Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Piano aria regione sicilia copiato dal piano veneto dal dr anza 9916 2011 doc...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
FASCICOLO PIANO ARIA REGIONE SICILIA GUIDA ALLA LETTURA COLLAGE COMPRESOPino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
Allegati carta climatica piano aria sicilia capitolo 2 pag 91 104 106 109 ...Pino Ciampolillo
Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/2013/11/siracusa-imprese-preoccupate-dellesame.html
Piano aria sicilia capitolo 2 pag 120 a 157 righe copiate da piano veneto 212...Pino Ciampolillo
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Piano aria sicilia capitolo 1 prog plurin sinanet agenda 21 Pino Ciampolillo
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Piano aria regione sicilia copiato dal piano veneto dal dr anza 9916 2011 doc...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
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Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
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Allegati carta climatica piano aria sicilia capitolo 2 pag 91 104 106 109 ...Pino Ciampolillo
Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
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Piano aria sicilia capitolo 2 pag 120 a 157 righe copiate da piano veneto 212...Pino Ciampolillo
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Piano aria sicilia capitolo 1 prog plurin sinanet agenda 21 Pino Ciampolillo
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Berlusconi sentenza ruby mora fede bunga bunga fiorillo minetti Pino Ciampolillo
"Sesso con Ruby in cambio di denaro":
ecco perché Berlusconi fu condannato
Sette anni di carcere all'ex premier per concussione e prostituzione minorile. Il presidente del collegio: i cronisti non sono legittimati a prendere visione delle motivazioni. La ragazza era minorenne all'epoca dei fatti, come il Cavaliere "sapeva", e fu inserita nel "sistema prostitutivo di Arcore"
Continua su……
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/blog-post_21.html
Tar roma si pronuncia sulla liceita' dello scioglimento del consiglio comunal...Pino Ciampolillo
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
- “I collegamenti degli amministratori comunali con le cosche dominanti del reggino, accertati grazie alle operazioni di polizia giudiziaria sopra menzionate, sono un esempio della aggressione della mafia al livello istituzionale più alto del governo cittadino”;
-“In quasi tutte le ripartizioni burocratiche … è stata rilevata una traccia indelebile di collegamento con le cosche locali”, “in molti servizi … la presenza incombente e pervasiva delle famiglie mafiose del territorio”;
- “A fronte di tale generalizzata e opprimente presenza, l’Amministrazione non è risultata avere alcuna iniziativa utile e concreta di contrasto, non avendo prodotto alcun atto di seria opposizione al fenomeno criminale”.
Di talchè, secondo l’Autorità prefettizia, è “chiaro” che la situazione descritta “rientra … nei dettami di cui all’art. 143 del D.Lgs. n. 267/2000, come modificato dall’art. 2 – comma 30 – della legge 15.7.2009, n. 94, rinvenendosi quegli elementi <> di condizionamento criminale previsti dalla legge”.
La proposta riferisce come tale situazione sia stata, tra altro, oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica in seguito al decesso del responsabile del settore finanze e tributi, per l'accertamento di eventuali responsabilità connesse all'asserita dolosa alterazione di dati contabili e di bilancio, relativamente al periodo 2008-2010…………….
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/06/isola-delle-femmine-gli-ex.html
Ciampolillo nel dire “probabili ipotesi di truffa”, insomma, ancora una volta si è mantenuto nell’ambito della prudenza, dicendo egli le cose che pensa ma rinviando alla magistratura, il definitivo accertamento dei fatti e, se del caso, la punizione e la censura degli autori. Ed infatti conclude: <<...>>.
Chi altri se non la magistratura inquirente e quella contabile avrebbe potuto indagare ed accertare la verità sull’ operato dell’ Anzà e dei suoi collaboratori?
Ed infatti la citata sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Palermo (Messina c/ Anzà) ha comunque accertato e dichiarato in modo definitivo che non vi è stata diffamazione ai danni del dott. Anzà per avere il dirigente regionale di Legambiente Messina Giuseppe, ed altri, affermato che il Piano regionale della Sicilia era "copiato" dal piano della regione veneta, essendo stati anche inseriti al suo interno dati relativi al territorio della pianura padana o comunque evidentemente non relative alla Sicilia (affermazioni diffuse in forma di conferenza stampa in data 21 novembre 2007 riportate successivamente da articoli della stampa anche nazionale e che hanno avuto risonanza nelle emittenti televisive). E poiché tali affermazioni non avevano carattere diffamatorio le conseguenti ed aspre contumelie scagliate dall’ Anzà hanno avuto solo l'effetto di far condannare lui stesso al risarcimento per il danno alla reputazione in favore del Messina Giuseppe.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Le motivazione nella sentenza di condanna, di francesco bruno, per l’omicidio...Pino Ciampolillo
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
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Berlusconi sentenza ruby mora fede bunga bunga fiorillo minetti Pino Ciampolillo
"Sesso con Ruby in cambio di denaro":
ecco perché Berlusconi fu condannato
Sette anni di carcere all'ex premier per concussione e prostituzione minorile. Il presidente del collegio: i cronisti non sono legittimati a prendere visione delle motivazioni. La ragazza era minorenne all'epoca dei fatti, come il Cavaliere "sapeva", e fu inserita nel "sistema prostitutivo di Arcore"
Continua su……
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Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
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Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Allegati piano aria sicilia capitolo 1 agenda 21 pa sinanet turismo in sici...Pino Ciampolillo
Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/2013/11/siracusa-imprese-preoccupate-dellesame.html
Copia di convenzione piano- aria- sicilia-2007-al-capitolo-7-alla-pag-220-co...Pino Ciampolillo
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
CONTINUA SU……..
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/termovalorizzatori-in-sicilia-gli.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE ISOLA DURANTE D'ARPA BONUSO 17.pdfPino Ciampolillo
Munnezza sparsa in giro in ogni angolo del paese
Per noi queste piccole e grandi discariche a cielo aperto è tranquillizzante, ci dà modo di non andare in “astinenza”.
