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SULLE BAGGIANATE DEL SINDACO FARINA AD IRPINIASANNIOTV 
Recentemente è stata messa in giro un’intervista fatta dal giornalista Michele Miele di 
IrpiniaSannioTv, al Sindaco di Caposele Pasquale Farina. 
(http://www.youtube.com/watch?v=QPK9GBe-sS8&list=UUG0RiURI9hX_kU-4oLn5oGg) 
Sono riuscito a resistere per tutti i settantatre minuti, anche se è stata dura. Con molta sincerità non 
volevo perdere tempo a commentarlo, dato che probabilmente significherebbe dargli un’importanza 
immeritata, ma non potevo chiudere un occhio su tutte le baggianate proferite. E se riesco a farlo 
capire anche ad un caposelese soltanto, potrò ritenermi soddisfatto. 
Il video inizia con un reportage di IrpiniaSannioTv in terra caposelese, con un’intervista rilasciata 
dall’ex (per fortuna) Assessore Salvatore Conforti. È stato divertente vedere come alla domanda del 
giornalista sull’ambiente vada in panico totale non sapendo quali pesci prendere: 
“L’Amministrazione comunale si sta adoperando per dare dei buoni frutti sulla Pavoncelli e sulla 
differenziata … è complicato andare a risolvere il problema dell’immondizia in genere che è un 
problema generale … con un po’ di tranquillità riusciremo a rendere pulito il nostro ambiente”...? 
L’intervista al Sindaco Farina inizia con una domanda sulla Convenzione stipulata con l’Aqp. Al 
minuto 14:30 il Sindaco tira fuori la sua prima perla: la Convenzione è buona perché “il popolo di 
Caposele si è espresso in mio favore”. Non è la prima volta che usa questa (non) argomentazione 
per spiegare la questione. A mio avviso è riduttivo. Quanti caposelesi conoscevano correttamente le 
clausole della Convenzione? Perché si è fatta così poca informazione da parte dell’Amministrazione 
e dei loro simpatizzanti? 
La baggianata più grossa la dice al minuto 17:35: “Caposele aveva diritto d’uso ai 3,63 medi 
moduli solo fino a quando ne aveva BISOGNO … e NECESSITA’”. In pratica vuol far intendere che 
ora i caposelesi non hanno più bisogno e necessità dell’acqua solo perché “non ci sono più gli 
opifici e qualcosa a cui possa servire l’acqua”. C’è da piangere, ragazzi. L’acqua, il bene più 
importante della vita, non serve ai caposelesi. Bere, irrigare, lavarsi, creare energia secondo il 
Sindaco non sono bisogni e necessità per i caposelesi tali da giustificare il nostro diritto d’uso 
sui 3,63 medi moduli di acqua. Cosa facciamo allora noi? Dato che non abbiamo la necessità e 
il bisogni di tutti quei 3,63 medi moduli di acqua, li cediamo interamente all’Aqp, così, senza 
conservare nemmeno una minima parte degli stessi per gli usi pubblici e privati di Caposele. 
Siamo troppo gentili per conservarcene un po’ per noi. O tutto all’Aqp, o niente. Robin Hood 
al contrario: diamo ai ricchi per togliere ai poveri. 
È geniale quando al minuto 19:45 spiega che “il grande Sindaco Caprio riuscì nel ‘70 a convincere 
la minoranza ed a firmare una Convenzione”. Lui non poteva dunque riuscirci, ma non solo perché 
non è e non sarà ricordato come un “grande sindaco”, ma soprattutto perché non sono tutti 
pressappochisti come lui. Non si domanda perché alcuni caposelesi continuano a battersi contro 
l’infausta Convenzione ancora oggi; caposelesi che non se ne fregano dei risultati elettorali e che 
non se ne fregano di scontentare i piccoli feudatari di turno. Sottolineiamo che la Convenzione 
Caprio non impegnava il Comune a pagare l’acqua ed a manutenere la rete idrica. 
