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LEGGE 107
Accademy
Unams Scuola Castellammare di Stabia
Appunti scuola infanzia/primaria
Dott.ssa Maria Grazia Manzo
Il 3 settembre 2014 la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministero
pubblicarono congiuntamente un documento in 12 punti intitolato “la buona
scuola-Facciamo crescere il paese”.
La legge si proponeva di dare piena attuazione all’autonomia delle istituzioni
scolastiche introdotta attraverso l’articolo 21 della legge n. 59/1997.
La discussione per l’approvazione produsse talmente tanti interventi emendativi
che, appellandosi alla fiducia, fu approvata sotto forma di un unico articolo con
212 commi dal Parlamento il 13 luglio 2015, divenendo
La legge numero 107
“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino
delle disposizioni legislative vigenti”.
 Affermare il ruolo centrale della scuola nella società moderna della conoscenza
 Innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti,
rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento;
 Contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali
 Prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica
 Realizzare una scuola aperta ed inclusiva : capace di innalzare i livelli d’istruzione
e le competenze degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di
apprendimento, per
 contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali.
 Garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di
istruzione permanente dei cittadini
 Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati;
 Definizione di un sistema di orientamento
Finalità della Legge
Perno della legge è il ” Piano Triennale dell’offerta formativa” che amplia gli orizzonti e le
funzioni del POF
Tale documento rappresenta l’identità culturale e progettuale di ogni scuola,
contiene i percorsi curricolari, extracurricolari ed educativi conformi agli indirizzi
di studi e al contesto culturale/sociale/economico della realtà territoriale in cui si
trova ad operare ed era già previsto dal Regolamento dell’Autonomia scolastica
(D.P.R 8 marzo 1999, N. 275).
La maggiore complessità della progettazione formativa, unita all’esigenza di dare
stabilità all’organico funzionale della scuola, ha indotto il legislatore ad ampliare
L’orizzonte temporale del POF, portandolo a 3 anni.
Il Piano Triennale dell’offerta formativa (PTOF) va predisposto dal collegio dei
docenti, tenendo conto degli indirizzi, per le attività della scuola e scelte di
gestione e di amministrazione, definiti dal DS con atto scritto e pubblico(atto
d’indirizzo), entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di
riferimento.
Viene approvato dal Consiglio di istituto e può essere rivisto annualmente entro il
mese di ottobre (Piano di miglioramento)
Esso contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al
personale docente e ATA, nonché la definizione delle risorse occorrenti in base
alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche .
PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA
La procedura di elaborazione del PTOF assume rilevanza in quanto la sua
significatività è legata alle più o meno efficaci modalità con le quali le
componenti interne ed esterne dell’ Istituto sono coinvolte nel processo:
 le componenti interne sono: il collegio dei docenti con le sue articolazione, il
consiglio d’istituto, gli studenti
 le componenti esterne sono: le associazioni dei genitori, gli enti locali e le
associazioni operanti nel territorio (nel caso di istituti del secondo ciclo la
scuola ha rapporti con le realtà produttive ed associative delle imprese, con
la camera di commercio, con le istituzioni della regione, della Provincia, dell’
Unione Europea ecc.)
PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA
Il più marcato rilievo dato al ruolo del dirigente scolastico ha comportato la diversa
impostazione dell’iter procedurale: mentre, nel passato, gli indirizzi generali da fornire
preliminarmente al collegio dei docenti perché si attivasse nella elaborazione del Piano erano
definiti dal Consiglio d’Istituto, essi rientrano ora nell’attività del dirigente, come pure il
raccordo con le realtà del territorio nonché con le associazioni dei genitori e degli studenti.
Il PTOF deve essere reso pubblico dalle istituzioni scolastiche nel
dove vengono rese note anche le eventuali revisioni nonché i bilanci delle
scuole i dati pubblici del servizio nazionale di valutazione ,l’anagrafe dell’edilizia
scolastica etc
Per l’attuazione del potenziamento dell’offerta formativa fu previsto
Portale unico (Commi 136 – 144)
 un organico aggiuntivo, sulla base di incarichi triennali conferiti inizialmente
dal dirigente scolastico al quale vennero attribuite nuove funzioni di impulso
al PTOF:
 Scelta dei docenti da inserire nell’organico dell’Autonomia (posti comuni, di
sostegno e di potenziamento)
Il D.S. può individuare fino al 10% dei docenti dell’organico dell’autonomia per
attività di supporto organizzativo; può ridurre il numero di alunni per classe (DRP
81/2009) anche in rapporto alle esigenze degli alunni disabili; può effettuare
sostituzioni per le assenze fino a 10 gg. utilizzando i docenti dell’organico
dell’autonomia.
