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dal 17 al 30 aprile 2010                                                                                                                                                           3
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   L’altra faccia dei favori
Non solo furbizie occasionali: la Basilicata è anche la patria del sistema clientelare, basato sullo scambio
di favori aggirando le leggi. Con vantaggi per pochi e danni per tutti. Fin dai tempi dei Romani
   La sua frase, intercettata                 pegnarsi per il bene di tutti, non            la penetrazione delle mafie nelle              lo rivela il suo nome, derivato
dalle forze dell’ordine, è passa-             solo dei loro favoriti) fanno, alla           istituzioni.                                   da quello dei primi leccapiedi di
ta alla storia. Sandra Lonardo,               lunga, del male a se stessi. Per-                 «Il clientelismo è un sistema              professione, i clientes (dal più
presidente del consiglio regio-               ché il sistema di cui fanno par-              di rapporti sociali basato sullo               antico cluens, “colui che viene
nale della Campania, parlando                 te, il “clientelismo”, finisce quasi          scambio ineguale di beni e fa-                 chiamato” dal suo patrono). Il
di Luigi Annunziata, direttore                sempre per danneggiare l’intera               vori fra persone di status dif-                costume era talmente radicato
generale dell’ospedale di Ca-                 collettività , compresi quelli che            ferente» spiega Mario Caciagli,                nell’antica Roma che si diceva
serta, aveva detto: «per me è                 hanno ottenuto favori. E, oltre               docente di politica comparata                  l’avesse istituito Romolo, il mi-
un uomo morto, tenetevene                     a essere una delle manifestazio-              all’Università di Firenze. «Ma si              tico fondatore della città, per
alla larga». Perché? Non aveva                ni più evidenti delle difficoltà              tratta anche di un modo di ge-                 stringere legami tra la classe po-
assunto come primari alcune                   degli italiani a ragionare come               stire il potere e di organizzare il            vera (i futuri plebei) e i ceti più
persone indicate dal suo parti-               collettività e della diffusione               consenso, una caratteristica dei               alti. Il cliens romano era infatti
to, privilegiando - a suo dire - la           del sistema dei favori e del “do              sistemi di governo che ritrovia-               un cittadino libero, in difficoltà
meritocrazia.                                 ut des” (fare favori per averne),             mo nei regimi più diversi».                    finanziarie, che campava legan-
                                              pone le basi per il mancato svi-                                                             dosi a un ricco patronus, da cui
    Potere. Se la vicenda sia an-             luppo economico, la disoccupa-                   Plebei. Questa pratica ebbe                 riceveva cibo, protezione lega-
data davvero in questi termini,               zione, lo scempio dell’ambiente,              origine infatti in epoca romana:               le, raccomandazioni e denaro.
lo accerterà la magistra-
tura. Ma a parte questo
caso, non c’è dubbio che,
in Italia, il clientelismo
(scambiarsi favori aggi-
rando le leggi o la giusti-
zia) sia diffuso. Ci sono
politici che lo usano
come strumento di pote-
re e per farsi eleggere. E
tanti italiani l’accettano.
D’altronde non è facile
rinunciare a un torna-
conto. E un politico o un
potente amico può farvi
togliere le multe, pro-
teggere il vostro abuso                 us
                                          )
edilizio, procurarvi una              oc
                                    :F
                                 nte
visita medica dribblan-       (fo
do le liste d’attesa o
magari trovarvi un
lavoro. E anche farvi
promuovere, se oltre a
votarlo alle elezioni gli
ricambiate i favori, pri-
vilegiando i suoi amici.
    Lo votereste? Milioni
di italiani lo fanno, pre-
ferendo scegliere, come
diceva la scrittrice Elsa
Morante, il tornacon-
to immediato a valori
come la giustizia, l’one-
stà, l’uguaglianza. Per-
ché, dicono, «i politici
sono tutti ladri, allora
voto per quello che mi fa
un favore».
