La presentazione di Cristoforo Morandini nel panel banda larga e ultra larga, servizi ict, opportunità per le imprese al Web Economy Festival (21 marzo 2014)
Intervento di Marco Curci al convegno ""L'innovazione digitale, infrastrutture e dati: opportunità per i sistemi produttivi, dal manifatturiero al turismo"
La presentazione di Claudio Pasini nel panel banda larga e ultra larga, servizi ict, opportunità per le imprese al Web Economy Festival (21 marzo 2014)
Il rapporto 2010 dell'osservatorio "Il Futuro della Rete"FPA
L’Osservatorio “Il Futuro della Rete” nasce su impulso del Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e TLC che ha proposto ai principali operatori ICT e TLC di costituire un centro di osservazione sulla diffusione delle reti telematiche e dei servizi on- line. L'osservatorio è realizzato con la collaborazione di FORUM PA.
"Telecom Italia oltre i numeri – L’innovazione al servizio delle persone" ha l’obiettivo di raccontare le attività del Gruppo Telecom Italia con ricadute rilevanti sulle persone e sullo sviluppo della società .
Si illustrano non solo il piano industriale 2014-2016 e i principali risultati, ma soprattutto i progetti che possono abilitare uno stile di vita moderno, semplice e sicuro.
Fra le iniziative raccontate quelle sulla valorizzazione dei talenti, l’integrazione delle diversità, la digitalizzazione della scuola, la salvaguardia dell’ambiente, la mobilità intelligente, l’impegno in Expo 2015, la semplificazione dei pagamenti, per citarne solo alcune.
A Novembre del 2013 il Presidente Letta ha incaricato il Commissario di Governo per l’attuazione dell’Agenda Digitale di costituire un piccolo gruppo di esperti internazionali per condurre un’analisi dei piani di investimento dei gestori italiani di telecomunicazioni. Obbiettivo di tale analisi è stato quello di verificare se i piani in essere consentono all’Italia di raggiungere gli obbiettivi di copertura e penetrazione della rete in banda larga e ultra larga fissati per il 2020 dall’ Unione Europea nell’ ambito dei piani di Agenda Digitale.
Gli obiettivi indicati dall’UE sono i seguenti:
Obiettivo 1: entro il 2013, la totalità della popolazione deve avere accesso alla banda larga base;
Obiettivo 2: entro il 2020, il 100% della popolazione deve avere accesso a servizi a larga banda in grado di raggiungere velocità fino a 30Mbps;
Obiettivo 3: entro il 2020, almeno il 50% della popolazione deve essere abbonato ad un servizio a larga banda ultra-veloce in grado di raggiungere una velocità di almeno 100Mps.
Questa analisi si inserisce nel più ampio piano lanciato dal Presidente Letta per assicurare una tempestiva attuazione di tutti i principali obbiettivi dell‘Agenda Digitale, un progetto indicato dal Governo come una delle più importanti riforme strutturali per promuovere semplificazione della amministrazione dello Stato, crescita e occupazione giovanile.
Gli esperti internazionali che hanno affiancato il Commissario sono: J. Scott Marcus, Direttore alla WIK (Germania), membro del Comitato Scientifico della Florence School of Regulation (Italia) e già funzionario senior della FCC (USA) e Gerard Pogorel, Professore Emerito di Economia a Telecom Paris Tech.
Strategia Italiana per la Banda UtralargaAmmLibera AL
In prospettiva, ed è una prospettiva che si avvicina sempre più rapidamente, le reti di telecomunicazione saranno ancora più importanti. Non collegheranno soltanto milioni di persone, ma anche decine di milioni di computer e miliardi di oggetti (Internet of things). La cyber war, che fino a poco tempo fa era un argomento per libri di fantapolitica, fantascienza o spionaggio, oggi è una realtà. Per distruggere la reputazione di un’azienda cosa c’è di più semplice del violarne i sistemi informativi? Quanto tempo dovrà passare prima che interi Stati vengano presi di mira?
