Notiziario della Cooperazione italiana allo sviluppo.n.5 maggio 2013
Slides
1. Consiste in un nuovo approccio nelle relazioni di
sviluppo che vuole stabilire rapporti diretti con gli
organismi rappresentativi di paesi riceventi e
stimolare le loro capacità di portare avanti iniziative
di sviluppo con la partecipazione diretta delle
popolazioni coinvolte
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
1
2. Una strategia focalizzata sul territorio, scegliendo una dimensione locale
intermedia tra livello municipale e quello centrale;
Il collegamento tra le politiche locali, nazionali ed internazionali (tramite
l’inserimento del piano d’azione in un programma di sviluppo umano);
La partecipazione di tutti i soggetti coinvolti attraverso la concertazione tra le
autorità locali e centrali e gli attori economici e sociali;
La definizione e negoziazione di un piano di sviluppo locale, articolato in progetti,
realizzata con il metodo partecipativo;
Il decentramento dei poteri decisionali e della gestione degli interventi a livello
locale;
La sostenibilità delle azioni, in modo tale che gli interventi realizzati possano
costituire dei modelli replicabili nel tempo e nello spazio;
L’integrazione nell’intervento di tutti i campi dello sviluppo umano (diritti umani,
economia, salute, educazione, ambiente)
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo 2
3. PDHL: Programa de Desarrollo Humano a nivel Local
Rappresentano una “strategia quadro” di cooperazione
internazionale dentro la quale collocare una rete organica di
programmi che abbiano in comune obiettivi generali, metodi
partecipativi e criteri di valutazione che siano al contempo
aderenti alle realtà locali specifiche nelle quali operano.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
3
4. A livello LOCALE si propongono di migliorare il funzionamento delle
amministrazioni pubbliche decentrate e dei servizi di base
promuovendo la partecipazione delle popolazioni ai processi di
sviluppo e di elevare le loro condizioni di vita dando priorità ai gruppi
più deboli;
A livello NAZIONALE i PDHL appoggiano i governi e la società civile
nell’orientamento delle proprie strategie di sviluppo verso le politiche
sociali ed economiche più vicine agli impegni presi nel Vertice di
Copenhagen. Diffondono verso altre Province e Municipi i risultati e
metodi utilizzati nelle zone pilota.
A livello INTERNAZIONALE stabiliscono relazioni con altre iniziative
delle Nazioni Unite promuovendo la cooperazione decentrata allo
sviluppo umano tra comunità locali del Nord e del Sud.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
4
5. 1. Funzionamento delle istituzioni locali, partecipazione, pari
opportunità, promozione dei diritti e della democrazia.
2. Sviluppo economico, occupazione, produzione, con particolare
attenzione alla lotta contro la povertà.
3. Gestione sostenibile delle risorse del territorio, con riguardo alla
gestione sistemica dell’ambiente.
4. Tutela della salute e sviluppo dei servizi sociali, con particolare
riguardo alla lotta contro l’esclusione sociale.
5. Promozione dell’educazione di base e della formazione
professionale, con particolare attenzione alle fasce più deboli
della popolazione.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
5
6. I Governi dei paesi interessati
I Governi dei Paesi “donatori”
Le Organizzazioni delle Nazioni Unite
Le Regioni e gli Enti Locali (sia del Nord che del Sud e dell’Est
del mondo)
La società civile dei “paesi donatori” , organizzata in Comitati
o Gruppi di lavoro Locali
Le ONG di cooperazione internazionale dei “paesi donatori”
Le ONG locali
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
6
7. 1. Le “Mappe Comunitarie dei bisogni e delle risorse”
Costituiscono l’espressione grafica di un processo al quale
partecipano le comunità, gli enti pubblici,gli operatori
nazionali ed internazionali e che, attraverso l’apporto dei
loro diversi saperi, giunge alla definizione negoziata di
obiettivi comuni.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
7
8. Le Agenzie di Sviluppo Locale (ASEL)
I Sistemi Locali di Salute (SILOS)
I Sistemi Locali per i Diritti Umani (SIPRODE)
Sistemi Locali di Educazione (SILED)
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
8
9. 1. Contesto nazionale e locale;
2. Le aree locali di intervento;
3. Gli obiettivi generali;
4. I metodi di lavoro;
5. I responsabili delle azioni;
6. I campi d’azione e le azioni possibili a livello locale, nazionale
ed internazionale;
7. La stima dei tempi necessari;
8. Le previsioni di massima dei costi per grandi capitoli di
spesa;
