1. Le cefalee
e l’odontoiatra
Tratto da “Linee Guida Europee
per il trattamento delle forme più comuni
di cefalea nella medicina generale”
ed aggiornato secondo la terza edizione
della Classificazione Internazionale
delle Cefalee (ICHD-III versione Beta)
Versione italiana a cura della
European Headache Federation
and Lifting The Burden: the Global
Campaign to reduce the Burden
of Headache Worldwide.
Antonaci F., Allena M., De Cillis I.,
Montagna P., Savi L.
Minerva Medica;
101(Suppl. 2 al N. 1):1-19 2010
Realizzato da F. Antonaci, M. Allena,
M. Segù e F. Deodato
con il patrocinio di Società Italiana Disfunzioni
e Algie Temporo-Mandibolari (SIDA) e Società
Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC)
Quali sintomi devono preoccupare: Allarme Cefalea!
• La prima o la peggiore cefalea della propria vita, ad insorgenza
“esplosiva” o improvvisa;
• Aura senza cefalea in assenza di una storia precedente di
emicrania con aura o aura emicranica che compare per la prima
volta in una paziente in terapia con estroprogestinici orali;
• Esordio della cefalea durante sforzo fisico;
• Cefalea progressiva che peggiora nell’arco di settimane o più;
• Cefalea aggravata da posture o manovre che aumentano la
pressione intracranica;
• Rigidità nucale e segni di irritazione
meningea con o senza alterazione dello
stato di coscienza, anche se transitorio;
• Cefalea associata a febbre e/o deficit
motori o sensitivi;
• Cefalea di nuova insorgenza in paziente
di età superiore ai 50 anni
Criteri diagnostici Cefalee Primarie
(tratto dalla traduzione italiana della ICHD-III Beta)
EMICRANIA SENZA AURA
A. Almeno 5 attacchi che soddisfino i criteri B-D
B. La cefalea dura 4-72 ore (non trattata o trattata senza successo)
C. La cefalea presenta almeno due delle seguenti caratteristiche:
1. localizzazione unilaterale
2. dolore di tipo pulsante
3. dolore con intensità media o forte
4. aggravata da o che limiti le attività fisiche di routine
(per es., camminare, salire le scale)
D. Alla cefalea si associa almeno una delle seguenti condizioni:
1. presenza di nausea e/o vomito
2. presenza di fotofobia e fonofobia
E. Non meglio inquadrata da altra diagnosi ICHD-3
CEFALEA A GRAPPOLO
A. Almeno 5 attacchi che soddisfino i criteri B-D
B. Dolore di intensità severa o molto severa, unilaterale, in sede
orbitaria, sovraorbitaria e/o temporale, della durata di 15-180
min (senza trattamento)
C. La cefalea è associata ad una o entrambe le seguenti condizioni:
1. almeno uno dei seguenti sintomi o segni omolaterali al
dolore
a) iniezione congiuntivale e/o lacrimazione
b) congestione nasale e/o rinorrea
c) edema palpebrale
d) sudorazione facciale e frontale
e) arrossamento facciale e frontale
f) sensazione di orecchio pieno
g) miosi e/o ptosi
2. sensazione di irrequietezza o agitazione.
D. La frequenza degli attacchi è compresa tra 1 ogni due giorni
e 8 al giorno per più della metà del periodo di tempo in cui la
patologia è in fase attiva
E. Non meglio inquadrata da altra diagnosi ICHD-3
CEFALEA DI TIPO TENSIVO
A. Almeno 10 episodi di cefalea che soddisfino i criteri B-D
B. Durata da 30 minuti a 7 giorni
C. Almeno due delle seguenti quattro caratteristiche:
1. localizzazione bilaterale
2. qualità gravativa o costrittiva (non pulsante)
3. intensità lieve o media
4. non aggravata dall’attività fisica di routine, come camminare
o salire le scale
D. Si verificano entrambe le seguenti condizioni:
1. assenza di nausea e vomito
2. può essere presente fotofobia oppure fonofobia ma non
entrambe
E. Non meglio inquadrata da altra diagnosi ICHD-3
2. • La maggior parte delle persone soffre sporadicamente
di cefalea e lo considera normale.