L’ ORGANICO DELL’ AUTONOMIA (Commi 63 – 77)
Il Dirigente, attingendo alle risorse del fondo assegnate alla scuola,
assegna annualmente al personale docente, sulla base dei criteri
individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, un bonus con
natura di retribuzione accessoria.
Il comitato per la valutazione dei docenti, già esistente presso le
istituzioni scolastiche, è ristrutturato nella composizione.
Con l’ entrata in vigore del CCNL 2018, è stata demandata alla
contrattazione d’ istituto l’individuazione dei “criteri generali per la
determinazione dei compensi”.
LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEL PERSONALE DOCENTE
Commi 126 - 130
Nel 2007 si è discusso per la prima volta di un Piano Nazionale per la Scuola
Digitale che aveva l’obiettivo principale di modificare gli ambienti di
apprendimento e promuovere l’innovazione digitale nella Scuola. Un percorso di
innovazione e digitalizzazione pluriennale, previsto per diffondere le nuove
tecnologie nelle scuole, promuovere l’idea di apprendimento permanente (life-
long Learning) ed estendere il concetto di scuola da luogo fisico a spazi di
apprendimento virtuali L’attuazione del PNSD ha previsto e prevede:
 l’individuazione di un animatore digitale
INNOVAZIONE DIGITALE E DIDATTICA LABORATORIALE (Commi 56 – 62)
Il Piano Nazionale Scuola Digitale
(PNSD)
 La realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli
studenti, in collaborazione con università, associazioni, organismi del terzo
settore e imprese;
 Il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali;
 L’adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance,
la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra
dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative e
articolazioni amministrative del MI;
 La formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo della cultura
digitale per l’insegnamento,
 L’apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e
sociali degli studenti;
Il Piano Nazionale Scuola Digitale 2
Al centro di questa visione c’è l’innovazione degli ambienti di apprendimento
l’aula deve diventare un “luogo abilitante e aperto”, dotata di ambienti flessibili
pienamente adeguati all’uso del digitale. “ Aule “aumentate” dalla tecnologia
quindi con postazioni per la fruizione individuale e collettiva del web e dei
contenuti. per un’integrazione quotidiana del digitale nella didattica, per
l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento
wired e wireless.
Il Piano nazionale scuola digitale viene finanziato con le risorse annualmente
stanziate sulla base dell’articolo 1, comma 62, con le risorse relative al PON“Per
la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”2014-2020, con risorse
derivanti dal fondo investimenti per il finanziamento di laboratori didattici
digitali.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale 3
 Azione LIM Promossa per la prima volta nel 2008, prevedeva la diffusione capillare della
Lavagna Interattiva Multimediale nella didattica in classe.
 L‘Azione Cl@ssi 2.0 Caratterizzata dallo slogan “non più la classe in laboratorio, ma il
laboratorio in classe AULE “AUMENTATE /SPAZI ALTERNATIVI per l’apprendimento
 LABORATORI MOBILI, dispositivi e strumenti mobili in carrelli e box mobili a disposizione di
tutta la scuola
 Azione wi-fi
 Atelier creativi e laboratori per le competenze chiave per gli Istituti comprensivi e le scuole
del primo ciclo,
 I “laboratori territoriali per l’occupabilità”, spazi dall’alto profilo innovativo a disposizione di
più scuole del territorio, dove sviluppare pratiche didattiche avanzate in sinergia con le
politiche locali per il lavoro e le imprese
 Azione Poli Formativi Sono state individuate alcune istituzioni scolastiche (c.d. Poli) Il
processo di digitalizzazione si è sviluppato anche attraverso risorse stanziate a livello
europeo con la Programmazione operativa nazionale per l’organizzazione e la gestione di
corsi di formazione sul digitale rivolti ai docenti.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale 4
Il PNSD ha introdotto:
 ID DIGITALE STUDENTE (scuola secondaria di secondo grado)
La Buona scuola prevedeva che ogni studente avesse una identità digitale. Finora
è stata attivata solo la Carta dello Studente “Io Studio”, una tessera nominativa
attestante lo status di studente frequentante con cui si può accedere ad un’area
personale online di poi a servizi e informazioni varie. La Carta dello Studente è
stata finora attribuita nella forma di tessera nominativa a cui si sono associati un
profilo digitale, e un borsellino elettronico, opzionale.
 ID DIGITALE DOCENTE
La “Carta del Docente” è un profilo personale del docente che dovrebbe
contenere le molteplici informazioni e interazioni amministrative (fascicolo del
docente), oltre che quelle relative alla crescita professionale.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale 5
DIGITALIZZAZIONE AMMINISTRATIVA DELLA SCUOLA
L’amministrazione digitale della scuola consiste: nella fatturazione e pagamenti
elettronici; nella procedura di dematerializzazione dei contratti del personale
(supplenze brevi); nell’estensione alla formazione professionale (delle Regioni
interessate) già a partire dall’anno scolastico 2015-2016.
