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LE TANGENTI NON SONO ALLARME SOCIALE? IL PROCURATORE AGUECI:
“NON HO PAROLE”
Questo il commento del magistrato alla notizia del parere dell’Avvocatura e alla conseguente
mancata costituzione di parte civile della Regione al processo contro un proprio dipendente
accusato di corruzione
di Alberto Samonà
“Non ho parole”. Questo il commento del procuratore aggiunto Leonardo Agueci alla notizia della
mancata costituzione di parte civile della Regione siciliana al processo contro un proprio dipendente
infedele accusato di corruzione. Mancata costituzione dovuta a un parere dell‟Avvocatura
distrettuale dello Stato. “Non ho proprio parole – ha detto il magistrato – proprio
perché l‟Avvocatura dello Stato di Palermo è sempre stata sensibile su questi temi. Ho sperimentato
la sensibilità dimostrata in altre occasioni, ecco perché questa notizia mi ha lasciato di stucco. Devo
leggere le motivazioni”.
Eppure, in tal caso la sensibilità non si è tradotta in un orientamento conseguente. La vicenda è
quella relativa al procedimento penale a carico del funzionario dell‟assessorato al
Territorio,Gianfranco Cannova, arrestato mesi fa con l‟accusa di avere intascato tangenti e usufruito
di soggiorni in lussuosi alberghi, per “oliare” una pratica nel settore dello smaltimento dei rifiuti e
delle discariche.
Il dipendente regionale è attualmente alla sbarra davanti al tribunale di Palermo ma, male che gli
vada, potrà incassare una condanna penale, mentre non vi sarà alcuna provvisionale, alcun
risarcimento in favore della Regione, in quanto questa non si è costituita parte civile.
Un dietro-front, dovuto al fatto che l‟Avvocatura distrettuale dello Stato, investita della questione,
ha spiegato che se il danno provocato all‟ente pubblico non è eccessivo, allora non è il caso che
questo si costituisca parte civile. Una decisione, motivata con parole che lasciano di stucco,
soprattutto nella parte in cui viene definita «inopportuna» l‟eventualità della Regione di costituirsi
al processo per far valere il proprio ruolo di parte offesa. La stessa Avvocatura aveva motivato il
proprio orientamento con «l‟esiguità del danno provocato dal singolo caso al patrimonio pubblico»
e per il «non particolare allarme sociale connesso alle fattispecie concrete contestate».
Tanto è bastato per convincere la Regione Siciliana a non costituirsi in giudizio quale parte offesa.
http://www.loraquotidiano.it/2015/02/06/le-tangenti-non-sono-allarme-sociale-il-procuratore-agueci-
non-ho-parole_24348/
Le mazzette? “Non provocano allarme sociale” E la Regione siciliana non si
costituisce parte civile
Le mazzette “non sono un fattore di particolare allarme sociale” dice l’Avvocatura
distrettuale dello Stato in un parere consegnato alla Regione siciliana. E questo è bastato
all’amministrazione regionale per decidere di non costituirsi parte civile nel processo per
corruzione a un proprio funzionario.
Il processo è cominciato lo scorso 19 gennaio nei confronti di Gianfranco Cannova,
dipendente dell’assessorato al Territorio, che ha ammesso di aver preso tangenti (denaro
e soggiorni gratis in alberghi di lusso), in cambio di autorizzazioni ad alcuni imprenditori
titolari di discariche. La notizia è stata pubblicata da Repubblica. Eppure, dopo l’arresto di
Cannova, avvenuto lo scorso luglio, il governatore Rosario Crocetta tuonò contro la nuova
tangentopoli.
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Ma l’Avvocatura ha giudicato “inopportuna” la costituzione di parte civile, “attesa la
esiguità del danno e il non particolare allarme sociale connesso alle fattispecie concrete
contestate”. Secondo l’Avvocatura, la Regione può esimersi dal chiedere un risarcimento
“perché è sufficiente l’impulso accusatorio del pubblico ministero”, si legge in una nota del
10 novembre scorso, firmata dall’avvocato distrettuale Massimo Dell’Aira e dall’incaricato
Pierfrancesco La Spina.
L’assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, spiega di aver saputo dai giornali della
mancata costituzione come parte civile: “È grave la nostra posizione – dice – e vergognosa
la motivazione fornita dall’Avvocatura”. E Crocetta aggiunge: “Non so cosa sia successo.
Disporrò un’inchiesta interna”.
5 febbraio 2015
http://www.si24.it/2015/02/05/regione-sicilia-processo-gianfranco-cannova-mazzette-allarme-
sociale/79361/
LO SCANDALO DEI POTERI INVISIBILI ZOOM SULL'AVVOCATURA DELLO
STATO
Giovedì 05 Febbraio 2015 - 17:01 di Salvo Toscano
Con un imbarazzante parere, l'Avvocatura suggerisce al governo di non costituirsi parte civile al
processo contro un funzionario per corruzione, perché non desta "allarme sociale". Ma già altri
pronunciamenti dell'ufficio avevano messo nei guai la giunta. Che, fragile e maldestra, delega
all'oracolo anche le decisioni più politiche
PALERMO – La decisione non era passata inosservata. Ed era stata raccontata da Riccardo Lo
Verso su Livesicilia il 19 gennaio scorso. La decisione era quella del governo regionale di non
costituirsi parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede imputati Gianfranco
Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro imprenditori, tutti
accusati di corruzione. Oggi un tassello in più della clamorosa vicenda lo aggiunge Repubblica, che
dà notizia delle motivazioni addotte dall'Avvocatura dello Stato a supporto della scelta di non
costituirsi parte civile. Secondo l'Avvocatura, riporta il giornale, la corruzione "non costituisce
allarme sociale", e il danno all'erario è esiguo. E dire che proprio su questo caso Rosario Crocetta
aveva tuonato pubblicamente. Nel corso di una conferenza stampa pochi giorni dopo il blitz il
governatore commentò: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando l'ipotesi
della confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". L'inchiesta
riguardava un presunto giro di mazzette (ammesse dallo stesso funzionario) nell'ambito dello
smaltimento dei rifiuti.
Insomma, malgrado i ripetuti allarmi lanciati a più riprese dai massimi vertici istituzionali sul tema,
la corruzione secondo l'Avvocatura dello Stato, almeno nella fattispecie, non desta allarme sociale.
Una posizione che sta suscitando scandalo e scatenando polemiche, e che è stata stigmatizzata dallo
stesso Crocetta, che secondo Repubblica è “caduto dalle nuvole” apprendendo della vicenda, in
merito alla quale ha annunciato INDAGINI interne. Più che la scelta in sé, infatti, a colpire sono da
un lato le motivazioni addotte e dall'altro la reazione spaesata del governo. Sì, perché laddove la
politica è debole e distratta, altri poteri incrementano il proprio peso specifico. L'Avvocatura dello
Stato, con i suoi pareri, non fa eccezione. Anzi, i pareri dell'ufficio sono diventati pane quotidiano e
bussola per una politica fragile e insicura, in tempi carichi di insidie. Anche nell'ambito di decisioni
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in cui l'ultima parola dovrebbe spettare alla politica. Ne è nato quasi un tutt'uno, una sorta di
governicchio parallelo le cui mosse sono state in più d'una occasione smontate da altri poteri
discreti, come quello della Corte dei conti.
In effetti, nel recente passato l'Avvocatura ha manifestato parametri di giudizio a volte
controversi. La “morbidezza” sulla vicenda Cannova, ad esempio, stride con l'intransigenza
mostrata su un altro caso – ovviamente ben diverso dal punto di vista giuridico – che invece è stato
al centro dell'attenzione dei media, quello sul vitalizio di Totò Cuffaro. Nel maggio scorso l'Ars
chiese un parere sulla vicenda all'Avvocatura. La norma infatti, scriveva Palazzo dei Normanni,
prevedeva la sospensione del vitalizio dei parlamentari solo per reati contro la pubblica
amministrazione. L'Avvocatura distrettuale di Palermo scrisse che la sospensione del vitalizio era
invece giustificata dalle norme del codice penale (in particolare gli articoli 28 e 29), specificando
che il vitalizio non è assimilabile a una pensione. Un responso che arrivò anche sull'onda delle
proteste di una parte di opinione pubblica e nel clima scottante causato dalla vasta eco mediatica
scatenata dal caso. Per aver man forte sulla propria interpretazione, l'Avvocatura di Palermo chiese
conforto all'Avvocatura generale dello Stato, che confermò quella interpretazione. Curioso però che
malgrado il riferimento a norme nazionali, il vitalizio non sia ancora stato sospeso - o almeno non
se ne ha notizia - ai parlamentari nazionali condannati e che al momento il codice penale
sembrerebbe applicarsi al solo Cuffaro.
D'altronde, il parere sul caso Cannova non è il primo a “inguaiare” il governo regionale. Già in un
paio di vicende eclatanti i buoni consigli dell'Avvocatura hanno messo in difficoltà la giunta
regionale. Emblematico il caso delle assunzioni a Sicilia e-Servizi, che avevano avuto il parere
favorevole dell'Avvocatura e che sono state invece contestate dalla Corte dei conti (che ha accusato
di danno erariale lo stesso avvocato dello Stato Dell'Aira). L'altra insidia arrivò dalla Sanità e dalle
nomine dei direttori generali delle aziende catanesi Paolo Cantaro e Angelo Pellicanò. Nomine
giunte il giorno prima dell'entrata in vigore del decreto Renzi che stoppava gli incarichi manageriali
per le persone in quiescenza. Quanto basta per spingere il governo regionale a chiedere appunto un
parere all'Avvocatura. Secondo l'avvocato dello Stato, quelle nomine andavano stoppate perché il
rapporto di lavoro si sarebbe formalizzato all'atto della sottoscrizione del contratto, che sarebbe
giunto, quindi, dopo l'entrata in vigore del decreto "stoppa-pensionati". Così, è partita la revoca di
quelle nomine, che ha anche innescato forti polemiche e l'apertura di un fascicolo da parte della
Procura di Catania. Qualche settimana dopo è lo stesso ministro Madia a fornire, attraverso una
circolare esplicativa, la corretta interpretazione della norma. Una interpretazione che smentisce il
parere dell'avvocatura: le nomine sono arrivate prima dell'entrata in vigore del decreto. E quindi non
sono sottoposte ai limiti previsti dalla norma.
Uno schema analogo: la politica cerca riparo nel parere dell'oracolo, i magistrati contabili o il
governo nazionale smontano tutto. E adesso arriva lo scandalo Cannova. Che irrita, tardivamente, lo
stesso governo regionale offrendone un'immagine maldestra. Governo che proprio in questi giorni è
chiamato a decidere su un'altra eventuale costituzione di parte civile. Quella nel procedimento
davanti al Tribunale di Palermo che coinvolge undici persone, tra cui l'ex assessore regionale Pippo
Gianni - l'udienza preliminare è stata fissata per il 25 febbraio - per una vicenda di presunta
corruzione nell'ambito delle energie alternative.
http://livesicilia.it/2015/02/05/lo-scandalo-dei-poteri-invisibili-rapporto-sullavvocatura-dello-
stato_594167/
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CORRUZIONE, LA REGIONE NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE M5S:
“VERGOGNOSO” E PARTONO INTERROGAZIONI ALL’ARS E ALLA CAMERA
PUBBLICATO IL 5 FEBBRAIO 2015
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Inviata a Crocetta anche una lettera a firma di tutti i deputati siciliani del Movimento
all’Ars, alla Camera, al Senato e a Bruxelles La missiva sottoscritta pure dai sindaci
Cinquestelle
Due interrogazioni all‟Ars e alla Camera e una lettera al presidente della Regione. Il movimento 5
Stelle reagisce con forza in Sicilia, a Roma e a Bruxelles alla “allucinante decisione” della Regione
di non costituirsi parte civile nel procedimento contro un funzionario che ha ammesso di aver
ricevuto denaro in cambio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. I deputati condannano
anche l‟ancor più assurdo parere dell‟Avvocatura dello Stato, che non ha ravvisato nel
comportamento del funzionario “nessun allarme sociale”
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“Crocetta – afferma il deputato all‟Ars Giancarlo Cancelleri – è lesto a issare il vessillo
dell‟antimafia in qualsiasi occasione, ma quando c‟è da far parlare i fatti rimane spesso indietro. E
corruzione e mafia vanno spesso a braccetto. Ci spieghi i motivi di questa assurda decisione che
nessun sconclusionato parere dell‟Avvocatura dello Stato potrà mai giustificare”.
“All‟amarezza sulla mancata presenza della Regione a questo processo – afferma la deputata a sala
d‟Ercole Angela Foti - si aggiunge la beffa delle motivazioni espresse dall‟avvocatura. Cadono le
braccia. Con questo governo abbiamo gettato la spugna della speranza. Troppe le azioni scellerate,
come la cacciata di Marino all‟indomani del dossier sulle discariche private in Sicilia, depositato e
secretato presso la commissione antimafia Ars e alla Procura. Evidentemente l‟ „affaire‟ rifiuti in
Sicilia non deve essere smosso, se non con le chiacchiere. C‟è comunque un altro processo, „Terra
mia‟, in cui la Regione può costituirsi parte civile. Crocetta non si lasci sfuggire quantomeno questa
occasione”
“Dalla mia posizione sul banco della presidenza – afferma la deputata alla Camera Claudia
Mannino l‟ho visto con i miei occhi, Crocetta, il grande elettore siciliano, spellarsi le mani per
applaudire il presidente della Repubblica durante discorso d‟insediamento. Mattarella ha parlato di
livelli inaccettabili della corruzione che favorisce le consorterie e penalizza gli onesti. Un vero
attore. Prima si commuove poi rientra a Palermo e fa spallucce”
La Mannino e gli altri deputati alla Camera M5S proporranno ai deputati siciliani degli altri partiti
di firmare l‟interrogazione rivolta sull‟argomento al Presidente del Consiglio. Intanto tutti i
parlamentari M5S di Camera, Senato ed Ars hanno indirizzato una lettera a Crocetta, sottoscritta
anche dall‟eurodeputato Corraro e dai sindaci di Bagheria e Ragusa, Cinque e Piccitto.
Nella lettera si legge tra l‟altro “la corruzione è corruzione e la costituzione di parte civile, aldilà del
parere dell‟Avvocatura dello Stato a dir poco irrituale, sarebbe stata un‟autentica occasione per dire
no… Il suo comportamento è, a nostro parere ingiustificabile. Proprio Lei che da parlamentare
europeo ha ricoperto l‟incarico di Vice Presidente della Commissione speciale sulla criminalità
organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Perché?
Sconcerta tanta disattenzione soprattutto se si pensa che, proprio Lei, era deputato europeo quando
la Commissione con la nota 19-1-2011 ha presentato al Parlamento europeo, la STRATEGIA
TEMATICA SULLA PREVENZIONE E IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI…”
http://www.sicilia5stelle.it/2015/02/corruzione-la-regione-non-si-costituisce-parte-civile-m5s-
vergognoso-e-partono-interrogazioni-allars-e-alla-camera/
Signor Presidente,
alcune settimane fa, qui a Palermo, il presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele
Cantone ha dichiarato che per tenere legati le istituzioni e l'apparato burocratico, le
organizzazioni mafiose ricorrono alla corruzione più che agli atti intimidatori, sottolineando
che l'autorità da lui presieduta, in Sicilia sta indagando sui rifiuti.
Il messaggio del magistrato era chiaro, bisogna punire i colpevoli e premiare chi rispetta le
regole.
Presidente Crocetta, avevamo confidato nelle sue parole e ci saremmo aspettati
che le stesse potessero produrre fatti concreti, invece, apprendiamo, con stupore, dalla
stampa che la Regione Sicilia “malgrado tutto” non si espone, non prende il toro della
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corruzione per le corna, neppure di fronte all’evidenza di un funzionario infedele e reo
confesso.
Signor Presidente, la corruzione è corruzione e la costituzione di parte civile, aldilà
del parere dell’Avvocatura dello Stato a dir poco irrituale, sarebbe stata un’autentica
occasione per dire no, io non ci sto, i siciliani non ci stanno. Il suo comportamento è, a
nostro parere ingiustificabile. Proprio Lei che da parlamentare europeo ha ricoperto
l’incarico di Vice Presidente della Commissione speciale sulla criminalità organizzata, la
corruzione e il riciclaggio di denaro. Perché?
Sconcerta tanta disattenzione soprattutto se si pensa che, proprio Lei, era deputato
europeo quando la Commissione con la nota 19-1-2011 ha presentato al Parlamento
europeo, la STRATEGIA TEMATICA SULLA PREVENZIONE E IL RICICLAGGIO DEI
RIFIUTI.
A tale proposito, ci preme informarLa che, insieme ai colleghi senatori del M5S, abbiamo
presentato una denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale conseguente alla seconda
condanna della Corte di Giustizia Europea sulle discariche abusive. Giacché diversi di
questi invasi insistono sul nostro territorio, abbiamo segnalato anche il suo nome alla
Magistratura contabile. Sarebbe profondamente iniquo, infatti, che le multe inflitte dalla
Corte al nostro Paese le debbano pagare, gli incolpevoli cittadini siciliani.
Ci dica almeno a che punto è il procedimento disciplinare nei confronti del funzionario reo
confesso.
Cordialmente,
Dep. Claudia Mannino
Dep. Villarosa Alessio
Dep. Cancelleri Azzurra
Dep. Francesco D’Uva
Dep. Chiara Di Benedetto
Dep. Di Vita Giulia
Dep. Grillo Giulia
Dep. Lorefice Marialucia
Dep. Lupo Loredana
Dep. M arzana Maria
Dep. Nuti Riccardo
Dep. Rizzo Gianluca
Sen. Mario Michele Giarrusso
Sen. Nunzia Catalfo
Sen. Ornella Bertorotta
Sen. Vincenzo Santangelo
Euro Dep. Ignazio Corrao
Sindaco Federico Piccitto
Sindaco Patrizio Cinque
Dep. Cancelleri Giovanni Carlo
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Dep. Cappello Francesco
Dep. Ciaccio Giorgio
Dep. Ciancio Gianina
Dep. Ferreri Vanessa
Dep. Foti Angela
Dep. La Rocca Claudia
Dep. Mangiacavallo Matteo
Dep, Palmeri Valentina
Dep. Siragusa Salvatore
Dep. Tancredi Sergio
Dep. Trizzino Giampiero
Dep. Zafarana Valentina
Dep. Zito Stefano
https://drive.google.com/file/d/0B7CXjOhUiR9eakRkV2RBUndkRDhSMEp1NW9xMTlQMnNKd
0NV/view
TANGENTI E RIFIUTI, IL PROCESSO LA REGIONE GRANDE ASSENTE
LUNEDÌ 19 GENNAIO 2015 - 18:03 DI RICCARDO LO VERSO
La Regione Siciliana e il governatore Crocetta non sono costituti parte civile al processo che vede
imputati Gianfranco Cannova (nella foto), funzionario dell'assessorato al Territorio e ambiente, e 4
imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
PALERMO - C'è un tempo per le conferenze stampa e gli annunci. E c'è un tempo in cui alle parole
possono seguire i fatti. Oggi la Regione e il suo governo hanno perso l'occasione per un gesto
concreto. Non si sono costituti parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede
imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro
imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo
smaltimento dei rifiuti. Oltre al presunto dipendente infedele sotto accusa ci sono Giuseppe
Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, nel Messinese,
Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, proprietari della
Soambiente di Agrigento.
Oggi il processo ha preso il via. Si è costituito parte civile il Comune di Motta Sant'Anastasia.
Respinta, invece, la richiesta del Comune di Misterbianco e di due associazione onlus: “Centro per i
diritti del cittadino” e “Codici Sicilia”. La grande assente era la Regione che, in soldoni, non potrà
chiedere i danni qualora gli imputati venissero condannati al termine del dibattimento.
Il funzionario palermitano, nel corso di un interrogatorio, ammise di avere intascato tangenti per
facilitare le pratiche degli imprenditori. Bastava pagare per evitare i controlli nelle discariche e le
possibili chiusure. Il prezzo della corruzione sarebbero stati migliaia di euro in contanti - diecimila
euro o forse più - televisori ultramoderni e soggiorni in alberghi di lusso. Fatti gravi tanto che oggi
il Tribunale ha respinto la richiesta di Cannova che avrebbe voluto patteggiare quattro anni di
carcere.
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Fatti gravi come sottolineò lo stesso governatore Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza
stampa pochi giorni dopo il blitz: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando
l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". Ed ancora: "Da
quando c'è questa amministrazione, però, non ci sono più coperchi. Forse, quando siamo intervenuti
con le rotazioni, dovevamo essere più incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno
pensare: altro che tangentopoli... . Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanità...".
Sono tutti temi caldissimi, diventati materia dei dossier consegnati in questi mesi da Crocetta in
Procura per denunciare il malaffare che si annida nella pubblica amministrazione regionale. Un via
vai negli uffici giudiziari, quello del governatore. Per raggiungere le stanze dei procuratori Crocetta
è transitato a pochi metri dala stessa aula dove oggi la Regione e il suo governo erano i grandi
assenti.
Assenza reiterata, per la verità. La Regione avrebbe potuto costituirsi parte civile già quattro mesi in
sede di udienza preliminare quando Cannova e gli altri furono rinviati a giudizio sulla base della
richiesta della Procura. Una richiesta che indicava la Regione siciliana come parte offesa del
processo. La stessa Regione, grande assente del processo.
http://livesicilia.it/2015/01/19/rifiuti-tangenti-processo-regione-siciliana-palermo-rosario-
crocetta_588019/
TANGENTI, CROCETTA ALL'ATTACCO: "CANNOVA? SOLO L'INIZIO"
Giovedì 24 Luglio 2014
Il governatore: "Questa è una nuova tangentopoli. Stiamo pensando alla
confisca delle discariche private. Pippo Gianni? Non ho letto le carte...".
PALERMO - "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. La vicenda che riguarda Pippo
Gianni? Non ho ancora visto le carte...". Il presidente della Regione da un lato attacco, dall'altro
"smorza". I filoni coinvolti dalle ultime inchieste della magistratura, infatti, sono due. Da un lato il
rovente settore delle discariche. Dall'altro le mazzette per il fotovoltaico. La Regione, comunque, è
investita dagli scandali. E il governatore, che giunge in conferenza stampa insieme all'assessore
Calleri, annuncia interventi drastici. Estremi.
"Chideremo un parere all'Avvocatura dello Stato e all'ufficio legale. Stiamo vagliando l'ipotesi della
confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". Le discariche gestite da
alcune aziende finite al centro appunto delle INDAGINI giudiziarie. "Abbiamo revocato - ha detto
Crocetta - l'autorizzazione a Oikos e anche a Soambiente, nei confronti della quale c'è anche una
informativa antimafia 'interdittiva'. Ma non solo. Abbiamo riscontrato delle anomalie anche in
un'altra discarica che ancora non è entrata in funzione, quella di Sant'Agata di Militello. Abbiamo
raccolto le denunce del sindaco: quella discarica stava sorgendo su una fiumare. Andrò a controllare
con i miei occhi".
Ma al di là dei singoli fatti, il tema, più generale è quello di una corruzione dentro la Regione che
appare più ampia del previsto: "Da quando c'è questa amministrazione, però, - ha precisato Crocetta
- non ci sono più coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere più
incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno pensare: altro che tangentopoli... Dopo la
Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanità...". E in vista, così, ecco i provvedimenti anche nei
confronti dei funzionari coinvolti: "Certamente li sospenderemo. Poi - ha annunciato Crocetta -
verificheremo la possibilità, nel caso in cui le accuse si faccessero più concrete, di procedere col
licenziamento. Non abbiamo bisogno di questi collaboratori dentro la Regione".
