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Venezia
Dubai
Cape Town
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
2
Notizie sul Sud Africa
Il Sudafrica è una repubblica con circa 43 milioni di abitanti. Il suo nome completo è Repubblica
Sudafricana, e occupa tutta la parte meridionale dell’Africa. Il Sud africa è molto grande: circa
quattro volte l’Italia, ovvero 1.200.000 kmq; occupa la punta più a sud dell’Africa ed è bagnato
dall’oceano Atlantico a ovest e da quello Indiano a sud e ad est. A nord confina con la Namibia, il
Botswana, lo Zimbawe e il Mozambico.
Il Sud Africa è chiamato anche “paese arcobaleno” per le tante popolazioni diverse ad esempio i
neri, i bianchi, gli indiani e qualche altra. Lì si parlano 11 lingue ufficiali (e tantissime altre) ma
tutti parlano un po’ di inglese.
Il clima è simile a quello dell’Italia perché il Sud Africa è all’incirca alla stessa distanza
dall’equatore, anche se, essendo nell’emisfero sud, le stagioni sono invertite: noi siamo stati in Sud
Africa a fine maggio e lì era autunno.
Il Sud Africa è famoso perché al suo estremo sud c’è il capo di Buona Speranza, per i suoi parchi
naturali e purtroppo anche per l’apartheid ed infine perché quest’anno ha organizzato i mondiali di
calcio. Fino al 1994 il Sud Africa era governato da un regime razzista dominato dai bianchi e basato
sulla segregazione razziale noto come apartheid. Dal 1994 è diventato una democrazia grazie anche
a Nelson Mandela.
Il Sud Africa è un paese molto ricco soprattutto di risorse naturali, infatti ha tante miniere di oro e di
diamanti, ma anche uranio e tanti altri minerali.
La capitale del Sud Africa è Pretoria, ma la città più grossa è Johannesburg. Le altre città più
importanti sono: Cape Town, Port Elizabeth, Durban e Bloemfontein, che potete trovare tutte qui
sotto nella cartina.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
3
1°e 2°giorno (sabato e domenica 23 e 22 maggio): da Vigolo a
Cape Town
Siamo partiti da casa e a Levico ci siamo incontrati con degli amici ungheresi: Csaba e Zita. Csaba
è un collega dell’Università di papà.
Poi siamo andati all’ aeroporto di Venezia, abbiamo caricato i bagagli sull’aereo e siamo andati
a fare tutti i controlli per salire sull’aereo che andava a Dubai dove dovevamo dormire solo cinque
ore, perché dopo dovevamo ripartire con questo aereo qui sotto, fino a Cape Town.
Sull’aereo ai bambini hanno dato dei giochi e c’era anche un pasto speciale.
Arrivati a Cape Town, abbiamo preso le
macchine affittate e poi siamo andati a
cercare l’alloggio prenotato che si trovava al
Waterkant Village, un bel quartiere sotto
Signal Head.
Arrivati all’alloggio abbiamo sistemato le
valige e poi io, mio papà, Csaba e Zita siamo
andati a cena fuori, invece mio fratello e mia
mamma sono andati a letto.
Tornati dal ristorante, siamo andati anche noi
a dormire.
Nelle foto qui sotto ci sono Zita con il cameriere di legno della casa affittata e il letto in cui
dormivamo io e Giulio.
Foto 2: questa è Zita. Foto 3: il mio lettone a Cape Town.
Foto 1: l'aereo da Dubai a Cape Town.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
4
3°giorno ( lunedì 24 maggio) : Cape Town
Lunedì 24 maggio mio papà e Csaba sono andati alla loro conferenza, invece io, mia mamma, mio
fratello e Zita siamo andati a fare colazione in un bar. Poi siamo andati a fare la spesa e siamo
tornati a casa a mettere i cibi comprati a posto. Infine siamo andati a visitare un po’ Cape Town,
facendo tante foto.
Vicino a un negozio di artigianato
abbiamo visto un elefante quasi a
grandezza naturale (perlomeno di un
cucciolo!) fatto tutto di fil di ferro e
perline.
Poi siamo tornati nella casa affittata il
giorno prima e ci siamo preparati per
andare a cenare in un ristorante.
4°giorno ( martedì 25 maggio) : Cape Town
Al mattino siamo andati vicino al porto a fare una tessera che serviva per entrare nei parchi
nazionali del Sud Africa: Kruger National Park, Addo e tanti altri.
Poi siamo tornati nella casa affittata e ci siamo preparati per andare sulle montagne; Table
Mountain: una montagna molto strana con la cima piatta (tutti quelli che abitano a Cape Town
dicono che quando c’è la nebbia sopra, Dio sta apparecchiando la tavola.) e Lion Head: una grossa
roccia che da una certa posizione assomiglia a una testa di leone (ma noi non l’abbiamo vista dal
punto giusto!).
Per salire su Table Mountain abbiamo preso una funivia rotante, cioè aveva la cabina rotonda
che girava su sé stessa per far mostrare il panorama. Purtroppo c’era la nebbia, (la tovaglia di Dio)
ma abbiamo fatto l’ho stesso un giretto, facendo attenzione ai bordi per non cadere nel precipizio.
Su Table Mountain abbiamo visto i Dassie, che sono delle specie di marmotte, ma … parenti
dell’elefante.
Dopo siamo andati su Lion Head: io sono salita solo fino ad un certo punto e poi mi sono fermata a
guardare la città dall’alto. Abbiamo visto un albero con le foglie d’argento che c’era solo in quella
zona.
Nella pagina che segue ci sono alcune foto che abbiamo fatto in quella giornata.
Foto 4: mio fratello Giulio sotto l'elefante di perline.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
5
Foto 5: Table Mountain con la "tovaglia"
e la funivia che sale sulla cima.
Foto 6: la cima piatta di Table Mountain vista dalla
funivia.
Foto 7: Cape Town vista da Table Mountain.
Foto 8:Lion Head dalla funivia.
Foto 9:luci di Cape Town.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
6
5°giorno (mercoledì 26 maggio) : Cape Town
Martedì 25 maggio ci siamo svegliati e abbiamo fatto colazione in casa e ci siamo preparati per
andare su un pullman particolare che ci fa visitare tutta la città di Cape Town, dandoci tutte le
informazioni con un’audioguida registrata in varie lingue.
Finito il giro sul pullman siamo scesi davanti all’Acquario dei 2 Oceani e ci siamo dati
appuntamento con Zita e Csaba davanti a una fermata dell’autobus che dovevamo riprendere dopo.
