El documento describe los ciclos del nitrógeno y el carbono en los ecosistemas, así como la fotosíntesis como la forma en que las plantas incorporan materia y energía.
Los ecosistemas dependen de los ciclos biogeoquímicos del nitrógeno y el carbono para el flujo de materia y energía. Estos ciclos incluyen la fijación de nitrógeno y dióxido de carbono por plantas y microorganismos, así como la descomposición de materia orgánica por consumidores y descomponedores que liberan nitrógeno y carbono para ser reutilizados.
El documento describe los ciclos del nitrógeno y el carbono en los ecosistemas, así como la fotosíntesis como la forma en que las plantas incorporan materia y energía.
Los ecosistemas dependen de los ciclos biogeoquímicos del nitrógeno y el carbono para el flujo de materia y energía. Estos ciclos incluyen la fijación de nitrógeno y dióxido de carbono por plantas y microorganismos, así como la descomposición de materia orgánica por consumidores y descomponedores que liberan nitrógeno y carbono para ser reutilizados.
Industria 4.0 Made in Italy: L'esperienza di Danieli AutomationGiuseppe Menin
Prima ancora che il paradigma “Industry 4.0” venisse coniato in occasione della Hannover fair 2011, Danieli Automation è stata pioniere nella digitalizzazione dei processi produttivi come fattore competitivo essenziale per confermare la propria leadership tecnologica nella fornitura di sistemi di automazione per la metal industry. Un’intensa attività di R&D che ha visto coinvolta come partner tecnologico anche COPA-DATA.
"Smart maintenance". Una piattaforma di Realtà Aumentata per il Training e le...Graziano Terenzi
Il white paper mostra come le applicazioni AR forniscano una tecnologia che supporta e velocizza le operazioni sul campo aumentando, nel contempo, i livelli di performance e di effettività. Alcune statistiche indicano miglioramenti della performance fino al 30% con gli operatori che riportano un più alto livello di coinvolgimento. Le applicazioni dell’AR a supporto dei tecnici sul campo hanno il potenziale di ridurre i costi fino al 25% grazie ad una più efficiente manutenzione, sostituzione di componenti, identificazione e definizione di nuove connessioni, risoluzione di blocchi o configurazioni errate, e ad un minore affidamento sul personale di backend e sulle risorse di sistema. Inoltre l’utilizzo dell’AR offre l’opportunità per un più rapido miglioramento della qualità dei dati aziendali, grazie alle informazioni raccolte sul campo.
L’analisi FMECA, acronimo dell'inglese Failure Mode, Effects and Criticality Analysis (Analisi dei Modi, degli Effetti e della Criticità dei Guasti), può essere utilizzata come metodo per identificare le parti di ricambio critiche di una macchina o di un impianto. Scopri come!
Website: http://www.sygest.com/
P.D.P.D.P.
PARTIAL DIAGNOSTIC
PROCESS DELOCALISATION
PROJECT
TRANSPORT OF
HUMAN BIOLOGICAL SAMPLES
HIGH COST & DEPERIBILITY
ANALYSIS
Business develoment prospective
Parziale Delocalizzazione Produttiva
prodotti\servizi a cui è applicabile
modalità operative
A quali prodotti\servizi è applicabile.
La delocalizzazione produttiva è applicabile ad ogni prodotto\servizio finito\semi finito che abbia un ciclo produttivo, non dipende da quanto complesso possa essere, costituito da lavorazioni con macchine, impianti o attrezzature e da manodopera più o meno specializzata.
Il ciclo deve essere strutturato in modo tale da poter essere interrotto in una certa fase e ripristinato, completato in un'altra azienda, in un'altra area, in una realtà diversa in modo che ciò comporti la possibilità di fornire localmente tale prodotto servizio:
senza dover effettuare investimenti di capitale difficilmente ammortizzabili, indipendentemente da chi li effettua;
senza dover formare del personale altamente specializzato in loco;
senza dover cedere del know how di particolare rilevanza;
senza dover cedere metodi e procedure coperte da segreto industriale o brevettate;
Modello economico del Cloud, Knowledge Intensive Business Servicesciii_inginf
Modello economico del Cloud. L’importanza dell’industria dei servizi, i KIBS (Knowledge Intensive Business Services).
Presentazione a cura dell'Ing. Bruno Lo Torto
Consigliere Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri
http://www.centrostudicni.it/
Industria 4.0 Made in Italy: L'esperienza di Danieli AutomationGiuseppe Menin
Prima ancora che il paradigma “Industry 4.0” venisse coniato in occasione della Hannover fair 2011, Danieli Automation è stata pioniere nella digitalizzazione dei processi produttivi come fattore competitivo essenziale per confermare la propria leadership tecnologica nella fornitura di sistemi di automazione per la metal industry. Un’intensa attività di R&D che ha visto coinvolta come partner tecnologico anche COPA-DATA.
"Smart maintenance". Una piattaforma di Realtà Aumentata per il Training e le...Graziano Terenzi
Il white paper mostra come le applicazioni AR forniscano una tecnologia che supporta e velocizza le operazioni sul campo aumentando, nel contempo, i livelli di performance e di effettività. Alcune statistiche indicano miglioramenti della performance fino al 30% con gli operatori che riportano un più alto livello di coinvolgimento. Le applicazioni dell’AR a supporto dei tecnici sul campo hanno il potenziale di ridurre i costi fino al 25% grazie ad una più efficiente manutenzione, sostituzione di componenti, identificazione e definizione di nuove connessioni, risoluzione di blocchi o configurazioni errate, e ad un minore affidamento sul personale di backend e sulle risorse di sistema. Inoltre l’utilizzo dell’AR offre l’opportunità per un più rapido miglioramento della qualità dei dati aziendali, grazie alle informazioni raccolte sul campo.
L’analisi FMECA, acronimo dell'inglese Failure Mode, Effects and Criticality Analysis (Analisi dei Modi, degli Effetti e della Criticità dei Guasti), può essere utilizzata come metodo per identificare le parti di ricambio critiche di una macchina o di un impianto. Scopri come!
Website: http://www.sygest.com/
P.D.P.D.P.
PARTIAL DIAGNOSTIC
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HUMAN BIOLOGICAL SAMPLES
HIGH COST & DEPERIBILITY
ANALYSIS
Business develoment prospective
Parziale Delocalizzazione Produttiva
prodotti\servizi a cui è applicabile
modalità operative
A quali prodotti\servizi è applicabile.
La delocalizzazione produttiva è applicabile ad ogni prodotto\servizio finito\semi finito che abbia un ciclo produttivo, non dipende da quanto complesso possa essere, costituito da lavorazioni con macchine, impianti o attrezzature e da manodopera più o meno specializzata.
Il ciclo deve essere strutturato in modo tale da poter essere interrotto in una certa fase e ripristinato, completato in un'altra azienda, in un'altra area, in una realtà diversa in modo che ciò comporti la possibilità di fornire localmente tale prodotto servizio:
senza dover effettuare investimenti di capitale difficilmente ammortizzabili, indipendentemente da chi li effettua;
senza dover formare del personale altamente specializzato in loco;
senza dover cedere del know how di particolare rilevanza;
senza dover cedere metodi e procedure coperte da segreto industriale o brevettate;
Modello economico del Cloud, Knowledge Intensive Business Servicesciii_inginf
Modello economico del Cloud. L’importanza dell’industria dei servizi, i KIBS (Knowledge Intensive Business Services).
Presentazione a cura dell'Ing. Bruno Lo Torto
Consigliere Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri
http://www.centrostudicni.it/
1. Nuovi profili professionali
Verbale di Incontro
Con riferimento all'Accordo Aziendale del 3 marzo 1998, la Direzione Aziendale e le RSU si sono
incontrate per verificare congiuntamente l'attività di analisi e ridefinizione dei profili professionali finora
attuata.
Sulla base del piano di lavoro desumibile dall'Elenco e priorità aree di intervento allegato all'accordo stesso,
sono stati esaminati dettagliatamente i documenti elaborati che descrivono i nuovi o rinnovati profili
professionali dei reparti della funzione "Produzione Officina" e che evidenziano le peculiarità distintive
delle professionalità espresse nelle aree "Officina GD1 e Officina GD2”.
Le parti, pertanto, nel rispetto degli impegni presi nell'Accordo del 3 marzo, dopo ampia ed approfondita
discussione, concordano quanto segue:
• vengono approvati i documenti redatti che costituiscono parte integrante del presente verbale;
• viene data una prima applicazione a quanto convenuto nei documenti di cui sopra con la definizione di
un numero di passaggi di categoria e/o momenti di sperimentazione così come specificati nel
documento allegato.
Contestualmente alla sigla del presente documento, le parti si impegnano a proseguire il confronto a partire
dalle aree dei Montaggi, proseguendo secondo quanto previsto nell'elenco concordato.
Per la G.D SpA Per Fiom Per le RSU
Fim
Uilm
Bologna, 18 giugno 1998
363
3. 5/5/1998
NOTA ESPLICATIVA
Queste note hanno lo scopo di favorire la comprensione di cos'è oggi il lavoro in officina e come sta
evolvendo, in modo da poter identificare, con ragionevole sicurezza, i criteri per inquadrare correttamente, i
lavoratori che utilizzano macchine utensili a CN.
1) La prima tappa dello sviluppo professionale di un operatore su Macchine Utensili a CN è
caratterizzata dal raggiungimento dell'autonomia esecutiva su tutti i lavori che vengono eseguiti su quella
macchina a CN: i particolari lavorati sono divenuti numerosi e variegati, la conoscenza del CN consente
all'operatore interventi di ottimizzazione del nastro e di esecuzione di programmi nuovi, il “magazzino
utensili” delle macchine è già conosciuto ed utilizzato al meglio nella sua completezza.
La varietà dei particolari eseguiti ha portato ad un buon livello la conoscenza del disegno meccanico, dei
materiali da costruzione e dei trattamenti termici usati.
Sull'importanza dell'esperienza descritta nelle righe precedenti non si insisterà mai abbastanza, perché la
completezza dell'esperienza delle lavorazioni è destinata a duplicarsi e a differenziarsi nelle tappe di
sviluppo ulteriore e costituisce il “modulo di base” sul quale andare a costruire. Storicamente nelle nostre
officine, si è verificato che il passo successivo è stato determinato dalla capacità della persona di sviluppare
una eguale autonomia su una seconda macchina a CN della stessa famiglia di lavorazioni e/o su un secondo
CN, aumentando quindi il grado di complessità del proprio lavoro con una ulteriore conoscenza di
lavorazioni, un nuovo CN, diversi piazzamenti.
Questa è una tappa storica che ha chiesto all'operatore una forte opera di razionalizzazione della propria
esperienza e, al contempo, una forte capacità di affrontare difficoltà nuove e diverse, che costituiscono un
salto di continuità rispetto alle difficoltà affrontate fino a quel momento.
L'evoluzione della tecnologia delle lavorazioni meccaniche porta oggi l'operatore ad affrontare
problematiche nuove e diverse che si possono sintetizzare in tre tendenze:
a) possibilità di eseguire sulla stessa macchina tipologie di lavorazioni differenti (per es. tornitura e
fresatura). La maggio re complessità delle lavorazioni appare quindi evidente: il piazzamento deve
consentire una poliedricità di lavorazioni molto maggiore, il programma del CN contiene istruzioni più
diversificate, gli utensili eseguono un numero maggiore di lavorazioni, la conoscenza del disegno deve
essere completa e non più “finalizzata” ad una tipologia omogenea di lavorazioni da eseguire.
b) la possibilità di razionalizzare a bordo macchina le sequenze dei pezzi da lavorare. L'aumento del
numero dei pallets che servono una MU e della lunghezza del tempo delle lavorazioni che possono essere
eseguite "non custodite", hanno reso possibile un maggior intervento dell'operatore sui programmi (nuovi o
da ottimizzare) del CN. Nel caso delle macchine a 6 pallets, una delle maggiori novità consiste nella
possibilità di schedulare a bordo macchina la successione dei pezzi da lavorare, con l'obiettivo di
"ottimizzare il tempo di lavoro della macchina" facendo lavorare la macchina non custodita alla fine del
secondo turno e durante gli intervalli di mensa. E' importante sottolineare che questa possibilità di
programmare il lavoro e di discutere con il capo reparto la sequenza dei particolari, si basa su una ampia
conoscenza delle lavorazioni meccaniche e dei programmi a CN, che consente di "schedulare"
correttamente lavorazioni fra di loro anche molto diverse.