PORTALE UNICO DEI DATI DELLA SCUOLA
Il Piano Nazionale Scuola Digitale 6
Contiene in formato aperto:
• Dati sui bilanci delle scuole
• Dati relativi al SNV
• Anagrafe dell’edilizia scolastica
• Anagrafe degli studenti (forma aggregata)
• Provvedimenti di incarico dei docenti
• POF/PTOF
• Materiali didattici e opere autoprodotte
Il diritto-dovere all’aggiornamento culturale e professionale
ante L.107
La definizione dell’aggiornamento come “diritto-dovere” è contenuta nel D.P.R
n.419/1974 “sperimentazione e ricerca educativa, aggiornamento culturale e
professionale ed istituzione dei relativi istituti” all’articolo 1.
Esso è declinato:
 come adeguamento delle conoscenze allo sviluppo delle scienze per singole
discipline e nelle connessioni interdisciplinari;
 come approfondimento della preparazione didattica;
 come partecipazione alla ricerca e alla innovazione didattico-pedagogica.
Nei decenni successivi all’emanazione dei decreti delegati l’istituto
dell’aggiornamento è stato variamente declinato nelle norme e nei contratti che
si sono succeduti.
Nel settore dell’aggiornamento le richieste rivolte al Corpo Docente sono
passate dalla statuizione di obblighi significativi, alla sempre più generica
enunciazione di un dovere, privo di prescrizioni e di sanzioni
il collegio dei docenti è tenuto ad attivare “il piano annuale delle attività di
aggiornamento e formazione destinate ai docenti coerentemente con gli
obiettivi e i tempi del POF, considerando anche esigenze ed opzioni individuali.”
Viene confermato per gli insegnanti:
 il diritto alla funzione di 5 giorni nel corso dell’anno scolastico per la
partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio;
La legge n 107/2015 segna la ripresa dell’azione legislativa nel campo della
formazione in servizio degli insegnanti, formazione che nuovamente viene
definita “obbligatoria, permanente e strutturale”.
La legge demanda l’iniziativa alle singole istituzioni scolastiche (cioè agli stessi
collegi dei docenti: articolo 7, c. 2, lettera g del T.U.) in coerenza con:
 il Piano Triennale dell’offerta formativa;
 i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti
dal D.P.R n 80/2013( Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in
materia di istruzione e formazione.)
 le priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni
tre anni dal Miur, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di
categoria.
Con Decreto ministeriale sono individuati gli obiettivi, le modalità di valutazione
del grado di raggiungimento degli stessi, le attività formative, i criteri per la
valutazione del personale docente ed educativo in periodo di formazione e di
prova. Il superamento del periodo di formazione e di prova è subordinato allo
svolgimento di almeno 180 giorni, dei quali almeno 120 per le attività didattiche.
In caso di valutazione negativa il personale docente ed educativo è sottoposto ad
un secondo periodo di formazione e di prova, non rinnovabile.
A sostegno dell’acquisto di strumenti di studio o di lavoro nonché per contribuire
alle spese di iscrizione a corsi di studio, la legge ha istituito
PERIODO DI FORMAZIONE E DI PROVA (commi115 – 120)
per l’aggiornamento e la formazione del docente, dell’importo nominale di €500
per ciascun anno scolastico per l’acquisto di strumenti (libri, strumenti
informatici, ingresso a musei, mostre ecc. iscrizione a corsi per attività di
aggiornamento)
LA CARTA ELETTRONICA PER L’AGGIORNAMENTO (Commi 121 – 125)
Trasparenza non solo ai fini anticorruzione ma anche orientata alla scelta
scolastica consapevole e oggettiva da parte delle famiglie e degli studenti
nonché al controllo sociale per favorire la partecipazione e collaborazione dei
cittadini.
Un primo tentativo per favorire una scelta scolastica consapevole era già stato
messo in atto con il Portale “Scuola in chiaro” che però non ha dato i risultati
sperati. Il comma 17 prevede che “le istituzioni scolastiche, anche al fine di
permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie,
assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell’offerta
TRASPARENZA E PUBBLICITA’VIA WEB
La Legge 107 del 2015 ha introdotto, tra gli obiettivi formativi prioritari, lo
sviluppo di competenze digitali negli studenti per un uso critico e consapevole
dei social network e dei media. Lo sviluppo è declinato dal Piano nazionale
scuola digitale d è finalizzato anche a prevenire e contrastare la dispersione
scolastica ed ogni forma “di discriminazione e bullismo, anche informatico” con il
supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e
delle associazioni di settore.
