2. 3
S O M M A R I O
Senior Art Director Dan Delaney
Direttore di Redazione Jane Cloete
Associate Editor Nathaniel Handy
Designer Jenny Anne Doré
Redazione italiana Cristiana Setaro
Direttore commerciale Tracy Cheesman
Account Director Aarati Karia
Account Manager Sara Mangsbo
Responsabile produzione Gemma Bruce
Direttore creativo esecutivo Paul Kurzeja
Responsabile automotive Gavin Green
CEO Sara Cremer
Land Rover Onelife è pubblicata da Redwood,
Bankside 3, 90 Southwark Street, Londra SE1
0SW, Regno Unito, per Jaguar Land Rover, Abbey
Road, Whitley, Coventry CV3 4LH, Regno Unito.
Riproduzione colore di Rhapsody. Stampa di RR
Donnelley Europe. Copyright Redwood 2015. Tutti i
diritti riservati. La riproduzione anche parziale non
è autorizzata senza previo consenso dell’editore.
Le opinioni espresse nella rivista sono quelle
degli autori e non di Jaguar Land Rover. Sebbene
i contenuti di Land Rover Onelife siano stati redatti
con ogni ragionevole cura, le specifche, le funzioni
e l’equipaggiamento mostrato nella rivista
rimangono soggetti a modifca e potrebbero variare
in base al Paese. Sono stati ottenuti tutti i permessi
necessari per le riprese fotografche o video in zone
ad accesso riservato, e le informazioni sono corrette
al momento di andare in stampa.
Per ulteriori informazioni sui veicoli, contattare
il proprio concessionario Land Rover di fducia.
La redazione non accetta manoscritti, fotografe
o illustrazioni non richiesti, e non può accettare
alcuna responsabilità relativamente ad essi.
Guidate con prudenza, sulla strada e fuori strada.
04
LASCIATI ISPIRARE DA SFIDE EPICHE,
SPETTACOLI SOLARI, MIGRAZIONI DI
MASSA, SVILUPPI TECNOLOGICI…
e molto altro, nella sezione Navigator
18
IL SIGNORE È SERVITO
I protagonisti dell’esclusivo servizio di valet
parking dei più celebri alberghi di Londra
24
VERSO NORD
Con la Range Rover Sport SVR, il veicolo Land
Rover più potente, verso il Circolo polare artico
34
SENTI IL RUGGITO
della Range Rover Sport SVR e scopri perché
questo veicolo offre prestazioni senza pari,
agilità di guida e forti emozioni
36
VIAGGIO FRA LE DUNE
Un diario dell’emozionante avventura tunisina
organizzata dal Registro italiano Land Rover
42
RESTA INFORMATO
sulla passione di Land Rover per il rugby
e sugli eventi italiani da non perdere
44
INCONTRA GLI ESPERTI
I responsabili della sequenza di azione più
emozionante dell’ultimo flm di James Bond,
SPECTRE, svelano i segreti dietro le quinte
50
UNA BIOGRAFIA ALL’INSEGNA...
...dell’avventutra, quella del magnate
ed esploratore a tutto campo Larry Burke
56
CONSIDERA LE CURVE
della nuova XF Jaguar con Ian Callum,
Direttore del design
58
UNA DEFENDER DAVVERO UNICA
Bear Grylls ci racconta la storia e il motivo
dietro a un modello che non ha eguali
60
I SEGRETI DI AMBURGO
Scopri questa vivace città-Stato con
la nostra guida ai luoghi più interessanti
66
ANDARE IN PROFONDITÀ
grazie all’innovativa tecnologia Wade
Sensing, ideata da Land Rover
LA RIVISTA UFFICIALE DI LAND ROVER
È DISPONIBILE ANCHE ONLINE
Scopri di più visitando il sito
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Onelife, visita il sito landrover.com/onelifesurvey
3. N A V I G A T O R
La regione del Finnmark, all’estremo nord della Norvegia, è l’ultima tra le più ampie aree selvatiche d’Europa. Trygve
Nygård, un giovane “cacciatore” di aurora boreale del posto, sa come scovare i cieli notturni più limpidi della regione:
ha infatti guidato per una notte il team Onelife lungo il nostro percorso nella Lapponia artica a bordo di una Range Rover
Sport SVR. Siamo stati testimoni del fenomeno che Galileo defnì “Aurora Boreale”, uno spettacolo di luci che Trygve ci ha
spiegato essere dovuto al fusso di radiazioni che provengono dal sole e sono attirate verso i poli dal campo magnetico della
Terra, formando particelle elettriche. Ci ha inoltre spiegato che la popolazione nativa Sami chiama il fenomeno “luce che
può essere ascoltata” e, nonostante regni il completo silenzio, sembra quasi possibile percepire l’energia. Scopri di più sul
nostro viaggio in Lapponia nell’inverno artico a pagina 24. Vai anche tu a caccia dell’aurora boreale con glodexplorer.no
V I A G G I
I L P I Ù G R A N D E S P E T TA C O L O D E L M O N D O01
D E S I G N , V I A G G I , T E C N O L O G I A ,
A P P R O F O N D I M E N T I E A V V E N T U R A
4
4. N A V I G A T O R
6
I L P E R C O R S O D E L L A S P E D I Z I O N E
L U O G H I P R I N C I PA L I L U N G O L’ I T I N E R A R I O
01
N O R V E G I A
Nel mese di agosto
2015 Justine ha raggiunto in
aereo Kirkenes, all’estremità
settentrionale dell’antica
cortina di ferro, per iniziare
la sua spedizione.
02
F I N L A N D I A
Il fne di Justine è
diventare la prima persona
ad aver percorso a piedi la
Finlandia per tutta la sua
lunghezza. Lungo questa
parte del percorso sarà
assistita da una Range Rover
Evoque che trasporterà
acqua e provviste alimentari
di base.
03
R U S S I A
I visitatori che
raggiungono San
Pietroburgo in traghetto
possono ottenere un visto
gratuito di quattro giorni,
una possibilità di risparmio
essenziale per il ristretto
budget di Justine.
04
E S T O N I A
Dall’Estonia alla
Bulgaria, Justine viaggerà
sulla sua bicicletta da
turismo appositamente
realizzata per lei da
Stanforth.
05
L E T T O N I A
Il Riga Motor Museum
ospita una statua di cera a
grandezza naturale di Stalin
e della sua limousine.
06
L I T U A N I A
A sud del Paese,
tappa in un parco a tema
di nome Grutas Park
e soprannominato
“Il mondo di Stalin”.
07
P O L O N I A
I campi di
concentramento della
Polonia furono l’orrendo
preludio a mezzo secolo
di guerra fredda.
08
G E R M A N I A
Justine visita il
Checkpoint Charlie, il posto
di blocco che separava
l’occupazione USA da quella
sovietica, e cammina lungo il
percorso del muro di Berlino.
09
R E P U B B L I C A
C E C A
Justine intende scoprire
esperienze personali vissute
nella Primavera di Praga
e nella Rivoluzione di velluto.
10
A U S T R I A
Dopo la guerra anche
Vienna, come Berlino,
era divisa in quattro
zone di occupazione;
successivamente diventò
un centro di spionaggio.
11
S L O VA C C H I A
A soli 60 km da
Vienna, la capitale slovacca
Bratislava si trovava sul
fronte fortifcato della
guerra fredda.
12
U N G H E R I A
Nel 1956 a Budapest
vi fu una delle maggiori
insurrezioni antisovietiche.
13
R O M A N I A
L’ esploratore Ben
Saunders ha raccontato a
Justine la sua esperienza
sulle montagne della
Transilvania per aiutarla ad
attrezzarsi nel modo più
adeguato all’inverno.
14
M O L D AV I A
In Moldavia Justine
visiterà la più grande cantina
di vini al mondo nel piccolo
paese di Milestii Mici,
ancora segnato dalle
lotte politiche interne.
15
U C R A I N A
Justine raccoglie
fondi per Walking with
the Wounded e Hope and
Homes for Children, per
aiutare i bambini negli
orfanotrof dell’Ucraina
e dell’Est Europa.
16
B U L G A R I A
La spedizione avrà
termine quando Justine
si immergerà nelle acque
ghiacciate del Mar Nero
a Varna, con l’obiettivo
di tornare nel Regno Unito
per Natale.
AV V E N T U R A
U N A D O N N A S C O S TA L A C O R T I N A D I F E R R O02
Partita con quasi 24 ore di luce da Kirkenes, al confne
tra Norvegia e Russia, la fsioterapista britannica Justine
Gosling percorrerà a piedi e in bicicletta 4.500 km
attraversando sedici Paesi prima di arrivare in inverno
inoltrato nella località marittima di Varna, in Bulgaria.
Un tonifcante tuffo nel Mar Nero segnerà
la fne della spedizione Bringing Down The Iron Curtain
(Abbattere la cortina di ferro), il percorso di resistenza
e scoperta intrapreso da Justine lungo la linea di
divisione dell’Europa del XX Secolo, iniziativa che le
ha consentito di vincere la prima edizione del concorso
Cordon Rouge Club Expedition Mentorship 2015 con
il sostegno di Land Rover.
Tieniti informato sui progressi di Justine sul sito
justinegosling.com e seguendo @Justine_Gosling
cordonrougeclub.com
DISTANZA TOTALE: 6.343 Km
A piedi con il supporto della Range Rover Evoque
In traghetto
Su una bicicletta Stanforth appositamente realizzata
01
02
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15
16
5. La migrazione delle sardine è una delle maggiori aggregazioni marine,
ma il fenomeno resta ancora scarsamente studiato. Da maggio a luglio,
al largo di Capo Agulhas, in Sudafrica, vengono deposte milioni
di uova di sardine che successivamente migreranno verso nord lungo
la costa e nell’Oceano Indiano, accendendo l’appetito del maggiore
predatore dell’oceano: lo squalo. Monty Halls, capo di spedizioni, biologo
marino e appassionato da sempre di squali, ha preso la sua Land Rover
Marine Defender appositamente realizzata ed è partito per un viaggio lungo
la costa sudafricana per monitorarli, identifcarli e comprenderli meglio.
A P P R O F O N D I M E N T I
M O N T Y E L A M I G R A Z I O N E D I M A S S A03
N A V I G A T O R
8
P R E D AT O R I
“Sono molti gli squali attratti dalla
migrazione delle sardine, incluso
lo squalo pinna nera (nella foto),
quello bruno, bronzo e ramato.
Si contendono il cibo con cetacei,
uccelli marini e foche”.
I D E N T I F I C AZ I O N E E
C A M P I O N A M E N T O D E L D N A
“Utilizziamo delle semplici etichette
sottili che contengono dati di base,
un numero e una posizione. Tali dati
vengono raccolti qualora uno squalo
venga accidentalmente catturato dai
pescatori. Si consultano i dati e lo
squalo torna nell’oceano. Possiamo
anche raccogliere campioni di DNA”.
C O M P O R TA M E N T O
“Sappiamo ancora poco della
provenienza degli squali e della loro
destinazione dopo la migrazione
delle sardine. L’identifcazione ci
aiuterà a esplorare i loro movimenti
e a comprendere come interagiscono
gli uni con gli altri fra specie
differenti. Ci rivelerà anche come
diversi gruppi di squali della stessa
specie si mescolino per seguire
la migrazione”.
T U T E L A
“Stiamo collaborando con il
South African Shark Conservancy,
che ci ha incaricato di svolgere
uno straordinario programma di
campionamento. Si tratta di un
esperimento pratico e diretto su
alcuni tra gli animali più stupefacenti
del pianeta”.
S F I D E
“L’identifcazione è una vera sfda.
Gli squali sono nervosi quando si
trovano di fronte agli esseri umani
e si allontanano se gli si nuota vicino.
Il modo più semplice - sicuramente
con le specie più grandi - è attirarli
verso una barca, identifcarli nel modo
meno invasivo e liberarli nuovamente
nell’acqua il prima possibile”.
M O N I T O R A G G I O
“Fu solo nel 1967 che il grande
squalo bianco venne ripreso per
la prima volta sott’acqua, ma ora
disponiamo di etichette satellitari
che ci consentono di monitorare
la posizione degli squali e i loro
spostamenti a lungo termine, nonché
di sistemi dotati di videocamere che
si attivano automaticamente per
svelare cosa fanno quando lasciano
le acque costiere”.
