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0 6 G I Ù , 2 0 0 1
A TUTTO IL PERSONALE
Poiché, dopo avere disertato due riunioni regolarmente convocate dalla Amministrazione, alcuni sindacati, che hanno
dichiarato lo stato di agitazione, hanno indetto un'altra assemblea, che provocherà ulteriori gravi disagi al pubblico
degli Scavi, la Soprintendenza archeologica di Pompei ritiene doveroso fornire a tutto il personale una sintetica
informazione del proprio punto di vista.
1) La proposta di nuova organizzazione dei servizi è stata oggetto di un prolungato, positivo confronto con tutte
le organizzazioni sindacali, nel corso dei lavori del comitato paritetico costituito d'intesa fra le parti;
2) La proposta di nuova organizzazione dei servizi, scaturita dal lavoro del comitato paritetico, è stata sottoposta,
come convenuto, alla RSU e alle oo.ss. territoriali il 19 gennaio 2001; su richiesta di una Organizzazione
sindacale, che aveva chiesto una pausa di riflessione, la sottoscrizione dell'accordo fu rinviata all'8 febbraio
2001;
3) L'otto febbraio 2001, dopo che l'Amministrazione aveva accolto tutte le richieste e le modificazioni formulate
dalle organizzazioni sindacali che avevano espresso parere favorevole all'accordo (CGIL, CISL, FALDBAC),
all'atto della sottoscrizione di un documento che avrebbe sancito una pre - intesa (richiesta dalla stessa CISL),
il sindacato FALDBAC, repentinamente, richiese ulteriore tempo per potere ancora consultare i dipendenti;
4) Nelle settimane successive, a specifica richiesta di poter convocare una riunione per sottoscrivere la pre -
intesa, le CISL, accampando concomitanti impegni sindacali, chiedeva ed otteneva ulteriori rinvii;
5) Dopo oltre due mesi di attesa, la FALDBAC non ha comunicato nulla rispetto alla richiesta che aveva fatto
(l'Amministrazione resta in attesa di conoscere se la FALDBAC abbia consultato i dipendenti, e se vi sia stato
un qualche esito di questa consultazione);
6) Dopo oltre due mesi di attesa, l'Amministrazione ha verbalmente informato tutte le oo.ss. che avrebbe
provveduto a convocare, come poi ha fatto, una riunione per il 15 maggio 2001 per riprendere il confronto
sulla proposta di nuova organizzazione dei servizi;
7) CISL, FALDBAC, UNSA, UGLANCCD, UIL hanno disertato la riunione convocata per il 15 maggio 2001,
dopo avere richiesto il rinvio della stessa poche ore prima del suo inizio, con telefax, senza firme e senza
alcuna motivazione;
8) L'Amministrazione ha provveduto a riconvocare la riunione per l'I giugno 2001; anche in questo caso, i
suddetti sindacati hanno disertato la riunione, ponendo prima come condizione per la partecipazione la
presenza di una ispettrice nominata dal Difensore civico della Regione Campania, poi dichiarando, con lo stato
di agitazione, altri tipi di problemi, sui quali l'Amministrazione già si è ripetutamente pronunciata, ma che per
esigenze di chiarezza qui si richiamano:
la richiesta di dotare gli addetti ai servizi di vigilanza di armi (pistole) è da tempo al vaglio
dei competenti Ministero per i beni e le attività culturali e Ministero degli Interni, ai quali
soli, con tutta evidenza, va ricondotta ogni eventuale decisione al riguardo; inoltre, questo
tema è oggetto di specifico contenzioso avanti il giudice del lavoro di Torre Annunziata, il
quale ha di recente rinviato all'autunno del 2001 l'udienza relativa;
la inadeguatezza del servizio di vigilanza è talmente evidente che la Soprintendenza ha da
tempo deciso, proprio di intesa con le organizzazioni sindacali, di dare vita ad un comitato
paritetico che ne affronti specificamente e celermente le soluzioni necessarie ad una
profonda, generale riorganizzazione, ma è proprio la indisponibilità di fatto delle
organizzazioni sindacali che hanno dichiarato lo stato di agitazione a rendere praticamente
impossibile il dialogo costruttivo e sereno che la Soprintendenza ricerca e pratica con
costanza e metodo;
sulle condizioni igieniche delle sedi di lavoro, sono state fatte riunioni specifiche, nel
corso delle quali esperti designati dalla Amministrazione hanno prodotto i risultati delle
analisi condotte, evidenziato le criticità, avanzato proposte specifiche, condivise dalle
organizzazioni sindacali, sulle quali l'Amministrazione sta operando, con la
consapevolezza che, per colmare ritardi storicamente determinatisi, e per adottare
soluzioni efficaci e pienamente rispettose delle complesse normative vigenti, occorrerà