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E i prossimi passi potrebbero essere rappresentati da ispezioni a tappeto in tutti gli assessorati, ma
soprattutto in quello dell'Energia: "Intanto - ha detto il governatore - verificheremo le pratiche
curate da Cannova negli ultimi cinque anni. Servono controlli più intensi sia nelle fasi autorizzative
che in quelle di gestione". Ma attorno a Cannova ecco il giallo: il funzionario, inizialmente oggetto
di una rotazione, sarebbe rientrato dopo poco più di un anno nello stesso ruolo: "Ho saputo solo
adesso - spiega Crocetta - che quel dipendente è rientrato nella vecchia mansione a causa delle
pressioni operate da un sindacato autonomo".
Ma oltre ai rifiuti, come detto, ecco esplodere il "caso" delle mazzette per l'insediamento di un mega
impianto fotovoltaico a Monreale. Una vicenda che, stando alla ricostruzione dei pm,
coinvolgerebbe, oltre a funzionari della Regione, anche l'ex assessore all'Industria Pippo Gianni. "Il
funzionario, - ha precisato l'assessore Calleri - cioè la dottoressa Marcenò, verrà subito sospesa".
"Pippo Gianni? Ancora - ha detto invece Crocetta - so troppo poco di questa inchiesta. Vedremo. In
una convention dei Drs chiesi a Savona di uscire dalla sala? I fatti sono molto diversi...".
"Il settore dell'Energia e dei Rifiuti, - ha detto Calleri - è da monitorare secondo noi con
grandissima attenzione. È ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e da
persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia. Anche per questo, tutti gli atti di cui
siamo venuti a conoscenza sono stati già inviati alla Procura".
La conferenza stampa è finita.
17.32 Crocetta: "Sarà necessario pure un lavoro retroattivo, e capire con quali dirigenti e quali
funzionari abbiamo a che fare".
17.26 Crocetta: "Gianni? Non abbiamo ancora elementi. Savona? Erano questioni
diverse...aspettiamo di sapere, di conoscere gli atti. Magari ci sono intercettazioni non rese note.
Faremo correttamente le nostre valutazioni. L'Eolico? La giunta sta approvando un progetto di
legge che renderà molto difficile i nuovi INVESTIMENTI ".
17.19 Crocetta: "Il coinvolgimento di Pippo Gianni? Io voglio guardare le carte. Cannova era
tornato al suo posto? Sono curioso di verificarlo. Avevo dato disposizione che quelli trasferiti non
dovevano tornare al dipartimento di provenienza".
17.15 Crocetta: "Servono controlli più intensi sia nelle fasi autorizzative che in quelle di gestione.
Chi ci assicura che nelle discariche non arrivino rifiuti tossici?".
17.09 Crocetta: "È mai possibile che, tra eolico e energia si debba sempre passare dalla mafia o
dalla corruzione?".
17.05 Crocetta: "Dobbiamo pensare a un nuovo modo di vedere il mondo dei rifiuti. Non possono
essere più gestite da società con questi requisiti. Chi ci tutela, ad esempio, sullo smaltimento dei
rifiuti pericolosi?"
17.02 Crocetta: "Di fronte a certe cose, stiamo pensando se è possibile operare anche attraverso
l'acquisizione o la confisca delle discariche. Coinvolgeremo l'Ufficio legislativo e l'Avvocatura per
verificare se dal punto di vista legislativo si può intervenire. A volte non riesco a far comprendere
anche alla politica che lo Statuto ci deve aiutare a fare meglio".
17.00 Crocetta: "Dove sarà possibile, da parte nostra, agiremo attraverso i licenziamenti, dopo la
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sospensione immediata dall'incarico. Non abbiamo bisogno di questi collaboratori dentro la
Regione".
16.58 Crocetta: "Abbiamo riferito alla Procura. E stiamo anche raccogliendo le autorizzazioni
rilasciate da Cannova negli ultimi cinque anni. E saranno analizzati gli atti compiuti da funzionari e
dirigenti all'Energia che hanno riguardato alcune autorizzazioni".
16.55 Crocetta: "Il funzionario Cannova? Non può essere un fatto isolato. Peccato quella "n" in più,
avremmo avuto il privilegio di avere un Canova alla Regione".
16.54 Crocetta: "La frequenza di queste inchieste ci fanno dire: altro che tangentopoli... Dopo l
Formazione, il Ciapi, i Beni cultural, la sanità...".
16.52 È arrivato il presidente Crocetta: "Da quando c'è questa amministrazione, non ci sono più
coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere più incisivi ancora".
16.49 Calleri: "Sul settore dell'Eolico e dell'energia l'attenzione, in tutta Italia, è altissima. Si tratta
di una sorta di Tangentopoli".
16.45 Calleri: "Sulle ultime vicende riguardanti il fotovoltaico, stiamo valutando come intervenire
nei confronti dell'unico funzionario coinvolto, la dottoressa Marcenò".
16.41 Calleri: "Ho inviato tutto ciò di cui sono venuto a conoscenza alla Procura della Repubblica.
Anche su alcune criticità su una discarica a Sant'Agata di Militello".
16.38 Calleri: "Abbiamo disposti la calendarizzazione cronologica delle pratiche sull'Energia.
Riguardo alle discariche, abbiamo ordinato la chiusura dell'Oikos. Abbiamo anche revocato
l'autorizzazione alla Soambiente, in seguito a una informazione prefettizia negativa. Siamo
intervenuti allo stesso modo con Tirreno Ambiente".
16.37 Calleri: "Non sottovalutiamo il settore dell'Energia e dei Rifiuti, da monitorare secondo noi
con grandissima attenzione. È ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e
da persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia".
16.35 È arrivato a Palazzo d'Orleans l'assessore all'Energia Salvatore Calleri: "Il presidente Crocetta
sta arrivando".
16.29. La conferenza stampa sta per iniziare.
Alle 16 il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l'assessore all'Energia, Salvatore
Calleri terranno una conferenza stampa "sul tema delle tangenti all'Ambiente e all'Energia", presso
la sala Alessi di Palazzo d'Orleans, a Palermo.
LiveSicilia seguirà l'evento in diretta.
http://livesicilia.it/2014/07/24/tangenti-conferenza-stampa-di-crocetta-livesicilia-seguira-la-
diretta_520264/
RIFIUTI E MAZZETTE IN ASSESSORATO ARRESTATI UN FUNZIONARIO
REGIONALE E 4 IMPRENDITORI
VENERDÌ 18 LUGLIO 2014 - 20:05 DI RICCARDO LO VERSO
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di RICCARDO LO VERSO Gli imprenditori sono un catanese, due agrigentini e
un novarese con interessi a Messina. Un impiegato dell'assessorato regionale al
Territorio e ambiente avrebbe intascato tangenti per rilasciare certificazioni
favorevoli e ammorbidire i controlli sulle discariche e sullo smaltimento dei
rifiuti.(Leggi i nomi degli arrestati e delle discariche coinvolte). Video:
gli arresti e i sequestri di gioielli e tv
PALERMO- Con le mazzette filava tutto liscio come l'olio. Un
funzionario dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente di
Palermo e quattro imprenditori del settore dei rifiuti sono stati arrestati dalla
sezione reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile di
Palermo. Gli imprenditori sono un catanese, due agrigentini e un novarese con
interessi a Messina.
Gli agenti hanno monitorato i loro intrecci illeciti fin dal 2011,
scavando nel complicato iter amministrativo che accompagna la gestione
delle discariche e lo smaltimento dei rifiuti. La corruzione si sarebbe annidata
fra i tanti passaggi burocratici. Soprattutto quelli sulle valutazioni di impatto
ambientale. Che diventavano favorevoli dietro il pagamento di tangenti. Non
solo soldi ma anche regali vari. In barba soprattutto alle normative contro
l'inquinamento.
Il funzionario nei mesi scorsi è stato trasferito d'ufficio per evitare che
continuasse a gestire quello che gli investigatori definiscono "un
grosso giro di affari". Le misure cautelari sono state chieste e ottenute dal
pool della Procura che si occupa di pubblica amministrazione, coordinato
dall'aggiunto Leonardo Agueci.
I poliziotti parlano di "stratificazione normativa e complesso apparato
burocratico che hanno permesso al funzionario infedele do giostrare nella
gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli
imprenditori e preservandoli dall‟ordinaria attività di controllo e monitoraggio
della pubblica amministrazione sulla modalità di gestione delle discariche e
dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di bypassare
indenni tutti i controlli".
*Aggiornamento ore 11.22
Il funzionario dell'assessorato arrestato è Gianfranco Cannova. Questi, invece, i
nomi degli imprenditori finiti in manette: gli agrigentini Calogero e Nicolò
Sodano, il catanese Domenico Proto e il novarese Giuseppe Antonioli. Le
discariche coinvolte nell'inchiesta sono tre: Mazzarrà Sant'Andrea,
"Soambiente" di Agrigento e "Oikos" di Motta Sant'Anastasia.
PALERMO - E' Gianfranco Cannova, 56enne, il funzionario dell'assessorato
regionale al Territorio e ambiente arrestato nell'ambito dell'inchiesta che a
Palermo ha svelato un giro di mazzette legate allo smaltimento dei rifiuti e ai
controlli nelle discariche siciliane. Questi, invece, i nomi degli imprenditori finiti
13
in manette: i fratelli agrigentini Calogero e Nicolò Sodano, di 54 e 53 anni,
titolari della discarica "Soambiente" di Agrigento, il catanese Domenico Proto,
48 anni, titolare della discarica "Oikos" di Motta Sant'Anastasia (Ct) e il
novarese Giuseppe Antonioli, 53 anni, amministratore delegato della discarica
di Mazzarrà Sant'Andrea (Me).
http://livesicilia.it/2014/07/18/rifiuti-e-mazzette-in-assessorato-i-nomi-degli-
arrestati_517722/
a cura del Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/02/le-tangenti-non-sono-
allarme-sociale-il.html
TANGENTI E RIFIUTI, IL PROCESSO LA REGIONE GRANDE ASSENTE
Gennaio 2015 - 18:03 di Riccardo Lo Verso
La Regione Siciliana e il governatore Crocetta non sono costituti parte civile al
processo che vede imputati Gianfranco Cannova (nella foto), funzionario
dell'assessorato al Territorio e ambiente, e 4 imprenditori. Sono tutti accusati di
corruzione.
PALERMO - C'è un tempo per le conferenze STAMPA e gli annunci. E c'è un tempo in cui alle
parole possono seguire i fatti. Oggi la Regione e il suo governo hanno perso l'occasione per un
gesto concreto. Non si sono costituti parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che
vede imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e
quattro imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo
smaltimento dei rifiuti. Oltre al presunto dipendente infedele sotto accusa ci sono Giuseppe
Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, nel Messinese,
Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, proprietari della
Soambiente di Agrigento.
14
Oggi il processo ha preso il via. Si è costituito parte civile il Comune di Motta Sant'Anastasia.
Respinta, invece, la RICHIESTA del Comune di Misterbianco e di due associazione onlus:
“Centro per i diritti del CITTADINO ” e “Codici Sicilia”. La grande assente era la Regione che, in
soldoni, non potrà chiedere i danni qualora gli imputati venissero condannati al termine del
dibattimento.
Il funzionario palermitano, nel CORSO di un interrogatorio, ammise di avere intascato tangenti
per facilitare le pratiche degli imprenditori. Bastava pagare per evitare i controlli nelle discariche e
le possibili chiusure. Il prezzo della corruzione sarebbero stati migliaia di euro in contanti -
diecimila euro o forse più - televisori ultramoderni e soggiorni in alberghi di lusso. Fatti gravi tanto
che oggi il Tribunale ha respinto la RICHIESTA di Cannova che avrebbe voluto patteggiare
quattro anni di carcere.
Fatti gravi COME sottolineò lo stesso governatore Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza
stampa pochi giorni dopo il blitz: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando
l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". Ed ancora: "Da
quando c'è questa AMMINISTRAZIONE , però, non ci sono più coperchi. Forse, quando siamo
intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere più incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste
mi fanno pensare: altro che tangentopoli... . Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la
sanità...".
Sono TUTTI temi caldissimi, diventati materia dei dossier consegnati in questi mesi da Crocetta in
Procura per denunciare il malaffare che si annida nella pubblica AMMINISTRAZIONE regionale.
Un via vai negli uffici giudiziari, quello del governatore. Per raggiungere le stanze dei procuratori
Crocetta è transitato a pochi metri dala stessa aula dove oggi la Regione e il suo governo erano i
grandi assenti.
Assenza reiterata, per la verità. La REGIONE avrebbe potuto costituirsi parte civile già quattro
mesi in sede di udienza preliminare quando Cannova e gli altri furono rinviati a giudizio sulla base
della richiesta della Procura. Una richiesta che indicava la Regione siciliana come parte offesa del
processo. La stessa Regione, grande assente del processo.
magnafranco 19-01-2015 - 18:15:53
la REGIONE avrebbe dovuto dare mandato per costituirsi parte civile e chiedere i danni che sono
derivati dal comportamento infedele ed a delinquere del cannavo, ma evidentemente la magistratura
deve ancora scavare a fondo, perchè non si costituisce parte civile e il solo funzionario avrebbe
potuto ordire a tutto quanto accaduto. chi stà coprendo cannavo', sicuramente gli avranno promesso
indulgenza e quindi occorre fargli dire quello che sa' e come si svolgevano i fatti realmente.
RISPONDI
rabbit 19-01-2015 - 19:38:47
Concordo, certamente da solo il funzionario non poteva gestire i rilasci di queste delicate e
complesse autorizzazioni e il non costituirsi parte civile da parte della REGIONE è uno scandalo
nello scandalo. ECCO perché il cannova non ha mai fatto nomi ma si è limitato solamente a
riconoscere le proprie responsabilità, forse ha avuto fatta qualche promessa. Che buffoni!!!
Cico (l'originale) 19-01-2015 - 18:33:29
15
La Regione avrebbe dovuto costituirsi parte civile per un danno di qualche decina di migliaia di
euro nei confronti di un suo dipendente infedele? Ma se non lo ha mai fatto contro suoi ex deputati,
ex assessori ed ex presidenti per danni praticamente incalcolabili?
lux 19-01-2015 - 18:58:34
COME siete malpensanti su scurdaru !!!!!!
dani 19-01-2015 - 19:31:44
Solo una PAROLA ripetuta tre volte: vergogna vergogna vergogna
marco68 19-01-2015 - 20:48:00
Trovata la spiegazione: in tema di balli sud-americani Cannova non balla la samba di Pappagone,
ma solo il tango col casquè, quindi forse è per questo che Pappagone non si è costituito. A parte gli
scherzi, ma l'assessore-avvocato Caleca, che ha licenziato un funzionario che intascava tangenti,
che ci dice di QUESTA disparità di trattamento, ovvero di questa vergogna pappagoniana e della
giunta di cui è componente?
dipende 19-01-2015 - 20:49:29
Cari siciliani, dovete capire che costituirsi parte civile non fa odiens, quindi perche
perderci TEMPO . Ormai siamo all'isola dei famosi, quindi se non tira al presidente ed ai suoi
cuccioli (dirigenti generali ed assessori) non conta. Che schifo... ma ormai visto che fanno schifo
sempre neanche li tocca un aggettivo del genere.
Pippo BIANCO 19-01-2015 - 20:53:55
Hanno paura che racconti TUTTO il magna magna dei burattinai del governo crocetta...e se lo
provocano può far saltare il governo.
Argo 19-01-2015 - 21:59:21
Concordo appieno.
antimafia a gogo' 19-01-2015 - 23:22:38
Caro Lo Verso, indaga indaga che andrai lontano....... tanto da qualcun ALTRO che avrebbe
l'obbligo di indagare......
non ci possiamo aspettare nulla........
GIUSEPPE Maritati 20-01-2015 - 11:58:37
Si va facendo sempre più tormentato e incomprensibile il cammino del governo regionale che non
riesce a compiere un solo passo partendo dalle sue eccellenti risorse naturali e umane. Il presidente
Crocetta prima concede una proroga ai termini di SCADENZA degli ATO confermandoli fino a
giugno. Poi non si costituisce parte vivile nel processo dove è imputato di corruzione il funzionario
pubblico che distribuiva permessi a suo piacimento personale. Mi sembrano due decisioni, prese in
questo difficile momento, che lungi dal contrastare poteri e interessi criminali, li alimenta e li
ravviva.
scettico 20-01-2015 - 12:03:50
Il nostro caro Presidente non manca di stupirci, lui che si vanta di essere un paladino della legalità e
poi al MOMENTO di dimostrarlo si nasconde.
Vergogna anzichè ANDARE in procura vattene a casa per il bene di chi lo ha votato.
hiro 20-01-2015 - 16:07:00
Inquietante il comportamento del governo.
O
16
http://livesicilia.it/2015/01/19/rifiuti-tangenti-processo-regione-siciliana-palermo-rosario-crocetta_588019/
Mazzette e rifiuti alla Regione Territorio, funzionario a giudizio
08 Ottobre 2014
Gianfranco Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni
per lo smaltimento dei rifiuti. Il processo al via il 15 gennaio. Con lui a giudizio anche 4 imprenditori.
PALERMO - Il gup di Palermo ha rinviato a giudizio un funzionario dell'assessorato
regionale Territorio Ambiente, Gianfranco Cannova, e quattro imprenditori. Sono tutti
accusati di corruzione. Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di
autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Oltre a Cannova, andranno a giudizio, il 15 gennaio
davanti alla terza sezione del Tribunale, Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della discarica
di Mazzarrà Sant'Andrea (Me), Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicolò
Sodano, proprietari della discarica Soambiente di Agrigento.
Secondo l'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Alessandro Picchi, il funzionario
avrebbe agevolato gli imprenditori preservandoli dall'ordinaria attività di controllo e monitoraggio
imposte a chi gestisce le discariche e previste per lo smaltimento dei rifiuti e avrebbe consentito
loro di bypassare indenni tutti i controlli. Tutti i personaggi coinvolti vennero arrestati a luglio.
(ANSA).
"Mazzette dagli imprenditori" Chiesto il giudizio per Cannova
18 Settembre 2014
L'indagine sulle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Chiesto il processo, oltre che per il
funzionario della Regione, anche per Giuseppe Antonioli, Domenico Proto e i fratelli Calogero e Nicolò
Sodano.
PALERMO - La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di un funzionario
dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, Gianfranco Cannova, e di quattro
imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di
agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. L'indagine, iniziata nel 2011
e durata due anni, e' stata condotta dalla polizia di Palermo e Agrigento avendo coinvolta anche due
imprenditori agrigentini. Oltre a Cannova, il processo è stato chiesto per Giuseppe Antonioli,
amministratore delegato della discarica di Mazzarra' Sant'Andrea (Me), Domenico Proto, titolare
della discarica, i fratelli Calogero e Nicolo' Sodano, proprietari della discarica Soambiente di
Agrigento.
Anche muovendosi nel complicato groviglio delle procedure amministrative, il funzionario avrebbe
agevolato gli imprenditori preservandoli dall'ordinaria attività di controllo e monitoraggio imposte a
chi gestisce le discariche e previste per lo smaltimento dei rifiuti e avrebbe consentito loro di
bypassare indenni tutti i controlli. Tutti i personaggi coinvolti vennero arrestati a luglio. Secondo le
indagini i titolari di grossi impianti di smaltimento avrebbero pagato svariate migliaia di euro per
ottenere i favori di Cannova. Ma non solo. Al funzionario infedele sarebbero state messe a
disposizioni escort, viaggi e impianti televisivi da oltre 17 mila euro.
http://m.livesicilia.it/2014/09/18/mazzette-dagli-imprenditori-dei-rifiuti-chiesto-il-giudizio-per-cannova_540186/
Mazzette e discariche, aperta un'indagine interna all'assessorato
Ambiente: "Si cercano complicità"
Nelle carte dell'inchiesta i dubbi degli inquirenti sul sistema dei
controlli. Una commissione al dipartimento "Accertamenti affidati a
17
esterni". Nel mirino i contatti del funzionario regionale arrestato con
altri burocrati e politici. I rapporti con i big del settore rifiuti
di ANTONIO FRASCHILLA
Davvero un semplice funzionario poteva influenzare e a volte prendere decisioni
su discariche, rifiuti e autorizzazioni milionarie? Davvero Gianfranco Cannova,
arrestato perché secondo gli inquirenti avrebbe intascato mazzette dai titolari
delle principali discariche private siciliane, ha fatto tutto da solo? A queste
domande proverà a dare una risposta una commissione che sarà nominata dal
dirigente del dipartimento Territorio e ambiente Gaetano Gullo, che sulla vicenda
delle discariche dell'Oikos e della Tirreno ambiente vuole vederci chiaro. Specie
dopo che lui stesso lunedì scorso ha firmato un verbale che alle contestazioni
mosse dall'ex assessore Nicolò Marino e dal dirigente Rifiuti Marco Lupo
sull'Oikos risponde che tutto è a posto e la discarica può continuare a lavorare:
"Convocherò subito i dirigenti del mio dipartimento per capire perché hanno
dato parere favorevole e mi hanno fatto firmare questo atto su una discarica
nell'occhio del ciclone", dice. Il funzionario
del servizio autorizzazioni Via-vas deve rispondere al dirigente dell'Unità
operativa, al dirigente del servizio, al dirigente generale del dipartimento e, a
volte, anche all'assessore al ramo. Come faceva Cannova a garantire il risultato
agli imprenditori in piena solitudine? Insomma, sull'assessorato Territorio e
ambiente, ma anche sui dirigenti che hanno lavorato all'assessorato Energia,
ancora ci sono zone d'ombra sulle quali fare luce. Da qui la decisione del neo
dirigente generale Gullo di nominare una commissione d'inchiesta esterna:
"Voglio nominare professionisti che non hanno alcun rapporto con dipendenti
dell'amministrazione ", dice Gullo.
Una cosa è certa: dalle carte dell'indagine che ha portato all'arresto del
funzionario e di quattro imprenditori (tra i quali i re delle discariche siciliane, il
18
catanese Domenico Proto e Giuseppe Antonioli) emergono dubbi degli inquirenti
sul coinvolgimento di altri dirigenti, quanto meno superficiali in alcuni
atteggiamenti e decisioni. A esempio nelle carte dell'indagine si cita un pranzo
avvenuto tra Proto, Cannova e un altro alto dirigente del settore Rifiuti in un
noto ristorante di Palermo. Gli inquirenti sottolineano "l'atipicità" di questo
incontro in ambienti non istituzionali tra i funzionari pubblici e "un soggetto
privato" interessato in un procedimento amministrativo gestito da quegli stessi
funzionari. Ma c'è di più. Dalle intercettazioni emerge anche che il Cannova
avrebbe proposto a Proto di pagare anche questo alto dirigente del Rifiuti che, a
suo dire, era vicino al Partito democratico.
In un'altra intercettazione, invece, Cannova tranquillizzava gli imprenditori
sull'esito di una conferenza di servizio grazie ai "suoi canali e amicizie" all'interno
della macchina burocratica. Non solo, dalle carte
emerge poi come Cannova entrava in contrasto con alcuni dirigenti dei
dipartimenti Territorio e Rifiuti, questi magari erano mossi da altri motivi politici
perché parenti di deputati catanesi che sponsorizzavano altre iniziative a scapito
della Oikos.
E, ancora, Cannova dimostra di avere rapporti diretti anche con ispettori
dell'Arpa, che invitava a pranzo per discutere di iniziative su alcune discariche.
