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a visita ed accertamenti sanitari 2069 lavoratori di cantiere
(operai e tecnici, escluso dunque il personale amministra-
tivo e tecnico di ufficio). Il protocollo applicato è quello
previsto dalle Linee Guida della SIMLII e della Regione
Lombardia, integrato con accertamenti sanitari di secondo
livello finalizzati ad ottenere una diagnosi certa, quando
assente, o una stadiazione aggiornata e completa di pato-
logie già note. La coorte di lavoratori ha età media di 37.9
anni (DS 15.6) ed anzianità lavorativa media di 21.1 anni
(DS 13.4), di cui mediamente 17.1 (DS 13.2) trascorsi nel
settore edile. Sono 218 le imprese di provenienza dei la-
voratori, con una media di 8 dipendenti ciascuna (range 1-
120, con variabilità legata all’elevato turn-over del set-
tore), dedite anzitutto a realizzazione di costruzioni ex-
novo (attività prevalente per il 45% delle imprese) e ri-
strutturazioni (attività prevalente per il 22%). Il restante
33% delle imprese hanno attività molto diversificate e
promiscue: edilizia industriale, opere di urbanizzazione ed
asfaltatura, scavi, manutenzione refrattari, posa guaine bi-
tuminose, realizzazione coperture, installazione opere
provvisionali, impiantistica etc. In considerazione della
polverizzazione e della promiscuità delle mansioni, do-
vute alla complessità del settore ed all’intercambiabilità
richiesta agli operatori in funzione delle esigenze di can-
tiere, abbiamo raggruppato i lavoratori in 6 macrocate-
gorie, il più possibile omogenee per tipologia di lavoro e
dunque per esposizione a rischio (Tabella I):
– personale altamente specializzato, che si occupa pre-
valentemente del coordinamento dei lavori (com-
prende tutti i capocantiere ed i caposquadra);
– operai specializzati per le fasi di carpenteria e muratura;
– personale addetto ad opere di allestimento, finitura
cantiere o lavori speciali (ponteggisti, gruisti, impian-
tisti, impermeabilizzatori, addetti a realizzazione opere
urbanistiche etc.);
– operatori mezzi (conduzione macchine movimento
terra e autisti di mezzi su strada);
– apprendisti (addetti a varie attività);
– personale non qualificato, addetto ad attività di sola
manovalanza.
I lavoratori sono stati suddivisi anche secondo l’età in
5 fasce differenti: soggetti con età inferiore a 20 anni (185
lavoratori), con età compresa tra 20 e 29 anni (414 lavora-
tori), con età compresa tra 30 e 39 anni (537 lavoratori),
con età compresa fra 40 e 49 anni (501 lavoratori) ed in-
fine con età uguale o superiore a 50 anni (432 lavoratori).
I dati relativi alla raccolta anamnestica, alle visite me-
diche ed agli accertamenti integrativi sono stati inseriti in
un database realizzato ad hoc, che ha consentito le succes-
sive rielaborazioni. La definizione delle patologie lavoro-
correlate è avvenuta in presenza di una diagnosi certa, di
esposizione professionale coerente con il danno (rapporto
topografico, qualitativo, quantitativo e cronologico ade-
guati, secondo quanto definito in letteratura) e previa
esclusione di altre patologie o fattori di rischio extralavo-
rativi che potessero da soli giustificare l’insorgenza del
danno.
Risultati
Per ottenere un corretto inquadramento diagnostico, in
caso di sospetta patologia lavoro-correlata o per l’espres-
sione dell’idoneità lavorativa, oltre a quanto previsto dal
protocollo sanitario, nell’8,1% dei casi è stato necessario
prescrivere esami strumentali o visite specialistiche inte-
grative. Nella Figura 1 viene indicata la natura degli ac-
certamenti, da cui si evince quali apparati sono risultati af-
fetti da patologie di prima diagnosi o non adeguatamente
inquadrate.