Al minuto 21:54 comincia la fiera delle falsità. “La minoranza ha montato una storia”, “La 
Regione Campania non avrebbe dato un ritorno economico a Caposele”. Frasi assolutamente senza
senso. La minoranza ha cercato di informare, aiutata dai caposelesi che ne capivano di più, e che 
non volevano nessun riscontro economico e lavorativo. Il Sindaco è stato invitato a tutti i convegni, 
a tutte le manifestazioni. Non è mai venuto. Non è venuto neppure quando una manifestazione fu 
appositamente spostata data la sua impossibilità ad assistervi per motivi familiari. Addirittura ha 
boicottato un incontro organizzato dal Forum dei Giovani, che aveva il nobile scopo di aiutare i 
ragazzi a capirci qualcosa. Se fosse venuto a qualche incontro, avrebbe saputo che la “minoranza” 
ha sempre parlato di diritto d’uso e non di diritto di proprietà; non si capisce infatti per quale 
ragione continua a ripetere questa menzogna. Forse per sviare l’attenzione. Se avesse esposto 
pubblicamente quanto sopra affermato, gli sarebbe stato risposto cordialmente che Caposele ha la 
necessità dell’acqua così come ce l’hanno i pugliesi, e così come ce l’hanno tutti. Non è appropriato 
dire che “Caposele” con questa Convenzione ha aggirato l’ostacolo del “non poter dimostrare di 
avere necessità dell’acqua”. Sarebbe meglio dire che la sua Amministrazione non ha voluto farlo. È 
sempre scioccante pensare alle loro abilità contrattuali; in una normale negoziazione ogni 
contraente pensa ad ottenere il maggior vantaggio possibile. Ma noi no, siamo troppo buoni e 
coscienziosi per farlo: prima di tutto viene il bene per l’Aqp. 
Al minuto 24:00 comincia a parlare di quello che secondo lui è il vantaggio migliore che potevamo 
mai ottenere dalla Convenzione, ossia la possibilità di visitare e far visitare le Sorgenti del Sele. 
Ora, nessuno mette in dubbio che sia una cosa più che positiva, ma davvero era opportuno 
rinunciare a quello a cui abbiamo rinunciato per far visitare le Sorgenti? Addirittura veniamo a 
scoprire che l’ex (per fortuna) Assessore Conforti avrebbe detto che la Convenzione sarebbe stata 
inutile non avessimo ottenuto questo beneficio. Qui si dovrebbe scoppiare definitivamente in 
lacrime. La Convenzione non sarebbe stata inutile se avessimo dovuto pagare l’acqua; non 
sarebbe stata inutile se avessimo dovuto pagarci la subdistribuzione; non sarebbe stata inutile 
se avessimo dovuto sottostare alle stesse tariffe del lontano Salento; non sarebbe stata inutile 
se avessimo dovuto accettare solo € 200.000 per tutte le inadempienze dell’Aqp nei corso dei 
decenni. No, l’unica cosa che contava era la visita alle Sorgenti del Sele. Per cui il prode 
condottiero si è battuto strenuamente ed eroicamente per ottenere le visite, tralasciando tutto il resto. 
Durante la “contrattazione” per tre ore (poi diventate due, in realtà) il Sindaco ha ostinatamente 
difeso questa istanza, che i deboli pugliesi hanno infine concesso, stremati da cotanta fervente 
oratoria … e felici di poter cedere questo insaziabile desiderio a costo zero per loro, ma ad un costo 
molto alto per Caposele. 
Dal minuto 26:43 il Sindaco affronta il tema della centrale idroelettrica, che dovrebbe fornire gratis 
energia per gli usi pubblici e privati di Caposele. Racconta anche questa storia come un grosso 
vantaggio che son riusciti ad ottenere nella convenzione. È opportuno ricordare che la cessione 
gratuita dell’energia per gli usi pubblici di Caposele era già prevista nella delibera CIPE n. 
148/2006. L’Aqp quindi fa la bella faccia con noi caposelesi per un servizio già previsto altrove, ed 
il Sindaco ci casca pure, ovviamente. 