Ad altri dirigenti del dipartimento, invece, Cannova chiedeva "informazioni"
riservate: come ad esempio sulla situazione burocratica riguardante la società
Osmon, riconducibile all'imprenditore Antonioli, ottenendo "dettagliate
informazioni nonché l'apparente disponibilità dello stesso dirigente contattato ad
aiutare l'Antonioli e la sua società". Il dirigente in questione provava poi a
convincere della bontà dell'iniziativa presentata dalla Osmon l'allora responsabile
del dipartimento Energia Gianluca Galati.
Insomma, le complicità, più o meno volontarie, ci sono state, eccome. E proprio
su queste si baserà adesso l'indagine interna al dipartimento Ambiente: "Ci
saranno trasferimenti, qui dobbiamo cambiare proprio aria", assicura l'attuale
dirigente generale Gullo, che denuncia come il caso Cannova riguardi anche il
sindacato. "Avevamo trasferito il dipendente ben prima degli arresti di ieri,
proprio perché ci era sembrato che qualcosa non quadrava - dice Gullo - a
esempio vedevamo troppi politici venire in dipartimento a parlare direttamente
con lui. Ma la Uil ci ha fatto opposizione perché in quanto rappresentante
sindacale Cannova non poteva essere trasferito. Così è tornato nello stesso
ufficio della Via-Vas e delle autorizzazioni. Anche questo un paradosso sul quale
andrebbe fatta chiarezza". Intanto i grillini chiedono di revocare l'autorizzazione
alla discarica di Motta Sant'Anastasia dell'Oikos, nonostante proprio lunedì
scorso Gullo abbia firmato il verbale che invece sostiene che nel sito tutto è in
regola. Una bella matassa che sarà difficile da districare.
19
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/20/news/mazzette_e_discariche_a
perta_un_indagine_interna_all_assessorato_ambiente_si_cercano_complicit-
92003770/
CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E
AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI DA QUELLO ARRESTATO?
CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO
TERRITORIO E AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI
DA QUELLO ARRESTATO?
Fermo restando il quadro accusatorio nei confronti del funzionario
dell'assessorato territorio e ambiente, arch.Cannova, & relativi soci
attualmente individuati. quello che viene riportato dalla stampa e,
stranamente, anche dal virgolettato degli inquirenti non può non
apparire poco verisimile ed incongruo.
A quanto è dato conoscere :
Cannova è un funzionario e come tale, ovviamente, non era nei suoi
poteri rilasciare, come invece erroneamente riportato, alcuna
autorizzazione.
Cannova è stato, al più, il responsabile dei procedimenti
amministrativi a lui affidati dal dirigente dell'unità operativa o dal
dirigente del Servizio VIA-VAS, e tra l'altro è stato per anni fino a
poco tempo fa il segretario di conferenze dei servizi, spesso per il
rilascio delle AIA, ma la sua funzione non poteva andare oltre.
Cannova, in quanto funzionario, non poteva che svolgere le sue
funzioni o incardinato in una Unità Operativa retta da un dirigente o
alle dirette dipendenze funzionali del dirigente responsabile del
Servizio VIA-VAS deputato al rilascio anche delle AIA; ci risulta
che era il segretario delle conferenze dei servizi indette dal Servizio
VIA-VAS e colui che andava a seconda dei casi a rendere i pareri nelle
conferenze dei servizi per il rilascio di autorizzazioni di competenza di
altri dipartimenti, pareri tuttavia predisposti non da lui ma dai
responsabili gerarchici a lui superiori.
20
Quindi, Cannova poteva sì fornire "consigli" o qualcos'altro agli
imprenditori "amici", ma poteva "condizionare" il rilascio delle
autorizazioni solo ed esclusivamente se chi stava gerarchicamente
sopra di lui
- in prima battuta il dirigente dell'Unità Operativa doveva
condividere il procedimento e trasmetterlo al responsabile del servizio,
- in seconda il responsabile del servizio se condivideva la
proposta dell'U.O. rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua
competenza,
- in terza il dirigente generale del dipartimento se condivideva
la proposta del servizio rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua
competenza
- ed in quarta se l'assessore condivideva la proposta del
dipartimento, vagliata dal suo gabinetto, rilasciava l'autorizzazione
nel caso di sua competenza,
non si accorgeva di nessuna eventuale irregolarità o faceva parte della
rete del "condizionamento".
Quindi, ai vari livelli,
o Cannova, dal basso superava tutte le varie maglie e faceva
fessi dirigenti di unità operativa e responsabile del servizio, dirigente
generale, segreteria tecnica dell'assessore e l'assessore,
o nessuno controllava gli atti e le autorizzazioni erano firmate senza
neppure leggere i decreti che si firmavano
o...Cannova era soltanto il primo anello della catena.
Ecco perchè la versione così come riportata dalla stampa fa acqua da
tutte le parti, le autorizzazioni rilasciate da Cannova sono inesistenti e
se Cannova condizionava, chi erano i condizionati lungo i vari
passaggi amministrativi che portavano al rilascio delle autorizzazioni o
alla fornitura dei pareri del servizio VIA-VAS nelle conferenze dei
servizi presso altri dipartimenti?
Può darsi, anzi speriamo, che lo dirà Cannova meditando nelle patrie
galere.
Un'ultima perla.
21
Ricordiamo tutti quando "scoppia" al dipartimento ambiente la bomba
Crocetta-Lo Bello delle 3500 pratiche inevase al servizio VIA-VAS.
Stante il numero esorbitante è logico pensare che si siano accumulate
quantomeno nel corso degli ultimi anni.
Chi sono stati i dirigenti responsabili di questo Servizio negli ultimi
anni, i dirigenti generali del dipartimento ambiente, i dirigenti
responsabili del controllo di gestione ed i dirigenti responsabili della
valutazione delle attività dirigenziali?
I nomi sono tutti arcinoti e si trovano nel sito dell'ARTA, ma ci
limitiamo solo a rilevare, perchè sono dati pubblicati sempre nel sito
dell'ARTA, che i responsabili del Servizio di quel periodo, hanno avuto
attestato di avere raggiunto negli stessi anni dell'accumulo tutti gli
obiettivi previsti (???) ed hanno di conseguenza intascato le relative
indennità (circa 9300 euro/anno per gli obiettivi e oltre 23340
euro/anno in quanto a indennità d'incarico).
Quindi, per attestazione della stessa amministrazione, il
Servizio VIA-VAS ha funzionato al meglio, nonostante che, a
detta della stessa amministrazione, avesse accumulato 3500
pratiche inevase.
Qualcuno dei dirigenti del Servizio VIA-VAS ha ricevuto
dall'amministrazione denunciante, in primis Crocetta, Lo Bello e
Arnone (dirigente generale) qualche contestazione, qualche
provvedimento di responsabilità dirigenziale? Manco a parlarne.
Anzi, come "botto" della bomba, i dirigenti responsabili del Servizio
VIA-VAS non solo non sono stati chiamati a rispondere delle
responsabilità dell'enorme accumulo, ma anzi, uno dei dirigenti è stato
trasferito ad altro dipartimento sempre come capo servizio, l'altro è
stato addirittura promosso da Crocetta a dirigente generale,
prima nello stesso dipartimento ambiente e dopo in un altro (il
dipartimento regionale tecnico).
E' notizia di qualche giorno che quest'ultimo si è appena messo in
pensione con almeno 7000 euro al mese ed una buonauscita che
assommerebbe di diverse centinaia di migliaia di euro.
Come si dice in siciliano, chi ddici?
22
Vabbè, tanto c'è...Cannova !!!
Comitato Cittadino isola Pulita
di Isola delle Femmine sede dello Stabilimento Italcementi
a cui è stato concessa Autorizzazione Integrata Ambientale decreto
693 18 luglio 2008 a firma dell'ing. Vincenzo Sansone,
responsabile del Servizio VIA-VAS, con segretario della relativa
conferenza dei servizi arch. Gianfranco Cannova.
LA BELLA VITA DEL FUNZIONARIO REGIONALE CANNOVA FATTA DI
"MONEZZA"
MARKEZ
Gianfranco Cannova, funzionario regionale
all‟assessoratoTerritorio Ambiente, faceva da consulente agli
imprenditori dello smaltimento dei rifiuti. Dava le dritte su
quanto avvenivano le ispezioni a “sorpresa”, consigliava gli
adeguamenti della tariffa di smaltimento dei rifiuti dando
anche le motivazioni delle richieste....e vacanze, viaggi, bella
vita.
“…Mimmo…Mimmo…una cosa una cosa sola. – diceva Cannova a
Domenico Proto titolare della discarica di Motta Sant‟Anastasia – La
tariffa di 5 anni fa. ma tu lo sai il gasolio a quanto era 5 anni fà?”. Per
questi servigi veniva ripagato e bene. Sono stati almeno 20 i soggiorni
per il funzionario e tutta la sua famiglia al prestigioso Baja Verde di
Acicastello. Viaggi anche a Rimini tutto pagato dall‟azienda di Proto.
Sempre Cannova nel corso di un‟intercettazione spiegava al figlio il
suo rapporto di “collaborazione” con Domenico Proto, titolare del
mega impianto nel catanese. “Quello che io guadagno in un anno, lui
lo guadagna in un mese”.
E il figlio gli chiede perché non gli dà un po‟ soldi. “Se io
lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente. Se
tu li meriti perché sei bravo e lavori, te li danno”. Il figlio a
questo punto chiede se il padre collabora con Domenico Proto.
23
“Certo! Non lo vedi che abbiamo lav… abbiamo parlato di
lavoro?” E quanto ti dà chiede il figlio. “Dipende quello che
faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000
mi da 5.000″.
Un dialogo (alla cui lettura si rinvia) i cui termini e i cui contenuti
davvero non meritano altri commenti dal momento che il Cannova si
esprimeva come se fosse stato lui l‟imprenditore interessato alla
pratica amministrava e non il funzionario pubblico dell‟ufficio
regionale.
C‟erano alcuni problemi nella gestione della discarica di Motta
Sant‟Anastasia e Gianfranco Cannova organizzò un pranzo al
ristorante “Papoff” di via Isidoro La Lumia. Al tavolo si sedettero il 6
marzo 2012 Domenico Proto, Gianfranco Cannova, Domenico Michelon
e Roberto Li Causi, questi ultimi funzionari del Dipartimento Acque
Rifiuti.
Un consesso “atipico” sottolineano gli investigatori in ambienti
non istituzionali tra i funzionari pubblici e un soggetto privato
interessato in un procedimento amministrativo gestito da
quegli stessi funzionari. Michelon svolgeva il ruolo di sub-
commissario delegato all‟emergenza rifiuti ed il Dipartimento
Acque e Rifiuti era soggetto istituzionale coinvolto nelle
Conferenze dei Servizi.
“Prima dell‟incontro Cannova, – spiera prima dell‟arrivo del Proto,
aveva incontrato brevemente nella sua autovettura Michelon e Li
Causi “preparandoli”, per così dire, sulle tematiche di interesse di
“Mimmo” (cioè di Domenico Proto) in specie mostrandosi contrariato
per la procedura di annullamento in autotutela del precedente
decreto di autorizzazione a favore della società Oikos, che
l‟ingegnere Natale Zuccarello, avrebbe messo alla firma del
Dirigente Arnone Giovanni, all‟insaputa del Cannova stesso”
http://www.qtsicilia.it/2013-08-25-07-23-18/39-la-regione-siciliana/1603-la-bella-vita-
del-funzionario-regionale-cannova-fatta-di-qmonezzaq.html
Rifiuti e corruzione, arrestato Mimmo Proto
In manette 4 imprenditori e un funzionario
Di Carmen Valisano | 18 luglio 2014
24
L’operazione, denominata Terra mia, ha portato all’individuazione di un complesso sistema
di procedure ambientali non seguite e controlli evitati grazie al presunto pagamento di
tangenti. Coinvolti quattro titolari di discariche, tra i quali il proprietario dell’impianto di
contrada Tiritì, a Motta Sant’Anastasia. Il dipendente regionale «rilasciava le autorizzazioni
Aia e gestiva l’ufficio come suo feudo. Con gli imprenditori amici era prodigo di consigli
anche per fregare l’amministrazione pubblica».
Un funzionario della Regione e quattro imprenditori legati alla gestione
dei rifiuti sono stati arrestati stamattina dagli uomini della squadra mobile
di Palermo. Tra loro spicca il nome di Domenico Proto, titolare della Oikos
spa, la ditta proprietaria del mega-impianto di contrada Tiritì-Valanghe
d‟inverno. Secondo le accuse, Gianfranco Cannova (dipendente
dell‟assessorato regionale Territorio e ambiente) avrebbe avuto un ruolo nella
gestione delle procedure più importanti, quelle legate al rilascio delle
autorizzazioni all‟attività delle discariche. In cambio di regali e viaggi,
avrebbe agevolato gli iter d evitato agli impiantiamici controlli e monitoraggi ai
quali avrebbero dovuto invece sottostare. Un quadro di corruzione definito
dagli inquirenti molto grave nel quale sono coinvolti, oltre a Proto,
gli imprenditori Giuseppe Antonioli (amministratore della discarica di
Mazzarrà Sant‟Andrea, in provincia di Messina) e i fratelli Calogero (ex
senatore della Casa delle libertà) e Nicolò Sodano, responsabili della
Soambiente di Agrigento.
L‟operazione, denominata Terra mia, ha avuto inizio nel 2011 ed è durata
oltre due anni. I titolati delle indagini hanno messo in rilievo come «questo
settore amministrativo è caratterizzato da unastratificazione normativa e da
un complesso e macchinoso apparato burocratico». Elementi che hanno
facilitato l‟azione contestata al presunto funzionario infedele. «La corruzione
e i corrotti sono un rifiuto speciale e pericolosi - dichiara il procuratore
aggiungo di Palermo Dino Petralia - L‟imprenditore del Catanese (Domenico
Proto, ndr) aveva bisogno di ampliare la discarica a tre milioni di metri cubi.
Aveva bisogno dell‟Autorizzazione integrata ambientale.Sembra che l‟azione
per ottenerla in modo illegale sia la regola». A lui fa eco il
collega Leonardo Agueci: «Il funzionario regionale rilasciava le autorizzazioni
Aia e gestiva l‟ufficio come suo feudo. Con gli imprenditori amici era
prodigo di consigli anche per fregare l‟amministrazione pubblica». Nessuna
25
remora di controlli. «Poteva svolgere una attività illecita con la massima
disinvoltura».
Sia il sito di contrada Tiritì-Valanghe d‟inverno che l‟impianto
messinese di Mazzarrà Sant‟Andrea sono sotto inchiesta da parte della
dirigenza regionale all‟Ambiente per presunte violazioni compiute nella
gestione dei rispettivi impianti. Un‟inchiesta avviata qualche mese fa dall‟ex
assessore regionale Nicolò Marino. Soambiente gestisce i siti agrigentini
di Siculiana e contrada Monserrato e a Noto (in provincia di Siracusa)
quello di contrada Stallaini.
A poche ore dall‟arresto di Proto, intanto, Confindustria Catania ha
sospeso la ditta Oikos, interrompendo il suo rapporto con
l‟associazione. «Il provvedimento è stato adottato d‟urgenza, in
ottemperanza del codice etico di Confindustria, spiegano.
http://ctzen.it/2014/07/18/rifiuti-e-corruzione-arrestato-mimmo-
proto-in-manette-4-imprenditori-e-un-funzionario/
Mafia, rifiuti e mazzette: i fratelli Sodano traditi dalle intercettazioni
„
Mafia, rifiuti e mazzette: i fratelli
Sodano traditi dalle intercettazioni
Gli inquirenti hanno disegnato il quadro accusatorio grazie alle
discussioni, tra le altre, dei fratelli Sodano, inizialmente sottoposti
ad intercettazione per confermare un sospetto rapporto con la
criminalità organizzata. LE INTERCETTAZIONI
“
26
(da sinistra) Calogero e Nicolò Sodano
Mafia, rifiuti e mazzette: i fratelli Sodano traditi dalle intercettazioni
„
LE intercettazioni telefoniche nei confronti dei fratelli Nicolò e
Calogero Sodano, arrestati stanotte nell'ambito dell'indagine sulle
mazzette alla Regione Sicilia, partirono inizialmente per acquisire
elementi di prova che confermassero presunti rapporti tra i
Sodano con ambienti della criminalità organizzata. Ma durante
l'ascolto dei loro telefoni e delle microspie piazzate tra auto e
uffici, i poliziotti hanno sentito tutt'altro.
Sin dalle fasi iniziali dell'indagine, infatti, venivano intercettati assidui
contatti telefonici con il funzionario regionale
Gianfranco Cannova, in qualità di responsabile del procedimento
funzionale al rilascio del provvedimento di autorizzazione. Così
gli inquirenti avrebbero appurato come lo stesso Cannova si
sarebbe ripetutamente attivato ogniqualvolta gli imprenditori
Sodano ne caldeggiavano un intervento. Ma non solo: talvolta è
stato proprio lui stesso a sollecitare i due fratelli agrigentini,
nel corso delle diverse fasi dei procedimenti amministrativi,
ad assumere più iniziative; sollecitazioni che si sarebbero
concretizzate in incontri anche a stretto giro, per i quali Cannova
avrebbe più volte dato la disponibilità di raggiungere i due
imprenditori ad Agrigento.
„
Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori è finito, in
particolare, un incontro avvenuto il 2 maggio del 2011, quando i
Sodano incontrarono Cannova nei suoi uffici a Palermo. Poco prima
che i fratelli giungessero nel capoluogo di regione, però, i poliziotti
intercettarono una telefonata in cui Calogero Sodano chiede ad
un proprio collaboratore di quantificare la disponibilità di soldi
contanti in azienda; una richiesta alla quale il dipendente ha riferito
27
l'ammontare di 3mila e 585 euro che Calogero Sodano - pur
lamentato la scarsità della liquidità - avrebbe chiesto di avere il
prima possibile, in quanto doveva recarsi urgentemente a
Palermo. Una richiesta che per gli inquirenti trova spiegazione nella
consolidata pratica di portare, di volta in volta, delle "mazzette" al
funzionario regionale.
Ma per gli investigatori la dimostrazione forse più eloquente del
rapporto delittuoso viene fornita una discussione tra i due fratelli
Sodano, intercettata nel settembre del 2011 grazie ad una
microspia piazzata sulla loro auto, nella quale Nicolò e
Calogero commentano tra loro il "costo esagerato" del
funzionario regionale, ricordando il fatto che lo stesso aveva già
ricevuto circa cinquantamila euro.
C = a CANNOVA lo faccio chiamare tramite l'avvocato ora...
G = si!
C = …inc…
G = perchè non ha ancora convocato la conferenza dei servizi
C = Ah?
G = gli devi dire, avvocato, ...inc..., avvocato...e noi non lo
chiamiamo più ! Cioè, deve capire che siamo offesi noi con lui...
C = perciò, se noi gli facciamo capire che siamo offesi con lui, a
questo il culo sai come gli diventa ? Dice non credo che mi
denunciano... non credo che... minchia!
G = qualche trenta.. qualche trentamila euro (30.000) gli abbiamo
dato...
C = ma che fa! ma che dici!
G = qualche cinquantamila euro (50.000) gli abbiamo dato.. Lì
(diminutivo di Calogero)
C = ma che minchia dici ! E poi quando all'ultimo ci ha chiesto tutti
quei soldi... hai visto che ci ha detto "accontentatevi con questa
discarica"
G = si! bello chiaro...
C = bello chiaro... “per ora questo... prendetevi questo per ora...”
G = eh,infatti...
C = da lui dipende... tutte cose lui manovra...
G = si, tutte cose lui...
C = però ha di sopra la politica, capito?
G = la mafia politica...
C = no ! Lui è... lui è...
G = per dargli un incarico di questo... Li (diminutivo di Calogero)
28
C = lui è...
G = inc. per dargli un incarico di questo... inc. deve fare quello che
dicono gli altri...
C = se c'è la politica ...inc... vanno secondo legge, secondo... qua la
legge...inc.
G = ...inc... non solo i grana (soldi, n.d.r.), ma è diventato anche di
prestigio, pure.
http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/intercettazioni-fratelli-sodano-
villaseta-agrigento.html
“
Tutto parte dall'esposto di Gullo
"Sospensione per Cannova"
Venerdì 18 Luglio 2014 - 11:46 di Claudio Reale
La vicenda che ha portato agli arresti di stamattina è quella finita al
centro dello scontro fra Nicolò Marino e Mariella Lo Bello. Il dirigente
del Territorio: "Da lunedì il funzionario non sarà più in servizio"
Gaetano Gullo
PALERMO – Mentre è in corso la conferenza stampa sugli
arresti, Gaetano Gullo aspetta notizie. “Ma chi è, Cannova?”. Sì, è
Gianfranco Cannova il funzionario arrestato stamattina dalla polizia
29
nell'ambito dell'inchiesta su rifiuti e mazzette. Non indica un nome a
caso, Gullo: era stato proprio il dirigente dell'assessorato al Territorio
a segnalare alla Procura una strana vicenda che aveva appreso alla
fine del 2013, una storia di presunte mazzette legate alle
autorizzazioni per le discariche. Adesso, per Cannova scatta la
sospensione, un provvedimento immediato: “Da lunedì – spiega Gullo
– il funzionario arrestato non sarà in servizio per tutta la durata delle
esigenze cautelari”.
La vicenda che ha portato al blitz di stamattina era esplosa a
marzo. E si era trasformata in uno scontro politico fra l'allora
assessore all'Energia Nicolò Marino e la titolare del Territorio Mariella
Lo Bello: oggetto del contendere, l'autorizzazione per una discarica
pubblica bloccata da una lettera che lo stesso Gullo aveva firmato
“senza leggerla fino in fondo”, come spiegò il dirigente a LiveSicilia.
“Quella lettera – dice Gullo – era stata materialmente predisposta da
Cannova”. È così che si accesero i riflettori sul funzionario: Cannova fu
trasferito al servizio Parchi, e intanto Gullo e Lo Bello raccontarono ai
magistrati la storia appresa pochi giorni dopo la lettera. Il funzionario
arrestato oggi ha gestito le autorizzazioni ambientali per la discarica di
Mazzarrà Sant'Andrea e - secondo la tesi, tutta da dimostrare,
raccontata da Gullo ai magistrati - poi avrebbe acquistato un'auto in
Lombardia da un'azienda riconducibile a un altro degli indagati.
Sospensione immediata, dunque. Ma non solo. “In questi casi –
prosegue Gullo – si avvia un procedimento disciplinare che potrebbe
portare al licenziamento. Quando ci sono profili di carattere penale la
conclusione del procedimento è però successiva all'eventuale
condanna. Insomma: prima si deve concludere l'eventuale processo e
poi la commissione di disciplina prenderà una decisione”.
http://livesicilia.it/2014/07/18/tutto-parte-da-un-esposto-di-gullo-ora-sospensione-per-
cannova_517755/
Tutto parte dall'esposto di Gullo 'Sospensione per Cannova' - Live Sicilia
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ASSESSORATO TERRITORIO AMBIENTE SICILIA ARRESTI... di isolapulita
Vacanze extralusso e soldi in contanti
Sms e intercettazioni svelano le mazzette
Venerdì 18 Luglio 2014 - 16:03 di Riccardo Lo Verso
Secondo gli inquirenti, tra il funzionario regionale Gianfranco Cannova e
I'imprenditore catanese Domenico Proto c'era un “consolidato, stratificato e
articolato rapporto criminoso". Le intercettazioni che inchioderebbero gli
indagati.Una foto degli arresti del blitz tratta dal video.
PALERMO - Soggiorni in hotel di lusso - più di venti vacanze - e
mazzette in contanti. C'è tutto questo alla base di quello che i
magistrati definiscono “il consolidato, stratificato ed articolato
rapporto criminoso instaurato dal funzionario pubblico Gianfranco
Cannova con l'imprenditore catanese Domenico Proto, detto Mimmo”.
