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Italian Fiber Optic Network - FTTH
PROGETTO iFON
Rinascimento 2.0
Scenario di riferimento
• La possibilità per cittadini, amministrazioni e imprese di avere un vero accesso a larga
banda è ormai un fattore di competitività e di sviluppo indispensabile
• L’infrastruttura in rame sta manifestando tutti i suoi limiti: guastabilità molto elevata e
tecniche di trasmissione che non soddisfano la sempre più crescente domanda di
banda. La rete in rame non è “future proof”
• La soluzione di lungo periodo è soltanto una: una rete in fibra ottica fino ad arrivare
all’edificio dell’utilizzatore, sia esso un cittadino sia essa un’impresa o un ente
pubblico
• Regole chiare, coordinamento centrale, e coinvolgimento di più attori (comuni,
municipalizzate, regioni, ecc.) possono ridurre notevolmente gli elevati investimenti
richiesti e generare in tempi brevi lavoro e PIL in quanto immediatamente cantierabili
• Fondamentale il ruolo del regolatore. Occorre una volontà chiara, strategica da
parte della politica.
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Scenario di riferimento FTTH Italia 2008
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Scenario di riferimento FTTH Italia 2012
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Il coraggio e la volontà di tornare pionieri
• L’Italia da una posizione di leadership europea per il FTTH del 2008 (principalmente
dovuto al progetto innovativo di e-biscom a Milano) si trova oggi ultima a causa di un
sostanziale blocco degli investimenti
• Dobbiamo tornare ad essere ambiziosi. L’Italia è sempre stata pioniera nelle
telecomunicazioni, da Meucci a Marconi fino alle eccellenze della telefonia mobile
sulla fine degli anni ‘90
• Il progetto iFON riporterebbe l’Italia al primo posto in Europa
• Dobbiamo partire subito perchè quando sarà evidente che la fibra è l’unico mezzo per
garantire la fruibilità di tutti i servizi gli altri paesi potranno sfruttare le canalizzazioni
esistenti oggi usate per la TV via cavo. L’Italia insieme alla Grecia è l’unico paese che
non ha questo tipo di infrastruttura. Per colmare il potenziale gap occorre partire prima!
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Evoluzione della domanda – cosa ci aspetta
• Il bisogno di banda è destinato ad aumentare per vari fattori:
• Digitalizzazione (della Pubblica Amministrazione, della scuola, della sanità…)
• La veloce diffusione di SmartTV e di portali/ambienti dai quali è possibile fruire di
streaming video on demand
• L’incremento della potenza di calcolo dei PC (big data)
• L’abitudine di fare storage di contenuti personali (foto, video, musica, ecc.) nel
così detto cloud necessita di molta banda anche in upstream
• diffondersi della video comunicazione: Facetime, Skype, WebEx, Jabber, Lync,
ecc.
• Le città che vogliono diventare “smart”
• Internet of things
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Rete Domanda per servizi
Costi Ricavi
Da dove partire
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
35000
1995 1998 2003 2007 2010 2013
kbit/s
Banda disponibile a casa dell’utente
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
0
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4000
5000
6000
1995 1998 2003 2007 2010 2013
Gbit/s
Banda misurata (usata) su una direttrice di backbone
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Scenario di riferimento - cosa e’ successo nella rete
Il traffico decuplica ogni 7-8 anni
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Scenario di riferimento - cosa succede nella rete
Il traffico decuplica ogni 7-8 anni
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Scenario di riferimento - User experience
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Che cosa è stato fatto ad oggi
• Molto danaro è stato speso per realizzare infrastrutture spesso mal gestite o addirittura
abbandonate
• Molte municipalizzate hanno costituito società di scopo e si sono messe a fare gli
operatori creando dei piccoli monopoli locali con la complicità delle amministrazioni
locali. Oltre alla beffa (danaro pubblico speso) il danno: monopoli che uccidono il
mercato
• Alcuni amministratori locali, a fin di bene, hanno concesso l’utilizzo di loro infrastrutture
(canalizzazioni, pubblica illuminazione, condotte abbandonate) a operatori privati.
Essendo tali infrastrutture un monopolio naturale si sono configurati dei monopoli
privati. Beneficio nel brevissimo tempo per la cittadinanza ma danno notevole sul
medio lungo periodo quando ci si accorgerà che nessun altro soggetto potrà
utilizzare le medesime infrastrutture
• Infratel ha speso danaro pubblico a beneficio della sola Telecom Italia. Perché?