tempo;
la dotazione degli equipaggiamenti agli addetti ai servizi di vigilanza è in parte già
avvenuta, in parte in corso;
la rivendicazione del pagamento degli straordinari (1988 - 1996) è oggetto di contenzioso
in corso, su cui risulta impossibile intervenire, soprattutto da parte del Consiglio di
Amministrazione della Soprintendenza, che, come è noto, è stato istituito nel 1998;
la richiesta di "pagamento di lavoro straordinario svolto per garantire lo scambio di
consegne per il 2000 e il 2001" è oggettivamente non legittima, secondo quanto già
stabilito da! Tribunale di Torre Annunziata, con sentenza depositata il 17 maggio 2001;
l'Amministrazione ha già assunto, nel luglio del 2000, un preciso impegno circa la
predisposizione di piani di formazione e aggiornamento del personale, e intende
mantenerli, tanto che ne sta già predisponendo alcuni (computer, lingue) oltre quelli già
posti in essere nel 2001, ma risulta evidente, ciò che del resto è stato ampiamente
condiviso da tutte le organizzazioni sindacali a più riprese, che un autentico programma
biennale di formazione e aggiornamento può darsi solo in presenza di una effettiva
riorganizzazione dei servizi;
la Soprintendenza ha già realizzato o programmato interventi che garantiscono una
migliore e più ampia fruizione degli Scavi archeologici (illuminazione, ristorazione,
audioguide, segnaletica etc.), prova ne sia il fatto, fra l'altro, che il numéro dei visitatori,
già aumentato nel 2000 del 8.41 % rispetto al 1999, è ancora in aumento, visto che nei
primi cinque mesi del 2001 è aumentato ancora del 10.00 % rispetto al 2000;
le condizioni di conservazione del patrimonio archeologico sono state e sono oggetto, da
oltre quattro anni, e per ia prima volta nella storia degli Scavi di Pompei, di sistematiche,
analitiche ricognizioni, condotte con metodologia scientificamente fondata, che permette
una programmazione razionale di interventi di restauro e manutenzione, in parte attuata, in
parte in fase di attuazione, in parte in corso di avviamento, compatibilmente con la
delicatezza e la complessità che interventi di questa natura comportano, con la capacità di
investimento che la Soprintendenza è in grado di esprimere, con le norme di appalto dei
Lavori Pubblici, con la qualificazione professionale del personale dipendente.
Ciò detto, per la verità dei fatti, gli organi della Soprintendenza sanno molto bene, come tutti i dipendenti sanno, che i
problemi da affrontare sono molti, difficili, complessi, spesso assai antichi.
Tali problemi vanno affrontati con serietà, trasparenza, coerenza ed efficacia.
Per affrontarli, occorre, anzitutto, un quadro preciso delle responsabilità, e perciò una nuova organizzazione dei servizi.
E' primaria responsabilità di tutti ricercare con serenità le soluzioni migliori, in spirito di collaborazione, con lealtà e
franchezza.
La volontà della Soprintendenza, in ogni caso, è sempre stata ed è quella di confrontarsi con le organizzazioni sindacali
su tutte le tematiche sollevate.
La Soprintendenza ha il dovere di assicurare a tutti i dipendenti che continuerà ad operare ricorrendo al dialogo, ma
respingendo con fermezza ogni tentativo di ripristinare metodi e strumenti ormai condannati dal tempo ad essere
superati.
Ciò che non può ragionevolmente essere accettato è il rinvio sine die di decisioni che sono fondamentali per assicurare
al difficile, ma positivo cammino dell'esperimento autonomistico della Soprintendenza lo svolgimento necessario,
poiché dal rinvio potrebbe derivare una grave compromissione dei risultati raggiunti, oltre che l'impossibilità di
introdurre le indispensabili innovazioni in materia organizzativa e amministrativa.
E' appena il caso di ricordare che, con l'entrata in vigore della legge n. 352/1997, le risorse economiche su cui la
Soprintendenza può contare, per garantire gli interventi di tutela, conservazione e restauro del patrimonio archeologico
affidatole, sono assicurate quasi esclusivamente dagli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso e dai servizi
aggiuntivi.
La Soprintendenza ha già richiesto al Ministero per i beni e le attività culturali, che la ha già assicurata, la presenza di
un funzionario centrale alla riunione che sarà convocata per la prossima settimana per verificare la volontà delle parti di
trovare una intesa sia sulla riorganizzazione dei servizi, che sulle questioni più rilevanti sul tappeto.
