presentazione del lavoro svolto dalla classe 2 A della scuola primaria di Castelletto di Leno in merito al "progetto archivio" dell'a.s. 2018-19: "Conosco il mio paese: gli edifici di Castelletto oggi e ieri", insegnanti Veronica Migliorati, Erika Mezzini, Valeria Aliprandi.
presentazione del lavoro della classe IV B della scuola primaria di Castelletto, iniziata nell'anno scolastico 2018-18 e conclusa nell'a.s. 2018-19. Insegnante Simona Fornari
presentazione del lavoro svolto dalla classe 2 A della scuola primaria di Castelletto di Leno in merito al "progetto archivio" dell'a.s. 2018-19: "Conosco il mio paese: gli edifici di Castelletto oggi e ieri", insegnanti Veronica Migliorati, Erika Mezzini, Valeria Aliprandi.
presentazione del lavoro della classe IV B della scuola primaria di Castelletto, iniziata nell'anno scolastico 2018-18 e conclusa nell'a.s. 2018-19. Insegnante Simona Fornari
Per rispondere all'interesse e alle curiosità emerse dai bambini/e con il racconto della “Leggenda di Re Desiderio” durante la realizzazione del calendario e dalla visita al sito archeologico di Villa Badia.
Plesso Rosso.
Christian devotion is witnessed by small country churches and chapels scattered throughout the countryside around Leno. Many were built and maintained by the Benedictine Abbey of Leno or local parishes, and were used for certain festivals or periods. Some notable country churches that are worth visiting include Santi Nazzaro e Celso and San Bernardo. Smaller chapels like San Pietro in Calver and Santa Scolastica are also nice to see. The chapel of Santa Maria del Caravaggio invites passersby to stop and pray. Other religious buildings from the 1940s include a church dedicated to the Ascension of Mary and an altar dedicated to Santa Maria Ausiliatrice.
This document discusses the Boschetto Pozzone park in Leno, Italy. It provides a history of the park, noting it was planted in 2005 and inaugurated in 2006, originally with picnic tables and benches. Over 10 years the park has become overgrown with various plants but is now neglected with rubbish. The document calls for revaluing the area due to its relaxing environment and plant diversity, and suggests cleaning up and adding a fishing area. It also lists regulations for the park such as prohibiting fires or damaging plants, and allows activities like picnics.
1. ISTITUTO SUPERIORE VINCENZO
CAPIROLA
COMUNE DI LENO
PROGETTO ARCHIVIO
ANALISI AMBIENTALE, STORICA E
ARCHITETTONICA DELLA CASCINA
FABBRICA NUOVA
ANNO SOLASTICO: 2015/2016
CLASSE: 3°B cat
ALUNNE: BONETTI EMANUELA e JESSICA PULEO
DOCENTI: Prof.ssa BERTOLINELLI CLEMENTINA
2. •Dove si trova?
•Notizie storiche
•Catasto napoleonico
•Catasto austriaco
•Tipologia planimetrica della ca
•Elementi architettonici
3. Dove si trova?
La cascina Fabbrica Nuova si trova nelle campagne di
Milzanello di Leno, in direzione nord-est verso Manerbio.
Inizialmente era detta Casa Nuova, poi Fabbrica Nuova.
5. Notizie storiche
Nei primi decenni dell’800 la cascina era un’azienda di
cinquanta ettari circa di terreni prativi, adacquatori e moronati
cioè con filari di gelsi, piante molto diffuse per l’allevamento del
baco da seta.
7. Catasto Austriaco Nel catasto
austriaco il fondo
risultava unito al
Torchio Nuovo
(Cereto) e Moltizza,
di proprietà della
Casa di Ricovero
delle Zittelle putte di
S. Agnese di
Brescia, la cui
amministrazione era
affidata al dottor
Antonio Solera.
8. Tipologia planimetrica
della cascina
Rispetto ai mappali austriaci si nota una forte espansione
dell’edificio, probabilmente risalente al dopoguerra.
Inizialmente la struttura si presentava ad U, indi a corte
chiusa con apertura d’accesso a mattina e casa d’abitazione
nell’angolo; altre abitazioni erano dietro i portici, divisi in otto
luci con pilastri in cotto.
9. Elementi architettonici
Le strutture murarire erano complete di portici a diverse
campate con fienili, stalla per buoi e per cavalli, porcile con
pollai, stanze “ad uso tinazze” e un forno.
10. Nella classificazione dei campi rileviamo le colture a prato
adacquatorio nuovo e stabile, moronato (con gelsi), coltivati
a frumento e mais, lino invernengo, novello di trifoglio e
“erba Bugia”.
Immagini prese da google immagini
11. Non mancava l’ortaglia con 383 gambi di vite fruttiferi, piante
da frutto e noci; inoltre vi erano 405 pianticelle di romiglie “da
frusca e da vimini”. In un altro campo allignavano quattro
filari di viti e altri 257 gambi sparsi.
Immagini prese da google immagini
12. Nei vari appezzamenti di terreno erano distribuite numerose
piante di gelso innestate e selvatiche, platani da scalvo,
ceppaie d’onisio, ecc.
Vi erano manufatti con paratoie in legno per
l’irrigazione.
Immagini prese da google immagini
13. Facevano parte dello stabile anche un torchio da olio, la pila
da riso, la macina da olio. I numerosi appezzamenti di
terreno di varia natura assommavano a una superficie di
874,83 pertiche censuarie (pari a ettari 87,48)
Immagini prese da google immagini
14. La conduzione del fondo è
attualmente affidata agli
affittuari Giulio Godizzi e
fratelli, che coltivano i
terreni a mais e prato stabile
e li irrigano con la seriola
Uggera.