La Legge 107/15codifica quindi anche il “cyberbullismo”, fenomeno che troppo
spesso crea disagio a ragazze e ragazzi del “mondo digitale”
Cyberbullismo
Sul cyberbullismo in attuazione della legge n. 71/2017 recante “Disposizioni a
tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del
cyberbullismo”, il MIUR ha adottato le Linee DI ORIENTAMENTO aggiornate nel
2021.Novità di rilievo l’invito a costituire Gruppi di Lavoro (Team Antibullismo e
Team per l’Emergenza) a livello scolastico e territoriale, integrati da figure
specialistiche di riferimento, laddove si è impossibilitati per ragioni oggettive, si
invita a costituire reti di scopo.
Cyberbullismo 2
La legge prevede anche una importante serie di deleghe legislative al governo al fine di
provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in
materia di istruzione, anche in coordinamento con le disposizioni contenute nella legge stessa,
sulle seguenti materie:
 Riordino normativo in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione
 Riordino della formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria
 Promozione e inclusione scolastica degli studenti con disabilità
 Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale e raccordo con i percorsi dell’istruzione e
formazione professionale
 Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni
 Effettività del diritto allo studio, potenziamento della carta dello studente
 Promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio artistico-
culturale
 Revisione e riordino della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane
all’estero
 Adeguamento in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti,
nonché degli esami di Stato
Premessa
Dettato costituzionale: gli artt. 30- 33- 34 riconoscono una corresponsabilità tra
scuola e famiglia nella crescita e nello sviluppo dei ragazzi.
D.P.R. n. 235/07 aggiungendo l’art. 5 bis allo Statuto delle studentesse e degli
studenti della scuola secondaria ha introdotto il Patto di educativo di
corresponsabilità. Documento sottoscritto dai genitori/ studenti/ scuola con
l’obiettivo di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere
con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa instaurando una sinergia
virtuosa tra i soggetti che compongono la comunità scolastica.
Le novità sugli alunni: i rapporti con le famiglie, diritti e doveri
Principio di bigenitorialità:
Il diritto del bambino/adolescente a ricevere cure, educazione e istruzione da
entrambi i genitori anche se separati. Principio esteso anche alle cosiddette
“famiglie di fatto” (in cui i genitori dei minori non sono coniugati). La
responsabilità genitoriale e le questioni afferenti all’ambito educativo del minore:
l’attuale assetto normativo prevede che, di regola, entrambi i genitori hanno pari
responsabilità genitoriale e che essa deve essere esercitata di comune accordo,
tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del
figlio, anche con riferimento alle decisioni relative all’educazione ed
all’istruzione.
Nota MIUR 5536 del 02/09/2015 - Disposizioni in materia di separazione dei
genitori e affidamento condiviso dei figli per la concreta attuazione in ambito
scolastico della Legge 54/2006.
Eccezione per alcuni casi specifici:
 Figli nati fuori dal matrimonio è esercitata da entrambi di comune accordo
nel caso in cui il riconoscimento del figlio sia fatto da entrambi i genitori. Ove
invece solo uno dei genitori riconosca il figlio, questi esercita la responsabilità
genitoriale su di lui.Il genitore che non esercita la responsabilità genitoriale
vigila sull’istruzione, sull’educazione e sulle condizioni di vita del figlio.
 Lontananza, incapacità o altro impedimento
Nel caso di lontananza, di incapacità o di altro impedimento che renda
impossibile ad uno dei genitori l’esercizio della responsabilità genitoriale, questa
è esercitata in modo esclusivo dall’altro. La responsabilità genitoriale di entrambi
i genitori non cessa a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli
effetti civili, annullamento,nullità del matrimonio.
Nota MIUR 5536 del 02/09/2015 - Disposizioni in materia di separazione dei
genitori e affidamento condiviso dei figli per la concreta attuazione in ambito
scolastico della Legge 54/2006.
Affidamento esclusivo
Il genitore cui sono affidati i figli in via esclusiva, salva diversa disposizione del
giudice, ha l’esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale su di essi; egli
deve attenersi alle condizioni determinate dal giudice.
Il genitore cui i figli non sono affidati ha il diritto ed il dovere di vigilare sulla
loro istruzione ed educazione e può ricorrere al giudice quando ritenga che
siano state assunte decisioni pregiudizievoli al loro interesse.
Attribuzione della password, ove la scuola si sia dotata di strumenti informatici
di comunicazione scuola/famiglia, per l’accesso al registro elettronico, ed
utilizzo di altre forme di informazione veloce ed immediata (sms o email);
richiesta della firma di ambedue i genitori in calce ai principali documenti.
Nota MIUR 5536 del 02/09/2015 - Disposizioni in materia di separazione dei
genitori e affidamento condiviso dei figli per la concreta attuazione in ambito
scolastico della Legge 54/2006.
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Il PNRR ha previsto un piano di innovazione per la scuola italiana di recente
approvazione, detto Piano scuola 4 .0 mirato all’innovazione e alla
digitalizzazione della scuola italiana.