11 Consiglio di Amministrazione della Soprintendenza archeologica di Pompei.
Pietro Giovanni Guzzo (presidente)
Maria Grazia Del Greco
Giuseppe Gherpelli
Pompei, 6 giugno 2001

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  • 2. la richiesta di "pagamento di lavoro straordinario svolto per garantire lo scambio di consegne per il 2000 e il 2001" è oggettivamente non legittima, secondo quanto già stabilito da! Tribunale di Torre Annunziata, con sentenza depositata il 17 maggio 2001; l'Amministrazione ha già assunto, nel luglio del 2000, un preciso impegno circa la predisposizione di piani di formazione e aggiornamento del personale, e intende mantenerli, tanto che ne sta già predisponendo alcuni (computer, lingue) oltre quelli già posti in essere nel 2001, ma risulta evidente, ciò che del resto è stato ampiamente condiviso da tutte le organizzazioni sindacali a più riprese, che un autentico programma biennale di formazione e aggiornamento può darsi solo in presenza di una effettiva riorganizzazione dei servizi; la Soprintendenza ha già realizzato o programmato interventi che garantiscono una migliore e più ampia fruizione degli Scavi archeologici (illuminazione, ristorazione, audioguide, segnaletica etc.), prova ne sia il fatto, fra l'altro, che il numéro dei visitatori, già aumentato nel 2000 del 8.41 % rispetto al 1999, è ancora in aumento, visto che nei primi cinque mesi del 2001 è aumentato ancora del 10.00 % rispetto al 2000; le condizioni di conservazione del patrimonio archeologico sono state e sono oggetto, da oltre quattro anni, e per ia prima volta nella storia degli Scavi di Pompei, di sistematiche, analitiche ricognizioni, condotte con metodologia scientificamente fondata, che permette una programmazione razionale di interventi di restauro e manutenzione, in parte attuata, in parte in fase di attuazione, in parte in corso di avviamento, compatibilmente con la delicatezza e la complessità che interventi di questa natura comportano, con la capacità di investimento che la Soprintendenza è in grado di esprimere, con le norme di appalto dei Lavori Pubblici, con la qualificazione professionale del personale dipendente. Ciò detto, per la verità dei fatti, gli organi della Soprintendenza sanno molto bene, come tutti i dipendenti sanno, che i problemi da affrontare sono molti, difficili, complessi, spesso assai antichi. Tali problemi vanno affrontati con serietà, trasparenza, coerenza ed efficacia. Per affrontarli, occorre, anzitutto, un quadro preciso delle responsabilità, e perciò una nuova organizzazione dei servizi. E' primaria responsabilità di tutti ricercare con serenità le soluzioni migliori, in spirito di collaborazione, con lealtà e franchezza. La volontà della Soprintendenza, in ogni caso, è sempre stata ed è quella di confrontarsi con le organizzazioni sindacali su tutte le tematiche sollevate. La Soprintendenza ha il dovere di assicurare a tutti i dipendenti che continuerà ad operare ricorrendo al dialogo, ma respingendo con fermezza ogni tentativo di ripristinare metodi e strumenti ormai condannati dal tempo ad essere superati. Ciò che non può ragionevolmente essere accettato è il rinvio sine die di decisioni che sono fondamentali per assicurare al difficile, ma positivo cammino dell'esperimento autonomistico della Soprintendenza lo svolgimento necessario, poiché dal rinvio potrebbe derivare una grave compromissione dei risultati raggiunti, oltre che l'impossibilità di introdurre le indispensabili innovazioni in materia organizzativa e amministrativa. E' appena il caso di ricordare che, con l'entrata in vigore della legge n. 352/1997, le risorse economiche su cui la Soprintendenza può contare, per garantire gli interventi di tutela, conservazione e restauro del patrimonio archeologico affidatole, sono assicurate quasi esclusivamente dagli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso e dai servizi aggiuntivi. La Soprintendenza ha già richiesto al Ministero per i beni e le attività culturali, che la ha già assicurata, la presenza di un funzionario centrale alla riunione che sarà convocata per la prossima settimana per verificare la volontà delle parti di trovare una intesa sia sulla riorganizzazione dei servizi, che sulle questioni più rilevanti sul tappeto. 11 Consiglio di Amministrazione della Soprintendenza archeologica di Pompei. Pietro Giovanni Guzzo (presidente) Maria Grazia Del Greco Giuseppe Gherpelli Pompei, 6 giugno 2001