Dal minuto 28:54 torna a parlare della minoranza e dei suoi sforzi per favorire il dialogo. Io credo 
che almeno qui deve essere messo un punto fermo. La maggioranza ha elaborato la sua bozza 
(leggi: fatto elaborare la sua bozza a Bari) di Convenzione senza ascoltare nessuno se non i 
pugliesi. Gli inviti, le richieste di dialogo, i suggerimenti, le bozze della minoranza non sono 
proprio stati accettati. La cittadinanza non ha potuto dire la sua con un Referendum, ed è stata 
informata solo grazie a chi ha voluto mettere a disposizione le sue conoscenze, ed a chi si è battuto
con tutti i mezzi di comunicazione possibili. È stata seguita scientemente la strada dell’ambiguità e 
della riservatezza, come se in ballo non ci fosse il futuro dell’intera comunità. Del resto questa 
maggioranza ci ha abituati ad una gestione delle cosa pubblica come cosa loro. Il Sindaco mente 
sapendo di mentire quando afferma: “Mi sono aperto: ho incontrato tutti i partiti, tutte le 
associazioni”. Così come quando dice che nella Commissione consiliare i componenti della 
minoranza erano prevenuti. Invito tutti a leggere i verbali di questa Commissione. La minoranza 
portava proposte, bozze, modifiche, elaborate da caposelesi che si interessavano del loro paese, tutte 
migliorative delle intenzioni della maggioranza; ma il Sindaco diceva che a Bari non le avrebbero 
accettate, che erano cose non rispondenti al vero, che loro avevano già le idee chiare. In pratica il 
Sindaco, durante le sedute, assumeva le difese dell’Aqp: era come se la minoranza stesse 
trattando direttamente con l’Aqp. 
Al minuto 31:00 il nostro caro Sindaco cerca poi di spiegare perché ha concordato il pagamento 
dell’acqua mediante il meccanismo della subdistribuzione con la metafora del “campo di aulive”. 
Francamente lì mi son perso. E credo anche lui. La questione è semplice e non servono metafore. 
1) Noi diamo la nostra acqua all’Aqp; 2) l’Aqp ce la ridà; 3) noi paghiamo l’acqua su cui 
avevamo il diritto d’uso, ma che abbiamo ceduto all’Aqp, allo stesso presso praticato in 
Puglia. Il Sindaco poi se ne esce dicendo che occorre “fare la lotta sul prezzo”. Geniale. Perché 
non c’avete pensato prima? Perché non avete ascoltato chi voleva aiutarvi? No, l’importante era 
assicurare la visita alle Sorgenti, non assicurarci l’acqua gratis o assicurarci quantomeno di pagare 
come pagano nel resto della Campania. Anche perché noi caposelesi dobbiamo autoflaggellarci 
perché consumiamo troppa acqua, come se il problema fosse questo. L’Amministrazione non 
sapeva che i caposelesi consumavano cento litri di acqua al secondo già prima della stipula della 
Convenzione? Perché se ne ricordano solo dopo aver ceduto l’acqua all’Aqp? Sapevano che con le 
tariffe pugliesi rischieremo di andare in rosso già tra qualche anno? La verità è che hanno 
sottoscritto una Convenzione non sapendo neppure a cosa saremmo andati incontro; il milione e 
trecentocinquantamila euro ha offuscato le loro menti. Non hanno pensato a quanto avremmo speso 
per pagare l’acqua e per manutenere la rete idrica. 
Al minuto 35:00 affronta il tema di Piazza Sanità. A dire il vero la Giunta Farina non c’entra poi 
molto. La Piazza doveva essere stata realizzata con il contributo dell’Aqp da molti anni. Ma, come 
noto, siamo così abituati alle inadempienze dell’Aqp che un loro adempimento ci è parso una 
grande conquista. 
Tra i “tanti” vantaggi che ha portato la Convenzione, Farina enumera anche la riappropriazione del 
Parco Saure da parte del Comune di Caposele. Partendo dal presupposto che la questione non è 
chiara come la si vuol far passare, il Parco Saure sarebbe lo stesso stato destinato all’abbandono da 
parte del Comune se alcuni gentili privati non provvedessero ogni tanto a ripulirlo. Forse il Comune 
intende rispettare il nome del Parco e lasciarlo davvero a “saure”. 