Le due principali novità riguardano le Next Generation Classrooms e i Next
Generation Labs.
Con le Next Generation Classrooms lo Stato si pone l’obiettivo di creare
ambienti di apprendimento ibridi, dati dalla fusione degli spazi fisici e digitali
ponendo l’attenzione sull’apprendimento attivo e collaborativo.
Altri elementi fondamentali del progetto sono l’inclusione e la
personalizzazione della didattica.
La seconda novità riguarda i Next Generations Labs, ovvero laboratori per le
professioni digitali nelle Scuole Secondarie di secondo grado finalizzati
all’ampliamento dell’offerta formativa delle scuole, per aiutare gli studenti dal
punto di vista professionale e lavorativo.

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  • 1. LEGGE 107 Accademy Unams Scuola Castellammare di Stabia Appunti scuola infanzia/primaria Dott.ssa Maria Grazia Manzo
  • 2. Il 3 settembre 2014 la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministero pubblicarono congiuntamente un documento in 12 punti intitolato “la buona scuola-Facciamo crescere il paese”. La legge si proponeva di dare piena attuazione all’autonomia delle istituzioni scolastiche introdotta attraverso l’articolo 21 della legge n. 59/1997. La discussione per l’approvazione produsse talmente tanti interventi emendativi che, appellandosi alla fiducia, fu approvata sotto forma di un unico articolo con 212 commi dal Parlamento il 13 luglio 2015, divenendo La legge numero 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.
  • 3.  Affermare il ruolo centrale della scuola nella società moderna della conoscenza  Innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento;  Contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali  Prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica  Realizzare una scuola aperta ed inclusiva : capace di innalzare i livelli d’istruzione e le competenze degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per  contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali.  Garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini  Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati;  Definizione di un sistema di orientamento Finalità della Legge
  • 4. Perno della legge è il ” Piano Triennale dell’offerta formativa” che amplia gli orizzonti e le funzioni del POF Tale documento rappresenta l’identità culturale e progettuale di ogni scuola, contiene i percorsi curricolari, extracurricolari ed educativi conformi agli indirizzi di studi e al contesto culturale/sociale/economico della realtà territoriale in cui si trova ad operare ed era già previsto dal Regolamento dell’Autonomia scolastica (D.P.R 8 marzo 1999, N. 275). La maggiore complessità della progettazione formativa, unita all’esigenza di dare stabilità all’organico funzionale della scuola, ha indotto il legislatore ad ampliare L’orizzonte temporale del POF, portandolo a 3 anni.
  • 5. Il Piano Triennale dell’offerta formativa (PTOF) va predisposto dal collegio dei docenti, tenendo conto degli indirizzi, per le attività della scuola e scelte di gestione e di amministrazione, definiti dal DS con atto scritto e pubblico(atto d’indirizzo), entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di riferimento. Viene approvato dal Consiglio di istituto e può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre (Piano di miglioramento) Esso contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e ATA, nonché la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche . PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA
  • 6. La procedura di elaborazione del PTOF assume rilevanza in quanto la sua significatività è legata alle più o meno efficaci modalità con le quali le componenti interne ed esterne dell’ Istituto sono coinvolte nel processo:  le componenti interne sono: il collegio dei docenti con le sue articolazione, il consiglio d’istituto, gli studenti  le componenti esterne sono: le associazioni dei genitori, gli enti locali e le associazioni operanti nel territorio (nel caso di istituti del secondo ciclo la scuola ha rapporti con le realtà produttive ed associative delle imprese, con la camera di commercio, con le istituzioni della regione, della Provincia, dell’ Unione Europea ecc.) PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA
  • 7. Il più marcato rilievo dato al ruolo del dirigente scolastico ha comportato la diversa impostazione dell’iter procedurale: mentre, nel passato, gli indirizzi generali da fornire preliminarmente al collegio dei docenti perché si attivasse nella elaborazione del Piano erano definiti dal Consiglio d’Istituto, essi rientrano ora nell’attività del dirigente, come pure il raccordo con le realtà del territorio nonché con le associazioni dei genitori e degli studenti. Il PTOF deve essere reso pubblico dalle istituzioni scolastiche nel dove vengono rese note anche le eventuali revisioni nonché i bilanci delle scuole i dati pubblici del servizio nazionale di valutazione ,l’anagrafe dell’edilizia scolastica etc Per l’attuazione del potenziamento dell’offerta formativa fu previsto Portale unico (Commi 136 – 144)
