Il quinto rapporto sulle industrie culturali e creative anche quest'anno evidenzia il peso della cultura nella nostra economia. Le imprese delle filiere culturali e creative producono 78,6 miliardi di valore aggiunto e ‘attivano’ altri settori dell’economia arrivando a muovere complessivamente il 15,6% del valore aggiunto nazionale, equivalente a 227 miliardi di euro.
Dipende da noi. La crisi e la reazione delle imprese (Guido Caselli)Kaiti_expansion
«Siamo sospesi tra il non più e il non ancora, non riusciamo ancora a trovare un modo per risolvere i problemi in cui ci troviamo. Che non si veda ancora la luce in fondo al tunnel non è una novità, ma ci sono aspetti che dipendono anche da noi, ed è da noi che dobbiamo ripartire. È vero che la sfida si gioca a livello globale, ma è altrettanto vero che la competitività di persone e imprese si costruisce a partire dalla qualità dei sistemi territoriali locali. È necessario creare valore condiviso, perché ciò che crea valore per l’impresa genera anche benessere per la società. Dobbiamo offrire un plus fatto di competenze distintive per non essere esclusi dal mercato: uno degli aspetti che fa la differenza a Reggio Emilia, ad esempio, è il sistema di relazioni, che è roba nostra, non si scarica da internet, e va valorizzato. Infine, è necessario saper cogliere le opportunità che là fuori il mondo, che continua a crescere, ci offre, e partire dai Big Data, quindi dai numeri, per ottenere informazioni che possono avere forte valenza strategica per i nostri comportamenti futuri. Il cambiamento dipende da noi»
Dal social contest al libro #iocollaboro. Sonia Garau, responsabile mktg yoo+ – Federico Barilli, segretario generale Italia Startup – Roberta Petta, project manager yoo+
Il quinto rapporto sulle industrie culturali e creative anche quest'anno evidenzia il peso della cultura nella nostra economia. Le imprese delle filiere culturali e creative producono 78,6 miliardi di valore aggiunto e ‘attivano’ altri settori dell’economia arrivando a muovere complessivamente il 15,6% del valore aggiunto nazionale, equivalente a 227 miliardi di euro.
Dipende da noi. La crisi e la reazione delle imprese (Guido Caselli)Kaiti_expansion
«Siamo sospesi tra il non più e il non ancora, non riusciamo ancora a trovare un modo per risolvere i problemi in cui ci troviamo. Che non si veda ancora la luce in fondo al tunnel non è una novità, ma ci sono aspetti che dipendono anche da noi, ed è da noi che dobbiamo ripartire. È vero che la sfida si gioca a livello globale, ma è altrettanto vero che la competitività di persone e imprese si costruisce a partire dalla qualità dei sistemi territoriali locali. È necessario creare valore condiviso, perché ciò che crea valore per l’impresa genera anche benessere per la società. Dobbiamo offrire un plus fatto di competenze distintive per non essere esclusi dal mercato: uno degli aspetti che fa la differenza a Reggio Emilia, ad esempio, è il sistema di relazioni, che è roba nostra, non si scarica da internet, e va valorizzato. Infine, è necessario saper cogliere le opportunità che là fuori il mondo, che continua a crescere, ci offre, e partire dai Big Data, quindi dai numeri, per ottenere informazioni che possono avere forte valenza strategica per i nostri comportamenti futuri. Il cambiamento dipende da noi»
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Operare per processi eliminando la gestione gerarchica tradizionale attraverso la collaborazione di team di lavoro che condividono sul campo obiettivi, informazioni e strumenti.
Presentazione su Disciplined DevOps tenuta all'AgileLeanDay 2016. La tematica affrontata è quella DevOps all'interno del nuovo Disciplined Agile 2.0 framework.
Presentazione 6 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
La leadership; assertività e delega nelle Reti di Imprese
Sergio Marchesini, Consigliere di AICQ Emilia Romagna
Le slide del workshop #openIQUII dedicato all'innovazione e a come affrontare Trend e opportunità del 2015.
Dalla definizione di innovazione alla Digital Transformation: Lateral Thinking e Lean Thinking diventano fondamentali per adottare un approccio differente e cogliere le nuove opportunità.
Il 2015 sarà pieno di nuove sfide: Internet of Everything, Digital Health, Big Data, Mobile Payments e Mobile Commerce, Augmented & Virtual Reality, Nearable, Private Community.
Il 2015 sarà l'anno di chi vorrà innovare.