Tabella I. Lavoratori divisi in gruppi omogenei per mansione
Età Anzianità Anzianità
Mansione N° Media Lavorativa in edilizia
(DevSt) (DevSt) (DevSt)
Personale che si occupa prevalentemente del coordinamento dei lavori 296 41,8 23,5 21,8
(12) (13,7) (14)
Operai specializzati per le fasi di carpenteria e muratura 852 40,4 24,2 20,5
(11,2) (12) (12,6)
Personale addetto ad opere di allestimento o finitura cantiere o a lavori speciali 311 38,4 20,8 14,9
(11,2) (12) (11,6)
Operatori mezzi 269 41,8 24,4 18
(26,7) (11,5) (11,9)
Apprendisti 196 16,4 1,3 1
(3,5)
Manovali 145 36 18,2 11,5
(11,1) (11,6) (10,4)
TOTALE 2069 37,9 21,1 17,1
(15,6) (13,4) (13,2)
3. 308 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3
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Nella Tabella V viene quindi riportata la
prevalenza delle patologie professionali
per i soli soggetti con età superiore a 39
anni, divisi secondo la mansione preva-
lente.
Per quanto concerne la valutazione
dell’idoneità lavorativa, nella Figura 4
vengono riassunti i giudizi espressi. Com-
plessivamente il 24.7% delle idoneità è ri-
sultato condizionato dalla presenza di li-
mitazioni, di queste circa il 55-60% con
impatto significativo sulla capacità lavora-
tiva del soggetto, tali dunque da portare ad
effettive modifiche delle condizioni di la-
voro e/o dell’organizzazione dello stesso.
Nella Tabella VI viene indicata la di-
stribuzione delle idoneità lavorative per
mansione. Nella Figura 5 viene illustrato
come si distribuiscono le sole idoneità con
limitazioni nelle diverse fasce di età.
Definire le ragioni sanitarie che hanno
portato ad esprimere idoneità con limita-
zioni può essere complesso, anche perché
sovente vi sono più cause che concorrono nel determinare
la decisione finale. Le patologie di più frequente riscontro
tra i soggetti limitati sono: patologie muscoloscheletriche
(nel 71%), ipertensione arteriosa (nel 28.7%), neuropatia
periferica o del SNC (nell’8.3%), patologia dismetabolica
o endocrinopatia (nell’8%), cardiopatia (nel 7.7%), dia-
bete (nel 6.8%) etc. Per quanto riguarda i 12 soggetti ri-
sultati definitivamente non idonei, le ragioni del giudizio
sono state: in 5 casi una patologia muscoloscheletrica, in
4 casi gli esiti dei test tossicologici per sostanze stupefa-
centi (introdotti solo a partire dal 2009), in 1 caso un pro-
blema di alcoldipendenza, in 1 caso una patologia respira-
toria ed infine in 1 caso una patologia neoplastica compli-
cata. Precisiamo che tra i soggetti infine risultati idonei o
idonei con limitazioni vi sono stati diversi casi di non ido-
neità temporanea, ad esempio per positività ai test tossico-
logici o dovuti a patologie (anzitutto cardiopatie e diabete)
di prima diagnosi o già note ma non adeguatamente con-
trollate.
Figura 1. Natura degli accertamenti integrativi al protocollo, necessari per la
corretta diagnosi di patologie lavoro-correlate o per l’espressione dell’ido-
neità lavorativa
Tabella II. Prevalenza delle patologie lavoro-correlate riscontrate su una popolazione di 2069 edili e loro distribuzione
Patologie lavoro-correlate riscontrate N° casi ogni 1000 lavoratori Distribuzione sul totale delle patologie (%)
Ipoacusia da trauma acustico cronico 78.8 56.01
Patologia muscoloscheletrica 40.1 28.52
Neuropatia da intrappolamento 8.7 6.19
Dermatite eczematosa (allergica ed irritativa) 7.2 5.16
Angioneurosi da strumenti vibranti 3.4 2.41
Pleuropatia asbestosica benigna e silicosi 1.9 1.37
Neoplasia della cute 0.5 0.34
TOTALE 140.6 100
Nella popolazione oggetto dell’indagine sono stati ri-
scontrati complessivamente 291 casi di patologia di so-
spetta origine professionale, corrispondenti dunque ad una
prevalenza del 14.06%. Sono tuttavia 251 i soggetti risul-
tati affetti da tecnopatie (12.13% della popolazione), che
dunque in alcune circostanze hanno presentato più quadri
associati tra loro. Nella Tabella II viene indicata la preva-
lenza delle patologie professionali riscontrate sul totale
della popolazione, divise per tipologia. Nella Figura 2 e
nella Tabella III viene riportata la prevalenza delle pato-
logie lavoro-correlate considerando la divisione per fasce
di età.