  • 8.  un organico aggiuntivo, sulla base di incarichi triennali conferiti inizialmente dal dirigente scolastico al quale vennero attribuite nuove funzioni di impulso al PTOF:  Scelta dei docenti da inserire nell’organico dell’Autonomia (posti comuni, di sostegno e di potenziamento) Il D.S. può individuare fino al 10% dei docenti dell’organico dell’autonomia per attività di supporto organizzativo; può ridurre il numero di alunni per classe (DRP 81/2009) anche in rapporto alle esigenze degli alunni disabili; può effettuare sostituzioni per le assenze fino a 10 gg. utilizzando i docenti dell’organico dell’autonomia. L’ ORGANICO DELL’ AUTONOMIA (Commi 63 – 77)
  • 9. Il Dirigente, attingendo alle risorse del fondo assegnate alla scuola, assegna annualmente al personale docente, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, un bonus con natura di retribuzione accessoria. Il comitato per la valutazione dei docenti, già esistente presso le istituzioni scolastiche, è ristrutturato nella composizione. Con l’ entrata in vigore del CCNL 2018, è stata demandata alla contrattazione d’ istituto l’individuazione dei “criteri generali per la determinazione dei compensi”. LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEL PERSONALE DOCENTE Commi 126 - 130
  • 10. Nel 2007 si è discusso per la prima volta di un Piano Nazionale per la Scuola Digitale che aveva l’obiettivo principale di modificare gli ambienti di apprendimento e promuovere l’innovazione digitale nella Scuola. Un percorso di innovazione e digitalizzazione pluriennale, previsto per diffondere le nuove tecnologie nelle scuole, promuovere l’idea di apprendimento permanente (life- long Learning) ed estendere il concetto di scuola da luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali L’attuazione del PNSD ha previsto e prevede:  l’individuazione di un animatore digitale INNOVAZIONE DIGITALE E DIDATTICA LABORATORIALE (Commi 56 – 62) Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)
  • 11.  La realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, in collaborazione con università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese;  Il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali;  L’adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative e articolazioni amministrative del MI;  La formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l’insegnamento,  L’apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti; Il Piano Nazionale Scuola Digitale 2
  • 12. Al centro di questa visione c’è l’innovazione degli ambienti di apprendimento l’aula deve diventare un “luogo abilitante e aperto”, dotata di ambienti flessibili pienamente adeguati all’uso del digitale. “ Aule “aumentate” dalla tecnologia quindi con postazioni per la fruizione individuale e collettiva del web e dei contenuti. per un’integrazione quotidiana del digitale nella didattica, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento wired e wireless. Il Piano nazionale scuola digitale viene finanziato con le risorse annualmente stanziate sulla base dell’articolo 1, comma 62, con le risorse relative al PON“Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”2014-2020, con risorse derivanti dal fondo investimenti per il finanziamento di laboratori didattici digitali. Il Piano Nazionale Scuola Digitale 3
  • 13.  Azione LIM Promossa per la prima volta nel 2008, prevedeva la diffusione capillare della Lavagna Interattiva Multimediale nella didattica in classe.  L‘Azione Cl@ssi 2.0 Caratterizzata dallo slogan “non più la classe in laboratorio, ma il laboratorio in classe AULE “AUMENTATE /SPAZI ALTERNATIVI per l’apprendimento  LABORATORI MOBILI, dispositivi e strumenti mobili in carrelli e box mobili a disposizione di tutta la scuola  Azione wi-fi  Atelier creativi e laboratori per le competenze chiave per gli Istituti comprensivi e le scuole del primo ciclo,  I “laboratori territoriali per l’occupabilità”, spazi dall’alto profilo innovativo a disposizione di più scuole del territorio, dove sviluppare pratiche didattiche avanzate in sinergia con le politiche locali per il lavoro e le imprese  Azione Poli Formativi Sono state individuate alcune istituzioni scolastiche (c.d. Poli) Il processo di digitalizzazione si è sviluppato anche attraverso risorse stanziate a livello europeo con la Programmazione operativa nazionale per l’organizzazione e la gestione di corsi di formazione sul digitale rivolti ai docenti. Il Piano Nazionale Scuola Digitale 4
  • 14. Il PNSD ha introdotto:  ID DIGITALE STUDENTE (scuola secondaria di secondo grado) La Buona scuola prevedeva che ogni studente avesse una identità digitale. Finora è stata attivata solo la Carta dello Studente “Io Studio”, una tessera nominativa attestante lo status di studente frequentante con cui si può accedere ad un’area personale online di poi a servizi e informazioni varie. La Carta dello Studente è stata finora attribuita nella forma di tessera nominativa a cui si sono associati un profilo digitale, e un borsellino elettronico, opzionale.  ID DIGITALE DOCENTE La “Carta del Docente” è un profilo personale del docente che dovrebbe contenere le molteplici informazioni e interazioni amministrative (fascicolo del docente), oltre che quelle relative alla crescita professionale. Il Piano Nazionale Scuola Digitale 5
