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RISULTATI DELLE INDAGINI TECNICHE
PER LA MAPPATURA DEI TERRENI
DESTINATI ALL’AGRICOLTURA
DELLA REGIONE CAMPANIA
Martedì 11 Marzo 2014
1
OBIETTIVI DELL’INDAGINE
Individuazione dei siti interessati da sversamenti e smaltimenti
abusivi sul territorio dei 57 comuni prioritari
Definizione di un modello scientifico di riferimento per la
classificazione dei terreni ai fini delle diverse tipologie di utilizzo,
ed individuazione dell’insieme delle informazioni necessarie
2
ed individuazione dell’insieme delle informazioni necessarie
all’applicazione del modello sulla base delle diverse tipologie di sito
o agenti contaminanti
Predisposizione della relazione con i risultati delle indagini
svolte e delle metodologie tecniche usate, con le relative proposte
operative ai Ministri competenti sulle misure da adottare
PROVINCIA DI NAPOLI (33 COMUNI)
Acerra, Afragola, Caivano, Calvizzano, Casalnuovo di Napoli, Casamarciano,
Casandrino, Casoria, Castello di Cisterna, Cercola, Crispano, Frattamaggiore,
Frattaminore, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Mariglianella, Marigliano,
Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Napoli, Nola, Palma Campania, Pomigliano
d’Arco, Qualiano, Roccarainola, San Giuseppe Vesuviano, Sant’Antimo, Saviano,
Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Villaricca
TERRITORI PRIORITARI IDENTIFICATI NELLA DIRETTIVA (57 COMUNI)
Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Villaricca
PROVINCIA DI CASERTA (24 COMUNI)
Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Caserta,
Castelvolturno, Cesa, Frignano, Villa di Briano, Gricignano di Aversa, Lusciano,
Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta di Atella, Parete, San Cipriano d’Aversa,
San Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola-Ducenta, Villa Literno
3
IL GRUPPO DI LAVORO
• Gli Enti del Gruppo di Lavoro sono:
• AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura)
• CRA (Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura)
• ARPA Campania
• ISS (Istituto Superiore di Sanità)
• ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
• IZSME (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno)
• IZSAM (Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise)
4
• IZSAM (Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise)
• Regione Campania
• Università di Napoli
• E’ stata effettuata una raccolta e selezione dei dati in possesso degli Enti
rappresentati nel Gruppo di Lavoro
• I dati sono stati in una prima fase armonizzati e resi omogenei per essere
organizzati in una piattaforma di condivisione
DATI FORNITI DA ALTRI ENTI
Sono stati inoltre forniti dati da Enti non partecipanti al Gruppo di Lavoro.
• Commissario di Governo Delegato Ex L.N. 11/2013e SS.MM.II: Siti dove sono stati
riscontrati superamenti di alcuni limiti
• Corpo Forestale dello Stato: Segnalazioni su discariche rilevate
• Comando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente: Segnalazioni di violazioni
fornite dai Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Caserta e dal NAS di Napoli
5
fornite dai Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Caserta e dal NAS di Napoli
• Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli: Segnalazioni su siti
interessati da smaltimento illegale di rifiuti
• Guardia di Finanza, Comando regionale di Napoli e ROAN: Siti interessati da
sversamenti e smaltimenti abusivi
• Ministero dell’Ambiente: dati preliminari Progetto MIAPI, sulle misure dello
spettrometro e del magnetometro per il rilievo di metalli e radioattività del sottosuolo
CONCLUSIONI E RISULTATI PRINCIPALI
• E’ stata realizzata una mappatura completa dei 1.076 kmq dei 57 Comuni
prioritari