Proto è presidente della Oikos, la società che gestiva lo
smaltimento di rifiuti nella discarica di contrada Tiritì, a Motta
Sant'Anastasia. Cannova aveva presentato all'assessorato regionale
al Territorio e ambiente la richiesta per ampliare la discarica nella
vicina contrada Valanghe d'Inverno. La Oikos è un colosso del settore.
Nel 2011 ha fatturato 30 milioni di euro, saliti a 45 nel 2012. Il
31
previsto ampliamento aveva scatenato la reazione di alcuni comitati
“No discarica”, preoccupati per la salute pubblica.
Un affare milionario che Proto non poteva rischiare di mandare
all'aria e si sarebbe “servito” della collaborazione di
Cannova. E così quando, il 12 settembre 2011, Proto gli chiedeva
informazioni (“Sai se domani è stato organizzato una visita in
discarica da Palermo”), il funzionario lo metteva in guardia: “...
domani l'ing Michelon (Domenico Michelon dell'Arpa ndr) domani alle
ore 09:00 vengono a fare un controllo con ing Polizzi (Alberto Polizzi,
dipendente del Dipartimento ndr) e un consulente dell'Assessore per
le problematiche del comitato no discarica”. Cannova non sembrava
preoccupato, ostentava sicurezza: “Per quanto riguarda domani,
domani c'è questa riunione e tra l'altro Michelon e Pulizzi... che non
gliene fotte niente di questa cosa. la stanno facendo soltanto perché
gli lo ha ordinato l'assessore... non sono interlocutori che vengono per
fare casino o per fare danno anche perché io gli l'ho detto a Michelon
acquisisci i verbali dell'Arpa... prendendoti i verbali dell'Arpa non hai
bisogno di fare niente... perché sta facendo queste cose. Perché
l'assessore praticamente ha letto i giornali e sulla scorta dei giornali
che hanno scritto che non sono state risposte... non sono state date
risposte all'interrogazione di Burtone”.
Onde evitare di farsi trovare impreparati, però, Cannova decide
di acquisire lo stesso delle informazioni. Tre giorni dopo
contattava dopo Federico Vagliasindi (allora consulente dell'assessore
regionale all'Energia Giosuè Marino) che era stato designato per
partecipare all'ispezione: “Le ripeto la questione non è urgentissima…
volevo concordarla con lei per studiare una linea comune tutto qua…
per vedere se lei concordava con il mio pensiero”.
In ballo c'era un affare enorme, visto che la Oikos si era
portata avanti con i lavori,spendendo 28 dei 31 milioni di euro
necessari per l'ampliamento della discarica. E così il 10 ottobre
Cannova passava a Proto una nuova notizia riservata: “Il fascicolo è in
mano a Mimmo e stasera mi dice se va bene”. Alle 20 e 36 dello
stesso giorno scriveva. “I documenti vanno bene. Domani mi faccio
spedire da veronica la firma digitale e presento il tutto”. Veronica era
una collaboratrice di Proto. Cannova, dunque, scrivono i pm, “ si è
interessato di seguire, passo passo, tale pratica amministrativa
addirittura concordando con il Proto le fasi successive”.
Più che un funzionario pubblico, dunque sarebbe stato al soldo
32
di Proto. In cambio di cosa?Innanzitutto di viaggi e soggiorni. Tutti
extra lusso. Nel novembre 2011 l'imprenditore catanese ha pagato al
dipendente la trasferta a Rimini in occasione della fiera Ecomondo sul
riciclo di rifiuti. “Ti ho messo partenza da Catania, vedi... perché se no
dovevi... - diceva proto a Cannova -. Fai una cosa, parla con
Veronica.... dagli l'input qual è la disponibilità e ti faccio cambiare
tutte cose”. E Cannova ricambiava con informazioni preziose: “Senti,
vedi che è arrivato l'altro documento che praticamente parla di nuovo
di e... annullamento del decreto AIA nei confronti di Oikos... ora faccio
i fax e glieli faccio arrivare a Veronica, quindi questa cosa continua, è
quella del direttore, pensavo fosse finita e invece continua"
Proto temeva il ritiro dell'autorizzazione: Da parte di chi arriva
questo documento?”. Risposta: “ Da parte del direttore, che,
praticamente, gli ha scritto l'ufficio di gabinetto dell'assessore, perché
ha avuto la richiesta da parte della Prefettura. Ufficio di presidenza,
segreteria tecnica, da parte del presidente... della... della Regione...
Scrive Arnone perché vuole risposta la Monterosso, Patrizia
Monterosso, ch'è il capo di gabinetto di Lombardo... te lo faccio
arrivare tramite fax.. ehm... stasera vattelo a prendere in ufficio”.
Cannova è partito per Rimini, portandosi dietro il “documento in
originale” e ha alloggiato al Grand Hotel. Cinque stelle lusso. Il conto -
717 euro - è stato pagato con carta di credito di Proto. E non è l'unico
soggiorno.
Dal 3 al 7 gennaio 2012 Cannova, con tutti i suoi familiari, ha
dormito all'Hotel Baja Verde di Acicastello. Sempre a spese della
Oikos. È stato lo spunto investigativo per andare a ritroso nel tempo e
scoprire che tra il 2008 ed il 2012 i Cannova hanno soggiornato venti
volte nello stesso albergo. Le fatture erano tutte intestate, tranne
una, alla Oikos per un totale di 31.152. D'altra parte, secondo i
poliziotti della Sezione reati contro la pubblica amministrazione della
Suadra mobile di Palermo, i servigi di Cannova sarebbero stati decisivi
per gli affari dell'imprenditore.Era, ad esempio, lo stesso Cannova a
suggerire al Proto di chiedere l‟aumento della tariffa per il
conferimento dei rifiuti in discarica: “Quindi, se tu vuoi, la revisione
della tariffa, non della TIA (Tariffa Igiene Ambientale ndr), della tariffa
la puoi chiedere a me direttamente... Mimmo... Mimmo... una cosa
una cosa sola. La tariffa di 5 anni fa, ma tu lo sai il gasolio a quanto
era 5 anni fà?... ti do un'altra chiave di lettura, un'altra soluzione.
E...io sto mettendo avanti l'aggiornamento... ora a febbraio
programmo la prima conferenza... in occasione dell'approvazione
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dell'AIA dell'aggiornamento... e tutto questo incide, incide tantissimo.
Ecco perché non si può tenere quella tariffa. Infatti la questione va
rivista, però la camuffiamo, come AIA. Capisci?”.
Viaggi, ma anche soldi in contanti. Come emergeva da una
conversazione fra Cannova e il figlio che, sostengono gli aggiunti
Agueci e Petralia e il sostituto Picchi, si commenta da sola: “Se io
lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente”; “Se tu li
meriti perché sei bravo e lavori, te li danno”; “Ma tu con Mimmo ci
collabori?”, “Certo”; “E quindi te li da i soldi?”; “Certo”; “Quanti soldi ti
ha dato?”, “Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da
10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000”.
“Bustarelle”, viaggi e sesso
Arrestato funzionario regionale
34
In cambio di denaro, viaggi, regali costosi un funzionario regionale
dell‟Assessorato Ambiente della Regione siciliana, Gianfranco
Cannova, avrebbe rilasciato autorizzazioni richieste per lo
smaltimento dei rifiuti nell‟Isola. Ma il dipendente „infedele‟ è stato
scoperto e arrestato. Con il funzionario regionale sono finiti in carcere
quattro imprenditori, tre siciliani e uno del Nord. Si tratta di Domenico
Proto 48 anni di Catania, Giuseppe Antonioli, novarese di 53 anni e
gli agrigentini Calogero e Niccolò Sodano rispettivamente di 54 e 53
anni.
L‟operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato che all‟alba
di oggi ha dato esecuzione ad un‟ordinanza cautelare nei confronti dei
cinque arrestati, accusati, a vario titolo di corruzione nell‟ambito dei
procedimenti amministrativi volti al rilascio/rinnovo delle
autorizzazioni richieste per lo smaltimento dei rifiuti.
Il provvedimento è stato emesso dal locale ufficio gip, su
richiesta della Procura della Repubblica di Palermo. L‟indagine,
iniziata nel 2011 e protrattasi per due anni, è stata condotta dagli
agenti di polizia di Palermo, con l‟ausilio dei colleghi di Agrigento, in
considerazione del coinvolgimento nell‟indagine di due imprenditori
nativi e operanti nell‟Agrigentino e di altra attività investigativa,
insistente in quel territorio, dalla quale si è tratto spunto.
Nel corso delle indagini, la Polizia di Stato ha acclamato che
questo settore amministrativo è caratterizzato da una “stratificazione
normativa e da un complesso e macchinoso apparato burocratico. Tali
peculiarità hanno permesso al funzionario infedele, nelle diverse fasi
della procedura amministrativa, di „giostrare‟ nella gestione delle
procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli
imprenditori e preservandoli dall‟ordinaria attività di controllo e
monitoraggio della PA circa le modalità di gestione delle discariche e
dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di
bypassare indenni tutti i controlli”.
Il quadro di corruttela venuto alla luce è, per gli inquirenti “senza
ombra di dubbio caratterizzato da estremi di rilevante gravità, in
quanto strettamente connessi alla salute pubblica e alla
preservazione del territorio da gravi danni ambientali”.
Le indagini hanno fatto emergere l‟illecita attività del
funzionario regionale “che forniva i propri servizi „a pagamento‟
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anteponendo agli interessi pubblici mere logiche di guadagno e
arricchimento personale”. Era lui il destinatario di sistematiche regalie
ed ingenti somme di denaro da parte degli imprenditori che
necessitavano della connessione di indispensabili autorizzazioni
amministrative rilasciate dall‟uffcio a cui era preposto Cannova.
Secondo gli inquirenti il funzionario finito in carcere sarebbe
stato “a disposizione” degli imprenditori rilasciando o rinnovando i
provvedimenti autorizzativi, o comunque “garantiva una corsia
prefenziale al procedimento, nell‟attività di consulenza tecnica degli
aspetti amministrativi”. In sostanza il funzionario avrebbe rilasciato
delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti in cambio di
„mazzette‟. Alcune delle tangenti sono state carpite in diretta dagli
investigatori. Ricostruiti invariati benefit e regalie di cui beneficiava:
dai soggiorni gratis in prestigiose strutture alberghiere per sè e la
sua famiglia e il pagamento e l‟uso di una autovettura a nolo, ma
anche prestazioni sessuali a pagamento.
“Cannova faceva della corruzione un lavoro, una regola di
vita”, ha spiegato Silvia Como, dirigente della sezione per i reati
contro la pubblica amministrazione alla Squadra mobile di Palermo.
“C‟è una intercettazione – spiega Como – in cui Cannova si trova in
auto e spiega al figlio: „se io lavoro mi danno i soldi‟, riferendosi
agli imprenditori, insomma un padre dà un‟educazione al figlio
alquanto inquietante, sul suo modo di affrontare una funzione
pubblica”. Tra le tangenti intascate ci sono anche soggiorni in
alberghi lussuosi, nel Catanese “per un valore di 30 mila euro
almeno”, dice Como. Oltre a un impianto tv e stereo ad altissimo
livello.
“Le norme oscure e complicate sono il sogno di ogni corrotto,
ha detto il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo,
commentando gli arresti di oggi – non basta l‟azione repressiva per
combattere la corruzione. È più importante semplificare le norme ed
eliminare le facoltà discrezionali, ma anche tempi e scadenze certi”.
http://www.siciliainformazioni.com/106497/viaggi-regali-smaltimento-rifiuti-terremoto-
allassessorato-ambiente
36
Smaltimento rifiuti in Sicilia, arrestato funzionario
della Regione e 4 imprenditori per corruzione
PALERMO. Un funzionario pubblico e quattro imprenditori, accusati a
vario titolo di corruzione nell'ambito dei procedimenti amministrativi
volti al rilascio e rinnovo delle autorizzazioni per lo smaltimento dei
rifiuti, sono stati arrestati questa mattina nel corso dell'operazione
Terra Mia condotta dalla Polizia di Stato. Il provvedimento è stato
emesso dal Gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo.
L'indagine, iniziata nel 2011 e protrattasi per due anni, è stata
condotta dagli agenti di polizia di Palermo, con l'ausilio dei colleghi di
Agrigento, in considerazione del coinvolgimento nell'indagine di due
imprenditori agrigentini. Nel corso delle indagini, la Polizia di Stato ha
constatato che "questo settore amministrativo è caratterizzato da una
stratificazione normativa e da un complesso e macchinoso apparato
burocratico". Un complesso di norme che ha consentito al funzionario
infedele - dicono gli investigatori - nelle diverse fasi della procedura
amministrativa, di "giostrare" nella gestione delle procedure connesse
al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli imprenditori e
preservandoli dall'ordinaria attività di controllo e monitoraggio della
pubblica amministrazione circa le modalità di gestione delle discariche
e dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di
bypassare indenni tutti i controlli. Il quadro di corruzione emerso è
molto grave, secondo gli investigatori, in quanto ha messo a
repentaglio la salute pubblica e alla preservazione del territorio da
gravi danni ambientali. I dettagli dell'operazione saranno resi noti
durante una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sala stampa
della Procura a Palermo.
37
Gli arrestati sono Giuseppe Antonioli 53 anni, amministratore delegato
della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea (Me), Gianfranco Cannova, 56
anni, funzionario regionale dell'assessorato territorio e ambiente,
Domenico Proto, 48 anni, titolare discarica di Motta Sant'Anastasia
(Ct), i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, 54 anni e 53 anni, titolari
della discarica Soambiente ad Agrigento.
http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/3609
79/
NEL MARZO DELL'ANNO IN CORSO............
Carmelo Catania
Mazzette ad un funzionario regionale: ecco come
avrebbe ottenuto l’Aia l’ecomostro, mentre al
processo Vivaio regge l’impianto accusatorio. La
discarica era “cosa” loro
L‟assessorato siciliano all‟Ambiente – dopo un‟indagine interna avviata
a seguito della segnalazione di “strani” ritardi nell‟iter autorizzativo
della nuova (sic) discarica di Gela – ha scoperchiato un giro di
mazzette che coinvolgerebbe funzionari del dipartimento, con
conseguente denuncia alla procura, firmata dall‟assessore Mariella Lo
Bello.
Nel mirino è finito un funzionario, non solo per il caso della discarica di
Gela, ma anche per altre procedure autorizzative rilasciate in passato.
In particolare per la convocazione, nel settembre 2008, di una
conferenza dei servizi, dallo stesso presieduta, che ha rilasciato
l‟Autorizzazione integrata ambientale per l‟ampliamento di una
discarica nella Sicilia orientale, omettendo la vicinanza a un centro
abitato. Il Tar ha poi annullato questa autorizzazione ma, guarda
caso, nell‟ottobre del 2008 il funzionario ha acquistato un‟Audi A6 in
Lombardia, in una concessionaria che faceva riferimento a un
amministratore della discarica in questione.
38
«Così è stato nel caso di un funzionario del Dipartimento ambiente –
riferisce l‟assessore Lo Bello – che subito dopo aver presieduto una
conferenza di servizi che procedeva al rilascio dell‟autorizzazione, è
diventato proprietario di un‟automobile acquistata presso una
concessionaria del novarese, il cui amministratore delegato risulta
essere anche l‟amministratore delegato della società alla quale era
stata rilasciata l‟autorizzazione, autorizzazione che poi il Tar, con due
diverse sentenze nel 2012, ha annullato. Abbiamo così trasferito il
funzionario e presentato una denuncia sospettando un giro di tangenti
per oliare alcune pratiche piuttosto che altre, il tutto in un assessorato
noto per le sue lentezze e le improvvise accelerazioni», dice Mariella
Lo Bello.
Vi dice niente? A quale discarica si riferisce l‟indagine dell‟assessore Lo
Bello? Chi presiedette quella conferenza dei servizi?
Per chi avesse avuto modo di leggere il mio La collina della munnizza
(2012) ricorderà che nel riportare la cronaca relativa al secondo
ampliamento della discarica di Mazzarrà scrivevo (pag. 61): «La
seconda conferenza dei servizi si tenne il 12 settembre del 2008 […]
dal verbale della riunione risulta che nell‟occasione fu chiesto alla
Tirrenoambiente dai rappresentanti dell‟Arpa di spiegare
l‟incongruenza di informazioni circa la quantità di abbancamento dei
rifiuti rilasciato sulla precedente Aia nei confronti della ditta stessa. Il
punto doveva essere di una certa rilevanza visto che, come risulta
sempre dal verbale, sull‟argomento ci fu un‟ampia discussione sul
quale si erano bloccati i lavori della conferenza. L‟intervento del
presidente Cannova [che evidentemente aveva fretta di concludere i
lavori, N.d.A.] con la dichiarazione che sull‟argomento in questione
avrebbe preparato una memoria, pose fine al dibattito».
Presunte mazzette o meno, sta di fatto che la decisione “d‟imperio”
del presidente diede il via definitivo all‟Aia.
In questi stessi giorni è stata inoltre emessa l‟attesa sentenza al
processo d‟appello scaturito dall‟operazione Vivaio del 2008. Al centro
dell‟indagine gli illeciti interessi del clan di Mazzarrà dal 2003 in poi: il
business rifiuti, con lo smaltimento e le assunzioni alle società che
gestivano le discariche di Mazzarrà e Tripi, Tirrenoambiente e l‟Ato
comprensoriale, lo smaltimento illecito del pastazzo, le estorsioni alle
imprese edili titolari di importati commesse pubbliche: le gallerie
autostradali e ferroviarie, ad esempio, passando per la guerra interna
al gruppo tra la famiglia di Bisognano, negli anni in cui il boss era in
carcere, e il reggente Tindaro Calabrese, ansioso di prenderne il
posto, forte dell‟alleanza col reggente dei barcellonesi, Carmelo
D‟Amico, e i contatti con i Lo Piccolo, culminata nell‟omicidio di Ninì
Rottino. Agli atti dell‟inchiesta anche l‟interferenza nelle elezioni
39
amministrative di Furnari, comune poi sciolto dal Presidente della
Repubblica nel 2009 per infiltrazioni mafiose.
L‟impianto accusatorio dei pm Verzera e Massara regge anche in
secondo grado. Nel 2012 la prima sentenza aveva stabilito 16
condanne per quasi 130 anni di carcere e un ergastolo, e subito dopo
erano scattati gli arresti per due “colletti sporchi” ritenuti collusi ai
clan. Quella confermata dalla Corte d‟appello di Messina può essere
ritenuta a ragione la prima grossa condanna ad un maxi processo per
ecomafia in Sicilia.
Il verdetto d‟appello ha confermato l‟ergastolo per Aldo Nicola Munafò,
braccio destro del boss Tindaro Calabrese – al quale sono stati inflitti
16 anni – accusato di essere l‟esecutore dell‟omicidio Rottino, il
camionista eliminato nell‟estate nel 2006 nella guerra tra Calabrese e
il boss, oggi collaboratore di giustizia, Melo Bisognano. Sconto di pena
per quest‟ultimo, 7 anni e mezzo. Sconto di pena anche per il
professore Nello Giambò, ex presidente di Tirrenoambiente ed ex
sindaco di Mazzarrà S. Andrea. La condanna per lui scende da 14 a 8
anni. Otto anni anche per l‟imprenditore Michele Rotella inteso “u
baruni” che, insieme a Bisognano e Giambò costituirono la “triade” a
cui si deve la nascita della discarica.
http://www.isiciliani.it/mazzette-ad-un-funzionario-regionale-ecco-
come-avrebbero-ottenuto-laia-lecomostro-mentre-al-processo-vivaio-
regge-limpianto-accusatorio-la-discarica-era-cosa-
loro/#.U8j5xpR_sV8
Cannova arch gianfranco 30 aprile 2012 organigramma dta.pdforganigramma
dta from Isola Pulita
CANNOVA NOVEMBRE 2013 Organigramma Dra Novembre 2013 by Pino Ciampolillo
Cannova 2008 Arch Gianfranco Rup 2008 Salvatore Anza' Autorizzazione-Integrata-
Ambientale2 by Pino Ciampolillo
Cannova arch gianfranco rup aia italcementi aia scaduta-18-luglio-2010-denuncia-
in-autotutela2from Isola Pulita
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Cannova Gianfranco Arnone Giovanni 13 Aprile 2011 Aia-d-d-g-232-Del-13!04!2011 by Pino
Ciampolillo
Cannova Gianfranco Dic 2008 Drs996 by Pino Ciampolillo
Cannova Gianfranco 31 Ottobre 2012 Cipro Gest by Pino Ciampolillo
CANNOVA GIANFRANCO 2008 Autorizzazione-Integrata-Ambientale2 by Pino Ciampolillo
ITALCEMENTI DIFFIDA a AIA ITALCEMENTI TAVOLO TECNICO D'ANGELO GIORGIO.pdf by Pino
Ciampolillo
Tolomeo Sansone Firmatario Del Decreto Aia Italcementi by Pino Ciampolillo
Italcementi Conferenze Dei Servizi Per Concessione a.i.a., Dec 693 18 Luglio 2013 Conf. Serv.
Italcementi by Pino Ciampolillo
Italcementi Autorizzazione Integrata Ambientale Decreto 693 18 Luglio 2013 Diffida Ritiro Decreto e
Denunci... by Pino Ciampolillo
Smaltimento rifiuti in Sicilia, arrestato funzionario della Regione e 4 imprenditori per
corruzione “Bustarelle”, viaggi e sesso Arrestato funzionario regionale
Smaltimento rifiuti in Sicilia, arrestato funzionario della Regione e 4 imprenditori per
corruzione,ITALCEMENTI,CANNOVA,TOLOMEO,ZUCCARELLO,SANSONE
Mazzette e discariche, aperta un'indagine interna all'assessorato
Ambiente: "Si cercano complicità"
Nelle carte dell'inchiesta i dubbi degli inquirenti sul sistema dei
controlli. Una commissione al dipartimento "Accertamenti affidati a
esterni". Nel mirino i contatti del funzionario regionale arrestato con
altri burocrati e politici. I rapporti con i big del settore rifiuti
di ANTONIO FRASCHILLA
Davvero un semplice funzionario poteva influenzare e a volte prendere decisioni su
discariche, rifiuti e autorizzazioni milionarie? Davvero Gianfranco Cannova, arrestato
perché secondo gli inquirenti avrebbe intascato mazzette dai titolari delle principali
discariche private siciliane, ha fatto tutto da solo? A queste domande proverà a dare una
risposta una commissione che sarà nominata dal dirigente del dipartimento Territorio e
ambiente Gaetano Gullo, che sulla vicenda delle discariche dell'Oikos e della Tirreno
ambiente vuole vederci chiaro. Specie dopo che lui stesso lunedì scorso ha firmato un
verbale che alle contestazioni mosse dall'ex assessore Nicolò Marino e dal dirigente Rifiuti
Marco Lupo sull'Oikos risponde che tutto è a posto e la discarica può continuare a
lavorare: "Convocherò subito i dirigenti del mio dipartimento per capire perché hanno dato
parere favorevole e mi hanno fatto firmare questo atto su una discarica nell'occhio del
ciclone", dice. Il funzionario
41
del servizio autorizzazioni Via-vas deve rispondere al dirigente dell'Unità operativa, al
dirigente del servizio, al dirigente generale del dipartimento e, a volte, anche all'assessore
al ramo. Come faceva Cannova a garantire il risultato agli imprenditori in piena solitudine?
Insomma, sull'assessorato Territorio e ambiente, ma anche sui dirigenti che hanno
lavorato all'assessorato Energia, ancora ci sono zone d'ombra sulle quali fare luce. Da qui
la decisione del neo dirigente generale Gullo di nominare una commissione d'inchiesta
esterna: "Voglio nominare professionisti che non hanno alcun rapporto con dipendenti
dell'amministrazione ", dice Gullo.
