Il numero di Gennaio del mensile di NewsCinema dedicato al cinema e serie tv. Tante news, recensioni e curiosità sui film in uscita e sulle serie tv in arrivo, come The Flash e Devious Maids 2. In anteprima Fury, il nuovo film di guerra con Brad Pitt e Shia LaBeouf, il nuovo film di Tim Burton Big Eyes e tutti i vincitori dei Golden Globe 2015
2. 2
NEWSCINEMA14gennaio2015
NewsCinema.it
Testata Giornalistica di Cinema e Serie Tv
Mensile Gennaio 2015 ANNO II - N. 1
Registrazione Tribunale di Roma n.203/11
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Roma - Italia
6. 6
Ridley Scott porta sul grande schermo
l’epica storia di Mosè
di Carlo Andriani
Ridley Scott, Christian Bale e la storia di Mosé.
Così possiamo sintetizzare in extremis Exodus – Dei
e Re, il nuovo epico film del regista de Il gladiatore,
alle prese dopo il sottovalutato Prometheus e lo
sconclusionato The Counselor con una sorta di
remake del classico del cinema di Cecil B. De Mille
con Charlton Heston, I dieci comandamenti.
Arruolato il Batman di Christopher Nolan ed un cast
di “comparse” del calibro di John Turturro, Sigourney
Weaver, Ben Kingsley e tanti altri, Scott ripropone
la storia delle storie, il Libro dell’Esodo appartenente
all’Antico Testamento: nel 1300 a.C. Mosé
(Christian Bale), generale egiziano, scopre la verità
sul suo passato e inizia una vera e propria lotta per
liberare il popolo ebraico dagli oltre quattrocento
anni di schiavitù in Egitto.
A mettergli i bastoni tra le ruote il faraone Ramses il
Grande (Joel Edgerton) che si opporrà alla
liberazione degli ebrei scatenando l’ira di Dio.
Partendo dal presupposto che per determinati film
di genere epico (si veda l’orribile esordio alla regia di
Russell Crowe) ancora oggi è necessario il tocco di
un master come Ridley Scott, Exodus risulta un film
tecnicamente perfetto ma freddo. Il padre di
capolavori come Alien e Blade Runner e di buchi
nell’acqua come Le Crociate e Robin Hood, si perde
in una costruzione scenografica sontuosa della
storia di Mosé, senza dare spessore e anima ai vari
personaggi. Questo trasforma Exodus in un
esercizio stilistico di grande finezza e ritmo, che
però stenta ad emozionare lo spettatore, risultando
una sorta di kolossal su commissione. Che è quello
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7. 7
“Dopo Alien e
Blade Runner,
Ridley Scott trae
ispirazione dalla
Bibbia”
che Exodus effettivamente e praticamente è.
Eliminati tutti i bellissimi artifici della riproposizione
di De Mille e, limitatosi ad una basilare
rappresentazione dell’Esodo, Scott confeziona
l’ennesimo buon film della sua carriera.
Un film privo di errori e dotato di grande tecnica.
Ma a volte la tecnica non basta. Ed usciti dalla sala
si finisce col ricordare a malapena ciò che si è visto.
Aspetto che rende Exodus un film riuscito solo in
parte e che fa venir voglia di rivedere quel
coraggioso esperimento della Dreamworks che è
stato Il principe d’Egitto. Il film verrà distribuito
dalla 20th Century Fox in tutti i cinema italiani il 15
gennaio 2015.
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9. 9
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di Carlo Andriani
Il 1 gennaio 2015 la Warner Bros. Pictures
Italia distribuirà in tutti i cinema italiani il
nuovo attesissimo film di Clint Eastwood:
American Sniper. Scritto da Jason Hall ed
interpretato da Bradley Cooper e Sienna
Miller, American Sniper racconta la storia di
Chris Kyle (Bradley Cooper), cecchino della
U.S. Navy Seal divenuto famoso in tutto il
mondo come Leggenda per aver salvato
innumerevoli vite sul campo di battaglia.
L’estrema precisione che metteva nel lavoro
gli costarono però gran parte della sua
stessa vita, divisa tra i rimorsi per i compagni
ed amici lasciati morire sul campo ed una
moglie (Sienna Miller) più volte trascurata in
nome di una battaglia senza fine contro un
nemico più grande di lui. Una battaglia che
continuerà a perseguitarlo anche dopo la fine
della sua carriera militare portandolo ad
un tragico epilogo che commuoverà
l’America.
Dopo la parentesi musicale dell’ottimo Jersey
Boys Clint Eastwood torna a raccontare la
guerra nel discreto American Sniper, un film
che funziona grazie alla regia di uno degli
autori più interessanti di sempre ed alle
ottime interpretazioni di un trasformato
fisicamente Bradley Cooper e di una ottima
e drammaticaSienna Miller. L’idea di
raccontare la storia di un cecchino ma
soprattutto di un uomo diviso tra un lavoro
che ama ma che lo distrugge fisicamente ed
emotivamente ed una famiglia a cui non
riesce a dare tutto l’amore e l’attenzione che
10. 10
vorrebbe è efficace. Soprattutto perché Chris Kyle è
esistito realmente e la sua autobiografia, da cui
Eastwood ha tratto il film, è stata subito un best-
seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei best-
seller del New York Times. Quello che funziona
meno in American Sniper è lo script di Jason Hall,
un vero e proprio buco nell’acqua caratterizzato da
retorica, moralismo e situazioni a dir poco forzate
più affini allo spirito pop di Michael Bay che alla
classe di Clint Eastwood. Forse dietro l’improvvisa
fuga del primo regista pensato per il progetto,
Steven Spielberg, c’è stato proprio l’inevitabile
riscontro di uno script che non funziona e che
purtroppo rende a tratti scialbo quello che sarebbe
potuto essere l’ennesimo capolavoro del regista di
Mystic River. Ma la regia elegante di Eastwood e le
ottime interpretazioni dei due protagonisti
rendono miracolosamente American Sniper un film
riuscito. Non un capolavoro. Ma sicuramente un
prodotto di qualità che vale la pena vedere.