Abbiamo fatto il biglietto e siamo entrati. Dentro c’erano tantissime vasche con pesci grandi, piccoli
e di tutti i colori e bellissimi. C’erano anche polipi, molluschi e addirittura si potevano toccare le
stelle di mare e i granchietti.
Nelle foto che seguono ci sono alcuni pesci, molluschi, granchi e anemoni che mi sono venuti bene.
Foto 10: granchio e pesci nell'acquario.
Foto11: pesci d'argento nell'acquario.
Foto12: anemone.
Foto13: granchione.
Quando siamo usciti dall’acquario abbiamo preso l’ultimo pullman che ci portava alla fermata dove
avevamo l’appuntamento con Csaba, Zita e mio papà e siamo andati in un ristorante a mangiare.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
7
6°giorno (giovedì 27 maggio): Cape Peninsula
L’ultimo giorno che siamo restati a dormire a Cape Town, abbiamo fatto il giro dell’intera penisola
del Capo di Buona Speranza, con l’itinerario che ho disegnato nella cartina qui di fianco.
A Cape Peninsula abbiamo visitato un grosso parco botanico: Kirstenbosch dove abbiamo visto e
fotografato il baobab e altri alberi e fiori di tanti tipi diversi.
Mappa 1: la Cape Peninsula; Cape Town è appena fuori dalla mappa a nord.
Foto 14: Aloa.
Foto 15: fiori Sud Africani.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
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Foto 16: albero contorto.
Foto 17: Csaba, l'anatra e i fiori di Aloe.
Foto 18: fiori arancioni.
Poi siamo andati a vedere i pinguini, che erano protetti in un parco in mezzo alle dune con una
spiaggia tutta per loro, dove erano sparsi dei bidoncini che usavano come tane.
Molti pinguini stavano covando le uova e alcuni avevano già i piccoli.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
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Foto 19: pinguini vicino all'oceano. Foto 20: pinguini grandi e piccini.
Foto 21: casette col pinguino.
Purtroppo quel giorno faceva freddo e c’era un vento terribile. Quando siamo arrivati al Capo di
Buona Speranza il vento era fortissimo, ma abbiamo voluto lo stesso salire fino al faro: però a metà
il vento mi faceva cadere e poi a cominciato anche a piovere. Siamo arrivati fradici e ci siamo
fermati in un bar mentre mia mamma e mio papà scendevano a prendere le macchine.
Ad un certo punto nel ristorante sotto il bar in cui eravamo noi è entrato un babbuino che ha
mangiato il cibo che c’era su un tavolo e ha spaventato tutti e ci hanno messo un po’ a mandarlo
via.
Quando mia mamma e mio papà sono tornati con le macchine ormai pioveva forte e siamo rientrati
a Cape Town. Uscendo dal parco abbiamo visto due famiglie di babbuini con i piccoli attaccati alle
pance delle mamme e i piccoli dell’anno prima che le seguivano faticosamente.
Prima di Cape Town ci siamo fermati in un ristorante a cenare e poi siamo andati a dormire con il
rumore della pioggia battente sul tetto della casa.
7°giorno (venerdì 28 maggio): inizia il viaggio verso il nord del
Sud Africa
Venerdì abbiamo viaggiato tutto il giorno facendo qualche sosta. Siamo passati attraverso delle
catene di montagne di rocce rosse e con la neve sopra.
A Mossel Bay (baia delle cozze) abbiamo mangiato una buona cenetta Africana e poi siamo andati
in un albergo a dormire. È stato un giorno un po’ faticoso, ma in macchina ho passato il tempo
giocando e litigando con Giulio.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
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Mappa 2: da Cape Town a Mossel Bay.
8°giorno (sabato 29 maggio): visita di Mossel Bay e ripartiamo
verso nord
Abbiamo pagato l’albergo e poi siamo andati a vedere l’oceano con le sue enormi onde che
sbattevano contro le rocce e se ero lì vicino mi schizzavano. Poi siamo andati ad un faro e abbiamo
visto tanti Dassie e mio fratello dice che li ha anche accarezzati, ma io non credo sia possibile, se è
vero non ho ancora capito come ha fatto e non lo capirò mai.
Intanto Csaba e Zita sono andati in una fattoria a cavalcare gli struzzi, mentre noi abbiamo preferito
cercarci una spiaggia vicino a Brenton on Sea, per bagnarci i piedi facendo una passeggiata. Io ho
fatto di meglio: in un onda abbastanza forte ho perso l’equilibrio e sono caduta nell’acqua gelida!
Prima di ripartire abbiamo pranzato sulla spiaggia, poi, visto che eravamo pieni di sabbia, abbiamo
fatto una doccia, anche lei gelida.
Nel resto del pomeriggio abbiamo viaggiato fino al parco di Tsitsikamma dove abbiamo dormito in
un cottage col rumore delle onde.
Mappa 3: il percorso da Mossel Bay al parco di Tsitsikamma.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
11
Foto 22:spruzzo gigante.
Foto 23:Dassie arrampicatori.
Foto 24: spiaggia Brenton on Sea dove ho fatto il … bagno!
Foto 24: chiocciolina di mare con la sua scia.
9°giorno (domenica 30 maggio): parco di Tsitsikamma e
viaggio
Ci siamo svegliati infreddoliti, ma abbiamo fatto colazione tutti insieme e poi mio papà e Csaba
sono andati a restituire le chiavi dei cottages, mentre noi abbiamo cominciato la camminata verso
un ponte sospeso sopra Storm River Mouth; oltre il ponte sospeso abbiamo proseguito e siamo
arrivati fino alla cima della scogliera e mi sono stufata a fare tutti quegli scalini.
Tornando abbiamo percorso altri due ponti sospesi, oltre a quello di prima e abbiamo visto un fiore
di nome calla.
Arrivati alla macchina abbiamo pranzato vicino all’oceano e a uno scoglio che con le onde formava
degli spruzzi altissimi.
Poi siamo usciti dal parco di Tsitsikamma e siamo andati a visitare una città di nome Port Elisabeth.
Infine siamo andati a cercare un posto dove dormire vicino al parco di Addo, che volevamo visitare
per vedere i nostri primi animali africani. Abbiamo trovato un bellissimo posto con dei cottages con
il tetto di paglia. C’erano tre cani, due grossi e uno piccolo che all’inizio mi facevano un po’ paura,
ma poi abbiamo fatto amicizia.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
12
Foto 25: i tre ponti sospesi. Foto 26: una calla.
Foto 27: spruzzo. Foto 28: spruzzane!
