attivare tutti i sensi per amplificare la conoscenza
4. Le fette di colore_una fetta/un personaggio
ogni fetta puO’ diventare un supporto
per narrare la storia dei personaggi
5. Fetta-Ingresso
Le fette
Fetta-Intermedia con
sedute interne e esterne
Fetta-Intermedia con
sedute interne e esterne
Fetta-Intermedia con
sedute interne
Fetta-Grande con albero
esterno
Fetta-Chiusa
magazzino-servizi
6. gli ingombri
5,8m 4,3m 2,5m
0,4m
Ingresso Magazzino/bagno
finitura Lavagna di servizio
Colore bianco
Colore rosso Area palco/attivita’à
12m
Legno
Colore giallo
Gradini/sedute
2m finitura Lavagna Accoglienza/guardaroba
10m Ingresso bambini Ingresso adulti
7. i numeri
Ingresso Bagno/magazzino
di servizio 20mq
2m
posti a sedere sulle gradonate circa 50
se si ipotizza una fila anche a terra
si arriva a 70
12m
area
lab/spettacoli arre degli eventuali posti a terra
80mq
ingresso/accoglienza/
guardaroba 20mq
Ingresso bambini Ingresso adulti
10m
14. giochi semplici e molto seri
“C’è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un
linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono
invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri.”
(Bruno Munari, Fantasia, 1977)
“Giochi semplici e molto seri”, così li definisce Bruno Munari, poichè proprio attraverso il gioco si approccia il processo di conoscenza.
Il progetto propone la forma della casetta come icona nota ai bambini, nella sua semplicità trasmette familiarità e sicurezza.
Rimanda al mondo delle fiabe, dalla casa da mangiare che incontrano Hänsel e Gretel nel bosco, a un luogo dove ascoltare delle storie,
storie della tradizione di Parma, storie che parlano di cibo, storie che parlano di luoghi, narrate all’interno di un piccolo, intimo,
domestico, teatro urbano.
La sagoma è quella stereotipa della casetta, con tanto di camino, sotto il quale troviamo “la scena”; la facciata si smaterializza per
evidenziare gli ingressi, uno per gli adulti e uno a dimensione bambino, e la grande superficie traslucida garantisce una buona
illuminazione naturale; l’ombra della struttura diventa tridimensionale a formare la pedana di ingresso, una sorta di piazza nella piazza.
Una susseguirsi di “fette”, ognuna sfondo per un personaggio di Mangio Parma, compone uno spazio flessibile, collegato con il contesto
tramite le sue estensioni e aperture.
Le fette, infatti, si espandono nello spazio circostante, lo coinvolgono; un gioco a scala urbana per i fruitori diretti, ma anche
occasionali, nel suo divenire panchina, tavolino, aiuola (accoglie un albero, spunto narrativo di molti racconti), e superficie sulla quale
scrivere e disegnare ....
In forte sinergia con il contesto, è in grado di generare situazioni, usi, contatti tra la città e l’iniziativa che ospita.
Ogni fetta gira, coinvolge lo spazio circostante, per poi tornare nell’intimita’ dell’interno e formare un pezzo di teatrino.
Il teatrino è composta da una gradonata fissa e da elementi mobili che possono aumentarne la capianza, attraverso un gioco di
sovrapposizioni, o, all’occorrenza, formare superfici di appoggio per laboratori o altre iniziative.
Realizzato con materiali diversi, dal legno alla finitura lavagna, dal vetro ai colori primari, che ritroviamo anche all’interno, va a formare
superfici da toccare, da odorare, da spiare, con le quali interagire, in cui tutti i sensi vengono coinvolti.
La conoscenza e’ un esperienza sensoriale completa!