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12. 12
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“E’ una storia che conoscono in pochi. Se non fosse
vera, non ci si crederebbe” ha detto Scott
Alexander, che ha scritto la sceneggiatura di Big
Eyes insieme a Larry Karazewski nel 2003.
Al cinema dal 1° Gennaio 2015, il nuovo film di Tim
Burton porta sul grande schermo la più incredibile
storia di frode artistica a cavallo tra gli anni ’50 e ’60.
Walter Keane, interpretato da Christoph Waltz, è
stato uno dei pittori che ha venduto di più all’epoca
di Andy Warhol, rivoluzionando il mercato dell’arte
con gli inquietanti e commoventi ritratti di bambini
con gli occhi grandi. Ma il suo successo nascondeva
un’assurda verità. La vera artista di casa era la
moglie Margaret (Amy Adams), che, debole ed
ingenua, si è fatta convincere dal marito a
nascondere la paternità dei quadri per poter
costruire un impero e guadagnare abbastanza per il
benessere della propria famiglia. Dopo Ed Wood del
1994, Tim Burton torna a raccontare la storia vera di
un artista outsider, apparentemente emarginata e
controcorrente. Margaret Keane è una donna che
ha un dono, un talento che suscita invidia nelle
persone che ne sono prive. Walter Keane vive in
una grande e continua bugia che costruisce pezzo
dopo pezzo ogni giorno, fino a rimanere prigioniero
dei suoi stessi vaneggiamenti, anche a causa dell’
incapacità di relazionarsi con gli altri con animo
sincero. Christoph Waltz è irresistibile nel ruolo di
quest’uomo folle, logorroico e influente, che,
nonostante le sue azioni ambigue e nocive,
mantiene per tutto il film una certa carica di
umorismo. Burton non avrebbe potuto pensare ad
una “faccia da schiaffi” migliori di Waltz, come ne ha
dato prova già in altri film.
Tim Burton racconta la più grande
frode nel mondo dell’arte
di Letizia Rogolino
13. 13
Ogni inquadratura è avvolta dai colori e
dall’atmosfera tipica di quegli anni in cui
cominciava a diffondersi lo spirito del
Movimento Femminista e Margaret
Keane ne diventa simbolo, dimostrando
alla fine che anche la donna come
artista ha un suo valore e può dire
qualcosa al mondo. Tuttavia l’aspetto
estetico di Big Eyes non appare in linea
con il cinema burtoniano più classico,
anche se non mancano delle impronte
stilistiche con cui il regista lascia la sua
firma.
Big Eyes è un film lineare, con un buon
ritmo sostenuto e una sceneggiatura
frizzante che mantiene viva l’attenzione.
Si avverte la cura e l’interesse in prima
persona di Tim Burton per questo suo
progetto, vista la sua natura di artista e
la sua devozione a Margaret Keane,
della quale ha acquistato diverse opere
nel corso degli anni.
“Tim mi ha commissionato alcuni ritratti e
ha comprato diversi miei quadri. Mi è
piaciuto molto e non riesco ad immaginare
nessuno che fosse più adatto a dirigere
questo film” ha affermato l’artista che
oggi dipinge ancora nella sua casa alle
Hawaii. Senza farsi prendere troppo
dalla sua creatività sfrenata, Burton
convince comunque con un film più
diretto e asciutto, che punta tutto sui
due protagonisti e le loro emozioni. I
confronti tra Amy Adams e Christoph
Waltz animano e tirano i fili dell’intera
struttura narrativa, coinvolgendo lo
spettatore e svelando la verità che si
cela dietro a quei grandi occhi
malinconici.
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17. 17
Come sempre la notte dei Golden Globes è soprattutto un’ occasione per spettegolare dei look delle
star sul red carpet o degli accompagnatori meno noti, e poi arriva la cerimonia e la consegna dei premi,
che anticipano un po’ le sorti dei prossimi Academy Awards. La 72° edizione dei Golden Globes si è
svolta a Los Angeles e, dopo l’annuncio delle nomination ufficiali qualche mese fa, ecco la lista dei
vincitori che hanno portato a casa il globo d’oro per le categorie legate al grande schermo.