Occorre pensare fin da adesso le infrastrutture su cui costruire il nostro futuro prossimo. In questo scenario, la banda ultralarga sarà l’infrastruttura portante dell’intero sistema economico e sociale. Sarà la risorsa imprescindibile su cui sviluppare la competitività futura del Paese e su cui si misurerà la nostra capacità di rimanere una delle nazioni più avanzate del pianeta.
Qualcuno, comprensibilmente scettico, potrebbe chiedersi: ma sono davvero necessarie le autostrade informatiche a banda ultralarga se oggi non ci sono applicazioni che possano sfruttare i 100 Mbps che mettono a disposizione? Le metafore talvolta ingannano. Le “autostrade informatiche”, in particolare quelle in fibra ottica, più che essere veloci, garantiscono prestazioni più “sicure”. La frequenza dei loro guasti è di due ordini di grandezza inferiore rispetto al rame, con costi di manutenzione sensibilmente più bassi. Le si definisce “ultraveloci”, ma in realtà sono “ultralarghe”: è come se fossero strade a 100 corsie in cui è molto difficile trovare un ingorgo, e per questo le informazioni viaggiano più speditamente. Ma sono anche più veloci in senso intuitivo: hanno la latenza più bassa disponibile oggi sul mercato, che è sempre utile, ma in alcune applicazioni, come la videocomunicazione, il lavoro a distanza o la e-health, è fondamentale. Per queste ragioni, e anche perché la fibra ha una vita economica utile molto più lunga del rame che, ossidandosi, invecchia in modo più rapido e diminuisce le sue prestazioni, le reti di telecomunicazione del futuro viaggeranno su fibra ottica e gli investimenti fatti saranno capitalizzati su un arco di tempo più lungo. In questo futuro si potrà decidere a seconda delle necessità se all’ultimo tratto si accederà wireless o con un cavo, ma sarà sempre la fibra ottica a permetterlo.
L’Italia però è indietro in tutte le classifiche europee relative alla digitalizzazione e ultima per diffusione della banda ultralarga. È un dato che deve allarmare perché può essere l’origine di altri – e sempre più ampi – divari che saranno poi difficilmente colmabili se protratti nel tempo. Dotare l’Italia di reti a banda ultralarga è anche la premessa per avere un giorno un’Italia più veloce, più agile, meno burocratica. Per questo, la strategia per la banda ultralarga non è la risposta all
La presentazione di Cristoforo Morandini nel panel banda larga e ultra larga, servizi ict, opportunità per le imprese al Web Economy Festival (21 marzo 2014)
Intervento di Marco Curci al convegno ""L'innovazione digitale, infrastrutture e dati: opportunità per i sistemi produttivi, dal manifatturiero al turismo"
La presentazione di Claudio Pasini nel panel banda larga e ultra larga, servizi ict, opportunità per le imprese al Web Economy Festival (21 marzo 2014)
Il rapporto 2010 dell'osservatorio "Il Futuro della Rete"FPA
L’Osservatorio “Il Futuro della Rete” nasce su impulso del Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e TLC che ha proposto ai principali operatori ICT e TLC di costituire un centro di osservazione sulla diffusione delle reti telematiche e dei servizi on- line. L'osservatorio è realizzato con la collaborazione di FORUM PA.
"Telecom Italia oltre i numeri – L’innovazione al servizio delle persone" ha l’obiettivo di raccontare le attività del Gruppo Telecom Italia con ricadute rilevanti sulle persone e sullo sviluppo della società .
Si illustrano non solo il piano industriale 2014-2016 e i principali risultati, ma soprattutto i progetti che possono abilitare uno stile di vita moderno, semplice e sicuro.
Fra le iniziative raccontate quelle sulla valorizzazione dei talenti, l’integrazione delle diversità, la digitalizzazione della scuola, la salvaguardia dell’ambiente, la mobilità intelligente, l’impegno in Expo 2015, la semplificazione dei pagamenti, per citarne solo alcune.