365
4. c) L'evoluzione delle macchine utensili a CN e delle caratteristiche tecniche dei particolari meccanici delle
macchine automatiche, stanno rendendo possibile che una parte degli operatori MU diventino "conduttori di
impianti", ove per impianto si intende anche la conduzione di una o più Macchine Utensili.
In questo panorama, l'ampiezza e l'approfondimento delle conoscenze meccaniche (dai materiali al disegno)
saranno ancora l'asse portante della professionalità degli operatori.
Per concludere ci sembra che gli aspetti e le cose fondamentali che influenzano in maniera sempre più
determinante la professionalità del lavoro in officina sono:
I. la cultura meccanica ; fortunatamente l'evoluzione delle MU sta sottolineando l'importanza della
conoscenza del disegno meccanico,, della varietà degli utensili e dei materiali da costruzione, delle
potenzialità del controllo numerico. Una conoscenza ampia ed approfondita del mondo delle lavorazioni
meccaniche (che abbiamo definito "cultura meccanica") è sempre più la condizione indispensabile per un
utilizzo tecnicamente corretto ed economico delle Macchine Utensili. Proprio per questo la Scuola MU
evolverà da una formazione esclusivamente per giovani operatori ad una formazione anche per diversificare
la professionalità di personale esperto.
Il. La capacità di ottimizzare il tempo di lavoro della macchina e/o dell'impianto. La cultura meccanica
trova il massimo della sua possibilità di essere applicata nell'attenzione a razionalizzare la propria attività in
funzione della ottimizzazione delle potenzialità della macchina. E' sempre più frequente la situazione nella
quale è "produttivo" avere MU con il piazzamento già eseguito.("fisso") dallo stesso operatore.
Possiamo dire di essere in presenza di un circuito virtuoso: lavorare piccole serie su MU a CN sviluppa la
cultura meccanica degli operatori. La cultura meccanica rende possibile l'investimento in MU dell'ultima
generazione. Lo sfruttamento integrale di MU e/o impianti dell'ultima generazione sviluppa ulteriormente la
cultura meccanica degli operatori e rende possibile nuovi investimenti.
In questo panorama ci sembra vadano ricercati i criteri per un corretto inquadramento professionale, in
particolar modo i criteri inerenti ad un inquadramento nel 6° liv. che, sulla base di ragionamenti espressi
precedentemente, non costituirà più il riconosc imento di capacità professionali o situazioni tecnologiche
eccezionali, ma potrà diventare il corretto inquadramento di capacità professionali e situazioni tecnico -
organizzative abbastanza diffuse e codificabili.
Ne consegue che per l'inquadramento in 6 livello si può pensare alla presenza contemporanea di 3 criteri:
• la possibilità di applicare il concetto di impianto e la sua "ottimizzazione"; dove per impianto si
intende generalmente una macchina multi pallets.
La capacità di ottimizzare un "impianto" è la dimostrazione di una cultura meccanica vasta ed approfondita
che consente di migliorare la molteplicità delle operazioni compiute dall'impianto.
366
5. • la possibilità di completare il più possibile il pezzo, comprensivo del controllo anche elettronico; questa
possibilità non può essere definita in modo tassativo data l'alta variabilità delle nostre lavorazioni.
Bisogna perseguire l'obiettivo che, fin tanto che il pezzo è a bordo macchina, bisogna cercare di
eseguire il più elevato numero di operazioni possibili, anche semplici, ma che evitano al particolare
meccanico movimenti interni e soste in altri reparti.
• la possibilità di evolvere con l'evoluzione della tecnologia e della organizzazione d'officina ad essa
connessa; in particolar modo avendo un ruolo attivo, con capacità di proposta e di analisi critica del
proprio lavoro. La rapida evoluzione della tecnologia richiede sempre più una capacità costante di
evoluzione che non può essere esaurita in un “percorso” per arrivare a realizzare una volta per tutte
prestazioni di eccellenza, ma che si protrae e resta costante nel tempo
N.B. - L'estensione del concetto di impianto a più macchine complesse gestite da un operatore, sarà oggetto
di specifiche occasioni di sperimentazione che, gradualmente, verranno proposte dalla Direzione Aziendale;
le eventuali conseguenze sull'inquadramento degli operatori saranno oggetto di discussione fra Direzione
Aziendale e RSU.
In ogni caso il metodo per l'introduzione di questa e delle altre innovazioni tecnico - organizzative sarà
quello della sperimentazione già applicata positivamente in altre occasioni di inserimento di nuove
tecnologie.
367
6. OPERATORE MACCHINE UTENSILI
4 LIVELLO
Lavoratori che eseguono particolari meccanici anche complessi, su macchine a CN. La capacità raggiunta è
esemplificata anche dalla possibilità di eseguire non solo particolari consolidati, ma anche particolari nuovi,
che esigono ragionamenti sulla scelta degli utensili, sui risultati delle lavorazioni, sulla correttezza del
piazzamento. Inoltre eseguono le operazioni di controllo possibili a bordo macchina con attrezzature
individuali o di reparto.
5 LIVELLO
Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva tutti i particolari complessi che vengono eseguiti su una
macchina utensile a CN.
L'operatore ha raggiunto una conoscenza del CN che gli consente interventi di ottimizzazione del nastro,
esecuzione di programmi nuovi non particolarmente lunghi, l'utilizzo al meglio del magazzino utensili nella
sua completezza, ed esegue le operazioni di controllo possibili a bordo macchina con attrezzature
individuali o di reparto.
5S
Lavoratori che eseguono in autonomia lavorazioni complesse con conoscenza di diversi CN, oppure
che seguono tipologie diverse di lavorazioni sulla stessa macchina a CN (ad es. tornitura e
fresatura semplice), ottimizzano i programmi esistenti del CN e/o curano la stesura di nuovi
programmi eseguiti a bordo macchina, razionalizzano e controllano la sequenza dei particolari da
eseguire in modo da fare lavorare la macchina utensile non custodita, quando possibile, con una
maggiore efficienza, eseguono le operazioni di controllo possibili a bordo macchina con
attrezzature individuali o di reparto.
6 LIV.
Lavoratori che eseguono una ampia gamma di particolari meccanici su macchine utensili anche multipallet
con autonomia di iniziativa, curando la completezza delle lavorazioni necessarie ad ottenere un pezzo il più
possibile finito e controllato nelle specifiche dimensionali.
I lavoratori inquadrati in questo livello sono in grado di dare un rilevante contributo personale alla
ottimizzazione delle operazioni (attrezzatura, controllo degli utensili, stesura di programmi, ecc.) e di
seguire l'evolversi delle tecnologie impiegate in officina.
Esemplificando la situazione attuale sono lavoratori che:
• eseguono lavorazioni meccaniche particolarmente lunghe ed impegnative (per es. alesatura di
basamenti) curando le operazioni di controllo, razionalizzando la ottimizzazione dei tempi di lavoro
della macchina e dando un rilevante contributo personale alla definizione del ciclo e delle attrezzature,
alla ottimizzazione del programma e collaborando con gli uffici tecnici di officina
• lavorano su un unica macchina multipallets di cui curano la programmazione del CN e la ottimizzazione
dei tempi di lavoro della macchina
368
7. • eseguono tipologie diverse di lavorazioni sulla stessa macchina a CN (ad es. tornitura e fresatura con
una conoscenza approfondita della specificità delle singole lavorazioni) e curano il completamento del
pezzo eseguendo operazioni di aggiustaggio connesse con le operazioni eseguite alla M.U. e controllo
anche elettronico
• eseguono particolari unici, riparazioni o particolari di prototipi dei quali curano l'attrezzatura, il
controllo manuale e/o elettronico anche quando esige l'esecuzione di operazioni di controllo non
consolidate.
NOTA: le operazioni di controllo manuale e/o elettronico di cui si parla nei profili sono parte
integrante della professionalità richiesta dai vari livelli di inquadramento.
Le procedure di autocontrollo certificato sono oggetto di accordi specifici e possono coinvolgere
anche gli operatori inquadrati nel 6° livello.
5/5/1998
369
8. COLLAUDO
All'interno del reparto Collaudo, sono stati individuati 3 percorsi individuali da esperimentare con
l'obiettivo arricchire la professionalità degli operatori di collaudo; in questo modo si cerca di favorire
l'ampliamento del numero di collaudatori che si specializzano in aspetti professionalmente qualificanti, non
consentendo la natura del lavoro ed il numero delimitato delle attrezzature complesse uno sviluppo
professionale uniformemente generalizzato.
Il completamento positivo di questi percorsi, potrà comportare progressivi passaggi di categoria; la
definizione dei percorsi, la durata delle sperimentazioni ed i relativi passaggi di categoria verranno definiti
tenendo conto dei livelli professionali di partenza delle persone che entrano in sperimentazione.
1° percorso: allargamento dell'esperienza nell'uso della strumentazione elettronica sia all'interno della sala
metrologica che all'esterno.
L'obiettivo da perseguire è una conoscenza ed una autonomia completa nell'uso della strumentazione
elettronica (programmazione delle macchine, esecuzione dei controlli, affidabilità ed interpretazione dei
dati).
L'autonomia e l’affidabilità nell'uso di tutta la strumentazio ne elettronica complessa potrà comportare
l'inquadramento nel 6° livello.
Tappe intermedie in questo percorso di sviluppo professionale potranno essere costituite dall'autonomia
nell'uso di strumentazione elettronica a diversi livelli di complessità e dalla installazione di strumenti
elettronici di misura all'interno dei reparti di produzione di Officina dei quali i collaudatori cureranno la
stesura dei programmi e la taratura iniziale.
2° percorso: specializzazione nel collaudo degli ingranaggi.
L'obiettivo da perseguire è la conoscenza delle tecniche di base nelle lavorazioni degli ingranaggi,
l'autonomia nell'uso di tutte le macchine di misura e l'affidabilità nella fornitura ed interpretazione dei dati
di collaudo riguardanti gli ingranaggi.
L'autonomia e l’affidabilità nella esecuzione di questa tipologia di collaudi si avvale di buone basi di
conoscenza dei materiali e dei trattamenti utilizzati e delle tecniche della lavorazione specifica, acquisita
anche mediante permanenze presso fornitori specializzati.
Il raggiungimento di questo livello di autonomia e conoscenza potrà comportare l'inquadramento nel livello
5S.
3° percorso: approfondimento delle conoscenze dei materiali di lavorazione e dei trattamenti superficiali
più aggiornati e complessi.
L'obiettivo da perseguire è quello di formare la figura di uno specialista che, per il bagaglio delle
conoscenze ed esperienze acquisite, diventi il punto di riferimento di tutto il reparto per ogni problema
inerente i materiali di lavorazione utilizzati ed i trattamenti termici, con riporti di materiali i più vari che
dovranno subire i particolari meccanici.
Un contributo professionale di questo livello, esperimentato con continuità in modo da provare la capacità
di seguire l'evolversi delle tecnologie, potrà comportare l'inquadramento nel livello 5S.
370
9. AGGIUSTAGGIO
Stante la specificità del lavoro di aggiustaggio, che richiede particolari capacità manuali, l'autonomia nella
esecuzione di tutte le operazioni più delicate eseguite in aggiustaggio (raddrizzatura, incollaggi, piccoli
montaggi e/o basamenti, casse complesse) e la personale perizia dimostrata nell'eseguire riparazioni,
modifiche ed interventi di particolare delicatezza sui pezzi che hanno già ricevuto lavorazioni al alto valore
aggiunto, potranno comportare un inquadramento nel livello 5S.
La progressiva autonomia in una o più delle operazioni descritte precedentemente scandirà i passaggi
intermedi di categoria; l'obiettivo è quello di progressivamente coinvolgere nelle occasioni professionali più
ricche gli aggiustatori in modo da poter acquisire elementi di esperienza nelle operazioni più qualificanti
REPARTO RETTIFICHE ED AFFILATRICI
In questi reparti si sta’ intensificando l'inserimento di M.U. con CN complessi che richiedono la capacità di
programmare su 3 o più assi controllati (dove per asse controllato si intende un movimento dell'utensile o
del pezzo comandato dal CN; l'affilatura con diamante della mola è considerato un servizio).