    Senza rendersi conto
che oltre a dire una bu-
gia (ci sono anche politi-
ci onesti e capaci di im-

                                   direttore responsabile Gianluigi Petruccio editore Festula 2000 snc redazione via Rocco Scotellaro 7b Potenza, tel. ­­­­
                                                                                                                                                        0971 444 976, fax 0971 449 056
                                   grafica ed impaginazione Ivan  Fabbricatore­ account Tonio Claps e Michele Vignola Reg.Trib. di Pz n°340 del 16/12/05 stampa RPR fax 06 233 247 987
                                   tiratura 32.000 copie responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Dorotea Ghio giornalelucano.it | redazione@giornalelucano.it
testata “Il Balcone del Conte”
di proprietà della Sud’Altro srl   distribuzione Ida Lapetina • Lorena D’Oronzo
4                                                                                                                               dal 17 al 30 aprile 2010




  Mi faccia il... piacere
Questo rapporto era ricono-                                                    ETICA dei VALORI? Ventidue mln di euro. Una montagna di “valori”, atte-
sciuto dalla legge e dalla tradi-                                              stati sul bando regionale definito “Generazioni verso il lavoro” (?), in cui tro-
                                                                               viamo anche chi, dell’etica e dei valori, dovrebbero essere principali custodi:
zione: tradirlo era infamante                                                  i rappresentanti della politica e delle istituzioni. Autilio e Lapenna, risultano
per ambo le parti, perciò se un                                                essere tra i beneficiari del finanziamento per le loro attività, con un importo,
cliente aveva più di un patrono,                                               rispettivamente di 48.000 e 45.000 euro. Poco importa se si tratta, come nel
doveva essere certo che tra loro                                               caso di Autilio, della stessa persona che, in quanto assessore pro-tempore alla
                                                                               Formazione, ha quindi provveduto ad emanare il bando regionale.
non ci fosse concorrenza. E, se                                                Quanto meno, in questo modo, ha dato prova di essere veramente molto attento
possibile, neppure troppi chilo-                                               ai “valori” e di volersi adoperare per snellire significativamente la burocrazia facen-
metri di distanza: il caustico po-                                             do coincidere decisori e beneficiari dell’intervento pubblico (che, per inciso, aveva
eta Marziale, a sua volta cliente,                                             come finalità, specificatamente, l’aiuto all’occupazione femminile e precaria).
descriveva nel I secolo d. C. le                                                                                               (gianluigi.petruccio@giornalelucano.it)
stancanti corse mattutine dei
colleghi che svolgevano, da una                                                  bliche. E anche una contro-              bo del “dare-per-ricevere”.
parte all’altra della città, una                                                 partita più tangibile. «Proba-
delle loro attività principali, la                                               bilmente la compravendita                    Latifondi. Ancora alla fine
“salutatio matutina”. I clientes,                                                di voti era alla base del rap-           dell’800, quando iniziò la lotta
infatti, dovevano raccogliersi                                                   porto che Giulio Cesare ave-             politica per la guida dei Comuni
all’alba davanti alla casa del pa-                                               va con i suoi clientes» dice             e per l’elezione dei deputati alla
trono, in attesa di dargli il buon-   clientes c’erano nobili spiantati,    Caciagli. Lo storico greco Plutar-            Camera, in buona parte delle
giorno e presentargli le loro ri-     letterati e poveracci, ma anche       co aveva notato che quello era il             campagne italiane i contadini