CINEMA VINCITORI
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Miglior film drammatico:
Boyhood
Miglior film commedia o musicale:
Grand Budapest Hotel
Miglior regista:
Richard Linklater – Boyhood
Miglior attore in un film drammatico:
Eddie Redmayne – La teoria del tutto
Miglior attrice in un film drammatico:
Julianne Moore – Still Alice
Miglior attrice in un film commedia o
musicale:
Amy Adams – Big Eyes
Miglior canzone originale:
“Glory” – Selma
Miglior attore in un film commedia o
musicale:
Michael Keaton – Birdman
Miglior attrice non protagonista:
Patricia Arquette – Boyhood
Miglior attore non protagonista:
J.K. Simmons – Whiplash
Miglior film in lingua non inglese:
Leviathan
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SERIE TV VINCITORI
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Miglior Serie - Drama
The Affair
Miglior Serie – Comedy o Musical
Transparent
Miglior Attore in una Serie Drama
Kevin Spacey, House of Cards
Miglior Attrice in una Serie Drama
Ruth Wilson, The Affair
Miglior Attore in una Serie Comedy o
Musical
Jeffrey Tambor, Transparent
Miglior Attrice in una Serie Comedy o
Musical
Gina Rodriguez, Jane the Virgin
Miglior Miniserie o Film Tv
Fargo
Miglior Attore in una Miniserie o Film Tv
Billy Bob Thornton, Fargo
Miglior Attrice in una Miniserie o Film Tv
Maggie Gyllenhaal, The Honorable Woman
Miglior Attore Non Protagonista in una serie,
miniserie o film tv
Matt Bomer, The Normal Heart
Miglior Attrice Non Protagonista in una
serie, miniserie o film tv
Joanne Froggatt, Downton Abbey
Oltre ai riconoscimenti per le categorie legate al cinema, anche il mondo delle serie tv ha avuto i suoi globi
d’oro. Inevitabile il successo di Fargo, l’esperimento riuscito dei Fratelli Cohen che hanno riadattato per il
piccolo schermo il loro cult del 1996. E poi altre conferme e nuove sorprese, che sottolineano comunque
l’importanza e la professionalità che ruota intorno ai prodotti seriali, spesso all’altezza o superiori al grande
schermo. Di seguito la lista dei vincitori dei Golden Globes per la tv.
21. 21
Il romanzo di EL James, Cinquanta Sfumature di Grigio, ha creato davvero un fenomeno con
migliaia di fan che aspettano con ansia l’arrivo del film al cinema. La serie di romanzi erotici
rosa ha guadagnato popolarità rapidamente, con tutti e tre i libri in fase di pubblicazione alla
fine del 2011 e inizio 2012. Sono state vendute oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo ed
è stata una sorpresa quando le aziende di produzione cinematografica hanno spinto subito per
avere i diritti dall’autrice EL James. Nel marzo 2012, Universal Picturese Focus Features si
sono assicurati i diritti per la trilogia e nel maggio 2013 la regista Sam Taylor-Johnson è stato
scelta per prendere in mano il progetto.
Va da sé che i fan erano molto attenti e curiosi di scoprire l’attore scelto per interpretare il ruolo
dell’imprenditore prepotente e protagonista, Christian Grey. Si diceva che EL James avesse
inizialmente proposto Robert Pattinson come prima scelta, ma sentiva che il suo legame con
Kristen Stewart sarebbe stato strano e bizzarro. Stranamente, anche gli altri attori vampiri noti,
Ian Somerhalder e Alexander Skarsgard, sono stati menzionati come possibili nomi. Gli
studios pensavano invece a Ryan Gosling, che però non ha mostrato alcun interesse per il
film. Nel mese di settembre, l’autrice ha annunciato che la star di Sons of Anarchy Charlie
Hunnam avrebbe interpretato il suo Christian. Hunnam, in un primo momento era molto
affascinato dal progetto, e ha affermato di avvertire una chimica intensa tra lui e la co-
protagonista Dakota Johnson. I fan, tuttavia, non erano così convinti. Oltre 85.000 persone
hanno firmato una petizione contro la partecipazione dell’attore inglese. Così Hunnam si è
dimesso e le voci erano tante, anche se lui ha semplicemente ammesso che il programma di
riprese era troppo impegnativo.
Per sostituirlo, era stata selezionata la star di White Collar Matt Bomer. E volti meno noti, come
Theo James e Christian Cooke, ma alla fine è stato scelto Jamie Dornan, star della serie tv
C’era una Volta. Per la studentessa timida e co-protagonista Anastasia Steele, la scelta era tra
alcune attrici favorite dai fan, come Emilia Clarke deI Trono di Spade, Lucy Hale, conosciuta
per il suo ruolo in Pretty Little Liars, Alexis Bledel, Emma Watson, Shailene Woodley, ed
Elizabeth Olsen, che sono state nominate come potenziali contendenti. Come per l’annuncio
di Hunnam però, i fan erano apparentemente delusi quando Dakota Johnson è stata scelta nel
mese di settembre per il ruolo. Una delle petizioni principali ha specificatamente richiesto che
Alexis Bledel e Matt Bomer sostituissero Hunnam e Johnson. Una volta che Hunnam si è
dimesso, molti si aspettavano che la Johnson seguisse il suo esempio, ma la giovane attrice,
figlia di Melanie Griffith e Don Johnson, non ha mollato la parte. Alcuni pensano che il cast
non è in linea con i personaggi del libro e prevede che le performance degli attori saranno
fiacche e noiose. Così il produttore del film, Dana Brunetti ha risposto: “I talent, la disponibilità,
il loro desiderio di fare il film, la chimica con l’ attore, etc… Se il vostro preferito non è stato
scelto, tenete a mente di mantenere la prospettiva“.