Divertentissimo anche il passo del minuto 36:30: “I soldi ci hanno permesso di fare dei progetti 
sulle reti idriche”. Allora, probabilmente vuole prenderci per il sedere. La manutenzione della rete 
idrica a Caposele, fino alla stipula della Convenzione, spettava all’Aqp. Con un colpo di genio, 
dalla Convenzione in poi ci siamo assunti noi questo compito, che stiamo cercando di 
realizzare con i soldi che ci da l’Aqp per avergli ceduto la nostra acqua. Ergo: non avremmo
avuto bisogno di racimolare dei soldi per fare dei progetti per manutenere la rete idrica, se con la 
Convenzione non avessimo assunto quest’onere che altrimenti spettava all’Aqp. 
Dal minuto 28:06 si inizia a parlare della Pavoncelli Bis. Anche qui è divertentissimo il nostro caro 
Sindaco; alla domanda su cosa pensa della galleria dice:“Provo risentimento, quando qualcuno 
entra in casa tua, lo vedi che fa della cose, uno ha timore, sta un po’ sulle sue, capisco gli 
ambientalisti, che potevo fare?”. Ora io mi chiedo, ma ci fa o ci è? O si aspira a mantenere intatto il 
proprio ambiente, o si accetta la sua distruzione. Non ci sono alternative. Qui stiamo parlando di 
una maggioranza che ha dato parere favorevole nella conferenza di servizi. Ripeto, parere 
favorevole. Cosa poteva fare il Comune? In primis dare parere negativo, visto che nello stesso, 
elenca tantissime criticità legate all’opera. In secondo luogo, poteva “legarsi”, come dice lui stesso. 
Se davvero si è sentito “risentito” e “timoroso”, poteva stare a capo di tutti gli ambientalisti di 
Caposele e non; poteva contestare l’opera, e non appoggiarla come invece ha fatto. È vero che la 
Pavoncelli Bis è un’opera di interesse strategico nazionale, ma ciò non gli impedisce di opporsi in 
tutti i modi legali alla realizzazione della stessa, almeno per una questione di coscienza. In Val di 
Susa i Sindaci sono i primi contestatori del Tav. Invece qui ci accontentiamo di assicurare che “i 
lavori siano fatti a regola d’arte”, con il Sindaco in persona a fare da supervisore (“Ci sono io che 
sono andato personalmente, ci sono le fotografie”). Chissà se stanno davvero supervisionando. E se 
sì, perche non ci dicono qualcosa? Non possiamo basarci semplicemente sulle impressioni di un 
chirurgo e del consigliere Cetrulo, il quale “è presente anche troppo sul cantiere”: io mi chiedo, 
con tutto il rispetto, un consigliere che vaga per una immensa galleria basta a tutelare noi 
cittadini? L’importante per il Sindaco non è prevedere delle modalità serie di monitoraggio dei 
lavori (che sono anche previste, ma saranno mai attuate?), ma “prendere il lato buono”; e cosa 
sarebbe? Far realizzare una bretella di collegamento con la superstrada per impedire la distruzione 
della nostre già rovinare strade? Farci risarcire con una somma tale da star bene per intere 
generazioni? No, il buono è far felici gli albergatori. Purtroppo non riusciamo a capire che i danni 
ambientali ce li porteremo per sempre, ed a pagare come sempre saranno le future generazioni. 
Volevo anche scrivere qualcosa sul grande riconoscimento che Caposele ha avuto avendo il Sindaco 
portato le ultime due conferenze di servizio sulla Pavoncelli Bis nell’Aula Polifunzionale, ma mi 
sono cadute le braccia. 
Visto che ci sono però, spenderei due parole sul tema del turismo e del Piano Materdomini, 
lasciando stare le domande relative alle fibrillazioni interne alla maggioranza, dove peraltro le 
falsità dette sono palesi a tutti. Ho già fatto delle proposte molto semplici a riguardo. Per quanto 
detto dal Sindaco, occorre precisare almeno due cose. Non mi sembra che l’esperimento del trenino 
sia durato due anni, così come non è possibile che sullo stesso siano salite ben 10.000 persone. 
Inoltre il progetto della statua di San Gerardo nella rotonda allo svincolo della superstrada è stato 
elaborato dall’Associazione delle Gerardine e non dal Comune di Caposele. 