Nella Figura 3 viene indicata la prevalenza delle pato-
logie professionali in base al tipo di mansione prevalente.
Per rendere tra loro confrontabili questi gruppi, abbiamo
selezionato per ognuno solo i lavoratori con età superiore
39 anni (ovvero le fasce risultate a maggiore rischio di in-
sorgenza di patologia professionale). Si tratta in tutto di
933 lavoratori, distribuiti come indicato in Tabella IV.
4. G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 309
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del rischio. Ad ogni modo,
nonostante l’ipoacusia rap-
presenti ancora la patologia
nel complesso di più fre-
quente riscontro (Tabella
II), osservando la suddivi-
sione per fasce di età (Ta-
bella III) si intuisce come
le prospettive future siano
indirizzate verso un incre-
mento delle neuropatie da
intrappolamento e delle pa-
tologie muscoloscheletri-
che. Queste già oggi rap-
presentano una percentuale
rilevante dei casi totali di
malattie da lavoro (som-
mate sono il 34.7% delle
patologie riscontrate) e
sono le più ricorrenti tra
coloro che, pur avendo si-
gnificativa anzianità lavorativa ed esposizione a fattori di
rischio, hanno iniziato la propria attività dopo l’emana-
zione del D.lgs 277/91 o del D.lgs 626/94 (età 30-39
anni, dove rappresentano il 66.6% delle patologie da la-
voro). Il problema è che neuropatie da intrappolamento e
patologie muscoloscheletriche, rispetto alla ipoacusia da
rumore, hanno un maggiore impatto sulla capacità lavo-
rativa dei soggetti e sulla conseguente idoneità, oltre ad
essere sovente anche causa di ripetute assenze per ma-
lattia. Il benessere personale del lavoratore, fisico ed
economico, ed il costo sociale di conseguenza ne risen-
tono in maniera significativa.
Figura 2. Prevalenza delle patologie lavoro-correlate nelle diverse fasce di età
Tabella III. Prevalenza delle patologie professionali per età dei lavoratori e per tipologia
N° casi ogni 1000 lavoratori
(% sul totale delle patologie)
Patologie Lavoro-correlate riscontrate
20-29 anni 30-39 anni 40-49 anni > 49 anni
Ipoacusia da trauma acustico cronico
2.4 7.5 83.8 268.5
(20%) (16.7%) (49.4%) (65.5%)
Patologia muscoloscheletrica
2.4 22.3 61.9 90.3
(20%) (49.9%) (36.5%) (22%)
Neuropatia da intrappolamento –
7.5 14 16.2
(16.7%) (8.2%) (4%)
Dermatite eczematosa (allergica ed irritativa)
4.8 7.5 8 11.6
(40%) (16.7%) (4.7%) (2.8%)
Angioneurosi da strumenti vibranti
2.4
–
2 11.6
(20%) (1.2%) (2.8%)
Pleuropatia asbestosica benigna e silicosi – – –
9.2
(2.3%)
Neoplasia della cute – – –
2.3
(0.6%)
TOTALE
12 44.8 169.7 409.7
(100%) (100%) (100%) (100%)
Discussione
La prevalenza delle patologie lavoro-correlate nel
settore edile si conferma elevata, con picchi nelle fasce
di maggiore anzianità, ma ricorrenza comunque signifi-
cativa anche tra i giovani (Figura 2). È sicuramente de-
ludente, in termini di efficacia degli interventi di preven-
zione, che i casi di ipoacusia da rumore siano ancora
oggi così elevati, quando il semplice utilizzo di adeguati
dispositivi di protezione individuale (DPI) dovrebbe ga-
rantire il totale abbattimento dell’esposizione e dunque
5. 310 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3
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detti ad opere murarie e di carpenteria. Il dato mette in ri-
salto la problematica dell’ergonomia anche per tutte
queste attività accessorie, per nostra esperienza spesso tra-
scurate in fase di valutazione dei rischi perché erronea-
mente ritenute meno interessate dal problema.