chieste. Svegliarsi presto non        chi aveva un lavoro ne approfit-      metodo più facile di far carriera             ottenevano i favori e la pro-
serviva a niente: come al pronto      tava per arrotondare le entrate.      in politica.                                  tezione dei grandi proprietari
soccorso, l’ordine di arrivo non      «La maggior parte dei plebei              Poi, la situazione non miglio-            terrieri in cambio di voti. «Dopo
contava, perché il “codice rosso”     era cliente dei patrizi, per scelta   rò: nel Medioevo i clientes lascia-           che la riforma agraria distrusse,
spettava ai clienti di classe so-     volontaria: era normale nell’or-      rono il posto ai vassalli «in un              a metà del ‘900, il potere dei la-
ciale più elevata.                    ganizzazione politica e sociale       gigantesco sistema clientelare di             tifondisti, il clientelismo assun-
                                      romana, che si mantenne anche         obblighi e fedeltà, di prestazioni            se nuove forme e divenne uno
   Cestino. A tutti, comunque,        durante il principato di Augusto      e ricompense in quasi tutta l’Eu-             strumento in mano al partito al
era consegnata la sportula, un        e all’inizio dell’Impero» afferma     ropa» ricorda Caciagli. Ma se il              governo a Roma e in buona par-
cestino riempito con cibo, regali     Caciagli.                             grande signore laico si affermava             te del Sud: la Democrazia Cri-
e, all’occorrenza, qualche mo-            Ma il patrono cosa ci guada-      su tutta la popolazione grazie                stiana» dice Caciagli. Poi, altri
neta. Di questo libero esercizio      gnava? La conferma del proprio        alla ricchezza e al sostegno di               ne hanno raccolto l’eredità.
di ruffianeria, i Romani fecero       potere, sottolineato dal codazzo      clientele armate, neppure gli ec-                 «Oggi, il partito, il singolo
un vero e proprio lavoro: tra i       che lo seguiva nelle uscite pub-      clesiastici erano immuni al mor-              politico (che diviene, per i voti




                    spazio pubblicitario
dal 17 al 30 aprile 2010                                                                                                                           5
                                                                                                               scrivi@giornalelucano.it • 0971 444 976




  L’altra faccia dei favori
che controlla, un alleato ambìto      stema dà vantaggi illusori e che     condizioni perché prosperi una     effettive e assenza di “salvatag-
da molti partiti), talvolta il sin-   è meglio un politico che ottenga     comunità civile in grado di as-    gi” per chi sgarra» spiega Miche-
dacato e la burocrazia, possono       una Tac in più per tutti (elimi-     sicurare giustizia. «Magari con    le Salvati, docente di Economia
essere i nuovi patroni, perché        nando le code e creando una          una versione severa del regio-     politica all’Università di Milano.
possono distribuire le risorse        società più ricca ed efficiente)     nalismo, con forti meccanismi      Altrimenti, continueremo a ri-
pubbliche in quantità».               di uno che fa dribblare la coda      di controllo sulla qualità della   metterci tutti.
                                      solo ai suoi favoriti. E allo Sta-   spesa pubblica e sull’efficienza
    Autoritari. Come nell’anti-       to spetta il compito di creare le    amministrativa, con sanzioni         [Maria Leonarda Leone]
chità, potenti e poveri
sono legati da vincoli di
protezione e dipenden-
za, ma con una differen-
za: ormai il clientelismo
è diventato quasi solo
elettorale e i favori av-
vengono tra il politico
(che usa mezzi pubblici
per pagare i suoi clienti)
e il cittadino che gli dà il
voto. È il “voto di scam-
bio”: un reato penale
nel nostro Paese. Posti
di lavoro, licenze, fondi,
promozioni, sono la con-
tropartita. E dai favori
si arriva facilmente al
favoritismo e alla racco-
mandazione: non quella
basata sulla conoscen-
za, ma quella ottenuta
con favori, a vantaggio
di perfetti estranei. «La
raccomandazione si è
diffusa con l’avvento dei
partiti di massa e si è gio-
vata dell’enorme espan-
sione della spesa pubbli-
ca degli ultimi decenni.
Non è un fenomeno da
liquidare come tipico di
una società arretrata e
destinato a scompari-
re» scrive l’antropologa
Dorothy Louise Zinn.