Una cosa è certa: dalle carte dell'indagine che ha portato all'arresto del funzionario e di
quattro imprenditori (tra i quali i re delle discariche siciliane, il catanese Domenico Proto e
Giuseppe Antonioli) emergono dubbi degli inquirenti sul coinvolgimento di altri dirigenti,
quanto meno superficiali in alcuni atteggiamenti e decisioni. A esempio nelle carte
dell'indagine si cita un pranzo avvenuto tra Proto, Cannova e un altro alto dirigente del
settore Rifiuti in un noto ristorante di Palermo. Gli inquirenti sottolineano "l'atipicità" di
questo incontro in ambienti non istituzionali tra i funzionari pubblici e "un soggetto
privato" interessato in un procedimento amministrativo gestito da quegli stessi funzionari.
Ma c'è di più. Dalle intercettazioni emerge anche che il Cannova avrebbe proposto a Proto
di pagare anche questo alto dirigente del Rifiuti che, a suo dire, era vicino al Partito
democratico.
In un'altra intercettazione, invece, Cannova tranquillizzava gli imprenditori sull'esito di una
conferenza di servizio grazie ai "suoi canali e amicizie" all'interno della macchina
burocratica. Non solo, dalle carte
emerge poi come Cannova entrava in contrasto con alcuni dirigenti dei dipartimenti
Territorio e Rifiuti, questi magari erano mossi da altri motivi politici perché parenti di
deputati catanesi che sponsorizzavano altre iniziative a scapito della Oikos.
E, ancora, Cannova dimostra di avere rapporti diretti anche con ispettori dell'Arpa, che
invitava a pranzo per discutere di iniziative su alcune discariche. Ad altri dirigenti del
dipartimento, invece, Cannova chiedeva "informazioni" riservate: come ad esempio sulla
situazione burocratica riguardante la società Osmon, riconducibile all'imprenditore
Antonioli, ottenendo "dettagliate informazioni nonché l'apparente disponibilità dello stesso
dirigente contattato ad aiutare l'Antonioli e la sua società". Il dirigente in questione
provava poi a convincere della bontà dell'iniziativa presentata dalla Osmon l'allora
responsabile del dipartimento Energia Gianluca Galati.
Insomma, le complicità, più o meno volontarie, ci sono state, eccome. E proprio su queste
si baserà adesso l'indagine interna al dipartimento Ambiente: "Ci saranno trasferimenti,
qui dobbiamo cambiare proprio aria", assicura l'attuale dirigente generale Gullo, che
denuncia come il caso Cannova riguardi anche il sindacato. "Avevamo trasferito il
dipendente ben prima degli arresti di ieri, proprio perché ci era sembrato che qualcosa non
quadrava - dice Gullo - a esempio vedevamo troppi politici venire in dipartimento a
parlare direttamente con lui. Ma la Uil ci ha fatto opposizione perché in quanto
rappresentante sindacale Cannova non poteva essere trasferito. Così è tornato nello stesso
ufficio della Via-Vas e delle autorizzazioni. Anche questo un paradosso sul quale andrebbe
fatta chiarezza". Intanto i grillini chiedono di revocare l'autorizzazione alla discarica di
Motta Sant'Anastasia dell'Oikos, nonostante proprio lunedì scorso Gullo abbia firmato il
verbale che invece sostiene che nel sito tutto è in regola. Una bella matassa che sarà
difficile da districare.
42
"Oikos e Mazzarrà? Bloccate da me Crocetta dice sciocchezze"
di Claudio Reale
L'ex assessore: "La vicenda Cannova non c'entra niente con lo scontro di marzo.
Crocetta lo sa. A bloccare il rinnovo delle autorizzazioni per le discariche del
Catanese e del Messinese sono stato io".
L'ex assessore Nicolò Marino
PALERMO - “Oggi mi hanno chiamato in causa diverse persone. Quasi tutte a
sproposito”. Da stamattina il telefono di Nicolò Marino non ha smesso di squillare. Dopo
l'operazione che ha portato all'arresto di un funzionario dell'assessorato al Territorio e di
quattro imprenditori per le presunte mazzette nel settore dei rifiuti, l'ex titolare della
delega all'Energia nel governo Crocetta è tornato al centro del dibattito. Chiamato in causa
per lo scontro con l'allora assessore al Territorio Mariella Lo Bello nei giorni in cui è stato
presentato l'esposto su Gianfranco Cannova, ma anche per le sue posizioni sulla questione
rifiuti: “Temo – ha detto il presidente della Regione dell'ex assessore - che su tutta la
questione-rifiuti lui abbia commesso alcuni errori di valutazione”.
Ha sbagliato? Aveva ragione Mariella Lo Bello?
“Quelli che dicono questo dimenticano che questa vicenda riguara le autorizzazioni per le
discariche dell'Oikos e di Mazzarrà. E che sono stato io a costituire la commissione per
quegli impianti”.
Si era arrivati a uno stop alle autorizzazioni, se non ricordo male.
“Più precisamente sono stati avviati i procedimenti per il diniego del rinnovo delle
autorizzazioni”.
43
Quando?
“Per Oikos all'inizio dell'anno, per Mazzarrà dopo la fine del mio incarico. Ma è il risultato
ottenuto dalla commissione che ho fatto nascere io”.
In quei giorni, però, si scontrava con la Lo Bello. Che ha presentato l'esposto su
Cannova.
“La vicenda Cannova non ha niente a che vedere con il dissidio di marzo. E soprattutto
non c'entra con la commissione. Anche perché fino a lunedì Gullo, che ha denunciato la
vicenda, ha continuato a ribadire che per Oikos è tutto in regola. Tutta questa attività
dell'assessore al Territorio e Ambiente io non la vedo”.
In quei giorni si parlava di due modelli diversi. Qual era il suo?
“Togliere il monopolio delle discariche ai privati e fare i controlli sui prezzi di conferimento
in discarica. Su quest'ultimo elemento spero che il mio successore vada avanti. Da quando
me ne sono andato io tutto è rimasto fermo, e inoltre si è anche vanificata l'azione di
razionalizzazione”.
Ok, riformulo la domanda. Qual è il punto sul quale si è consumato lo scontro
con Crocetta?
“Secondo me la pubblica amministrazione deve essere terza e la politica deve avere un
ruolo moralizzatore. Deve prescindere da quello che fa l'autorità giudiziaria”.
Come? Proprio lei che è un magistrato dice così?
“La politica ha un ruolo diverso. Io ho trasmesso tutti gli atti alla magistratura, ma limitarsi
ad aspettarne l'azione è un errore. Il governo Crocetta si muoveva in una logica diversa.
Una volta, su un'altra vicenda, il presidente me lo disse esplicitamente: 'Aspettiamo i
magistrati'. Questo andava contro la mia logica”.
Detto oggi suona male. Oggi aspettare la magistratura ha portato i suoi effetti.
“Le ripeto: Cannova non c'entrava niente con la lettera. E tutte le cose che sto dicendo a
lei sono state dette al presidente. Crocetta non solo non ha fatto niente: insieme
all'assessore pro-tempore ha solo creato ostacoli. Era stato informato, mi creda. Ma lui fa
così, l'ha capito?”.
“Così”? Come?
“Cavalca l'onda delle inchieste. Lui invece deve amministrare. Si è circondato di persone
non idonee, e io gliel'ho detto molte volte. Lui non solo non si è adeguato, ma si ritiene un
tuttologo. Crocetta e l'assessore Lo Bello sanno bene che cosa abbiamo contestato io e il
dottore Lupo. Ma le dico di più”.
Dica.
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  • 1. 1 LE TANGENTI NON SONO ALLARME SOCIALE? IL PROCURATORE AGUECI: “NON HO PAROLE” Questo il commento del magistrato alla notizia del parere dell’Avvocatura e alla conseguente mancata costituzione di parte civile della Regione al processo contro un proprio dipendente accusato di corruzione di Alberto Samonà “Non ho parole”. Questo il commento del procuratore aggiunto Leonardo Agueci alla notizia della mancata costituzione di parte civile della Regione siciliana al processo contro un proprio dipendente infedele accusato di corruzione. Mancata costituzione dovuta a un parere dell‟Avvocatura distrettuale dello Stato. “Non ho proprio parole – ha detto il magistrato – proprio perché l‟Avvocatura dello Stato di Palermo è sempre stata sensibile su questi temi. Ho sperimentato la sensibilità dimostrata in altre occasioni, ecco perché questa notizia mi ha lasciato di stucco. Devo leggere le motivazioni”. Eppure, in tal caso la sensibilità non si è tradotta in un orientamento conseguente. La vicenda è quella relativa al procedimento penale a carico del funzionario dell‟assessorato al Territorio,Gianfranco Cannova, arrestato mesi fa con l‟accusa di avere intascato tangenti e usufruito di soggiorni in lussuosi alberghi, per “oliare” una pratica nel settore dello smaltimento dei rifiuti e delle discariche. Il dipendente regionale è attualmente alla sbarra davanti al tribunale di Palermo ma, male che gli vada, potrà incassare una condanna penale, mentre non vi sarà alcuna provvisionale, alcun risarcimento in favore della Regione, in quanto questa non si è costituita parte civile. Un dietro-front, dovuto al fatto che l‟Avvocatura distrettuale dello Stato, investita della questione, ha spiegato che se il danno provocato all‟ente pubblico non è eccessivo, allora non è il caso che questo si costituisca parte civile. Una decisione, motivata con parole che lasciano di stucco, soprattutto nella parte in cui viene definita «inopportuna» l‟eventualità della Regione di costituirsi al processo per far valere il proprio ruolo di parte offesa. La stessa Avvocatura aveva motivato il proprio orientamento con «l‟esiguità del danno provocato dal singolo caso al patrimonio pubblico» e per il «non particolare allarme sociale connesso alle fattispecie concrete contestate». Tanto è bastato per convincere la Regione Siciliana a non costituirsi in giudizio quale parte offesa. http://www.loraquotidiano.it/2015/02/06/le-tangenti-non-sono-allarme-sociale-il-procuratore-agueci- non-ho-parole_24348/ Le mazzette? “Non provocano allarme sociale” E la Regione siciliana non si costituisce parte civile Le mazzette “non sono un fattore di particolare allarme sociale” dice l’Avvocatura distrettuale dello Stato in un parere consegnato alla Regione siciliana. E questo è bastato all’amministrazione regionale per decidere di non costituirsi parte civile nel processo per corruzione a un proprio funzionario. Il processo è cominciato lo scorso 19 gennaio nei confronti di Gianfranco Cannova, dipendente dell’assessorato al Territorio, che ha ammesso di aver preso tangenti (denaro e soggiorni gratis in alberghi di lusso), in cambio di autorizzazioni ad alcuni imprenditori titolari di discariche. La notizia è stata pubblicata da Repubblica. Eppure, dopo l’arresto di Cannova, avvenuto lo scorso luglio, il governatore Rosario Crocetta tuonò contro la nuova tangentopoli.
  • 2. 2 Ma l’Avvocatura ha giudicato “inopportuna” la costituzione di parte civile, “attesa la esiguità del danno e il non particolare allarme sociale connesso alle fattispecie concrete contestate”. Secondo l’Avvocatura, la Regione può esimersi dal chiedere un risarcimento “perché è sufficiente l’impulso accusatorio del pubblico ministero”, si legge in una nota del 10 novembre scorso, firmata dall’avvocato distrettuale Massimo Dell’Aira e dall’incaricato Pierfrancesco La Spina. L’assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, spiega di aver saputo dai giornali della mancata costituzione come parte civile: “È grave la nostra posizione – dice – e vergognosa la motivazione fornita dall’Avvocatura”. E Crocetta aggiunge: “Non so cosa sia successo. Disporrò un’inchiesta interna”. 5 febbraio 2015 http://www.si24.it/2015/02/05/regione-sicilia-processo-gianfranco-cannova-mazzette-allarme- sociale/79361/ LO SCANDALO DEI POTERI INVISIBILI ZOOM SULL'AVVOCATURA DELLO STATO Giovedì 05 Febbraio 2015 - 17:01 di Salvo Toscano Con un imbarazzante parere, l'Avvocatura suggerisce al governo di non costituirsi parte civile al processo contro un funzionario per corruzione, perché non desta "allarme sociale". Ma già altri pronunciamenti dell'ufficio avevano messo nei guai la giunta. Che, fragile e maldestra, delega all'oracolo anche le decisioni più politiche PALERMO – La decisione non era passata inosservata. Ed era stata raccontata da Riccardo Lo Verso su Livesicilia il 19 gennaio scorso. La decisione era quella del governo regionale di non costituirsi parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro imprenditori, tutti accusati di corruzione. Oggi un tassello in più della clamorosa vicenda lo aggiunge Repubblica, che dà notizia delle motivazioni addotte dall'Avvocatura dello Stato a supporto della scelta di non costituirsi parte civile. Secondo l'Avvocatura, riporta il giornale, la corruzione "non costituisce allarme sociale", e il danno all'erario è esiguo. E dire che proprio su questo caso Rosario Crocetta aveva tuonato pubblicamente. Nel corso di una conferenza stampa pochi giorni dopo il blitz il governatore commentò: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". L'inchiesta riguardava un presunto giro di mazzette (ammesse dallo stesso funzionario) nell'ambito dello smaltimento dei rifiuti. Insomma, malgrado i ripetuti allarmi lanciati a più riprese dai massimi vertici istituzionali sul tema, la corruzione secondo l'Avvocatura dello Stato, almeno nella fattispecie, non desta allarme sociale. Una posizione che sta suscitando scandalo e scatenando polemiche, e che è stata stigmatizzata dallo stesso Crocetta, che secondo Repubblica è “caduto dalle nuvole” apprendendo della vicenda, in merito alla quale ha annunciato INDAGINI interne. Più che la scelta in sé, infatti, a colpire sono da un lato le motivazioni addotte e dall'altro la reazione spaesata del governo. Sì, perché laddove la politica è debole e distratta, altri poteri incrementano il proprio peso specifico. L'Avvocatura dello Stato, con i suoi pareri, non fa eccezione. Anzi, i pareri dell'ufficio sono diventati pane quotidiano e bussola per una politica fragile e insicura, in tempi carichi di insidie. Anche nell'ambito di decisioni
  • 3. 3 in cui l'ultima parola dovrebbe spettare alla politica. Ne è nato quasi un tutt'uno, una sorta di governicchio parallelo le cui mosse sono state in più d'una occasione smontate da altri poteri discreti, come quello della Corte dei conti. In effetti, nel recente passato l'Avvocatura ha manifestato parametri di giudizio a volte controversi. La “morbidezza” sulla vicenda Cannova, ad esempio, stride con l'intransigenza mostrata su un altro caso – ovviamente ben diverso dal punto di vista giuridico – che invece è stato al centro dell'attenzione dei media, quello sul vitalizio di Totò Cuffaro. Nel maggio scorso l'Ars chiese un parere sulla vicenda all'Avvocatura. La norma infatti, scriveva Palazzo dei Normanni, prevedeva la sospensione del vitalizio dei parlamentari solo per reati contro la pubblica amministrazione. L'Avvocatura distrettuale di Palermo scrisse che la sospensione del vitalizio era invece giustificata dalle norme del codice penale (in particolare gli articoli 28 e 29), specificando che il vitalizio non è assimilabile a una pensione. Un responso che arrivò anche sull'onda delle proteste di una parte di opinione pubblica e nel clima scottante causato dalla vasta eco mediatica scatenata dal caso. Per aver man forte sulla propria interpretazione, l'Avvocatura di Palermo chiese conforto all'Avvocatura generale dello Stato, che confermò quella interpretazione. Curioso però che malgrado il riferimento a norme nazionali, il vitalizio non sia ancora stato sospeso - o almeno non se ne ha notizia - ai parlamentari nazionali condannati e che al momento il codice penale sembrerebbe applicarsi al solo Cuffaro. D'altronde, il parere sul caso Cannova non è il primo a “inguaiare” il governo regionale. Già in un paio di vicende eclatanti i buoni consigli dell'Avvocatura hanno messo in difficoltà la giunta regionale. Emblematico il caso delle assunzioni a Sicilia e-Servizi, che avevano avuto il parere favorevole dell'Avvocatura e che sono state invece contestate dalla Corte dei conti (che ha accusato di danno erariale lo stesso avvocato dello Stato Dell'Aira). L'altra insidia arrivò dalla Sanità e dalle nomine dei direttori generali delle aziende catanesi Paolo Cantaro e Angelo Pellicanò. Nomine giunte il giorno prima dell'entrata in vigore del decreto Renzi che stoppava gli incarichi manageriali per le persone in quiescenza. Quanto basta per spingere il governo regionale a chiedere appunto un parere all'Avvocatura. Secondo l'avvocato dello Stato, quelle nomine andavano stoppate perché il rapporto di lavoro si sarebbe formalizzato all'atto della sottoscrizione del contratto, che sarebbe giunto, quindi, dopo l'entrata in vigore del decreto "stoppa-pensionati". Così, è partita la revoca di quelle nomine, che ha anche innescato forti polemiche e l'apertura di un fascicolo da parte della Procura di Catania. Qualche settimana dopo è lo stesso ministro Madia a fornire, attraverso una circolare esplicativa, la corretta interpretazione della norma. Una interpretazione che smentisce il parere dell'avvocatura: le nomine sono arrivate prima dell'entrata in vigore del decreto. E quindi non sono sottoposte ai limiti previsti dalla norma. Uno schema analogo: la politica cerca riparo nel parere dell'oracolo, i magistrati contabili o il governo nazionale smontano tutto. E adesso arriva lo scandalo Cannova. Che irrita, tardivamente, lo stesso governo regionale offrendone un'immagine maldestra. Governo che proprio in questi giorni è chiamato a decidere su un'altra eventuale costituzione di parte civile. Quella nel procedimento davanti al Tribunale di Palermo che coinvolge undici persone, tra cui l'ex assessore regionale Pippo Gianni - l'udienza preliminare è stata fissata per il 25 febbraio - per una vicenda di presunta corruzione nell'ambito delle energie alternative. http://livesicilia.it/2015/02/05/lo-scandalo-dei-poteri-invisibili-rapporto-sullavvocatura-dello- stato_594167/
  • 4. 4 CORRUZIONE, LA REGIONE NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE M5S: “VERGOGNOSO” E PARTONO INTERROGAZIONI ALL’ARS E ALLA CAMERA PUBBLICATO IL 5 FEBBRAIO 2015
  • 5. 5 Inviata a Crocetta anche una lettera a firma di tutti i deputati siciliani del Movimento all’Ars, alla Camera, al Senato e a Bruxelles La missiva sottoscritta pure dai sindaci Cinquestelle Due interrogazioni all‟Ars e alla Camera e una lettera al presidente della Regione. Il movimento 5 Stelle reagisce con forza in Sicilia, a Roma e a Bruxelles alla “allucinante decisione” della Regione di non costituirsi parte civile nel procedimento contro un funzionario che ha ammesso di aver ricevuto denaro in cambio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. I deputati condannano anche l‟ancor più assurdo parere dell‟Avvocatura dello Stato, che non ha ravvisato nel comportamento del funzionario “nessun allarme sociale”
  • 6. 6 “Crocetta – afferma il deputato all‟Ars Giancarlo Cancelleri – è lesto a issare il vessillo dell‟antimafia in qualsiasi occasione, ma quando c‟è da far parlare i fatti rimane spesso indietro. E corruzione e mafia vanno spesso a braccetto. Ci spieghi i motivi di questa assurda decisione che nessun sconclusionato parere dell‟Avvocatura dello Stato potrà mai giustificare”. “All‟amarezza sulla mancata presenza della Regione a questo processo – afferma la deputata a sala d‟Ercole Angela Foti - si aggiunge la beffa delle motivazioni espresse dall‟avvocatura. Cadono le braccia. Con questo governo abbiamo gettato la spugna della speranza. Troppe le azioni scellerate, come la cacciata di Marino all‟indomani del dossier sulle discariche private in Sicilia, depositato e secretato presso la commissione antimafia Ars e alla Procura. Evidentemente l‟ „affaire‟ rifiuti in Sicilia non deve essere smosso, se non con le chiacchiere. C‟è comunque un altro processo, „Terra mia‟, in cui la Regione può costituirsi parte civile. Crocetta non si lasci sfuggire quantomeno questa occasione” “Dalla mia posizione sul banco della presidenza – afferma la deputata alla Camera Claudia Mannino l‟ho visto con i miei occhi, Crocetta, il grande elettore siciliano, spellarsi le mani per applaudire il presidente della Repubblica durante discorso d‟insediamento. Mattarella ha parlato di livelli inaccettabili della corruzione che favorisce le consorterie e penalizza gli onesti. Un vero attore. Prima si commuove poi rientra a Palermo e fa spallucce” La Mannino e gli altri deputati alla Camera M5S proporranno ai deputati siciliani degli altri partiti di firmare l‟interrogazione rivolta sull‟argomento al Presidente del Consiglio. Intanto tutti i parlamentari M5S di Camera, Senato ed Ars hanno indirizzato una lettera a Crocetta, sottoscritta anche dall‟eurodeputato Corraro e dai sindaci di Bagheria e Ragusa, Cinque e Piccitto. Nella lettera si legge tra l‟altro “la corruzione è corruzione e la costituzione di parte civile, aldilà del parere dell‟Avvocatura dello Stato a dir poco irrituale, sarebbe stata un‟autentica occasione per dire no… Il suo comportamento è, a nostro parere ingiustificabile. Proprio Lei che da parlamentare europeo ha ricoperto l‟incarico di Vice Presidente della Commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Perché? Sconcerta tanta disattenzione soprattutto se si pensa che, proprio Lei, era deputato europeo quando la Commissione con la nota 19-1-2011 ha presentato al Parlamento europeo, la STRATEGIA TEMATICA SULLA PREVENZIONE E IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI…” http://www.sicilia5stelle.it/2015/02/corruzione-la-regione-non-si-costituisce-parte-civile-m5s- vergognoso-e-partono-interrogazioni-allars-e-alla-camera/ Signor Presidente, alcune settimane fa, qui a Palermo, il presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone ha dichiarato che per tenere legati le istituzioni e l'apparato burocratico, le organizzazioni mafiose ricorrono alla corruzione più che agli atti intimidatori, sottolineando che l'autorità da lui presieduta, in Sicilia sta indagando sui rifiuti. Il messaggio del magistrato era chiaro, bisogna punire i colpevoli e premiare chi rispetta le regole. Presidente Crocetta, avevamo confidato nelle sue parole e ci saremmo aspettati che le stesse potessero produrre fatti concreti, invece, apprendiamo, con stupore, dalla stampa che la Regione Sicilia “malgrado tutto” non si espone, non prende il toro della
  • 7. 7 corruzione per le corna, neppure di fronte all’evidenza di un funzionario infedele e reo confesso. Signor Presidente, la corruzione è corruzione e la costituzione di parte civile, aldilà del parere dell’Avvocatura dello Stato a dir poco irrituale, sarebbe stata un’autentica occasione per dire no, io non ci sto, i siciliani non ci stanno. Il suo comportamento è, a nostro parere ingiustificabile. Proprio Lei che da parlamentare europeo ha ricoperto l’incarico di Vice Presidente della Commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Perché? Sconcerta tanta disattenzione soprattutto se si pensa che, proprio Lei, era deputato europeo quando la Commissione con la nota 19-1-2011 ha presentato al Parlamento europeo, la STRATEGIA TEMATICA SULLA PREVENZIONE E IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI. A tale proposito, ci preme informarLa che, insieme ai colleghi senatori del M5S, abbiamo presentato una denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale conseguente alla seconda condanna della Corte di Giustizia Europea sulle discariche abusive. Giacché diversi di questi invasi insistono sul nostro territorio, abbiamo segnalato anche il suo nome alla Magistratura contabile. Sarebbe profondamente iniquo, infatti, che le multe inflitte dalla Corte al nostro Paese le debbano pagare, gli incolpevoli cittadini siciliani. Ci dica almeno a che punto è il procedimento disciplinare nei confronti del funzionario reo confesso. Cordialmente, Dep. Claudia Mannino Dep. Villarosa Alessio Dep. Cancelleri Azzurra Dep. Francesco D’Uva Dep. Chiara Di Benedetto Dep. Di Vita Giulia Dep. Grillo Giulia Dep. Lorefice Marialucia Dep. Lupo Loredana Dep. M arzana Maria Dep. Nuti Riccardo Dep. Rizzo Gianluca Sen. Mario Michele Giarrusso Sen. Nunzia Catalfo Sen. Ornella Bertorotta Sen. Vincenzo Santangelo Euro Dep. Ignazio Corrao Sindaco Federico Piccitto Sindaco Patrizio Cinque Dep. Cancelleri Giovanni Carlo
  • 8. 8 Dep. Cappello Francesco Dep. Ciaccio Giorgio Dep. Ciancio Gianina Dep. Ferreri Vanessa Dep. Foti Angela Dep. La Rocca Claudia Dep. Mangiacavallo Matteo Dep, Palmeri Valentina Dep. Siragusa Salvatore Dep. Tancredi Sergio Dep. Trizzino Giampiero Dep. Zafarana Valentina Dep. Zito Stefano https://drive.google.com/file/d/0B7CXjOhUiR9eakRkV2RBUndkRDhSMEp1NW9xMTlQMnNKd 0NV/view TANGENTI E RIFIUTI, IL PROCESSO LA REGIONE GRANDE ASSENTE LUNEDÌ 19 GENNAIO 2015 - 18:03 DI RICCARDO LO VERSO La Regione Siciliana e il governatore Crocetta non sono costituti parte civile al processo che vede imputati Gianfranco Cannova (nella foto), funzionario dell'assessorato al Territorio e ambiente, e 4 imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. PALERMO - C'è un tempo per le conferenze stampa e gli annunci. E c'è un tempo in cui alle parole possono seguire i fatti. Oggi la Regione e il suo governo hanno perso l'occasione per un gesto concreto. Non si sono costituti parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Oltre al presunto dipendente infedele sotto accusa ci sono Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, nel Messinese, Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, proprietari della Soambiente di Agrigento. Oggi il processo ha preso il via. Si è costituito parte civile il Comune di Motta Sant'Anastasia. Respinta, invece, la richiesta del Comune di Misterbianco e di due associazione onlus: “Centro per i diritti del cittadino” e “Codici Sicilia”. La grande assente era la Regione che, in soldoni, non potrà chiedere i danni qualora gli imputati venissero condannati al termine del dibattimento. Il funzionario palermitano, nel corso di un interrogatorio, ammise di avere intascato tangenti per facilitare le pratiche degli imprenditori. Bastava pagare per evitare i controlli nelle discariche e le possibili chiusure. Il prezzo della corruzione sarebbero stati migliaia di euro in contanti - diecimila euro o forse più - televisori ultramoderni e soggiorni in alberghi di lusso. Fatti gravi tanto che oggi il Tribunale ha respinto la richiesta di Cannova che avrebbe voluto patteggiare quattro anni di carcere.