L A N D R O V E R
“La divisione Jaguar Land Rover
Special Vehicle Operations ha
progettato per me una Land Rover
Defender equipaggiata in modo
da fungere da stazione di base sia
per le troupe di ripresa che per le
squadre di immersione e per trainare
l’imbarcazione principale della
spedizione lungo la costa del Capo
Orientale e di KwaZulu-Natal”.
6. 10
M O D I F I C H E
Il peso in eccesso
è stato eliminato
staccando le etichette
e il gancio dalle
giacche; sono stati
inoltre aggiunti alle zip
lunghi tira-coulisse da
utilizzare indossando
guanti pesanti.
F R E D D O E S T R E M O
Durante la spedizione
Ben e Tarka hanno
indossato senza
problemi le loro
giacche in piuma a
temperature inferiori
ai -40 ºC.
I D E N T I F I C AZ I O N E
Ben e Tarka
indossavano giacche
identiche, quindi hanno
dovuto scrivere i loro
nomi sul retro del collo
con un pennarello
indelebile.
FAT T O R I D I
R I S C H I O
Le quotidiane
operazioni di
montaggio e
smontaggio della tenda
(216 volte in tutto) con
muffole pesanti e sci
afflati hanno causato
molti strappi e segni
d’usura nelle giacche.
Le riparazioni sono
state effettuate lungo
il percorso con pezzi
di tessuto a prova
di vento e… flo
interdentale.
C A PA C I TÀ D I
I M P R O V V I S AZ I O N E
A D AT TA A L L O
S C O P O
La giacca vanta uno
straordinario rapporto
calore/peso: con i suoi
785 gr. e un rapporto
piumino d’oca/piume
di 93/7, e con tessuto
esterno e rivestimento
ultra leggeri.
Nel febbraio 2014, gli esploratori polari Ben
Saunders e Tarka L’Herpiniere, con il supporto
di Land Rover, hanno portato a termine la più
lunga spedizione polare mai tentata da un
essere umano. La coppia ha seguito il percorso
della sventurata spedizione Terra Nova del
capitano Scott, dalla costa antartica al Polo Sud
e ritorno. Sono sopravvissuti grazie alla rigorosa
pianifcazione, all’eccezionale resistenza fsica
e mentale e a un’ottima attrezzatura, tra cui
questa giacca. scottexpedition.com
T E C N O L O G I A
I L C O N S I G L I O D I U N
P R O F E S S I O N I S TA :
G I A C C A G A S H E R B R U M
P E R L A M O N TA G N A
04
N A V I G A T O R
11
T E C N O L O G I A
L’ E V O L U Z I O N E D E G L I O C C H I A L I D I P R O T E Z I O N E05
FOTOGRAFIA:CANADIANMUSEUMOFHISTORY
Anni 1.200-1.600: occhiali da neve inuit
Questi occhiali da neve in avorio di tricheco sono stati
trovati a Baffn Island, in Canada. Sono la più antica forma
di protezione mai rinvenuta contro il riverbero del sole sulla
neve. Gli Inuit del Canada artico li realizzavano in osso, cuoio
o legno, intagliando piccole fessure per gli occhi. Erano
effcaci contro la cecità causata dall’eccesso di luminosità sulla
neve in primavera, un problema comune in questa parte del
mondo. Si ritiene che tali occhiali fossero utilizzati già 2.000
anni fa. Oggi è possibile ammirarli nella collezione
del Canadian Museum of History. historymuseum.ca
2015: occhiali da sci a realtˆ aumentata
Si è molto parlato di occhiali da sci a realtà aumentata
(RA), ma questo paio della start-up israeliana RideOn è il
primo a essere arrivato sul mercato. Una serie di sensori,
una videocamera ad alta defnizione e la funzionalità di
connettività di rete consentono a una tecnologia interattiva di
proiettare informazioni RA sulla neve, come se fossero distanti
circa 4,5 metri dall’utente. Utilizzando il movimento della
testa, l’utente può percorrere la pista, fssare degli obiettivi
e riprodurre giochi, inviare messaggi audio, video e di testo.
Un’app consente anche di monitorare i progressi, interagire
con altri sciatori, inviare messaggi agli amici e caricare online
video sullo sci e sullo snowboard. get.rideonvision.com
7. 12
N A V I G A T O R
La relazione tra Land Rover e la Federazione
internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna
Rossa risale al 1954, ma la storia di questi iconici
emblemi è ancora più antica
Nel 1859 Henry Dunant, un uomo d’affari svizzero
in viaggio in Italia, fu testimone della battaglia di
Solferino. Al suo ritorno a Ginevra, presentò due
proposte volte a migliorare l’assistenza per le vittime
di guerra: istituire in tempo di pace in ogni Paese
gruppi di volontari pronti a prendersi cura delle
vittime e dei feriti in tempo di guerra e trovare un
accordo tra i Paesi per proteggere il personale medico
e i feriti sul campo di battaglia. La prima proposta
portò all’istituzione delle società di Croce Rossa
e di Mezzaluna Rossa, che attualmente sono 189.
La seconda proposta ebbe come esito le quattro
Convenzioni di Ginevra del 1949, oggi accettate da
tutti gli Stati. L’adozione di un emblema distintivo che
conferisse protezione legale ai medici dell’esercito,
ai volontari e alle vittime di confitti armati era uno
degli obiettivi del comitato con cinque membri che
successivamente diventò il Comitato Internazionale
della Croce Rossa (CICR). Il simbolo avrebbe dovuto
essere semplice, riconoscibile a distanza e noto a tutti.
Una conferenza svoltasi a Ginevra nel 1864 decise
di adottare una croce rossa su uno sfondo bianco,
i colori della bandiera svizzera al contrario. Tuttavia,
durante la guerra del 1876-1878 con la Russia,
l’Impero Ottomano dichiarò di voler usare come
emblema una mezzaluna rossa. Anche la Persia optò
per un simbolo diverso: un leone e un sole rossi. Nel
1980, la Repubblica Islamica dell’Iran decise di utilizzare
la mezzaluna rossa invece del leone e del sole rossi.
Nel dicembre 2005, venne riconosciuto come simbolo
distintivo un emblema aggiuntivo: un cristallo rosso.
Ciò aveva il fne di mitigare due fattori: prima
di tutto, sebbene gli emblemi avessero diritto al
pieno rispetto in base alla legge internazionale, non fu
sempre così; secondariamente, le Società Nazionali che
si rifutavano di utilizzare la croce o la mezzaluna rossa
potevano ora scegliere una terza opzione. ifrc.org
L’attuale collaborazione di Land Rover fornirà alla
Federazione internazionale delle società di Croce
Rossa e Mezzaluna Rossa un sostegno del valore
di 15 milioni di sterline nel corso di cinque anni.
D E S I G N
T R E S I M B O L I , U N S I G N I F I C AT O0 6 Nel rispetto del Diritto
Internazionale in materia
di diritti umani, le persone
e i beni legalmente protetti
dai simboli della croce rossa,
della mezzaluna rossa e del
cristallo rosso non possono
essere in nessun caso oggetto
di attacchi. Tali emblemi
sono simbolo di neutralità
e non hanno alcuna valenza
religiosa o politica
T E C N O L O G I A
L A N D R O V E R
I N B R A S I L E
Jaguar Land Rover è diventata
la prima azienda automobilistica
britannica a investire in una struttura
di produzione all’avanguardia
in Brasile. Inizialmente la nuova
struttura di 60.000 metri quadrati
a Itatiaia darà impiego a 400
persone e avrà una capacità annua
di circa 24.000 veicoli. Jaguar Land
Rover costruirà anche il suo primo
Education Business Partnership
Centre estero a Itatiaia, che aiuterà
gli studenti del posto a sviluppare
competenze, li sensibilizzerà alla
tematica del lavoro e fornirà loro
l’ispirazione per perseguire una
gratifcante futura carriera in Jaguar
Land Rover. Il nuovo Discovery Sport
sarà tra i veicoli prodotti in Brasile
e le prime auto sono attese nel 2016.
T E C N O L O G I A
A R I A E M O V I M E N T O
A giugno il ciclista britannico Bradley
Wiggins ha battuto il record dell’ora
al Lee Valley VeloPark percorrendo
54.526 km su una bicicletta
co-progettata da Jaguar Land Rover.
La Pinarello Bolide HR è dotata della
stessa metodologia progettuale
CFD (Computational Fluid Dynamics)
utilizzata per sviluppare la XE, l’auto
più aerodinamica mai prodotta da
Jaguar. Ciò ha portato a un aumento
complessivo delle prestazioni
aerodinamiche del 7,5%. Un manubrio
monoscocca in titanio e una forcella
più stretta ne hanno aumentato
l’aerodinamicità. pinarello.com
D E S I G N
C O L L E Z I O N E B A R B O U R F O R L A N D R O V E R07
08
Si stima che il 70% di tutte le Land Rover prodotte dal 1948 ad oggi sia ancora circolante.
Ciò dimostra non soltanto la resistenza del prodotto, ma anche la passione dei proprietari.
Con questa consapevolezza, la divisione Special Vehicle Operations di Jaguar Land Rover
ha lanciato Land Rover Heritage, una nuova divisione il cui compito è preservare questa
ricca eredità offrendo esperienze di guida e parti di ricambio. Il programma di guida Land
Rover Heritage Driving Experience offre ora l’opportunità di guidare presso la nuova
struttura di test di Land Rover a Fen End, nel Warwickshire, modelli della Serie I, II e III,
Range Rover Classic e 101 Forward Control oltre alla gamma attuale. L’introduzione di
ricambi originali Land Rover Heritage per i modelli classici interesserà le Serie I, II
e III, Range Rover Classic, Range Rover P38 e Discovery I e II. Il Freelander I si unirà
alla collezione Heritage nel 2016. landrover.com/experiences/heritage-driving
A P P R O F O N D I M E N T O
G U I D A R E U N A L E G G E N D A09
1 0
Il motivo dell’abito in maglia che fa parte della collezione autunno/inverno 2015 Barbour for
Land Rover si ispira ai battistrada Range Rover. La collezione rifette la tradizione britannica
di eleganza e perizia che contraddistingue entrambi i marchi. “Quest’abito è realizzato in
morbida e lussuosa lana merino e ha una linea elegante che accarezza il corpo”, rivela Sarah
Lawrenson, responsabile della linea di abbigliamento donna Barbour. “Il vestito trasmette
calore e protezione pur restando femminile e sofsticato”. Per vedere l’intera collezione
Uomo e Donna, e per dettagli relativi alla disponibilità dei capi: barbour.com/landrover
13
8. V I A G G I
L A V I S TA D A L R E S O R T
A L I L A J A B A L A K H D A R
“Ci troviamo a 2.000 metri sul livello del mare. Dai piedi della
montagna occorrono 45 minuti per raggiungere l’hotel e per
arrivarci serve un veicolo 4x4. È una località molto remota. Non
c’è nulla attorno. L’hotel è esposto a ovest, con vista sul tramonto
dalle camere arroccate in cima alla scogliera”. Joanna, Concierge
Non ci si imbatte certamente per caso nel resort Alila Jabal
Akhdar, affacciato su una profonda gola tra le montagne di Hajar,
nell’Oman centrale. A oltre mezz’ora dalla civiltà, i più intrepidi
possono raggiungere la loro lussuosa destinazione seguendo
irregolari stradine di montagna. Questo luogo, simile a una
fortezza, vanta una struttura in pietra locale e legno realizzata
nel rispetto delle tecniche tradizionali. Giunti sul posto, che
si desideri fare un’escursione a Jabal Akhdar, concedersi un
massaggio presso il centro benessere o godersi la vista dalla
terrazza, a dominare sarà soltanto una cosa: il totale silenzio.
alilahotels.com/jabalakhdar
1 1
14
N A V I G A T O R
15
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10. I P A R C H E G G I A T O R I
D I L O N D R A
F O T O G R A F I A A L E X H O W E
L’esperienza che si vive in un hotel
di lusso inizia dal momento in cui si
consegnano le chiavi della propria Range
Rover. Vi presentiamo i professionisti
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capitale britannica inizi con il piede giusto
11. 20
P A R C H E G G I O A S S I S T I T O
“ L A N O T T E E R A
C O M E S E F R A N K
S I N A T R A S T E S S E
C A N T A N D O S O L O
P E R T E ”
T O N Y C O R T E G A C A
TONY CORTEGACA
PRIMO PORTIERE, THE SAVOY
Il nostro lavoro non si limita a parcheggiare le auto. Laviamo le auto
degli ospiti, paghiamo il pedaggio urbano per loro e accudiamo i loro cani.