La scarsa prevalenza di patologie professionali docu-
mentata tra i manovali (Figura 3) non sorprende se si ten-
gono in considerazione alcune caratteristiche della popo-
lazione. Anzitutto l’età media dei soggetti e l’anzianità la-
vorativa media nel settore, dunque in ultimo la durata del-
l’esposizione ai fattori di rischio, sono decisamente infe-
riori a quelle degli altri gruppi (Tabella I), anche conside-
rando solo i lavoratori più anziani (Tabella IV). Tra i ma-
novali inoltre vi sono numerosi soggetti affetti dalle pato-
logie (professionali e non) più invalidanti, dunque con le
Figura 3. Prevalenza delle patologie lavoro-correlate nella popolazione divisa per mansione
Tabella IV. Lavoratori con età superiore a 39 anni, divisi per mansione
Mansione N°
Età Media Anzianità lavorativa Anzianità in edilizia
(DevSt) (DevSt) (DevSt)
Personale che si occupa prevalentemente 157 51,1 33,8 31,8
del coordinamento dei lavori (8) (9,5) (10,9)
Operai specializzati per le fasi 447 49,4 33,3 28,8
di carpenteria e muratura (6,6) (8,1) (10,8)
Personale addetto ad opere di allestimento 143 48,6 31,1 21,9
o finitura cantiere o a lavori speciali (6,7) (8,1) (12,6)
Operatori mezzi 136 52,4 33,8 25,6
(34,1) (6,6) (10,9)
Manovali 50 48,8 31 19,2
(6,3) (7,6) (12,3)
Nelle fasce di età a maggiore rischio l’analisi delle
mansioni prevalenti (Tabella V) mette in evidenza che gli
operatori mezzi, per il tipo di esposizione e per promi-
scuità dei compiti tipica del settore, hanno una prevalenza
di patologie lavoro-correlate del tutto sovrapponibile al
personale addetto ad attività di muratura e carpenteria,
sebbene con qualche distinguo per quanto riguarda la ti-
pologia delle stesse.
Interessante constatare come tra il personale addetto ad
opere di allestimento, finitura cantiere o lavori speciali
(ponteggisti, gruisti, impiantisti, impermeabilizzatori, ad-
detti a realizzazione opere urbanistiche etc.), oltre alla
sempre presente ipoacusia da rumore, vi sia una elevata ri-
correnza di patologie a carico dell’apparato muscolosche-
letrico, seconda solamente a quanto riscontrato tra gli ad-
6. G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 311
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limitazioni di maggiore impatto. Abbiamo constatato
dunque che la scelta di assegnare il lavoratore alla man-
sione di manovale sovente deriva, oltre che dalla scarsa
professionalità dello stesso, anche dalla necessità di affi-
dare una mansione che consenta di gestire le problema-
tiche di salute del soggetto. Tra i manovali dunque, oltre ai
classici “lavoratori di fatica” (i più giovani e sani) vi sono
anche i lavoratori meno produttivi e dunque meno esposti
ai fattori di rischio.
Non risultano esenti da patologie professionali nem-
meno coloro che si occupano prevalentemente del coordi-
namento dei lavori. Buona parte di questi soggetti infatti,
sprovvista di titoli di studio superiori, non si è inserita nel
modo del lavoro occupando da subito ruoli di direzione,
ma ha iniziato svolgendo compiti operativi ed ha avuto
una progressione di carriera nel corso degli anni. Peraltro
molte di queste figure ancora si dedicano anche alle atti-
vità manuali affiancando le maestranze, senza limitarsi al
solo coordinamento.
È rilevante la fetta di popolazione che presenta pro-
blemi di salute, professionali e non, che si ripercuotono
anche sulla idoneità lavorativa (Figura 4), sempre più fre-
quenti con l’avanzare dell’età (Figura 5). È importante tut-
tavia richiamare il fatto che solo una fetta delle limitazioni
espresse (55-60%) ha un impatto significativo sulla capa-
cità lavorativa dei soggetti, imponendo variazioni organiz-
zative o delle condizioni di lavoro. Sebbene
sia interessante constatare che già tra i 20 ed i
29 anni 1 lavoratore su 10 è affetto da pro-
blemi di salute tali da condizionare limita-
zioni, è a nostro avviso fonte di maggiore
preoccupazione il fatto che il rapporto salga
ad 1 lavoratore su 2 sopra i 50 anni, età in cui
è certamente più difficile il ricollocamento o
la riqualifica del soggetto e spesso è ancora
distante l’età pensionabile (4, 5). Nella nostra
esperienza è stata proprio la gestione delle
idoneità complesse l’attività più onerosa ed
impegnativa da svolgere per il Medico Com-
petente.