9. I meccanismi di monitoraggio e valutazione
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
9
10. Integra lo strumento di programmazione già
esistente con le attività di sviluppo umano cui la
comunità ha dato priorità.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
10
11. 1. Identificazione dei meccanismi di coordinamento tra i servizi
esistenti nell’area e tra il settore pubblico e quello privato;
2. Realizzazione di studi socio-economici e mappe geografiche per
conoscere meglio l’area e pianificare le azioni;
3. Utilizzo delle mappe comunitarie dei bisogni e delle risorse;
4. Coinvolgimento di tutta la comunità;
5. Identificazione e formulazione degli obiettivi, modalità
d’attuazione, attività e costi.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
11
12. Programa para Desplazados, Repatriados
y Refugiados en Centro America
Obiettivo: contribuire alla riduzione dei
conflitti, alla democratizzazione ed allo
sviluppo umano in Centro America
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
12
13. Finanziato dall’Italia con 115 milioni di dollari
Realizzato da alcune Agenzie delle Nazioni Unite (UNDP; UNHCR,
WHO, ILO)
6 paesi coinvolti: Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala,
Honduras, Nicaragua
2 milioni di persone coinvolte (1/10 della popolazione
centroamericana)
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
13
14. SVILUPPO ECONOMICO LOCALE: investimenti nella concessione di credito
indirizzati a più 37 mila produttori con un tasso di recupero superiore
all’80%. Coinvolgimento di 12 istituzioni bancarie, 13 ONG specializzate
in credito, 250 organizzazioni di produttori.
PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI: documentazione delle persone,
legalizzazione del possesso di terre, riconoscimento giuridico di
associazioni, cooperative e comitati locali di sviluppo, appoggio alle
popolazioni indigene, all’amministrazione della giustizia a livello locale,
creazione di sistemi locali di protezione dei diritti umani.
INFRASTRUTTURE, AMBIENTE, TERRITORIO: creazione di ponti, strade rurali,
acquedotti, sistemi fognari, servizi igienici, mercati, scuole, sistemi di
salute. Promozione di opere di riforestazione, uso razionale dei pesticidi e
concimi, opere di conservazione delle zone contigue ai parchi nazionali
(regione Brunca, Costa Rica)
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
14
15. SERVIZI SOCIALI E SALUTE: costruzione di 25 sistemi locali di salute con
l’appoggio dell’OMS e dell’Organizzazione Panamericana per la Salute
EDUCAZIONE DI BASE. miglioramento delle scuole, formazione agli
insegnanti, valorizzazione delle specificità linguistiche, culturali,
economiche ed ambientali. Creazione di 10 sistemi Locali di Educazione
con la partecipazione della popolazione organizzata in Consigli di
Gestione Scolastici e gruppi scuola-famiglia.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
15
16. Scenario:
Regione Brunca : diffusa povertà e arretratezza
Emarginazione delle popolazioni indigene
Flussi migratori dal Nicaragua
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
16
17. 1a Fase 1989-90: intervento nel campo profughi “El
Achiote”- inserimento di 300 famiglie rifugiate
nella realtà socio-economica della regione
appoggiando contemporaneamente la
popolazione povera residente (UNHCR e
Commissione Nazionale per i rifugiati-
DIGEPARE)
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
17
18. 2a Fase 1991-95: estensione dei campi di intervento
ad altri municipi: Perez Zeledòn, Buenos Aires,
Golfito, Osa, Coto Brus, Cooredores. Appoggio
alle famiglie indigenti locali e inserimento dei
rifugiati che non avevano accettato il rimpatrio,
grazie all’azione comune della Commissione
Nazionale per i Rifugiati DIGEPARE ed ai
Consigli di Pacificazione Regionali.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
18
19. Regione Brunca (estensione pari a circa il 20% del territorio
costaricense)
6 Municipi coinvolti;
Investimento totale: 6.511.000 dollari USA
20.150 beneficiari diretti
44% degli investimenti diretto allo sviluppo economico;
15% per la realizzazione di infrastrutture;
13% per il miglioramento dei servizi socio-sanitari;
21% per il miglioramento dei servizi educativi;
7% promozione dei diritti umani
93 Istituzioni nazionali e locali coinvolte nel programma
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
19
20. SVILUPPO ECONOMICO: fondi rotatori per il credito a favore dei
produttori sprovvisti delle garanzie richieste dal sistema
finanziario; acquisto di terre per la produzione agricola allo
scopo di rivenderle a prezzi agevolati alle popolazioni rifugiate.