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Il programma Renzi Primarie 2012
• 3. Puntare sulle infrastrutture del futuro. – Banda larga. Realizzazione di un Next
Generation Network (NGN) messo a disposizione di tutti gli operatori di
telecomunicazioni a parità di condizioni tecniche ed economiche e di prorpietà di un
soggetto esclusivamente pubblico senza fine di lucro e non scalabile promosso da
Cassa Depositi e Prestiti.
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Prossimi passi
• L’esperienza di altri paesi non può essere considerata una linea guida. Come già detto
l’Italia è uno dei due paesi Europei che non ha TV via cavo (quindi non ha
canalizzazioni) utilizzabili velocemente per la posa di fibra. Occorre quindi muoversi
secondo logiche tecniche e temporali completamente diverse.
• Occorre creare una società pubblica che ha lo scopo di realizzare una
infrastruttura PASSIVA fatta di canalizzazioni e fibre ottiche fino all’utilizzatore
finale. FTTH.
• In questa società dovranno confluire tutte le infrastrutture ralizzate direttamente e
indirettamente (municipalizzate) con danaro pubblico.
• Fondamentale realizzare un catasto delle infrastrutture pubbliche adatte a poter
ospitare fibra ottica. Occorre attuare la delibera 622 del 2011 dell’Autorità per le
Garanzie delle Telecomunicazioni AGCOM.
• Governance della società sarà pubblica (partecipazione almeno 30%). Gli asset
confluiti daranno quote di minoranza ai soggetti interessati. Il resto del capitale da fondi
infrastrutturali nazionali ed esteri. Capitale non aperto ad altri operatori di TLC.
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Una rete pubblica per garantire il libero mercato
Mercato. Concorrenza sui servizi.
Voce, dati, video, gaming, e-commerce, tele-medicina, search engine, ecc.
Attori: Telco, OTT, ISP, ASP, System Integrator, ecc.
Gestore dell’infrastruttura Pubblica Passiva
Messa a disposizione, a parita’di condizioni tecniche ed economiche, di tutti i
soggetti sovrastanti.
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Perché una società pubblica
• Perché i privati in Italia hanno dimostrato di non avere risorse per investire. Tutti i
grandi operattori di Telecomunicazioni sono fortemente indebitati e hanno dimostrato di
investire solo in zone molto ricche e a ritorno certo nel breve periodo
• L’incumbent ha tutto l’interesse a valorizzare per il maggior tempo possibile la propria rete
in rame. Questo NON si concilia con le esigenze di sviluppo e di competitività del paese
• La crisi economica in atto spinge i privati a rallentare gli investimenti
• Numerosi economisti sostengono che un intervento pubblico sia necessario per rilanciare
anche gli investimenti privati
• La rete passiva di telecomunicazioni è un MONOPOLIO NATURALE e come tale può
appartenere ad un unico soggetto. In questo scenario è preferibile il pubblico anziché il
privato. Come succede per le strade, le ferrovie, l’elettricita’, il gas.
• L’investimento pubblico sarebbe anticilcico. Immediatamente cantierabile e non a fondo
perduto essendo appunto un investimento in infrastrutture utili per i prossimi 40-50 anni.
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Poche regole che aiutano
• Con il rilascio dei permessi per costruire occorre obbligare i costrutturi a realizzare (così
come per acqua, elettricità e gas) le canalizzazioni per il passaggio di fibra ottica fino alla
strada pubblica più vicina
• Introdurre nei piani regolatori dei comuni l’obbligo di realizzazione di canalizzazioni per
fibra ottica
• Obbligo per i comuni di inviare le mappe della canalizzazioni realizzate all’Autorità/
Ministero per l’inserimento nel catasto delle reti
• In concomitanza di altri scavi obbligo per i comuni di realizzare la canalizzazione per la
fibra ottica
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Il rischio del non procedere
• Continuare ad attendere provoca una progressiva perdita di competitività del paese.
• Perdita di attrattività per nuovi investimenti. L’infrastruttura in fibra e’ elemento
abilitante per per gli investimenti in ICT oggi fatti dalle grandi multinazionali nei paesi
del nord Europa.