Cinquanta Sfumature di Grigio
tanto gossip intorno al film
A cura di Redazione
23. 23
Francesca Archibugi dirige il remake
del film francese “Cena tra Amici”
di C.A.
Il 22 gennaio uscirà in tutti i cinema italiani
distribuito da Lucky Red il nuovo film di
Francesca Archibugi. Interpretato da Alessandro
Gassman, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino,
Luigi Lo Cascio e Rocco Papaleo, Il Nome del
Figlio racconta le vicende di un gruppo di amici
molto diversi tra di loro: Paolo (Alessandro
Gassman) è un agente immobiliare dall’umorismo
sempre sopra le righe, Simona (Micaela
Ramazzotti) è una bellissima autrice di romanzi un
po’ ingenua e poco raffinata, Betta (Valeria Golino)
è una insegnante con due bambini repressa e
stressata, Sandro (Luigi Lo Cascio) è uno scrittore
sofisticato e poco apprezzato dal grande pubblico
e Claudio (Rocco Papaleo) è un musicista
eccentrico che con il suo modo di fare politically
correct cerca di mantenere intatto il già fragile
equilibrio tra i vari membri del gruppo. Ma quando
Paolo rivela il nome del figlio che aspetta da
Simona quel sottilissimo equilibrio si spezza
inondando Simona, Betta, Sandro e Claudio di tutti
i segreti e i dispiaceri dei loro oltre venti anni di
amicizia. A distanza di cinque anni dal grande
successo di Questione di Cuore, Francesca
Archibugi torna dietro la macchina da presa per
dirigere il remake dell’apprezzatissimo Cena tra
Amici di Alexandre La Patellière e Matthieu
Delaporte.
Tornano l’impostazione teatrale (Carnage di
Roman Polanski docet) e gran parte della trama
del film originale, sviluppati in questa versione
italiana sulle spalle di cinque dei migliori attori del
cinema nostrano. Cinque attori di cui la brava
Archibugi è riuscita ad esaltare le qualità recitative
costruendo personaggi in grado di aderire come
vesti alle doti dei loro interpreti. Interpreti tra cui
spiccano su tutti l’impeccabile Valeria Golino, il mai
sopra le righe Rocco Papaleo e l’emozionante
nella sua stupefacente spontaneità Micaela
Ramazzotti.
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24. 24
“Come in Carnage
di Roman Polanski
gli attori sono il
cuore del film”
Gli attori de Il nome del figlio costituiscono il fulcro
ed il cuore della sua ottima riuscita. Perché un film
come questo è difficile proprio perché come nel già
citato Carnage, l’azione è sviluppata in quattro mura
di una casa. E ci vuole una ottima sceneggiatura,
una regia dinamica e grandi attori per catalizzare
l’attenzione dello spettatore per tutta la durata del
film. Sfida che il film della Archibugi riesce a vincere
risultando un altro grande esempio di come gli
italiani possano tranquillamente sviluppare film
competitivi sul mercato internazionale.
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26. 26
La 71° edizione della Mostra Internazionale del
Cinema di Venezia ha aperto le danze con
Birdman, il film di Alejandro Gonzales Inarritu che
racconta una storia in bilico tra un crudele realismo
e un surreale suggestivo ed inquietante. Michael
Keaton è Riggan Thomson una celebrità del
passato, diventato famoso per il ruolo di Birdman,
un iconico supereroe del mondo cinecomic.
Decide però di tornare in scena, questa volta a
teatro, dirigendo ed interpretando una piéce ispirata
ad un ‘opera di Raymond Carver sui palcoscenici
di Broadway. Spera così di recuperare la gloria di
un tempo e dimostrare al mondo di essere un
attore e non solo una celebrità. I suoi sforzi però
sono minacciati da un ego invadente e tormentato,
che lo mette continuamente alla prova, parlandogli
ogni volta che si trova da solo nel suo camerino.
Inarritu mette insieme un cast che lascia a bocca
aperta per ogni singolo scambio di battute, da
Edward Norton nei panni di un attore narciso e
folle, pieno di debolezze, a Naomi Watts come
un’attrice che combatte contro il desiderio di essere
qualcuno e i sogni di una vita, fino ad un ironico
Zach Galfianakis che è il produttore dello
spettacolo teatrale, un personaggio secondario ma
indispensabile.
Inoltre Emma Stone nei panni della figlia di
Thomson, convince pienamente come una ragazza
dalla personalità difficile che non riesce a trovare un
equilibrio, e a recuperare un rapporto con il padre,
conflittuale, ma fondato su un affetto sincero anche
se soffocato. Con una regia attenta e coinvolgente,
il regista di Babel confeziona un film intrigante ed
originale che procede lungo un unico piano
sequenza senza mai perdere il ritmo, permettendo
allo spettatore di vivere pienamente le emozioni e le
ANTEPRIMA
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27. 27
“Una storia in bilico
tra un realismo
crudele e un
surreale suggestivo
ed inquietante”
sensazioni personali del protagonista. La musica non
si limita ad accompagnare la storia, ma racconta,
scena dopo scena, il profondo conflitto di un uomo
patologicamente dipendente dal passato e vittima
dei suoi desideri e della paura di non essere
all’altezza della sua vita. La scelta di Michael Keaton
risulta senza dubbio calzante, ricordando il suo ruolo
di Batman dei due film di Tim Burton tra il 1989 e
1992, seguito da una carriera fatta di alti e bassi, che
tuttavia lo ritrovano oggi uno dei migliori talenti del
cinema americano.