A Novembre del 2013 il Presidente Letta ha incaricato il Commissario di Governo per l’attuazione dell’Agenda Digitale di costituire un piccolo gruppo di esperti internazionali per condurre un’analisi dei piani di investimento dei gestori italiani di telecomunicazioni. Obbiettivo di tale analisi è stato quello di verificare se i piani in essere consentono all’Italia di raggiungere gli obbiettivi di copertura e penetrazione della rete in banda larga e ultra larga fissati per il 2020 dall’ Unione Europea nell’ ambito dei piani di Agenda Digitale.
Gli obiettivi indicati dall’UE sono i seguenti:
Obiettivo 1: entro il 2013, la totalità della popolazione deve avere accesso alla banda larga base;
Obiettivo 2: entro il 2020, il 100% della popolazione deve avere accesso a servizi a larga banda in grado di raggiungere velocità fino a 30Mbps;
Obiettivo 3: entro il 2020, almeno il 50% della popolazione deve essere abbonato ad un servizio a larga banda ultra-veloce in grado di raggiungere una velocità di almeno 100Mps.
Questa analisi si inserisce nel più ampio piano lanciato dal Presidente Letta per assicurare una tempestiva attuazione di tutti i principali obbiettivi dell‘Agenda Digitale, un progetto indicato dal Governo come una delle più importanti riforme strutturali per promuovere semplificazione della amministrazione dello Stato, crescita e occupazione giovanile.
Gli esperti internazionali che hanno affiancato il Commissario sono: J. Scott Marcus, Direttore alla WIK (Germania), membro del Comitato Scientifico della Florence School of Regulation (Italia) e già funzionario senior della FCC (USA) e Gerard Pogorel, Professore Emerito di Economia a Telecom Paris Tech.
Strategia Italiana per la Banda UtralargaAmmLibera AL
In prospettiva, ed è una prospettiva che si avvicina sempre più rapidamente, le reti di telecomunicazione saranno ancora più importanti. Non collegheranno soltanto milioni di persone, ma anche decine di milioni di computer e miliardi di oggetti (Internet of things). La cyber war, che fino a poco tempo fa era un argomento per libri di fantapolitica, fantascienza o spionaggio, oggi è una realtà. Per distruggere la reputazione di un’azienda cosa c’è di più semplice del violarne i sistemi informativi? Quanto tempo dovrà passare prima che interi Stati vengano presi di mira?
Occorre pensare fin da adesso le infrastrutture su cui costruire il nostro futuro prossimo. In questo scenario, la banda ultralarga sarà l’infrastruttura portante dell’intero sistema economico e sociale. Sarà la risorsa imprescindibile su cui sviluppare la competitività futura del Paese e su cui si misurerà la nostra capacità di rimanere una delle nazioni più avanzate del pianeta.
Qualcuno, comprensibilmente scettico, potrebbe chiedersi: ma sono davvero necessarie le autostrade informatiche a banda ultralarga se oggi non ci sono applicazioni che possano sfruttare i 100 Mbps che mettono a disposizione? Le metafore talvolta ingannano. Le “autostrade informatiche”, in particolare quelle in fibra ottica, più che essere veloci, garantiscono prestazioni più “sicure”. La frequenza dei loro guasti è di due ordini di grandezza inferiore rispetto al rame, con costi di manutenzione sensibilmente più bassi. Le si definisce “ultraveloci”, ma in realtà sono “ultralarghe”: è come se fossero strade a 100 corsie in cui è molto difficile trovare un ingorgo, e per questo le informazioni viaggiano più speditamente. Ma sono anche più veloci in senso intuitivo: hanno la latenza più bassa disponibile oggi sul mercato, che è sempre utile, ma in alcune applicazioni, come la videocomunicazione, il lavoro a distanza o la e-health, è fondamentale. Per queste ragioni, e anche perché la fibra ha una vita economica utile molto più lunga del rame che, ossidandosi, invecchia in modo più rapido e diminuisce le sue prestazioni, le reti di telecomunicazione del futuro viaggeranno su fibra ottica e gli investimenti fatti saranno capitalizzati su un arco di tempo più lungo. In questo futuro si potrà decidere a seconda delle necessità se all’ultimo tratto si accederà wireless o con un cavo, ma sarà sempre la fibra ottica a permetterlo.