In prospettiva si può pensare che, al reparto Rettifiche il CN integrerà le particolari capacità professionali
maturate sulla base di una prolungata esperienza, mentre nelle lavorazioni di affilatura e di "rettifica
tangenziale" questo impatto sarà meno forte e più diluito nel tempo.
Ne deriva che l'inquadramento nel livello 5S potrà essere attribuito non solo sulla base di una particolare
perizia personale (come già avviene oggi), ma anche ricorre ndo al criterio della complessità del CN o di più
CN semplici abbinato alla capacità individuale maturata su questa tipologia di lavorazioni meccaniche.
Inoltre nel reparto rettifiche G.D2 a fronte dell'inserimento di una M.U. complessa (una affilatrice a CN che
lavora su 4 assi) si sta studiando la possibilità di arricchire ulteriormente la dotazione di M.U. del reparto in
modo da consentire una lavorazione completa dei "piastrini".
Tenuto conto che la maggioranza dei particolari meccanici lavorati nel Rep. Rettifiche sono "piastrini"
tagliati al laser, si può prevedere che l'autonomia nell'uso e nella programmazione del CN più complesso,
delle altre M.U. necessarie e l’esecuzione delle operazioni di aggiustaggio per il completamento di
particolari, possano comportare l'inquadramento nel Liv. 5S. In questo modo si potrebbe ottenere un ciclo
completo di lavorazioni per la produzione di una tipologia di particolari ("piastrini").
Pur tenendo conto dell'esiguo numero di persone che lavorano nel reparto Rettifiche di G.D2, è pensabile
ad un arricchimento della mansione dei rettificatori inquadrati in 3 e 4 livello, facendoli ruotare su
operazioni di aggiustaggio.
Per finire è prevedibile anche che l'inserimento di nuove M.U. a C.N. renderà possibile accedere al N.B. di
pagina 3 della nota esplicativa e che, dopo il reparto Frese, sarà possibile esperimentare procedure di
autocontrollo.
371
10. PROFILI OPERATORI MACCHINE UTENSILI NEI REPARTI RETTIFICHE ED AFFILATRICI
5 LIV.
Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva la tipologia completa dei particolari lavorati al rep.
Rettifiche o al rep. Affilatrici, completando l'esecuzione del pezzo con le operazioni di aggiustaggio e
controllo.
L'operatore ha raggiunto una conoscenza delle lavorazioni di rettifica o affilatura che gli consente di
lavorare particolari meccanici richiedenti livelli di precisione ottenibili non solo con un utilizzo corretto
delle MU, ma anche grazie all'esperienza e al contributo personale.
5S
Lavoratori che eseguono in autonomia lavorazioni di rettifica o affilatura particolarmente delicati e difficili,
dove è richiesto un rilevante contributo personale per raggiungere gradi di precisione non diversamente
ottenibili.
Lavoratori che eseguono in autonomia lavorazioni di rettifica o affilatura che, oltre alla capacità di dare un
apporto personale alla precisione, al completamento ed al controllo delle lavorazioni, richiedono anche l'uso
e la programmazione di una MU con un CN complesso o con conoscenza di più MU con CN semplici.
372
11. REPARTO TAGLIO FERRO
Premessa
Nell'area del Taglio ferro il modello organizzativo, nell'attuale fase tecnologica, dovrà vedere un operatore
lavorare su più macchine.
In questo contesto verranno esperimentate per 6 mesi delle coppie di lavoratori che svolgeranno la loro
attività su tre macchine utensili, nello stesso tempo un singolo lavoratore dovrà operare su due macchine.
Questa struttura organizzativa fa riferimento al posizionamento attuale delle macchine.
Inoltre gli operatori eseguiranno le operazioni di carico e scarico del materiale tramite terminale ("buono
elettronico") ed eseguiranno le operazioni di prelievo fisico del materiale compatibili con la cura della
macchina operatrice.
Le parti si danno atto che, all'interno del profilo di 5° livello, potranno trovare collocazione anche altre
operazioni tecniche e di trattazione di dati mediante supporto informatico che, in futuro, potranno arricchire
l'autonomia esecutiva del reparto taglio ferro.
All'interno di questa struttura organizzativa viene definito il seguente profilo di 5° livello:
e lavoratori che, oltre a possedere le caratteristiche del 4° livello, operano con autonomia esecutiva
svolgendo la lavorazione dei particolari in carico all'area, con polivalenza sulle macchine taglio ferro, e che
tendono alla ottimizzazione dell'efficienza e dell'efficacia delle macchine del reparto.
Rientrano nell'autonomia degli operatori le operazioni di imputazione dati a terminali per il carico e scarico
del materiale ed il relativo smistamento.
P.S.: In via indicativa si ritiene opportuno predisporre appuntamenti di verifica dell'esperimento alla fine
del 1°, 2°, 4° e 6° mese.
373
12. 5S REPARTO VERNICIATURA
Lavoratori che eseguono in autonomia la verniciatura di tutti i particolari eseguiti in reparto e, sulla base
delle competenze tecniche acquisite, svolgono compiti di coordinamento (risoluzione di problemi,
distribuzione del lavoro, controllo della qualità di esecuzione dei pezzi più difficili) durante il proprio turno,
in assenza del capo reparto
374
13. COME STA CAMBIANDO IL "MESTIERE" DEL MONTATORE MECCANICO
PREMESSA
Qui di seguito vengono elencati alcuni elementi che, partendo dalla realtà delle nostre macchine
automatiche, influenzano il contenuto del lavoro svolto dai montatori meccanici.
Riteniamo che la discussione e l'approfondimento di questi temi (e di altri che dovessero aggiungersi) sia
un utile lavoro preparatorio per arrivare alla definizione di profili professionali che recepiscano le più
rilevanti novità tecniche ed organizzative.
ALCUNI ELEMENTI DI NOVITA'
1. Il parco macchine attuale è molto più ampio che in passato, la sua ampiezza è destinata a
consolidarsi e, entro certi limiti, anche ad aumentare. Questo fatto provoca uno sviluppo della
professionalità che prevede l'autonomia ed il controllo del montaggio meccanico di gruppi e macchine, o
l'esperienza del collaudo formati in azienda e/o in trasferta sui complessi packer più consolidati (X2, XA) e
successivamente sulle macchine di nuova generazione (X2000, X2000 NV, X3 e, domani X700). In ogni
caso l'esperienza in trasferta può accelerare lo sviluppo professionale dei montatori, tenuto conto che il
lavoro di montaggio ha la sua naturale conclusione con il collaudo finale presso il cliente.
Al momento non esistono opzioni preferibili, la strada da percorrere sembra essere allargare
progressivamente la sfera delle capacità e dell'autonomia dei montatori in modo da tendere verso l'obiettivo
di acquisire una buona conoscenza ed una capacità di collaudo su tutta la gamma delle Packer" o 'Maker"
prodotte.
2. Si è passati dall'esigenza di ottenere un'autonomia basata su una manualità raffinata all'esigenza di
ottenere una autonomia basata sull'attenzione e la capacità critica.
A tutt'oggi resta valida l'esigenza di acquisire una buona manualità nella esecuzione delle operazioni di
montaggio ricorrenti (ad esempio ingranamenti, montaggio di cuscinetti etc.) e l'adattamento dei particolari
è divenuto più frequente al montaggio formati che al montaggio macchine. Si fa sempre più uso di attrezzi,
di strumenti di precisione, di documentazione e di tabelle per cui si è arrivati ad un montaggio che esige una
chiara comprensione del perché ed una conoscenza funzionale sempre più ampia.
Ne consegue una richiesta di maggiori capacità di controllo di quello che si fa ed una acuta capacità critica
per evitare di generare problemi che si manifesteranno solo in fase più avanzata di montaggio e di collaudo,
con gravi perdite di tempo e con la generazione di difficili problemi tecnici.
La precisione delle lavorazioni meccaniche a CN, l'aumento della velocità delle macchine automatiche e
sistemi meccanici sempre più complessi hanno generato una richiesta di attenzione e controllo sul proprio
lavoro di montaggio che è venuto ad aggiungersi e ad integrare la richiesta di attenzione dovuta alla elevata
manualità degli interventi di adattamento.
375
14. 3 Sulle macchine automatiche sono oggi utilizzate delle nuove tecnologie che richiedono interventi di
manipolazione, regolazione, adattamento da parte dei montatori. Queste tecnologie possono essere
l'evoluzione e la sofisticazione di tecnologie consolidate nella nostra cultura tecnica (per es. quello che è
avvenuto nel campo di cinematismi e delle cammes con l'inserimento di esperienze nuove oppure
l'evoluzione nell'uso di materiali o di trattamenti superficiali più moderni per la costruzione dei particolari)
oppure possono rappresentare un uso molto più massiccio e diffuso di tecnologie fino a ieri scarsamente
utilizzate (per es. la pneumatica).
In ogni caso tutte richiedono una buona conoscenza di base dei loro elementi fondamentali e una buona
capacità di usarli, di intervenire, di modificare, di regolare il loro funzionamento su una macchina
automatica. Questo tipo di tecnologie richiede uno sforzo di approfondimento e rientrano nel sistema delle
competenze tecniche che sono richieste, a vari livelli, al nostro personale di montaggio meccanico.
4. Sulle macchine automatiche sono utilizzate oggi anche altre tecnologie che sono importanti per la
loro "conoscenza funzionale" per la comprensione del "a che cosa servono" ma che non possono rientrare a
pieno titolo negli "strumenti professionali" di un montatore meccanico.
Pensiamo per esempio ad una conoscenza seria della funzionalità dei pr incipali componenti elettrotecnici -
elettronici, all'utilizzo di sistemi CAD per la consultazione di disegni, alle tecnologie che riguardano le
colle (spruzzatori, controllori di livello ad ultrasuoni), alla conoscenza dei vari tipi di comportamento del
materiale d'incarto ed alla loro evoluzione nel tempo.
Per questo insieme di tecnologie sembra più opportuno pensare ad una conoscenza della funzionalità, del "a
che cosa serve" che consenta al montatore meccanico di avere in ogni caso una visione completa del ciclo
di confezionamento della macchina automatica.
Cercando di condensare in uno slogan le cose scritte nei punti precedenti, ci sembra di poter dire che si sta’
evolvendo "dal gruppo al sistema". L'autonomia del montatore meccanico si manifesterà sempre più
nell'effettuare regolazioni di un sistema meccanico piuttosto che in interventi caratterizzati da grande abilità
manuale sul singolo congegno.
Le nuove generazioni di macchine tendono verso la sostituzione di gruppi e le successive regolazioni del
"sistema macchina" piuttosto che la sostituzione di particolari meccanici e la regolazione di congegni.
Questa, naturalmente, è una linea di tendenza e non sostituisce dall'oggi al domani la realtà attuale ma, con
altrettanta chiarezza, bisogna dire che il MIP (Modulo Integrato Polifunzionale) è il primo "impianto" che
viene proposto all'esperienza di un montatore meccanico e, su un impianto, sono i parametri che misurano il
funzionamento di tecnologie diverse che diventano il punto di riferimento per gli interventi di un montatore
meccanico.
376
15. La comprensione e l'interpretazione di questi parametri guideranno la capacità di intervento di un montatore
meccanico che resterà saldamente meccanico come "nocciolo duro" delle proprie competenze professionali,
ma con aperture a conoscenze e comprensioni sempre più complesse.
Avremo quindi tre grandi componenti professionali: la "materia specialistica di partenza", la conoscenza
funzionale dell'impianto, l'apertura a conoscenze complesse ( per es. meccaniche
elettriche). Questo ampio spettro di competenze, se accompagnate da una buona conoscenza della lingua
inglese, consentirà di portare a termine il lavoro affidato, di assumersi la responsabilità tecnica di altri
montatori, e di unificare e tenere le fila dei rapporti con i clienti durante il lavoro in trasferta.