• Sono stati individuati 51 siti per i quali risulta necessario prioritariamente
proporre misure di salvaguardia per garantire la sicurezza delle produzione
agroalimentare, per un totale di 64 ettari di suolo agricolo
• E’ stato messo a punto un metodo di lavoro ed un Gruppo di Lavoro che
6
• E’ stato messo a punto un metodo di lavoro ed un Gruppo di Lavoro che
potrà replicare tale metodologia di indagine su qualsiasi altra area, nonché
procedere agli ulteriori approfondimenti nell’area prioritaria
• E’ stata realizzata per la prima volta una banca dati centrale accessibile
facilmente con interfaccia grafica, di tutti i dati del territorio
• E’ stato definito un modello scientifico condiviso fra gli enti coinvolti
(AGEA, CRA, ISS, ISPRA, ARPAC, UniNA, Regione Campania, IZS)
AREE SOSPETTE
Tipologia numero %
km2
Aree
agricole
km2
Aree non
agricole
1 solo rifiuti superficiali 362 22,3% 0,6 2,7
Su un totale di 1.076 Km2 di terreni mappati, le aree ritenute sospette
rappresentano il 2%, per un totale di 21,5 Km2, di cui 9,2 Km2 destinati
all’agricoltura, con le seguenti classi:
7
2 solo scavi e movimenti terra 282 17,4% 1,8 1,0
3 sequenza di scavi / movimenti terra e ricoprimenti 158 9,7% 1,6 1,4
4
sequenza di scavi / movimenti terra e ricoprimenti con rifiuti
superficiali
686 42,3% 4,2 5,8
5
sequenza di scavi / movimenti terra e ricoprimenti con rifiuti
superficiali + incendi
94 5,8% 0,6 1,2
6 cambio anomalo di uso del suolo 40 2,5% 0,3 0,0
TOTALE 1.622 100% 9,2 12,3
TERRENI MAPPATI TERRA DEI FUOCHI
8
98% DEI TERRENI NON È A RISCHIO
Allo stato dei risultati attuali e delle informazioni complessivamente
disponibili non esistono elementi per definire a rischio il 98% dei
terreni sottoposti a mappatura nei 57 comuni identificati nella Direttiva.
9
terreni sottoposti a mappatura nei 57 comuni identificati nella Direttiva.
DEFINIZIONE DI UN INDICE DI RISCHIO
Il modello scientifico sulla base delle informazioni raccolte ed integrate,
contiene la classificazione delle seguenti classi di vulnerabilità dei suoli
relativamente alla qualità delle produzioni agricole:
CLASSE A – idoneo alle produzioni alimentari
10
CLASSE A – idoneo alle produzioni alimentari
CLASSE B – limitazione a determinate produzioni agroalimentari in
determinate condizioni
CLASSE C – idoneo ad altre produzioni non alimentari
CLASSE D – divieto di produzioni agricole
INDIVIDUAZIONE DELLE CLASSI RISCHIO
11
RISULTATI PER CLASSI DI RISCHIO
* tutte le aree agricole ad eccezione di quelle già comprese nei livelli di rischio 3 e 4.
** il dato non comprende le superfici agricole inferiori a 1000 mq
12
DECRETO INTERMINISTERIALE: LE AZIONI
• Entro 90 giorni verranno effettuate indagini dirette a indicare i terreni:
o “no food” e quindi interdetti da produzione alimentare;
o destinati solo a colture diverse dalla produzione agroalimentare in
considerazione delle capacità fitodepurative;
13
considerazione delle capacità fitodepurative;
o destinati solo a determinate produzioni agroalimentari.
• Le indagini dovranno essere svolte, come indicato dalla Relazione,
partendo dai terreni qualificati nella classe di rischio 5 fino alla classe 2.
DECRETO INTERMINISTERIALE: LE AZIONI
• Nelle more dell’esecuzione delle indagini dirette, è vietata l’immissione in
vendita dei prodotti ortofrutticoli dei terreni classificati a rischio (classi
di rischio 3 – 4 – 5)
• L’immissione sul mercato delle singole colture è consentita ad almeno
14
• L’immissione sul mercato delle singole colture è consentita ad almeno
una di queste condizioni:
a) che le colture siano state già oggetto di controlli ufficiali con esito
favorevole negli ultimi 12 mesi;
b) che siano state effettuate indagini, su richiesta e con spese a carico
dell’operatore, dall’Autorità competente, con esito analitico favorevole.