L’Italia però è indietro in tutte le classifiche europee relative alla digitalizzazione e ultima per diffusione della banda ultralarga. È un dato che deve allarmare perché può essere l’origine di altri – e sempre più ampi – divari che saranno poi difficilmente colmabili se protratti nel tempo. Dotare l’Italia di reti a banda ultralarga è anche la premessa per avere un giorno un’Italia più veloce, più agile, meno burocratica. Per questo, la strategia per la banda ultralarga non è la risposta all
Contributi dei parlamentari del PD - Contributi L. 3/2019Partito democratico
DI SEGUITO SONO PUBBLICATI, AI SENSI DELL'ART. 11 DELLA LEGGE N. 3/2019, GLI IMPORTI RICEVUTI DALL'ENTRATA IN VIGORE DELLA SUDDETTA NORMA (31/01/2019) E FINO AL MESE SOLARE ANTECEDENTE QUELLO DELLA PUBBLICAZIONE SUL PRESENTE SITO
DI SEGUITO SONO PUBBLICATI, AI SENSI DELL'ART. 11 DELLA LEGGE N. 3/2019, GLI IMPORTI RICEVUTI DALL'ENTRATA IN VIGORE DELLA SUDDETTA NORMA (31/01/2019) E FINO AL MESE SOLARE ANTECEDENTE QUELLO DELLA PUBBLICAZIONE SUL PRESENTE SITO
Di seguito un breve riepilogo del lavoro fatto dal Partito Democratico riguardo al decreto legge 36/2022, con una tavola di confronto tra il testo originario, le proposte PD ed il testo finale di legge approvato
Strategia per la banda ultralarga e crescita digitale
1. / 251
Strategia
per la banda ultralarga
e crescita digitale
Presidenza del Consiglio dei Ministri, AgID,
Ministero dello Sviluppo Economico
Martedì 3 marzo 2015
2. / 252
62% Europa
L’Italia è il paese
con la minor copertura
di reti di nuova
generazione (NGA)
in Europa
Infrastrutture:
dove siamo
2014
30mpbs
20% Italia
3. / 253
60% Italia
80% Europa
5% Italia
15% Europa
2016
100mpbs
2016
30mpbs
Senza un nuovo piano strategico
nazionale, l’Italia rischia di non avere
una infrastruttura di rete di nuova
generazione ad alta capacità 100 mpbs.
I piani attuali degli operatori si fermano
ai 30 mbps
Infrastrutture:
la situazione
senza piano
Nessun piano
per i 100 mbpsEuropa
4. / 254
30mpbs
100mpbs
50% dei cittadini
100% dei cittadini
Obiettivo
strategico
Dove dobbiamo arrivare entro il 2020?
Dobbiamo recuperare il gap e sviluppare una
infrastruttura di rete in banda ultralarga
sull’intero territorio nazionale «a prova di
futuro» raggiungendo gli obiettivi
dell’Agenda Digitale Europea
5. / 255
Obiettivo
del piano
Gli obiettivi del nuovo piano nazionale
Il nuovo piano nazionale si propone un mix
virtuoso di investimenti pubblici e privati.