La settimana scorsa un’ospite è arrivata in auto con il suo bambino e mi
ha chiesto di tenerglielo mentre lei era a pranzo.
È il lavoro più facile al mondo, non devi fare altro che aprire la porta
e sorridere. Ma se qualcosa va storto, allora diventa il lavoro peggiore!
La gente ti grida: “Dove sono le mie valige? Devo andare in aeroporto!”
Un buon parcheggiatore deve essere esperto, onesto e organizzato.
Le auto moderne sono tutte diverse; su una Lamborghini, se non sai dove
si trova il pulsante per la retromarcia sei fregato. Cerchiamo personale con
un po’ di esperienza; è facile danneggiare un’auto e a volte anche solo
una ruota potrebbe costare 4.000 sterline o più.
Guidare nell’area esterna all’entrata del Savoy è diffcile perché è
molto stretta. Se qualcuno si ferma nel punto sbagliato, nessuno può
muoversi. A volte sembra di vedere una scena di Austin Powers: quella
in cui il protagonista prova e riprova senza successo a girare il carrello
portabagagli. Ed è l’unico posto in Inghilterra in cui si guida sulla destra, per
via dell’ubicazione dell’entrata del nostro teatro. Possono esserci fno a 150
partenze al giorno. Se ti lasci prendere dal panico in questo lavoro, sei nei guai.
Adoro le Range Rover. Sono facili da guidare e molto confortevoli. Sei in
posizione dominante... è un vero lusso. E per qualche motivo quelli che
guidano le Range Rover sono sempre gentili. Nel nostro garage ci sono
circa 40 posti e di sabato la metà è occupata da Range Rover e Land Rover.
Non mi aspetto di ricevere la mancia. In passato faceva parte del nostro
lavoro; il salario era limitato, ma ci si rifaceva con le mance. Ora i tempi
sono cambiati e la maggior parte delle persone non va in giro con
i contanti. Ma non mi lamento, sono un uomo molto fortunato.
Uno dei ricordi più belli risale a quando facevo il portiere di notte, nel
1990. Frank Sinatra era solito arrivare qui circa all’una di notte dopo essersi
esibito nei Docklands. Dopo qualche bicchiere, si sedeva al pianoforte
bianco che all’epoca si trovava nel Thames Foyer e iniziava a cantare.
A notte inoltrata era come se Frank Sinatra stesse cantando solo per te.
L’attore Richard Harris ha vissuto nel nostro hotel per dieci anni.
Un giorno si è sentito male e lo hanno dovuto portare fuori in barella.
Mentre lo portavano attraverso la hall mi ha detto scherzando: “Tony,
digli che è stata colpa della grigliata di ieri sera”.
fairmont.com/savoy-london
CARL HOLNESS
PORTIERE, THE CONNAUGHT
Ci troviamo al cuore di Mayfair, per cui conosco
ogni singolo evento che accade a Mount Street.
Sapere quello che succede nella zona fa parte
del mio lavoro. Quando gli ospiti arrivano, è mio
compito assicurare che il loro ingresso nell’hotel
sia agevole, che i loro bagagli vengano portati
subito in camera e che la loro auto venga portata
al parcheggio. Poi, sarò qui fuori ad aspettare
il momento in cui sono pronti per ripartire.
Amo questo lavoro perché è
vario, si incontrano persone di
ogni sorta e da ogni parte del
mondo. Mi piace assicurarmi che
gli ospiti abbiano solo ricordi felici
del loro soggiorno.
Trattiamo le auto come se fossero
nostre. Guido da decenni e sono
un vero amante dei motori. In
questo lavoro ci vuole pazienza,
bisogna essere calmi e composti
in ogni momento, ma è sempre
emozionante mettersi al volante
di un’auto di lusso. Nonostante sia
ormai abituato, guidare un’auto
speciale è sempre fantastico.
Ho notato un grande aumento delle Range
Rover a Londra e ora sono diventate tra le
auto più comuni. Alcuni giorni non parcheggio
altro che queste! E fanno davvero fgura fuori
dall’hotel, soprattutto la versione nuova, è
un vero e proprio status symbol.
Uno dei miei momenti preferiti è accaduto
mentre ero qui in piedi e sono passate le guardie
della Regina a cavallo. Allora gli ho gridato:
“Buongiorno!” e loro mi hanno risposto:
“Potrebbe parcheggiare anche questi?”.
the-connaught.co.uk
12. “ A L C U N I I N T E R N I H A N N O
P I Ù Q U A D R A N T I E B O T T O N I
D I U N C O N C O R D E ”
S A M B U L B E C K
23
SAM BULBECK
RESPONSABILE DEI FACCHINI,
ST MARTINS LANE
La scorsa settimana ho avuto in tasca chiavi di
auto per un valore superiore al milione di sterline.
E si trattava solo di tre veicoli.
Non mi faccio mai scoraggiare da un’auto nuova.
Alcuni interni hanno più quadranti e bottoni di un
Concorde... A volte bisogna essere del tutto onesti
e chiedere all’ospite: “OK, come si mette in moto?”.
È un grande privilegio poter guidare questi veicoli
e abbiamo la fortuna di poterlo fare ogni giorno,
di provare il lusso più autentico.
Per fare il parcheggiatore è necessario avere
la patente di guida, grande attenzione ai dettagli
e, soprattutto, essere dotati di sicurezza. Se ti
fai vedere nervoso, anche l’ospite si agiterà.
Il ruolo è vario. Ovviamente, assistiamo le persone
quando arrivano e quando vanno via, ma oggi, per
esempio, devo andare all’ambasciata spagnola a
ritirare dei documenti per un ospite. È capitato che
gli ospiti ci chiedessero di andare a prendere delle
auto nuove dal concessionario al posto loro.
Ci teniamo ad avere un buon rapporto con tutti.
Ho 31 anni, per cui sono abbastanza giovane
rispetto a chi svolge il mio stesso ruolo presso
il Savoy e il Connaught, e sono londinese. Finisci
per creare delle relazioni con gli ospiti regolari
e loro si fdano di te. Spesso mi dicono: “Sam,
mostrami qualcosa che non ho mai visto prima”.
Posso quindi organizzare loro una giornata su
misura in base a ciò che so della loro personalità.
Tutto può succedere. Normalmente l’auto degli
ospiti è pronta qui fuori in circa quattro minuti, ma
la scorsa settimana c’è stata una corsa in bicicletta
di nudisti che è passata proprio di fronte all’hotel e
per 15 minuti non ho potuto fare altro che starmene
qui a guardare passare tutte queste persone nude.
Quando siamo sotto pressione tendiamo a fare
più cose alla volta. A volte capita di affrettarci da
una parte all’altra per svolgere un incarico, ma
non ci mettiamo mai a correre di fronte agli ospiti.
morganshotelgroup.com
UN TOCCO EXTRA
Prima di consegnare le chiavi al
parcheggiatore, attivate la modalità Valet
presente sugli ultimi modelli di Land Rover
per proteggere impostazioni e informazioni
personali. In modalità Valet, i servizi
audio/video, telefonici e di navigazione
sono disattivati e il portaoggetti e il vano
portabagagli si bloccano. Per disattivare
la modalità, basta inserire il vostro PIN.
P A R C H E G G I O A S S I S T I T O
13. N O R D E
O L T R E
6 6 °
Dal circolo polare artico agli
estremi settentrionali dell’Europa,
l’inverno è un mare di neve
e ghiaccio. È un viaggio che
richiede le capacità più elevate.
Salite a bordo della Range Rover
Sport SVR, la Land Rover più
potente mai realizzata
T E S T O N A T H A N I E L H A N D Y
F O T O G R A F I A J O H N W Y C H E R L E Y
25
14. È un viaggio di 1.403 km da Mo i Rana, tra i fordi
della costa occidentale della Norvegia, attraverso
le montagne e i laghi ghiacciati dell’entroterra,
arrivando a un punto spazzato dal vento agli estremi
settentrionali dell’Europa, dove a dividerci dal Polo
Nord c’è solo il mare di Barents.
Attraversiamo la Norvegia, la Svezia e la Finlandia,
il che signifca tre valute, fusi orari diversi e varie
lingue: in breve, un viaggio in auto dal sapore
internazionale. Ma in realtà stiamo attraversando
un’unica terra: la Lapponia, un luogo che cancella
i confni nazionali condividendo un’antica cultura
e in cui le persone sono unite da qualcosa di più
forte dell’identità nazionale, vale a dire la volontà di
sopravvivere e di prosperare in uno dei climi più rigidi
e in uno degli ambienti più inospitali della Terra.
26
I L G R A N D E F R E D D O
P R I M A P A R T E : C O M E G U I D A R E
S U U N L A G O G H I A C C I A T O
L’esploratore polare Ben Saunders è abituato al
ghiaccio, ma non a guidarci sopra. Abbiamo scoperto
una copia a grandezza naturale del circuito di
Silverstone, che ospita il Gran Premio britannico,
scavata su un lago ghiacciato della Lapponia, e abbiamo
consegnato a Ben le chiavi della Range Rover Sport
SVR. Ecco cosa ci racconta di questa esperienza
“Quando va di traverso, devi tenere il piede
sull’acceleratore perché se lo sollevi l’auto si gira”.
A darmi questo consiglio semplice e diretto è Minna
Sillankorva, la donna seduta accanto a me. E sa bene
quello che dice: in primo luogo, è fnlandese ed avvezza
al ghiaccio; in secondo luogo, è un’ex campionessa di
rally (e in un Paese in cui i piloti di rally abbondano, non
è di certo cosa da poco); in terzo luogo, Minna è uno
degli istruttori della Land Rover Experience, quindi non
solo sa guidare, ma sa anche insegnare a farlo.
Anche io conosco bene il ghiaccio, avendo
completato numerose spedizioni in entrambi i Poli.
Eppure, nonostante la mia esperienza polare, non
ho mai guidato veloce in queste condizioni. Iniziare
con la 550 CV Range Rover Sport SVR non è certo
un gioco da ragazzi. Sebbene la Range Rover Sport
SVR sia dotata di sistemi di controllo della trazione
per evitare di scivolare sul ghiaccio e sulla neve
in circostanze normali, qui non si tratta affatto di
circostanze normali. Per iniziare, Minna disattiva i
sistemi. Vuole mostrarmi come fanno i professionisti.
Il primo consiglio di Minna diventa quasi un
mantra: “Stai molto attento con l’acceleratore, la
potenza è tantissima”. Allo stesso tempo, mi ricorda
paradossalmente che, per evitare i testacoda nelle
curve strette, devo tenere il piede sull’acceleratore.
“Per guidare quest’auto ci vuole coraggio”, mi dice.
La guida della Range Rover Sport SVR è
incredibilmente composta. Nonostante le condizioni,
mi sento completamente al sicuro e questo mi dà la
spinta a mettermi alla prova. Minna mi offre un altro
dei suoi consigli diretti: devo sentirmi un tutt’uno con
il veicolo, senza movimenti improvvisi dello sterzo,
stabile sull’acceleratore. Pian piano imparo a dominare
le mie reazioni istintive. Sterzare nella derapata, piede
fermo sull’acceleratore. Non frenare. A fne giornata,
inizio a sentire cosa si prova a essere un pilota di rally in
Finlandia. E ho decisamente bisogno di una sauna”.
Immagine principale: la
Range Rover Sport SVR
affronta un rettilineo
sulla copia ghiacciata del
circuito di Silverstone,
ad Arjeplog (in Svezia).