Subito dopo essere arrivati ci siamo svestiti per fare la doccia, ma abbiamo scoperto che l’acqua era
fredda perchè non avevano acceso il boiler dell’acqua calda. Allora abbiamo chiesto se ce lo
accendevano pensando di farla dopo una buona cenetta, purtroppo quando siamo tornati l’acqua
non si era ancora scaldata abbastanza così abbiamo dovuto sciacquarci con l’acqua gelida, e poi
finalmente siamo andati a nanna, sotto il tetto di paglia!!!!!
Foto 29: casa col tetto di paglia.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
13
10°giorno (lunedì 31 maggio): parco di Addo
Al mattino abbiamo viaggiato fino al parco di Addo dove abbiamo visto questi animali: tanti
elefanti e kudu, qualche facocero, zebre, sciacalli e struzzi.
Quando hanno fatto il parco gli elefanti erano molto aggressivi perché lì cacciavano per difendere le
fattorie; per tenerli bravi ogni giorno portavano un camion di arance e gli elefanti se le mangiavano,
ed è per questo che non si possono portare gli agrumi perchè potrebbero sentire l’odore e attaccare
per cercare di mangiarsele. Alla fine della giornata siamo entrati in un posto sicuro per dormire: nei
parchi africani non si può mai scendere dalla macchina se non ci si trova in zone recintate dove non
possano entrare leoni e altri animali feroci (era un problema anche fare la pipì).
Abbiamo dormito nel campeggio del parco dove le tende sembravano cottages con il pavimento di
legno e perfino i mobili e il frigorifero. Ogni tenda aveva solo due posti, quindi abbiamo dovuto
dividerci: io con mia mamma e Giulio con mio papà.
Foto 30: elefante vicino alla macchina.
Foto 31: elefantino giovane.
Foto 32: facocero.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
14
11°giorno (martedì 1°giugno): parco di Addo e viaggio con
pausa alla spiaggia di Bonza Bay
Al mattino ci siamo svegliati molto presto (prima dell’alba) per vedere gli animali “feroci”
abbeverarsi, ma siamo stati sfortunati perché c’era la nebbia fitta e finché non si è alzato il sole non
si vedeva niente. Abbiamo percorso la zona di parco che non avevamo ancora visto, per uscire
dall’altra parte e abbiamo avvistato ancora degli animali: molti sciacalli, alcuni struzzi, bufali,
elefanti, ma non i leoni che speravamo.
Nel pomeriggio abbiamo viaggiato fino alla spiaggia di Bonza Bay, dove mia mamma e Giulio
hanno raccolto tante conchiglie e io e mio papà siamo saliti su una duna di sabbia per raccoglierne
un po’ per la collezione che stiamo facendo.
Foto 33: in cima alla duna di Bonza Bay.
Poi siamo andati a cercare un posto dove dormire ma abbiamo faticato molto a trovarlo perché in
quella città (Mthatha) per qualche motivo erano tutti occupati. Con l’aiuto di una signora abbiamo
infine trovato due stanze, io e Giulio abbiamo dormito per terra con un materasso e Csaba e Zita
anno dovuto dormire in un letto singolo.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
15
12°giorno (mercoledì 2 giugno): viaggio fin quasi a Durban e
ultima spiaggia sull’oceano indiano
La cartina qui sotto mostra la strada che abbiamo percorso per raggiungere Durban dal parco di
Addo.
Mappa 4: dal parco di Addo a Durban.
Abbiamo viaggiato molto per arrivare a Durban attraversando altipiani erbosi che cominciavano ad
assomigliare alla savana. Al pomeriggio abbiamo cercato a lungo un posto dove dormire, perché
volevamo essere vicino alla spiaggia per goderci l’ultimo mare. Non è stato facile, ma alla fine
abbiamo trovato un bellissimo cottage con un giardino, che in fondo aveva un cancelletto che,
attraverso una siepe, dava sulla spiaggia dove abbiamo fatto un bellissimo bagno, come si vede
nelle foto della prossima pagina. Poi abbiamo cenato.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
16
13°giorno (giovedì 3 giugno): visita a Durban e viaggio verso il
Kruger National Park
Al mattino, dopo aver fatto una passeggiata sulla spiaggia, siamo andati a visitare Durban, dove
abbiamo visto i surfisti da un molo e lo stadio per i mondiali che iniziavano l’11 giugno dopo il
nostro ritorno. Sul lungomare stavano finendo di costruire le ultime cose. C’erano delle belle
fontane e piscine per giocare e nuotare. Sulle varie spiagge c’erano dei signori che costruivano delle
cose con la sabbia.
Foto 34: delfini scolpiti nella sabbia.
Foto 35: sirena di sabbia.
Poi siamo andati a visitare il centro e abbiamo visitato il mercato, ma non c’erano più le cose che
avevamo visto a Cape Town: le uova di struzzo incise e animaletti di perline.
Verso mezzogiorno siamo ripartiti per raggiungere il parco Kruger avevamo ancora un lungo tratto
da percorrere, ma volevamo raggiungere il parco in serata. Lungo il percorso ci siamo fermati a un
villaggio dove abbiamo comprato delle cose da portare in regalo per dei nostri amici. Siamo poi
passati attraverso montagne con dei profondi canyons e ci siamo fermati un paio di volte a
fotografarli. In serata abbiamo cercato un posto dove dormire a Klaserie vicino a una delle entrate
del Kruger, perché non si poteva entrare nel parco dopo il tramonto. Abbiamo di nuovo trovato un
posto carino: era una bella casa in mezzo agli alberi vicino ad un fiume e nel prato davanti c’era
anche un cartello che avvertiva di stare attenti agli ippopotami (ma noi non ne abbiamo visti!).
In quella zona iniziavano ad esserci problemi di zanzare (anche se eravamo nella stagione più
sicura) e così abbiamo dormito in un letto sotto una bellissima zanzariera. Poi siamo andati a cenare
e subito dopo siamo andati a dormire.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
17
Foto 36: letto di mia mamma e di mio papà ai Blue Cottages.
14°- 17°giorno (4,5,6 e 7 giugno):visita al Kruger National Park
Al mattino siamo entrati nel Kruger National Park e abbiamo iniziato il nostro safari fotografico
cercando gli animali africani che ancora non conoscevamo.
Qui abbiamo visto meno elefanti che al parco di Addo, mentre di zebre ne vedevamo dei branchi
enormi, spesso insieme a degli gnu (che sono delle grosse antilopi, che assomigliano un po’ a un
cavallo) e abbiamo finalmente visto le giraffe, che speravo tanto di vedere e mi sono sembrate
molto strane, con quel collo lungo e il sedere in giù.