E non è un fenomeno
solo italiano. Negli Stati
autoritari il clientelismo
è uno degli strumenti
più usati per ottenere il
consenso senza ricorrere
alla forza. E in alcune fasi
storiche, nelle società
più arretrate, può diven-
tare perfino strumento
per far partecipare la
popolazione alla vita del
Paese. Oggi però sempre
più spesso finisce per fa-
vorire soprattutto la ma-
fia che, potendo contare
su utili pacchetti di voti,
riesce facilmente a inse-
rirsi in questo sistema di
potere.
   Illusioni. Come su-
perare il clientelismo?
Capendo che questo si-

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Dossier: l'altra faccia dei favori (Giornale Lucano)

  • 1. dal 17 al 30 aprile 2010 3 scrivi@giornalelucano.it • 0971 444 976 L’altra faccia dei favori Non solo furbizie occasionali: la Basilicata è anche la patria del sistema clientelare, basato sullo scambio di favori aggirando le leggi. Con vantaggi per pochi e danni per tutti. Fin dai tempi dei Romani La sua frase, intercettata pegnarsi per il bene di tutti, non la penetrazione delle mafie nelle lo rivela il suo nome, derivato dalle forze dell’ordine, è passa- solo dei loro favoriti) fanno, alla istituzioni. da quello dei primi leccapiedi di ta alla storia. Sandra Lonardo, lunga, del male a se stessi. Per- «Il clientelismo è un sistema professione, i clientes (dal più presidente del consiglio regio- ché il sistema di cui fanno par- di rapporti sociali basato sullo antico cluens, “colui che viene nale della Campania, parlando te, il “clientelismo”, finisce quasi scambio ineguale di beni e fa- chiamato” dal suo patrono). Il di Luigi Annunziata, direttore sempre per danneggiare l’intera vori fra persone di status dif- costume era talmente radicato generale dell’ospedale di Ca- collettività , compresi quelli che ferente» spiega Mario Caciagli, nell’antica Roma che si diceva serta, aveva detto: «per me è hanno ottenuto favori. E, oltre docente di politica comparata l’avesse istituito Romolo, il mi- un uomo morto, tenetevene a essere una delle manifestazio- all’Università di Firenze. «Ma si tico fondatore della città, per alla larga». Perché? Non aveva ni più evidenti delle difficoltà tratta anche di un modo di ge- stringere legami tra la classe po- assunto come primari alcune degli italiani a ragionare come stire il potere e di organizzare il vera (i futuri plebei) e i ceti più persone indicate dal suo parti- collettività e della diffusione consenso, una caratteristica dei alti. Il cliens romano era infatti to, privilegiando - a suo dire - la del sistema dei favori e del “do sistemi di governo che ritrovia- un cittadino libero, in difficoltà meritocrazia. ut des” (fare favori per averne), mo nei regimi più diversi». finanziarie, che campava legan- pone le basi per il mancato svi- dosi a un ricco patronus, da cui Potere. Se la vicenda sia an- luppo economico, la disoccupa- Plebei. Questa pratica ebbe riceveva cibo, protezione lega- data davvero in questi termini, zione, lo scempio dell’ambiente, origine infatti in epoca romana: le, raccomandazioni e denaro. lo accerterà la magistra- tura. Ma a parte questo caso, non c’è dubbio che, in Italia, il clientelismo (scambiarsi favori aggi- rando le leggi o la giusti- zia) sia diffuso. Ci sono politici che lo usano come strumento di pote- re e per farsi eleggere. E tanti italiani l’accettano. D’altronde non è facile rinunciare a un torna- conto. E un politico o un potente amico può farvi togliere le multe, pro- teggere il vostro abuso us ) edilizio, procurarvi una oc :F nte visita medica dribblan- (fo do le liste d’attesa o magari trovarvi un lavoro. E anche farvi promuovere, se oltre a votarlo alle elezioni gli ricambiate i favori, pri- vilegiando