Inserto da sinistra:
l’esploratore polare Ben
Saunders; Silverstone su
ghiaccio visto dall’alto;
la pilota di rally fnlandese
Minna Sillankorva
27
GUIDA SU GHIACCIO
Mettiti alla prova sulla replica ghiacciata di Silverstone a
Lapland Ice Driving ad Arjeplog lapland-ice-driving.com
15. Sinistra: la Range Rover Sport
SVR si fa strada attraverso
la gola di Alta, nel punto
più settentrionale della
Norvegia. In questa pagina:
attraversando il circolo polare
artico sull’autostrada E6, a 66
gradi di latitudine nord, sull’alto
passaggio montano di Saltfjellet
TESTATO IN CONDIZIONI ESTREME
“Gli ingegneri meccanici raddoppiano la
popolazione di Arjeplog durante la stagione
invernale di collaudo” afferma Phil Talboys,
manager del Jaguar Land Rover Winter Test
Centre della cittadina svedese. “Abbiamo
iniziato a venire qui nei primi anni ‘80 e
da un’offcina con una rampa ci siamo
trasformati in una struttura high-tech in cui
testiamo i sistemi di telaio in condizioni di
freddo estremo. Ciò signifca che testiamo
la trazione, la tenuta di strada e la frenata
su ghiaccio, neve e su piste estremamente
ghiacciate. Effettuiamo perfno il test
dell’ABS per fondi ad aderenza differenziata
(split-μ) su due superfci e due livelli di
scivolosità diversi contemporaneamente.
Poi, una volta completati questi test,
effettuiamo delle prove di durata guidando
per migliaia di chilometri in condizioni di
estremo freddo polare.
Alcuni dei nostri clienti si trovano nei
Paesi più freddi del mondo, e ci sentiamo
in dovere di assicurarci che le loro Land
Rover abbiano sempre prestazioni eccellenti,
indipendentemente dal clima”.
I L G R A N D E F R E D D O
29
16. Attraversando il confne fnlandese, ci lasciamo alle
spalle la Scandinavia e ci troviamo nel cuore della
Lapponia. I suoi tratti caratteristici (le renne, gli husky
e perfno Babbo Natale) non sono radicati solo nella
cultura scandinava, ma nelle più antiche comunità
sami e fnlandesi. La lingua ugrica che le accomuna
non assomiglia affatto a quelle scandinave e domina
i cartelli stradali della regione. Sono loro le vere
popolazioni “toste”, che vivono in queste regioni da
molto prima che i norvegesi e gli svedesi si dirigessero
verso nord unendosi a loro.
La pratica sami di allevare le renne per la carne, la
pelle e le corna, oltre che come mezzo di trasporto,
è parte integrante della vita in Lapponia. I lapponi
conoscono le renne come nessun altro. Tra le centinaia
di parole correlate alle renne nella lingua sami, ci
sono termini specifci come vuonjal (una renna al suo
secondo inverno), heargi (una renna castrata che tira
le slitte) e ruovgat (il verso della renna).
“Sono fnlandese e mio marito è sami” racconta
l’allevatrice di renne Minna Kankaanpää. Suo marito
trascorre molti giorni con il suo gregge in mezzo alla
natura selvaggia, con temperature che si avvicinano ai
-30 °C, e dorme in un siida o accampamento montano,
mentre il suo gregge di 5.000 renne sopravvive
all’aperto grazie alla spessa pelliccia di quegli animali.
Minna è in sella alla sua motoslitta da 150 cavalli;
il motore romba. Indossa l’abbigliamento tradizionale
sami, con tanto di stivali di pelle di renna, le uniche
calzature, dice Minna, in grado di sopportare queste
temperature. I suoi movimenti sono misurati e precisi.
In un ambiente come questo è meglio non sprecare
energie inutilmente.
“In questo comune vivono circa 2.000 persone e
più di 20.000 renne”, spiega Minna. “Ogni inverno,
portiamo circa 20 renne di varie età nella fattoria per
addestrarle a trainare le slitte. I piccoli vengono prima
messi nel recinto, poi in primavera li marchiamo e li
leghiamo agli alberi. Dopodiché, li lasciamo liberi di
nuovo per tutta l’estate”.
Le renne possono resistere ai climi freddi. L’unica
precauzione che Minna di solito prende è dare loro più
cibo. Una cosa simile accade anche dall’altra parte del
villaggio, dove viene allevato un altro animale tipico
della Lapponia: l’husky. “La gran parte dei nostri cani
sono husky dell’Alaska” spiega Anna McCormack, una
S E C O N D A P A R T E : C O M E
S O P R A V V I V E R E A L L ’ I N V E R N O
P O L A R E
Ogni cosa in Lapponia cresce con la “scorza dura”,
per superare un inverno che dura sei mesi e in cui
le temperature possono raggiungere i -40 °C.
britannica naturalizzata lappone che gestisce un branco
di 158 cani. “Questi cani sono allevati per il traino.
Hanno un morbido sottopelo che li tiene caldi durante
l’inverno e consente loro di vivere all’aperto senza
problemi, dormendo nella neve”.
Questo aspetto è molto importante, poiché
Anna guida dei tour-avventura nell’alta tundra che
durano fno a una settimana e in cui di notte i cani
dormono insieme per tenersi caldi. In branchi più
piccoli, i cani scapperebbero e stabilirebbero una
nuova gerarchia, in cui emergerebbe un cane leader.
Ma con questi husky il “capo branco” è Anna.
“Abbiamo molti cani trovatelli, perciò siamo noi
i leader del branco” spiega Anna. “Riceviamo visite
da veterinari da ogni luogo per verifcare i nostri
standard e condividere
dati con università di
tutto il mondo”.
Prima dell’arrivo delle
motoslitte e delle automobili,
le renne e gli husky erano
l’unico modo per attraversare
le vaste distanze durante
l’inverno polare. E ancora
oggi hanno una notevole
importanza nella regione, in
combinazione alle moderne
tecnologie. A volte, però,
anche le moderne tecnologie
hanno bisogno di una mano.
“In condizioni di freddo
estremo, dobbiamo riscaldare le motoslitte per evitare
che si congelino, perché l’allevatore deve poter
raggiungere le sue renne, indipendentemente
dalla temperatura” spiega Minna.
Lo stesso vale per molti veicoli in questa zona,
che dispongono di speciali sistemi di riscaldamento
nei motori, per evitare che si congelino.
Questi problemi non hanno colpito però la nostra
Range Rover Sport SVR la mattina successiva, quando
ci siamo svegliati dopo una notte in cui le temperature
erano scese a -30 °C. Con grande stupore del manager
dell’hotel, il veicolo si è messo in moto con una sola
pressione del pulsante di accensione. Ci dirigiamo
così verso nord a bordo della più recente innovazione
pensata per resistere ai rigidi inverni polari.
30
I L G R A N D E F R E D D O
TOUR CON LE RENNE
Attraversa la tundra trascinato
dalle renne allevate da Minna
Kankaanpää, in Finlandia
minnantallijaporotila.f
TOUR CON GLI HUSKY
Guida il tuo branco personale
di husky in un pittoresco giro
su slitta immerso nel panorama
fnlandese hettahuskies.com
In senso orario, dall’alto a
sinistra: la Range Rover Sport
SVR su un lago ghiacciato;
il logo coperto di ghiaccio;
degli husky finlandesi;
l’allevatrice di renne Minna
Kankaanpää; l’aurora boreale
a Finnmark, in Norvegia;
una renna della Lapponia
17. T E R Z A P A R T E : C O M E
C O S T R U I R E U N H O T E L
D I G H I A C C I O
In estate, il fume Torne è uno dei luoghi
migliori per il rafting, la pesca e l’avventura.
Ma quando si ghiaccia accade qualcosa
di magico e completamente diverso
“Fuoco e ghiaccio. Caldo e freddo. Avventura e
comfort. Qui questi opposti vanno di pari passo”.
Arne Bergh, scultore, è anche il direttore creativo di
IceHotel, uno straordinario mondo incantato fatto di
cunicoli di ghiaccio che si diramano da un’imponente
galleria centrale con tanto di bar ghiacciato.
Questo hotel famoso in
tutto il mondo viene realizzato
con circa 1.000 tonnellate
di ghiaccio preso dal fume
Torne e 30.000 m3
di una
miscela di neve e ghiaccio.
Bergh vive in una casa
che lui stesso ha costruito,
dall’altra parte del fume.
In estate va a lavoro in kayak
con il portatile nello zaino,
in inverno sostituisce le
pagaie con gli sci. Ma
non è sempre stato così.
“Sono venuto qui da artista: all’epoca avevo uno
studio a Stoccolma, e venni qui per conoscere meglio
il ghiaccio come materiale”, racconta Arne. L’IceHotel
è situato all’estremo nord della Lapponia svedese.
Per fortuna la nostra Range Rover Sport SVR è
dotata di gomme invernali chiodate che assistono su
strade coperte da lastre di ghiaccio. Kiruna, la vicina
capitale della Lapponia svedese, è una città con un
unico scopo: estrarre minerale di ferro da una grande
miniera. “La gente di Kiruna diceva che non c’era
futuro per il turismo. Tutti dicevano che, mentre la
miniera stava facendo cose importanti per il Paese,
noi stavamo semplicemente giocando con la neve.
Dicevano che non avrebbe mai funzionato”, racconta
Arne con un sorriso.
L’idea di un hotel fatto di ghiaccio è venuta per
caso. Un gruppo di artisti era venuto a esibire dei
dipinti in un igloo, non avevano un posto in cui
alloggiare e dovettero dormire su pelli di renna.
L’indomani si svegliarono freschi e riposati: era stato
meglio di una notte in albergo.
La Lapponia svedese è una terra dalle mille
risorse: ha minerali, legname e acqua. Le sue dighe
idroelettriche producono quasi il 50% dell’elettricità
nazionale. Eppure questo igloo si trovava accanto a
uno dei pochi fumi svedesi senza dighe. “Il Torne è
un fume sorprendente. È uno dei pochi fumi selvaggi
in Europa. Puoi perfno berne l’acqua”, spiega Arne.
I L G R A N D E F R E D D O
32 33
Il Torne è anche il cuore e l’anima dell’IceHotel.
È straordinariamente pulito e il suo fusso rapido e
ininterrotto fa sì che continui ad esserci movimento
anche quando gela. Questo fenomeno evita che
le bolle d’aria restino intrappolate nel ghiaccio e il
risultato è un ghiaccio netto e trasparente, tanto che
gli enormi blocchi che circondano l’hotel sembrano
magnifche colonne di vetro.
L’hotel si è trasformato in un ricco mix di
“esperienze” che hanno il gusto di una faba invernale.
Nelle camere di ghiaccio la temperatura tocca i -5 °C
e a sorreggere i letti sono dei blocchi di ghiaccio a cui
sono appese delle pelli di renna. Gli ospiti corrono dal
calore della casetta di legno della sauna, in cui lasciano
tutti i loro averi per evitare che si congelino durante
la notte, e si inflano nei sacchi a pelo di classe polare.
Non c’è televisione, né coperte elettriche.
A dominare è il silenzio della camera di ghiaccio,
intagliata ogni anno da uno dei 50 artisti invitati
a partecipare al progetto da ogni parte del mondo.
“Sei in un luogo completamente diverso. Sei immerso
nella natura e puoi vivere un’esperienza unica”.
Nella debole luce del mattino, al risveglio, gli
ospiti si ritemprano con succo di mirtillo rosso tiepido.
Dopodiché, possono partire all’esplorazione a bordo
di motoslitte o con slitte trainate da husky, per poi
tornare a gustare un pasto di tre portate a base di
smörgåsbord di salmerino alpino, carpaccio di alce
e fletto di renna. È una formula che continua ad
affascinare il mondo intero.
“L’IceHotel si trova a Jukkasjärvi, un antico
villaggio sami il cui nome signifca ‘riunirsi insieme in
riva al fume’”, spiega Arne. Si tratta di un antico luogo
di ritrovo perché il fume è come una strada: si percorre
sull’acqua d’estate e su ghiaccio d’inverno. Adesso
è diventato un luogo d’incontro internazionale per
persone provenienti da ogni parte del mondo.
