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Istituto per la Sicurezza negli Edifici
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Ogni anno in Italia avvengono in media 4.500.000 incidenti
dei quali 19.000 mortali, così suddivisi:
1.300 circa (7%) sul lavoro
9.500 / 10.000 circa (52%) su strada
8.000 circa (41%) in casa (22 al giorno)
Di cosa stiamo parlando ?
Mediamente 80 infortuni mortali
da elettricità annui
(più del doppio della media Europea)

Che accade nelle nostre abitazioni ?
12,1% Soggiorno
8,6% Camera
42,6% Cucina
11,1% Ingresso
Corridoi
5,5% Bagno

1. Sovracorrenti
2. Contatti diretti
3. Contatti indiretti
Tre tipi di infortunio da elettricità

LE FONDAMENTALI
NORME DI LEGGE E TECNICHE
1990: DM. 46/90 sostituito da:
2008: D.M. 37/08 più:
2011: NORMA CEI 64-8/3-CAP.37

Le leggi italiane obbligano tutti ad eseguire e a fare eseguire impianti
elettrici esclusivamente secondo norme tecniche internazionalmente
condivise.
In Italia le norme valide sono quelle emanate dal C.E.I. (Comitato
Elettrotecnico Italiano) che hanno pertanto forza di legge.
COMITATO
ELETTROTECNICO
ITALIANO

DAL D.M. 46 /90:
Art.7, comma 1
“Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a
regola darte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a
regola d’arte.
I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche
di sicurezza dell’UNI (Ente Italiano di Unificazone) e del CEI
(Comitato Elettrotecnico Italiano) , nonché nel rispetto di quanto
prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si
considerano costruiti a regola d’arte”

DAL D.M. 46 /90:
Art.7, comma 3:
“Tutti gli impianti realizzati alla data in vigore alla presente legge
devono essere adeguati, entro tre anni da tale data,a quanto
previsto dal presente articolo”

IL DPR 447/91, art.5, comma 8, ha introdotto i requisiti necessari per
considerare l’adeguamento:
“ Si considerano comunque adeguati gli impianti elettrici preesistenti che
presentino i seguenti requisiti:
-sezionamento e protezione contro le sovracorrenti , posti
all’origine dell’impianto
-protezione contro i contatti diretti
-protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore
differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA”.

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ (DICO)
Art.7
Al termine di ogni lavoro (sia di nuovo
impianto che di intervento su impianto
esistente) l’installatore deve rilasciare un
Certificato di conformità, detto comunemente
DICO, di quanto da lui eseguito, rispondente
alle norme vigenti al momento del suo lavoro.
Tale DICO deve contenere:
- la tipologia dei materiali impiegati
- il progetto di cui all’art.5

DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA (DIRI)
Prevista dal DM 46/90 ma non reiterata dal
DM 37/08 è la Dichiarazone di Rispondenza
,detta comunemente DIRI, che sostituisce la
DICO ,quando smarrita, per i soli impianti
installati tra il 1990 ed il 2008.

= 1 Milione
Indagine Prosiel 2004 a campione
(500 abitazioni) sui 20 milioni di impianti
costruiti prima del 1990
Il 64 % (12 milioni) di detti impianti non è stato adeguato
Nel 65 % degli stessi (7,7 milioni) è presente almeno uno
dei tre rischi prima indicati

1. Sovracorrenti
2. Contatti diretti
3. Contatti indiretti
14
Rischi presenti
nei 7,7 milioni di abitazioni
13% (1 mln)
52% (4 mln)
18% (1,4 mln)

Mai effettuato un intervento : 73 % del totale (14,6 milioni)
Dall’indagine Prosiel del 2004

Nel 2008: D.M. 37/08:
Obblighi essenziali del DM 37/08:
• Unificazione del concetto di edificio sia per abitazioni che per
ogni altro uso
• Ogni impresa installatrice deve munirsi di un Responsabile
tecnico che abbia determinati requisiti tecnico professionali
(art.4)

• Ogni impianto elettrico non può essere installato se non da
un’impresa che sia abilitata, anche in base al punto precedente.(art.3)
• Ogni impianto deve essere munito di specifico progetto (art.5)
• I progetti devono essere redatti da persone munite di idonei requisiti
tecnico professionali
• Ogni progetto deve contenere al minimo (art./c.2) :
• lo schema dell’impianto
• la documentazione tecnica con le varianti introdotte in corso d’opera

Nel 2011: Norma CEI 64-8/3-cap.37
Edifici residenziali
Stabilisce tre livelli di qualità:
1. Base
2. Standard
3. Domotica

Ogni impianto deve avere (oltre ad altro):
Un interruttore generale da:
25 A per potenza inferiore o uguale a 3kW
32 A per potenza da 3 a 6 kW
Due interruttori differenziali

IMPIANTI PER DOMOTICA
AUTOMAZIONE DI TENDE APERTURA E CHIUSURA
PORTE

RISCALDAMENTO
AUTOMATIZZATO
COMANDO PISCINE

QUADRO DI CONTROLLO
E COMANDO
USO DI SMARTPHONE

CONOSCENZA DA PARTE DEGLI UTENTI
CHE IN CASA HANNO IL DIFFERENZIALE:
Il 26 % non conosce la funzione del tastino T
Il 2 % lo prova mensilmente (come di regola a loro
segnalata)
Il 43 % degli intervistati non conosce la 46/90
Il restante 56 % si ma il 20 % non ricorda che cosa sia
L’81% ritiene che il proprio impianto di casa risponda alle
norme CEI
Il 64 % degli impianti presenta rischi per la sicurezza

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