Sebbene sia opportuno avere sempre un approccio focalizzato alla riduzione degli sprechi succede che solamente in momenti di crisi le aziende diventano particolarmente sensibili a questa pratica; tale considerazione vale ovviamente anche per tutte le attività logistiche: dalla gestione delle scorte, all’efficienza del magazzino e dei trasporti e così via.
Il concetto di Lean Warehousing si sta pertanto diffondendo e alcune aziende si impegnano ad attivare progetti in tal senso; vogliamo però far presente che una gestione non adeguata dei progetti lean potrebbe portare a risultati non ottimali, talvolta modesti, così da scoraggiare un’attività che non dovrebbe essere estemporanea ma decisamente sistematica.
Consigliamo di verificare che il metodo che si intende utilizzare sia effettivamente basato su una solida base teorica ed esperienziale; in questo contesto il contributo di un consulente specialista può essere un valido aiuto per il successo dell’iniziativa e per la sua continuità nel tempo.
Alleghiamo un breve contributo che pensiamo possa fornire una prima idea di come affrontare un’iniziativa Lean in magazzino
Business Seminar "Gestire le risorse economihce delle Aziende IT, nei periodi...Manuela Moroncini
Il Seminario intende rafforzare la visione economico-finanziaria di Imprenditori, Manager e Dirigenti di società di Software e Servizi, attraverso la trattazione delle principali leve che influenzano le performance economico-finanziarie.
Intervento al workshop del 16 Ottobre 2012 organizzato dall'Associazione Obiettivo50. La presentazione traccia l'evoluzione di un percorso di Self Assessment assistito dal coaching per definire e validare il ruolo dei manager di rete d'impresa.
Digital Transformation - Competenze per il managementFree Your Talent
Project work a cura di A cura di: Erika Borlin, Giovanna Francaviglia, Martina Fratini, Roberta Giuseppina Iurato, Paola Nisticò, Sara Sini, studenti del Master in Risorse Umane e Organizzazione ISTUD 2019-2020
Trasformare la Pubblica Amministrazione in un motore della meritocrazia in It...Paola Bonomo
Documento preparato da Roger Abravanel e Mattia Adani per dare concreta attuazione alle idee per la trasformazione della Pubblica Amministrazione italiana in senso meritocratico, secondo la proposta contenuta in \"Meritocrazia\".
Tesi i valori aziendali come opportunità di business cristina felice civitilloCristina FELICE CIVITILLO
Esiste una relazione tra i corporate values e la performance economica di lungo periodo dell’azienda? come possono andare di pari passo cultura organizzativa, persone e corporate performance?
Operare per processi eliminando la gestione gerarchica tradizionale attraverso la collaborazione di team di lavoro che condividono sul campo obiettivi, informazioni e strumenti.
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Sebbene sia opportuno avere sempre un approccio focalizzato alla riduzione degli sprechi succede che solamente in momenti di crisi le aziende diventano particolarmente sensibili a questa pratica; tale considerazione vale ovviamente anche per tutte le attività logistiche: dalla gestione delle scorte, all’efficienza del magazzino e dei trasporti e così via.
Il concetto di Lean Warehousing si sta pertanto diffondendo e alcune aziende si impegnano ad attivare progetti in tal senso; vogliamo però far presente che una gestione non adeguata dei progetti lean potrebbe portare a risultati non ottimali, talvolta modesti, così da scoraggiare un’attività che non dovrebbe essere estemporanea ma decisamente sistematica.
Consigliamo di verificare che il metodo che si intende utilizzare sia effettivamente basato su una solida base teorica ed esperienziale; in questo contesto il contributo di un consulente specialista può essere un valido aiuto per il successo dell’iniziativa e per la sua continuità nel tempo.
Alleghiamo un breve contributo che pensiamo possa fornire una prima idea di come affrontare un’iniziativa Lean in magazzino
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Dinamica e consistenza delle imprese registrate e ative in provincia di Forlì-Cesena nel primo trimestre del 2016. Confronti territoriali con Emilia-Romagna e Italia
La movimentazione delle imprese artigiane della provincia di Forlì-Cesena nel terzo trimestre del 2015. Confronti con il dato regionale e nazionale. Analisi tendenziali e congiunturali. (Focus di Movimprese)
I dati delle imprese artigiane della provincia di Forlì-Cesena nel secondo trimestre del 2015 e confronti territoriali (Emilia-Romagna e Italia)
2° trimestre 2015
1. Guido Caselli
Centro Studi e ricerche
Unioncamere
Emilia-Romagna
Riflessioni attorno al
«capitalismo
costruttivo»
Dal modello del «non più» al modello
del «non ancora»
2. Fine di un modello?
…sospesi tra il
«non più»
e il
«non ancora»
Maturità
Discontinuità
Aggiustamenti
NON radicali
al modello
Diffusione/affermazione
Fermento
del modello
4. …e a Forlì-Cesena?