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Terra dei fuochi

  • 1. RISULTATI DELLE INDAGINI TECNICHE PER LA MAPPATURA DEI TERRENI DESTINATI ALL’AGRICOLTURA DELLA REGIONE CAMPANIA Martedì 11 Marzo 2014 1
  • 2. OBIETTIVI DELL’INDAGINE Individuazione dei siti interessati da sversamenti e smaltimenti abusivi sul territorio dei 57 comuni prioritari Definizione di un modello scientifico di riferimento per la classificazione dei terreni ai fini delle diverse tipologie di utilizzo, ed individuazione dell’insieme delle informazioni necessarie 2 ed individuazione dell’insieme delle informazioni necessarie all’applicazione del modello sulla base delle diverse tipologie di sito o agenti contaminanti Predisposizione della relazione con i risultati delle indagini svolte e delle metodologie tecniche usate, con le relative proposte operative ai Ministri competenti sulle misure da adottare
  • 3. PROVINCIA DI NAPOLI (33 COMUNI) Acerra, Afragola, Caivano, Calvizzano, Casalnuovo di Napoli, Casamarciano, Casandrino, Casoria, Castello di Cisterna, Cercola, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Mariglianella, Marigliano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Napoli, Nola, Palma Campania, Pomigliano d’Arco, Qualiano, Roccarainola, San Giuseppe Vesuviano, Sant’Antimo, Saviano, Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Villaricca TERRITORI PRIORITARI IDENTIFICATI NELLA DIRETTIVA (57 COMUNI) Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Villaricca PROVINCIA DI CASERTA (24 COMUNI) Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Caserta, Castelvolturno, Cesa, Frignano, Villa di Briano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta di Atella, Parete, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola-Ducenta, Villa Literno 3
  • 4. IL GRUPPO DI LAVORO • Gli Enti del Gruppo di Lavoro sono: • AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) • CRA (Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura) • ARPA Campania • ISS (Istituto Superiore di Sanità) • ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) • IZSME (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno) • IZSAM (Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise) 4 • IZSAM (Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise) • Regione Campania • Università di Napoli • E’ stata effettuata una raccolta e selezione dei dati in possesso degli Enti rappresentati nel Gruppo di Lavoro • I dati sono stati in una prima fase armonizzati e resi omogenei per essere organizzati in una piattaforma di condivisione
  • 5. DATI FORNITI DA ALTRI ENTI Sono stati inoltre forniti dati da Enti non partecipanti al Gruppo di Lavoro. • Commissario di Governo Delegato Ex L.N. 11/2013e SS.MM.II: Siti dove sono stati riscontrati superamenti di alcuni limiti • Corpo Forestale dello Stato: Segnalazioni su discariche rilevate • Comando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente: Segnalazioni di violazioni fornite dai Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Caserta e dal NAS di Napoli 5 fornite dai Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Caserta e dal NAS di Napoli • Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli: Segnalazioni su siti interessati da smaltimento illegale di rifiuti • Guardia di Finanza, Comando regionale di Napoli e ROAN: Siti interessati da sversamenti e smaltimenti abusivi • Ministero dell’Ambiente: dati preliminari Progetto MIAPI, sulle misure dello spettrometro e del magnetometro per il rilievo di metalli e radioattività del sottosuolo
