Giornata tecnica da Acque del Chiampo, 27 marzo 2024 | MAZZOLA Rosario
Manutenzione e riparazione: il valore del sistema | VIENNA e CARREA
1. Come affrontare la sfida delle connessioni in ambientali ostili:
il caso dell’impianto di raccolta acque pluviali di Hera a Rimini
Stefano Carrea
Segment Manager Infrastrutture
Aliaxis FIP
Martedì 28 marzo 2023 | Gruppo CAP, Milano
2. Martedì 28 marzo 2023, Milano
Il sito si trova nella
città di Rimini, alla foce
del torrente Ausa, in
Piazzale J. F. Kennedy
I lavori servono a
realizzare delle vasche
di accumulo delle
acque di scarico in
concomitanza con
eventi atmosferici
importanti.
Queste vasche e tutto
il processo di
accumulo/pompaggio
L’impianto: dove e
perché
3. Martedì 28 marzo 2023, Milano
Dopo circa 9 mesi dalla messa in
servizio dell’impianto si è
presentato un problema di
ossidazione su n°3 giunti di
dilatazione DN 2000
Il fenomeno corrosivo si è
manifestato con un trafilamento
di acqua di mare sulla flangia di
un giunto (Fig.1)
A seguito dello smontaggio dei
giunti, il fenomeno corrosivo è
risultato evidente su tutti e tre i
L’insorgere del
problema
(Fig.2)
(Fig.1)
4. Martedì 28 marzo 2023, Milano
Lo studio della
situazione
I giunti sono montati in aria, su tubazioni in vetro resina, al di sotto del
piano stradale, in zona non interessata dal soleggiamento, all’interno sono
attraversati da un fluido misto tra acque reflue ed acqua di mare.
Generalità sulle cause di corrosioni dei materiali
metallici
Le cause di corrosione dei materiali metallici si possono
riassumere in:
a) Corrosione da asporto meccanico (erosione,
cavitazione, turbolenze)
b) Corrosione da alta temperatura
c) Difettosità del materiale metallico
d) Corrosione da attacco chimico
e) Corrosione da attacco batterico (Microbiological
Induced Corrosion)
f) Corrosione da interferenza elettrica (corrente
5. Martedì 28 marzo 2023, Milano
Il fenomeno corrosivo perforante è avvenuto mentre le tubazioni non erano in servizio e si è reso
evidente nel settembre 2019 a seguito di una perdita di acqua dal giunto in posizione centrale dei tre
in opera.
La corrosione si è sviluppata in un periodo di 9 mesi, su una parete di spessore stimato di 25 mm.
La velocità di corrosione media nel periodo è quindi stata pari a quasi 34mm/anno, quindi parecchio
superiore alla normale velocità di corrosione dell’acciaio in acqua di mare quando la corrosione è del
tipo uniforme, ma compatibile con un attacco di tipo galvanico
Il "fattore scatenante" è indubbiamente l’accoppiamento galvanico Inox-acciaio al carbonio
nell’elettrolita acqua di mare.
La corrosione della parte in acciaio al carbonio, nonostante la presenza della pitturazione, è da
considerare una situazione abbastanza normale, in quanto tutte le pitturazioni presentano punti
deboli alle interfacce dei bordi e sugli spigoli dei manufatti.
Il secondo fattore di corrosione (pitting) è dovuto all’utilizzo dell’AISI 316L in queste condizioni
operative non di semplice “ambiente marino” ma di “immersione in acqua di mare”. Questo tipo di
attacco non ha portato a perdite nell’immediato essendo solo allo stato iniziale, ma avrebbe creato
problemi in futuro.
Le
conclusioni
Rimane l’inadeguatezza del manufatto sia alle condizioni in cui si è trovato ad
operare (acqua di mare), sia in condizioni operative (acque miste reflue e
salmastre).
7. Martedì 28 marzo 2023, Milano
La soluzione
Raccordi Straub
Tipo Open Flex 4
OD 2073 mm
Guarnizioni EPDM a tenuta pro
gressiva
Corpo Acciaio Austenitico Ferri
tico (LDX 2101)
Bulloneria AISI 316 L tratt.pass
ivazione