Gli "specialisti di impianto" potranno svolgere compiti di assistenza o installazione e collaudo presso il
cliente, al rientro dalla trasferta, verranno adibiti a compiti operativi, per consentire a questi "specialisti di
impianto" di migliorare le loro competenze sulle macchine meno conosciute, e per approcciare macchine
nuove e diverse. La particolare disponibilità all'apprendimento e la flessibilità nello svolgere
alternativamente ruoli professionali operativi e assunzioni di responsabilità tecnica, rendono il sentiero
individuale e non generalizzabile la possibilità di accedere al vertice delle professionalità descritte.
5. In questi ultimi anni è consolidata la richiesta da parte dei clienti, di interventi di nostri tecnici di
montaggio sulle parti di macchina, non solo sui formati, così come era tradizione.
Questi interventi hanno portato in trasferta montatori di recente inserimento e montatori esperti del
montaggio macchine per eseguire una tipologia di interventi che si prevede in aumento (manutenzione
straordinaria, sostituzione di particolari di macchina etc.).
Questa tipologia di esperienze può essere considerata una buona palestra per montatori di recente
inserimento che diventeranno trasfertisti una volta maturata una buona conoscenza del collaudo formati.
In ogni caso, questa esperienza può essere considerata un elemento di valorizzazione professionale.
6. La responsabilità tecnica del lavoro di altri montatori, in un "cantiere all'estero" e una esperienza
sempre più frequente, dovuta alla complessità delle macchine ed all'esigenza di realizzare più installazioni
contemporaneamente. La conduzione di un gruppo di lavoro (3-5 persone) presso il cliente implica una
profonda competenza tecnica che faccia di questa persona il punto di riferimento tecnico per i colleghi e per
il cliente, e richiede anche la formalizzazione di un ruolo organizzativo e di contatto.
La conduzione efficace di un gruppo di lavoro e la capacità di esprimersi in inglese sono condizioni di
successo per molti collaudi presso il cliente che possono essere definiti "cantieri" e meritano un'attenta
considerazione nella valutazione professionale dei montatori meccanici.
7. La piena comprensione della filosofia della "Assicurazione Qualità" e la costante applicazione degli
standards richiesti, sono caratteristiche che hanno pervaso, ai diversi livelli, i lavori di montaggio e collaudo
dei complessi.
E' importante sottolineare che, accanto ai risultati qualitativi, è sempre più richiesta una formalizzazione,
non burocratica e puramente formale, delle procedure adottate e dei risultati
ottenuti.
Bologna, 25 settembre 1998
377
16. Bologna, 25/09/98
PROFILI PROFESSIONALI REPARTO MONTAGGIO
Fino al 4° livello vedi declaratorie e profili del C.C.N.L.
5° LIVELLO
MONTAGGIO MECCANICO E MONTAGGIO RICAMBI
Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il montaggio di un gruppo o sezione complessa di una
tipologia di macchina.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza del gruppo che gli consente di migliorare il percorso di
montaggio, l'uso degli strumenti e il controllo della conformità del gruppo.
MONTAGGIO FORMATI
Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il montaggio e il collaudo del formato di una tipologia di
macchina.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza del formato che gli consente di migliorare il percorso di
montaggio e collaudo, l'uso degli strumenti e il controllo della conformità del formato. Nell'attività di
lavoro in trasferta, dà un contributo significativo alla installazione, collaudo ed avviamento di un
complesso.
5° LIVELLO SUPER
MONTAGGIO MECCANICO E MONTAGGIO RICAMBI
Lavoratori che realizzano in autonomia il montaggio di gruppi o sezioni complesse di una tipologia di
macchina o di gruppi appartenenti a diverse famiglie di macchine.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza dei gruppi o delle sezioni che gli consente interventi di
ottimizzazione dei percorsi di montaggio, nell'uso di strumenti, nel controllo della conformità dei gruppi e
nella polivalenza sulle diverse tipologie di macchine, e nella saltuaria responsabilità tecnica del gruppo di
lavoro.
Con le conoscenze sopra indicate il lavoratore può anche affrontare interventi di ripristino delle parti di
macchina presso i clienti.
MONTAGGIO FORMATI
Lavoratori che realizzano in autonomia il montaggio ed il collaudo dei formati di una tipologia di
complesso (impacchettatrice e cellofanatrice).
Il montatore ha raggiunto una conoscenza del formato che gli consente interventi di ottimizzazione nei
percorsi di montaggio o collaudo, nell'uso degli strumenti, nel controllo della conformità del formato di
tutto il complesso.
Nell'attività di lavoro in trasferta cura l'installazione, il collaudo e l'avviamento di un complesso
378
17. 6° LIVELLO
MONTAGGIO MECCANICO
Lavoratori che realizzano in autonomia di iniziativa il montaggio di più tipologie di macchine e collaborano
alla normalizzazione delle prime serie in rapporto con la Direzione del Montaggio e gli Uffici Tecnici.
Il montatore che ha raggiunto una conoscenza delle macchine che gli consente interventi di ottimizzazione
nei processi di montaggio, nella realizzazione e nell'uso di attrezzature, nel controllo della conformità delle
macchine e nella polivalenza sulle diverse tipologie di macchine.
E' in grado di valutare, anche in base alle informazioni acquisite in azienda, lo stato di usura di un
complesso in funzione presso il cliente e dà pareri e valutazioni tecniche sulla
possibilità/opportunità di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
MONTAGGIO FORMATI
Lavoratori che realizzano in autonomia di iniziativa il montaggio e il collaudo dei formati di più tipologie
di complessi e collaborano alla normalizzazione delle prime serie in rapporto con la Direzione del
Montaggio e gli Uffici Tecnici.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza dei complessi che gli consente di intervenire e ottimizzare i
percorsi di montaggio e collaudo, la realizzazione e l'uso di attrezzature, il controllo di conformità delle
macchine e la polivalenza sulle diverse tipologie di complessi.
Nell'attività di lavoro in trasferta è in grado di:
realizzare un collaudo finale presso il cliente di un complesso, esercitando un ruolo di responsabilità tecnica
di altri montatori ed intrattenendo corretti rapporti con il cliente
oppure
• svolgere compiti generali di assistenza su impianti MIP (Modulo Integrato Polifunzionale), già
collaudati e funzionanti, avendo acquisito una conoscenza della funzionalità dell'impianto mediante
esperienza personale e con adeguati periodi di addestramento, in azienda ed in trasferta, tale da consentirgli
interventi di ripristino della funzionalità, interve nti di ordinaria manutenzione e la comprensione delle
ragioni di problemi funzionali.
7° LIVELLO
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo del montaggio m eccanico e formati ed hanno raggiunto una ampiezza ed
una profondità di conoscenze tali da consentire l'assunzione della responsabilità tecnica in trasferta
dell'attività di installazione e collaudo di un impianto MIP (Modulo Integrato Polifunzionale).
La conoscenza della funzionalità dell'impianto e dei parametri che influenzano il volume e la qualità della
produzione consentono l'assunzione della responsabilità tecnica anche di specialisti diversi (meccanici ed
elettrici) e una buona conoscenza della lingua inglese consente di essere il punto di riferimento unificante
per intrattenere corretti rapporti con il cliente.
379
18. 23/10/98
CARATTERISTICHE SALIENTI E POSSIBILITA' DI EVOLUZIONE DEL “MESTIERE” DEL
MONTATORE ELETTRICO
PREMESSA
Gli elementi che caratterizzano il lavoro attuale all'interno del Montaggio Elettrico sono due:
a) il forte aumento della componentistica hardware, sia come numero che come importanza dei
componenti applicati alla macchina e la diversificazione delle tecnologie software.
b) L'affermarsi di macchine e gruppi a tecnologia prevalentemente elettrotecnica - elettronica.
E' prevedibile che queste due realtà siano destinate a rafforzarsi nel prossimo futuro e che presenteranno
intensi ritmi di evoluzione come è caratteristico nel settore elettronico; ne consegue che il livello
professionale dei montatori elettrici sarà determinato da come l'autonomia, l'iniziativa e la capacità di
apprendimento individuali si sposeranno con il rapido evolversi della tecnologia hardware e software e con
la capacità di intervento sulle nuove generazioni di macchine automatiche.
a) LO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA HARDWARE E SOFTWARE
E' difficile dire se l'aumento della velocità delle macchine automatiche ha generato l’impiego di tecnologie
elettrotecniche - elettroniche più sofisticate o se lo sviluppo della tecnologia ha consentito e promosso
prestazioni più elevate (sia come velocità che come controllo).
Probabilmente i due fenomeni si sono alimentati a vicenda e questa positiva combinazione ha elevato il
numero e la complessità di tutta la componentistica utilizzata per la rilevazione delle posizioni del prodotto
(ad esempio trasduttori, fotocellule etc.), ha aperto le porte a motorizzazioni sempre più “individuali” e
personalizzate al singolo movimento, ed ha sviluppato un software di controllo sempre più pervasivo e
differenziato.
Si può concludere che la seconda metà degli anni ottanta ha visto l'affermarsi del software come tecnologia
necessaria per le macchine automatiche veloci, e che la seconda metà degli anni novanta ha riportato in
evidenza l'importanza della componentistica hardware, in particolar modo proponendo motorizzazioni
sempre più complesse e numerose.
La professionalità dei montatori è quindi determinata anche dalla capacità di seguire l'evoluzione della
tecnologia e di applicare ai montaggi, alle regolazioni ed ai collaudi, informazioni e conoscenze sempre più
differenziate. La vasta gamma delle innovazioni richiede un sempre più forte intreccio fra le occasioni
strutturate di formazione ed addestramento ed una spiccata capacità personale di studio ed
approfondimento.
380
19. Sul versante della formazione sarà importante dare seguito alle iniziative dei corsi di base per neo assunti
(che fino ad oggi sono stati svolti sul complesso più richiesto dal mercato: X2 con Micro2)
• con una valorizzazione dei rapporti con il Training Center, del quale utilizzare in parte strutture e
competenze
e con un completamento della struttura interna contenente le attrezzature finalizzate
all'aggiornamento su singole tecnologie e/o componenti, da utilizzare prevalentemente a livello individuale,
approfittando di momenti opportuni (ritorno da trasferte, attese fra un lavoro e l'altro, ecc.).
La dimensione individuale dell'apprendimento e la capacità critica dei singoli diventano particolarmente
importanti per aiutare il montatore ad identificare correttamente le nuove conoscenze ed esperienze che
dovrà acquisire con uno sforzo personale e, invece, quali sono le informazioni che è bene chiedere
all'U.T.E. per evitare fatiche eccessive e sovrapposizioni inutili.
Parallelamente alle iniziative di formazione ed all'impegno individuale nell'apprendimento, le occasioni di
trasferta svolte in affiancamento a personale esperto hanno una funzione positiva nella crescita
professionale dei montatori elettrici di più recente inserimento e costituiscono un elemento di
valorizzazione professionale.
Nel corso di queste trasferte vengono compiuti lavori di diverso peso tecnico riguardanti la manutenzione
e/o l'aggiornamento tecnologico degli impianti, operazioni ed interventi all'interno di lavori di assistenza ed
installazione, affidati ai montatori di recente inserimento da chi ha la responsabilità tecnica del collaudo.
Queste occasioni di lavoro contribuiscono allo sviluppo delle persone favorendo la comprensione
dell'importanza delle operazioni di preparazione e collaudo svolte all'interno ed una progressiva
maturazione dell'autonomia delle persone.
b) MACCHINE E GRUPPI A PREVALENTE TECNOLOGIA ELETTROTECNICA - ELETTRONICA
Questa rilevante novità ha ampliato la sfera degli interventi dei montatori elettrici portandoli a d iretto
contatto con la problematica del confezionamento del prodotto, della qualità dell'incarto, del
comportamento dei materiali. Da questo ne è derivata una maggiore assunzione di responsabilità nella
conduzione e nella interpretazione dei risultati dei test e dei collaudi, nella identificazione delle cause di
cattivo funzionamento della macchina e nella proposta delle soluzioni.
Inoltre la possibilità di intervenire più direttamente sui collaudi dei gruppi e parti di macchina a prevalente
tecnologia elettrotecnica ed elettronica ha comportato la necessità di un feed back all'U.T.E. ed al reparto
montaggio più formale e strutturata.