  • 9. 9 Fatti gravi come sottolineò lo stesso governatore Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza stampa pochi giorni dopo il blitz: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". Ed ancora: "Da quando c'è questa amministrazione, però, non ci sono più coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere più incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno pensare: altro che tangentopoli... . Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanità...". Sono tutti temi caldissimi, diventati materia dei dossier consegnati in questi mesi da Crocetta in Procura per denunciare il malaffare che si annida nella pubblica amministrazione regionale. Un via vai negli uffici giudiziari, quello del governatore. Per raggiungere le stanze dei procuratori Crocetta è transitato a pochi metri dala stessa aula dove oggi la Regione e il suo governo erano i grandi assenti. Assenza reiterata, per la verità. La Regione avrebbe potuto costituirsi parte civile già quattro mesi in sede di udienza preliminare quando Cannova e gli altri furono rinviati a giudizio sulla base della richiesta della Procura. Una richiesta che indicava la Regione siciliana come parte offesa del processo. La stessa Regione, grande assente del processo. http://livesicilia.it/2015/01/19/rifiuti-tangenti-processo-regione-siciliana-palermo-rosario- crocetta_588019/ TANGENTI, CROCETTA ALL'ATTACCO: "CANNOVA? SOLO L'INIZIO" Giovedì 24 Luglio 2014 Il governatore: "Questa è una nuova tangentopoli. Stiamo pensando alla confisca delle discariche private. Pippo Gianni? Non ho letto le carte...". PALERMO - "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. La vicenda che riguarda Pippo Gianni? Non ho ancora visto le carte...". Il presidente della Regione da un lato attacco, dall'altro "smorza". I filoni coinvolti dalle ultime inchieste della magistratura, infatti, sono due. Da un lato il rovente settore delle discariche. Dall'altro le mazzette per il fotovoltaico. La Regione, comunque, è investita dagli scandali. E il governatore, che giunge in conferenza stampa insieme all'assessore Calleri, annuncia interventi drastici. Estremi. "Chideremo un parere all'Avvocatura dello Stato e all'ufficio legale. Stiamo vagliando l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". Le discariche gestite da alcune aziende finite al centro appunto delle INDAGINI giudiziarie. "Abbiamo revocato - ha detto Crocetta - l'autorizzazione a Oikos e anche a Soambiente, nei confronti della quale c'è anche una informativa antimafia 'interdittiva'. Ma non solo. Abbiamo riscontrato delle anomalie anche in un'altra discarica che ancora non è entrata in funzione, quella di Sant'Agata di Militello. Abbiamo raccolto le denunce del sindaco: quella discarica stava sorgendo su una fiumare. Andrò a controllare con i miei occhi". Ma al di là dei singoli fatti, il tema, più generale è quello di una corruzione dentro la Regione che appare più ampia del previsto: "Da quando c'è questa amministrazione, però, - ha precisato Crocetta - non ci sono più coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere più incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno pensare: altro che tangentopoli... Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanità...". E in vista, così, ecco i provvedimenti anche nei confronti dei funzionari coinvolti: "Certamente li sospenderemo. Poi - ha annunciato Crocetta - verificheremo la possibilità, nel caso in cui le accuse si faccessero più concrete, di procedere col licenziamento. Non abbiamo bisogno di questi collaboratori dentro la Regione".
  • 10. 10 E i prossimi passi potrebbero essere rappresentati da ispezioni a tappeto in tutti gli assessorati, ma soprattutto in quello dell'Energia: "Intanto - ha detto il governatore - verificheremo le pratiche curate da Cannova negli ultimi cinque anni. Servono controlli più intensi sia nelle fasi autorizzative che in quelle di gestione". Ma attorno a Cannova ecco il giallo: il funzionario, inizialmente oggetto di una rotazione, sarebbe rientrato dopo poco più di un anno nello stesso ruolo: "Ho saputo solo adesso - spiega Crocetta - che quel dipendente è rientrato nella vecchia mansione a causa delle pressioni operate da un sindacato autonomo". Ma oltre ai rifiuti, come detto, ecco esplodere il "caso" delle mazzette per l'insediamento di un mega impianto fotovoltaico a Monreale. Una vicenda che, stando alla ricostruzione dei pm, coinvolgerebbe, oltre a funzionari della Regione, anche l'ex assessore all'Industria Pippo Gianni. "Il funzionario, - ha precisato l'assessore Calleri - cioè la dottoressa Marcenò, verrà subito sospesa". "Pippo Gianni? Ancora - ha detto invece Crocetta - so troppo poco di questa inchiesta. Vedremo. In una convention dei Drs chiesi a Savona di uscire dalla sala? I fatti sono molto diversi...". "Il settore dell'Energia e dei Rifiuti, - ha detto Calleri - è da monitorare secondo noi con grandissima attenzione. È ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e da persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia. Anche per questo, tutti gli atti di cui siamo venuti a conoscenza sono stati già inviati alla Procura". La conferenza stampa è finita. 17.32 Crocetta: "Sarà necessario pure un lavoro retroattivo, e capire con quali dirigenti e quali funzionari abbiamo a che fare". 17.26 Crocetta: "Gianni? Non abbiamo ancora elementi. Savona? Erano questioni diverse...aspettiamo di sapere, di conoscere gli atti. Magari ci sono intercettazioni non rese note. Faremo correttamente le nostre valutazioni. L'Eolico? La giunta sta approvando un progetto di legge che renderà molto difficile i nuovi INVESTIMENTI ". 17.19 Crocetta: "Il coinvolgimento di Pippo Gianni? Io voglio guardare le carte. Cannova era tornato al suo posto? Sono curioso di verificarlo. Avevo dato disposizione che quelli trasferiti non dovevano tornare al dipartimento di provenienza". 17.15 Crocetta: "Servono controlli più intensi sia nelle fasi autorizzative che in quelle di gestione. Chi ci assicura che nelle discariche non arrivino rifiuti tossici?". 17.09 Crocetta: "È mai possibile che, tra eolico e energia si debba sempre passare dalla mafia o dalla corruzione?". 17.05 Crocetta: "Dobbiamo pensare a un nuovo modo di vedere il mondo dei rifiuti. Non possono essere più gestite da società con questi requisiti. Chi ci tutela, ad esempio, sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi?" 17.02 Crocetta: "Di fronte a certe cose, stiamo pensando se è possibile operare anche attraverso l'acquisizione o la confisca delle discariche. Coinvolgeremo l'Ufficio legislativo e l'Avvocatura per verificare se dal punto di vista legislativo si può intervenire. A volte non riesco a far comprendere anche alla politica che lo Statuto ci deve aiutare a fare meglio". 17.00 Crocetta: "Dove sarà possibile, da parte nostra, agiremo attraverso i licenziamenti, dopo la
  • 11. 11 sospensione immediata dall'incarico. Non abbiamo bisogno di questi collaboratori dentro la Regione". 16.58 Crocetta: "Abbiamo riferito alla Procura. E stiamo anche raccogliendo le autorizzazioni rilasciate da Cannova negli ultimi cinque anni. E saranno analizzati gli atti compiuti da funzionari e dirigenti all'Energia che hanno riguardato alcune autorizzazioni". 16.55 Crocetta: "Il funzionario Cannova? Non può essere un fatto isolato. Peccato quella "n" in più, avremmo avuto il privilegio di avere un Canova alla Regione". 16.54 Crocetta: "La frequenza di queste inchieste ci fanno dire: altro che tangentopoli... Dopo l Formazione, il Ciapi, i Beni cultural, la sanità...". 16.52 È arrivato il presidente Crocetta: "Da quando c'è questa amministrazione, non ci sono più coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere più incisivi ancora". 16.49 Calleri: "Sul settore dell'Eolico e dell'energia l'attenzione, in tutta Italia, è altissima. Si tratta di una sorta di Tangentopoli". 16.45 Calleri: "Sulle ultime vicende riguardanti il fotovoltaico, stiamo valutando come intervenire nei confronti dell'unico funzionario coinvolto, la dottoressa Marcenò". 16.41 Calleri: "Ho inviato tutto ciò di cui sono venuto a conoscenza alla Procura della Repubblica. Anche su alcune criticità su una discarica a Sant'Agata di Militello". 16.38 Calleri: "Abbiamo disposti la calendarizzazione cronologica delle pratiche sull'Energia. Riguardo alle discariche, abbiamo ordinato la chiusura dell'Oikos. Abbiamo anche revocato l'autorizzazione alla Soambiente, in seguito a una informazione prefettizia negativa. Siamo intervenuti allo stesso modo con Tirreno Ambiente". 16.37 Calleri: "Non sottovalutiamo il settore dell'Energia e dei Rifiuti, da monitorare secondo noi con grandissima attenzione. È ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e da persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia". 16.35 È arrivato a Palazzo d'Orleans l'assessore all'Energia Salvatore Calleri: "Il presidente Crocetta sta arrivando". 16.29. La conferenza stampa sta per iniziare. Alle 16 il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l'assessore all'Energia, Salvatore Calleri terranno una conferenza stampa "sul tema delle tangenti all'Ambiente e all'Energia", presso la sala Alessi di Palazzo d'Orleans, a Palermo. LiveSicilia seguirà l'evento in diretta. http://livesicilia.it/2014/07/24/tangenti-conferenza-stampa-di-crocetta-livesicilia-seguira-la- diretta_520264/ RIFIUTI E MAZZETTE IN ASSESSORATO ARRESTATI UN FUNZIONARIO REGIONALE E 4 IMPRENDITORI VENERDÌ 18 LUGLIO 2014 - 20:05 DI RICCARDO LO VERSO
  • 12. 12 di RICCARDO LO VERSO Gli imprenditori sono un catanese, due agrigentini e un novarese con interessi a Messina. Un impiegato dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente avrebbe intascato tangenti per rilasciare certificazioni favorevoli e ammorbidire i controlli sulle discariche e sullo smaltimento dei rifiuti.(Leggi i nomi degli arrestati e delle discariche coinvolte). Video: gli arresti e i sequestri di gioielli e tv PALERMO- Con le mazzette filava tutto liscio come l'olio. Un funzionario dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente di Palermo e quattro imprenditori del settore dei rifiuti sono stati arrestati dalla sezione reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile di Palermo. Gli imprenditori sono un catanese, due agrigentini e un novarese con interessi a Messina. Gli agenti hanno monitorato i loro intrecci illeciti fin dal 2011, scavando nel complicato iter amministrativo che accompagna la gestione delle discariche e lo smaltimento dei rifiuti. La corruzione si sarebbe annidata fra i tanti passaggi burocratici. Soprattutto quelli sulle valutazioni di impatto ambientale. Che diventavano favorevoli dietro il pagamento di tangenti. Non solo soldi ma anche regali vari. In barba soprattutto alle normative contro l'inquinamento. Il funzionario nei mesi scorsi è stato trasferito d'ufficio per evitare che continuasse a gestire quello che gli investigatori definiscono "un grosso giro di affari". Le misure cautelari sono state chieste e ottenute dal pool della Procura che si occupa di pubblica amministrazione, coordinato dall'aggiunto Leonardo Agueci. I poliziotti parlano di "stratificazione normativa e complesso apparato burocratico che hanno permesso al funzionario infedele do giostrare nella gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli imprenditori e preservandoli dall‟ordinaria attività di controllo e monitoraggio della pubblica amministrazione sulla modalità di gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di bypassare indenni tutti i controlli". *Aggiornamento ore 11.22 Il funzionario dell'assessorato arrestato è Gianfranco Cannova. Questi, invece, i nomi degli imprenditori finiti in manette: gli agrigentini Calogero e Nicolò Sodano, il catanese Domenico Proto e il novarese Giuseppe Antonioli. Le discariche coinvolte nell'inchiesta sono tre: Mazzarrà Sant'Andrea, "Soambiente" di Agrigento e "Oikos" di Motta Sant'Anastasia. PALERMO - E' Gianfranco Cannova, 56enne, il funzionario dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente arrestato nell'ambito dell'inchiesta che a Palermo ha svelato un giro di mazzette legate allo smaltimento dei rifiuti e ai controlli nelle discariche siciliane. Questi, invece, i nomi degli imprenditori finiti
  • 13. 13 in manette: i fratelli agrigentini Calogero e Nicolò Sodano, di 54 e 53 anni, titolari della discarica "Soambiente" di Agrigento, il catanese Domenico Proto, 48 anni, titolare della discarica "Oikos" di Motta Sant'Anastasia (Ct) e il novarese Giuseppe Antonioli, 53 anni, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea (Me). http://livesicilia.it/2014/07/18/rifiuti-e-mazzette-in-assessorato-i-nomi-degli- arrestati_517722/ a cura del Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/02/le-tangenti-non-sono- allarme-sociale-il.html TANGENTI E RIFIUTI, IL PROCESSO LA REGIONE GRANDE ASSENTE Gennaio 2015 - 18:03 di Riccardo Lo Verso La Regione Siciliana e il governatore Crocetta non sono costituti parte civile al processo che vede imputati Gianfranco Cannova (nella foto), funzionario dell'assessorato al Territorio e ambiente, e 4 imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. PALERMO - C'è un tempo per le conferenze STAMPA e gli annunci. E c'è un tempo in cui alle parole possono seguire i fatti. Oggi la Regione e il suo governo hanno perso l'occasione per un gesto concreto. Non si sono costituti parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Oltre al presunto dipendente infedele sotto accusa ci sono Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, nel Messinese, Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, proprietari della Soambiente di Agrigento.
  • 14. 14 Oggi il processo ha preso il via. Si è costituito parte civile il Comune di Motta Sant'Anastasia. Respinta, invece, la RICHIESTA del Comune di Misterbianco e di due associazione onlus: “Centro per i diritti del CITTADINO ” e “Codici Sicilia”. La grande assente era la Regione che, in soldoni, non potrà chiedere i danni qualora gli imputati venissero condannati al termine del dibattimento. Il funzionario palermitano, nel CORSO di un interrogatorio, ammise di avere intascato tangenti per facilitare le pratiche degli imprenditori. Bastava pagare per evitare i controlli nelle discariche e le possibili chiusure. Il prezzo della corruzione sarebbero stati migliaia di euro in contanti - diecimila euro o forse più - televisori ultramoderni e soggiorni in alberghi di lusso. Fatti gravi tanto che oggi il Tribunale ha respinto la RICHIESTA di Cannova che avrebbe voluto patteggiare quattro anni di carcere. Fatti gravi COME sottolineò lo stesso governatore Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza stampa pochi giorni dopo il blitz: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilità delle discariche private". Ed ancora: "Da quando c'è questa AMMINISTRAZIONE , però, non ci sono più coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere più incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno pensare: altro che tangentopoli... . Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanità...". Sono TUTTI temi caldissimi, diventati materia dei dossier consegnati in questi mesi da Crocetta in Procura per denunciare il malaffare che si annida nella pubblica AMMINISTRAZIONE regionale. Un via vai negli uffici giudiziari, quello del governatore. Per raggiungere le stanze dei procuratori Crocetta è transitato a pochi metri dala stessa aula dove oggi la Regione e il suo governo erano i grandi assenti. Assenza reiterata, per la verità. La REGIONE avrebbe potuto costituirsi parte civile già quattro mesi in sede di udienza preliminare quando Cannova e gli altri furono rinviati a giudizio sulla base della richiesta della Procura. Una richiesta che indicava la Regione siciliana come parte offesa del processo. La stessa Regione, grande assente del processo. magnafranco 19-01-2015 - 18:15:53 la REGIONE avrebbe dovuto dare mandato per costituirsi parte civile e chiedere i danni che sono derivati dal comportamento infedele ed a delinquere del cannavo, ma evidentemente la magistratura deve ancora scavare a fondo, perchè non si costituisce parte civile e il solo funzionario avrebbe potuto ordire a tutto quanto accaduto. chi stà coprendo cannavo', sicuramente gli avranno promesso indulgenza e quindi occorre fargli dire quello che sa' e come si svolgevano i fatti realmente. RISPONDI rabbit 19-01-2015 - 19:38:47 Concordo, certamente da solo il funzionario non poteva gestire i rilasci di queste delicate e complesse autorizzazioni e il non costituirsi parte civile da parte della REGIONE è uno scandalo nello scandalo. ECCO perché il cannova non ha mai fatto nomi ma si è limitato solamente a riconoscere le proprie responsabilità, forse ha avuto fatta qualche promessa. Che buffoni!!! Cico (l'originale) 19-01-2015 - 18:33:29
  • 15. 15 La Regione avrebbe dovuto costituirsi parte civile per un danno di qualche decina di migliaia di euro nei confronti di un suo dipendente infedele? Ma se non lo ha mai fatto contro suoi ex deputati, ex assessori ed ex presidenti per danni praticamente incalcolabili? lux 19-01-2015 - 18:58:34 COME siete malpensanti su scurdaru !!!!!! dani 19-01-2015 - 19:31:44 Solo una PAROLA ripetuta tre volte: vergogna vergogna vergogna marco68 19-01-2015 - 20:48:00 Trovata la spiegazione: in tema di balli sud-americani Cannova non balla la samba di Pappagone, ma solo il tango col casquè, quindi forse è per questo che Pappagone non si è costituito. A parte gli scherzi, ma l'assessore-avvocato Caleca, che ha licenziato un funzionario che intascava tangenti, che ci dice di QUESTA disparità di trattamento, ovvero di questa vergogna pappagoniana e della giunta di cui è componente? dipende 19-01-2015 - 20:49:29 Cari siciliani, dovete capire che costituirsi parte civile non fa odiens, quindi perche perderci TEMPO . Ormai siamo all'isola dei famosi, quindi se non tira al presidente ed ai suoi cuccioli (dirigenti generali ed assessori) non conta. Che schifo... ma ormai visto che fanno schifo sempre neanche li tocca un aggettivo del genere. Pippo BIANCO 19-01-2015 - 20:53:55 Hanno paura che racconti TUTTO il magna magna dei burattinai del governo crocetta...e se lo provocano può far saltare il governo. Argo 19-01-2015 - 21:59:21 Concordo appieno. antimafia a gogo' 19-01-2015 - 23:22:38 Caro Lo Verso, indaga indaga che andrai lontano....... tanto da qualcun ALTRO che avrebbe l'obbligo di indagare...... non ci possiamo aspettare nulla........ GIUSEPPE Maritati 20-01-2015 - 11:58:37 Si va facendo sempre più tormentato e incomprensibile il cammino del governo regionale che non riesce a compiere un solo passo partendo dalle sue eccellenti risorse naturali e umane. Il presidente Crocetta prima concede una proroga ai termini di SCADENZA degli ATO confermandoli fino a giugno. Poi non si costituisce parte vivile nel processo dove è imputato di corruzione il funzionario pubblico che distribuiva permessi a suo piacimento personale. Mi sembrano due decisioni, prese in questo difficile momento, che lungi dal contrastare poteri e interessi criminali, li alimenta e li ravviva. scettico 20-01-2015 - 12:03:50 Il nostro caro Presidente non manca di stupirci, lui che si vanta di essere un paladino della legalità e poi al MOMENTO di dimostrarlo si nasconde. Vergogna anzichè ANDARE in procura vattene a casa per il bene di chi lo ha votato. hiro 20-01-2015 - 16:07:00 Inquietante il comportamento del governo. O
  • 16. 16 http://livesicilia.it/2015/01/19/rifiuti-tangenti-processo-regione-siciliana-palermo-rosario-crocetta_588019/ Mazzette e rifiuti alla Regione Territorio, funzionario a giudizio 08 Ottobre 2014 Gianfranco Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Il processo al via il 15 gennaio. Con lui a giudizio anche 4 imprenditori. PALERMO - Il gup di Palermo ha rinviato a giudizio un funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, Gianfranco Cannova, e quattro imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Oltre a Cannova, andranno a giudizio, il 15 gennaio davanti alla terza sezione del Tribunale, Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea (Me), Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, proprietari della discarica Soambiente di Agrigento. Secondo l'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Alessandro Picchi, il funzionario avrebbe agevolato gli imprenditori preservandoli dall'ordinaria attività di controllo e monitoraggio imposte a chi gestisce le discariche e previste per lo smaltimento dei rifiuti e avrebbe consentito loro di bypassare indenni tutti i controlli. Tutti i personaggi coinvolti vennero arrestati a luglio. (ANSA). "Mazzette dagli imprenditori" Chiesto il giudizio per Cannova 18 Settembre 2014 L'indagine sulle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Chiesto il processo, oltre che per il funzionario della Regione, anche per Giuseppe Antonioli, Domenico Proto e i fratelli Calogero e Nicolò Sodano. PALERMO - La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di un funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, Gianfranco Cannova, e di quattro imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. L'indagine, iniziata nel 2011 e durata due anni, e' stata condotta dalla polizia di Palermo e Agrigento avendo coinvolta anche due imprenditori agrigentini. Oltre a Cannova, il processo è stato chiesto per Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarra' Sant'Andrea (Me), Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicolo' Sodano, proprietari della discarica Soambiente di Agrigento. Anche muovendosi nel complicato groviglio delle procedure amministrative, il funzionario avrebbe agevolato gli imprenditori preservandoli dall'ordinaria attività di controllo e monitoraggio imposte a chi gestisce le discariche e previste per lo smaltimento dei rifiuti e avrebbe consentito loro di bypassare indenni tutti i controlli. Tutti i personaggi coinvolti vennero arrestati a luglio. Secondo le indagini i titolari di grossi impianti di smaltimento avrebbero pagato svariate migliaia di euro per ottenere i favori di Cannova. Ma non solo. Al funzionario infedele sarebbero state messe a disposizioni escort, viaggi e impianti televisivi da oltre 17 mila euro. http://m.livesicilia.it/2014/09/18/mazzette-dagli-imprenditori-dei-rifiuti-chiesto-il-giudizio-per-cannova_540186/ Mazzette e discariche, aperta un'indagine interna all'assessorato Ambiente: "Si cercano complicità" Nelle carte dell'inchiesta i dubbi degli inquirenti sul sistema dei controlli. Una commissione al dipartimento "Accertamenti affidati a
  • 17. 17 esterni". Nel mirino i contatti del funzionario regionale arrestato con altri burocrati e politici. I rapporti con i big del settore rifiuti di ANTONIO FRASCHILLA Davvero un semplice funzionario poteva influenzare e a volte prendere decisioni su discariche, rifiuti e autorizzazioni milionarie? Davvero Gianfranco Cannova, arrestato perché secondo gli inquirenti avrebbe intascato mazzette dai titolari delle principali discariche private siciliane, ha fatto tutto da solo? A queste domande proverà a dare una risposta una commissione che sarà nominata dal dirigente del dipartimento Territorio e ambiente Gaetano Gullo, che sulla vicenda delle discariche dell'Oikos e della Tirreno ambiente vuole vederci chiaro. Specie dopo che lui stesso lunedì scorso ha firmato un verbale che alle contestazioni mosse dall'ex assessore Nicolò Marino e dal dirigente Rifiuti Marco Lupo sull'Oikos risponde che tutto è a posto e la discarica può continuare a lavorare: "Convocherò subito i dirigenti del mio dipartimento per capire perché hanno dato parere favorevole e mi hanno fatto firmare questo atto su una discarica nell'occhio del ciclone", dice. Il funzionario del servizio autorizzazioni Via-vas deve rispondere al dirigente dell'Unità operativa, al dirigente del servizio, al dirigente generale del dipartimento e, a volte, anche all'assessore al ramo. Come faceva Cannova a garantire il risultato agli imprenditori in piena solitudine? Insomma, sull'assessorato Territorio e ambiente, ma anche sui dirigenti che hanno lavorato all'assessorato Energia, ancora ci sono zone d'ombra sulle quali fare luce. Da qui la decisione del neo dirigente generale Gullo di nominare una commissione d'inchiesta esterna: "Voglio nominare professionisti che non hanno alcun rapporto con dipendenti dell'amministrazione ", dice Gullo. Una cosa è certa: dalle carte dell'indagine che ha portato all'arresto del funzionario e di quattro imprenditori (tra i quali i re delle discariche siciliane, il
  • 18. 18 catanese Domenico Proto e Giuseppe Antonioli) emergono dubbi degli inquirenti sul coinvolgimento di altri dirigenti, quanto meno superficiali in alcuni atteggiamenti e decisioni. A esempio nelle carte dell'indagine si cita un pranzo avvenuto tra Proto, Cannova e un altro alto dirigente del settore Rifiuti in un noto ristorante di Palermo. Gli inquirenti sottolineano "l'atipicità" di questo incontro in ambienti non istituzionali tra i funzionari pubblici e "un soggetto privato" interessato in un procedimento amministrativo gestito da quegli stessi funzionari. Ma c'è di più. Dalle intercettazioni emerge anche che il Cannova avrebbe proposto a Proto di pagare anche questo alto dirigente del Rifiuti che, a suo dire, era vicino al Partito democratico. In un'altra intercettazione, invece, Cannova tranquillizzava gli imprenditori sull'esito di una conferenza di servizio grazie ai "suoi canali e amicizie" all'interno della macchina burocratica. Non solo, dalle carte emerge poi come Cannova entrava in contrasto con alcuni dirigenti dei dipartimenti Territorio e Rifiuti, questi magari erano mossi da altri motivi politici perché parenti di deputati catanesi che sponsorizzavano altre iniziative a scapito della Oikos. E, ancora, Cannova dimostra di avere rapporti diretti anche con ispettori dell'Arpa, che invitava a pranzo per discutere di iniziative su alcune discariche. Ad altri dirigenti del dipartimento, invece, Cannova chiedeva "informazioni" riservate: come ad esempio sulla situazione burocratica riguardante la società Osmon, riconducibile all'imprenditore Antonioli, ottenendo "dettagliate informazioni nonché l'apparente disponibilità dello stesso dirigente contattato ad aiutare l'Antonioli e la sua società". Il dirigente in questione provava poi a convincere della bontà dell'iniziativa presentata dalla Osmon l'allora responsabile del dipartimento Energia Gianluca Galati. Insomma, le complicità, più o meno volontarie, ci sono state, eccome. E proprio su queste si baserà adesso l'indagine interna al dipartimento Ambiente: "Ci saranno trasferimenti, qui dobbiamo cambiare proprio aria", assicura l'attuale dirigente generale Gullo, che denuncia come il caso Cannova riguardi anche il sindacato. "Avevamo trasferito il dipendente ben prima degli arresti di ieri, proprio perché ci era sembrato che qualcosa non quadrava - dice Gullo - a esempio vedevamo troppi politici venire in dipartimento a parlare direttamente con lui. Ma la Uil ci ha fatto opposizione perché in quanto rappresentante sindacale Cannova non poteva essere trasferito. Così è tornato nello stesso ufficio della Via-Vas e delle autorizzazioni. Anche questo un paradosso sul quale andrebbe fatta chiarezza". Intanto i grillini chiedono di revocare l'autorizzazione alla discarica di Motta Sant'Anastasia dell'Oikos, nonostante proprio lunedì scorso Gullo abbia firmato il verbale che invece sostiene che nel sito tutto è in regola. Una bella matassa che sarà difficile da districare.