Al mattino ci svegliamo e scendiamo in paese è bello munnezza dappertutto, camminiamo sui marciapiedi giocando a scansare sacchetti di munnezza abban donati è un po’ come nei versi della canzone di Gaber l’uomo che cerca di scansare ,saltellando, le righe della pavimentazione.
A volte passeggiando mi distraggo ed ecco che do una testata al sacchetto che penzola dalla corda del balcone.
Che bello anche oggi sono “coperto”.
Nel rileggere le dichiarazioni del Sindaco di Palermo che la mafia fa affari anche sulla munnezza.
Mi viene da pensare:la mafia fa affari sulla droga, come fa affari sulla munnezza!!!!!
Questo ci rassicura di sicuro non andremo mai in “astinenza”
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
PIANO ARIA REGIONE SIILIA CAPITOLO 1 DA PAG 9 A 29 COPIATO DAL PIANO VENETO D...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
Allegato 1a 2007 sentenza tar palermo 1156 19 aprile respinge ricorso italcem...Pino Ciampolillo
SENATORE SODANO NO AL PETCOKE ALLA ITALCEMENTI
Isola delle Femmine Novembre 2007
Il senatore Sodano Presidente della Commissione Ambiente del Senato interviene con una interrogazione del Comitato Cittadino Isola Pulita, sull'uso da parte della Italcementi del combutibile pet-coke.
L'impianto della Italcementi spa non è mai stato sottoposto a valutazione d'impatto ambientale, ciò risulta da quanto affermato dall’ARTA con provvedimento n.10741 del 09/02/2007,laddove si rilevava che “…. o che l'impianto, realizzato negli anni 60, non è mai stato sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale” .
La stessa controinteressato in data 3-11-06 secondo le previsioni del D.lgs 152/06 ante riforma intervenuta con il d.lgs 4/08, aveva prodotto uno studio d'impatto ambientale previsto nella procedura di V.I.A.
Orbene nessun seguito è stato dato a tale studio e la stessa procedura VIA non risulta essersi mai conclusa, infatti nella Conferenza di servizi tenutasi in data 21-11-2007 la stessa amministrazione rilevava che il procedimento non poteva essere concluso dato che la procedura VIA non era ancora terminata .
Ciò viola le norme che disciplinavano tale procedimento prima della riforma posta in esser con il D.lgs4/08, ma viola anche le nuove norme introdotte dal predetto decreto legislativo e disciplinanti la valutazione d'impatto ambientale. Infatti, nell'uno e nell'altro caso, è previsto il coinvolgimento del pubblico tramite la pubblicazione dell'istanza e del progetto ai fini della sua partecipazione al procedimento (artt.28 e 29 d.lgs 152/06 ante riforma ed artt. 24 post riforma introdotta dal d.lgs 4/08), ed in tal caso l'istanza ed i relativi progetti presentati il 3-11-2006 non sono mai stati portati a conoscenza del pubblico.
Inoltre, nessun provvedimento espresso in ordine alla VIA è stato ancora adottato, o comunque comunicato ai soggetti interessati, così come previsto dall'art. 31 d.lgs 152/06 ante riforma e 25 e 26 post riforma.
In conclusione il provvedimento oggi impugnato è palesemente illegittimo sia alla luce del d.lgs 152/06 ante riforma che post riforma. E' contrario all'art.34 del d.lgs 152/06 ante riforma che prevedeva la possibilità che il procedimento per l'AIA integrasse quello per ottenere anche la VIA, poiché il procedimento VIA non si è mai concluso; E' altresì contrario alla previsione di cui all'art.26.4 del novellato d.lgs 152/06, secondo cui la Valutazione d'impatto ambientale incorpori/sostituisca anche l'Autorizzazione integrata Ambientale, poiché nessun esplicito provvedimento di valutazione d'impatto ambientale è stato mai emesso.
Comitato Cittadino Isola Pulita
http://isolapulita.blogspot.it
Anza' salvatore condannato per diffamazione ex dirigente regionalePino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di ONU piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato delle Nazioni Unite per di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al pianoforte SI Legge di Comunità Montane argini fi Fiumi e Canali Intero teritorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di u piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Berlusconi sentenza ruby mora fede bunga bunga fiorillo minetti Pino Ciampolillo
"Sesso con Ruby in cambio di denaro":
ecco perché Berlusconi fu condannato
Sette anni di carcere all'ex premier per concussione e prostituzione minorile. Il presidente del collegio: i cronisti non sono legittimati a prendere visione delle motivazioni. La ragazza era minorenne all'epoca dei fatti, come il Cavaliere "sapeva", e fu inserita nel "sistema prostitutivo di Arcore"
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http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/blog-post_21.html
Tar roma si pronuncia sulla liceita' dello scioglimento del consiglio comunal...Pino Ciampolillo
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
- “I collegamenti degli amministratori comunali con le cosche dominanti del reggino, accertati grazie alle operazioni di polizia giudiziaria sopra menzionate, sono un esempio della aggressione della mafia al livello istituzionale più alto del governo cittadino”;
-“In quasi tutte le ripartizioni burocratiche … è stata rilevata una traccia indelebile di collegamento con le cosche locali”, “in molti servizi … la presenza incombente e pervasiva delle famiglie mafiose del territorio”;
- “A fronte di tale generalizzata e opprimente presenza, l’Amministrazione non è risultata avere alcuna iniziativa utile e concreta di contrasto, non avendo prodotto alcun atto di seria opposizione al fenomeno criminale”.
Di talchè, secondo l’Autorità prefettizia, è “chiaro” che la situazione descritta “rientra … nei dettami di cui all’art. 143 del D.Lgs. n. 267/2000, come modificato dall’art. 2 – comma 30 – della legge 15.7.2009, n. 94, rinvenendosi quegli elementi <> di condizionamento criminale previsti dalla legge”.
La proposta riferisce come tale situazione sia stata, tra altro, oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica in seguito al decesso del responsabile del settore finanze e tributi, per l'accertamento di eventuali responsabilità connesse all'asserita dolosa alterazione di dati contabili e di bilancio, relativamente al periodo 2008-2010…………….
