Il prossimo Censimento segna un passaggio fondamentale tra i censimenti passati e nuove forme di rilevazione censuaria. Se è vero infatti che le caratteristiche e gli obiettivi restano quelli di qualsiasi rilevazione censuaria, è altrettanto vero che questo Censimento si caratterizza per alcune innovazioni di metodo frutto di strategie verificate a partire dall’indagine pilota condotta dall’Istat nel 2009. Il Censimento sarà infatti assistito da liste di famiglie desunte dalle anagrafi comunali, si avvarrà di nuove basi territoriali, di una strategia campionaria, di un sistema di monitoraggio della rilevazione, di nuovi strumenti di consegna dei questionari nonché di nuove forme di restituzione spontanea degli stessi. Vi sarà quindi un’azione mirata dei rilevatori per il recupero delle mancate risposte nonché una sistematica azione per ridurre la sottocopertura anagrafica. Lo scopo delle innovazioni è di migliorare la coerenza tra dati di struttura demografica delle anagrafi e del censimento a livello comunale, migliorare la tempestività nella restituzione dei dati, ridurre il fastidio statistico sulle famiglie. Il quadro normativo in cui si inquadra il censimento del 2011 ha dimensione sia internazionale che nazionale. E’ infatti il Regolamento Europeo n.763/2008 del 9 luglio 2008 ad imporre a tutti gli stati membri della Unione l’obbligo di rilevazione secondo quanto stabilito all’interno di tre regolamenti di attuazione. A livello nazionale il censimento è regolato dall’art. 50 della legge n. 122 del 30 luglio 2010 che ha indetto il Censimento e stanziato i fondi necessari alla sua esecuzione. L’articolo 50 stabilisce che le operazioni censuarie saranno disciplinate: dal Piano Generale di Censimento emanato dall’Istat lo scorso febbraio; mediante specifiche intese con le Province autonome di Trento e di Bolzano; da apposite circolari.