  • 19. 19 http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/20/news/mazzette_e_discariche_a perta_un_indagine_interna_all_assessorato_ambiente_si_cercano_complicit- 92003770/ CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI DA QUELLO ARRESTATO? CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI DA QUELLO ARRESTATO? Fermo restando il quadro accusatorio nei confronti del funzionario dell'assessorato territorio e ambiente, arch.Cannova, & relativi soci attualmente individuati. quello che viene riportato dalla stampa e, stranamente, anche dal virgolettato degli inquirenti non può non apparire poco verisimile ed incongruo. A quanto è dato conoscere : Cannova è un funzionario e come tale, ovviamente, non era nei suoi poteri rilasciare, come invece erroneamente riportato, alcuna autorizzazione. Cannova è stato, al più, il responsabile dei procedimenti amministrativi a lui affidati dal dirigente dell'unità operativa o dal dirigente del Servizio VIA-VAS, e tra l'altro è stato per anni fino a poco tempo fa il segretario di conferenze dei servizi, spesso per il rilascio delle AIA, ma la sua funzione non poteva andare oltre. Cannova, in quanto funzionario, non poteva che svolgere le sue funzioni o incardinato in una Unità Operativa retta da un dirigente o alle dirette dipendenze funzionali del dirigente responsabile del Servizio VIA-VAS deputato al rilascio anche delle AIA; ci risulta che era il segretario delle conferenze dei servizi indette dal Servizio VIA-VAS e colui che andava a seconda dei casi a rendere i pareri nelle conferenze dei servizi per il rilascio di autorizzazioni di competenza di altri dipartimenti, pareri tuttavia predisposti non da lui ma dai responsabili gerarchici a lui superiori.
  • 20. 20 Quindi, Cannova poteva sì fornire "consigli" o qualcos'altro agli imprenditori "amici", ma poteva "condizionare" il rilascio delle autorizazioni solo ed esclusivamente se chi stava gerarchicamente sopra di lui - in prima battuta il dirigente dell'Unità Operativa doveva condividere il procedimento e trasmetterlo al responsabile del servizio, - in seconda il responsabile del servizio se condivideva la proposta dell'U.O. rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza, - in terza il dirigente generale del dipartimento se condivideva la proposta del servizio rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza - ed in quarta se l'assessore condivideva la proposta del dipartimento, vagliata dal suo gabinetto, rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza, non si accorgeva di nessuna eventuale irregolarità o faceva parte della rete del "condizionamento". Quindi, ai vari livelli, o Cannova, dal basso superava tutte le varie maglie e faceva fessi dirigenti di unità operativa e responsabile del servizio, dirigente generale, segreteria tecnica dell'assessore e l'assessore, o nessuno controllava gli atti e le autorizzazioni erano firmate senza neppure leggere i decreti che si firmavano o...Cannova era soltanto il primo anello della catena. Ecco perchè la versione così come riportata dalla stampa fa acqua da tutte le parti, le autorizzazioni rilasciate da Cannova sono inesistenti e se Cannova condizionava, chi erano i condizionati lungo i vari passaggi amministrativi che portavano al rilascio delle autorizzazioni o alla fornitura dei pareri del servizio VIA-VAS nelle conferenze dei servizi presso altri dipartimenti? Può darsi, anzi speriamo, che lo dirà Cannova meditando nelle patrie galere. Un'ultima perla.
  • 21. 21 Ricordiamo tutti quando "scoppia" al dipartimento ambiente la bomba Crocetta-Lo Bello delle 3500 pratiche inevase al servizio VIA-VAS. Stante il numero esorbitante è logico pensare che si siano accumulate quantomeno nel corso degli ultimi anni. Chi sono stati i dirigenti responsabili di questo Servizio negli ultimi anni, i dirigenti generali del dipartimento ambiente, i dirigenti responsabili del controllo di gestione ed i dirigenti responsabili della valutazione delle attività dirigenziali? I nomi sono tutti arcinoti e si trovano nel sito dell'ARTA, ma ci limitiamo solo a rilevare, perchè sono dati pubblicati sempre nel sito dell'ARTA, che i responsabili del Servizio di quel periodo, hanno avuto attestato di avere raggiunto negli stessi anni dell'accumulo tutti gli obiettivi previsti (???) ed hanno di conseguenza intascato le relative indennità (circa 9300 euro/anno per gli obiettivi e oltre 23340 euro/anno in quanto a indennità d'incarico). Quindi, per attestazione della stessa amministrazione, il Servizio VIA-VAS ha funzionato al meglio, nonostante che, a detta della stessa amministrazione, avesse accumulato 3500 pratiche inevase. Qualcuno dei dirigenti del Servizio VIA-VAS ha ricevuto dall'amministrazione denunciante, in primis Crocetta, Lo Bello e Arnone (dirigente generale) qualche contestazione, qualche provvedimento di responsabilità dirigenziale? Manco a parlarne. Anzi, come "botto" della bomba, i dirigenti responsabili del Servizio VIA-VAS non solo non sono stati chiamati a rispondere delle responsabilità dell'enorme accumulo, ma anzi, uno dei dirigenti è stato trasferito ad altro dipartimento sempre come capo servizio, l'altro è stato addirittura promosso da Crocetta a dirigente generale, prima nello stesso dipartimento ambiente e dopo in un altro (il dipartimento regionale tecnico). E' notizia di qualche giorno che quest'ultimo si è appena messo in pensione con almeno 7000 euro al mese ed una buonauscita che assommerebbe di diverse centinaia di migliaia di euro. Come si dice in siciliano, chi ddici?
  • 22. 22 Vabbè, tanto c'è...Cannova !!! Comitato Cittadino isola Pulita di Isola delle Femmine sede dello Stabilimento Italcementi a cui è stato concessa Autorizzazione Integrata Ambientale decreto 693 18 luglio 2008 a firma dell'ing. Vincenzo Sansone, responsabile del Servizio VIA-VAS, con segretario della relativa conferenza dei servizi arch. Gianfranco Cannova. LA BELLA VITA DEL FUNZIONARIO REGIONALE CANNOVA FATTA DI "MONEZZA" MARKEZ Gianfranco Cannova, funzionario regionale all‟assessoratoTerritorio Ambiente, faceva da consulente agli imprenditori dello smaltimento dei rifiuti. Dava le dritte su quanto avvenivano le ispezioni a “sorpresa”, consigliava gli adeguamenti della tariffa di smaltimento dei rifiuti dando anche le motivazioni delle richieste....e vacanze, viaggi, bella vita. “…Mimmo…Mimmo…una cosa una cosa sola. – diceva Cannova a Domenico Proto titolare della discarica di Motta Sant‟Anastasia – La tariffa di 5 anni fa. ma tu lo sai il gasolio a quanto era 5 anni fà?”. Per questi servigi veniva ripagato e bene. Sono stati almeno 20 i soggiorni per il funzionario e tutta la sua famiglia al prestigioso Baja Verde di Acicastello. Viaggi anche a Rimini tutto pagato dall‟azienda di Proto. Sempre Cannova nel corso di un‟intercettazione spiegava al figlio il suo rapporto di “collaborazione” con Domenico Proto, titolare del mega impianto nel catanese. “Quello che io guadagno in un anno, lui lo guadagna in un mese”. E il figlio gli chiede perché non gli dà un po‟ soldi. “Se io lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente. Se tu li meriti perché sei bravo e lavori, te li danno”. Il figlio a questo punto chiede se il padre collabora con Domenico Proto.
  • 23. 23 “Certo! Non lo vedi che abbiamo lav… abbiamo parlato di lavoro?” E quanto ti dà chiede il figlio. “Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000″. Un dialogo (alla cui lettura si rinvia) i cui termini e i cui contenuti davvero non meritano altri commenti dal momento che il Cannova si esprimeva come se fosse stato lui l‟imprenditore interessato alla pratica amministrava e non il funzionario pubblico dell‟ufficio regionale. C‟erano alcuni problemi nella gestione della discarica di Motta Sant‟Anastasia e Gianfranco Cannova organizzò un pranzo al ristorante “Papoff” di via Isidoro La Lumia. Al tavolo si sedettero il 6 marzo 2012 Domenico Proto, Gianfranco Cannova, Domenico Michelon e Roberto Li Causi, questi ultimi funzionari del Dipartimento Acque Rifiuti. Un consesso “atipico” sottolineano gli investigatori in ambienti non istituzionali tra i funzionari pubblici e un soggetto privato interessato in un procedimento amministrativo gestito da quegli stessi funzionari. Michelon svolgeva il ruolo di sub- commissario delegato all‟emergenza rifiuti ed il Dipartimento Acque e Rifiuti era soggetto istituzionale coinvolto nelle Conferenze dei Servizi. “Prima dell‟incontro Cannova, – spiera prima dell‟arrivo del Proto, aveva incontrato brevemente nella sua autovettura Michelon e Li Causi “preparandoli”, per così dire, sulle tematiche di interesse di “Mimmo” (cioè di Domenico Proto) in specie mostrandosi contrariato per la procedura di annullamento in autotutela del precedente decreto di autorizzazione a favore della società Oikos, che l‟ingegnere Natale Zuccarello, avrebbe messo alla firma del Dirigente Arnone Giovanni, all‟insaputa del Cannova stesso” http://www.qtsicilia.it/2013-08-25-07-23-18/39-la-regione-siciliana/1603-la-bella-vita- del-funzionario-regionale-cannova-fatta-di-qmonezzaq.html Rifiuti e corruzione, arrestato Mimmo Proto In manette 4 imprenditori e un funzionario Di Carmen Valisano | 18 luglio 2014
  • 24. 24 L’operazione, denominata Terra mia, ha portato all’individuazione di un complesso sistema di procedure ambientali non seguite e controlli evitati grazie al presunto pagamento di tangenti. Coinvolti quattro titolari di discariche, tra i quali il proprietario dell’impianto di contrada Tiritì, a Motta Sant’Anastasia. Il dipendente regionale «rilasciava le autorizzazioni Aia e gestiva l’ufficio come suo feudo. Con gli imprenditori amici era prodigo di consigli anche per fregare l’amministrazione pubblica». Un funzionario della Regione e quattro imprenditori legati alla gestione dei rifiuti sono stati arrestati stamattina dagli uomini della squadra mobile di Palermo. Tra loro spicca il nome di Domenico Proto, titolare della Oikos spa, la ditta proprietaria del mega-impianto di contrada Tiritì-Valanghe d‟inverno. Secondo le accuse, Gianfranco Cannova (dipendente dell‟assessorato regionale Territorio e ambiente) avrebbe avuto un ruolo nella gestione delle procedure più importanti, quelle legate al rilascio delle autorizzazioni all‟attività delle discariche. In cambio di regali e viaggi, avrebbe agevolato gli iter d evitato agli impiantiamici controlli e monitoraggi ai quali avrebbero dovuto invece sottostare. Un quadro di corruzione definito dagli inquirenti molto grave nel quale sono coinvolti, oltre a Proto, gli imprenditori Giuseppe Antonioli (amministratore della discarica di Mazzarrà Sant‟Andrea, in provincia di Messina) e i fratelli Calogero (ex senatore della Casa delle libertà) e Nicolò Sodano, responsabili della Soambiente di Agrigento. L‟operazione, denominata Terra mia, ha avuto inizio nel 2011 ed è durata oltre due anni. I titolati delle indagini hanno messo in rilievo come «questo settore amministrativo è caratterizzato da unastratificazione normativa e da un complesso e macchinoso apparato burocratico». Elementi che hanno facilitato l‟azione contestata al presunto funzionario infedele. «La corruzione e i corrotti sono un rifiuto speciale e pericolosi - dichiara il procuratore aggiungo di Palermo Dino Petralia - L‟imprenditore del Catanese (Domenico Proto, ndr) aveva bisogno di ampliare la discarica a tre milioni di metri cubi. Aveva bisogno dell‟Autorizzazione integrata ambientale.Sembra che l‟azione per ottenerla in modo illegale sia la regola». A lui fa eco il collega Leonardo Agueci: «Il funzionario regionale rilasciava le autorizzazioni Aia e gestiva l‟ufficio come suo feudo. Con gli imprenditori amici era prodigo di consigli anche per fregare l‟amministrazione pubblica». Nessuna
  • 25. 25 remora di controlli. «Poteva svolgere una attività illecita con la massima disinvoltura». Sia il sito di contrada Tiritì-Valanghe d‟inverno che l‟impianto messinese di Mazzarrà Sant‟Andrea sono sotto inchiesta da parte della dirigenza regionale all‟Ambiente per presunte violazioni compiute nella gestione dei rispettivi impianti. Un‟inchiesta avviata qualche mese fa dall‟ex assessore regionale Nicolò Marino. Soambiente gestisce i siti agrigentini di Siculiana e contrada Monserrato e a Noto (in provincia di Siracusa) quello di contrada Stallaini. A poche ore dall‟arresto di Proto, intanto, Confindustria Catania ha sospeso la ditta Oikos, interrompendo il suo rapporto con l‟associazione. «Il provvedimento è stato adottato d‟urgenza, in ottemperanza del codice etico di Confindustria, spiegano. http://ctzen.it/2014/07/18/rifiuti-e-corruzione-arrestato-mimmo- proto-in-manette-4-imprenditori-e-un-funzionario/ Mafia, rifiuti e mazzette: i fratelli Sodano traditi dalle intercettazioni „ Mafia, rifiuti e mazzette: i fratelli Sodano traditi dalle intercettazioni Gli inquirenti hanno disegnato il quadro accusatorio grazie alle discussioni, tra le altre, dei fratelli Sodano, inizialmente sottoposti ad intercettazione per confermare un sospetto rapporto con la criminalità organizzata. LE INTERCETTAZIONI “
  • 26. 26 (da sinistra) Calogero e Nicolò Sodano Mafia, rifiuti e mazzette: i fratelli Sodano traditi dalle intercettazioni „ LE intercettazioni telefoniche nei confronti dei fratelli Nicolò e Calogero Sodano, arrestati stanotte nell'ambito dell'indagine sulle mazzette alla Regione Sicilia, partirono inizialmente per acquisire elementi di prova che confermassero presunti rapporti tra i Sodano con ambienti della criminalità organizzata. Ma durante l'ascolto dei loro telefoni e delle microspie piazzate tra auto e uffici, i poliziotti hanno sentito tutt'altro. Sin dalle fasi iniziali dell'indagine, infatti, venivano intercettati assidui contatti telefonici con il funzionario regionale Gianfranco Cannova, in qualità di responsabile del procedimento funzionale al rilascio del provvedimento di autorizzazione. Così gli inquirenti avrebbero appurato come lo stesso Cannova si sarebbe ripetutamente attivato ogniqualvolta gli imprenditori Sodano ne caldeggiavano un intervento. Ma non solo: talvolta è stato proprio lui stesso a sollecitare i due fratelli agrigentini, nel corso delle diverse fasi dei procedimenti amministrativi, ad assumere più iniziative; sollecitazioni che si sarebbero concretizzate in incontri anche a stretto giro, per i quali Cannova avrebbe più volte dato la disponibilità di raggiungere i due imprenditori ad Agrigento. „ Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori è finito, in particolare, un incontro avvenuto il 2 maggio del 2011, quando i Sodano incontrarono Cannova nei suoi uffici a Palermo. Poco prima che i fratelli giungessero nel capoluogo di regione, però, i poliziotti intercettarono una telefonata in cui Calogero Sodano chiede ad un proprio collaboratore di quantificare la disponibilità di soldi contanti in azienda; una richiesta alla quale il dipendente ha riferito
  • 27. 27 l'ammontare di 3mila e 585 euro che Calogero Sodano - pur lamentato la scarsità della liquidità - avrebbe chiesto di avere il prima possibile, in quanto doveva recarsi urgentemente a Palermo. Una richiesta che per gli inquirenti trova spiegazione nella consolidata pratica di portare, di volta in volta, delle "mazzette" al funzionario regionale. Ma per gli investigatori la dimostrazione forse più eloquente del rapporto delittuoso viene fornita una discussione tra i due fratelli Sodano, intercettata nel settembre del 2011 grazie ad una microspia piazzata sulla loro auto, nella quale Nicolò e Calogero commentano tra loro il "costo esagerato" del funzionario regionale, ricordando il fatto che lo stesso aveva già ricevuto circa cinquantamila euro. C = a CANNOVA lo faccio chiamare tramite l'avvocato ora... G = si! C = …inc… G = perchè non ha ancora convocato la conferenza dei servizi C = Ah? G = gli devi dire, avvocato, ...inc..., avvocato...e noi non lo chiamiamo più ! Cioè, deve capire che siamo offesi noi con lui... C = perciò, se noi gli facciamo capire che siamo offesi con lui, a questo il culo sai come gli diventa ? Dice non credo che mi denunciano... non credo che... minchia! G = qualche trenta.. qualche trentamila euro (30.000) gli abbiamo dato... C = ma che fa! ma che dici! G = qualche cinquantamila euro (50.000) gli abbiamo dato.. Lì (diminutivo di Calogero) C = ma che minchia dici ! E poi quando all'ultimo ci ha chiesto tutti quei soldi... hai visto che ci ha detto "accontentatevi con questa discarica" G = si! bello chiaro... C = bello chiaro... “per ora questo... prendetevi questo per ora...” G = eh,infatti... C = da lui dipende... tutte cose lui manovra... G = si, tutte cose lui... C = però ha di sopra la politica, capito? G = la mafia politica... C = no ! Lui è... lui è... G = per dargli un incarico di questo... Li (diminutivo di Calogero)
  • 28. 28 C = lui è... G = inc. per dargli un incarico di questo... inc. deve fare quello che dicono gli altri... C = se c'è la politica ...inc... vanno secondo legge, secondo... qua la legge...inc. G = ...inc... non solo i grana (soldi, n.d.r.), ma è diventato anche di prestigio, pure. http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/intercettazioni-fratelli-sodano- villaseta-agrigento.html “ Tutto parte dall'esposto di Gullo "Sospensione per Cannova" Venerdì 18 Luglio 2014 - 11:46 di Claudio Reale La vicenda che ha portato agli arresti di stamattina è quella finita al centro dello scontro fra Nicolò Marino e Mariella Lo Bello. Il dirigente del Territorio: "Da lunedì il funzionario non sarà più in servizio" Gaetano Gullo PALERMO – Mentre è in corso la conferenza stampa sugli arresti, Gaetano Gullo aspetta notizie. “Ma chi è, Cannova?”. Sì, è Gianfranco Cannova il funzionario arrestato stamattina dalla polizia
  • 29. 29 nell'ambito dell'inchiesta su rifiuti e mazzette. Non indica un nome a caso, Gullo: era stato proprio il dirigente dell'assessorato al Territorio a segnalare alla Procura una strana vicenda che aveva appreso alla fine del 2013, una storia di presunte mazzette legate alle autorizzazioni per le discariche. Adesso, per Cannova scatta la sospensione, un provvedimento immediato: “Da lunedì – spiega Gullo – il funzionario arrestato non sarà in servizio per tutta la durata delle esigenze cautelari”. La vicenda che ha portato al blitz di stamattina era esplosa a marzo. E si era trasformata in uno scontro politico fra l'allora assessore all'Energia Nicolò Marino e la titolare del Territorio Mariella Lo Bello: oggetto del contendere, l'autorizzazione per una discarica pubblica bloccata da una lettera che lo stesso Gullo aveva firmato “senza leggerla fino in fondo”, come spiegò il dirigente a LiveSicilia. “Quella lettera – dice Gullo – era stata materialmente predisposta da Cannova”. È così che si accesero i riflettori sul funzionario: Cannova fu trasferito al servizio Parchi, e intanto Gullo e Lo Bello raccontarono ai magistrati la storia appresa pochi giorni dopo la lettera. Il funzionario arrestato oggi ha gestito le autorizzazioni ambientali per la discarica di Mazzarrà Sant'Andrea e - secondo la tesi, tutta da dimostrare, raccontata da Gullo ai magistrati - poi avrebbe acquistato un'auto in Lombardia da un'azienda riconducibile a un altro degli indagati. Sospensione immediata, dunque. Ma non solo. “In questi casi – prosegue Gullo – si avvia un procedimento disciplinare che potrebbe portare al licenziamento. Quando ci sono profili di carattere penale la conclusione del procedimento è però successiva all'eventuale condanna. Insomma: prima si deve concludere l'eventuale processo e poi la commissione di disciplina prenderà una decisione”. http://livesicilia.it/2014/07/18/tutto-parte-da-un-esposto-di-gullo-ora-sospensione-per- cannova_517755/ Tutto parte dall'esposto di Gullo 'Sospensione per Cannova' - Live Sicilia