Il film colpisce come una storia verosimile,
emozionante e diversa da tutto quello che bolle nel
calderone del cinema internazionale negli ultimi anni.
Sullo sfondo si alterna una denuncia sociale sulla
presenza disarmante dei social network nella vita di
tutti i giorni, sui pericoli di una notorietà evanescente
che spesso interessa la sfera dei blockbuster, quei
film che registrano incassi sconvolgenti, finendo per
creare fenomeni che si sgonfiano alla prima difficoltà.
La lotta tra l’arte e il successo, tra la volontà di
essere accettati per quello che si fa rispetto a quello
che si è, e la sofferenza dell’ego di un artista che
ogni giorno deve fare i conti con tale condizione.
Al cinema dal 5 Febbraio 2015.
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29. 29
La Columbia Pictures ha acquisito la distribuzione
interna e una buona parte dei diritti per la
distribuzione internazionale del prossimo film di
guerra Fury di David Ayer, con Brad Pitt nel ruolo di
protagonista. In Italia il film sarà nelle sale a partire
dal 29 Gennaio 2015.
Nell'aprile del 1945, mentre gli Alleati sferrano
l'attacco decisivo in Europa, un agguerrito sergente,
Wardaddy, comanda un carro armato Sherman e il
suo equipaggio di cinque uomini in una missione
mortale dietro le linee nemiche. In inferiorità
numerica e disarmato, Wardaddy e i suoi uomini
saranno protagonisti di gesta eroiche per colpire al
cuore la Germania nazista.“Ci è piaciuto molto
questo script dal momento in cui lo abbiamo letto,”
ha detto il produttore. “Questo è il migliore racconto
epico e autentico e non potremmo essere più felici
di aver lavorato con David Ayer e Brad Pitt in questa
incredibile storia di sacrificio ed eroismo.”
Fury è il secondo film di Ayer con QED, che ha
finanziato e ha prodotto anche il suo thriller Ten, con
Arnold Schwarzenegger, Sam Worthington e
Mireille Enos, che è previsto in uscita con l’ Open
Road Films nel gennaio 2014 in America. Fury
riunisce anche Ayer con John Lesher, che ha
prodotto il suo ultimo film, End of Watch. Le riprese
sono previste per iniziare nel mese di settembre
2013.
A cura di Redazione
31. 31
tutto bene
Per molti studenti l’università è da sempre la sfida più grande. Ma
in Italia, come ben sappiamo, il vero problema sorge proprio a
studi ultimati, quando giunge una volta e per tutte l’ora di
rimboccarsi le maniche e gettarsi a capofitto in quella che è la
caotica e purtroppo incerta vita lavorativa. Destino che attende
Vincenzo(Alessio Vassallo), Paolo (Paolo Cioni), Ilaria (Silvia
D’Amico), Andrea (Guglielmo Favilla) e Francesca (Melissa
Anna Bartolini), cinque ragazzi che dopo aver studiato e
convissuto per anni e anni nella stessa casa si trovano a
impacchettare le loro cose e fare scelte che probabilmente
condizioneranno il resto delle loro vite. Questo è il succo di Fino a
qui tutto bene, brillante commedia di Roan Johnson presentata in
occasione della nona edizione del Festival Internazionale del Film
di Roma. Una commedia intelligente, ben scritta e interpretata che
si pone a metà strada tra il cinema italiano (Ovosodo) e quello
spagnolo (L’appartamento spagnolo) con il fine di portare sul
grande schermo un pizzico di speranza in più per le nuove
generazioni di studenti e per i laureandi trovatisi nelle medesime
condizioni dei protagonisti.
Il senso di speranza del film di Johnson è accompagnato però da
una serie di battute esilaranti e scene divertenti (la conversazione
via skype di Ilaria con i genitori su tutte) che stemperano l’aspetto
nostalgico e malinconico della storia concentrando l’attenzione
sulle dinamiche dei vari personaggi. E’ proprio il sottilissimo
equilibrio tra i cinque ragazzi un altro aspetto fondamentale della
storia: basta una battuta o uno scherzo troppo pesante per
decidere di chiudere in un frammento di secondo una amicizia
durata anni e anni. Ma è sufficiente lo stesso frammento di
secondo per chiarirsi, ridere sulla litigata e andare avanti come se
niente fosse successo. Proprio come nelle vere amicizie. Ed è
proprio questo il punto di forza di Fino a qui tutto bene, una
commedia brillante, divertente e intelligente che racconta in modo
realistico ma mai disincantato le difficoltà dei giovani di oggi
lasciando sempre al centro di tutto l’importanza dell’amicizia. Fino
a qui tutto bene uscirà in tutti i cinema italiani il 29 gennaio 2015.
di C.A.
32. 32
Il primo film diretto e interpretato
da Maccio Capatonda
a cura di Redazione
Il primo lungometraggio diretto e interpretato
da Maccio Capatonda (Marcello Macchia),
prodotto da Marco Belardi per Lotus
Production e da Medusa Film, arriverà in
sala il 29 gennaio 2015.