• Penalizzazione delle nostre generazioni “digital native” che non potranno
beneficiare delle stesse tecnologie di cui beneficiano i loro coetani in altri paesi. Rischio
di non poter aiutare i protagonisti dell’innovazione futura
• Il fenomeno non è netto (quindi troppo spesso non percepito e trascurato) ma
inesorabile. Gli effetti sono quelli che vediamo ogni giorni con i dati di disoccupazione
e di investimento estero.
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Costi
• In Italia ci sono circa 24 Mil di linee in rame che possono essere suddivise in tre grandi
gruppi: Urbane (circa 25%), Sub-Urbane (circa 65%) e Rurali (circa 10%)
• Comprovate fonti (i.e. AGCOM con il rapporto ISBUL) e l’esperienza sul territorio,
dimostrano che una stima attendibile di costo medio per realizzare il FTTH è di 400 € per
le aree urbane, 800 per le sub-urbane e 1.800 per le rurali
• Realizzando l’investimento ex-novo occorrerebbero: 2,4MLD per le aree urbane, 12,5MLD
per le aree sub-urbane e 4,3MLD per le aree rurali. 19,2 MLD in totale
• Se consideriamo però che (rapporto ISBUL) in almeno 40 città del centro nord sono state
realizzate infrastrutture, potenziali concomitanze di scavo, utilizzo di canalizzazioni di altri
servizi (i.e. illuminazione), si ritiene che l’investimento possa essere ridotto di almeno il
30%.
• Si dimostra comunque che anche senza riutilizzo il progetto è “bancabile”. Basti
pensare che per il rame l’incumbet incassa circa 9 euro/mese per ogni linea. 2,6MLD di
euro all’anno. Cifra che in pochi anni può migrare interamente (se non maggiormente)
verso la nuova società pubblica.
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
Conclusione
• Serve il coraggio di procedere con un chiaro input politico per lo sviluppo di una
infrastruttura quanto mai necessaria per il paese
• Occorre coinvolgere e coordinare molti soggetti che talvolta potranno essere di ostacolo.
Il supporto giuridico sarà di fondamentale importanza
• Non solo i soliti noti a guidare un progetto strategico ma veri esperti del settore che
conoscano scenari nazionali e internazionali e possano favorire questa transizione
strategica verso il futuro digitale dell’Italia
• Il bene della collettività deve essere il driver principale
Rinascimento 2.0 - Progetto iFON

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progetto iFon

  • 1. Italian Fiber Optic Network - FTTH PROGETTO iFON Rinascimento 2.0
  • 2. Scenario di riferimento • La possibilità per cittadini, amministrazioni e imprese di avere un vero accesso a larga banda è ormai un fattore di competitività e di sviluppo indispensabile • L’infrastruttura in rame sta manifestando tutti i suoi limiti: guastabilità molto elevata e tecniche di trasmissione che non soddisfano la sempre più crescente domanda di banda. La rete in rame non è “future proof” • La soluzione di lungo periodo è soltanto una: una rete in fibra ottica fino ad arrivare all’edificio dell’utilizzatore, sia esso un cittadino sia essa un’impresa o un ente pubblico • Regole chiare, coordinamento centrale, e coinvolgimento di più attori (comuni, municipalizzate, regioni, ecc.) possono ridurre notevolmente gli elevati investimenti richiesti e generare in tempi brevi lavoro e PIL in quanto immediatamente cantierabili • Fondamentale il ruolo del regolatore. Occorre una volontà chiara, strategica da parte della politica. Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 3. Scenario di riferimento FTTH Italia 2008 Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 4. Scenario di riferimento FTTH Italia 2012 Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 5. Il coraggio e la volontà di tornare pionieri • L’Italia da una posizione di leadership europea per il FTTH del 2008 (principalmente dovuto al progetto innovativo di e-biscom a Milano) si trova oggi ultima a causa di un sostanziale blocco degli investimenti • Dobbiamo tornare ad essere ambiziosi. L’Italia è sempre stata pioniera nelle telecomunicazioni, da Meucci a Marconi fino alle eccellenze della telefonia mobile sulla fine degli anni ‘90 • Il progetto iFON riporterebbe l’Italia al primo posto in Europa • Dobbiamo partire subito perchè quando sarà evidente che la fibra è l’unico mezzo per garantire la fruibilità di tutti i servizi gli altri paesi potranno sfruttare le canalizzazioni esistenti oggi usate per la TV via cavo. L’Italia insieme alla Grecia è l’unico paese che non ha questo tipo di infrastruttura. Per colmare il potenziale gap occorre partire prima! Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 6. Evoluzione della domanda – cosa ci aspetta • Il bisogno di banda è destinato ad aumentare per vari fattori: • Digitalizzazione (della Pubblica Amministrazione, della scuola, della sanità…) • La veloce diffusione di SmartTV e di portali/ambienti dai quali è possibile fruire di streaming video on demand • L’incremento della potenza di calcolo dei PC (big data) • L’abitudine di fare storage di contenuti personali (foto, video, musica, ecc.) nel così detto cloud necessita di molta banda anche in upstream • diffondersi della video comunicazione: Facetime, Skype, WebEx, Jabber, Lync, ecc. • Le città che vogliono diventare “smart” • Internet of things Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 7. Rete Domanda per servizi Costi Ricavi Da dove partire Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 8. 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 1995 1998 2003 2007 2010 2013 kbit/s Banda disponibile a casa dell’utente Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 9. 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 1995 1998 2003 2007 2010 2013 Gbit/s Banda misurata (usata) su una direttrice di backbone Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 10. Scenario di riferimento - cosa e’ successo nella rete Il traffico decuplica ogni 7-8 anni Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 11. Scenario di riferimento - cosa succede nella rete Il traffico decuplica ogni 7-8 anni Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 12. Scenario di riferimento - User experience Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 13. Che cosa è stato fatto ad oggi • Molto danaro è stato speso per realizzare infrastrutture spesso mal gestite o addirittura abbandonate • Molte municipalizzate hanno costituito società di scopo e si sono messe a fare gli operatori creando dei piccoli monopoli locali con la complicità delle amministrazioni locali. Oltre alla beffa (danaro pubblico speso) il danno: monopoli che uccidono il mercato • Alcuni amministratori locali, a fin di bene, hanno concesso l’utilizzo di loro infrastrutture (canalizzazioni, pubblica illuminazione, condotte abbandonate) a operatori privati. Essendo tali infrastrutture un monopolio naturale si sono configurati dei monopoli privati. Beneficio nel brevissimo tempo per la cittadinanza ma danno notevole sul medio lungo periodo quando ci si accorgerà che nessun altro soggetto potrà utilizzare le medesime infrastrutture • Infratel ha speso danaro pubblico a beneficio della sola Telecom Italia. Perché? Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 14. Il programma Renzi Primarie 2012 • 3. Puntare sulle infrastrutture del futuro. – Banda larga. Realizzazione di un Next Generation Network (NGN) messo a disposizione di tutti gli operatori di telecomunicazioni a parità di condizioni tecniche ed economiche e di prorpietà di un soggetto esclusivamente pubblico senza fine di lucro e non scalabile promosso da Cassa Depositi e Prestiti. Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 15. Prossimi passi • L’esperienza di altri paesi non può essere considerata una linea guida. Come già detto l’Italia è uno dei due paesi Europei che non ha TV via cavo (quindi non ha canalizzazioni) utilizzabili velocemente per la posa di fibra. Occorre quindi muoversi secondo logiche tecniche e temporali completamente diverse. • Occorre creare una società pubblica che ha lo scopo di realizzare una infrastruttura PASSIVA fatta di canalizzazioni e fibre ottiche fino all’utilizzatore finale. FTTH. • In questa società dovranno confluire tutte le infrastrutture ralizzate direttamente e indirettamente (municipalizzate) con danaro pubblico. • Fondamentale realizzare un catasto delle infrastrutture pubbliche adatte a poter ospitare fibra ottica. Occorre attuare la delibera 622 del 2011 dell’Autorità per le Garanzie delle Telecomunicazioni AGCOM. • Governance della società sarà pubblica (partecipazione almeno 30%). Gli asset confluiti daranno quote di minoranza ai soggetti interessati. Il resto del capitale da fondi infrastrutturali nazionali ed esteri. Capitale non aperto ad altri operatori di TLC. Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 16. Una rete pubblica per garantire il libero mercato Mercato. Concorrenza sui servizi. Voce, dati, video, gaming, e-commerce, tele-medicina, search engine, ecc. Attori: Telco, OTT, ISP, ASP, System Integrator, ecc. Gestore dell’infrastruttura Pubblica Passiva Messa a disposizione, a parita’di condizioni tecniche ed economiche, di tutti i soggetti sovrastanti. Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 17. Perché una società pubblica • Perché i privati in Italia hanno dimostrato di non avere risorse per investire. Tutti i grandi operattori di Telecomunicazioni sono fortemente indebitati e hanno dimostrato di investire solo in zone molto ricche e a ritorno certo nel breve periodo • L’incumbent ha tutto l’interesse a valorizzare per il maggior tempo possibile la propria rete in rame. Questo NON si concilia con le esigenze di sviluppo e di competitività del paese • La crisi economica in atto spinge i privati a rallentare gli investimenti • Numerosi economisti sostengono che un intervento pubblico sia necessario per rilanciare anche gli investimenti privati • La rete passiva di telecomunicazioni è un MONOPOLIO NATURALE e come tale può appartenere ad un unico soggetto. In questo scenario è preferibile il pubblico anziché il privato. Come succede per le strade, le ferrovie, l’elettricita’, il gas. • L’investimento pubblico sarebbe anticilcico. Immediatamente cantierabile e non a fondo perduto essendo appunto un investimento in infrastrutture utili per i prossimi 40-50 anni. Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 18. Poche regole che aiutano • Con il rilascio dei permessi per costruire occorre obbligare i costrutturi a realizzare (così come per acqua, elettricità e gas) le canalizzazioni per il passaggio di fibra ottica fino alla strada pubblica più vicina • Introdurre nei piani regolatori dei comuni l’obbligo di realizzazione di canalizzazioni per fibra ottica • Obbligo per i comuni di inviare le mappe della canalizzazioni realizzate all’Autorità/ Ministero per l’inserimento nel catasto delle reti • In concomitanza di altri scavi obbligo per i comuni di realizzare la canalizzazione per la fibra ottica Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 19. Il rischio del non procedere • Continuare ad attendere provoca una progressiva perdita di competitività del paese. • Perdita di attrattività per nuovi investimenti. L’infrastruttura in fibra e’ elemento abilitante per per gli investimenti in ICT oggi fatti dalle grandi multinazionali nei paesi del nord Europa. • Penalizzazione delle nostre generazioni “digital native” che non potranno beneficiare delle stesse tecnologie di cui beneficiano i loro coetani in altri paesi. Rischio di non poter aiutare i protagonisti dell’innovazione futura • Il fenomeno non è netto (quindi troppo spesso non percepito e trascurato) ma inesorabile. Gli effetti sono quelli che vediamo ogni giorni con i dati di disoccupazione e di investimento estero. Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 20. Costi • In Italia ci sono circa 24 Mil di linee in rame che possono essere suddivise in tre grandi gruppi: Urbane (circa 25%), Sub-Urbane (circa 65%) e Rurali (circa 10%) • Comprovate fonti (i.e. AGCOM con il rapporto ISBUL) e l’esperienza sul territorio, dimostrano che una stima attendibile di costo medio per realizzare il FTTH è di 400 € per le aree urbane, 800 per le sub-urbane e 1.800 per le rurali • Realizzando l’investimento ex-novo occorrerebbero: 2,4MLD per le aree urbane, 12,5MLD per le aree sub-urbane e 4,3MLD per le aree rurali. 19,2 MLD in totale • Se consideriamo però che (rapporto ISBUL) in almeno 40 città del centro nord sono state realizzate infrastrutture, potenziali concomitanze di scavo, utilizzo di canalizzazioni di altri servizi (i.e. illuminazione), si ritiene che l’investimento possa essere ridotto di almeno il 30%. • Si dimostra comunque che anche senza riutilizzo il progetto è “bancabile”. Basti pensare che per il rame l’incumbet incassa circa 9 euro/mese per ogni linea. 2,6MLD di euro all’anno. Cifra che in pochi anni può migrare interamente (se non maggiormente) verso la nuova società pubblica. Rinascimento 2.0 - Progetto iFON
  • 21. Conclusione • Serve il coraggio di procedere con un chiaro input politico per lo sviluppo di una infrastruttura quanto mai necessaria per il paese • Occorre coinvolgere e coordinare molti soggetti che talvolta potranno essere di ostacolo. Il supporto giuridico sarà di fondamentale importanza • Non solo i soliti noti a guidare un progetto strategico ma veri esperti del settore che conoscano scenari nazionali e internazionali e possano favorire questa transizione strategica verso il futuro digitale dell’Italia • Il bene della collettività deve essere il driver principale Rinascimento 2.0 - Progetto iFON