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/06/isola-delle-femmine-gli-ex.html
Ciampolillo nel dire “probabili ipotesi di truffa”, insomma, ancora una volta si è mantenuto nell’ambito della prudenza, dicendo egli le cose che pensa ma rinviando alla magistratura, il definitivo accertamento dei fatti e, se del caso, la punizione e la censura degli autori. Ed infatti conclude: <<...>>.
Chi altri se non la magistratura inquirente e quella contabile avrebbe potuto indagare ed accertare la verità sull’ operato dell’ Anzà e dei suoi collaboratori?
Ed infatti la citata sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Palermo (Messina c/ Anzà) ha comunque accertato e dichiarato in modo definitivo che non vi è stata diffamazione ai danni del dott. Anzà per avere il dirigente regionale di Legambiente Messina Giuseppe, ed altri, affermato che il Piano regionale della Sicilia era "copiato" dal piano della regione veneta, essendo stati anche inseriti al suo interno dati relativi al territorio della pianura padana o comunque evidentemente non relative alla Sicilia (affermazioni diffuse in forma di conferenza stampa in data 21 novembre 2007 riportate successivamente da articoli della stampa anche nazionale e che hanno avuto risonanza nelle emittenti televisive). E poiché tali affermazioni non avevano carattere diffamatorio le conseguenti ed aspre contumelie scagliate dall’ Anzà hanno avuto solo l'effetto di far condannare lui stesso al risarcimento per il danno alla reputazione in favore del Messina Giuseppe.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Le motivazione nella sentenza di condanna, di francesco bruno, per l’omicidio...Pino Ciampolillo
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
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Berlusconi sentenza ruby mora fede bunga bunga fiorillo minetti Pino Ciampolillo
"Sesso con Ruby in cambio di denaro":
ecco perché Berlusconi fu condannato
Sette anni di carcere all'ex premier per concussione e prostituzione minorile. Il presidente del collegio: i cronisti non sono legittimati a prendere visione delle motivazioni. La ragazza era minorenne all'epoca dei fatti, come il Cavaliere "sapeva", e fu inserita nel "sistema prostitutivo di Arcore"
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Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
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Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Allegati piano aria sicilia capitolo 1 agenda 21 pa sinanet turismo in sici...Pino Ciampolillo
Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
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Copia di convenzione piano- aria- sicilia-2007-al-capitolo-7-alla-pag-220-co...Pino Ciampolillo
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
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Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
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SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE ISOLA DURANTE D'ARPA BONUSO 17.pdfPino Ciampolillo
Munnezza sparsa in giro in ogni angolo del paese
Per noi queste piccole e grandi discariche a cielo aperto è tranquillizzante, ci dà modo di non andare in “astinenza”.
Al mattino ci svegliamo e scendiamo in paese è bello munnezza dappertutto, camminiamo sui marciapiedi giocando a scansare sacchetti di munnezza abban donati è un po’ come nei versi della canzone di Gaber l’uomo che cerca di scansare ,saltellando, le righe della pavimentazione.
A volte passeggiando mi distraggo ed ecco che do una testata al sacchetto che penzola dalla corda del balcone.
Che bello anche oggi sono “coperto”.
Nel rileggere le dichiarazioni del Sindaco di Palermo che la mafia fa affari anche sulla munnezza.
Mi viene da pensare:la mafia fa affari sulla droga, come fa affari sulla munnezza!!!!!
Questo ci rassicura di sicuro non andremo mai in “astinenza”
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
PIANO ARIA REGIONE SIILIA CAPITOLO 1 DA PAG 9 A 29 COPIATO DAL PIANO VENETO D...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
Allegato 1a 2007 sentenza tar palermo 1156 19 aprile respinge ricorso italcem...Pino Ciampolillo
SENATORE SODANO NO AL PETCOKE ALLA ITALCEMENTI
Isola delle Femmine Novembre 2007
Il senatore Sodano Presidente della Commissione Ambiente del Senato interviene con una interrogazione del Comitato Cittadino Isola Pulita, sull'uso da parte della Italcementi del combutibile pet-coke.
L'impianto della Italcementi spa non è mai stato sottoposto a valutazione d'impatto ambientale, ciò risulta da quanto affermato dall’ARTA con provvedimento n.10741 del 09/02/2007,laddove si rilevava che “…. o che l'impianto, realizzato negli anni 60, non è mai stato sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale” .
La stessa controinteressato in data 3-11-06 secondo le previsioni del D.lgs 152/06 ante riforma intervenuta con il d.lgs 4/08, aveva prodotto uno studio d'impatto ambientale previsto nella procedura di V.I.A.
Orbene nessun seguito è stato dato a tale studio e la stessa procedura VIA non risulta essersi mai conclusa, infatti nella Conferenza di servizi tenutasi in data 21-11-2007 la stessa amministrazione rilevava che il procedimento non poteva essere concluso dato che la procedura VIA non era ancora terminata .
Ciò viola le norme che disciplinavano tale procedimento prima della riforma posta in esser con il D.lgs4/08, ma viola anche le nuove norme introdotte dal predetto decreto legislativo e disciplinanti la valutazione d'impatto ambientale. Infatti, nell'uno e nell'altro caso, è previsto il coinvolgimento del pubblico tramite la pubblicazione dell'istanza e del progetto ai fini della sua partecipazione al procedimento (artt.28 e 29 d.lgs 152/06 ante riforma ed artt. 24 post riforma introdotta dal d.lgs 4/08), ed in tal caso l'istanza ed i relativi progetti presentati il 3-11-2006 non sono mai stati portati a conoscenza del pubblico.
Inoltre, nessun provvedimento espresso in ordine alla VIA è stato ancora adottato, o comunque comunicato ai soggetti interessati, così come previsto dall'art. 31 d.lgs 152/06 ante riforma e 25 e 26 post riforma.