Per i leoni è sempre stato difficile catturare le giraffe perché corrono veloce e, soprattutto, quando il
leone si avvicina da dietro, la giraffa tira calci e il leone non ce la fa a prenderla. Però i leoni del
Kruger si sono inventati un trucco per cacciare le giraffe del parco: spingono verso l’asfalto le
giraffe, che scivolano con gli zoccoli e non riuscendo a rialzarsi in fretta, i leoni riescono ad
azzannarle.
Abbiamo anche visto delle scimmiette buffe che quando si sono girate per andarsene, mostrandoci il
sedere, hanno rivelato le palline azzurre!! Probabilmente servono per attirare le femmine.
Purtroppo gli struzzi erano sempre lontani e non si vedevano bene come avremmo voluto.
Abbiamo anche visto due specie di tartarughe e dei coccodrilli che prendevano il sole, e anche tanti
tipi di uccelli: alcuni, che sembravano dei piccoli tacchini, li trovavamo sempre in mezzo alla strada
e non si spostavano neanche quando stavamo per andargli addosso (ci veniva voglia di prenderne
uno o due per farli alla griglia a cena!!).
Mentre al parco di Addo c’erano tantissimi Kudu, che sono delle grosse antilopi con le corna
attorcigliate; al Kruger, di Kudu ce n’erano pochi, mentre c’erano tantissimi impala, che sono più
piccoli e hanno le corna a forma di lira. Gli impala per attirare le femmine hanno sul sedere delle
macchie scure, formate da tre righe che assomigliano alla “m” del Mc Donald. In Africa si racconta,
scherzando che gli impala sono i “Mc Donalds “ della savana: i leoni, quando hanno fame cercano
la “m” del loro sedere!!
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
18
Foto 37: giraffone scuro.
Foto 38: elefanti che si abbeverano.
Foto 39: Nile Crocodile.
Foto 40: tartaruga leopardata.
Foto 41: tartarughine d'acqua.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
19
Foto 42: elefante lercio.
Foto 43: impala maschio con la "m" sul sedere.
Foto 44: una delle tante zebre.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
20
I parchi africani non si possono visitare a piedi, ma solo in macchina e si può scendere solo nelle
zone recintate dei campi dove abbiamo dormito nei cottages, o nelle zone di belvedere.
La mattina ci svegliavamo presto per vedere molti animali e sceglievamo una zona del parco da
visitare, dove giravamo molto lentamente (si poteva viaggiare solo ai 40 all’ora e massimo ai 60
nelle strade principali) per avvistare gli animali. Quando vedevamo un animale ci fermavamo per
vederlo col binocolo e se non lo conoscevamo ancora, io lo individuavo su un libretto con le figure.
Succedeva a volte che per un po’ di tempo non vedevamo animali e ci annoiavamo, allora io
chiedevo a mia mamma se ci leggeva una storia di qualche animale che non avevamo ancora visto
su un libro sugli animali africani che avevamo comprato. Il primo giorno dopo aver letto la storia
della giraffa l’abbiamo proprio vista e allora pensavamo che potesse funzionare come metodo per
attirare gli animali che non riuscivamo a trovare, ma ci abbiamo provato anche con il leopardo e poi
il leone, ma con loro non ha funzionato.
Quando c’era della gente ferma rallentavamo per vedere che cosa stavano guardando: ad esempio,
una volta è successo che abbiamo visto qualcuno fermo e c’erano quattro rinoceronti bianchi che
pascolavano; lo stesso facevano gli altri e rallentavano se ci vedevano fermi.
Foto 45: rinoceronte bianco.
Uno dei quattro giorni al Kruger, mio papà, Csaba e Zita sono andati a fare una camminata all’alba
con la guida, che aveva il fucile carico perché era pericoloso; purtroppo i bambini sotto i dodici anni
non potevano partecipare, allora, mia mamma, Giulio ed io ci siamo iscritti ad una uscita
organizzata con il pulmino del parco. Per fare l’uscita con la guida ci siamo dovuti svegliare molto
presto, quando era ancora buio e sul pulmino c’erano delle grosse torce per avvistare gli animali al
buio; faceva molto freddo e avevamo delle coperte per ripararci. Abbiamo visto una cucciolata di
iene e qualche impala e la guida ha trovato delle impronte di leone sul bordo della strada e ha
chiesto alla guida di un altro pulmino dove lo avevano visto, ma quando siamo arrivati sul posto era
già andato via. Mio papà, Csaba e Zita sono stati più fortunati e nel loro giro guidato hanno visto
addirittura un leopardo e una civetta.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
21
Foto 46: civetta sull'albero.
Foto 47: leopardo visto da mio papà, Csaba e
Zita nel giro a piedi.
Csaba e Zita hanno visto i leoni due volte, ma in entrambe i casi noi non eravamo con loro: quando
riuscivano a contattarci e noi raggiungevamo la stessa zona, i leoni si erano già spostati e così non li
abbiamo mai visti. Abbiamo visitato tutta la zona sud del parco Kruger, ma non abbiamo visto
neanche un leone né leopardi o ghepardi. Invece abbiamo visto tanti ippopotami, che stavano
sempre in acqua e facevano dei versi strani, grossi sbuffi e ogni tanto facevano la lotta.
Foto 48: ippopotami in acqua.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
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Mappa 5: Kruger National Park presa dalla guida dell'identificazione degli animali.
Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia
23
17°- 19°giorno (7-8-9 giugno): uscita dal Kruger National Park,
viaggio fino a Johannesburg
L’ultimo giorno siamo usciti dal Kruger visitando la parte più a sud e sperando ancora di vedere i
leoni, ma siamo stati sfortunati. Poi siamo usciti dal parco passando su un ponte che attraversava il
fiume Crocodile ed era veramente pieno di coccodrilli: ne abbiamo contati più di 15 su un’isoletta
sotto il ponte. Poi abbiamo viaggiato fino a Johannesburg, dove siamo saliti sull’aereo per andare a
Dubai dove abbiamo cambiato il volo, per tornare in Italia.
Ritorno in Italia
Questo viaggio in Sud Africa mi è piaciuto molto perché ho visto tanti animali nuovi, ma mi sono
stufata un po’ a stare così tanto tempo in macchina (abbiamo fatto oltre 4000 km in macchina in
meno di 20 giorni), ma per raggiungere i parchi belli al nord del paese, partendo da Cape Town, era
necessario viaggiare così a lungo. Comunque mi sono divertita molto in questo viaggio speciale che
ho avuto la fortuna di fare.
Tornati in Italia, mettendoci tutta l’estate per ricordare i momenti più belli, ho scritto questo diario
aggiungendo anche le foto e le cartine prese da Internet con mio papà. Alcune foto che io non avevo
fatto le ho prese da quelle di mamma e papà.