Qualora i privati investiranno in misura uguale
al pubblico l’obiettivo che si può raggiungere
è superiore a quello minimo europeo
in proporzione all’apporto
degli investimenti
degli operatori privati
30mpbs
100mpbs
85% dei cittadini
100% dei cittadini
fino al
6. / 256
Polo di attrazione dei fondi
per stimolare la crescita
L’investimento in infrastrutture
“è cruciale per la transizione
dell’economia verso una
crescita più sostenuta”
(Ministri delle Finanze del G20)
7. / 257
Quale la risposta dei privati
se il pubblico avvierà le seguenti leve
Per un contesto
favorevole
Agevolazioni per
l’accesso alle
risorse economiche
Stimolo
della domanda
Modelli
di intervento
Quadro normativo
semplificato
Fondo dei fondi
anche in deroga
patto di stabilità
Driver di sviluppo
(tutti i servizi definiti
nella strategia per
una crescita digitale)
Diretto
Regime regolatorio
agevolato
Defiscalizzazione
degli investimenti
Aggregazione
domanda
preventiva nelle aree
industriali (compresi
comuni C e D)
Partnership
Pubblico Privata
Catasto del sotto
e sopra suolo
Risorse a fondo
perduto
Incentivo
alla migrazione
vs servizi
a 100mbps
Incentivo
Risorse pubbliche
a disposizione
Fondi FESR e FEASR
a fondo perduto,
ca. 2 miliardi di euro
Fondi FSC ed ex FAS,
ca. 4 miliardi di euro
da anticipare con BEI
Fondi Junker
8. / 258
Come e dove può intervenire la strategia
nazionale per la banda ultralarga?
The blue
sky case 6 miliardi di euro pubblici riescono a mobilitare
6 miliardi di euro privati
L’87% della popolazione > 100 mbps (cluster a, b, c)
Il 13% della popolazione > 30 mbps (cluster d)
50% privato
50% pubblico
9. / 259
CLUSTER A
Le 15 città
più popolose
e le aree industriali
No fondo perduto.
Intervento realizzato
esclusivamente
dal mercato
CLUSTER B CLUSTER C CLUSTER D
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 30 a 100 mbps
15 %
della popolazione
Ca 1130 comuni
Minimo impiego
di risorse pubbliche
a fondo perduto
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 30 a 100 mbps
45%
della popolazione
Ca 2650 comuni
Risorse pubbliche
a fondo perduto
proporzionalmente
maggiore rispetto al
cluster B
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 2 a 100 mbps
24%
della popolazione
Ca 4300 Comuni
(di cui circa 300 già
oggetto dell’intervento
pubblico in corso)
Il pubblico interviene
realizzando
direttamente
l’infrastruttura di sua
proprietà
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 2 a 30 mbps
13%
della popolazione
50% privato
50% pubblico
Come e dove può intervenire la strategia
nazionale per la banda ultralarga?
The blue
sky case
10. / 2510
Come e dove può intervenire la strategia
nazionale per la banda ultralarga?
The base
case 6 miliardi di euro pubblici riescono a mobilitare
4 miliardi di euro privati
Il 70% della popolazione > 100 mbps (cluster a, b, c)
Il 30% della popolazione > 30 mbps (cluster d)
60% pubblico
40% privato
11. / 2511
CLUSTER A
Le 15 città
più popolose
e le aree industriali
No fondo perduto.
Intervento realizzato
esclusivamente
dal mercato
CLUSTER B CLUSTER C CLUSTER D
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 30 a 100 mbps
17 %
della popolazione
Ca 487 comuni
Minimo impiego
di risorse pubbliche
a fondo perduto
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 30 a 100 mbps
29%
della popolazione
Ca 2650 comuni
Risorse pubbliche
a fondo perduto
proporzionalmente
maggiore rispetto al
cluster B
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 2 a 100 mbps
24%
della popolazione
Ca 5000 Comuni
(di cui circa 300 già
oggetto dell’intervento
pubblico in corso)
Il pubblico interviene
realizzando
direttamente
l’infrastruttura di sua
proprietà
Defiscalizzazione
e accesso al credito
agevolato
Upgrade
da 2 a 30 mbps
30%
della popolazione
The base
case
60% pubblico
40% privato
Come e dove può intervenire la strategia
nazionale per la banda ultralarga?
12. / 2512
Come e dove può intervenire la strategia
nazionale per la banda ultralarga?
86% pubblico
The worst
case
14% privato
6 miliardi di euro pubblici riescono a mobilitare
solo 1 miliardo di euro privati
Il 46% della popolazione > 100 mbps (cluster a)
Il 64% della popolazione > 30 mbps (cluster b, c, d)
13. / 2513
L’Italia a prova di futuro:
ll servizio digitale universale
migrazione
Le sole risorse pubbliche potrebbero non essere
sufficienti per sviluppare una rete NGA estesa.