In conclusione il provvedimento oggi impugnato è palesemente illegittimo sia alla luce del d.lgs 152/06 ante riforma che post riforma. E' contrario all'art.34 del d.lgs 152/06 ante riforma che prevedeva la possibilità che il procedimento per l'AIA integrasse quello per ottenere anche la VIA, poiché il procedimento VIA non si è mai concluso; E' altresì contrario alla previsione di cui all'art.26.4 del novellato d.lgs 152/06, secondo cui la Valutazione d'impatto ambientale incorpori/sostituisca anche l'Autorizzazione integrata Ambientale, poiché nessun esplicito provvedimento di valutazione d'impatto ambientale è stato mai emesso.
Comitato Cittadino Isola Pulita
http://isolapulita.blogspot.it
Anza' salvatore condannato per diffamazione ex dirigente regionalePino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di ONU piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato delle Nazioni Unite per di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al pianoforte SI Legge di Comunità Montane argini fi Fiumi e Canali Intero teritorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di u piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
1. Il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità
dell’aria ambiente della Regione Siciliana: aspetti generali, di merito e
quantitativi circa la copiatura dal Piano di Risanamento della Qualità
dell’Aria della Regione Veneto (anno 2000) e da altre fonti
documentali
Alcuni aspetti generali e di merito
Il Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della
Regione Siciliana, approvato con il D.A. n. 176/GAB del 9 agosto 2007 e che costituisce “piano di
settore del Piano regionale di tutela e risanamento ambientale”, risulta frutto di un collage di
capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti (rectius, copiati) da pubblicazioni già edite da altri
Enti ed Amministrazioni.
Non sarebbe neppure il caso di ricordare che nella redazione di un qualsiasi documento
pubblico, quando si riportano testualmente frasi o brani di altro autore, è regola generale, non solo
per ovvi motivi di correttezza deontologica e professionale, l’uso di forme di evidenziazione, quali
la virgolettatura, il carattere corsivo, ecc., accompagnate dalla citazione in maniera puntuale e
precisa della fonte originale da cui si è attinto.
Nel caso in oggetto gli autori hanno presentato il Piano nella forma di un documento originale,
corredato sì della consueta sezione di riferimenti bibliografici, ma come se il contenuto fosse il
frutto ex novo del proprio personale contributo elaborativo, quando invece si è in presenza di un
mero “assemblaggio”, operato con un “copia e incolla”, di porzioni di documenti di varia estrazione
e provenienza, alcuni dei quali persino di scarsa attinenza e molti altri anche temporalmente
superati.
Gli autori hanno utilizzato come “mirror” il Piano Regionale di Tutela e Risanamento della
Regione Veneto, datato anno 2000 e cioè “vecchio” di 7 anni, con ovvie e disastrose conseguenze
derivanti principalmente dal divario temporale tra i due documenti, dalle differenti caratteristiche
ambientali e dal diverso assetto amministrativo delle due Regioni, nonché dalla non conoscenza,
giusto il caso, che il Piano del Veneto era stato già bocciato dalla Comunità Europea (vedasi,
ALLEGATO 1, l’interrogazione presentata il 2 maggio 2006 al Consiglio Regionale del Veneto dal
consigliere regionale verde Gianfranco Bettin).
Del tutto inconsistente appare la pretesa giustificazione della parte accusante secondo cui la
“comunanza” di porzioni di testo – a dire il vero di notevole entità, come si dimostrerà appresso –
2. tra il documento “siciliano” e quello “veneto” consistente nell’identicità della sequenza e dei titoli
dei capitoli e dei paragrafi è stata una scelta obbligata dal dover rispettare lo schema riportato nel
DM n. 261 dell’ottobre 2002, per almeno due evidenti motivi:
1) lo schema del citato DM si rivela solo una traccia esemplificativa per la redazione dei
Piani e non certamente un obbligo da rispettare, in quanto, altrimenti, ci sarebbe stato un
espresso richiamo; in ogni caso, per fugare ogni possibile dubbio è sufficiente rifarsi alla
lettura degli indici dei Piani redatti dalle altre Regioni, laddove la traccia ministeriale è
stata sviluppata in vari casi in modo autonomo ed originale nella strutturazione dei
documenti, ma, soprattutto, laddove non si riscontrano anomale “comunanze” tra Piani
(ALLEGATO 2);
2) quel che emerge in tutta e preoccupante evidenza non è tanto che i titoli dei capitoli e dei
paragrafi del Piano siciliano e del Piano veneto risultano uguali, quanto, piuttosto, che ad
essere identici sono in porzioni più o meno estese i loro contenuti.