• Per il 40% circa della popolazione in un certo momento
della vita la cefalea diventa un problema.
• La diagnosi della cefalea si basa su una corretta
e completa raccolta anamnestica
Cefalee primarie e secondarie
• Le cefalee si dividono in primarie e secondarie
• Tre sono le principali forme di cefalea primaria:
- Emicrania senza aura
- Cefalea di tipo tensivo
- Cefalea a grappolo
• Oltre alle cefalee primarie esistono numerose
cefalee secondarie, alcune delle quali sono
pericolose e devono quindi essere
riconosciute, altre invece sono di interesse
squisitamente odontoiatrico.
Raccolta anamnestica:
i punti critici
• Tipo di cefalea
• Esordio della cefalea
• Storia naturale della cefalea
• Precedenti visite/ indagini effettuate
• Precedenti terapie acute e / o di profilassi
• Attuali terapie per la cefalea
• Altre patologie associate
Cefalea: caratteristiche
• Sede
• Durata
• Qualità
• Intensità - Segni vegetativi associati
• Fattori scatenanti
• Fattori allevianti
Anamnesi della cefalea
La cefalea soddisfa i criteri ICHD-III ß
per una forma primaria?
SI NO
Identificazione
della cefalea
primaria
Inviare
all’esperto
in cefalee
Inviare
all’odontoiatraEmicrania
Cefalea di tipo
tensivo
Cefalea
a grappolo
Escludere forme
secondarie
11.6 Cefalea attribuita a disturbi
dei denti e delle arcate dentarie
11.7 Cefalea attribuita a disturbi
dell’articolazione temporo-
mandibolare (ATM)
11.6 Cefalea attribuita a disturbi dei denti e delle arcate dentarie
Criteri diagnostici:
A. Qualunque cefalea che soddisfi i criteri C
B. Segni clinici e/o radiologici di un disturbo o lesione di uno o
più denti e/o delle arcate dentarie, che siano dimostrati essere
causa di cefalea
C. Evidenza del rapporto di causa-effetto dimostrato da almeno
due dei seguenti criteri:
1. La cefalea si è sviluppata in stretta relazione temporale
con l’esordio del disturbo o con la comparsa della lesione
2. uno od entrambi i seguenti:
a) la cefalea subisce un significativo peggioramento
parallelamente all’aggravarsi del disturbo o della lesione
b) la cefalea migliora o scompare parallelamente al
miglioramento o alla risoluzione del disturbo o della lesione
3. la cefalea peggiora dopo l’applicazione di una
compressione sulla lesione
4. in caso di disturbo o lesione unilaterale, la cefalea
è localizzata ipsilateralmente ad esso
D. Non meglio inquadrata da altra diagnosi ICHD-III
11.7 Cefalea attribuita a disturbi dell’articolazione
temporo-mandibolare (ATM)
Criteri diagnostici:
A. Qualunque cefalea che soddisfi i criteri C
B. Segni clinici e/o radiografici di una patologia dell’articolazio-
ne temporo-mandibolare (ATM), dei muscoli masticatori e/o
di altre strutture associate
C. Evidenza del rapporto di causa–effetto dimostrato da almeno
due dei seguenti criteri:
1. la cefalea si è sviluppata in stretta relazione
temporale con ‘esordio del disturbo dell’ATM
2. uno od entrambi tra i seguenti:
a) la cefalea subisce un significativo peggioramento
parallelamente all’aggravarsi del disturbo dell’ATM
b) la cefalea migliora o scompare parallelamente al
miglioramento o alla risoluzione del disturbo dell’ATM
3. la cefalea è scatenata o esacerbata dai movimenti attivi
della mandibola, dai movimenti passivi attraverso i gradi
di movimento articolare della mandibola e/o da manovre
scatenanti il dolore se applicate alle strutture temporo -
mandibolari, così come la digitopressione della capsula
articolare dell’ATM e dei muscoli masticatori adiacenti
4. la cefalea, quando unilaterale, è localizzata
ipsilateralmente al lato del disturbo dell’ATM
D. Non meglio inquadrata da altra diagnosi ICHD-III