  • 15. DIGITALIZZAZIONE AMMINISTRATIVA DELLA SCUOLA L’amministrazione digitale della scuola consiste: nella fatturazione e pagamenti elettronici; nella procedura di dematerializzazione dei contratti del personale (supplenze brevi); nell’estensione alla formazione professionale (delle Regioni interessate) già a partire dall’anno scolastico 2015-2016. PORTALE UNICO DEI DATI DELLA SCUOLA Il Piano Nazionale Scuola Digitale 6 Contiene in formato aperto: • Dati sui bilanci delle scuole • Dati relativi al SNV • Anagrafe dell’edilizia scolastica • Anagrafe degli studenti (forma aggregata) • Provvedimenti di incarico dei docenti • POF/PTOF • Materiali didattici e opere autoprodotte
  • 16. Il diritto-dovere all’aggiornamento culturale e professionale ante L.107 La definizione dell’aggiornamento come “diritto-dovere” è contenuta nel D.P.R n.419/1974 “sperimentazione e ricerca educativa, aggiornamento culturale e professionale ed istituzione dei relativi istituti” all’articolo 1. Esso è declinato:  come adeguamento delle conoscenze allo sviluppo delle scienze per singole discipline e nelle connessioni interdisciplinari;
  • 17.  come approfondimento della preparazione didattica;  come partecipazione alla ricerca e alla innovazione didattico-pedagogica. Nei decenni successivi all’emanazione dei decreti delegati l’istituto dell’aggiornamento è stato variamente declinato nelle norme e nei contratti che si sono succeduti. Nel settore dell’aggiornamento le richieste rivolte al Corpo Docente sono passate dalla statuizione di obblighi significativi, alla sempre più generica enunciazione di un dovere, privo di prescrizioni e di sanzioni il collegio dei docenti è tenuto ad attivare “il piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione destinate ai docenti coerentemente con gli obiettivi e i tempi del POF, considerando anche esigenze ed opzioni individuali.” Viene confermato per gli insegnanti:  il diritto alla funzione di 5 giorni nel corso dell’anno scolastico per la partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio;
  • 18. La legge n 107/2015 segna la ripresa dell’azione legislativa nel campo della formazione in servizio degli insegnanti, formazione che nuovamente viene definita “obbligatoria, permanente e strutturale”. La legge demanda l’iniziativa alle singole istituzioni scolastiche (cioè agli stessi collegi dei docenti: articolo 7, c. 2, lettera g del T.U.) in coerenza con:  il Piano Triennale dell’offerta formativa;  i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal D.P.R n 80/2013( Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.)  le priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni dal Miur, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria.
  • 19. Con Decreto ministeriale sono individuati gli obiettivi, le modalità di valutazione del grado di raggiungimento degli stessi, le attività formative, i criteri per la valutazione del personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova. Il superamento del periodo di formazione e di prova è subordinato allo svolgimento di almeno 180 giorni, dei quali almeno 120 per le attività didattiche. In caso di valutazione negativa il personale docente ed educativo è sottoposto ad un secondo periodo di formazione e di prova, non rinnovabile. A sostegno dell’acquisto di strumenti di studio o di lavoro nonché per contribuire alle spese di iscrizione a corsi di studio, la legge ha istituito PERIODO DI FORMAZIONE E DI PROVA (commi115 – 120)
  • 20. per l’aggiornamento e la formazione del docente, dell’importo nominale di €500 per ciascun anno scolastico per l’acquisto di strumenti (libri, strumenti informatici, ingresso a musei, mostre ecc. iscrizione a corsi per attività di aggiornamento) LA CARTA ELETTRONICA PER L’AGGIORNAMENTO (Commi 121 – 125)
  • 21. Trasparenza non solo ai fini anticorruzione ma anche orientata alla scelta scolastica consapevole e oggettiva da parte delle famiglie e degli studenti nonché al controllo sociale per favorire la partecipazione e collaborazione dei cittadini. Un primo tentativo per favorire una scelta scolastica consapevole era già stato messo in atto con il Portale “Scuola in chiaro” che però non ha dato i risultati sperati. Il comma 17 prevede che “le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell’offerta TRASPARENZA E PUBBLICITA’VIA WEB
  • 22. La Legge 107 del 2015 ha introdotto, tra gli obiettivi formativi prioritari, lo sviluppo di competenze digitali negli studenti per un uso critico e consapevole dei social network e dei media. Lo sviluppo è declinato dal Piano nazionale scuola digitale d è finalizzato anche a prevenire e contrastare la dispersione scolastica ed ogni forma “di discriminazione e bullismo, anche informatico” con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore. La Legge 107/15codifica quindi anche il “cyberbullismo”, fenomeno che troppo spesso crea disagio a ragazze e ragazzi del “mondo digitale” Cyberbullismo
  • 23. Sul cyberbullismo in attuazione della legge n. 71/2017 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, il MIUR ha adottato le Linee DI ORIENTAMENTO aggiornate nel 2021.Novità di rilievo l’invito a costituire Gruppi di Lavoro (Team Antibullismo e Team per l’Emergenza) a livello scolastico e territoriale, integrati da figure specialistiche di riferimento, laddove si è impossibilitati per ragioni oggettive, si invita a costituire reti di scopo. Cyberbullismo 2