In particolare, per rendere più facile la lettura comparativa dei due testi riguardo alle parti
in comune alla lettera si è provveduto a fornire copia degli stessi in cui :
Le parti che si sono evidenziate in giallo risultano testualmente identiche nei due Piani,
laddove gli “autori” siciliani si sono limitati alla semplice sostituzione di parole del tipo
“Veneto” , “ARPAV” , ecc., con “Sicilia”, “ARPA”, ecc.;
Le parti che si sono evidenziate in rosso, oltre ad essere in comune, segnalano anche
macroscopiche incongruenze determinatesi con la trasposizione testuale dal Piano Veneto a
quello Siciliano. Per brevità, qui di seguito si citano solo alcune tra le più eclatanti, mentre
per le altre si rimanda alla lettura del testo:
a) parecchie Direttive Comunitarie e normative nazionali, all’epoca della redazione del
Piano Veneto (anno 2000) riportate in via di emanazione o vigenti, sono riferite come
tali pure al 2007, nonostante esse siano state nel frattempo emanate, recepite e persino
abrogate da altre successivamente intervenute;
b) documenti (p.e. il bollettino COP, il DOCUP, ecc.) che si riferiscono a strutture,
attività ed atti di programmazione della Regione Veneto sono inseriti come se in realtà
fossero e facessero parte del contesto siciliano;
c) caratteristiche e condizioni ambientali proprie del Veneto, (p.e. “il bacino aerologico
padano”, ”limitazione degli orari di riscaldamento degli impianti termici civili”,
“l’intero territorio pianeggiante”, le “comunità montane”, queste ultime, per inciso,
abolite in Sicilia da quasi 20 anni, ecc.) figurano nella descrizione di quelle siciliane;
3. d) tra le misure da adottare per il decongestionamento del traffico urbano da e verso i
centri storici è prevista la realizzazione di “percorsi ciclabili protetti…utilizzando gli
argini di fiumi e canali” (salvo a creare – ci si permetta la battuta - prima i fiumi ed i
canali da immettere nei centri storici dei Comuni siciliani !);
e) l’assetto amministrativo di regione a statuto ordinario del Veneto appare avere
sostituito le prerogative dello statuto speciale della Regione Siciliana (p.e. si fa
riferimento al Consiglio Regionale al posto dell’Assemblea Regionale, a competenze
della Giunta Regionale al posto di quelle dell’Assessore al ramo, ecc.);
Gli “autori” non si sono astenuti neppure dal copiare la “Bibliografia” (presa pressoché per
intero dall’Annuario Arpa del 2005) ed il “Glossario”, tanto che in quest’ultimo vengono
riportati acronimi e sigle di organismi, strutture e documenti inesistenti in Sicilia (CISComitato di Indirizzo e Sorveglianza, DOCUP- Documento Unico di Programmazione
2000-2006 della Regione Veneto, SFMR-Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale,
TTZ-Tavoli Tecnici Zonali) e, di contro, non vengono inclusi acronimi e sigle citati nel
testo siciliano (TOFP-Tropospheric Ozone Forming Potentials, PGTL-Piano Generale dei
Trasporti e della Logistica, ecc.);
Alla luce di quanto sopra, appare evidente che le parti suddette non siano state neppure
riviste dagli “autori”, anche considerato che risultano presenti gli stessi refusi del documento
del Veneto e, soprattutto, perché al cap. 1, § 1.6, sotto § 1.6.1, pag. 26, dopo l’ultimo
capoverso che recita “Per una trattazione di maggiore dettaglio sulla normativa inerente la
qualità dell’aria e le emissioni in atmosfera si rimanda al Cap. 4” è stato “dimenticato” il
link
http://serviziregionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm, che è giusto il
collegamento (interno) web al cap. 4 del Piano del Veneto. Per accedere dall’esterno al
capitolo basta anteporre www. all’indirizzo sopra riportato <servizigenerali.org/…. >;
Le parti che sono state riquadrate in vari bordi colorati. risultano “prelevate”
integralmente, con lo stesso sistema del “copia ed incolla”, da varie pubblicazioni
(ALLEGATO n. 3) quali, per citarne alcune, : a) Annuari ARPA, capitolo “Atmosfera”
(2004, 2005, 2006, ecc.), b) Relazione sullo stato dell’ambiente della città di Palermo (2006,
Agenda 21), c) Carta climatica ed atlante climatologico della Sicilia, ecc., che gli “autori”
riportano tra le fonti bibliografiche o i documenti di riferimento. Come già detto, tuttavia,
non si è in presenza di spunti o di citazioni bibliografiche, ma di un vero e proprio copiato
di interi brani e capitoli. Altre parti, ancora, risultano “prelevate” persino da tesi di laurea di
Istituti Universitari non siciliani come anche da siti web di facile reperimento, che però non
figurano tra le fonti indicate.
4. Alcuni Progetti da attuarsi in regime di convenzione, elaborati già negli anni passati da
Istituti Universitari e proposti all’Assessorato Territorio e Ambiente al fine di fornire
“Attività di supporto tecnico-scientifico” per la “redazione” del Piano, risultano inseriti, pur
rimasti del tutto invariati i soggetti proponenti ed il contenuto della proposta, non già per le
finalità originarie, bensì per la “revisione” e l’attuazione del Piano stesso. I soggetti
proponenti, che figurano tra gli “autori” del Piano, si sono limitati a ritoccare il titolo del
Progetto, sostituendo la parola “redazione”
con “revisione” (ALLEGATI n. 4-6). Per
qualche altro Progetto non si è persino ritenuto di cambiare il titolo. Inoltre, fanno parte
dell’elenco dei Progetti - non si comprende a quale titolo e finalità - un Progetto della
Regione Lombardia, corredato di tanto di stralcio di Decreto di approvazione del 2004 e di
citazione di varie Delibere della Giunta lombarda, un Progetto messo sulla carta dal Comune
di Palermo nel 2006 ed abortito già all’epoca ed un presunto Progetto “Analisi della
Climatologia Urbana e Qualità del Clima”, presunto nel senso che non è dato a comprendere
di cosa effettivamente si tratti, dato che si limita ad una sintetica spiegazione delle modalità
e dei criteri per classificare i climi della terra. Insomma, brani inseriti integralmente, tout
court, e nulla più.
Se c’è un capitolo che più di altri lascia esterrefatti per via del livello di copiatura
pedissequa ed acritica mostrato dagli autori questo è probabilmente il sesto. Il capitolo,
trasposto tal quale, parola per parola, da quello del Piano del Veneto, riporta “Le azioni del
Piano”, ossia gli interventi e le misure da adottare per contenere e contrastare i fenomeni di
inquinamento sul territorio siciliano ed avviare le opere di risanamento. Il risultato è che ne
scaturisce un pot-pourri di dati siciliani e soluzioni venete.
Tra le innumerevoli perplessità, a chi legge non può non sorgere una ovvia domanda: dove
sono, nel Piano, gli impianti industriali della Regione ? Dove sono i Petrolchimici, le
Centrali Termoelettriche, i Cementifici, la Distilleria più grande d’Europa, ecc. per finire
agli impianti di minori dimensione ed impatto sulla qualità dell’aria ?