Italiano Medio è scritto da Marcello
Macchia, Marco Alessi, Sergio
Spaccavento, Daniele Grigolo, Danilo
Carlani e Luigi Luciano e interpretato da
Maccio Capatonda (Marcello Macchia),
Herbert Ballerina (Luigi Luciano), Lavinia
Longhi, Barbara Tabita, Rupert
Sciamenna (Franco Mari), Gabriella
Franchini, Francesco Sblendorio,
Rodolfo D’Andrea, Matteo Bassofin,
Anna Pannocchia (Adelaide Manselli), Ivo
Avido (Enrico Venti) con la partecipazione
di Nino Frassica.
Giulio Verme è un ambientalista convinto
in crisi depressiva, che alla soglia dei 40
anni si ritrova a fare la ‘differenziata’ in un
centro di smistamento rifiuti alla periferia di
Milano. Avvilito, furioso, depresso è ormai
totalmente incapace di interagire con
chiunque: con i colleghi di lavoro, con i
vicini, con la famiglia e con Franca, la
compagna di una vita. L’incontro con
l'agguerrita anche se poco credibile
associazione ambientalista dei “Mobbasta”
ITALIANOMEDIO
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33. 33
lo convince a combattere fervidamente contro lo
smantellamento di un parco cittadino, ma per Giulio
è l’ennesimo fallimento. Non ci sono più speranze per
il nostro protagonista fino a quando incontra Alfonzo,
un suo vecchio e odiato amico di scuola che ha però
un rimedio per tutti i suoi mali: una pillola miracolosa
che gli farà usare solo il 2% del proprio cervello
anziché il 20%, come si dice comunemente.
Ed è proprio così che Giulio supera la depressione:
non pensa più all'ambiente ma solo a sé stesso, alle
donne, ai vizi, passioni e virtù di ogni italiano medio.
Una battaglia senza esclusioni di colpi si consuma
nel cervello e nella vita di Giulio tra l'Italiano Medio e
quello impegnato ma inconcludente che lo porterà
non solo a diventare il Vip più famoso d'Italia ma
anche a cambiare gran parte della sua vita.
NEWSCINEMA12gennaio2015
35. 35
Il re della motion capture svela le novità del
settimo capitolo di Star Wars
a cura di Redazione
“Che ruolo ha Andy Serkis in Star Wars: Il Risveglio
della Forza?” È una delle mille domande che i fan si
stanno facendo su questo atteso settimo episodio.
E lo stesso attore sembra aver voglia di parlare di
quale galassia abiterà nel film. Ma Serkis, meglio
conosciuto come il Gollum de Il Signore degli Anelli
e Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, o come la
scimmia gigante del King Kong di Peter Jackson, e
la più piccola ma più sofisticata scimmia Caesar del
nuovo film Pianeta delle Scimmie, ha tenuto la
bocca chiusa fino ad oggi su Star Wars VII. E’
probabile che sia l’attore con il maggior incasso del
2015, e anche l’unica persona con ruoli di supporto
sia ne Il Risveglio della Forza che nel sequel
Avengers: Age of Ultron. Quando Entertainment
Weekly lo ha raggiunto poco dopo la premiere di
Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate, Serkis
ha rivelato un paio di dettagli su Star Wars e ha
felicemente sfatato alcune delle voci che sono in
giro da qualche mese.
1.) La sua voce è rimasta inalterata per il trailer.
Sappiamo che il narratore del primo teaser trailer di
Star Wars: Il Risveglio della Forza appartiene al
personaggio di Serkis, ma in un primo momento
nessuno è stato sicuro che l’attore stesse parlando.
Era la sua voce deliberatamente mascherata?
“Questo è il mio personaggio” spiega Serkis,
aggiungendo che la voce minacciosa è interamente
biologica. “Non c’è nessuna manipolazione digitale.
Sono solo io“.
ANDYSERKIS
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2.) Serkis, pioniere della tecnologia motion capture,
non interpreterà più di un personaggio nel film.
La voce che Serkis assumerà più di un ruolo nel film
“non è vera” come spiega lui stesso. “Posso dire che
sarò solo un personaggio”.
3.) Possiamo tranquillamente dedurre, dalla sua
voce, che il suo personaggio ha vissuto qualche
esperienza difficile nella galassia nel corso degli
anni?
Serkis ride, e ritiene che ciò che può rivelare è: “Devo
stare molto attento a come rispondo a questa
domanda. Il personaggio…“dice, seguito da una
lunga pausa “ha attraversato alcune cose.”
4.) L’attore sapeva cosa sarebbe apparso nel
trailer.
E’ vero, anche se Serkis non sapeva il ruolo della sua
voce in quegli 88 secondi. Oltre allo sfondo con il
borbottio di droidi, la sua è l’unica voce che si sente.
“Il regista J.J. Abrams e il presidente della Lucasfilm
Kathleen Kennedy mi avevano detto: ‘Tu sei tutto il
trailer, ma non sapevo che cosa volesse dire” spiega
Serkis. “Ho pensato, ‘Oh bene, useranno la voce del
personaggio che interpreto per il trailer. Questo è
fantastico. Ma non pensavo che cosa sarebbe stato
realmente“.
5.) Vedremo Serkis come se stesso sullo
schermo, o il suo personaggio sarà sempre vivo
tramite la motion capture?
“Non posso dire una sola cosa su questo. Mi
dispiace! ” Serkis dice con un grande
sorriso. “Queste cose saranno divulgate secondo i
tempi previsti, lo prometto.”
