Biodiesel il carburante del futuro un combustibile eco-sostenibile l'esigenza nasce dalla consapevolezza della necessità per cui le risorse energetiche mondiali tenderanno in un fututo non troppo anteriore ad esaurirsi.
1. BIODIESEL, Il carburante del futuro
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Il coraggio di chi ha inventato i primi combustibili mettendoli in atto con grande destrezza in “macchinari” del passato è stato di sicuro apprezzato
dai scienziati che nei giorni moderni si cimentano sempre di più all’insegna di qualche nuovo materiale in grado di mettere in moto un qualsiasi
meccanismo, con la consapevolezza che se ci sono riusciti in quei tempi, senza alcun aiuto in campo elettronico e informatico; perché non ci
dovrebbero riuscire nel XXI secolo?
L’esigenza, fondamentalmente, nasce, e dalla sempre più avanzata curiosità del “sapiens sapiens” di spingersi sempre più in alto in campo
tecnologico e del bio-tecnologico, e dalla necessità che ormai le risorse primarie, mondiali, secondo dati di pubblico dominio, tenderanno, in un
futuro non molto remoto, ad esaurirsi. Per esaurimento, non si intende dire che nel sottosuolo terrestre non si riusciranno più a trovare fossili
millenari e perciò tutti i derivati, lo scopo è quello di dimostrare che con una popolazione di 6 miliardi di persone che continua a crescere in modo
esponenziale si dovranno affrontare problemi di logistica mondiale in tema di rifornimenti. Le domande sorgono spontanee: Cosa accadrà quando
tutto il petrolio non sarà più così disponibile? In termini economici la domanda mondiale di fonti energetiche tende ad aumentare repentinamente,
facendo da opposto a un’offerta che deve risanare l’equilibrio con un sostanzioso aumento dei prezzi.
Il Biodiesel è un esempio su cui fondare questa esperienza. Biocombustibile che viene estratto e lavorato da fonti rinnovabili, nello stesso modo con
cui si ottengono i derivati del petrolio, il biodiesel viene estratto da oli vegetali e grassi animali, che con un processo di trasformazione chimica
assume tutte le caratteristiche che compongono un vero e proprio combustibile ottenuto da petrolio come il diesel, oppure un esempio lo può
essere anche la benzina senza piombo. Il colorito della sostanza “bio” assume un colore ambrato dal momento che il materiale viene
“transesterificato”: Termine con il quale si indica il processo di trasformazione chimica degli oli, con l’aiuto di alcol etilico o metilico. Per il momento
la lavorazione viene effettuata solo su base di oli vegetali comprese di tre categorie (esteri metilici dell’olio di colza, di soli oli vegetali, di oli vegetali
e in minima parte, appunto, di grassi animali), della quale la terza ha ancora molti passi da fare verso nuovi futuri.
Assolutamente da sostenere, in quanto, gli effetti ambientali sono minimi, rispetto ai classici combustibili che si utilizzano quotidianamente. Una
parte di critici invece affermano che esso ha conseguenze più vantaggiose in termini di ambiente ma potrebbe anche avere effetti negativi, ad
esempio, tanto per riportarne qualcuno, per cui i terreni coltivabili saranno adottati in maggior misura per l’impiego delle macchine, trascurando il
lato umano.
Da dimostrarsi secondo le concezioni più sviluppate, prendiamo per esempio gli animali ai quali già da ora, per affrontare la domanda di carne in
tutto il mondo, vengono somministrati medicinali per aumentarne il peso o aumentarne il potere di fecondazione. Se già vengono utilizzate
tecniche chimiche per economizzare su fattori produttivi di beni primari in senso stretto, la domanda che anche i lettori saranno portati a chiedersi
è: che male c’è sul settore energetico. In alcuni stati sono già presenti normative che effettuino un processo di controllo adeguato ad ogni tipo di
problma.