Per concludere questo sfogo, vorrei capire dall’Amministrazione cosa hanno discusso a Bari? Cosa 
pensa realmente della Convenzione? Vuole ridiscutere almeno le tariffe? Per farlo è necessario 
modificare la Convenzione; allora perché non chiedono ausilio a tutti cercando il più ampio 
consenso possibile? A leggere le dichiarazione dei vari consiglieri di maggioranza, non si capisce 
quali siano le reali intenzioni. 
Parole vane.
Paolo Palmieri 
19/11/2014

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Sulle baggianate del Sindaco Farina ad IrpiniaSannioTv

  • 1. SULLE BAGGIANATE DEL SINDACO FARINA AD IRPINIASANNIOTV Recentemente è stata messa in giro un’intervista fatta dal giornalista Michele Miele di IrpiniaSannioTv, al Sindaco di Caposele Pasquale Farina. (http://www.youtube.com/watch?v=QPK9GBe-sS8&list=UUG0RiURI9hX_kU-4oLn5oGg) Sono riuscito a resistere per tutti i settantatre minuti, anche se è stata dura. Con molta sincerità non volevo perdere tempo a commentarlo, dato che probabilmente significherebbe dargli un’importanza immeritata, ma non potevo chiudere un occhio su tutte le baggianate proferite. E se riesco a farlo capire anche ad un caposelese soltanto, potrò ritenermi soddisfatto. Il video inizia con un reportage di IrpiniaSannioTv in terra caposelese, con un’intervista rilasciata dall’ex (per fortuna) Assessore Salvatore Conforti. È stato divertente vedere come alla domanda del giornalista sull’ambiente vada in panico totale non sapendo quali pesci prendere: “L’Amministrazione comunale si sta adoperando per dare dei buoni frutti sulla Pavoncelli e sulla differenziata … è complicato andare a risolvere il problema dell’immondizia in genere che è un problema generale … con un po’ di tranquillità riusciremo a rendere pulito il nostro ambiente”...? L’intervista al Sindaco Farina inizia con una domanda sulla Convenzione stipulata con l’Aqp. Al minuto 14:30 il Sindaco tira fuori la sua prima perla: la Convenzione è buona perché “il popolo di Caposele si è espresso in mio favore”. Non è la prima volta che usa questa (non) argomentazione per spiegare la questione. A mio avviso è riduttivo. Quanti caposelesi conoscevano correttamente le clausole della Convenzione? Perché si è fatta così poca informazione da parte dell’Amministrazione e dei loro simpatizzanti? La baggianata più grossa la dice al minuto 17:35: “Caposele aveva diritto d’uso ai 3,63 medi moduli solo fino a quando ne aveva BISOGNO … e NECESSITA’”. In pratica vuol far intendere che ora i caposelesi non hanno più bisogno e necessità dell’acqua solo perché “non ci sono più gli opifici e qualcosa a cui possa servire l’acqua”. C’è da piangere, ragazzi. L’acqua, il bene più importante della vita, non serve ai caposelesi. Bere, irrigare, lavarsi, creare energia secondo il Sindaco non sono bisogni e necessità per i caposelesi tali da giustificare il nostro diritto d’uso sui 3,63 medi moduli di acqua. Cosa facciamo allora noi? Dato che non abbiamo la necessità e il bisogni di tutti quei 3,63 medi moduli di acqua, li cediamo interamente all’Aqp, così, senza conservare nemmeno una minima parte degli stessi per gli usi pubblici e privati di Caposele. Siamo troppo gentili per conservarcene un po’ per noi. O tutto all’Aqp, o niente. Robin Hood al contrario: diamo ai ricchi per togliere ai poveri. È geniale quando al minuto 19:45 spiega che “il grande Sindaco Caprio riuscì nel ‘70 a convincere la minoranza ed a firmare una Convenzione”. Lui non poteva dunque riuscirci, ma non solo perché non è e non sarà ricordato come un “grande sindaco”, ma soprattutto perché non sono tutti pressappochisti come lui. Non si domanda perché alcuni caposelesi continuano a battersi contro l’infausta Convenzione ancora oggi; caposelesi che non se ne fregano dei risultati elettorali e che non se ne fregano di scontentare i piccoli feudatari di turno. Sottolineiamo che la Convenzione Caprio non impegnava il Comune a pagare l’acqua ed a manutenere la rete idrica. Al minuto 21:54 comincia la fiera delle falsità. “La minoranza ha montato una storia”, “La Regione Campania non avrebbe dato un ritorno economico a Caposele”. Frasi assolutamente senza