i suoi amici. Lo votereste? Milioni di italiani lo fanno, pre- ferendo scegliere, come diceva la scrittrice Elsa Morante, il tornacon- to immediato a valori come la giustizia, l’one- stà, l’uguaglianza. Per- ché, dicono, «i politici sono tutti ladri, allora voto per quello che mi fa un favore». Senza rendersi conto che oltre a dire una bu- gia (ci sono anche politi- ci onesti e capaci di im- direttore responsabile Gianluigi Petruccio editore Festula 2000 snc redazione via Rocco Scotellaro 7b Potenza, tel. ­­­­ 0971 444 976, fax 0971 449 056 grafica ed impaginazione Ivan  Fabbricatore­ account Tonio Claps e Michele Vignola Reg.Trib. di Pz n°340 del 16/12/05 stampa RPR fax 06 233 247 987 tiratura 32.000 copie responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Dorotea Ghio giornalelucano.it | redazione@giornalelucano.it testata “Il Balcone del Conte” di proprietà della Sud’Altro srl distribuzione Ida Lapetina • Lorena D’Oronzo
  • 2. 4 dal 17 al 30 aprile 2010 Mi faccia il... piacere Questo rapporto era ricono- ETICA dei VALORI? Ventidue mln di euro. Una montagna di “valori”, atte- sciuto dalla legge e dalla tradi- stati sul bando regionale definito “Generazioni verso il lavoro” (?), in cui tro- viamo anche chi, dell’etica e dei valori, dovrebbero essere principali custodi: zione: tradirlo era infamante i rappresentanti della politica e delle istituzioni. Autilio e Lapenna, risultano per ambo le parti, perciò se un essere tra i beneficiari del finanziamento per le loro attività, con un importo, cliente aveva più di un patrono, rispettivamente di 48.000 e 45.000 euro. Poco importa se si tratta, come nel doveva essere certo che tra loro caso di Autilio, della stessa persona che, in quanto assessore pro-tempore alla Formazione, ha quindi provveduto ad emanare il bando regionale. non ci fosse concorrenza. E, se Quanto meno, in questo modo, ha dato prova di essere veramente molto attento possibile, neppure troppi chilo- ai “valori” e di volersi adoperare per snellire significativamente la burocrazia facen- metri di distanza: il caustico po- do coincidere decisori e beneficiari dell’intervento pubblico (che, per inciso, aveva eta Marziale, a sua volta cliente, come finalità, specificatamente, l’aiuto all’occupazione femminile e precaria). descriveva nel I secolo d. C. le (gianluigi.petruccio@giornalelucano.it) stancanti corse mattutine dei colleghi che svolgevano, da una bliche. E anche una contro- bo del “dare-per-ricevere”. parte all’altra della città, una partita più tangibile. «Proba- delle loro attività principali, la bilmente la compravendita Latifondi. Ancora alla fine “salutatio matutina”. I clientes, di voti era alla base del rap- dell’800, quando iniziò la lotta infatti, dovevano raccogliersi porto che Giulio Cesare ave- politica per la guida dei Comuni all’alba davanti alla casa del pa- va con i suoi clientes» dice e per l’elezione dei deputati alla trono, in attesa di dargli il buon- clientes c’erano nobili spiantati, Caciagli. Lo storico greco Plutar- Camera, in buona parte delle giorno e presentargli le loro ri- letterati e poveracci, ma anche co aveva notato che quello era il campagne italiane i contadini chieste. Svegliarsi presto non chi aveva un lavoro ne approfit- metodo più facile di far carriera ottenevano i favori e la pro- serviva a niente: come al pronto tava per arrotondare le entrate. in politica. tezione dei grandi proprietari soccorso, l’ordine di arrivo non «La maggior parte dei plebei Poi, la situazione non miglio- terrieri in cambio di voti. «Dopo contava, perché il “codice rosso” era cliente dei patrizi, per scelta rò: nel Medioevo i clientes lascia- che la riforma agraria distrusse, spettava ai