381
20. Questa maggiore attenzione alle informazioni di ritorno che documentano esperienze sempre più
diversificate va di pari passo con la crescente richiesta da parte dei clienti di non avere soltanto "una
macchina che finzioni" ma anche una documentazione completa ed una realizzazione accurata e
formalmente ineccepibile anche delle parti di impianto più semplici ed "esecutive". La documentazione
della "Assicurazione Qualità" , recentemente inserita in Azienda, rappresenta un utile punto di sintesi finale
nella quale fare confluire la formalizzazione delle esigenze espresse nelle righe precedenti.
Infine la necessità di un intervento più diretto sulla funzionalità della macchina ha sviluppato i rapporti di
collaborazione fra meccanici ed elettrici, e oggi richiede una notevole capacità di programmazione del
proprio lavoro di collaborazione con altri specialisti e di assumersi la responsabilità tecnica di altri
montatori, in quanto il collaudo di un complesso in sede o presso il cliente, interseca sempre più
frequentemente il lavoro del meccanico con quello dell'elettrico.
382
21. 23/10/98
PROFILI PROFESSIONALI REPARTO MONTAGGIO ELETTRICO
Fino al 4° livello vedere le declaratorie ed i profili del C.C.N.L.
5° LIVELLO
MONTATORE CABLATORE
Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il cablaggio e la verifica elettrica di un tipo di macchina e
con la conoscenza di due tipologie tecnologiche di controllore.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza della macchina che gli consente di migliorare il percorso di
cablaggio e verifica, l'uso degli strumenti ed il controllo di conformità del cablaggio macchina.
MONTATORE ELETTRICO
Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il collaudo elettrico funzionale di una tipologia di
macchina e con la conoscenza di una sola tipologia tecnologica di controllore.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza della macchina che gli consente di migliorare il percorso di
collaudo funzionale, l'uso degli strumenti ed il controllo di conformità della macchina. Nell'attività di
lavoro in trasferta, dà un contributo significativo alla installazione, collaudo ed avviamento di un
complesso.
5° LIVELLO SUPER
MONTATORE CABLATORE
Lavoratori che realizzano in autonomia il cablaggio e la verifica elettrica di una tipologia di complesso
(packer o maker) e con la conoscenza di due tipologie tecnologiche di controllore.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza del complesso che gli consente interventi di ottimizzazione dei
percorsi di cablaggio e verifica, nell'uso degli strumenti e nel controllo di conformità delle macchine.
Con le conoscenze sopra indicate il lavoratore può anche affrontare interventi di ripristino dei cablaggi di
complessi presso il cliente.
MONTATORE ELETTRICO
Lavoratori che realizzano in autonomia il collaudo elettrico funzionale di un complesso, intervenendo su
una sola tipologia tecnologica di controllore.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza del complesso che gli consente interventi di ottimizzazione dei
percorsi di collaudo, nell'uso degli strumenti e nel controllo di conformità del complesso.
Nell'attività di lavoro in trasferta collabora a ttivamente con i meccanici all'installazione, collaudo e
avviamento di un complesso, programma i propri interventi con i colleghi, e cura il collaudo finale della
parte elettrotecnica - elettronica del complesso.
383
22. 6° LIVELLO
MONTATORE ELETTRICO
Lavoratori che realizzano in autonomia di iniziativa il collaudo elettrico funzionale di più tipologie di
complessi o di un complesso con sistemi di misura, lavorazione e controlli, in tempo reale, di qualità
prodotto ad elevata complessità.
I lavoratori intervengono in autonomia su una tipologia tecnologica di controllore a contenuto informatico
ed hanno la conoscenza di una seconda tecnologia di controllore; inoltre collaborano con UTE e con la Sala
Esperimenti elettrica alla applicazione di tecnologie e componenti di nuova generazione e/o alla
normalizzazione delle prime serie.
Il montatore ha raggiunto una conoscenza dei complessi che gli consente di intervenire ed ottimizzare il
collaudo funzionale in particolare di macchine e di gruppi a prevalente tecnologia elettrica, di diagnosticare
guasti, di programmare prove su circuiti e componenti, e di eseguire il controllo di conformità delle
macchine.
Nell'attività di lavoro in trasferta e' in grado di:
• realizzare un collaudo finale presso il cliente di un complesso, esercitando un ruolo di responsabilità
tecnica di altri montatori ed intrattenendo corretti rapporti con il cliente
oppure
• svolgere compiti generali di assistenza di impianti MIP (Modulo Integrato Polifunzionale) già
collaudati e funzionanti, avendo acquisito una conoscenza della funzionalità dell'impianto mediante
esperienza personale e con adeguati periodi di addestramento, in azienda ed in trasferta, tale da
consentirgli interventi di ripristino della funzionalità, interventi di ordinaria manutenzione e la
comprensione delle ragioni di problemi funzionali.
7° LIVELLO
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo del montaggio elettrico ed hanno raggiunto una ampiezza ed una
profondità di conoscenze tali da consentire l'assunzione della responsabilità tecnica in trasferta dell'attività
di installazione e collaudo di un impianto MIP (Modulo Integrato Polifunzionale).
La conoscenza della funzionalità dell'impianto e dei parametri che influenzano il volume e la qualità della
produzione consentono l'assunzione della responsabilità tecnica anche di specialisti diversi (elettrici e
meccanici) e una buona conoscenza della lingua inglese consente di essere il punto di riferimento unificante
per intrattenere corretti rapporti con il cliente.
384
23. PROFILI PROFESSIONALI REPARTO MONTAGGIO
Azienda e RSU hanno ritenuto opportuno, ai fini di aderire maggiormente alla realtà organizzativa dell'area
Montaggi, di descrivere un ulteriore profilo professionale oltre a quelli già precedentemente definiti.
5° LIVELLO
INSTALLATORE LAY-OUT
Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva i collegamenti e scollegamenti di tutte le sezioni di
macchina che compongono almeno tre tipologie di complessi, sia in sede che presso il Cliente, seguendo la
documentazione di lay out.
Inoltre completano i collegamenti di canali trasporto prodotto, canalette per cavi elettrici, e in trasferta
effettuano il collegamento dei cavi medesimi, in modo da consegnare al tecnico montatore il collegamento
della macchina completato e pronto per ricevere la tensione.
Per esigenze tecnico-organizzative il lavoratore potrà svolgere attività di preparazione e/o montaggio su
gruppi semplici.
Viene definita una sperimentazione dei lavoratori coinvolti, con prima verifica entro il 31/12/2002.
Bologna, 31 luglio 2002
Per l'azienda per la RSU
385
24. INQUADRAMENTO PERSONALE MAGAZZINO
PREMESSA
Le novità più rilevanti nel mondo dei magazzini sono costituite dall'inserimento di sistemi di automazione,
di movimentazione e stoccaggio che, nel nostro caso, sono normalmente corredati da software gestionali
estremamente potenti e richiedenti conoscenze operative più vaste e diffuse.
Contemporaneamente la variazione delle quantità delle immissioni e dei prelievi e l'intensificarsi del
numero delle operazioni eseguite ha rafforzato quella necessità di precisione nella esecuzione di operazioni
semplici che è da sempre una delle caratteristiche principali del lavoro nei magazzini.
L'estrema variabilità delle dimensioni fisiche dei pezzi da movimentare indica in una buona
diversificazione dei sistemi di movimentazione e stoccaggio una "ulteriore" costante del nostro ambiente
lavorativo.
Sulla base di queste considerazioni, i profili descritti cercano di cogliere le novità più rilevanti, con
l'obiettivo di fornire dei criteri per un corretto inquadramento del personale che si troverà ad operare con i
nuovi sistemi di automazione dei magazzini.
386
25. LOGISTICA
4° LIV
Magazziniere qualificato che esegue con precisione e affidabilità le diverse operazioni di carico e scarico,
mediante terminale, che interessano il magazzino nel quale è inserito; che esegue e verifica personalmente
la composizione numerica dei prelievi e completa la documentazione necessaria.
5° LIV
Magazziniere che in autonomia esecutiva opera sulle funzioni di "ricezione, traslo/modula, spedizione"
dell'impianto automatico, utilizzando i programmi di software su piattaforma PC; cura le operazioni di
prelievo e distribuzione fisica dei pezzi, assicurando l'esattezza delle quantità e la completezza delle
documentazioni
Magazziniere che in autonomia esecutiva opera con completezza sulle funzioni di "ricezione, elaborazione,
preparazione e spedizione" nei diversi magazzini, utilizzando i programmi di software su piattaforma PC
per es. WINDSTORE, GDQUAL); cura le operazioni di distribuzione fisica dei pezzi prelievo e
distribuzione), assicurando l'esattezza delle quantità e la completezza delle documentazioni.
5S LIV
Magazziniere che, oltre a operare in autonomia sui sistemi informativi e sugli impianti avanzati (traslo,
modula, ecc.) di stoccaggio e movimentazione, svolge mansioni di coordinamento e di controllo del lavoro
di gruppi di addetti al magazzino, assicurando le priorità dei lavori e curando la distrib uzione delle
operazioni da eseguire.
6 LIV
Responsabile di un magazzino "dedicato" (ad es. ricambi): assicura la qualità del servizio sia verso l'esterno
(clienti) che verso l'interno (reparti ed uffici interessati), collaborando alla definizione ed attuazione dei
miglioramenti tecnico - organizzativi e coordinando il lavoro degli addetti.
387
26. Caratteristiche salienti e possibilità di evoluzione delle competenze professionali all'interno degli
ambienti di progettazione meccanica ed elettrica.
ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI
Le note che seguono non vogliono essere una descrizione esaustiva di tutti tratti salienti che caratterizzano
gli ambienti di progettazione nella nostra Azienda; non hanno nemmeno la pretesa di proporre una
ponderazione precisa delle cose importanti e di quelle meno importanti.
Lo scopo di questo testo è fornire una quadro di riferimento e alcuni spunti di discussione, soprattutto per
approfondire le linee di evoluzione più importanti che oggi caratterizzano il lavoro in progettazione e che
vanno ad affiancarsi a caratteristiche già consolidate che i n questo documento sono solo accennate.
Le considerazioni di carattere generale comuni ad entrambi gli ambienti (meccanico ed elettrico) sono:
a) L'ampiezza delle informazioni e delle conoscenze oggi utilizzate in progettazione è molto aumentata
rispetto al passato. Per avere successo in progettazione oggi è richiesto di possedere un know-how molto più
dilatato ed esteso rispetto al passato.
b) Essendosi ampliati i confini delle conoscenze richieste ed essendo aumentato "lo spazio" della
progettazione si sono molto diversificati anche i "sentieri di sviluppo" delle persone che lavorano in
progettazione. Le modalità di crescita e di acquisizione di competenze partono da livelli di scolarità comune
(Scuola media superiore, Università) per diversificarsi sulla base delle concrete esperienze ed occasioni di
lavoro e si ricompongono in maniera più omogenea nelle professionalità di alto livello.
c) Per quanto possa sembrare una affermazione scontata, la progettazione meccanica è diventata
sempre più "meccanica" e la progettazione elettrica - elettronica è diventata sempre più "elettrica -
elettronica". Questo ulteriore arricchimento delle discipline originarie ha aumentato l'importanza dell'
"approccio interdisciplinare" alle soluzioni dei problemi progettuali, di quelle discipline di "confine" e di
quelle conoscenze comuni che consentono a specialisti diversi di colloquiare sullo stesso progetto.
Qui di seguito verranno descritte separatamente le caratteristiche salienti della progettazione meccanica e
della progettazione elettronica.
388
27. L'AMBIENTE DELLA PROGETTAZIONE MECCANICA
In questi anni si sono consolidate alcune linee di sviluppo che erano già presenti da tempo nell'ambiente
della progettazione meccanica:
- Si sono sviluppati i sistemi CAD (a 2 e 3 dimensioni) e sono aumentati (come numero e
potenzialità) gli strumenti informatici (ad es. data base) a disposizione del disegnatore/progettista. Si
può dire che non è cambiato l'oggetto del lavoro (produrre disegni e/o progetti), sono aumentati e si sono
diversificati gli strumenti nel "cassetto degli attrezzi" a disposizione del disegnatore/progettista. Poiché si
tratta di strumenti informatici complessi ed evoluti la loro acquisizione richiede attenzione, formazione
continua, impegno nei processi di apprendimento ed influenza la flessibilità di impiego delle competenze
professionali ed il risultato finale del lavoro.