  • 2. senso. La minoranza ha cercato di informare, aiutata dai caposelesi che ne capivano di più, e che non volevano nessun riscontro economico e lavorativo. Il Sindaco è stato invitato a tutti i convegni, a tutte le manifestazioni. Non è mai venuto. Non è venuto neppure quando una manifestazione fu appositamente spostata data la sua impossibilità ad assistervi per motivi familiari. Addirittura ha boicottato un incontro organizzato dal Forum dei Giovani, che aveva il nobile scopo di aiutare i ragazzi a capirci qualcosa. Se fosse venuto a qualche incontro, avrebbe saputo che la “minoranza” ha sempre parlato di diritto d’uso e non di diritto di proprietà; non si capisce infatti per quale ragione continua a ripetere questa menzogna. Forse per sviare l’attenzione. Se avesse esposto pubblicamente quanto sopra affermato, gli sarebbe stato risposto cordialmente che Caposele ha la necessità dell’acqua così come ce l’hanno i pugliesi, e così come ce l’hanno tutti. Non è appropriato dire che “Caposele” con questa Convenzione ha aggirato l’ostacolo del “non poter dimostrare di avere necessità dell’acqua”. Sarebbe meglio dire che la sua Amministrazione non ha voluto farlo. È sempre scioccante pensare alle loro abilità contrattuali; in una normale negoziazione ogni contraente pensa ad ottenere il maggior vantaggio possibile. Ma noi no, siamo troppo buoni e coscienziosi per farlo: prima di tutto viene il bene per l’Aqp. Al minuto 24:00 comincia a parlare di quello che secondo lui è il vantaggio migliore che potevamo mai ottenere dalla Convenzione, ossia la possibilità di visitare e far visitare le Sorgenti del Sele. Ora, nessuno mette in dubbio che sia una cosa più che positiva, ma davvero era opportuno rinunciare a quello a cui abbiamo rinunciato per far visitare le Sorgenti? Addirittura veniamo a scoprire che l’ex (per fortuna) Assessore Conforti avrebbe detto che la Convenzione sarebbe stata inutile non avessimo ottenuto questo beneficio. Qui si dovrebbe scoppiare definitivamente in lacrime. La Convenzione non sarebbe stata inutile se avessimo dovuto pagare l’acqua; non sarebbe stata inutile se avessimo dovuto pagarci la subdistribuzione; non sarebbe stata inutile se avessimo dovuto sottostare alle stesse tariffe del lontano Salento; non sarebbe stata inutile se avessimo dovuto accettare solo € 200.000 per tutte le inadempienze dell’Aqp nei corso dei decenni. No, l’unica cosa che contava era la visita alle Sorgenti del Sele. Per cui il prode condottiero si è battuto strenuamente ed eroicamente per ottenere le visite, tralasciando tutto il resto. Durante la “contrattazione” per tre ore (poi diventate due, in realtà) il Sindaco ha ostinatamente difeso questa istanza, che i deboli pugliesi hanno infine concesso, stremati da cotanta fervente oratoria … e felici di poter cedere questo insaziabile desiderio a costo zero per loro, ma ad un costo molto alto per Caposele. Dal minuto 26:43 il Sindaco affronta il tema della centrale idroelettrica, che dovrebbe fornire gratis energia per gli usi pubblici e privati di Caposele. Racconta anche questa storia come un grosso vantaggio che son riusciti ad ottenere nella convenzione. È opportuno ricordare che la cessione gratuita dell’energia per gli usi pubblici di Caposele era già prevista nella delibera CIPE n. 148/2006. L’Aqp quindi fa la bella faccia con noi caposelesi per un servizio già previsto altrove, ed il Sindaco ci casca pure, ovviamente. Dal minuto 28:54 torna a parlare della minoranza e dei suoi sforzi per favorire il dialogo. Io credo che almeno qui deve essere messo un punto fermo. La maggioranza ha elaborato la sua bozza (leggi: fatto elaborare la sua bozza a Bari) di Convenzione senza ascoltare nessuno se non i pugliesi. Gli inviti, le richieste di dialogo, i suggerimenti, le bozze della minoranza non sono proprio stati accettati. La cittadinanza non ha potuto dire la sua con un Referendum, ed è stata informata solo grazie a chi ha voluto mettere a disposizione le sue conoscenze, ed a chi si è battuto