Per un breve periodo ogni anno (da dicembre
ad aprile) il primo, più grande e più opulento hotel di
ghiaccio al mondo si erge maestoso sulle sponde del
Torne, per poi tornare a sciogliersi lentamente
nel fume dal quale ha avuto origine.
“La gente spesso pensa che dev’essere triste
dopo tutto quel lavoro, ma non lo è”, conclude Arne.
“Mi piace venire qui mentre la struttura si scioglie.
Non c’è elettricità. La luce del sole risplende attraverso
la struttura. L’acqua a terra rifette ogni cosa. Mi ritrovo
così a guardare la bellezza più pura”.
Immagine principale:
l’isola di Magerøya, il
punto più settentrionale
d’Europa. Inserto da
sinistra: la Range Rover
Sport SVR all’IceHotel
con il suo direttore
creativo, Arne Bergh; in
viaggio verso Nordkapp
VISITA L’ICEHOTEL
Prova anche tu il silenzio di una notte indimenticabile
nel celebre albergo di Jukkasjärvi icehotel.com
18. 34
V E L O C I T À
C H E
N A S C E
D A L L A
S C I E N Z A
03
RISPOSTA
Il nuovo cambio a otto
rapporti regala prestazioni
ancora più elettrizzanti.
I ridotti tempi di passaggio
alle marce superiori
migliorano l’accelerazione e
la risposta. La trasmissione
è stata modifcata per
assecondare uno stile
di guida più dinamico.
Grazie alla funzione di
throttle-blipping, i cambi
marcia sono fuidi.
02
ACCELERAZIONE
La maggiore potenza
del motore migliora
ulteriormente le prestazioni.
Il modello di Land Rover
più veloce di tutti i tempi
raggiunge una velocità
massima di 260 km/h e
passa da 0 a 100 km/h in
soli 4,7 secondi. L’aspetto
più importante, lasciando
da parte le cifre, è la
straordinaria sensazione
di facilità di guida che offre.
01
POTENZA
È la Land Rover più potente
mai prodotta. Il motore V8
Supercharged da 5 litri della
SVR eroga ora 550 CV e 680
Nm di coppia. Il risultato è
un’accelerazione maggiore
e più rapida nonché
un’esperienza di guida
ancora più elettrizzante.
35
04
AGILITÀ
Il rapido differenziale
autobloccante posteriore
a controllo elettronico
potenzia l’agilità e la
trazione. I differenziali
LSD, a slittamento limitato,
comuni nelle auto ad alte
prestazioni, consentono
alla nuova Range Rover
Sport SVR una più rapida
accelerazione sui rettilinei,
nonché una migliore
stabilità in curva.
07
“VOCE”
Per garantire che i brividi
trasmessi dai suoni
corrispondano a quelli
regalati dal motore della
SVR, il team Land Rover
ha progettato un più
intenso “ruggito”, grazie
al maggiore diametro dei
tubi di scappamento sotto
il pianale e a quattro nuovi
terminali di scarico che
fuoriescono dal paraurti
posteriore ridisegnato. Le
valvole interne consentono
una maggiore portata del
gas di scarico ad alti regimi.
06
MANEGGEVOLEZZA
Un’auto dalle alte
prestazioni deve offrire
una maneggevolezza
straordinaria. Per migliorare
la risposta dello sterzo, le
sospensioni pneumatiche
sono state modifcate per
incrementare la stabilità
dell’auto, mentre gli
ammortizzatori adattivi
sono stati ricalibrati per
migliorarne l’agilità. Il
pionieristico sistema
antiribaltamento è stato
modifcato per garantire un
assetto in curva più stabile.
05
STERZO
Lo sterzo servoassistito
elettricamente consente
una guida sportiva. Questo
sistema con rapporto
variabile in base alla velocità
trasmette sicurezza durante
la guida potenziando la
risposta e, di conseguenza,
il piacere di guida.
08
STILE
Varie caratteristiche
stilistiche migliorano
le prestazioni e la stabilità
nella guida, come il nuovo
spoiler posteriore, un’ampia
presa d’aria sul paraurti
anteriore e passaruota
più grandi sui modelli con
cerchi da 22 pollici. I sedili
sportivi in pelle offrono un
buon sostegno laterale.
Prenota un test drive
o confgura la tua Range
Rover Sport SVR sul sito
landrover.it
I L G R A N D E F R E D D O
19. I N T U N I S I A C O N L A N D R O V E R
36
Land Rover Experience Italia organizza da anni vari viaggi fatti
apposta per offrire ai proprietari Land Rover sensibili al richiamo
della scoperta pane per i propri denti. Si tratta di quattro o
cinque escursioni annue nel territorio nazionale (in Sicilia,
Sardegna e da costa a costa) e di un viaggio internazionale
della durata di circa 10 giorni (solitamente in Tunisia, Marocco
o Grecia). A questi viaggi si partecipa con la propria vettura,
godendo del prezioso supporto del Registro Italiano Land Rover.
È successo anche alla fne di dicembre dello scorso anno,
con un memorabile viaggio in Tunisia conclusosi nel nuovo
anno, che ha permesso ai clienti Land Rover delle più disparate
estrazioni fuoristradistiche (da zero a infnito) di vivere una
straordinaria esperienza condividendola in un gruppo - anzi,
due - che, l’Africa prima e il deserto poi, hanno immediatamente
compattato. Ed è anche questa la specialità dei tour organizzati
da Land Rover Italia: di creare immediata complicità e
condivisione in un clima di aiuto e assistenza reciproca, oltre
che di festa; al completamento di una tappa, ad esempio,
o sotto il tendone della cena o, ancora, nel superamento di
un passaggio particolarmente diffcile.
Ma torniamo all’avventura tunisina. La Tunisia è una meta
privilegiata per chi dall’Italia vuole mettere le ruote sulla sabbia
sahariana. Offre una panoramica di paesaggi davvero varia,
dalla montagna, al deserto duro (“hammad”), fno alle dune vere
e proprie (il Grande Erg Orientale). Vi sono poi ottime
sistemazioni alberghiere e facilità di reperire viveri e carburante,
per chi si sposta in maniera autonoma, oltre alla possibilità di
visitare luoghi pieni di storia, dalle rovine romane e cartaginesi
N O I S I A M O
F I G L I D I
A N N I B A L E
L’avventura è dentro di noi e non esiste
impresa dell’uomo degna di nota che
non sia stata aiutata, se non guidata,
dal coraggio e dal desiderio di scoperta.
Vi raccontiamo di un viaggio impresso
su ampie distese di sabbia sahariana,
fra un immenso lago salato, struggenti
rovine cartaginesi e il tesoro di Alì Baba
T E S T O A L E S S A N D R O G I U D I C E
37
20. 38
“ È A N C H E Q U E S T A
L A S P E C I A L I T À
D E I T O U R D I L A N D
R O V E R I T A L I A :
C R E A R E I M M E D I A T A
C O M P L I C I T À E
C O N D I V I S I O N E ”
I N T U N I S I A C O N L A N D R O V E R
39
Al tour Expedition
hanno partecipato
dieci equipaggi, al tour
Adventure sette. In
basso a destra: il pullman
turistico abbandonato
a Chott el Djerid
fno ai musei e alle caratteristiche medine (si pensi a Tunisi,
Kairouan, Chebika), ai villaggi berberi e ai luoghi di grande
interesse naturalistico, come il lago salato di Chott el Djerid.
Per soddisfare gli esploratori di ogni livello di esperienza
e con ogni tipo di esigenza, il tour, con partenza comune da
Genova, ha previsto due formule – Expedition e Adventure
– e ha compreso tre Defender di assistenza e un camion 4x4
che faceva da cucina e cambusa mobile. ll tour Adventure è
caratterizzato da un fuoristrada più soft e dal pernottamento in
alberghi distribuiti lungo il percorso; mentre il tour Expedition,
oltre a percorrere settori off-road più estremi, ha previsto notti
da passare prevalentemente in tenda. Dettaglio, quest’ultimo,
tutt’altro che trascurabile visto che a dicembre, a dispetto delle
latitudini, la temperatura arriva anche a 5 gradi sottozero, con
risvegli nell’incredibile paesaggio lunare creato dalle dune
sahariane ricoperte di brina.
In questo viaggio abbiamo incontrato varie ambientazioni
particolari, come i megaliti di una piccola monument valley
tunisina, una distesa deserta piuttosto piatta nei pressi del lago
Chott el Djerid, venata da qualche piccolo cordone di sabbia,
in cui si ergono delle formazioni verticali, di circa 3-4 metri,
che la fanno somigliare, in piccolo, alla famosa valle dell’Arizona.
Ci siamo poi inoltrati all’interno di Chott el Djerid, la più
grande depressione tunisina, una lucente distesa di sale, bianca
e apparentemente infnita (in realtà, la sua superfcie è
di “soli” 5.000 kmq circa). Ma molto infda: sotto una crosta
non spessissima scorre acqua e spesso può rompersi e rendere
molto diffcile uscirne da soli (non vi è nessun ancoraggio).
All’interno del lago si trova la carcassa di un pullman turistico,
abbandonato lì dopo essere affondato nella fanghiglia salata.
Abbiamo visitato l’oasi di montagna di Chebika, a sud
di Tamerza, un villaggio arroccato su un costone, abbandonato
dopo un’alluvione, ma rimasto sostanzialmente intatto. Famoso
perché all’interno della montagna sotto cui sorge scorre un
corso d’acqua, con una cascatella e dei piccoli canyon ai quali
si accede attraverso una stretta fessura nella montagna.
Le guide raccontano che lì sia nato il mito di Alì Baba e del
suo grande tesoro dietro la porta (la “porta” sarebbe la fessura
e il “tesoro” l’acqua lì custodita).
Con il tour Expedition, dopo un paio di giorni di
“navigazione” tra le dune verso sud, si raggiungono i laghetti
di Ain Ouadette, laghi di acqua termale di circa 37 gradi, risultati
di perforazioni petrolifere fallite e quindi abbandonate: il pozzo
infatti, continuando ad emettere acqua, ha creato dei piccoli
21. 40
I N T U N I S I A C O N L A N D R O V E R
“ M O L T E P A R T I D E L L A
T U N I S I A S O N O
S T A T E U S A T E C O M E
L O C A T I O N D E L F I L M
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E C O N S E R V A N O
U N ’ A U R E A S P A Z I A L E ”
laghetti con un’oasi di vegetazione bassa intorno. Ormai è
considerato un punto di ritrovo dei motociclisti e fuoristradisti
(non semplici “turisti”) che si spingono molto a sud, nel deserto.
Il tour Adventure, nel suo risalire verso nord, dopo
il Capodanno (il Cenone sotto il gazebo riscaldato in mezzo
al deserto, curato dallo chef Claudio, è stato una festosa
occasione di incontro per i due gruppi), ha fatto visita a dei
granai fortifcati, come quello di Ksar Hallouf, e ha visitato
i villaggi trogloditi di Matmata. Si tratta di particolari costruzioni,
completamente invisibili dall’esterno, affacciate all’interno
di ampi pozzi scavati nel terreno a scopo difensivo. Queste
abitazioni, così come molte altre parti della Tunisia, sono state
usate come location del flm Guerre Stellari e ancora oggi
conservano un’aura “spaziale” ben resa nel flm.
Altre tappe sono state la città berbera di Chenini, le
case troglodite di Tataouine e l’incredibile anfteatro romano
di El Djem, che vantava ben trentacinquemila posti a sedere.
Se volete sapere di più sui nostri viaggi o volete dirci
che tipo di viaggio vorreste venisse organizzato,
visitate landrover.it/experiences o registrolandrover.it
41
22. 42
L A N D R O V E R
E I L R U G B Y
L A N D R O V E R E I L R U G B Y
43
È una questione di passione, ma anche di valori condivisi.
Il sodalizio tra lo sport del rugby e Land Rover è l’espressione
di ideali comuni e di una tradizione forte e solida come il
carattere di entrambi: uno sport duro e leale da una parte,
dei veicoli indistruttibili e fedeli dall’altra. Un connubio
perfetto nel nome dell’avventura, che Land Rover Italia ha
sposato già dal 2013, scegliendo di essere l’Offcial Car del
torneo di rugby Roma Seven, il torneo internazionale di Rugby
a 7 considerato dall’International Rugby Board
uno dei più importanti al mondo.