Assistenza tecnica e cofinanziamento per la produzione agricola
locale. Appoggio alle attività dei Centri Agricoli Cantonali e a
140 piccole imprese locali. Creazione di 63 microimprese e 26
cooperative di produttori. Istituzione insieme a UNHCR e all’ILO
del Fondo Nazionale di Credito per l’appoggio alla popolazione
rifugiata e sprovvista di documenti. Creazione dell’ASEL a Perez
Zeledòn.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
20
21. INFRASTRUTTURE E AMBIENTE: Opere pubbliche realizzate in
collaborazione tra il Programma, l’istituzione pubblica competente e
i Consigli di Sviluppo delle Comunità interessate: riparazione di 36
acquedotti con un’estensione di 278 Km a beneficio di 23.620
persone , riabilitazione di 99 km di strade rurali, costruzione di 12
ponti.
Concessione di 121 crediti agevolati per la costruzione e
ristrutturazione di abitazioni, installazione di servizi igienici in 1000
abitazioni, costruzione di piccole infrastrutture comunitarie a
beneficio di 5000 persone.
Riforestazione di 130 di terreno eroso, costruzione di 14 vivai per la
produzione di piante forestali, attività di informazione e formazione
ambientale nelle scuole.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
21
22. DIRITTI UMANI: regolarizzazione della posizione legale dei rifugiati
nicaraguensi (1300 persone) come condizione necessaria per
poter accedere al credito agevolato per la casa e le attività
produttive. Assistenza legale per il riconoscimento della
personalità giuridica di 12 associazioni, appoggio a 19 Comitati
comunitari di sviluppo.
SALUTE E SERVIZI SOCIALI: attraverso la collaborazione con il
Ministero della Salute e la Cassa di sicurezza Sociale è stata
garantita al 100% dei rifugiati l’assistenza sanitaria di base, è
stato fornito appoggio agli esistenti sistemi locali di Salute, e
assistenza tecnica alle strutture regionali del Ministero della
Salute
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
22
23. EDUCAZIONE. Creazione di 43 scuole rurali in collaborazione con le
Comunità Locali e il ministero dell’Educazione, appoggio di
ulteriori 43 scuole mediante assistenza tecnica ed
equipaggiamento. Costituzione di un Centro di documentazione
sulle pubblicazioni didattiche (Ministero dell’Educazione e
Associazione dei comitati municipali per l’educazione).
Realizzazione di 238 corsi di alfabetizzazione per adulti, rifugiati
e costaricensi.. E’ stato garantito l’accesso alle scuole al 100%
dei bambini rifugiati e sono state finanziate borse di studio per la
frequenza delle scuole superiori o istituti specializzati.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
23
24. 1. Locale: si svolge in aree ben definite, corrispondenti al decentramento
politico-amministrativo del Paese.
2. Integrata: considera insieme, come componenti indissociabili dello sviluppo,
gli aspetti dei diritti umani, del reddito, della salute, dell’educazione e
dell’ambiente.
3. Collegata: promuove i collegamenti con i livelli centrali che devono assicurare
il sostegno alle attività decentrate attraverso interventi ed opere di livello
nazionale, facilita anche i collegamenti a livello internazionale,. per ampliare
adeguatamente le opportunità di sviluppo e fare in modo che le comunità locali
possano essere attive anche nei processi che si svolgono in modo globale.
4. Decentrata: adotta meccanismi di decentramento delle informazioni, dei
processi decisionali, della gestione dei finanziamenti e delle attività a livello
delle comunità locali dove si vuole promuovere il processo di sviluppo
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
24
25. 4. Partecipata: consente ai diretti interessati di partecipare al processo che
porta alla decisione di realizzare una determinata iniziativa, ed alla
realizzazione di quest’iniziativa con forme appropriate di gestione,
valutazione o controllo.
5. Qualitativa: capace di migliorare la qualità delle relazioni umane nella
realtà locale (e tra questa ed altre realtà locali), riducendo il livello di
esclusione sociale, di malessere e di conflittualità ed innalzando per tutti il
livello di soddisfazione dei bisogni di salute, educazione, vivibilità
dell’ambiente, sicurezza e rispetto dei diritti umani.
6. Concertata: facilita la discussione e la concertazione tra i diversi attori
sociali che sono interessati ad una stessa decisione.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
25
26. 7. Ecosostenibile: promuove azioni che possono mantenersi nel tempo,
senza distruggere le fonti naturali che le alimentano.
8. Duratura: seleziona attività capaci di sostenersi in modo prolungato sul
piano economico ed organizzativo, attraverso appropriati meccanismi che
tengano conto delle difficoltà iniziali, dei tempi necessari e delle
condizioni che debbono essere assicurate perché lo sviluppo possa
avviarsi, incrementarsi e durare.
Gli Organismi Internazionali per la pace e il dialogo
26