  • 24. La legge prevede anche una importante serie di deleghe legislative al governo al fine di provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione, anche in coordinamento con le disposizioni contenute nella legge stessa, sulle seguenti materie:  Riordino normativo in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione  Riordino della formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria  Promozione e inclusione scolastica degli studenti con disabilità  Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale e raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale  Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni  Effettività del diritto allo studio, potenziamento della carta dello studente  Promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio artistico- culturale  Revisione e riordino della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero  Adeguamento in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di Stato
  • 25. Premessa Dettato costituzionale: gli artt. 30- 33- 34 riconoscono una corresponsabilità tra scuola e famiglia nella crescita e nello sviluppo dei ragazzi. D.P.R. n. 235/07 aggiungendo l’art. 5 bis allo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria ha introdotto il Patto di educativo di corresponsabilità. Documento sottoscritto dai genitori/ studenti/ scuola con l’obiettivo di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa instaurando una sinergia virtuosa tra i soggetti che compongono la comunità scolastica. Le novità sugli alunni: i rapporti con le famiglie, diritti e doveri
  • 26. Principio di bigenitorialità: Il diritto del bambino/adolescente a ricevere cure, educazione e istruzione da entrambi i genitori anche se separati. Principio esteso anche alle cosiddette “famiglie di fatto” (in cui i genitori dei minori non sono coniugati). La responsabilità genitoriale e le questioni afferenti all’ambito educativo del minore: l’attuale assetto normativo prevede che, di regola, entrambi i genitori hanno pari responsabilità genitoriale e che essa deve essere esercitata di comune accordo, tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio, anche con riferimento alle decisioni relative all’educazione ed all’istruzione. Nota MIUR 5536 del 02/09/2015 - Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli per la concreta attuazione in ambito scolastico della Legge 54/2006.
  • 27. Eccezione per alcuni casi specifici:  Figli nati fuori dal matrimonio è esercitata da entrambi di comune accordo nel caso in cui il riconoscimento del figlio sia fatto da entrambi i genitori. Ove invece solo uno dei genitori riconosca il figlio, questi esercita la responsabilità genitoriale su di lui.Il genitore che non esercita la responsabilità genitoriale vigila sull’istruzione, sull’educazione e sulle condizioni di vita del figlio.  Lontananza, incapacità o altro impedimento Nel caso di lontananza, di incapacità o di altro impedimento che renda impossibile ad uno dei genitori l’esercizio della responsabilità genitoriale, questa è esercitata in modo esclusivo dall’altro. La responsabilità genitoriale di entrambi i genitori non cessa a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento,nullità del matrimonio. Nota MIUR 5536 del 02/09/2015 - Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli per la concreta attuazione in ambito scolastico della Legge 54/2006.
  • 28. Affidamento esclusivo Il genitore cui sono affidati i figli in via esclusiva, salva diversa disposizione del giudice, ha l’esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale su di essi; egli deve attenersi alle condizioni determinate dal giudice. Il genitore cui i figli non sono affidati ha il diritto ed il dovere di vigilare sulla loro istruzione ed educazione e può ricorrere al giudice quando ritenga che siano state assunte decisioni pregiudizievoli al loro interesse. Attribuzione della password, ove la scuola si sia dotata di strumenti informatici di comunicazione scuola/famiglia, per l’accesso al registro elettronico, ed utilizzo di altre forme di informazione veloce ed immediata (sms o email); richiesta della firma di ambedue i genitori in calce ai principali documenti. Nota MIUR 5536 del 02/09/2015 - Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli per la concreta attuazione in ambito scolastico della Legge 54/2006.
  • 29. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Il PNRR ha previsto un piano di innovazione per la scuola italiana di recente approvazione, detto Piano scuola 4 .0 mirato all’innovazione e alla digitalizzazione della scuola italiana. Le due principali novità riguardano le Next Generation Classrooms e i Next Generation Labs. Con le Next Generation Classrooms lo Stato si pone l’obiettivo di creare ambienti di apprendimento ibridi, dati dalla fusione degli spazi fisici e digitali ponendo l’attenzione sull’apprendimento attivo e collaborativo.
  • 30. Altri elementi fondamentali del progetto sono l’inclusione e la personalizzazione della didattica. La seconda novità riguarda i Next Generations Labs, ovvero laboratori per le professioni digitali nelle Scuole Secondarie di secondo grado finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa delle scuole, per aiutare gli studenti dal punto di vista professionale e lavorativo.