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Proposta
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25/09/14
verripino@hotmail.com
MovInt
Movimentazione Intelligente
Un sistema per gestire in maniera efficiente,
sia sul piano dell’offerta di servizio
che sul piano economico,
la movimentazione dei mezzi pubblici in una città.
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Introduzione
Un’azienda di trasporto fornisce, a fronte della richiesta
che proviene dalla cittadinanza, un servizio integrato,
impiegando una serie di risorse (vetture, personale,
supporti tecnici e logistici, etc.), organizzate in un
complesso meccanismo di gestione.
Uno degli aspetti più importanti, e al tempo stesso più
critici, del servizio, in quanto impatta direttamente con
l’utenza, è la movimentazione delle vetture per
soddisfare la richiesta di trasporto.
Un fattore fondamentale di impatto verso l’utenza è il
rispetto della frequenza di passaggio dei mezzi.
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Il sistema MovInt
Il sistema che viene di seguito illustrato si
propone come uno strumento per gestire,
nella maniera più efficace,
l’organizzazione della movimentazione
complessiva dei mezzi di trasporto.
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Il sistema MovInt
Gli obiettivi del sistema sono:
La definizione ottimale ed immediata dello schema di
trasporto, ossia dell’orario di partenza dei mezzi
nell’arco dell’intera giornata, per qualsiasi linea.
La minimizzazione, a fronte del completo rispetto
delle specifiche, del numero di vetture impegnate e
del numero di corse necessarie.
La riduzione del tempo di non utilizzo delle vetture.
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Il sistema MovInt
Questi obiettivi vengono conseguiti attraverso
l’introduzione, nel meccanismo di calcolo, di
alcuni criteri innovativi, che sono alla base del
processo di ottimizzazione.
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I dati di partenza
Per ogni linea viene definita, per soddisfare la
richiesta di trasporto su un particolare itinerario,
la cosiddetta “tessitura d’orario”, ossia la
definizione di fasce orarie nell’arco della
giornata, e della relativa tempistica, che in
genere si presenta sotto forma di uno schema di
questo tipo:
7. Tempo
ritorno
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Fascia
oraria
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I dati di partenza
La tessitura d’orario per una linea specifica
Ora
Inizio
Ora
Fine Vetture Frequenza
Tempo
andata
1 5.30 6.15 10 5,0 25 25
2 6.15 7.00 23 2,4 29 27
3 7.00 8.10 32 2,0 35 29
4 8.10 8.40 31 2,1 36 30
5 8.40 9.40 21 3,0 32 31
6 9.40 11.30 11 5,8 32 32
7 11.30 12.30 16 4,0 31 33
8 12.30 14.30 21 3,1 32 34
9 14.30 16.30 14 4,2 29 29
10 16.30 18.15 20 3,2 32 32
11 18.15 21.00 23 3,1 33 37
12 21.00 22.00 12 5,2 30 32
13 22.00 24.00 4 15,0 30 30
Ore e minuti
minuti
minuti
e decimi
8. Il meccanismo del sistema NO
Partendo dalla prima fascia oraria dell’esempio,
si fissano gli orari delle partenze ai due capolinea A ed R.
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A
R 6
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Fascia
oraria
1 5.30 6.15 10 5,0 25 25
7 8 9 10
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Ora
Inizio
Ora
Fine Vetture Frequenza
Tempo
andata
Tempo
ritorno
Ore e minuti
minuti
minuti
e decimi
5.30 35 40 45 50 55 6.00 05 10 15
7 8 9 10
6
5.30 35 40 45 50 55 6.00 05 10 15
9. Ad esempio la vettura 9 della prima fascia in partenza alle 6.10 effettuerà 4/5 del suo percorso
Tempo
ritorno
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Il primo criterio di ottimizzazione
Consiste nel definire la durata del percorso in maniera più corretta.
Fascia
oraria
A
R 6
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entro la seconda fascia, dove la durata è maggiore.
E’ più corretto quindi calcolare il tempo della corsa proporzionalmente
alle frazioni trascorse nella prima e nella seconda fascia.
Quindi la vettura 9 avrà un tempo di andata di 28 minuti anziché di 25.
25/09/14
Ora
Inizio
Ora
Fine Vetture Frequenza
Tempo
andata
1 5.30 6.15 10 5,0 25 25
2 6.15 7.00 23 2,4 29 27
Ore e minuti
minuti
minuti
e decimi
5.30 35 40 45 50 55 6.00 05 10 15
1 2 3 4 5
6 7 8 9 10
6.20 26 31 36 42
7 8 9 10
5.30 35 40 45 50 55 6.00 05 10 15
6.21 27 32 38 44
6 7 8 9 10
Tempo
proporzionale
10. Il meccanismo del sistema NO
La seconda corsa delle vetture, pur iniziando nella prima fascia, termina nella seconda fascia.