- E' aumentata l'importanza del "costruire bene" particolari, gruppi, macchine, e del processo di
industrializzazione del progetto meccanico.
Questa caratteristica (il "costruire bene") fa parte della tradizione della nostra Società ma i cambiamenti del
mercato del tabacco (l'accentuarsi della concorrenza sui prezzi, la riduzione del ciclo di vita della macchina,
la diversificazione del portafoglio prodotti l'aumento delle macchine speciali) hanno aumentato
l'importanza di "pensare in maniera industriale fin dalla prima progettazione" in modo da ottenere una
struttura dei costi di produzione competitiva con i concorrenti.
- L'aumento della velocità delle macchine i problemi ecologici e la ricerca di materiali di
confezionamento sempre più economici da parte di tutti i clienti, hanno contribuito a sottolineare
l'importanza della conoscenza di come si comportano i materiali durante il processo di confezionamento.
Come si comportano i materiali (fra di loro molto vari: tabacco, carta, colle, ecc.) è una "scienza empirica" :
occorre imparare dall'esperienza, adattare alle nostre macchine ed alle specifiche situazioni delle diverse
manifatture le informazioni reperite nella scarna letteratura esistente e dalle aziende fornitrici. Questo
insieme di informazioni e conoscenze diventa fondamentale quando si affronta la dimensione del progetto.
- Accanto alle competenze prettamente meccaniche (dalle caratteristiche dei materiali da costruzione
alla cinematica) si è affermato un insieme di discipline (pneumatica, fluidodinamica, calcolo) a cui
il progettista meccanico fa riferimento con continuità (pneumatica), saltuariamente se lavora sulla
Maker (fluidodinamica), cercando un rapporto con specialisti (calcolo). Questa elencazione non
vuole essere esaustiva della realtà, ma solo esemplificativa di come sul solido tronco delle
competenze meccaniche, si siano "ramificate" altre tipologie di competenze. E' facile prevedere che
questo processo di "gemmazione" continuerà ad avere degli sviluppi.
389
28. Le novità che ci sembra di poter sottolineare sono due:
1) Sulle nuove generazioni di macchine veloci l'impiego di motori elettrici delle ultime generazioni ha
richiesto l'acquisizione di competenze elettroniche di base da parte di progettisti meccanici. Oggi il
progettista meccanico può risolvere problemi di moto o in maniera meccanica o utilizzando componenti
elettrici - elettronici (motori azionamenti) di cui deve conoscere i principi di base di funzionamento e
valutare le prestazioni fu nzionali. Si può dire che, nel settore dei motori elettrici, è successo lo stesso
fenomeno verificatosi nel calcolo meccanico: un progettista deve avere delle competenze di base per potere
essere autonomo nella soluzione dei problemi più semplici e per potere essere un interlocutore intelligente
dello specialista quando affronta i problemi complessi. La differenza fondamentale (ed importante nella
nostra attuale riflessione) è che, per la prima volta, alla maggioranza della popolazione dei progettisti
meccanici (e non solo a qualche sparuto caso) viene chiesto di acquisire ed utilizzare serie competenze di
base su un insieme di componenti (motori ed attuatori) propriamente non meccanici e non legati a
problematiche meccaniche.
2) Accanto alla progettazione di nuove generazioni di macchine veloci, che vedono impegnati
progettisti capaci di confrontarsi con profonde innovazioni nella soluzione dei problemi di confezionamento
e di incarto, la nostra Società è impegnata nello sforzo di proporre al mercato modelli di macchine a diversi
livelli di prestazioni e "macchine speciali". Questa tipologia di progetti ha coinvolto progettisti con una
profonda conoscenza delle macchine esistenti, capaci di coniugare insieme modifiche ed adattamenti
consistenti con alcune soluzioni nuove garantendo, da subito o quasi, elevata affidabilità di prestazioni e
costi di costruzione contenuti.
L'AMBIENTE DELLA PROGETTAZIONE ELETTRICA-ELETTRONICA
La caratteristica più evidente che balza agli occhi osservando il lavoro di progettazione elettrica - elettronica
è che si tratta di una "progettazione di sistema": vengono scelti dei componenti, li si collega all'interno di
uno schema di impianto, si sviluppa il sistema di controllo e lo si applica ad una funzione di macchina. Ne
deriva che la professionalità di chi lavora in questo ambiente può seguire due grandi direttrici: svilupparsi
seguendo l'incremento di complessità del sistema oppure presidiare una specializzazione. Il tutto in un
contesto di rapidissima evoluzione delle tecnologie che sottolinea l'importanza del progettista di sistema
che innova, modifica, migliora con rapidità il proprio progetto utilizzando le tecnologie più adeguate alla
soluzione del problema e dello specialista che sorveglia e studia l'evoluzione tecnologica di settori
impegnativi e sofisticati.
Le componenti tecnologico - professionali più importanti di questo "sistema progettuale" ci sembrano
essere:
390
29. a) La tecnologia di controllo della macchina automatica: è la "componente software" oggi importante
non solo per il suo "peso" all'interno del progetto ma anche per la sua grande diversificazione e per la
necessità di offrire al mercato contemporaneamente più tecnologie di sistemi di controllo.
b) La conoscenza della funzionalità della macchina: oggi, molto più che in passato la tecnologia
elettrica - elettronica può contribuire a risolvere problemi di funzionalità delle macchine. Ne deriva che le
conoscenze del processo di confezionamento, dei comportamenti dei materiali di incarto, di problemi della
qualità del prodotto, ecc. sono molto più impor tanti che in passato.
c) Motori ed attuatori dell'ultima generazione sono la "novità tecnologica" più importante e più
innovativa che ha caratterizzato questi ultimi anni 90. Per di più sono componenti che cominciano ad avere
una programmazione interna e richiedono la conoscenza di linguaggi specifici. Si può dire che questi
componenti rappresentano un 'prepotente ritorno" all'importanza dell'hardware e dei linguaggi - macchina
nel settore dell'automazione, dopo gli anni in cui l'avvento del software di controllo macchina e lo sviluppo
di linguaggi sempre più potenti e "friendly" avevano rappresentato l'innovazione più importante.
d) Su Maker e Mettifiltro si sono sviluppate delle tecnologie molto particolari e non utilizzate
diffusamente, perché richieste da controlli di qualità nel processo di confezionamento molto specifici.
Usando un linguaggio elettronico, si può dire che si tratta di tecnologie "dedicate" al controllo delle
macchine che producono la sigaretta, di importanza decisiva per il successo sul mercato di queste
macchine. Queste tecnologie possono essere prese come esempio dell'importanza della specializzazione nel
settore elettronico.
e) Il ricondurre a dimensioni industriali (riproducibilità, costo, affidabilità) lo sche ma elettrico,
l'impianto, l'applicazione elettronica nel suo complesso è diventato sempre più importante e "critico" per il
successo della macchina automatica. Questo ottenere un risultato finale "industriale" è tanto più importante
in quanto l'innovazione nel settore elettrico - elettronico è frutto di curiosità, di ricerca sperimentale. di
disponibilità a cambiare che. alla fine del lavoro, viene completata da un lavoro sistematico di
ottimizzazione che consente allo sforzo di innovazione di realizzarsi in un processo industriale.
391
30. PROFILI UFFICIO TECNICO MECCANICO
5° LIVELLO
DISEGNATORE DI PARTICOLARI
Lavoratori che in autonomia operativa realizzano e modificano disegni costruttivi di particolari meccanici
di media complessità o parti di gruppi static i, inoltre preparano una semplice distinta base degli elementi
fu nzionali o di formato.
Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza dei particolari e dei gruppi che gli consente di avere il controllo
dei metodi di lavoro, degli strumenti informatici e delle conformità del prodotto.
5° LIVELLO SUPERIORE
DISEGNATORE DI GRUPPI
Lavoratori che in autonomia realizzano e modificano disegni costruttivi di gruppi meccanici semplici,
statici e dinamici, inoltre elaborano le distinte base degli elementi fu nzionali o di formato.
Questi lavoratori hanno conoscenze di base sui materiali manipolati dai gruppi e sugli elementi di
industrializzazione dei gruppi stessi.
Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza dei gruppi che gli consente di intervenire nei metodi di lavoro,
nell'uso degli strumenti informatici e matematici e nel controllo di conformità del gruppo.
Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni
disegnatori esterni all'azienda.
6° LIVELLO
PROGETTISTA DI GRUPPI
Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione di gruppi fu nzionali complessi
o di gruppi formato di macchina e inoltre progettano le distinte basi degli elementi funzionali o di formato.
Questi lavoratori hanno conoscenze specifiche sui materiali manipolati dai gruppi e sugli elementi di
industrializzazione dei gruppi stessi.
lì progettista ha raggiunto una conoscenza dei gruppi che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli
strumenti informatici, matematici e concettuali e il controllo di conformità dei gruppi o dei formati.
Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni
disegnatori.
PROGETTISTA SPECIALISTA
Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione in una particolare area di
specializzazione su gruppi complessi (esempi: industrializzazion i, rifacimenti, calcolo, personalizzazioni,
pneumatica, …), inoltre progettano le distinte basi degli elementi fu nzionali.
li progettista ha raggiunto una conoscenza dell'area di specializzazione che gli consente di migliorare i
metodi di lavoro, gli strumenti informatici, matematici e concettuali e il controllo di conformità del gruppo.
Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni
disegnatori.
392
31. 7° LIVELLO
PROGETTISTA DI MACCHINA
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo della progettazione delle macchine realizzando studi con elementi
innovativi di particolari e di gruppi, funzionali o di formato, a elevata complessità.
Il progettista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la
responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, tenere rapporti con altre aree e/o fu nzioni aziendali e avere, in
alcuni casi, rapporti con i clienti.
PROGETTISTA SPECIALISTA
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo della progettazione in una particolare area di specializzazione (esempi:
industrializzazione, rifacimenti, calcolo, personalizzazioni, pneumatica, ...).Lo specialista ha raggiunto
rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un
gruppo di lavoro, tenere rapporti con altre aree e/o f nzioni aziendali e avere, in alcuni casi, rapporti con i
u
clienti.
7° LIVELLO QUADRO "PROFESSIONAL"
Lavoratori che, con carattere di continuità, svolgono attività di progettazione, di ricerca e di innovazione
nella realizzazione di macchine o all'interno di un area di specializzazione nella quale sviluppano notevoli
contributi su macchine diverse. L'elevata competenza consente a questi lavoratori di intrattenere rapporti
diretti con i clienti, di contribuire alla definizione degli obiettivi di prodotto, di assumere la responsabilità
tecnica di gruppi di progetto e di curare la crescita professionale e il raggiungimento dei risultati.
393
32. PROFILI UFFICIO TECNICO ELETTRICO
5° LIVELLO
DISEGNATORE DI SCHEMI
Lavoratori che in autonomia operativa realizzano e modificano schemi e parti di programmi semplici di
impianti elettrici, di costruttivi elettrici, di circuiti elettronici e di logica delle macchine, inoltre preparano
una semplice documentazione di supporto.
Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza degli schemi e dei programmi che gli consente di avere il
controllo dei metodi di lavoro, degli strumenti informatici e della conformità del prodotto.
5° LIVELLO SUPERIORE
DISEGNATORE ELETTRICO
Lavoratori che in autonomia realizzano e modificano schemi e parti di programmi di media complessità di
impianti elettrici, di costruttivi elettrici, di circuiti elettronici e di logica delle macchine, inoltre elaborano la
documentazione di supporto. Questi lavoratori hanno conoscenze di base sugli elementi di
industrializzazione delle parti elettriche.
Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza degli schemi e dei programmi che gli consente di intervenire nei
metodi di lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e matematici e nel controllo di conformità del
prodotto.
Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni
disegnatori esterni all'azienda.
6° LIVELLO
PROGETTISTA ELETTRICO
Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione di sistemi elettrici o elettronici
e software complessi di macchina e inoltre progettano la documentazione informativa e costruttiva di
supporto.