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Il mio-diario per-il-sito

  • 1. VViiaaggggiioo iinn SSuudd AAffrriiccaa pprriimmaa ddeeii mmoonnddiiaallii ddii ccaallcciioo SSooffiiaa LLuunnaa LLoo CCiiggnnoo Venezia Dubai Cape Town
  • 2. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 2 Notizie sul Sud Africa Il Sudafrica è una repubblica con circa 43 milioni di abitanti. Il suo nome completo è Repubblica Sudafricana, e occupa tutta la parte meridionale dell’Africa. Il Sud africa è molto grande: circa quattro volte l’Italia, ovvero 1.200.000 kmq; occupa la punta più a sud dell’Africa ed è bagnato dall’oceano Atlantico a ovest e da quello Indiano a sud e ad est. A nord confina con la Namibia, il Botswana, lo Zimbawe e il Mozambico. Il Sud Africa è chiamato anche “paese arcobaleno” per le tante popolazioni diverse ad esempio i neri, i bianchi, gli indiani e qualche altra. Lì si parlano 11 lingue ufficiali (e tantissime altre) ma tutti parlano un po’ di inglese. Il clima è simile a quello dell’Italia perché il Sud Africa è all’incirca alla stessa distanza dall’equatore, anche se, essendo nell’emisfero sud, le stagioni sono invertite: noi siamo stati in Sud Africa a fine maggio e lì era autunno. Il Sud Africa è famoso perché al suo estremo sud c’è il capo di Buona Speranza, per i suoi parchi naturali e purtroppo anche per l’apartheid ed infine perché quest’anno ha organizzato i mondiali di calcio. Fino al 1994 il Sud Africa era governato da un regime razzista dominato dai bianchi e basato sulla segregazione razziale noto come apartheid. Dal 1994 è diventato una democrazia grazie anche a Nelson Mandela. Il Sud Africa è un paese molto ricco soprattutto di risorse naturali, infatti ha tante miniere di oro e di diamanti, ma anche uranio e tanti altri minerali. La capitale del Sud Africa è Pretoria, ma la città più grossa è Johannesburg. Le altre città più importanti sono: Cape Town, Port Elizabeth, Durban e Bloemfontein, che potete trovare tutte qui sotto nella cartina.
  • 3. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 3 1°e 2°giorno (sabato e domenica 23 e 22 maggio): da Vigolo a Cape Town Siamo partiti da casa e a Levico ci siamo incontrati con degli amici ungheresi: Csaba e Zita. Csaba è un collega dell’Università di papà. Poi siamo andati all’ aeroporto di Venezia, abbiamo caricato i bagagli sull’aereo e siamo andati a fare tutti i controlli per salire sull’aereo che andava a Dubai dove dovevamo dormire solo cinque ore, perché dopo dovevamo ripartire con questo aereo qui sotto, fino a Cape Town. Sull’aereo ai bambini hanno dato dei giochi e c’era anche un pasto speciale. Arrivati a Cape Town, abbiamo preso le macchine affittate e poi siamo andati a cercare l’alloggio prenotato che si trovava al Waterkant Village, un bel quartiere sotto Signal Head. Arrivati all’alloggio abbiamo sistemato le valige e poi io, mio papà, Csaba e Zita siamo andati a cena fuori, invece mio fratello e mia mamma sono andati a letto. Tornati dal ristorante, siamo andati anche noi a dormire. Nelle foto qui sotto ci sono Zita con il cameriere di legno della casa affittata e il letto in cui dormivamo io e Giulio. Foto 2: questa è Zita. Foto 3: il mio lettone a Cape Town. Foto 1: l'aereo da Dubai a Cape Town.
  • 4. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 4 3°giorno ( lunedì 24 maggio) : Cape Town Lunedì 24 maggio mio papà e Csaba sono andati alla loro conferenza, invece io, mia mamma, mio fratello e Zita siamo andati a fare colazione in un bar. Poi siamo andati a fare la spesa e siamo tornati a casa a mettere i cibi comprati a posto. Infine siamo andati a visitare un po’ Cape Town, facendo tante foto. Vicino a un negozio di artigianato abbiamo visto un elefante quasi a grandezza naturale (perlomeno di un cucciolo!) fatto tutto di fil di ferro e perline. Poi siamo tornati nella casa affittata il giorno prima e ci siamo preparati per andare a cenare in un ristorante. 4°giorno ( martedì 25 maggio) : Cape Town Al mattino siamo andati vicino al porto a fare una tessera che serviva per entrare nei parchi nazionali del Sud Africa: Kruger National Park, Addo e tanti altri. Poi siamo tornati nella casa affittata e ci siamo preparati per andare sulle montagne; Table Mountain: una montagna molto strana con la cima piatta (tutti quelli che abitano a Cape Town dicono che quando c’è la nebbia sopra, Dio sta apparecchiando la tavola.) e Lion Head: una grossa roccia che da una certa posizione assomiglia a una testa di leone (ma noi non l’abbiamo vista dal punto giusto!). Per salire su Table Mountain abbiamo preso una funivia rotante, cioè aveva la cabina rotonda che girava su sé stessa per far mostrare il panorama. Purtroppo c’era la nebbia, (la tovaglia di Dio) ma abbiamo fatto l’ho stesso un giretto, facendo attenzione ai bordi per non cadere nel precipizio. Su Table Mountain abbiamo visto i Dassie, che sono delle specie di marmotte, ma … parenti dell’elefante. Dopo siamo andati su Lion Head: io sono salita solo fino ad un certo punto e poi mi sono fermata a guardare la città dall’alto. Abbiamo visto un albero con le foglie d’argento che c’era solo in quella zona. Nella pagina che segue ci sono alcune foto che abbiamo fatto in quella giornata. Foto 4: mio fratello Giulio sotto l'elefante di perline.
  • 5. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 5 Foto 5: Table Mountain con la "tovaglia" e la funivia che sale sulla cima. Foto 6: la cima piatta di Table Mountain vista dalla funivia. Foto 7: Cape Town vista da Table Mountain. Foto 8:Lion Head dalla funivia. Foto 9:luci di Cape Town.