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Il tempo della corsa va quindi calcolato proporzionalmente
alle frazioni trascorse nella prima e nella seconda fascia
A
R 6
25/09/14
Fascia
oraria
1 5.30 6.15 10 5,0 25 25
2 6.15 7.00 23 2,4 29 27
7 8 9 10
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Ora
Inizio
Ora
Fine Vetture Frequenza
Tempo
andata
Tempo
ritorno
Ore e minuti
minuti
minuti
e decimi
5.30 35 40 45 50 55 6.00 05 10 15
1 2 3 4 5
6 7 8 9 10
6.20 26 31 36 42
5.30 35 40 45 50 55 6.00 05 10 15
6.21 27 32 38 44
6 7 8 9 10
Tempo
proporzionale
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Il meccanismo del sistema
Per definire i movimenti nella seconda fascia, occorre considerare:
1 – Gli orari di partenza delle vetture nella fascia.
2 – La disponibilità delle vetture partite dalla prima fascia e arrivate nella seconda.
Fascia
oraria
1 5.30 6.15 10 5,0 25 25
2 6.15 7.00 23 2,4 29 27
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Ora
Inizio
Ora
Fine Vetture Frequenza
Tempo
andata
Tempo
ritorno
Ore e minuti
minuti
minuti
e decimi
Frequenza
arrotondata
Per quanto riguarda gli orari di partenza, la frequenza è fornita in minuti e decimi,
ma per le partenze effettive occorre dare un tempo con i minuti interi.
La soluzione migliore è calcolare in un primo tempo le partenze in decimi di minuto, con incrementi di 2,4
6.15,0 6.17,4 6.19,8 6.22,2 6.24,6 6.27,0 6.29,4 6.31,8 6.34,2 - - - - - - - - - - - - - 6.59,8
e quindi trasformarle in minuti interi mediante arrotondamento
6.17 6.20 6.22 6.25 6.27 6.29 6.32 6.34 - - - - - - - - - - - - - 7.00
12. Fascia
oraria
1 5.30 6.15 10 5,0 25 25
2 6.15 7.00 23 2,4 29 27
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Il meccanismo del sistema
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Ora
Inizio
Ora
Fine Vetture Frequenza
Tempo
andata
Tempo
ritorno
Ore e minuti
minuti
minuti
e decimi
Si ha quindi questa situazione:
6.15 6.17 6.20 6.22 6.25 6.27 6.29 6.32 6.34 - - - - - - - - - - - - - 7.00
Frequenza partenze in A
Disponibilità vetture in A
6.20 26 31 36 42
1 2 3 4 5
La frequenza delle partenze e quella delle disponibilità sono molto diverse
13. 6.15 6.17 6.20 6.22 6.25 6.27 6.29 6.32 6.34 - - - - - - - - - - - - - 7.00
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Il meccanismo del sistema
Una situazione analoga si ha anche all’altro capolinea:
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6.15 6.17 6.20 6.22 6.25 6.27 6.29 6.32 6.34 - - - - - - - - - - - - - 7.00
Frequenza partenze in A
Disponibilità vetture in A
6.20 26 31 36 42
1 2 3 4 5
Frequenza partenze in R
Disponibilità vetture in R
6.21 27 32 38 44
6 7 8 9 10
14. Per ottimizzare l’abbinamento tra frequenza e disponibilità, allo scopo di minimizzare
il numero di vetture da immettere e il numero di viaggi da effettuare, si può ricorrere
all’utilizzo di un sistema di “cuscinetti” tra la fine della prima fascia e l’inizio della seconda.
6.15 6.17 6.20 6.22 6.25 6.27 6.29 6.32 6.34 - - - - - - - - - - - - - 7.00
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Il meccanismo del sistema
Una situazione analoga si ha all’altro capolinea:
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6.15 6.17 6.20 6.22 6.25 6.27 6.29 6.32 6.34 - - - - - - - - - - - - - 7.00
Frequenza partenze in A
Disponibilità vetture in A
6.20 26 31 36 42
1 2 3 4 5
Frequenza partenze in R
Disponibilità vetture in R
6.21 27 32 38 44
6 7 8 9 10
15. Il secondo criterio di ottimizzazione
La frequenza delle partenze varia tra due fasce successive.
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Il rispetto rigido di tali frequenze può causare sprechi.
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16. Il secondo criterio di ottimizzazione
La frequenza delle partenze varia tra due fasce successive.
Il rispetto rigido di tali frequenze può causare sprechi.