clienti di classe so- volontaria: era normale nell’or- rono il posto ai vassalli «in un a metà del ‘900, il potere dei la- ciale più elevata. ganizzazione politica e sociale gigantesco sistema clientelare di tifondisti, il clientelismo assun- romana, che si mantenne anche obblighi e fedeltà, di prestazioni se nuove forme e divenne uno Cestino. A tutti, comunque, durante il principato di Augusto e ricompense in quasi tutta l’Eu- strumento in mano al partito al era consegnata la sportula, un e all’inizio dell’Impero» afferma ropa» ricorda Caciagli. Ma se il governo a Roma e in buona par- cestino riempito con cibo, regali Caciagli. grande signore laico si affermava te del Sud: la Democrazia Cri- e, all’occorrenza, qualche mo- Ma il patrono cosa ci guada- su tutta la popolazione grazie stiana» dice Caciagli. Poi, altri neta. Di questo libero esercizio gnava? La conferma del proprio alla ricchezza e al sostegno di ne hanno raccolto l’eredità. di ruffianeria, i Romani fecero potere, sottolineato dal codazzo clientele armate, neppure gli ec- «Oggi, il partito, il singolo un vero e proprio lavoro: tra i che lo seguiva nelle uscite pub- clesiastici erano immuni al mor- politico (che diviene, per i voti spazio pubblicitario
  • 3. dal 17 al 30 aprile 2010 5 scrivi@giornalelucano.it • 0971 444 976 L’altra faccia dei favori che controlla, un alleato ambìto stema dà vantaggi illusori e che condizioni perché prosperi una effettive e assenza di “salvatag- da molti partiti), talvolta il sin- è meglio un politico che ottenga comunità civile in grado di as- gi” per chi sgarra» spiega Miche- dacato e la burocrazia, possono una Tac in più per tutti (elimi- sicurare giustizia. «Magari con le Salvati, docente di Economia essere i nuovi patroni, perché nando le code e creando una una versione severa del regio- politica all’Università di Milano. possono distribuire le risorse società più ricca ed efficiente) nalismo, con forti meccanismi Altrimenti, continueremo a ri- pubbliche in quantità». di uno che fa dribblare la coda di controllo sulla qualità della metterci tutti. solo ai suoi favoriti. E allo Sta- spesa pubblica e sull’efficienza Autoritari. Come nell’anti- to spetta il compito di creare le amministrativa, con sanzioni [Maria Leonarda Leone] chità, potenti e poveri sono legati da vincoli di protezione e dipenden- za, ma con una differen- za: ormai il clientelismo è diventato quasi solo elettorale e i favori av- vengono tra il politico (che usa mezzi pubblici per pagare i suoi clienti) e il cittadino che gli dà il voto. È il “voto di scam- bio”: un reato penale nel nostro Paese. Posti di lavoro, licenze, fondi, promozioni, sono la con- tropartita. E dai favori si arriva facilmente al favoritismo e alla racco- mandazione: non quella basata sulla conoscen- za, ma quella ottenuta con favori, a vantaggio di perfetti estranei. «La raccomandazione si è diffusa con l’avvento dei partiti di massa e si è gio- vata dell’enorme espan- sione della spesa pubbli- ca degli ultimi decenni. Non è un fenomeno da liquidare come tipico di una società arretrata e destinato a scompari- re» scrive l’antropologa Dorothy Louise Zinn. E non è un fenomeno solo italiano. Negli Stati autoritari il clientelismo è uno degli strumenti più usati per ottenere il consenso senza ricorrere alla forza. E in alcune fasi storiche, nelle società più arretrate, può diven- tare perfino strumento per far partecipare la popolazione alla vita del Paese. Oggi però sempre più spesso finisce per fa- vorire soprattutto la ma- fia che, potendo contare su utili pacchetti di voti, riesce facilmente a inse- rirsi in questo sistema di potere. Illusioni. Come su- perare il clientelismo? Capendo che questo si-