  • 6. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 6 5°giorno (mercoledì 26 maggio) : Cape Town Martedì 25 maggio ci siamo svegliati e abbiamo fatto colazione in casa e ci siamo preparati per andare su un pullman particolare che ci fa visitare tutta la città di Cape Town, dandoci tutte le informazioni con un’audioguida registrata in varie lingue. Finito il giro sul pullman siamo scesi davanti all’Acquario dei 2 Oceani e ci siamo dati appuntamento con Zita e Csaba davanti a una fermata dell’autobus che dovevamo riprendere dopo. Abbiamo fatto il biglietto e siamo entrati. Dentro c’erano tantissime vasche con pesci grandi, piccoli e di tutti i colori e bellissimi. C’erano anche polipi, molluschi e addirittura si potevano toccare le stelle di mare e i granchietti. Nelle foto che seguono ci sono alcuni pesci, molluschi, granchi e anemoni che mi sono venuti bene. Foto 10: granchio e pesci nell'acquario. Foto11: pesci d'argento nell'acquario. Foto12: anemone. Foto13: granchione. Quando siamo usciti dall’acquario abbiamo preso l’ultimo pullman che ci portava alla fermata dove avevamo l’appuntamento con Csaba, Zita e mio papà e siamo andati in un ristorante a mangiare.
  • 7. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 7 6°giorno (giovedì 27 maggio): Cape Peninsula L’ultimo giorno che siamo restati a dormire a Cape Town, abbiamo fatto il giro dell’intera penisola del Capo di Buona Speranza, con l’itinerario che ho disegnato nella cartina qui di fianco. A Cape Peninsula abbiamo visitato un grosso parco botanico: Kirstenbosch dove abbiamo visto e fotografato il baobab e altri alberi e fiori di tanti tipi diversi. Mappa 1: la Cape Peninsula; Cape Town è appena fuori dalla mappa a nord. Foto 14: Aloa. Foto 15: fiori Sud Africani.
  • 8. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 8 Foto 16: albero contorto. Foto 17: Csaba, l'anatra e i fiori di Aloe. Foto 18: fiori arancioni. Poi siamo andati a vedere i pinguini, che erano protetti in un parco in mezzo alle dune con una spiaggia tutta per loro, dove erano sparsi dei bidoncini che usavano come tane. Molti pinguini stavano covando le uova e alcuni avevano già i piccoli.
  • 9. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 9 Foto 19: pinguini vicino all'oceano. Foto 20: pinguini grandi e piccini. Foto 21: casette col pinguino. Purtroppo quel giorno faceva freddo e c’era un vento terribile. Quando siamo arrivati al Capo di Buona Speranza il vento era fortissimo, ma abbiamo voluto lo stesso salire fino al faro: però a metà il vento mi faceva cadere e poi a cominciato anche a piovere. Siamo arrivati fradici e ci siamo fermati in un bar mentre mia mamma e mio papà scendevano a prendere le macchine. Ad un certo punto nel ristorante sotto il bar in cui eravamo noi è entrato un babbuino che ha mangiato il cibo che c’era su un tavolo e ha spaventato tutti e ci hanno messo un po’ a mandarlo via. Quando mia mamma e mio papà sono tornati con le macchine ormai pioveva forte e siamo rientrati a Cape Town. Uscendo dal parco abbiamo visto due famiglie di babbuini con i piccoli attaccati alle pance delle mamme e i piccoli dell’anno prima che le seguivano faticosamente. Prima di Cape Town ci siamo fermati in un ristorante a cenare e poi siamo andati a dormire con il rumore della pioggia battente sul tetto della casa. 7°giorno (venerdì 28 maggio): inizia il viaggio verso il nord del Sud Africa Venerdì abbiamo viaggiato tutto il giorno facendo qualche sosta. Siamo passati attraverso delle catene di montagne di rocce rosse e con la neve sopra. A Mossel Bay (baia delle cozze) abbiamo mangiato una buona cenetta Africana e poi siamo andati in un albergo a dormire. È stato un giorno un po’ faticoso, ma in macchina ho passato il tempo giocando e litigando con Giulio.
  • 10. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 10 Mappa 2: da Cape Town a Mossel Bay. 8°giorno (sabato 29 maggio): visita di Mossel Bay e ripartiamo verso nord Abbiamo pagato l’albergo e poi siamo andati a vedere l’oceano con le sue enormi onde che sbattevano contro le rocce e se ero lì vicino mi schizzavano. Poi siamo andati ad un faro e abbiamo visto tanti Dassie e mio fratello dice che li ha anche accarezzati, ma io non credo sia possibile, se è vero non ho ancora capito come ha fatto e non lo capirò mai. Intanto Csaba e Zita sono andati in una fattoria a cavalcare gli struzzi, mentre noi abbiamo preferito cercarci una spiaggia vicino a Brenton on Sea, per bagnarci i piedi facendo una passeggiata. Io ho fatto di meglio: in un onda abbastanza forte ho perso l’equilibrio e sono caduta nell’acqua gelida! Prima di ripartire abbiamo pranzato sulla spiaggia, poi, visto che eravamo pieni di sabbia, abbiamo fatto una doccia, anche lei gelida. Nel resto del pomeriggio abbiamo viaggiato fino al parco di Tsitsikamma dove abbiamo dormito in un cottage col rumore delle onde. Mappa 3: il percorso da Mossel Bay al parco di Tsitsikamma.
  • 11. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 11 Foto 22:spruzzo gigante. Foto 23:Dassie arrampicatori. Foto 24: spiaggia Brenton on Sea dove ho fatto il … bagno! Foto 24: chiocciolina di mare con la sua scia. 9°giorno (domenica 30 maggio): parco di Tsitsikamma e viaggio Ci siamo svegliati infreddoliti, ma abbiamo fatto colazione tutti insieme e poi mio papà e Csaba sono andati a restituire le chiavi dei cottages, mentre noi abbiamo cominciato la camminata verso un ponte sospeso sopra Storm River Mouth; oltre il ponte sospeso abbiamo proseguito e siamo arrivati fino alla cima della scogliera e mi sono stufata a fare tutti quegli scalini. Tornando abbiamo percorso altri due ponti sospesi, oltre a quello di prima e abbiamo visto un fiore di nome calla. Arrivati alla macchina abbiamo pranzato vicino all’oceano e a uno scoglio che con le onde formava degli spruzzi altissimi. Poi siamo usciti dal parco di Tsitsikamma e siamo andati a visitare una città di nome Port Elisabeth. Infine siamo andati a cercare un posto dove dormire vicino al parco di Addo, che volevamo visitare per vedere i nostri primi animali africani. Abbiamo trovato un bellissimo posto con dei cottages con il tetto di paglia. C’erano tre cani, due grossi e uno piccolo che all’inizio mi facevano un po’ paura, ma poi abbiamo fatto amicizia.