“Come disciplina, il rugby a 7 è più veloce
del rugby tradizionale ed è basato su regole
di semplice comprensione anche per i neofti”,
sottolinea Carlo Soglia, Direttore Marketing
di Land Rover Italia. “E la sua importanza
è destinata a crescere: entrerà infatti nei
programmi olimpici a partire dalla prossima
edizione di Rio de Janeiro”.
Carlo il rugby lo ama davvero. Anche se
personalmente l’ha giocato solo per qualche
anno, da giovanissimo, gli è rimasto dentro:
“È bello e molto formativo. Non è la
celebrazione dello scontro fsico, ma del
valore di squadra, dell’essere membri di
uno stesso gruppo che cerca di affrontare
in modo corretto l’avversario, avendo come unico,
inappellabile elemento di decisione l’arbitro, da rispettare
in maniera assoluta”.
Il coivolgimento del brand Land Rover nel campo del
rugby è in realtà una vera e propria partnership e Land Rover
Italia segue un percorso simile a quello della Casa madre
che, dopo essere partita dalle piccole realtà locali, è arrivata
a essere partner della Rugby World Cup 2015.
La disciplina, il rigore,
la concentrazione
danno i loro frutti.
Non solo sul campo,
ma anche nella vita
C A R L O S O G L I A ,
D I R E T T O R E M A R K E T I N G
D I L A N D R O V E R I TA L I A
“In Italia abbiamo voluto sostenere anche il Mini Rugby,
un mondo puro, fatto di entusiasmo e spirito di gioco, nel
vero senso della parola”. Un’iniziativa partita con il Trofeo
Topolino, un classico arrivato alla sua diciannovesima
edizione e riservato a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni d’età.
Impressionanti i numeri di partecipazione: al centro sportivo
della Ghirada di Treviso, con l’organizzazione del Benetton
Rugby, si sono presentati 6.000 giovanissimi che, divisi in
340 squadre, si sono esibiti in partite anche molto intense.
“È una vera esplosione di gioia, una festa dello sport
per migliaia e migliaia persone. Si mangia tutti insieme sotto
grandi tendoni e, se un bambino si sbuccia in una mischia,
i coach e i genitori lo incoraggiano a rialzarsi per tornare
in campo e riprendere il gioco”, continua Carlo Soglia. Si
spinge sul concetto del “non mollare mai”: un atteggiamento
molto rugbystico, al pari del We deal in real, il claim di Land
Rover adottato per i mondiali di rugby, che si traduce in un
messaggio di presenza certa e di sostegno.
Ed è sempre questo il motivo che ha portato alla
creazione di un torneo dedicato agli Under 12: la Land Rover
Rugby Cup. Altri due appuntamenti, a Padova e a Roma,
riservati a quindici squadre, sempre al fne di promuovere
la cultura del rugby nei suoi valori più signifcativi: semplicità,
coraggio, concretezza, divertimento e sportività.
“Se vuoi essere dentro uno sport devi andare sui
giovanissimi, trasmettere loro il messaggio che il sacrifcio
porti a dei risultati”, sostiene Carlo. Come i successi ottenuti
da Giusy Ambrosio, la tenace e giovanissima rugbista di
Scampia scelta come mascotte di Land Rover Italia al seguito
della Nazionale impegnata ai Mondiali.
“La disciplina, il rigore, la concentrazione, oltre ad essere
formativi, danno i loro frutti. Noi di Land Rover ci crediamo:
non solo sul campo, ma anche nella vita”, conclude Carlo.
A destra: Giusy Ambrosio,
mascotte della nazionale
di Rugby ai Mondiali,
e Andrea Lo Cicero con
i partecipanti all’evento
Trofeo Topolino
23. 44
C H I
È
S T A T O ?
T E S T O J A N E C L O E T E
F O T O G R A F I A J A M E S C A L L A G H A N
45
James Bond è tornato. La sua ultima missione lo porta tra le
cime innevate delle Alpi austriache. È proprio qui, tra le tortuose
strade ghiacciate, che si svolge una delle scene cinematografche
d’inseguimento in auto più anticipate dell’anno, con protagoniste
la Range Rover Sport SVR e la Defender. Ecco cosa succede…
SPECTRE,EIRELATIVIMARCHIJAMESBONDREGISTRATI,TMDANJAQ.TUTTIIDIRITTIRISERVATI
26. U N A
V I T A
D A
O U T S I D E R
A B O R D O C O N …
51
Larry Burke è uno degli
imprenditori ad aver vissuto
una delle vite più avventurose al
mondo. In giro per il suo ranch
nel New Mexico a bordo di una
Land Rover Discovery, ci parla
di flosofa, avventura e fortuna
T E S T O B I L L D U N N
F O T O G R A F I A P E T E R D A W S O N
27. A B O R D O C O N …
52
Nel 1976, Larry Burke fondò la prima rivista dedicata
alle attività all’aperto in un uffcio senza fnestre nel
“quartiere più pericoloso d’America”. Ora Outside
ha più di 2,8 milioni di lettori al mese.
Da allora Larry è diventato uno degli imprenditori
più amati del settore e ad animarlo è ancora quel
desiderio di “vivere” gli spazi aperti. Il suo “Mariah
Ranch”, situato appena fuori Santa Fe, è la tenuta
di quasi 90 ettari che Larry e sua moglie Gabe hanno
stabilito nel 1992 e in cui vivono tuttora. Qui, il senso
dello spazio che si percepisce è impressionante.
“Quando abbiamo visto il panorama e gli oltre 30.000
ettari di terreno federale fuori dal nostro cancello su
cui nessuno potrà costruire, ci siamo subito innamorati
di questo posto”.
Oggi Larry è al volante di una Land Rover Discovery
e attraversa la sua tenuta mentre ci racconta gli episodi
salienti della sua vita. Dalle stalle, si dirige a nord
lungo i sentieri solcati dalle ruote fno a raggiungere il
suo punto d’osservazione preferito: un terreno piatto
e sopraelevato in cui ci fermiamo a guardare il sole
tramontare dietro i monti Sangre de Cristo.
“Live bravely” (vivere con coraggio) è il motto di
Outside, ma sembra anche avere una certa risonanza
nella tua vita personale.
È un’espressione che si riferisce alla vita in senso lato,
all’atteggiamento con cui si affrontano le decisioni
diffcili che ci troviamo a dover prendere. Non riguarda
solo l’avventura, ma tutto ciò che racchiude questa
mentalità e che ci porta a dire: “Devo affrontare
questa situazione con onore, come meglio posso.
Devo vivere con coraggio”. A volte si vive con
coraggio semplicemente quando si parla con
il proprio consorte di certi argomenti…
Che cosa signifca per te l’avventura?
È qualcosa di personale. Per alcuni l’avventura è
correre di notte a Central Park, per altri è scalare
l’Everest. Ognuno ha una defnizione personale di
cosa signifca essere avventurosi. Usiamo la parola
“avventuroso” più frequentemente di “avventura”,
perché spesso associamo l’avventura alle attività
estreme. Eppure le persone possono essere
avventurose facendo cose più semplici.
Sei sempre stato una persona avventurosa?
Da ragazzino vivevo al terzo piano di un palazzo
senza ascensore. Il cortile di cemento dove giocavo
era circondato da una rete metallica con flo spinato;
non c’era neanche un albero. A volte provavo a salire
sulla rete col triciclo. Continuavo a provarci e riprovarci.
Poi un giorno ho messo delle tavole una sopra
all’altra per formare una collinetta e ho cercato di
passarci sopra col triciclo. Sono caduto all’indietro
e mi sono spaccato la testa.
Sono cresciuto nel West Side di Chicago, un
quartiere malfamato e pieno di gang. Mio nonno
non aveva mai posseduto un flo d’erba in vita sua,
ma d’estate mi portava fuori città; a volte andavo in
un campo estivo cattolico per ragazzi a Cañon City,
in Colorado. È qui che ho provato per la prima volta
a fare kayak, arrampicata e ad andare a cavallo.
A quasi 16 anni ho subìto un grave incidente in
moto… ho avuto un’emorragia interna, mi ero rotto
di tutto, insomma ero proprio ridotto male. I chirurghi
mi hanno aperto, risistemato la cassa toracica, fatto
trasfusioni di sangue e ricucito tutti gli organi. Per
il fatto di essere sopravvissuto, e di aver perso mio
fratello minore durante una gara, ho sempre avuto la
sensazione di essere fortunato, che ci fosse qualcosa
a proteggermi. Penso che questo
mi abbia motivato a osare di più.
E questo era vivere “con
coraggio”?
Non ho mai pensato in questi
termini. Se guardo indietro, ci
sono tante occasioni in cui non
penso di aver vissuto con molto
coraggio. A volte ho commesso
degli errori e ho fatto il passo più
lungo della gamba. Spesso ho
fnito per rompere qualcosa. È
importante che il concetto di vivere
con coraggio non sia confuso con
l’essere incoscienti.
Ti è mai capitato di fare un
lavoro normale?
Per tre anni ho lavorato per IBM
nel reparto vendite. Un giorno,
ero al bar con un mio collega
del team di vendite in Colorado.
Avevo 25 anni e mi ero reso conto
che se fossi rimasto dov’ero, non
avrei mai vissuto le esperienze che
desideravo vivere. Così ho detto
al mio collega: “Devo lasciare questo lavoro adesso,
prima che sia troppo tardi. Devo vedere il mondo”.
Il mio collega mi ha risposto: “Vengo con te!”.
Mi sono detto: “Devo andarmene per un paio
di mesi”. È stato un periodo di totale libertà e quei
“due mesi” sono diventati quasi cinque anni di
viaggio non-stop in giro per il mondo.
Quando ti è venuta l’idea per Outside?
Stavo risalendo per mare dal Sud America e mi trovavo
a Fort Lauderdale con l’intenzione di iniziare a scrivere
le mie esperienze. Sono andato dal giornalaio per
cercare una rivista che includesse tutte le attività
all’aperto che avevo praticato nel mondo; una rivista
“ V I V E R E C O N
C O R A G G I O
N O N V U O L E
D I R E E S S E R E
I N C O S C I E N T I ”
L A R R Y B U R K E
Larry nel suo ranch con la Land Rover
Discovery e uno dei suoi cavalli. Sotto:
nel 1970 in Algeria, durante un viaggio
che lo porterà nella Repubblica
centrafricana. Gli occhiali di protezione
servono a schermarsi dalla sabbia
del Sahara durante la guida
28. A B O R D O C O N …
54
che non parlasse solo di sci e kayak e che lo facesse
con un buon stile letterario. Mi sono chiesto: “Dov’è
questa rivista? Non c’è, ma dovrebbe esistere”. Ed è
così che è nata Outside.
In quell’epoca c’era un pubblico appassionato alle
attività all’aperto?
C’era eccome, ma non aveva una “voce”. Tutti i miei
amici furono coinvolti nei contenuti di Outside. Non
si trattava tanto di andare a caccia di cervi o a pesca
di spigole nel lago, ma piuttosto di descrivere uno
stile di vita all’aperto contemporaneo, con un alto
grado di coscienza ambientale. Questo concetto
mi venne trasmesso dal campo estivo in Colorado;
ogni flo d’erba è importante.
Ma all’inizio non si chiamava “Outside”...
[Ride, NdR.] No! L’avevo chiamata “Mariah”. Il nome
era ripreso dalla canzone They call the wind Mariah
del flm La ballata della città senza nome. Mi toccava
nel profondo. Ma era un nome molto ingenuo perché
nessuno a parte me capiva quello che c’era dietro!
Jann Wenner della rivista Rolling Stone vide quello
che stavo facendo, capì la forza di questo concetto
e creò una rivista chiamata “Outside” due anni dopo
che avevo lanciato Mariah. Mandò il suo editore a
chiedermi di vendergli Mariah, ma gli risposi: “Ve lo
potete scordare, perché questo è il mio Rolling Stone”.