Orbene, all’esame dei fatti, il Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità
dell’aria ambiente della Regione Siciliana possiede tutti i connotati antitetici per essere definito tale,
tanto meno quello di avere una qualche attinenza con i prerequisiti di un documento di
programmazione e pianificazione in materia di tutela e risanamento della qualità dell’aria, monco
qual è degli elementi fondamentali e costitutivi, ad iniziare dall’inventario delle emissioni, dalla
modellistica e, ovviamente, degli strumenti finanziari e delle risorse economiche (se si eccettuano i
500.000 euro che i Comuni siciliani dovrebbero stanziare, secondo gli “autori”, dal proprio bilancio
5. per le piste ciclabili lungo gli ipotetici e fantasiosi canali ed argini dei fiumi che si immettono nei
loro centri storici).
Ma – ci sarebbe da chiedersi e da chiedere - il Bilancio regionale e, soprattutto, quello dei Comuni
ne erano a conoscenza?
Il 12 marzo 2008, cioè a 7 mesi di distanza dall’approvazione del Piano, l’Assessore pro
tempore del Territorio e dell’Ambiente emanava il D.A. n. 43/GAB (ALLEGATO n. 7) con il quale
si apportavano correzioni ad alcune di quelle parti del Piano definite “refusi” e frutto di “errori
materiali non sostanziali”. Ben prima, ma senza alcun atto formale o correzione ufficiale, era stato
fatto sparire alla chetichella dal testo del Piano pubblicato nel sito dell’Assessorato il link al Piano
della
Regione
Veneto
http://serviziregionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm,
maldestramente dimenticato al § 1.6.1, pag. 26.
In realtà, per quanto riguarda i cosiddetti “refusi” si tratta di quei refusi irrilevanti citati nella
conferenza stampa di Legambiente del 21 novembre del 2007 al solo scopo di evidenziare che dal
“copia e incolla” del Piano veneto non si erano salvati neppure gli errori di battitura… del testo
veneto; per quanto riguarda i cosiddetti “errori materiali non sostanziali” resta incomprensibile
come e perché si possa arrivare a definire tali i riferimenti al “sistema aerologico padano”, alle
“piste ciclabili sugli argini di fiumi e canali”, alle limitazioni temporali di accensione del
riscaldamento domestico e ad altre risibilità del genere nel contesto siciliano, frutto anch’essi del
“copia e incolla” cieco ed indiscriminato.
Peraltro, le correzioni riguardano solo una piccola parte delle strafalcionerie messe
sinteticamente in evidenza nella citata conferenza stampa di Legambiente, non risultando prese in
considerazione tante altre parti di cui non era stata fatta esplicita menzione.
In definitiva, nel copia e incolla, i refusi da “refusi veneti” sono diventati “refusi siciliani”
e gli autori siciliani, con il citato D.A. n. 43, dopo 7 mesi li hanno corretti facendoli comparire come
propri errori di stampa.
Su questo aspetto specifico si rimanda al paragrafo “L’italiano stravolto dal Piano di
coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della Regione Siciliano”
Un’ultima chiosa : soltanto il 29/04/2009, il Capo di Gabinetto dell’Assessore pro tempore
era costretto a comunicare (ALLEGATO n. 8), con malcelato imbarazzo, che la Commissione
ispettiva assessoriale, appositamente costituita per far luce sui fatti “non aveva reso alcuna
relazione conclusiva”.
Un’affermazione criptica per cercare di stendere il velo su una vicenda insostenibile ed
indifendibile.
6. Rassegna stampa di copiature di rilievo nazionale ed internazionale e
di sentenze
In Germania chi sbaglia paga, e in fretta, specie se siede al vertice politico, e non conta quanto
stretti siano i suoi rapporti col capo dell’esecutivo.
In Sicilia, evidentemente, come dimostra la presente causa, la realtà è abbastanza diversa.
Come riportato dal quotidiano La Repubblica del 9 febbraio 2013 il ministro dell’Istruzione e
della Ricerca tedesco, Annette Schavan, si dimetteva dall’incarico dopo l’accusa di aver copiato
brani della sua tesi di dottorato ben 33 anni prima.
Già in precedenza – fonte sempre La Repubblica del 18 febbraio 2011 - una vicenda simile
aveva interessato un altro ministro tedesco, Karl Theodor zu Guttenberg, titolare del dicastero della
Difesa, accusato dall’Università di Bayreuth di avere attinto 76 pagine delle 475 della tesi di
dottorato in giurisprudenza da altre pubblicazioni senza che le stesse fossero state espressamente
indicate nei modi consoni.
Non è da meno il caso (La Repubblica del 2 aprile 2012) che ha travolto in Ungheria il Capo
dello Stato Pàl Schmitt, costretto a dimettersi per avere copiato, nel 1992, quasi tutta la tesi di
laurea sulla storia dei giochi olimpici dal lavoro di un esperto bulgaro, il dottor Georgiev.
Nella rassegna stampa che si allega non mancano neppure episodi che sono stati oggetto di
procedimenti giudiziari, valga per tutti la sentenza della terza sezione penale della Cassazione a
proposito di una tesi di laurea di una studentessa che ricalcava in tutto e per tutto quella di un altro
laureando di sei anni prima, avendo uguali il titolo, lo svolgimento e la bibliografia. In sostanza,
evidenziava la Suprema Corte annullando il titolo di laurea, la ragazza aveva fatto un lavoro di
semplice copia ed incolla. I giudici hanno così voluto richiamare l’attenzione alla crescente facilità
di plagiare il lavoro altrui, grazie alla diffusione di internet.
Ed effettivamente, in tema di copiature o presunte ispirazioni o improbabili riferimenti
casuali, ciò che in passato era possibile che emergesse soltanto nel caso di una conoscenza diretta
della fonte originaria, al giorno d’oggi, grazie alla rete ed ai motori di ricerca, da un termine
particolare o da un breve passo di un testo è possibile scoprire la più o meno “originalità” o
“autenticità” dello stesso.
Ormai, visto il dilagare del fenomeno, specie in ambito universitario, le Università di tutto il
mondo stanno correndo ai ripari dichiarando una vera guerra contro chi copia, tramite software
intelligenti che sono in grado di stanare lo scopiazzatore anche se, per esempio, ha cambiato o
spostato alcuni predicati nelle frasi o è ricorso a particolari artifizi.