6.) Il personaggio di Serkis guiderà un gruppo di
personaggi incredibilmente atletici e acrobatici
con la motion capture?
Un rapporto di Jedi News ha riportato una
dichiarazione ironica e criptica di Serkis: “Non
guiderò un gruppo di ginnaste o acrobati“.
7.) Il film ha un sottotitolo diverso a un certo
punto?
Citando diverse fonti interne, non è vero quello che
ha riportato Cool News durante l’estate, ovvero che il
titolo sarebbe stato L’Antica Paura. “No, no, è sempre
stato chiamato soltanto Episodio VII” spiega Serkis.
“Poi ho saputo che avevano deciso Il Risveglio della
Forza. Ed è molto pertinente“.
8.) Serkis non era presente quando Harrison Ford
si è rotto la gamba perchè una porta sul
Millennium Falcon funzionava male.
“No, non c’ero” dice Serkis. “Ma ho parlato con lui di
quanto accaduto, ed è tutto ok. Ha pienamente
recuperato ed è tornato piuttosto velocemente in
piena forma”.
9.) Ci sono state spie sul set, per cercare di
intravedere qualcosa del film?
“La gente faceva volare i droni oltre i muri per vedere
cosa stava succedendo” dice Serkis. “Non si tratta di
voler rovinare la festa a nessuno. L’aspettativa è
enorme, e nessuno vuole rovinare il film in alcun
modo. Penso sia giusto“.
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Il 27 febbraio uscirà in tutte le sale americane un
nuovo inquietante horror prodotto da Jason Blum:
The Lazarus Effect. Scritto da Luke Dawson e
Jeremy Slater, diretto da David Gelb ed
interpretato da Olivia Wilde, Mark Duplass, Evan
Peters, Sarah Bolger e Donald Glover The
Lazarus Effect racconta la storia di un gruppo di
scienziati che, attraverso una serie di esperimenti a
dir poco pericolosi, cercano di riportare in vita alcuni
tessuti morti.
L’esperimento sembra andare a buon fine con i
cani, ma quando un incidente in laboratorio uccide
la giovane Zoe (Olivia Wilde) il team decide di
riportarla in vita con la stessa tecnica. Ma Zoe non
sarà più la stessa. Tornando dal mondo dei morti
Zoe porterà con sé una presenza inquietante che
distruggerà tutto quello che incontrerà sul suo
cammino. Dopo la saga di Paranormal Activity, Dark
Skies, La notte del giudizio, Insidious ed Oculus
Jason Blum produce The Lazarus Effect, un horror
low budget che si preannuncia un interessante mix
tra Linea Mortale di Joel Schumacher ed un
classico film di genere paranormale: Il motivo per
cui amo fare film low budget è perché si possono
provare cose diverse ed avere il controllo creativo e
la possibilità di sperimentare con i personaggi –
spiega Blum – per fare un film pauroso serve che ci
si dimentichi di aver a che fare con attori, lo
spettatore deve pensare di trovarsi di fronte a
persone vere.
E la persona in questione è la bellissima
protagonista del film, Olivia Wilde, protagonista di
grandi successi del calibro di Tron Legacy, In Time,
Rush e Lei, qui per la prima volta alle prese con un
horror ed un ruolo da cattiva. Tra gli altri protagonisti
spiccano invece Evan Peters, un volto noto agli
amanti della saga di American Horror Story e Mark
Duplass, già visto nelle serie tv The Mindy Project e
The League. Il film, in caso di successo al box
office, avrà un sequel.
LAZARUSEFFECT
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Un film horror è efficace nel senso vero del
termine quando lascia nello spettatore un
profondo senso di inquietudine, terrore e
malessere. Ingredienti che possiamo
trovare in capolavori del cinema di genere
comeAlta Tensione, Le colline hanno gli
occhi, Mirrors, P2 e Maniac. Film che, oltre
al forte grado di efferatezza e truculenza
mostrati, hanno in comune una sola cosa:
sono scritti, diretti o prodotti da Alexandre
Aja, uno dei registi più promettenti del
cinema horror degli ultimi dieci anni.
Nato a Parigi il 7 agosto 1977 Alexandre
Ajadebutta a Cannes a soli diciotto anni
con il corto Over the Raimbow per cui
riceve una nomination per il miglior corto.
Nel 1999 dirige Furia, un film basato su
Graffiti, storia breve di Julio Cortàzar.
Nel 2003 poi realizza il suo primo vero
capolavoro, Alta Tensione, reinterpretazione
in salsa gore del romanzo Intensity di Dean
Koontz. Il film, rilasciato anche negli Stati
Uniti, gli vale una telefonata del maestro
dell’orrore Wes Craven che gli propone di
dirigere il remake di un suo cult del 1977,
Le colline hanno gli occhi.
Il film, scritto a quattro mani con Gregory
Levasseur, ottiene un forte Rated per le
scene truculente e incassa oltre 69 milioni
di dollari dando vita anche ad un debole
sequel slegato dal primo film e diretto da
Martin Weisz. Nel 2007 dirige Riflessi di
paura, remake del sudcoreano Into the
Mirror di Kim Sung-ho, una ghost story di
stampo orientale un po’ lontana dal suo
genere, ma comunque ben riuscita e
caratterizzata da una delle scene più
CINEMAHORROR
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terrificanti del cinema horror. Ma non è finita.
