Il secondo libro dei "Dialogi"

1. SOTTO LO
SGUARDO DI
SAN BENEDETTO
LICEO VARRONE CASSINO
CLASSI: 1AL1BL
Potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico,
paesaggistico - UNDER THE EYE OF SAINT BENEDICT
Modulo “VIVERE L’ARTE”

2. Introduzione
In questa presentazione viene esposta e spiegata la grande opera letteraria di
Gregorio Magno “I Dialogi”. Tale opera è custodita nella biblioteca del
Monastero di Montecassino e narra la storia di questo suggestivo luogo e del
suo fondatore: San Benedetto da Norcia.

3. I Dialogi
Normalmente i DIALOGI si datano tra il 593 e il 594, periodo che segue l’ elezione di Gregorio
Magno a PONTEFICE.
Il Monastero Benedettino di Cassino possiede l’EPISTOLARIO di Gregorio del periodo del suo
pontificato. Dopo il problema della datazione ci si è chiesti quale motivo avesse ispirato tale
opera.

4. Struttura dei dialogi
I dialogi possiedono molti tratti in comune con altre opere di
Gregorio .
I dialogi inoltre hanno molte caratteristiche in comuna con le
Omelie, infatti alcuni miracoli presenti nei dialogi erano già stati
trattati nelle Omelie. Entrambe le opere hanno un fine didascalico
ed edificante però, nei dialogi prevale il racconto con commenti ed
osservazioni morali. Nei dialogi si dice che attraverso le esegesi si
insegua la virtù, invece attraverso le narrazione dei miracoli si da al
lettore una rappresentazione pratica di queste virtù. I dialogi
rappresentano con maggiore importanza il valore dell’umiltà, infatti
il lettore ha una diminuzione dell’orgoglio. Nei dialogi si utilizza
termini in latino volgare. I dialogi sono destinati ad un pubblico
colto. Un personaggio importante è stato Paolo Diacono che ha
rivelato i dialogi a Teodolinda.

5. Struttura dei dialogi
Molto importante è anche la scelta dell’interlocutore. Il Diacono Pietro, un personaggio di cui
ci parlano molto spesso le Epistole. All’inizio lo conosciamo come subdiacono e difensore
della chiesa romana a Ravenna; dopo il pontefice Gregorio lo nomina VICARIO, in Sicilia e
custode del patrimonio di San Pietro.

6. Struttura dei dialogi
In questa opera si evidenziano in primis la
vita di San Benedetto, il problema dell’aldilà
e dell uguaglianza. In effetti il lettore è
animato proprio da queste interruzioni. La
domanda importante da porsi a questo
punto è: quale fosse lo scopo dei dialoghi?
Tutto si scaturisce da una domanda di
Pietro, in quale mette in dubbio l’esistenza
dei miracoli e la sopravvivenza dell’anima
alla morte fisica.

7. Struttura dei dialogi
Per quanto riguarda la divisione in capitoli dei
dialogi, non è detto che debba essere stata stilata
proprio dall’autore. Sommando i capitoli di tutti i
libri, il totale è 150; questo numero è ottenuto
dalla moltiplicazione di 50 per 3, che sono i numeri
perfetti.
I dialogi presentano come valore principale quello
didattico che appartiene alla tradizione classica.

8. GRAZIE PER L’ATTENZIONE
REALIZZATO DA: MAYA CAPOZZELLA, GIULIA GOLIA E LUDOVICA D’ARPINO