  • 3. con tutti i mezzi di comunicazione possibili. È stata seguita scientemente la strada dell’ambiguità e della riservatezza, come se in ballo non ci fosse il futuro dell’intera comunità. Del resto questa maggioranza ci ha abituati ad una gestione delle cosa pubblica come cosa loro. Il Sindaco mente sapendo di mentire quando afferma: “Mi sono aperto: ho incontrato tutti i partiti, tutte le associazioni”. Così come quando dice che nella Commissione consiliare i componenti della minoranza erano prevenuti. Invito tutti a leggere i verbali di questa Commissione. La minoranza portava proposte, bozze, modifiche, elaborate da caposelesi che si interessavano del loro paese, tutte migliorative delle intenzioni della maggioranza; ma il Sindaco diceva che a Bari non le avrebbero accettate, che erano cose non rispondenti al vero, che loro avevano già le idee chiare. In pratica il Sindaco, durante le sedute, assumeva le difese dell’Aqp: era come se la minoranza stesse trattando direttamente con l’Aqp. Al minuto 31:00 il nostro caro Sindaco cerca poi di spiegare perché ha concordato il pagamento dell’acqua mediante il meccanismo della subdistribuzione con la metafora del “campo di aulive”. Francamente lì mi son perso. E credo anche lui. La questione è semplice e non servono metafore. 1) Noi diamo la nostra acqua all’Aqp; 2) l’Aqp ce la ridà; 3) noi paghiamo l’acqua su cui avevamo il diritto d’uso, ma che abbiamo ceduto all’Aqp, allo stesso presso praticato in Puglia. Il Sindaco poi se ne esce dicendo che occorre “fare la lotta sul prezzo”. Geniale. Perché non c’avete pensato prima? Perché non avete ascoltato chi voleva aiutarvi? No, l’importante era assicurare la visita alle Sorgenti, non assicurarci l’acqua gratis o assicurarci quantomeno di pagare come pagano nel resto della Campania. Anche perché noi caposelesi dobbiamo autoflaggellarci perché consumiamo troppa acqua, come se il problema fosse questo. L’Amministrazione non sapeva che i caposelesi consumavano cento litri di acqua al secondo già prima della stipula della Convenzione? Perché se ne ricordano solo dopo aver ceduto l’acqua all’Aqp? Sapevano che con le tariffe pugliesi rischieremo di andare in rosso già tra qualche anno? La verità è che hanno sottoscritto una Convenzione non sapendo neppure a cosa saremmo andati incontro; il milione e trecentocinquantamila euro ha offuscato le loro menti. Non hanno pensato a quanto avremmo speso per pagare l’acqua e per manutenere la rete idrica. Al minuto 35:00 affronta il tema di Piazza Sanità. A dire il vero la Giunta Farina non c’entra poi molto. La Piazza doveva essere stata realizzata con il contributo dell’Aqp da molti anni. Ma, come noto, siamo così abituati alle inadempienze dell’Aqp che un loro adempimento ci è parso una grande conquista. Tra i “tanti” vantaggi che ha portato la Convenzione, Farina enumera anche la riappropriazione del Parco Saure da parte del Comune di Caposele. Partendo dal presupposto che la questione non è chiara come la si vuol far passare, il Parco Saure sarebbe lo stesso stato destinato all’abbandono da parte del Comune se alcuni gentili privati non provvedessero ogni tanto a ripulirlo. Forse il Comune intende rispettare il nome del Parco e lasciarlo davvero a “saure”. Divertentissimo anche il passo del minuto 36:30: “I soldi ci hanno permesso di fare dei progetti sulle reti idriche”. Allora, probabilmente vuole prenderci per il sedere. La manutenzione della rete idrica a Caposele, fino alla stipula della Convenzione, spettava all’Aqp. Con un colpo di genio, dalla Convenzione in poi ci siamo assunti noi questo compito, che stiamo cercando di realizzare con i soldi che ci da l’Aqp per avergli ceduto la nostra acqua. Ergo: non avremmo