Da ultimo, si evidenzia anche il caso di un copia ed incolla “esagerato” tra GIP e PM sul quale
è intervenuta la Suprema Corte (sentenza n. 22327, 8 giugno 2012) dichiarando inammissibile il
7. collage, intriso di aspetti del tutto non pertinenti estrapolati dall’istanza del PM o ancora peggio
provenienti da atti d’inchieste diverse, che il GIP aveva traslato nella sua richiesta. Il GIP in
questione nella sua ordinanza, infatti, aveva letteralmente ricopiato, in maniera fra l’altro maldestra,
l’istanza del Pubblico Ministero senza neanche virgolettare interi periodi usati dal PM (in un altro
caso similare il Giornale di Sicilia del 3 gennaio 2012 riportava che il Tribunale del Riesame di
Napoli aveva annullato un arresto predisposto dal GIP del Tribunale del capoluogo campano,
contestando, oltre ad una serie di errori, anche la copiatura maldestra della richiesta della Procura
laddove non aveva neppure sostituito le parole “questo PM” con “questo GIP”).
Giusto in riferimento a questi ultimi esempi, ma anche tutti gli altri riportati nella Rassegna
Stampa appaiono dello stesso tenore, questa difesa ritiene di avere fornito documentazione
perfettamente calzante a dimostrare la fondatezza delle proprie tesi anche nel merito del concetto e
della pratica, questa, ahinoi, sempre più dilagante, di copiatura di documenti altrui, di cui la vicenda
del Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della Regione
Siciliana si è rivelata un esempio clamoroso ed affatto decoroso per la Pubblica Amministrazione.
Ed è sorprendente che la traccia che di fatto ha consentito di comprendere quello che era
successo nella redazione del Piano siciliano l’hanno lasciata, come un’autoconfessione, gli stessi
autori, i quali, senza neppure curarsi di rileggere il testo da loro “assemblato”, hanno dimenticato al
cap. 1, § 1.6, sotto § 1.6.1, pag. 26, dopo l’ultimo capoverso che recita “Per una trattazione di
maggiore dettaglio sulla normativa inerente la qualità dell’aria e le emissioni in atmosfera si
rimanda al Cap. 4” il link http://serviziregionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm, che è
giusto il collegamento (interno) web al cap. 4 del Piano del Veneto.
Da lì a seguire, grazie ai motori di ricerca del web, è stato semplice rintracciare sia la fonte
“Piano Veneto”, sia le altre 27 fonti cui gli autori hanno pedissequamente attinto, traslandoli tali e
quali nel testo “siciliano”.
Nel documento che si allega, in cui si è effettuato il calcolo delle righe identiche riportate
dalle fonti esterne all’interno del Piano siciliano, prendendo a confronto il Piano veneto l’incidenza
è risultata del 47,26%, valore di per sé considerevole che è però lievitato all’89,57% quando nel
confronto si sono considerate tutte le altre fonti.
La conclusione, allora, alla luce di evidenze oggettive e documentate, ci porta a ribadire
alcune semplici considerazioni :
ammesso (e non concesso) che le Regioni italiane si trovassero a dover seguire uno schema
obbligato (o “necessitato”) nella redazione dei Piani, in nessun’altra Regione è avvenuto un
caso di “comunanza” di contenuti tra Piani simile a quello del caso in questione;
8. nessun’altra Regione ha sentito la necessità di prendere a “modello” o a “riferimento” o a
“fonte ispiratrice” il Piano di un’altra, tanto è vero che ognuna ha redatto in autonoma
originalità il suo schema ed il relativo contenuto;
anche nella descrizione di parti a carattere generale, per esempio la descrizione delle
caratteristiche chimiche degli inquinanti atmosferici, delle nozioni sui fattori meteoclimatici,
delle procedure per la zonizzazione del territorio, gli interventi e le azioni da porre in
esecuzione, ecc., nessuna Regione si è sentita necessitata a rifarsi pedissequamente allo
scritto di un’altra.
Insomma, quel che risulta pacifico ed incontestabile è che il caso siciliano di
assemblaggio, collage e copiatura è stato e rimane unico in tutto il panorama della redazione
dei Piani da parte delle altre Regioni, e certamente il motivo ci sarà.
La più semplice delle considerazioni non può che rimandare a quelle ben note e, purtroppo,
riprovevoli pratiche che da sempre ed in svariati campi delle attività umane, per esempio a
cominciare da quelle scolastiche, spesso inducono ad appropriarsi in modo non corretto del lavoro
intellettivo altrui.
L’italiano stravolto dal Piano di coordinamento per la tutela della
qualità dell’aria ambiente della Regione Siciliano
Nella vicenda del Piano di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della
Regione Siciliano si è assistito ad un uso disinvolto di termini della lingua italiana, in particolare
“refuso” e “copiare”, del tutto snaturati dal loro effettivo significato etimologico.
E’ facile evidenziare che il primo dei due termini, “refuso”, è stato utilizzato per tentare di
giustificare la presenza di talune macroscopiche abnormità riportate nel Piano “siciliano”, semplici
parole o anche intere frasi, che, all’evidenza oggettiva, non hanno alcun collegamento, né
linguistico, nè logico, con la singola parola o la frase di cui sarebbero un “refuso”.
Analogo stravolgimento si è registrato per i termini “copiare” o “copiato”; in questo caso,
però, il tentativo è stato quello di negare che interi capitoli o paragrafi o sottoparagrafi o brani più o
meno estesi, riportati pedissequamente da altre fonti nel Piano “siciliano” senza rispetto delle regole
canoniche di riproduzione della fonte originale, possano essere definiti “copiatura”.
La notorietà ed il diffuso utilizzo di detti termini nell’accezione comune dovrebbero rendere
persino banale la questione etimologica sul loro effettivo significato.