La soluzione è un sistema di regole nuovo che
accompagni alla migrazione, progressiva e
concordata, verso la nuova rete in fibra ottica,
attraverso una serie di misure:
๏ «servizio digitale universale»
๏ un fondo di garanzia
๏ voucher di accompagnamento alla migrazione
๏ convergenza di prezzo per i collegamenti in
fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al
prezzo dei collegamenti in rame
14. 14
Il piano nazionale per la banda ultralarga
è sinergico alla “Strategia per la crescita digitale”
che rappresenta la parte relativa alla domanda
100%
digitale
15. 15
Crescita digitale
2014- 2020
Obbligo
switch off
della PA
Centralizzazione
programmi e spesa
Monitoraggio del
rispetto delle modalità
e tempistiche previste
Mezzo, non fine
Interventi sulla piattaforma
pubblica in quanto piattaforma
abilitante su cui il policy maker
può incidere direttamente,
ma a favore di crescita digitale
di cittadini e imprese.
Una strategia dinamica che punti
alla crescita digitale di cittadini e imprese,
anche utilizzando le leve pubbliche.
{
16. 16
Crescita digitale
2014- 2020
Nuovo approccio architetturale
basato su logiche aperte,
standards, interoperabilità
e architetture flessibili,
user-centered
Trasparenza e condivisione
dei dati pubblici (dati.gov.it)
Nuovi modelli
di Partnership
Pubblico/Privato
Progressiva adozione
di Modelli Cloud.
Innalzamento dei livelli
di affidabilità e sicurezza.
Sviluppo delle e-skills
di imprese e cittadini.
17. 17
1.
Sistema Pubblico di Connettività
linee guida, regole tecniche
e infrastrutture per garantire
la connettività e l’interoperabilità
Wifi negli uffici pubblici
e nelle scuole/ospedali, in sinergia
con il piano nazionale banda
ultralarga massimizzando la
copertura a 100 mbps e
garantendo almeno 30 mbps nelle
aree più marginali.
Servizio Pubblico d’Identità
Digitale (SPID) per un accesso
sicuro e protetto ai servizi digitali.
Digital Security per la PA
per tutelare la privacy, l’integrità
e la continuità dei servizi della PA.
Centralizzazione e
programmazione della spesa/
investimenti
reingegnerizzazione e
virtualizzazione dei servizi in logica
cloud
con conseguente progressiva
razionalizzazione datacenter.
Azioni
Infrastrutturali Cross
19. 19
Piattaforma
Italia Login
Italia Login è la casa del cittadino.
Il sistema è pensato come una struttura
aperta dove i vari attori della Pubblica
Amministrazione contribuiscono per la
propria area di competenza.
SPID
Sistema Pubblico
di Identificazione
IDENTITY
PROVIDER
LOGIN.ITALIA.IT
IL TUO PROFILO APP
app1 app2 app3 app4
app5 app6 app7 app8
Gestito da
PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI
E PRIVATI
Servizi forniti da
Autobus urbani
Lorem ipsum dolor sit am
Lorem ipsum dolor sit
Lorem ipsum dolor sit
Lorem ipsum dolor sit
Mario Rossi
20. 20
Ogni cittadino con la propria identità digitale
a tutte le informazioni e servizi che lo riguardano:
• ha una “casa” su Internet
• single sign on per tutti i servizi della PA
• riceve avvisi e notifiche scadenze,
• effettua e riceve pagamenti
Cittadino
al centro
LOGIN
SERVIZI
ITALIA LOGIN
La PA crea un’unica piattaforma,
ove apre i suoi dati e offre i servizi
a disposizione delle imprese e dei
cittadini.
Riprogettare i servizi centrati sull’utente.
Un nuovo design per un nuovo sistema
informativo pubblico.
PA
24. 24
Un piano di investimenti
pubblici fino a 12 miliardi €
in 7 anni
4.4 MLD
FESR/FEASR
5 MLD
FSC
Altre risorse
Fondo Juncker, «Sblocca italia»,
economie SPC