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Facendo riferimento all’esempio in esame,
la frequenza delle corse nella prima fascia è di 5 minuti,
mentre quella della seconda fascia è di 2 minuti.
Si può quindi pensare di inserire come cuscinetto
“una tantum”
un valore di collegamento tra le due fasce
compreso tra 2 e 5 sia in A che in R,
valore che rientra nei limiti delle specifiche della tessitura d’orario.
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Il meccanismo del sistema
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La logica di ottimizzazione
Il sistema di “cuscinetti”
Facendo riferimento all’esempio in esame,
la frequenza delle corse nella prima fascia è di 5 minuti,
mentre quella della seconda fascia è di 2 minuti.
Si può quindi pensare di inserire come cuscinetto
“una tantum”
un valore di collegamento tra le due fasce
compreso tra 2 e 5 sia in A che in R,
valore che rientra nei limiti delle specifiche della tessitura d’orario.
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Il meccanismo del sistema
Frequenza partenze in A
Frequenza partenze in R
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La logica di ottimizzazione
6.15
6.15
Cuscinetti compresi tra 2 e 5
Quali sono i valori ottimali per i cuscinetti?
Saranno una combinazione di valori tra 2 e 5.
Le possibili combinazioni tra 2 e 5 sono queste 16
2-2
3-2
4-2
5-2
2-3
3-3
4-3
5-3
2-4
3-4
4-4
5-4
2-5
3-5
4-5
5-5
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Il meccanismo del sistema
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La logica di ottimizzazione
6.15
Frequenza partenze in A
Frequenza partenze in R
6.15
Cuscinetti compresi tra 2 e 5
2-2
2-3
2-4
2-5
3-2
3-3
3-4
3-5
4-2
4-3
4-4
4-5
5-2
5-3
5-4
5-5
2-5
2-5
Le partenze successive al cuscinetto vengono impostate secondo il calcolo già visto,
ossia ricalcolandole in decimi di minuto e arrotondandole al minuto.
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Il meccanismo del sistema
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La logica di ottimizzazione
6.15
Frequenza partenze in A
Frequenza partenze in R
6.15
Cuscinetti compresi tra 2 e 5
2-2
2-3
2-4
2-5
3-2
3-3
3-4
3-5
4-2
4-3
4-4
4-5
5-2
5-3
5-4
5-5
2-5
2-5
La scelta dei valori ottimali viene effettuata dal sistema MovInt,
che provvede a completare il calcolo per tutti i 16 casi,
riportando per ogni caso i valori di:
1.Numero V di vetture immesse
2. Numero C di corse da effettuare
3.Tempo totale S di non utilizzo delle vetture
21. V C S V C S V C S V C S
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Il meccanismo del sistema
A calcolo ultimato il quadro dei risultati sarà del tipo
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La logica di ottimizzazione
2-2
2-3
2-4
2-5
3-2
3-3
3-4
3-5
4-2
4-3
4-4
4-5
5-2
5-3
5-4
5-5
12 22 40
13 22 40
13 22 40
12 22 40
12 22 40
13 22 40
13 22 40
12 22 40
12 22 40
13 22 40
13 22 40
12 22 40
12 22 40
13 22 40
13 22 40
12 22 40
A questo punto il sistema sceglierà la combinazione di cuscinetti:
A – con il minimo V di vetture immesse
B – a parità di V, con il minimo di corse C
C - a parità di V e C, con il minimo tempo S di non utilizzo.
Minimi
V C S
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Il meccanismo del sistema
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La logica di ottimizzazione
Questa logica, applicata alle prime due fasce orarie,
viene ripetuta per tutte le fasce successive.
Nel caso dell’esempio, che ha 13 fasce, si ripete 12 volte,
scegliendo ogni volta la soluzione ottimale.
Il risultato globale determina l’ottimizzazione di tutta la linea
ossia la minimizzazione complessiva di V, C ed S
garantendo comunque il rispetto di tutte le condizioni imposte.
23. Partendo dalla prima fascia oraria,
si fissano gli orari delle partenze ai
due capolinea. Partendo dalla prima fascia oraria,
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Il meccanismo del sistema
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si fissano gli orari delle partenze due capolinea.
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Terzo argomento
Esposizione dell'argomento
Ulteriori informazioni ed esempi
Rilevanza per il pubblico
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Esempi concreti
Citare un esempio o raccontare
un fatto realmente accaduto
Se opportuno, manifestare
la propria comprensione per
le esigenze degli spettatori
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Conclusione
Aggiungere una frase ad effetto
che riassuma la propria posizione
rispetto agli argomenti trattati
Riassumere i concetti fondamentali
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Fasi successive
Riassumere i compiti assegnati
agli spettatori
Illustrare brevemente le azioni che
si intende intraprendere di persona