9. Purtroppo, il motivo per cui è causa impone, invece, di richiamare per dovuta chiarezza le
definizioni che il dizionario della lingua italiana “Devoto e Oli” fornisce per i termini “refuso” e
“copiare”:
Refuso : errore di stampa dovuto a uno scambio o a uno spostamento di caratteri
Copiare : riprodurre uno scritto da un modello in modo pedissequo anche fraudolento
La semplice lettura comparativa del Piano “siciliano” e del Piano “veneto”, nella forma
documentale fornita da questa difesa al fine di un immediato e migliore esame visivo, con le parti
evidenziate in giallo che stanno ad indicare le righe pedissequamente “traslate” con copia ed incolla
dal modello elaborato in originale del Veneto all’assemblato siciliano, non lascia margini di dubbio
o di equivoco sul quel che è avvenuto riguardo al significato del termine “copiare”, come sopra
ricordato dal dizionario Devoto e Oli.
Sotto l’aspetto meramente quantitativo del conteggio delle righe “traslate” si è già evidenziato
trattarsi del 47,26%, che è una percentuale che non necessita di alcun commento.
Come si è anche sottolineato, estendendo il conteggio comparativo alle altre 27 fonti
documentali da cui gli autori siciliani hanno attinto pedissequamente, la percentuale schizza soltre
l’89%.
Ma è sotto l’aspetto della giustificazione della presunta presenza dei c.d. “refusi” che la
vicenda ha assunto livelli persino parossistici.
Per brevità di esposizione si prenderà come modello di riferimento il D.A. dell’Assessore pro
tempore dell’Assessorato Territorio e Ambiente n. 43/GAB del 12 marzo 2008 (ALLEGATO n. 7),
emanato proprio “per la correzione di alcuni refusi presenti nel testo [del Piano]” e si forniranno
una serie di esempi esplicativi (N.B. termini e/o frasi sono “traslati” assieme al contesto):
pag. 91, cap. 2, riga 25, cassare “comunità montane” [refuso di che cosa?]; fonte originaria
Piano veneto, pag. 70, cap. 2, § 2.2.1;
pag. 205, cap. 6, riga 35, cassare “protetti (zone off-road) da e verso i centri storici, utilizzando
ad esempio gli argini di fiumi e canali ” [refuso di che cosa?]; fonte originaria Piano veneto,
pag. 191, § 6.1.1;
pag. 206, cap. 6, riga 21, sostituire la parola “incenti ” con “incentivi “ [refuso vero, ma copiato
tal quale dal testo veneto]; fonte originaria Piano veneto, pag. 192, § 6.1.2;
pag. 207, cap. 6, § 6.1.3 riga 18, cassare “regionale e di bacino aerologico padano ” [refuso di
che cosa?]; fonte originaria Piano veneto, pag. 193, § 6.1.3;
pag. 208, cap. 6, § 6.1.4, riga 31, sostituire la frase “sull’intero territorio pianeggiante della
regione ” con “prevalentemente sulle zone pianeggianti della regione” [refuso di che cosa?];
fonte originaria Piano veneto, pag. 195, § 6.1.4;
10. pag. 212, cap. 6, § 6.2.1, riga 1, sostituire la frase “la revisione, l’aggiornamento e
l’integrazione dei provvedimenti per la mobilità sostenibile, per il raggiungimento degli
obiettivi fissati, saranno stabiliti con Deliberazione della Giunta Regionale” con “La revisione,
l’aggiornamento e l’integrazione dei provvedimenti per la mobilità sostenibile, per il
raggiungimento degli obiettivi fissati, saranno stabiliti seguendo le procedure vigenti nella
Regione Siciliana ed in linea con quanto previsto in merito alla normativa nazionale e della
U.E ” [refuso di che cosa?]; fonte originaria Piano veneto, pag. 199, § 6.2.1;
pag. 212, cap. 6, § 6.2.1.1, riga 12, sostituire la frase “Le Province attivano entro il 1.7.2005
degli Osservatori di…” con “Le Province attivano entro il 1.7.2008” [possibile refuso se la frase
non fosse estratta assieme al contesto della fonte veneta]; fonte originaria Piano veneto, pag. 199,
§ 6.2.1.1;
pag. 212, cap. 6, § 6.2.1.1, riga 30, sostituire la frase “20% nel 2007; 30% nel 2009” con “20%
nel 2009; 30% nel 2010” [possibile refuso se il passo non fosse estratto assieme al contesto della
fonte veneta]; fonte originaria Piano veneto, pag. 199, § 6.2.1.1;
sostituire il § 6.4 del cap. 6 con il seguente: “I successivi aggiornamenti del Piano regionale di
coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente ed i piani ed i programmi attuativi
saranno adottati anche per quanto riguarda l’informazione al pubblico, seguendo le
procedure vigenti nella Regione Siciliana ed in linea con quanto previsto in merito alla
normativa nazionale e della U.E.” [refuso di che cosa?]; fonte originaria Piano veneto, pag. 219,
§ 6.4;
sostituire il § 6.7 del cap. 6 con il seguente: “In fase di avviamento del piano con la prima
revisione saranno introdotti i risultati di alcune attività in corso di completamento (inventario
delle emissioni, mappatura delle zone A, B e C, analisi dei trend, simulazioni con modelli,
ecc.). La prima revisione del piano sarà eseguita nel 2008, e successivamente ogni tre anni.
Gli aggiornamenti del Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria
ambiente ed i piani ed i programmi attuativi saranno adottati seguendo le procedure vigenti
nella Regione Siciliana, anche per quanto riguarda l’informazione al pubblico, in linea con
quanto previsto in merito alla normativa nazionale e della U.E.” [refuso di che cosa?]; fonte
originaria Piano veneto, pag. 222, § 6.7.
Alla luce di quanto esaustivamente si è esposto, non sembra possano sussistere dubbi riguardo alla
pacifica evidenza dei fatti, alla loro quantificazione percentuale, persino agli aspetti semantici, tutti
concordi nel comprovare l’opera di copiatura e di assemblaggio con cui è stato maldestramente
11. costruito ciò che in modo improprio viene etichettato come Piano di coordinamento per la tutela
della qualità dell’aria ambiente della Regione Siciliano.