  • 12. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 12 Foto 25: i tre ponti sospesi. Foto 26: una calla. Foto 27: spruzzo. Foto 28: spruzzane! Subito dopo essere arrivati ci siamo svestiti per fare la doccia, ma abbiamo scoperto che l’acqua era fredda perchè non avevano acceso il boiler dell’acqua calda. Allora abbiamo chiesto se ce lo accendevano pensando di farla dopo una buona cenetta, purtroppo quando siamo tornati l’acqua non si era ancora scaldata abbastanza così abbiamo dovuto sciacquarci con l’acqua gelida, e poi finalmente siamo andati a nanna, sotto il tetto di paglia!!!!! Foto 29: casa col tetto di paglia.
  • 13. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 13 10°giorno (lunedì 31 maggio): parco di Addo Al mattino abbiamo viaggiato fino al parco di Addo dove abbiamo visto questi animali: tanti elefanti e kudu, qualche facocero, zebre, sciacalli e struzzi. Quando hanno fatto il parco gli elefanti erano molto aggressivi perché lì cacciavano per difendere le fattorie; per tenerli bravi ogni giorno portavano un camion di arance e gli elefanti se le mangiavano, ed è per questo che non si possono portare gli agrumi perchè potrebbero sentire l’odore e attaccare per cercare di mangiarsele. Alla fine della giornata siamo entrati in un posto sicuro per dormire: nei parchi africani non si può mai scendere dalla macchina se non ci si trova in zone recintate dove non possano entrare leoni e altri animali feroci (era un problema anche fare la pipì). Abbiamo dormito nel campeggio del parco dove le tende sembravano cottages con il pavimento di legno e perfino i mobili e il frigorifero. Ogni tenda aveva solo due posti, quindi abbiamo dovuto dividerci: io con mia mamma e Giulio con mio papà. Foto 30: elefante vicino alla macchina. Foto 31: elefantino giovane. Foto 32: facocero.
  • 14. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 14 11°giorno (martedì 1°giugno): parco di Addo e viaggio con pausa alla spiaggia di Bonza Bay Al mattino ci siamo svegliati molto presto (prima dell’alba) per vedere gli animali “feroci” abbeverarsi, ma siamo stati sfortunati perché c’era la nebbia fitta e finché non si è alzato il sole non si vedeva niente. Abbiamo percorso la zona di parco che non avevamo ancora visto, per uscire dall’altra parte e abbiamo avvistato ancora degli animali: molti sciacalli, alcuni struzzi, bufali, elefanti, ma non i leoni che speravamo. Nel pomeriggio abbiamo viaggiato fino alla spiaggia di Bonza Bay, dove mia mamma e Giulio hanno raccolto tante conchiglie e io e mio papà siamo saliti su una duna di sabbia per raccoglierne un po’ per la collezione che stiamo facendo. Foto 33: in cima alla duna di Bonza Bay. Poi siamo andati a cercare un posto dove dormire ma abbiamo faticato molto a trovarlo perché in quella città (Mthatha) per qualche motivo erano tutti occupati. Con l’aiuto di una signora abbiamo infine trovato due stanze, io e Giulio abbiamo dormito per terra con un materasso e Csaba e Zita anno dovuto dormire in un letto singolo.
  • 15. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 15 12°giorno (mercoledì 2 giugno): viaggio fin quasi a Durban e ultima spiaggia sull’oceano indiano La cartina qui sotto mostra la strada che abbiamo percorso per raggiungere Durban dal parco di Addo. Mappa 4: dal parco di Addo a Durban. Abbiamo viaggiato molto per arrivare a Durban attraversando altipiani erbosi che cominciavano ad assomigliare alla savana. Al pomeriggio abbiamo cercato a lungo un posto dove dormire, perché volevamo essere vicino alla spiaggia per goderci l’ultimo mare. Non è stato facile, ma alla fine abbiamo trovato un bellissimo cottage con un giardino, che in fondo aveva un cancelletto che, attraverso una siepe, dava sulla spiaggia dove abbiamo fatto un bellissimo bagno, come si vede nelle foto della prossima pagina. Poi abbiamo cenato.
  • 16. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 16 13°giorno (giovedì 3 giugno): visita a Durban e viaggio verso il Kruger National Park Al mattino, dopo aver fatto una passeggiata sulla spiaggia, siamo andati a visitare Durban, dove abbiamo visto i surfisti da un molo e lo stadio per i mondiali che iniziavano l’11 giugno dopo il nostro ritorno. Sul lungomare stavano finendo di costruire le ultime cose. C’erano delle belle fontane e piscine per giocare e nuotare. Sulle varie spiagge c’erano dei signori che costruivano delle cose con la sabbia. Foto 34: delfini scolpiti nella sabbia. Foto 35: sirena di sabbia. Poi siamo andati a visitare il centro e abbiamo visitato il mercato, ma non c’erano più le cose che avevamo visto a Cape Town: le uova di struzzo incise e animaletti di perline. Verso mezzogiorno siamo ripartiti per raggiungere il parco Kruger avevamo ancora un lungo tratto da percorrere, ma volevamo raggiungere il parco in serata. Lungo il percorso ci siamo fermati a un villaggio dove abbiamo comprato delle cose da portare in regalo per dei nostri amici. Siamo poi passati attraverso montagne con dei profondi canyons e ci siamo fermati un paio di volte a fotografarli. In serata abbiamo cercato un posto dove dormire a Klaserie vicino a una delle entrate del Kruger, perché non si poteva entrare nel parco dopo il tramonto. Abbiamo di nuovo trovato un posto carino: era una bella casa in mezzo agli alberi vicino ad un fiume e nel prato davanti c’era anche un cartello che avvertiva di stare attenti agli ippopotami (ma noi non ne abbiamo visti!). In quella zona iniziavano ad esserci problemi di zanzare (anche se eravamo nella stagione più sicura) e così abbiamo dormito in un letto sotto una bellissima zanzariera. Poi siamo andati a cenare e subito dopo siamo andati a dormire.