Questi lavoratori hanno conoscenze specifiche sugli elementi di industrializzazione dei sistemi progettati.
Il progettista ha raggiunto una conoscenza dei sistemi che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli
strumenti informatici, matematici e concettuali, il controllo di conformità dei sistemi e di partecipare
all'aggiornamento delle tecnologie usate. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può
assumere la responsabilità tecnica di alc uni disegnatori.
394
33. PROGETTISTA SPECIALISTA
Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione in una particolare area di
specializzazione su sistemi elettrici o elettronici o software
complessi (esempi: motori elettrici, sensori e attuatori, controlli di prodotto, industrializzazione hardware,
piattaforme software , ...), inoltre progettano la documentazione informativa e costruttiva di supporto.
Il progettista ha raggiunto una conoscenza dell'area di specializzazione che gli consente di migliorare i
metodi di lavoro, gli strumenti informatici, matematici e concettuali, il controllo di conformità dei sistemi,
di partecipare all'aggiornamento delle tecnologie usate ed alla sperimentazione di nuovi componenti.
Inoltre ha raggiunto u n livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni
disegnatori.
7° LIVELLO
PROGETTISTA ELETTRICO DI MACCHINA
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo della progettazione elettrica delle macchine che consente a loro di avere
una visione generale del progetto (centralina, software e funzionalità della macchina) e di realizzare studi con
elementi innovativi di schemi e sistemi elettrici ad elevata complessità.
Il progettista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la
responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, promuovere l'aggiornamento delle tecnologie usate, tenere
rapporti con altre aree e/o fu nzioni aziendali e avere, in alcuni casi, rapporti con i clienti.
PROGETTISTA SPECIALISTA
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo della progettazione elettrica in una particolare area di specializzazione
(esempi: motori elettrici, sensori e attuatori, controlli di prodotto, industrializzazione hardware, piattaforme
software,..). Lo specialista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può
assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, promuovere l'aggiornamento delle tecnologie
usate e la sperimentazione di nuovi componenti, tenere rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali e
avere, in alcuni casi, rapporti con i clienti.
7° LIVELLO QUADRO "PROFESSIONAL"
Lavoratori che, con carattere di continuità, svolgono attività di progettazione, di ricerca e di innovazione
nella realizzazione delle strutture elettriche di macchine o all'interno di un area di specializzazione elettrica
nella quale sviluppano notevoli contributi su macchine diverse.
L'elevata competenza consente a questi lavoratori di intrattenere rapporti diretti con i clienti, di contribuire
alla definizione degli obiettivi di prodotto, di assumere la responsabilità tecnica di gruppi di progetto e di
curare la crescita professionale e il raggiungimento dei risultati.
395
34. ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA EVOLUZIONE DEL LAVORO DEGLI UFFICI TECNICI
DI OFFICINA
In questi ultimi anni e per il prossimo futuro, gli Uffici Tecnici di Officina (quell'insieme di uffici che si
occupano di tutto il processo di industrializzazione e costruzione di particolari) hanno sviluppato l'uso di
strumenti CAM (Computer Aided Manufacturing) più evoluti e potenti, in particolar modo a 3D, che hanno
permesso una riduzione dei tempi di elaborazione e programmazione, ed una riduzione delle possibilità di
errore. Anche in questo caso l'uso di strumenti CAM più sofisticati, che - per esempio consentono di
"programmare" con continuità su tutte le facce del particolare non ha coinvolto tutti gli ambienti
dell'officina, ma ha interessato particolarmente le lavorazioni di fresatura ed alesatura.
A questa "naturale" evoluzione degli strumenti CAM, si possono affiancare alcuni fenomeni significativi
che sono frutto sia di scelte aziendali che di evoluzioni tecnologiche.
a) In genere si può dire che l'industrializzazione è "risalita un passo a monte"; in altre parole chi svolge
un ruolo nel processo di industrializzazione ha anticipato i tempi di incontro e discussione con gli Uffici
tecnici, per poter proporre alternative costruttive al momento dell'analisi dei gruppi. Allo stesso modo si
stanno studiando metodi di preventivazione rapida che, senza sostituire la classica analisi "tempi e metodi"
di tutti i particolari, sia in grado di fornire indicazioni veloci ed attendibili, in grado di orientare, il più
anticipatamente possibile, il lavoro del progettista.
b) Si sta consolidando l'esperienza di analisi "tempi e metodi" dei montaggi. Ai primi lavori di
"tempificazione" delle nuove generazioni di macchine automatiche, verrà fatta seguire un'attività di
aggiornamento ed approfondimento, anche sulla base delle prime positive esperienze.
c) Verrà sviluppata l'esperienza di raggruppamento in famiglie di pezzi simili, per consentire una
programmazione dei lavori che ottimizzi i tempi di attrezzatura e le modalità di lavorazione. Anche in
questo caso non sarà un lavoro "totalizzante", ma sarà importante determinare quelle famiglie dei pezzi che,
nel vasto oceano delle lavorazioni meccaniche, richiedono e giustificano studi ed attenzioni specifiche.
d) I "prelavorati" si sono arricchiti di molte tipologie di pezzi (stampati, pressofusi, microfusi,
sinterizzati, ecc...) che si pongono in alternativa alle lavorazioni dal pieno. Questo insieme di "metodi
costruttivi" , dai quali partire per ottenere il particolare finito, è in forte evoluzione e si arricchisce, con
continuità, di nuove realizzazioni tecnologiche.
e) E' in fase di studio una definizione di costi "standard" per tipologie di pezzi, ed indici economici di
possibili costi attesi per tipologie di prelavorati, pressofusi, stampati etc. Questo sforzo di "definizione
economica" di costi attesi si inserisce nel più vasto quadro di messa a punto di strumenti moderni per i
lavori di industrializzazione.
Bologna, 29/06/2000
396
35. PROFILI UFFICI TECNICI DI OFFICINA
AREA TECNICA DI FABBRICAZIONE INDUSTRIALE
5° LIVELLO
ANALISTA DI DISEGNI
Lavoratori che in autonomia operativa verificano i disegni meccanici di particolari in rapporto ai cicli di
lavorazione e disegnano attrezzature semplici, inoltre preparano una documentazione semplice di supporto.
L'analista ha raggiunto una conoscenza dei particolari che gli consente di avere il controllo dei metodi di
lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato.
5° LIVELLO SUPERIORE
DISEGNATORE INDUSTRIALE
Lavoratori che in autonomia analizzano criticamente e migliorano il disegno dei particolari, realizzano
l'industrializzazione di disegni meccanici di particolari dal pieno e/o da semilavorati, definiscono i cicli, i
materiali e i trattamenti e disegnano le attrezzature, inoltre elaborano la documentazione di supporto.
Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza dei particolari che gli consente di intervenire nei metodi di
lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e nel controllo di conformità del risultato.
6° LIVELLO
DISEGNATORE INDUSTRIALE DI GRUPPI
Lavoratori che in autonomia di iniziativa realizzano l'industrializzazione, la messa a punto e l'impiegabilità
di particolari, relativi a gruppi meccanici, ricavati dal pieno e/o da semilavorati, intervengono negli
elementi economici del gruppo, definiscono i cicli, le norme, i materiali, i trattamenti e disegnano le
attrezzature, inoltre realizzano la documentazione informativa e costruttiva di supporto.
Il disegnatore ha raggiunto conoscenze tecniche nell'utilizzo dei particolari, dei gruppi e delle lavorazioni di
officina che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli strumenti informatici e concettuali, il controllo
di conformità del risultato e contribuisce nelle scelte progettuali.
Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni
disegnatori e/o analisti.
7° LIVELLO
INDUSTRIALIZZATORE DI MACCHINE
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo d'industrializzazione delle macchine e di gruppi meccanici complessi e
innovativi inoltre hanno raggiunto un livello ampio di autonomia nelle decisioni sull'impiego di particolari in
gruppi meccanici completi, assumono responsabilità tecniche nella introduzione di innovazioni
tecnologiche nei loro settori, sono in grado di realizzare preventivazioni rapide su gruppi complessi e
innovativi e intervengono nelle scelte di tipo funzionale.
Il lavoratore ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la
responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali.
397
36. AREA TEMPI E METODI
5° LIVELLO
PREVENTIVISTA DI BASE
Lavoratori che in autonomia operativa verificano i tempi e i metodi di lavorazione, alle macchine utensili o
al montaggio, analizzano criticamente disegni semplici e le relative scelte dei materiali, definiscono cicli
semplici, modificano e aggiornano cicli esistenti e supportano, con le indicazioni ricevute, le attività di
commessa analizzando dati gestionali di singoli codici, inoltre preparano una documentazione semplice di
supporto.
Il preventivista ha raggiunto una conoscenza dei tempi e dei metodi che gli consente di avere il controllo
dei propri metodi di lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato.
5° LIVELLO SUPERIORE
PREVENTIVISTA DI PARTICOLARI
Lavoratori che in autonomia realizzano preventivi per i tempi e i metodi di lavorazione su particolari, alle
macchine utensili o al montaggio, di gruppi meccanici semplici, analizzano criticamente i disegni,
definiscono cicli di media complessità e contribuiscono a definire i tempi con i fornitori esterni, inoltre
elaborano la documentazione di supporto.
Il preventivista ha raggiunto una conoscenza dei particolari o dei gruppi semplici che gli consente di
contribuire al lancio e all'iter di commessa, di effettuare controlli sulle lavorazioni a prezzo e le relative
fatture e di intervenire nei propri metodi di lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e nel controllo di
conformità del risultato.
6° LIVELLO
PREVENTIVISTA DI GRUPPI
Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono l'attività di preventivazione per i tempi e i metodi di
lavorazione, alle macchine utensili o al montaggio, di gruppi meccanici, definiscono i cicli complessi e la
struttura completa dei costi di lavorazione, inoltre realizzano la documentazione informativa e costruttiva di
supporto.
Il preventivista ha raggiunto una conoscenza dei particolari e dei gruppi che gli consente di migliorare i
propri metodi di lavoro, gli strumenti informatici e concettuali e il controllo di conformità del risultato.
inoltre contribuisce nelle scelte progettuali e intrattiene rapporti diretti con i fornitori esterni.
7° LIVELLO
PREVENTIVISTA DI STUDI
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo della preventivazione di gruppi meccanici complessi di progetti innovativi
e di studi, i oltre intervengono nelle scelte di tipo funzionale, elaborano i costi di macchina o di complessi e
n
realizzano la preventivazione rapida di gruppi in fase di progetto.
Il preventivista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le qua li può assumere la
responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere i rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali.
398
37. AREA TECNICA DI OFFICINA
5° LIVELLO
PROGRAMMATORE DI BASE
Lavoratori che in autonomia operativa realizzano programmi di lavorazione semplici per macchine utensili
a controllo numerico, disegnano attrezzature semplici e inseriscono cicli di lavorazione, inoltre preparano
una documentazione semplice di supporto.
Il programmatore ha raggiunto una conoscenza della programmazione che gli consente di avere il controllo
dei propri metodi di lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato.
5° LIVELLO SUPERIORE
PROGRAMMATORE CONTROLLO NUMERICO
Lavoratori che in autonomia realizzano programmi per macchine utensili a controllo numerico, disegnano
attrezzature di media complessità, modificano cicli esistenti e intervengono sugli utensili impiegati, inoltre
elaborano la documentazione di supporto.
Il programmatore ha raggiunto una conoscenza della programmazione che gli consente di intervenire nei
propri metodi lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e nel controllo di conformità del risultato.
6° LIVELLO
PROGRAMMATORE DI MACCHINA
Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono l'attività di programmazione complessa su almeno una
famiglia di macchine utensili a controllo numerico (esempi: alesatrici, copiatrici, fresatrici….), disegnano le
attrezzature complesse, i cicli e le norme di lavorazione, programmano gli utensili da usare e
contribuiscono alla introduzione di nuovi strumenti di programmazione, di nuova utensileria o nuove
macchine a controllo numerico, inoltre realizzano la documentazione informativa e costruttiva di supporto.