Perché nel 2010 Aja si imbatte in uno dei remake
più difficili della sua carriera,Piranha 3D, cult del
1978 di Joe Dante. Il film, un vero e proprio splatter
senza senso e senza pretese, sbanca il box office
confermando la poliedricità di Aja nel panorama
cinematografico horror.
Tra un film e l’altro Aja trova anche il tempo di
scrivere due sceneggiature per Frank Khalfoun:
P2, uno spettacolare thriller ambientato in un
garage e Maniac, remake del cult del 1980 di
William Lustig interpretato da un ottimo Elijah
Wood. Nel 2013 torna dietro la macchina da presa
per dirigere Horns, adattamento del romanzo La
vendetta del diavolo di Joe Hill, bizzarra opera su
un ragazzo, interpretato da un inedito Daniel
Radcliffe, risvegliatosi improvvisamente con delle
corna in testa. Tra i prossimi progetti del bravo
Aja ci sono invece la ghost story The 9th Life of
Louis Drax e il manga Space Adventure Cobra.
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Tornano le domestiche detective
più sexy della tv
di C.A.
DEVIOUSMAIDS 2
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NEWSCINEMA12gennaio2015
Il 12 gennaio debutterà su Comedy Central la
seconda stagione del divertente nuovo telefilm di
Marc Cherry: Devious Maids. Prodotto da Eva
Longoria ed interpretato da Ana Ortiz, Dania
Ramirez, Roselyn Sanchez, Judy Reyes ed Edy
Ganem, Devious Maids racconta la storia di cinque
domestiche che, lavorando nelle case delle più
ricche famiglie di Beverly Hills, iniziano ad indagare
sulla scomparsa di Flora (Paula Garcés), una loro ex
collega ed amica rimasta uccisa durante un party.
Risolto il caso di Flora durante il season finale della
precedente stagione le 5 domestiche si trovano così
ad affrontare un nuovo mistero ed altri bizzarri
problemi. La seconda stagione di Devious Maids
infatti vede Marisol (Ana Ortiz) innamorata di un
uomo molto ricco e misterioso, Rosie (Dania
Ramirez) costretta ad affrontare una volta e per tutte
la sua situazione di clandestinità, Carmen (Roselyn
Sanchez) impegnata ad interpretare la finta
compagna di Alejandro (Matt Cedeno) per
nascondere la sua omosessualità e Zoila (Judy
Reyes) e Valentina (Edy Ganem) tentare di risolvere
i loro conflitti madre/figlia. Ma non è tutto.
Perché le cinque domestiche più amate d’America
si troveranno a risolvere un altro terribile caso di
omicidio che avrà conseguenze inaspettate nelle
loro vite. La seconda stagione di Devious Maids,
composta da tredici episodi come la precedente e
come la già confermata terza stagione, debutterà il
12 gennaio sul canale satellitare Comedy Central.
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Il 20 gennaio debutterà su Italia 1 The
Flash, incredibile serie tv targata The Cw
che ha per protagonista Barry Allen
(Grant Gustin), il ragazzo più veloce del
pianeta. Ideata da Greg Berlanti,
Andrew Kreisberg e Geoff Johns ed
interpretata da Gran Gustin, Candice
Patton, Danielle Panabaker e Carlos
Valdes, The Flash racconta la storia di
Barry Allen, un brillante scienziato
forense del dipartimento di polizia di
Central City. Noto a tutti per le sue
grandi abilità chimiche e per il suo
essere perennemente in ritardo Barry
viene coinvolto nell’esplosione di un
acceleratore di particelle ed entra in
coma. Quando si risveglia dopo nove
mesi si accorge che ha acquisito la
capacità di muoversi alla velocità della
luce. Così Barry decide di utilizzare
questo nuovo dono per proteggere
l’umanità e si trasforma in The Flash,
l’uomo più veloce del mondo.
Sviluppato dagli stessi autori di The
Arrow e caratterizzato dal solito stile
teen della The Cw The Flash è un
divertente ed accattivante show che,
rimandando a serie cult come Smallville
ed a pellicole internazionali come i due
The Amazing Spiderman, rinfresca la
storia della iconica serie televisiva della
CBS andata in onda nel 1990. Dello
show originale rimane solo lo storico
Flash John Wesley Shipp, qui nei panni
del padre del protagonista; mentre è il
giovane Grant Gustin, già visto in Glee
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e 90210, a raccogliere le redini di uno dei supereroi
meno conosciuti ma più divertenti del panorama
DC. Ed è proprio l’aspetto ironico e leggero il punto
di forza di The Flash, serie tv nata da una costola
del fin troppo serioso Arrow con cui lo show su
l’uomo più veloce del mondo finisce più volte per
incrociarsi in attesissimi crossovers che vedono
Oliver Queen (Stephen Amell) e Barry Allen agire
insieme. Apprezzato dalla critica (il Boston Herald
ha scritto: non bisogna essere fan del fumetto per
apprezzare la serie. Ma se lo siete, ci sono così
tante sorprese da procurarvi più di un nerdgasmo) e
valutato da Metacritic 73 su 100 The Flash è la
giusta serie per iniziare il 2015 con il giusto sprint.
Ma fate attenzione che The Flash è veloce, quindi
sintonizzatevi il 20 gennaio su Italia 1 e non
perdetevi per nulla al mondo il ragazzo più veloce
della tv.
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