Concludiamo sottolineando come non sia
irrilevante la casistica dei soggetti risultati de-
finitivamente non idonei alla mansione speci-
fica (Figura 4), soprattutto se si considera che
Tabella V. Prevalenza patologie lavoro-correlate per mansione, lavoratori con età > 39 anni
N° casi ogni 1000 lavoratori con età > 39 anni
Patologie
(% sul totale delle patologie)
Lavoro-correlate
riscontrate
Addetti Operai specializzati Allestimento o finitura
al coordinamento per carpenteria cantiere o lavori Operatori mezzi Manovali
lavori e muratura speciali
Ipoacusia da trauma 146.5 187.9 125.9 227.9 40
acustico cronico (82.1%) (54.9%) (58.1%) (67.4%) (50%)
Patologia 25.5 100.7 83.9 58.8 20
muscoloscheletrica (14.3%) (29.4%) (38.7%) (17.5%) (25%)
Neuropatia
–
26.8
–
14.7
–
da intrappolamento (7.8%) (4.3%)
Dermatite eczematosa
–
15.7 7
–
20
(allergica ed irritativa) (4.6%) (3.2%) (25%)
Angioneurosi
–
8.9
–
14.7
–
da strumenti vibranti (2.6%) (4.3%)
Pleuropatia asbestosica 2.2 – 22.1
–
benigna e silicosi (0.7%) (6.5%)
Neoplasia della cute
6.4
– – – –
(3.6%)
TOTALE
178.4 342.2 216.8 338.2 80
(100%) (100%) (100%) (100%) (100%)
Figura 4. Ripartizione dei giudizi di idoneità per tipologia
7. 312 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3
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non pochi tra coloro giudi-
cati idonei con limitazioni
si trovano prossimi alla
linea di demarcazione,
spesso non ben tracciabile,
della non idoneità assoluta.
È possibile provare a ge-
stire anche questi casi di
non idoneità, con non
poche difficoltà, ma vi
sono situazioni in cui oltre
ai problemi organizzativi
ed all’assenza di postazioni
di lavoro alternative, oltre a
doversi scontrare con le
esigenze di produttività di
una piccola impresa, anche
la discrezionalità che sa-
rebbe necessaria non è con-
cessa al medico. È questo il
caso dei soggetti giudicati
definitivamente non idonei
alla mansione specifica a causa dei test tossicologici per
sostanze stupefacenti, sul cui destino è comunque impor-
tante riflettere.
A questo primo lavoro, che ha lo scopo di fornire un
inquadramento generale della problematica delle pato-
logie professionali e delle idoneità complesse nel settore
edile, faranno seguito pubblicazioni mirate a temi speci-
fici, in cui verranno approfonditi alcuni degli aspetti di
maggiore interesse emersi dal progetto-studio.
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Tabella VI. Giudizi di idoneità espressi in base alla mansione
Idonei o idonei
Idonei con Non
Mansione con prescrizione
limitazioni idonei
specifici DPI
Personale che si occupa prevalentemente del coordinamento dei lavori 78.8% 21.2% –
Operai specializzati per le fasi di carpenteria e muratura 67.0% 32.5% 0.5%
Personale addetto ad opere di allestimento o finitura cantiere o a lavori speciali 73.9% 25.4% 0.7%
Operatori mezzi 76.8% 20.9% 2.3%
Apprendisti 95.4% 4.6% –
Manovali 80.3% 19.7% –
Figura 5. Prevalenza di idoneità con limitazioni nelle diverse fasce di età
Richiesta estratti: Matteo Marco Riva - Unità Operativa Ospedaliera Medicina del Lavoro, Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di
Bergamo, Largo Barozzi 1, 24128 Bergamo, Italy - Tel. 035.69196, Fax 035.266866, E-mail: mriva@ospedaliriuniti.bergamo.it