La risposta fu: “Allora che ne diresti di comprare
Outside?”. È stato forse il colpo di fortuna più grande
che abbia mai avuto a livello professionale, perché
il nome funziona benissimo con tutto quello che poi
abbiamo fatto: Outside Television, Outside Online
e Outside Go. Diceva tutto in una parola, era proprio
il migliore dei nomi!
Ami ancora il tuo lavoro?
È fantastico poter trasmettere a milioni di persone la
mia passione per uno stile di vita all’aperto. E oggi è
molto più accessibile. Possiamo vivere quasi ogni tipo
di esperienza e tornare a casa sani e salvi, continuando
comunque a provare quel senso di avventura. È il rischio
percepito, il senso di scoperta che conta.
Larry, guardando questo panorama del New Mexico,
che cosa signifca per te questa zona?
Signifca spazio. Non mi piace stare al chiuso. Ogni
tramonto, ogni alba e ogni panorama è uno spettacolo
unico e voglio poterlo ammirare
tutti i giorni. Quando sono fuori
a cavallo, mi sento di far parte
dell’antico West, dei primi giorni
di frontiera, quando le persone
iniziavano a stabilirsi nel West e
i nativi americani prosperavano
ancora nei loro villaggi.
Ti fa pensare più a fondo a cosa
vuoi fare per il resto della tua vita.
La maggior parte delle persone
pianifca troppo a lungo termine.
Pensano a quando andranno in
pensione, ma si perdono quello che
succede adesso. Faccio il possibile
per vivere al massimo ogni giorno
ed essere qui fuori mi aiuta a farlo.
Quale consiglio daresti a chi sta
iniziando una nuova impresa?
Se siete mossi da una vera
passione, dovete buttarvici a capoftto. Non lasciate
che la paura di fallire vi blocchi, perché lo farà. Ci
sono voluti otto anni per ricavare proftto da Outside e
lavoravamo a Chicago, nel ghetto peggiore dell’Illinois.
I Guardian Angels di New York [un’organizzazione
di sicurezza pubblica, NdR.] vennero per aiutarci,
ma non riuscirono a fare nulla. Al Chicago Tribune lo
descrissero come “il quartiere più pericoloso d’America”.
Il nostro uffcio non aveva fnestre. Non ci restava
che immaginare il cielo blu, il sole, le montagne
animate e lo scorrere dei fumi.
LARRY SULLA DISCOVERY
Non appena sono salito a bordo
della Discovery, sono rimasto
piacevolmente colpito. I sedili
sono estremamente confortevoli
e mi offre tutta la versatilità che
desidero. La sua agilità sui terreni
accidentati è quella che ci si aspetta
da una Land Rover. Ha un’ottima
tenuta anche su superfci irregolari
e nelle condizioni costantemente
mutevoli del mio ranch. Mi è
piaciuta molto l’intuitiva console
centrale e l’eccezionale sistema
di telecamere. E, naturalmente,
vanta uno stile solido e audace.
In questa pagina: la Discovery
nel ranch di Larry, di circa 90 ettari,
situato fuori Santa Fe e fra i monti
di Jemez e Sangre de Cristo
54
29. J A G U A R L A N D R O V E R
Mentre Jaguar Land Rover svela la nuova evoluzione della Jaguar XF,
Ben Oliver parla ai designer Ian Callum e Adam Hatton di come quest’auto
estremamente moderna resti, nel profondo, una classica Jaguar
D E S I G N D ’ I S T I N T O
F O T O G R A F I A D A V I D R Y L E
57
Man mano che ci si avvicina alla nuova Jaguar XF, è
possibile riconoscere qualcosa della primissima berlina
sportiva, la Jaguar Mark II degli anni ‘60. È piuttosto
insolito vedere la sua linea caratteristica in un’auto così
moderna, ma Ian Callum, direttore del design di Jaguar,
ha avuto l’abilità di incorporare questi riferimenti senza
compromettere la modernità della nuova XF.
La Jaguar XF originale è già
entrata nel novero delle auto
più rappresentative della casa.
“La prima XF ha trasformato il
marchio e ha trasmesso questo
nuovo linguaggio moderno
di design” afferma Adam
Hatton, incaricato da Callum di
supervisionare il design esterno
della nuova XF. Hatton ha
lavorato anche all’auto originale
ma, ovviamente, molte cose
sono cambiate dalla prima
apparizione della XF nel 2007.
Da allora è stata infatti introdotta
la XE, più compatta e sportiva,
che ha spinto il modello XF più imponente verso una
fase di maturazione. Inoltre, gli enormi investimenti di
Jaguar Land Rover nelle nuove tecnologie hanno portato
a una struttura leggera in alluminio, agli innovativi motori
Ingenium avanzati, a quattro cilindri prodotti in un nuovo
stabilimento, nonché a una serie di tecnologie incentrate
sul guidatore, dal sistema di infotainment leader nel
settore denominato “InControl Touch Pro”, che consente
livelli maggiori di connettività, alla tecnologia All Surface
Progress Control, che garantisce una trazione ottimale a
bassa velocità in condizioni di aderenza ridotta.
Solo dopo aver parlato con i designer si riescono
a cogliere tutte le sottigliezze del loro lavoro. Basta
notare la leggera scanalatura che parte dai fanali e che
arriva fno al cofano della XF: un segno distintivo delle
berline Jaguar del passato. O forse meglio ancora,
quell’emblematico “raggio di luce”. “La Mark II aveva
una curva elegante che partiva dalla ruota anteriore e
percorreva tutta l’auto fno alla parte posteriore” afferma
Hatton. “Volevamo reinterpretare questa caratteristica
in chiave moderna. È stato Ian a darle il nome di spear
of light. È una curva assolutamente perfetta e, oltre
a snellire ulteriormente l’auto, le dona un’autentica
eleganza in puro stile britannico”.
Allo stesso modo in cui il design della XF è stato
potenziato dalla struttura in alluminio, il team dei
designer ha aiutato gli ingegneri di Jaguar a creare,
insieme alla nuova XE, la Jaguar più aerodinamica
che sia mai stata realizzata. “Quella della nuova XF
è una grande storia” aggiunge Callum. “Curiamo
ogni dettaglio, gestendo il fusso dell’aria che passa
attraverso e attorno al veicolo, proprio come fanno
gli ingegneri delle auto da corsa. In questo modo si
ottengono risultati migliori, sia dal punto di vista del
design che dell’effcienza”.
Create la vostra
nuovissima Jaguar
XF personalizzata
su: http://www.
jaguar.it/build-
yours/index.html
30. L A D E F E N D E R N U M E R O
D U E M I L I O N I
58
I N O N O R E D E L L A D E F E N D E R
“Tendiamo a sviluppare un legame con le cose
da cui dipendiamo. La Defender fa parte della storia
automobilistica britannica. Per me, è sinonimo
di senso pratico, concretezza e solida affdabilità.
È stata l’eroina nascosta di molte delle mie spedizioni.
Ho usato la Defender in tutto il mondo, tra giungle,
deserti, montagne e paludi.
Le Defender sono simbolo di grandi avventure e
spedizioni, ma per me il divertimento è quando sono
a casa. Ho una Defender 1974 e spesso carico a bordo
tutta la famiglia e ci addentriamo tra le stradine di
campagna per fare un picnic. La Defender è perfetta
qui come lo è agli estremi del mondo. Ho un forte
legame con quest’auto e sono molto legato anche
alla famiglia Land Rover, che mi sostiene da anni.
Per questo sono orgoglioso di avere una piccola parte
nella storia della Defender e di portare un contributo
mettendo le ruote sulla duemilionesima Defender
a Solihull, nel cuore del Paese di Land Rover”.
La Defender personalizzata numero due milioni sarà
venduta a dicembre presso la rinomata casa d’aste
Bonhams. I proventi della vendita saranno devoluti
ai partner umanitari di Land Rover: l’International
Federation of Red Cross and Red Crescent Societies
(IFRC) e la Born Free Foundation.
Il conduttore TV Bear Grylls rifette su cosa
signifca far parte del team che si è riunito
a Solihull, la città natale di Land Rover,
per costruire la duemilionesima Land
Rover Series: una Defender personalizzata
Il veicolo celebra i 67 anni
di produzione della Series
di Land Rover e della
Defender. L’auto include
una serie di caratteristiche
di design uniche ed è stata
assemblata da un gruppo
di suoi ammiratori, fra cui
Virginia McKenna di Born
Free, Tim Slessor del team di
spedizione di First Overland,
il biologo marino Monty
Halls e “Mr Land Rover”
Roger Crathorne
31. L A C I T T À
D E L L A L I B E R T À
I N T E R V I S T E S I L K E P F E R S D O R F
Amburgo è il centro nevralgico dell’innovazione e della
creatività. Onelife parte all’esplorazione di questa metropoli a
bordo della nuova Range Rover Evoque 2016 per incontrarne
quattro formidabili residenti e scoprire di più sulla loro città
F O T O G R A F I A T O M S A L T
C I T Y G U I D E
61
I MIEI POSTI PREFERITI
Sleeping Dogs Uno degli
showroom di arredamento
più belli, con presentazioni
e articoli di Moroso e di e15
(immagine in alto a destra).
sleepingdogs.de
Biest Restaurant Il mio
piatto preferito è il salmone
in crosta di senape al miele.
E, naturalmente, ne adoro gli
interni, che ho progettato con
Ann-Kathrin Rehbock.
biest-restaurant.de
Övelgönne Il mio posto
preferito per osservare le
barche. Provate Strandperle,
un bar lì vicino, oppure
sedetevi sulla spiaggia e
guardate passare le navi
porta-container.
strandperle-hamburg.de
Das 7. Zimmer Magnifci
oggetti di antiquariato in
un’atmosfera che mi ricorda
la sofftta di mia nonna. È il
posto migliore per rovistare!
das7tezimmer.de
Mutter Uno dei pub
più antichi nella zona
di Schanzenviertel, con
un’atmosfera molto rilassata.
Un punto di ritrovo di musicisti
e il luogo perfetto per
incontrare la gente del posto.
Planten un Blomen Un parco
centrale in cui spesso mi vedo
con i miei amici. Durante
le serate estive, portiamo
del cibo e del buon vino, ci
sediamo sull’erba e ascoltiamo
della musica (nell’immagine
sopra centrale).
Yoko Mono Un pub e coffee
shop: sempre pieno di fumo,
un po’ lasciato andare, ma
sempre con ottima musica.
yokomono.de
Milia crea mobili, oggetti di design creativi,
accessori e ceramiche. Il suo lavoro è
rinomato per la sua estetica scultorea.
“Amburgo mi ha sempre affascinato grazie
alla sua combinazione di gioielli architettonici,
ampi spazi verdi e acqua. Da un lato c’è
lo stile industriale del porto, dall’altro c’è
l’atmosfera romantica dell’Alster, con le sue
barche a vela. Respirando quest’atmosfera
marina ogni giorno, si fnisce per amarla. E ciò
si rifette nel mio design. I miei vasi si ispirano
in particolare all’architettura industriale del
porto. Amburgo è un luogo fantastico per
il mio lavoro; ogni giorno ho l’opportunità
di incontrare tantissime persone creative”.
miliaseyppel.com
M I L I A S E Y P P E L
P R O D U C T D E S I G N E R E S T I L I S TA
FOTOGRAFIA:LISANOTZKE
32. C I T Y G U I D E
62
M A R K U S B R Ö C K E R
F O N D AT O R E D E L L A
S TA R T- U P K N O W H E R E
G M B H
“Amburgo è pura bellezza. È una
città vivace, ma con un’atmosfera
rilassata. Forse il segreto sta
nell’acqua. Ha davvero un
effetto calmante. Sebbene sia
una grande città, le stradine e
le splendide aree antiche fanno
sembrare Amburgo piccola e
gemütlich [accogliente, NdR].
Amburgo offre molti spazi di
co-working per start-up come
la nostra. Noi abbiamo scelto
Betahaus, nel vivace quartiere
di Schanzenviertel, una zona
estremamente stimolante”.
knowhere.to
I MIEI POSTI PREFERITI
Elbstrand Prendete l’ultimo
traghetto da Elbstrand/Blankenese
fno ai Landungsbrücken e restate
sul ponte per apprezzare il proflo
della città, il suo porto, le sue luci.