  • 6. CONCLUSIONI E RISULTATI PRINCIPALI • E’ stata realizzata una mappatura completa dei 1.076 kmq dei 57 Comuni prioritari • Sono stati individuati 51 siti per i quali risulta necessario prioritariamente proporre misure di salvaguardia per garantire la sicurezza delle produzione agroalimentare, per un totale di 64 ettari di suolo agricolo • E’ stato messo a punto un metodo di lavoro ed un Gruppo di Lavoro che 6 • E’ stato messo a punto un metodo di lavoro ed un Gruppo di Lavoro che potrà replicare tale metodologia di indagine su qualsiasi altra area, nonché procedere agli ulteriori approfondimenti nell’area prioritaria • E’ stata realizzata per la prima volta una banca dati centrale accessibile facilmente con interfaccia grafica, di tutti i dati del territorio • E’ stato definito un modello scientifico condiviso fra gli enti coinvolti (AGEA, CRA, ISS, ISPRA, ARPAC, UniNA, Regione Campania, IZS)
  • 7. AREE SOSPETTE Tipologia numero % km2 Aree agricole km2 Aree non agricole 1 solo rifiuti superficiali 362 22,3% 0,6 2,7 Su un totale di 1.076 Km2 di terreni mappati, le aree ritenute sospette rappresentano il 2%, per un totale di 21,5 Km2, di cui 9,2 Km2 destinati all’agricoltura, con le seguenti classi: 7 2 solo scavi e movimenti terra 282 17,4% 1,8 1,0 3 sequenza di scavi / movimenti terra e ricoprimenti 158 9,7% 1,6 1,4 4 sequenza di scavi / movimenti terra e ricoprimenti con rifiuti superficiali 686 42,3% 4,2 5,8 5 sequenza di scavi / movimenti terra e ricoprimenti con rifiuti superficiali + incendi 94 5,8% 0,6 1,2 6 cambio anomalo di uso del suolo 40 2,5% 0,3 0,0 TOTALE 1.622 100% 9,2 12,3
  • 8. TERRENI MAPPATI TERRA DEI FUOCHI 8
  • 9. 98% DEI TERRENI NON È A RISCHIO Allo stato dei risultati attuali e delle informazioni complessivamente disponibili non esistono elementi per definire a rischio il 98% dei terreni sottoposti a mappatura nei 57 comuni identificati nella Direttiva. 9 terreni sottoposti a mappatura nei 57 comuni identificati nella Direttiva.
  • 10. DEFINIZIONE DI UN INDICE DI RISCHIO Il modello scientifico sulla base delle informazioni raccolte ed integrate, contiene la classificazione delle seguenti classi di vulnerabilità dei suoli relativamente alla qualità delle produzioni agricole: CLASSE A – idoneo alle produzioni alimentari 10 CLASSE A – idoneo alle produzioni alimentari CLASSE B – limitazione a determinate produzioni agroalimentari in determinate condizioni CLASSE C – idoneo ad altre produzioni non alimentari CLASSE D – divieto di produzioni agricole
  • 12. RISULTATI PER CLASSI DI RISCHIO * tutte le aree agricole ad eccezione di quelle già comprese nei livelli di rischio 3 e 4. ** il dato non comprende le superfici agricole inferiori a 1000 mq 12
  • 13. DECRETO INTERMINISTERIALE: LE AZIONI • Entro 90 giorni verranno effettuate indagini dirette a indicare i terreni: o “no food” e quindi interdetti da produzione alimentare; o destinati solo a colture diverse dalla produzione agroalimentare in considerazione delle capacità fitodepurative; 13 considerazione delle capacità fitodepurative; o destinati solo a determinate produzioni agroalimentari. • Le indagini dovranno essere svolte, come indicato dalla Relazione, partendo dai terreni qualificati nella classe di rischio 5 fino alla classe 2.
  • 14. DECRETO INTERMINISTERIALE: LE AZIONI • Nelle more dell’esecuzione delle indagini dirette, è vietata l’immissione in vendita dei prodotti ortofrutticoli dei terreni classificati a rischio (classi di rischio 3 – 4 – 5) • L’immissione sul mercato delle singole colture è consentita ad almeno 14 • L’immissione sul mercato delle singole colture è consentita ad almeno una di queste condizioni: a) che le colture siano state già oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; b) che siano state effettuate indagini, su richiesta e con spese a carico dell’operatore, dall’Autorità competente, con esito analitico favorevole.