Il programmatore ha raggiunto una conoscenza della programmazione che gli consente di migliorare i
propri metodi di lavoro, gli strumenti informatici e concettuali e il controllo di conformità del risultato
7° LIVELLO
PROGRAMMATORE DI OFFICINA
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e
prolungata esperienza nel campo della programmazione delle macchine utensili a controllo numerico
presenti nell'officina inoltre curano l'introduzione di rilevanti trasformazioni tecnologiche e operano su
particolari meccanici nuovi e innovativi.
Il programmatore ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la
responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere i rapporti con altre aree e/o funzione aziendali.
399
38. L'ELABORAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DELLE MACCHINE AUTOMATICHE
G.D: SITUAZIONE ATTUALE E PROSPETTIVE
Nel settore della documentazione possono essere identificati due grandi filoni di innovazione:
1) la documentazione di una macchina sarà sempre più un "data base" unitario ed integrato, una
"libreria completa", al quale accedere per estrarre le informazioni che interessano all'utente/cliente.
Ne deriva che diminuiscono di importanza le documentazioni dedicate (cataloghi e/o manuali per i ricambi,
le parti di macchina, i formati, la parte elettrica o meccanica) si sta progressivamente affermando un'unica
documentazione di base, che descrive tutta la macchina, alla quale si potrà accedere per soddisfare le
esigenze di informazioni di persone con ruoli diversi (per es. un montatore o un manutentore meccanico che
deve intervenire su un formato, un acquisitore che deve ordinare parti di ricambio, ecc.)
A tutt'oggi non sono stati realizzati esempi completi di questa tendenza, ma alcuni esempi parziali
confermano l'evoluzione della documentazione tecnica in questa direzione:
- La macchina per sigari ha unificato la documentazione di macchina e di formato.
Terminato il progetto della macchina, i disegni sono stati corredati dei cicli di montaggio dai "Tempi e
Metodi" ed è stato possibile elaborare la documentazione prima della produzione della macchina seguendo
una logica funzionale e partendo dal disegno di progetto: una parte di macchina che esegue una particolare
funzione viene descritta /documentata nella sua interezza, macchina e formato.
- La nuova steccatrice BV è stata interamente disegnata a 3D, i disegni in esploso sono stati
approntati durante la permanenza del prototipo in Sala Esperimenti ed i cicli di montaggio erano pronti in
larga parte prima dell'entrata in produzione della prima commessa.
Questi risultati sono stati possibili perché da tempo si era imboccata la strada dell'unificazione della parte
meccanica ed elettrica nel settore delle istruzioni, i sistemi CAD a 3 D consentono l'estrazione automatica
di particolari e gruppi ed i disegni di progetto sono di più facile lettura e non è più indispensabile
ridisegnare i disegni meccanici in disegno esploso, i Tempi e Metodi da più di un anno lavorano sulla
definizione preventiva dei cicli di montaggio.
Naturalmente questa descrizione dei "prototipi" della documentazione futura è sommaria e non rende
giustizia della complessità e del lavoro che ha richiesto, per es., l'unificare la logica dei gruppi meccanici
con la logica della distinta base "parametrata" degli elettrici, la fatica dell'apprendimento di un CAD a 3D
ecc., ma indica con sufficiente chiarezza la strada che verrà percorsa.
2) Si stanno affermando strumenti CAD dedicati alla documentazione. L'evoluzione
dell'informatica ha portato anche nel settore della documentazione tecnica la possibilità di archiviare grandi
numeri di informazioni su CD Rom, di trasmettere dati mediante la rete, ma ha anche proposto sistemi
grafici nati principalmente per elaborare documentazione tecnica.
In passato un sistema grafico nasceva per progettare, si arricchiva di collegamenti con il mondo della
produzione e, infine, poteva essere utilizzato, investendo in software, anche per la documentazione tecnica.
Oggi esiste la possibilità di prendere in considerazione strumenti CAD "dedicati" alla documentazione con
prestazioni decisamente notevoli.
400
39. L'influenza che questi due filoni di innovazione possono avere sul contenuto professionale del lavoro delle
persone che prestano la propria attività nell'ambito della documentazione tecnica si manifesta nei punti
seguenti:
a) La conoscenza della funzionalità della macchina diventa sempre più importante.
Capire come funziona la macchina automatica, (cosa fa, come lo fa, a cosa serve quel movimento o quel
controllo) è fondamentale non solo per descrivere e documentare in maniera integrata la macchina nella sua
interezza, ma anche per capire il punto di vista di un singolo utente, valutare l'importanza di un particolare
ed il dettaglio che bisogna fornire.
b) Non più solo CAD, ma CAD più informatica.
Mentre in passato il sistema CAD era l'espressione più avanzata dell'informatica nel lavoro di
documentazione, oggi gli strumenti informatici di cui ci si può avvalere sono sistemi CAD sempre più
potenti e sempre più inseriti in un "paniere" di strumenti informatici che consentono l'elaborazione,
l'archiviazione e la trasmissione di disegni e testi, di foto ed immagini in movimento.
c) Disegno e stesura di testi, ma non solo.
I cataloghi e i manuali "dedicati" comportavano una specializzazione nell'esecuzione di disegni (in esploso)
e di testi a diversi livelli di sofisticazione. L'evoluzione della tecnologia informatica e la visione integrata
della documentazione ha semplificato le specializzazioni ed ha ampliato gli strumenti e le informazioni da
elaborare ed organizzare: il CAD semplifica l'estrazione dei "particolari da studio", ma i nuovi mezzi di
rappresentazione consentono l'uso di immagini (foto, "punti luce") che aggiungono anche un aspetto
estetico e di ricerca di una maggiore gradevolezza della documentazione tecnica.
14 Settembre 2000
401
40. PROFILI UFFICI DOCUMENTAZIONE
5° LIVELLO
DOCUMENTARISTA DI BASE
Lavoratori che in autonomia operativa documentano particolari e gruppi meccanici semplici descrivendo
e/o disegnando schemi funzionali o esplicativi relativi a parti di manuali o disegnando tavole esplose e
allegando descrizioni tabellari relative a parti di cataloghi.
Il lavoratore ha raggiunto una conoscenza della funzionalità dei gruppi che gli consente di mantenere il
controllo delle modalità di lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato.
5° LIVELLO SUPERIORE
DOCUMENTARISTA DI GRUPPI
Lavoratori che in autonomia documentano gruppi meccanici complessi, con primi elementi di
parametrizzazione, per alcune tipologie di manuali (funzionali, regolazione, manutenzione, sicurezza, ...) o
per cataloghi ricambi; inoltre eseguono i relativi aggiornamenti.
Il lavoratore ha raggiunto una conoscenza dei gruppi meccanici che gli consente di intervenire nei propri
metodi di lavoro, ne ll'uso degli strumenti informatici e nel controllo di conformità del risultato.
6° LIVELLO
DOCUMENTARISTA DI MACCHINE
Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono attività di documentazione parametrica di macchine
nuove o rifacimenti o loro parti di elevata complessità per realizzare una tipologia di manuale per alcune
famiglie di macchine oppure alcune tipologie di manuali (funzionali, regolazione, manutenzione, sicurezza,
...) per una sola famiglia di macchine o per realizzare cataloghi completi e finiti per diverse famiglie di
macchine. I lavoratori, inoltre, avendo acquisito una elevata conoscenza della funzionalità delle macchine,
sono in grado di avere una particolare attenzione agli aspetti estetici e alla gradevolezza, di capire il punto
di v di un singolo utente e di valutare l'importanza di un particolare o di un gruppo ed il dettaglio che
ista
bisogna fornire.
Il lavoratore ha raggiunto conoscenze tecniche nella documentazione delle macchine che gli consente di
migliorare i propri metodi di lavoro, gli strumenti informatici e il controllo di conformità del risultato,
inoltre ha acquisito un esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni
documentaristi di base e/o di gruppi.
402
41. 7° LIVELLO
DOCUMENTARISTA SPECIALISTA
Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno una notevole e prolungata
esperienza nel campo della documentazione di macchine innovative e di elevata complessità e assumono
responsabilità tecniche nella sperimentazione e introduzione di nuovi metodi e tecnologie per
l'elaborazione, l'integrazione, l'archiviazione e la trasmissione di disegni, di testi, di foto, di immagini e di
filmati su supporti tradizionali o innovativi. I lavoratori, inoltre, definiscono le linee guida e promuovono,
assumendone la responsabilità tecnica, l'innovazione degli aspetti di estetica e di gradevolezza nella
documentazione.
Il lavoratore ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la
responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere i rapporti con le altre aree e/o funzioni aziendali e in
particolare con gli utenti interni ed esterni dei manuali o dei cataloghi.
403
42. IL CONTESTO TECNICO ORGANIZZATIVO DEL SISTEMA INFORMATIVO E SUA
POSSIBILE EVOLUZIONE
Lo "scenario" sul quale possiamo collocare il nostro Sistema Informativo è formato di due grandi
componenti:
- la tecnologia EDP (linguaggi, sistemi, reti ecc.), che si sviluppa all'esterno della G.D, con ritmi di
cambiamento molto veloci e con innovazioni "generazionali" che costringono gli specialisti del settore ad
affrontare non solo la naturale evoluzione di una tecnologia ma anche frequenti "salti generazionali" che
comportano l'apprendimento e l'uso di concetti, tecniche, modalità operative profo ndamente differenti
-i processi aziendali, la cui conoscenza sempre più approfondita diventa condizione indispensabile per
il dialogo con l'utente e per applicazioni informatiche sempre più raffinate. Questa conoscenza è dinamica",
in altre parole richiede una partecipazione alla sua elaborazione che contribuisce a farla evolvere: il
miglioramento dei processi aziendali avviene anche sotto la spinta ed al momento di implementare
applicazioni EDP.
Ne consegue che la professionalità delle persone che operano all'interno del Sistema informativo è
influenzata da queste due componenti, sia singolarmente che (nella maggior parte dei casi) in maniera
coniugata.
Qui di seguito cerchiamo di descrivere momenti importanti nella "generazione" di competenze e
professionalità:
a) la ricerca all'esterno e la diffusione all'interno di nuove tecnologie informatiche (dai linguaggi ai
sistemi). L'evoluzione esterna è talmente veloce che diviene fondamentale conoscere, studiare, testare
quello che altri inventano e che, forse, può essere utile al nostro ambiente. E' quell'attività che viene definita
"scouting" e che generalmente è affiancata dalla attività di diffusione all'interno di quanto si è trovato
all'esterno. Questa attività di diffusione e di prima applicazione richiede capacità diverse dallo scouting: chi
ricerca all'esterno è curioso, capace di studiare e testare, capace di immaginare come applicare alla G.D
strumenti e concetti inventati ed usati altrove. Chi diffonde deve essere capace di informare, convincere,
spiegare, al limite "vendere"; per quanto le due attività richiedano capacità diverse devono convivere nella
stessa persona perché altrimenti risulta difficile portare all'interno e far capire problematiche complesse e,
spesso, profondamente nuove rispetto alla realtà professionale esperita tutti i giorni
b) la personalizzazione che esperimenta usi "estremi" di tecnologie importate. L'esigenza di applicare a
processi aziendali complessi linguaggi, software, sistemi porta ad esperimentare l'uso 'non standard" o
particolarmente approfondito (verrebbe da dire 'non convenzionale") di strumenti informatici fino ad
arrivare ad una certa "originalità applicativa".
404
43. c) la poliedricità delle tecnologie presenti: è ormai una costante per il nostro sistema informativo. Le
applicazioni approfondite e le esigenze particolarmente diversificate degli utenti hanno comportato, fino ad
oggi, una "copresenza" di strumenti, linguaggi, sistemi diversi che hanno notevolmente contribuito alla
complessità del sistema informativo e, in alcuni casi, alla poliedricità delle professioni.
d) approfondite conoscenze dei processi aziendali: applicare sistemi nuovi e processi complessi
implica un approfondimento progressivo del processo aziendale in quanto tale. Questa conoscenza
progressiva può consentire di partecipare alla discussione dell'architettura del processo, di sue modifiche ed
evoluzioni combinando insieme in modi anche nuovi ed originali le possibilità offerte dalla tecnologia
informatica e le esigenze "di partenza" dell'utente.
405