È uno dei momenti più emozionanti
da vivere ad Amburgo.
Gängeviertel Un quartiere storico
con edifci non ristrutturati in cui si
sono trasferiti gli artisti e in cui sono
stati aperti bar, negozi e pub. È una
zona stimolante e caratteristica.
Schanzenviertel Solo fare
due passi in questa zona è
un’esperienza di per sé. Anche se
sta diventando sempre più noto,
resta uno dei miei posti preferiti
con il suo spirito anticonformista.
Park Fiction Questo minuscolo
parco è una specie di opera
d’arte, ed è il luogo perfetto per
incontrare altre persone.
Zoë 2 Sofabar Sprofondate in uno
dei numerosi divani e provate gli
ottimi drink (nell’immagine in alto
a destra con Markus). zoebar.de
Marco-Polo-Terrassen È il posto
ideale per sdraiarsi sull’erba
(nell’immagine in alto a sinistra).
01
MOTORE INGENIUM
Il nuovo motore diesel
Ingenium è molto più leggero
e sofisticato rispetto al suo
predecessore, ed è il più
efficiente della storia di Land
Rover. Il motore da 2.0L eD4
offre un risparmio combinato
sui consumi di 4.2L/100 Km, e
straordinarie emissioni di CO2
di
109g/Km. Il motore estende poi
gli intervalli di manutenzione nei
modelli a quattro ruote motrici
a 34.000 Km.
02
DESIGN ESTERNO
Il design si ispira a quello
accattivante dell’Evoque
originale, con un nuovo paraurti
anteriore sportivo, diversi
modelli di griglia, fari adattivi
a LED, nuovi cerchi in lega e
un’estesa gamma di colori per
la carrozzeria esterna.
03
TECNOLOGIA INCONTROL
In nuovo sistema di
infotainment è più intuitivo
ed è dotato di una migliore
connessione. Comprende una
gamma di nuove funzioni per
rendere più gradevole l’esperienza
di guida e touchscreen standard
da otto pollici.
04
ALL-TERRAIN PROGRESS
CONTROL
Le abilità leader nel settore della
Range Rover Evoque sono
potenziate dalla nuova All-Terrain
Progress Control, la tecnologia
rivoluzionaria e all’avanguardia
di Land Rover. Si tratta di un
cruise-control intelligente pensato
per la guida fuori strada, adatto
anche ai terreni più impervi.
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NUOVO DESIGN DEI
SEDILI
I nuovi sedili anteriori offrono un
supporto lombare a quattro
punti con impostazioni di
massaggio opzionale e mood-
lighting (illuminazione
emozionale).
PRENOTATE UN TEST DRIVE
Per maggiori informazioni sulla
nuova Range Rover Evoque 2016 e
per scoprire quali funzionalità sono
disponibili sull’Evoque destinata
al mercato italiano, contattate il
rivenditore di zona. landrover.com
R E A S O N S T O L O V E T H E N E W
2 0 1 6 R A N G E R O V E R E V O Q U E
M O T I V I P E R A M A R E L A N U O V A
R A N G E R O V E R E V O Q U E05
DATIRELATIVIATESTUFFICIALIUE,APURIFINICOMPARATIVI.IDATIRELATIVIALMONDOREALE
POTREBBERODIFFERIREELESPECIFICHEEVOQUEPOTREBBEROVARIAREINBASEALMERCATO.
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A N D R E A V O N G O E T Z U N D S C H W A N E N F L I E S S
C U R AT R I C E E C O L L E Z I O N I S TA D ’ A R T E
“Amburgo ha da sempre una certa
identità. È una città indipendente
e dotata di grande stile, non cerca
continuamente di reinventarsi.
Forse dipende dal suo spirito
anseatico, che dimostra sempre
un po’ di sobrietà. Vivo qui da
15 anni ma resto ancora sorpresa
dall’aria rilassata e trendy di
questa città. La spiaggia sul fume
Elba e l’elegante quartiere di
Alster, in centro, sono un’oasi
di tranquillità. Adoro l’incredibile
panorama artistico e creativo
di Amburgo; anche il mio artista
preferito, Henrik Eiben, lavora
qui”. vgs-art.de
I MIEI POSTI PREFERITI
Op’n Bulln Si tratta dell’unico
ristorante che conosco situato
su un pontile. È minuscolo, ci sono
solo 10 tavoli per cui prenotare
è d’obbligo! Per arrivarci bisogna
scendere centinaia di scalini
e passare tra pittoresche case
di pescatori. pontonopnbulln.
kajuetesb12.de
Produzentengalerie Hamburg
Rappresenta numerosi grandi
nomi del panorama artistico ed
è presente alle fere d’arte più
importanti. Il luogo perfetto per
trovare l’ispirazione (in alto).
produzentengalerie-hamburg.de
Marc Anthony Il fashion store più
amato da artisti, attori e modelli.
Adoro il suo stile sartoriale.
marcanthony.de
Galerie Feinkunst Krüger,
a Neustadt. Mi piace molto
perché sostiene i talenti
sconosciuti e ha contribuito
a scoprire molti degli artisti
più stimati di oggi.
feinkunst-krueger.de
Kaufrausch Una selezione
eccellente e ben curata di
accessori di moda e per la casa.
Consiglio vivamente di visitarlo
e di prendere un caffè nel suo
bar interno, Harry’s.
kaufrausch-hamburg.de
Nella pagina accanto,
in basso: la nuova Range Rover
Evoque e la celebre struttura
per uffci Dockland, a HafenCity.
In questa pagina, dall’alto: gli
esterni della Produzentengalerie
Hamburg; sotto: Andrea,
collezionista d’arte attenta
al panorama locale
FOTOGRAFIA:WERNERGRITZBACH
33. In questo pagina: Jan Kruse,
fondatore di Human Empire.
Pagina accanto, in senso
orario da sinistra, in alto:
Room with a Vju, costruito
sopra un enorme bunker; la
nuova Range Rover Evoque
sulle strade di Amburgo; la
Weinstube Krug
C I T Y G U I D E
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I MIEI POSTI PREFERITI
Landungsbrücken Uscendo
dalla stazione della metro
di Landungsbrücken, salite
in cima alla collina per
apprezzare la vista migliore
sul fume Elba, sul porto e dei
Landungsbrücken. Se penso
alla città, è questa la vista
che mi viene in mente. Un
consiglio prezioso: percorrete
a piedi il vicino Elbe Tunnel;
è il modo più veloce di
attraversare il fume.
hamburg.de/alter-elbtunnel
Affenfaust Galerie Questa
enorme galleria propone arte
contemporanea e urbana in un
edifcio che un tempo ospitava
un supermercato. Un po’
strano, ma fantastico per chi
ama l’arte. affenfaust.org/en
Krug Un ristorante eccellente
situato lungo la suggestiva
Paul-Roosen-Straße. I suoi
piatti semplici e gustosi e il
suo stile rilassato mi ricordano
i ristoranti dei paesini nel sud
della Germania.
Room with a Vju Da questo
moderno bar situato sopra un
bunker tedesco della seconda
guerra mondiale è possibile
ammirare la vista migliore del
proflo di Amburgo.
vju-hamburg.de
Blankenese Questa zona
collinare è caratterizzata
da splendide case, vicoletti,
un’infnità di scale e perfno
una spiaggia. Si respira
davvero un’aria di vacanza.
kajuetesb12.de
Marktstraße/Karoviertel
Visitate questa zona di sabato,
quando gli speciali negozietti,
i bar e il mercatino danno
il loro meglio.
Ottensen Questo quartiere
sembra una cittadina a parte.
Con le sue stradine, i numerosi
bar, i negozi e un ottimo
mercato agricolo, si respira
un’atmosfera molto piacevole.
Hamburg im Süden Il ceviche,
tipico del Sud America, è un
piatto fresco e gustosissimo. Il
primo ceviche bar di Amburgo
ha aperto a HafenCity.
Prima di fermarvi a mangiare,
fate una passeggiata: in
questo quartiere si trovano
negozi temporanei molto
interessanti. his-bar.de
J A N K R U S E
F O N D AT O R E D I H U M A N E M P I R E
Le creazioni e le illustrazioni di Human Empire
sono richieste in tutto il mondo. La società
si occupa anche di curare mostre ed eventi.
“Il porto infuenza l’intera città: Amburgo
alimenta gli stereotipi dei pub di marinai e
dei quartieri a luci rosse, ma allo stesso tempo
ospita aree stimolanti con un vivace panorama
creativo. Adoro questa combinazione e
continuo ad esplorare i quartieri della città,
anche se ci vivo da 12 anni. L’infuenza nordica
è ancora molto evidente nel design e nello stile
di vita, ma Amburgo è più informale e discreta.
Venni qui per caso per seguire la mia fdanzata
di allora; adesso è mia moglie”.
humanempireshop.com
34. 66
Tutto ha avuto inizio con le alluvioni del 2007 nel Regno
Unito. Centinaia di veicoli andarono distrutti. Le persone non
sapevano che i loro veicoli avevano una profondità massima di
guado oppure, pur essendone consapevoli, non ebbero modo
di sfruttare tale informazione. Dopotutto, cosa si può fare in
una situazione del genere?
Gli ingegneri Land Rover Thuy-Yung Tran ed Edward Hoare
hanno reagito inventando uno strumento all’avanguardia.
“Abbiamo preso in esame un’ampia gamma di tecnologie
esistenti in grado di leggere le profondità di guado: sensori
capacitivi, resistivi, acustici, radar e di pressione, laser nonché
Rifettometria nel Dominio del Tempo (TDR)”, spiega Edward.
“Abbiamo realizzato dei prototipi, li abbiamo installati sulla
Range Rover Sport e collaudati nei guadi più profondi e nei
fumi presso la sede Land Rover di Gaydon. In questo modo
abbiamo capito cosa era possibile fare. La tecnologia deve
però non essere soltanto possibile, ma anche pratica:
le persone devono poterla utilizzare”.
“La nostra soluzione sfrutta una tecnologia
esistente”, afferma Thuy-Yung. “I sensori di parcheggio
consentivano di misurare la distanza degli oggetti. Inserendoli
negli specchietti laterali, era possibile calcolare la distanza dalla
superfcie dell’acqua e, di conseguenza, la relativa profondità”.
Leggere la profondità dell’acqua su un sensore è una
cosa, rendere tali dati utilizzabili per aiutare gli automobilisti
è un’altra. Per tale motivo, il team ha creato un’immagine
del veicolo sulla schermata di navigazione. “Un segno blu
indicava il livello dell’acqua e una linea mostrava la profondità
di guado massima del veicolo”, spiega Edward. “La schermata
mostrava anche l’inclinazione del veicolo per indicare se si
stava procedendo verso una profondità maggiore o minore”.
Restava un problema. I sensori di parcheggio rilevano
qualsiasi oggetto. In che modo il sensore avrebbe saputo che
stava rilevando l’acqua? “La soluzione che abbiamo trovato
era semplice e basata sulla fsica”, racconta Thuy-Yung. “La
velocità del suono nell’aria è di circa 300 metri al secondo
mentre nell’acqua è molto più elevata, all’incirca 1.300 metri
al secondo. Di conseguenza, i sensori di parcheggio fornivano
letture nettamente diverse a seconda che fossero immersi
nell’acqua oppure no”.
Wade Sensing è ora disponibile in una gamma di modelli
Land Rover, ma il team di tecnici non si è fermato qui e al
momento sta sviluppando ingegnosi progressi di questa
tecnologia. “Il nostro obiettivo era realizzare uno strumento
altamente intuitivo”, afferma Edward. Il risultato è una
funzionalità esclusiva offerta solo da Land Rover.
Quando il Regno Unito
fu colpito da pesanti
alluvioni, due ingegneri
Land Rover fornirono una
soluzione sviluppando
una tecnologia pratica,
intuitiva e innovativa
A L D I L À
D E L G U A D O
L E P E R S O N E D I E T R O A L L E P I Ù G R A N D I I N N O V A Z I O N I L A N D R O V E R