  • 17. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 17 Foto 36: letto di mia mamma e di mio papà ai Blue Cottages. 14°- 17°giorno (4,5,6 e 7 giugno):visita al Kruger National Park Al mattino siamo entrati nel Kruger National Park e abbiamo iniziato il nostro safari fotografico cercando gli animali africani che ancora non conoscevamo. Qui abbiamo visto meno elefanti che al parco di Addo, mentre di zebre ne vedevamo dei branchi enormi, spesso insieme a degli gnu (che sono delle grosse antilopi, che assomigliano un po’ a un cavallo) e abbiamo finalmente visto le giraffe, che speravo tanto di vedere e mi sono sembrate molto strane, con quel collo lungo e il sedere in giù. Per i leoni è sempre stato difficile catturare le giraffe perché corrono veloce e, soprattutto, quando il leone si avvicina da dietro, la giraffa tira calci e il leone non ce la fa a prenderla. Però i leoni del Kruger si sono inventati un trucco per cacciare le giraffe del parco: spingono verso l’asfalto le giraffe, che scivolano con gli zoccoli e non riuscendo a rialzarsi in fretta, i leoni riescono ad azzannarle. Abbiamo anche visto delle scimmiette buffe che quando si sono girate per andarsene, mostrandoci il sedere, hanno rivelato le palline azzurre!! Probabilmente servono per attirare le femmine. Purtroppo gli struzzi erano sempre lontani e non si vedevano bene come avremmo voluto. Abbiamo anche visto due specie di tartarughe e dei coccodrilli che prendevano il sole, e anche tanti tipi di uccelli: alcuni, che sembravano dei piccoli tacchini, li trovavamo sempre in mezzo alla strada e non si spostavano neanche quando stavamo per andargli addosso (ci veniva voglia di prenderne uno o due per farli alla griglia a cena!!). Mentre al parco di Addo c’erano tantissimi Kudu, che sono delle grosse antilopi con le corna attorcigliate; al Kruger, di Kudu ce n’erano pochi, mentre c’erano tantissimi impala, che sono più piccoli e hanno le corna a forma di lira. Gli impala per attirare le femmine hanno sul sedere delle macchie scure, formate da tre righe che assomigliano alla “m” del Mc Donald. In Africa si racconta, scherzando che gli impala sono i “Mc Donalds “ della savana: i leoni, quando hanno fame cercano la “m” del loro sedere!!
  • 18. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 18 Foto 37: giraffone scuro. Foto 38: elefanti che si abbeverano. Foto 39: Nile Crocodile. Foto 40: tartaruga leopardata. Foto 41: tartarughine d'acqua.
  • 19. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 19 Foto 42: elefante lercio. Foto 43: impala maschio con la "m" sul sedere. Foto 44: una delle tante zebre.
  • 20. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 20 I parchi africani non si possono visitare a piedi, ma solo in macchina e si può scendere solo nelle zone recintate dei campi dove abbiamo dormito nei cottages, o nelle zone di belvedere. La mattina ci svegliavamo presto per vedere molti animali e sceglievamo una zona del parco da visitare, dove giravamo molto lentamente (si poteva viaggiare solo ai 40 all’ora e massimo ai 60 nelle strade principali) per avvistare gli animali. Quando vedevamo un animale ci fermavamo per vederlo col binocolo e se non lo conoscevamo ancora, io lo individuavo su un libretto con le figure. Succedeva a volte che per un po’ di tempo non vedevamo animali e ci annoiavamo, allora io chiedevo a mia mamma se ci leggeva una storia di qualche animale che non avevamo ancora visto su un libro sugli animali africani che avevamo comprato. Il primo giorno dopo aver letto la storia della giraffa l’abbiamo proprio vista e allora pensavamo che potesse funzionare come metodo per attirare gli animali che non riuscivamo a trovare, ma ci abbiamo provato anche con il leopardo e poi il leone, ma con loro non ha funzionato. Quando c’era della gente ferma rallentavamo per vedere che cosa stavano guardando: ad esempio, una volta è successo che abbiamo visto qualcuno fermo e c’erano quattro rinoceronti bianchi che pascolavano; lo stesso facevano gli altri e rallentavano se ci vedevano fermi. Foto 45: rinoceronte bianco. Uno dei quattro giorni al Kruger, mio papà, Csaba e Zita sono andati a fare una camminata all’alba con la guida, che aveva il fucile carico perché era pericoloso; purtroppo i bambini sotto i dodici anni non potevano partecipare, allora, mia mamma, Giulio ed io ci siamo iscritti ad una uscita organizzata con il pulmino del parco. Per fare l’uscita con la guida ci siamo dovuti svegliare molto presto, quando era ancora buio e sul pulmino c’erano delle grosse torce per avvistare gli animali al buio; faceva molto freddo e avevamo delle coperte per ripararci. Abbiamo visto una cucciolata di iene e qualche impala e la guida ha trovato delle impronte di leone sul bordo della strada e ha chiesto alla guida di un altro pulmino dove lo avevano visto, ma quando siamo arrivati sul posto era già andato via. Mio papà, Csaba e Zita sono stati più fortunati e nel loro giro guidato hanno visto addirittura un leopardo e una civetta.
  • 21. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 21 Foto 46: civetta sull'albero. Foto 47: leopardo visto da mio papà, Csaba e Zita nel giro a piedi. Csaba e Zita hanno visto i leoni due volte, ma in entrambe i casi noi non eravamo con loro: quando riuscivano a contattarci e noi raggiungevamo la stessa zona, i leoni si erano già spostati e così non li abbiamo mai visti. Abbiamo visitato tutta la zona sud del parco Kruger, ma non abbiamo visto neanche un leone né leopardi o ghepardi. Invece abbiamo visto tanti ippopotami, che stavano sempre in acqua e facevano dei versi strani, grossi sbuffi e ogni tanto facevano la lotta. Foto 48: ippopotami in acqua.
  • 22. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 22 Mappa 5: Kruger National Park presa dalla guida dell'identificazione degli animali.
  • 23. Diario del viaggio in Sud Africa di Sofia 23 17°- 19°giorno (7-8-9 giugno): uscita dal Kruger National Park, viaggio fino a Johannesburg L’ultimo giorno siamo usciti dal Kruger visitando la parte più a sud e sperando ancora di vedere i leoni, ma siamo stati sfortunati. Poi siamo usciti dal parco passando su un ponte che attraversava il fiume Crocodile ed era veramente pieno di coccodrilli: ne abbiamo contati più di 15 su un’isoletta sotto il ponte. Poi abbiamo viaggiato fino a Johannesburg, dove siamo saliti sull’aereo per andare a Dubai dove abbiamo cambiato il volo, per tornare in Italia. Ritorno in Italia Questo viaggio in Sud Africa mi è piaciuto molto perché ho visto tanti animali nuovi, ma mi sono stufata un po’ a stare così tanto tempo in macchina (abbiamo fatto oltre 4000 km in macchina in meno di 20 giorni), ma per raggiungere i parchi belli al nord del paese, partendo da Cape Town, era necessario viaggiare così a lungo. Comunque mi sono divertita molto in questo viaggio speciale che ho avuto la fortuna di fare. Tornati in Italia, mettendoci tutta l’estate per ricordare i momenti più belli, ho scritto questo diario aggiungendo anche le foto e le cartine prese da Internet con mio papà. Alcune foto che io non avevo fatto le ho prese da quelle di mamma e papà.