  • 4. avuto bisogno di racimolare dei soldi per fare dei progetti per manutenere la rete idrica, se con la Convenzione non avessimo assunto quest’onere che altrimenti spettava all’Aqp. Dal minuto 28:06 si inizia a parlare della Pavoncelli Bis. Anche qui è divertentissimo il nostro caro Sindaco; alla domanda su cosa pensa della galleria dice:“Provo risentimento, quando qualcuno entra in casa tua, lo vedi che fa della cose, uno ha timore, sta un po’ sulle sue, capisco gli ambientalisti, che potevo fare?”. Ora io mi chiedo, ma ci fa o ci è? O si aspira a mantenere intatto il proprio ambiente, o si accetta la sua distruzione. Non ci sono alternative. Qui stiamo parlando di una maggioranza che ha dato parere favorevole nella conferenza di servizi. Ripeto, parere favorevole. Cosa poteva fare il Comune? In primis dare parere negativo, visto che nello stesso, elenca tantissime criticità legate all’opera. In secondo luogo, poteva “legarsi”, come dice lui stesso. Se davvero si è sentito “risentito” e “timoroso”, poteva stare a capo di tutti gli ambientalisti di Caposele e non; poteva contestare l’opera, e non appoggiarla come invece ha fatto. È vero che la Pavoncelli Bis è un’opera di interesse strategico nazionale, ma ciò non gli impedisce di opporsi in tutti i modi legali alla realizzazione della stessa, almeno per una questione di coscienza. In Val di Susa i Sindaci sono i primi contestatori del Tav. Invece qui ci accontentiamo di assicurare che “i lavori siano fatti a regola d’arte”, con il Sindaco in persona a fare da supervisore (“Ci sono io che sono andato personalmente, ci sono le fotografie”). Chissà se stanno davvero supervisionando. E se sì, perche non ci dicono qualcosa? Non possiamo basarci semplicemente sulle impressioni di un chirurgo e del consigliere Cetrulo, il quale “è presente anche troppo sul cantiere”: io mi chiedo, con tutto il rispetto, un consigliere che vaga per una immensa galleria basta a tutelare noi cittadini? L’importante per il Sindaco non è prevedere delle modalità serie di monitoraggio dei lavori (che sono anche previste, ma saranno mai attuate?), ma “prendere il lato buono”; e cosa sarebbe? Far realizzare una bretella di collegamento con la superstrada per impedire la distruzione della nostre già rovinare strade? Farci risarcire con una somma tale da star bene per intere generazioni? No, il buono è far felici gli albergatori. Purtroppo non riusciamo a capire che i danni ambientali ce li porteremo per sempre, ed a pagare come sempre saranno le future generazioni. Volevo anche scrivere qualcosa sul grande riconoscimento che Caposele ha avuto avendo il Sindaco portato le ultime due conferenze di servizio sulla Pavoncelli Bis nell’Aula Polifunzionale, ma mi sono cadute le braccia. Visto che ci sono però, spenderei due parole sul tema del turismo e del Piano Materdomini, lasciando stare le domande relative alle fibrillazioni interne alla maggioranza, dove peraltro le falsità dette sono palesi a tutti. Ho già fatto delle proposte molto semplici a riguardo. Per quanto detto dal Sindaco, occorre precisare almeno due cose. Non mi sembra che l’esperimento del trenino sia durato due anni, così come non è possibile che sullo stesso siano salite ben 10.000 persone. Inoltre il progetto della statua di San Gerardo nella rotonda allo svincolo della superstrada è stato elaborato dall’Associazione delle Gerardine e non dal Comune di Caposele. Per concludere questo sfogo, vorrei capire dall’Amministrazione cosa hanno discusso a Bari? Cosa pensa realmente della Convenzione? Vuole ridiscutere almeno le tariffe? Per farlo è necessario modificare la Convenzione; allora perché non chiedono ausilio a tutti cercando il più ampio consenso possibile? A leggere le dichiarazione dei vari consiglieri di maggioranza, non si capisce quali siano le reali intenzioni. Parole vane.