2011 2012 2013
Valore aggiunto a Forlì-Cesena
Forlì-Cesena +0,2 -1,5 +0,4
Emilia-Romagna +0,8 -1,4 +0,6
Costo della vita Salari e stipendi Potere di acquisto
109,1
100,0 165,1
90,4 149,1
129,2
118,4
100,0 100,0
Francia Germania Italia Francia Germania Italia Francia Germania Italia
5. Numeri corsari
275 miliardi di evasione fiscale (18% del PIL)
Seconda nell’Unione europea preceduta dalla Grecia
60 miliardi il valore della corruzione
69esima nel mondo secondo Trasparency International
24,4% il peso dell’economia sommersa sul PIL
Se il peso dell’economia sommersa
dell’Italia fosse pari a quella
dell’Unione europea ogni anno
emergerebbero
123 miliardi in più
6. Perché non siamo competitivi
Prima regola della globalizzazione
Chi offre beni o servizi che vengono già
proposti da altri, se non riesce ad
apportare conoscenze o competenze
distintive, è a forte rischio di esclusione
Siamo poco competitivi
perché siamo
facilmente
sostituibili
Le imprese sono meno La forza lavoro è meno Il territorio è meno
competitive perché operano competitiva perché competitivo a causa del
su segmenti produttivi più facilmente sostituibile da progressivo allentamento
esposti alla concorrenza lavoratori con competenze del legame che unisce
delle economie con minori analoghe e costo del lavoro crescita economica e
costi di produzione. 1 inferiore. 2 coesione sociale. 3
7. Competenze distintive
Costi
Flessibilità
Innovazione Creatività Nuovi prodotti
o servizi
Estetica
I momenti chiave nell’uso della conoscenza (Rullani)
8. Reti 1.0
Reti 1.0
Anche se ben costruita una rete di questo
tipo porterebbe ad inseguire il vantaggio
Il modello di rete non competitivo sul terreno dei costi minori e
deve essere della produttività; ciò equivarrebbe ad
semplicemente la adottare le stesse
somma di piccole strategie delle
imprese locali grandi imprese,
che come totale dà decentrando
una grande impresa. larga parte della
produzioni in Paesi a
minor costo, vale a
dire escludendo dalla rete i nodi più deboli.
9. Come cambia il modello organizzativo delle imprese
Management 1.0
Una struttura piramidale che scende
dall’alto verso il basso, che ha nelle
efficienze di scala l’obiettivo principale
e nell’organizzazione burocratica -
standardizzazione, specializzazione,
gerarchia, e controllo – gli strumenti
per il suo raggiungimento.
I 12 principi del apertura
management comunità,
2.0 meritocrazia
attivismo
collaborazione
significato
autonomia
serendipity
decentramento
sperimentazione
velocità
fiducia
10. Reti 2.0
Un modello organizzativo Una rete fatta di collaborazione,
partecipativo, che di lavoro collettivo, di divisione
mobilita tutti i membri dei compiti, di valorizzazione
anche nel processo delle risorse individuali
decisionale e per la realizzazione di
nell’ individuazione un disegno comune.
della missione comune.
Una rete aperta al contributo di
tutti, alla libera circolazione
Un’idea non può essere
delle informazioni
imposta dall’alto, trova
e della
applicazione solo se
conoscenza,
attorno ad essa si
seguendo
costruisce un
modalità
consenso diffuso
di massima visibilità e trasparenza
Chi vi partecipa – imprese, persone, Conta il valore
istituzioni - conta non tanto per dell’idea,
quello che è ma per il contributo non del
che porta alla soluzione del problema. proponente.
11. Creazione di valore condiviso e capitalismo costruttivo
PORTER. Creazione di valore condiviso
Nel lungo periodo ciò che crea valore per
l’impresa lo crea anche per la società.
E viceversa.
HAQUE. Capitalismo costruttivo
Le strategie aziendali devono passare dall’efficienza
operativa - che minimizza i costi contabili –
all’efficienza sociale - che ha come obiettivo la
minimizzazione di tutti i costi generati dalla produzione,
non solo quelli contabili ma anche quelli sulla comunità,
sull’ambiente, sulle future generazioni.