  • 30. 30 ASSESSORATO TERRITORIO AMBIENTE SICILIA ARRESTI... di isolapulita Vacanze extralusso e soldi in contanti Sms e intercettazioni svelano le mazzette Venerdì 18 Luglio 2014 - 16:03 di Riccardo Lo Verso Secondo gli inquirenti, tra il funzionario regionale Gianfranco Cannova e I'imprenditore catanese Domenico Proto c'era un “consolidato, stratificato e articolato rapporto criminoso". Le intercettazioni che inchioderebbero gli indagati.Una foto degli arresti del blitz tratta dal video. PALERMO - Soggiorni in hotel di lusso - più di venti vacanze - e mazzette in contanti. C'è tutto questo alla base di quello che i magistrati definiscono “il consolidato, stratificato ed articolato rapporto criminoso instaurato dal funzionario pubblico Gianfranco Cannova con l'imprenditore catanese Domenico Proto, detto Mimmo”. Proto è presidente della Oikos, la società che gestiva lo smaltimento di rifiuti nella discarica di contrada Tiritì, a Motta Sant'Anastasia. Cannova aveva presentato all'assessorato regionale al Territorio e ambiente la richiesta per ampliare la discarica nella vicina contrada Valanghe d'Inverno. La Oikos è un colosso del settore. Nel 2011 ha fatturato 30 milioni di euro, saliti a 45 nel 2012. Il
  • 31. 31 previsto ampliamento aveva scatenato la reazione di alcuni comitati “No discarica”, preoccupati per la salute pubblica. Un affare milionario che Proto non poteva rischiare di mandare all'aria e si sarebbe “servito” della collaborazione di Cannova. E così quando, il 12 settembre 2011, Proto gli chiedeva informazioni (“Sai se domani è stato organizzato una visita in discarica da Palermo”), il funzionario lo metteva in guardia: “... domani l'ing Michelon (Domenico Michelon dell'Arpa ndr) domani alle ore 09:00 vengono a fare un controllo con ing Polizzi (Alberto Polizzi, dipendente del Dipartimento ndr) e un consulente dell'Assessore per le problematiche del comitato no discarica”. Cannova non sembrava preoccupato, ostentava sicurezza: “Per quanto riguarda domani, domani c'è questa riunione e tra l'altro Michelon e Pulizzi... che non gliene fotte niente di questa cosa. la stanno facendo soltanto perché gli lo ha ordinato l'assessore... non sono interlocutori che vengono per fare casino o per fare danno anche perché io gli l'ho detto a Michelon acquisisci i verbali dell'Arpa... prendendoti i verbali dell'Arpa non hai bisogno di fare niente... perché sta facendo queste cose. Perché l'assessore praticamente ha letto i giornali e sulla scorta dei giornali che hanno scritto che non sono state risposte... non sono state date risposte all'interrogazione di Burtone”. Onde evitare di farsi trovare impreparati, però, Cannova decide di acquisire lo stesso delle informazioni. Tre giorni dopo contattava dopo Federico Vagliasindi (allora consulente dell'assessore regionale all'Energia Giosuè Marino) che era stato designato per partecipare all'ispezione: “Le ripeto la questione non è urgentissima… volevo concordarla con lei per studiare una linea comune tutto qua… per vedere se lei concordava con il mio pensiero”. In ballo c'era un affare enorme, visto che la Oikos si era portata avanti con i lavori,spendendo 28 dei 31 milioni di euro necessari per l'ampliamento della discarica. E così il 10 ottobre Cannova passava a Proto una nuova notizia riservata: “Il fascicolo è in mano a Mimmo e stasera mi dice se va bene”. Alle 20 e 36 dello stesso giorno scriveva. “I documenti vanno bene. Domani mi faccio spedire da veronica la firma digitale e presento il tutto”. Veronica era una collaboratrice di Proto. Cannova, dunque, scrivono i pm, “ si è interessato di seguire, passo passo, tale pratica amministrativa addirittura concordando con il Proto le fasi successive”. Più che un funzionario pubblico, dunque sarebbe stato al soldo
  • 32. 32 di Proto. In cambio di cosa?Innanzitutto di viaggi e soggiorni. Tutti extra lusso. Nel novembre 2011 l'imprenditore catanese ha pagato al dipendente la trasferta a Rimini in occasione della fiera Ecomondo sul riciclo di rifiuti. “Ti ho messo partenza da Catania, vedi... perché se no dovevi... - diceva proto a Cannova -. Fai una cosa, parla con Veronica.... dagli l'input qual è la disponibilità e ti faccio cambiare tutte cose”. E Cannova ricambiava con informazioni preziose: “Senti, vedi che è arrivato l'altro documento che praticamente parla di nuovo di e... annullamento del decreto AIA nei confronti di Oikos... ora faccio i fax e glieli faccio arrivare a Veronica, quindi questa cosa continua, è quella del direttore, pensavo fosse finita e invece continua" Proto temeva il ritiro dell'autorizzazione: Da parte di chi arriva questo documento?”. Risposta: “ Da parte del direttore, che, praticamente, gli ha scritto l'ufficio di gabinetto dell'assessore, perché ha avuto la richiesta da parte della Prefettura. Ufficio di presidenza, segreteria tecnica, da parte del presidente... della... della Regione... Scrive Arnone perché vuole risposta la Monterosso, Patrizia Monterosso, ch'è il capo di gabinetto di Lombardo... te lo faccio arrivare tramite fax.. ehm... stasera vattelo a prendere in ufficio”. Cannova è partito per Rimini, portandosi dietro il “documento in originale” e ha alloggiato al Grand Hotel. Cinque stelle lusso. Il conto - 717 euro - è stato pagato con carta di credito di Proto. E non è l'unico soggiorno. Dal 3 al 7 gennaio 2012 Cannova, con tutti i suoi familiari, ha dormito all'Hotel Baja Verde di Acicastello. Sempre a spese della Oikos. È stato lo spunto investigativo per andare a ritroso nel tempo e scoprire che tra il 2008 ed il 2012 i Cannova hanno soggiornato venti volte nello stesso albergo. Le fatture erano tutte intestate, tranne una, alla Oikos per un totale di 31.152. D'altra parte, secondo i poliziotti della Sezione reati contro la pubblica amministrazione della Suadra mobile di Palermo, i servigi di Cannova sarebbero stati decisivi per gli affari dell'imprenditore.Era, ad esempio, lo stesso Cannova a suggerire al Proto di chiedere l‟aumento della tariffa per il conferimento dei rifiuti in discarica: “Quindi, se tu vuoi, la revisione della tariffa, non della TIA (Tariffa Igiene Ambientale ndr), della tariffa la puoi chiedere a me direttamente... Mimmo... Mimmo... una cosa una cosa sola. La tariffa di 5 anni fa, ma tu lo sai il gasolio a quanto era 5 anni fà?... ti do un'altra chiave di lettura, un'altra soluzione. E...io sto mettendo avanti l'aggiornamento... ora a febbraio programmo la prima conferenza... in occasione dell'approvazione
  • 33. 33 dell'AIA dell'aggiornamento... e tutto questo incide, incide tantissimo. Ecco perché non si può tenere quella tariffa. Infatti la questione va rivista, però la camuffiamo, come AIA. Capisci?”. Viaggi, ma anche soldi in contanti. Come emergeva da una conversazione fra Cannova e il figlio che, sostengono gli aggiunti Agueci e Petralia e il sostituto Picchi, si commenta da sola: “Se io lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente”; “Se tu li meriti perché sei bravo e lavori, te li danno”; “Ma tu con Mimmo ci collabori?”, “Certo”; “E quindi te li da i soldi?”; “Certo”; “Quanti soldi ti ha dato?”, “Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000”. “Bustarelle”, viaggi e sesso Arrestato funzionario regionale
  • 34. 34 In cambio di denaro, viaggi, regali costosi un funzionario regionale dell‟Assessorato Ambiente della Regione siciliana, Gianfranco Cannova, avrebbe rilasciato autorizzazioni richieste per lo smaltimento dei rifiuti nell‟Isola. Ma il dipendente „infedele‟ è stato scoperto e arrestato. Con il funzionario regionale sono finiti in carcere quattro imprenditori, tre siciliani e uno del Nord. Si tratta di Domenico Proto 48 anni di Catania, Giuseppe Antonioli, novarese di 53 anni e gli agrigentini Calogero e Niccolò Sodano rispettivamente di 54 e 53 anni. L‟operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato che all‟alba di oggi ha dato esecuzione ad un‟ordinanza cautelare nei confronti dei cinque arrestati, accusati, a vario titolo di corruzione nell‟ambito dei procedimenti amministrativi volti al rilascio/rinnovo delle autorizzazioni richieste per lo smaltimento dei rifiuti. Il provvedimento è stato emesso dal locale ufficio gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo. L‟indagine, iniziata nel 2011 e protrattasi per due anni, è stata condotta dagli agenti di polizia di Palermo, con l‟ausilio dei colleghi di Agrigento, in considerazione del coinvolgimento nell‟indagine di due imprenditori nativi e operanti nell‟Agrigentino e di altra attività investigativa, insistente in quel territorio, dalla quale si è tratto spunto. Nel corso delle indagini, la Polizia di Stato ha acclamato che questo settore amministrativo è caratterizzato da una “stratificazione normativa e da un complesso e macchinoso apparato burocratico. Tali peculiarità hanno permesso al funzionario infedele, nelle diverse fasi della procedura amministrativa, di „giostrare‟ nella gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli imprenditori e preservandoli dall‟ordinaria attività di controllo e monitoraggio della PA circa le modalità di gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di bypassare indenni tutti i controlli”. Il quadro di corruttela venuto alla luce è, per gli inquirenti “senza ombra di dubbio caratterizzato da estremi di rilevante gravità, in quanto strettamente connessi alla salute pubblica e alla preservazione del territorio da gravi danni ambientali”. Le indagini hanno fatto emergere l‟illecita attività del funzionario regionale “che forniva i propri servizi „a pagamento‟
  • 35. 35 anteponendo agli interessi pubblici mere logiche di guadagno e arricchimento personale”. Era lui il destinatario di sistematiche regalie ed ingenti somme di denaro da parte degli imprenditori che necessitavano della connessione di indispensabili autorizzazioni amministrative rilasciate dall‟uffcio a cui era preposto Cannova. Secondo gli inquirenti il funzionario finito in carcere sarebbe stato “a disposizione” degli imprenditori rilasciando o rinnovando i provvedimenti autorizzativi, o comunque “garantiva una corsia prefenziale al procedimento, nell‟attività di consulenza tecnica degli aspetti amministrativi”. In sostanza il funzionario avrebbe rilasciato delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti in cambio di „mazzette‟. Alcune delle tangenti sono state carpite in diretta dagli investigatori. Ricostruiti invariati benefit e regalie di cui beneficiava: dai soggiorni gratis in prestigiose strutture alberghiere per sè e la sua famiglia e il pagamento e l‟uso di una autovettura a nolo, ma anche prestazioni sessuali a pagamento. “Cannova faceva della corruzione un lavoro, una regola di vita”, ha spiegato Silvia Como, dirigente della sezione per i reati contro la pubblica amministrazione alla Squadra mobile di Palermo. “C‟è una intercettazione – spiega Como – in cui Cannova si trova in auto e spiega al figlio: „se io lavoro mi danno i soldi‟, riferendosi agli imprenditori, insomma un padre dà un‟educazione al figlio alquanto inquietante, sul suo modo di affrontare una funzione pubblica”. Tra le tangenti intascate ci sono anche soggiorni in alberghi lussuosi, nel Catanese “per un valore di 30 mila euro almeno”, dice Como. Oltre a un impianto tv e stereo ad altissimo livello. “Le norme oscure e complicate sono il sogno di ogni corrotto, ha detto il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, commentando gli arresti di oggi – non basta l‟azione repressiva per combattere la corruzione. È più importante semplificare le norme ed eliminare le facoltà discrezionali, ma anche tempi e scadenze certi”. http://www.siciliainformazioni.com/106497/viaggi-regali-smaltimento-rifiuti-terremoto- allassessorato-ambiente
  • 36. 36 Smaltimento rifiuti in Sicilia, arrestato funzionario della Regione e 4 imprenditori per corruzione PALERMO. Un funzionario pubblico e quattro imprenditori, accusati a vario titolo di corruzione nell'ambito dei procedimenti amministrativi volti al rilascio e rinnovo delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti, sono stati arrestati questa mattina nel corso dell'operazione Terra Mia condotta dalla Polizia di Stato. Il provvedimento è stato emesso dal Gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo. L'indagine, iniziata nel 2011 e protrattasi per due anni, è stata condotta dagli agenti di polizia di Palermo, con l'ausilio dei colleghi di Agrigento, in considerazione del coinvolgimento nell'indagine di due imprenditori agrigentini. Nel corso delle indagini, la Polizia di Stato ha constatato che "questo settore amministrativo è caratterizzato da una stratificazione normativa e da un complesso e macchinoso apparato burocratico". Un complesso di norme che ha consentito al funzionario infedele - dicono gli investigatori - nelle diverse fasi della procedura amministrativa, di "giostrare" nella gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli imprenditori e preservandoli dall'ordinaria attività di controllo e monitoraggio della pubblica amministrazione circa le modalità di gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di bypassare indenni tutti i controlli. Il quadro di corruzione emerso è molto grave, secondo gli investigatori, in quanto ha messo a repentaglio la salute pubblica e alla preservazione del territorio da gravi danni ambientali. I dettagli dell'operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sala stampa della Procura a Palermo.
  • 37. 37 Gli arrestati sono Giuseppe Antonioli 53 anni, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea (Me), Gianfranco Cannova, 56 anni, funzionario regionale dell'assessorato territorio e ambiente, Domenico Proto, 48 anni, titolare discarica di Motta Sant'Anastasia (Ct), i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, 54 anni e 53 anni, titolari della discarica Soambiente ad Agrigento. http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/3609 79/ NEL MARZO DELL'ANNO IN CORSO............ Carmelo Catania Mazzette ad un funzionario regionale: ecco come avrebbe ottenuto l’Aia l’ecomostro, mentre al processo Vivaio regge l’impianto accusatorio. La discarica era “cosa” loro L‟assessorato siciliano all‟Ambiente – dopo un‟indagine interna avviata a seguito della segnalazione di “strani” ritardi nell‟iter autorizzativo della nuova (sic) discarica di Gela – ha scoperchiato un giro di mazzette che coinvolgerebbe funzionari del dipartimento, con conseguente denuncia alla procura, firmata dall‟assessore Mariella Lo Bello. Nel mirino è finito un funzionario, non solo per il caso della discarica di Gela, ma anche per altre procedure autorizzative rilasciate in passato. In particolare per la convocazione, nel settembre 2008, di una conferenza dei servizi, dallo stesso presieduta, che ha rilasciato l‟Autorizzazione integrata ambientale per l‟ampliamento di una discarica nella Sicilia orientale, omettendo la vicinanza a un centro abitato. Il Tar ha poi annullato questa autorizzazione ma, guarda caso, nell‟ottobre del 2008 il funzionario ha acquistato un‟Audi A6 in Lombardia, in una concessionaria che faceva riferimento a un amministratore della discarica in questione.
  • 38. 38 «Così è stato nel caso di un funzionario del Dipartimento ambiente – riferisce l‟assessore Lo Bello – che subito dopo aver presieduto una conferenza di servizi che procedeva al rilascio dell‟autorizzazione, è diventato proprietario di un‟automobile acquistata presso una concessionaria del novarese, il cui amministratore delegato risulta essere anche l‟amministratore delegato della società alla quale era stata rilasciata l‟autorizzazione, autorizzazione che poi il Tar, con due diverse sentenze nel 2012, ha annullato. Abbiamo così trasferito il funzionario e presentato una denuncia sospettando un giro di tangenti per oliare alcune pratiche piuttosto che altre, il tutto in un assessorato noto per le sue lentezze e le improvvise accelerazioni», dice Mariella Lo Bello. Vi dice niente? A quale discarica si riferisce l‟indagine dell‟assessore Lo Bello? Chi presiedette quella conferenza dei servizi? Per chi avesse avuto modo di leggere il mio La collina della munnizza (2012) ricorderà che nel riportare la cronaca relativa al secondo ampliamento della discarica di Mazzarrà scrivevo (pag. 61): «La seconda conferenza dei servizi si tenne il 12 settembre del 2008 […] dal verbale della riunione risulta che nell‟occasione fu chiesto alla Tirrenoambiente dai rappresentanti dell‟Arpa di spiegare l‟incongruenza di informazioni circa la quantità di abbancamento dei rifiuti rilasciato sulla precedente Aia nei confronti della ditta stessa. Il punto doveva essere di una certa rilevanza visto che, come risulta sempre dal verbale, sull‟argomento ci fu un‟ampia discussione sul quale si erano bloccati i lavori della conferenza. L‟intervento del presidente Cannova [che evidentemente aveva fretta di concludere i lavori, N.d.A.] con la dichiarazione che sull‟argomento in questione avrebbe preparato una memoria, pose fine al dibattito». Presunte mazzette o meno, sta di fatto che la decisione “d‟imperio” del presidente diede il via definitivo all‟Aia. In questi stessi giorni è stata inoltre emessa l‟attesa sentenza al processo d‟appello scaturito dall‟operazione Vivaio del 2008. Al centro dell‟indagine gli illeciti interessi del clan di Mazzarrà dal 2003 in poi: il business rifiuti, con lo smaltimento e le assunzioni alle società che gestivano le discariche di Mazzarrà e Tripi, Tirrenoambiente e l‟Ato comprensoriale, lo smaltimento illecito del pastazzo, le estorsioni alle imprese edili titolari di importati commesse pubbliche: le gallerie autostradali e ferroviarie, ad esempio, passando per la guerra interna al gruppo tra la famiglia di Bisognano, negli anni in cui il boss era in carcere, e il reggente Tindaro Calabrese, ansioso di prenderne il posto, forte dell‟alleanza col reggente dei barcellonesi, Carmelo D‟Amico, e i contatti con i Lo Piccolo, culminata nell‟omicidio di Ninì Rottino. Agli atti dell‟inchiesta anche l‟interferenza nelle elezioni
  • 39. 39 amministrative di Furnari, comune poi sciolto dal Presidente della Repubblica nel 2009 per infiltrazioni mafiose. L‟impianto accusatorio dei pm Verzera e Massara regge anche in secondo grado. Nel 2012 la prima sentenza aveva stabilito 16 condanne per quasi 130 anni di carcere e un ergastolo, e subito dopo erano scattati gli arresti per due “colletti sporchi” ritenuti collusi ai clan. Quella confermata dalla Corte d‟appello di Messina può essere ritenuta a ragione la prima grossa condanna ad un maxi processo per ecomafia in Sicilia. Il verdetto d‟appello ha confermato l‟ergastolo per Aldo Nicola Munafò, braccio destro del boss Tindaro Calabrese – al quale sono stati inflitti 16 anni – accusato di essere l‟esecutore dell‟omicidio Rottino, il camionista eliminato nell‟estate nel 2006 nella guerra tra Calabrese e il boss, oggi collaboratore di giustizia, Melo Bisognano. Sconto di pena per quest‟ultimo, 7 anni e mezzo. Sconto di pena anche per il professore Nello Giambò, ex presidente di Tirrenoambiente ed ex sindaco di Mazzarrà S. Andrea. La condanna per lui scende da 14 a 8 anni. Otto anni anche per l‟imprenditore Michele Rotella inteso “u baruni” che, insieme a Bisognano e Giambò costituirono la “triade” a cui si deve la nascita della discarica. http://www.isiciliani.it/mazzette-ad-un-funzionario-regionale-ecco- come-avrebbero-ottenuto-laia-lecomostro-mentre-al-processo-vivaio- regge-limpianto-accusatorio-la-discarica-era-cosa- loro/#.U8j5xpR_sV8 Cannova arch gianfranco 30 aprile 2012 organigramma dta.pdforganigramma dta from Isola Pulita CANNOVA NOVEMBRE 2013 Organigramma Dra Novembre 2013 by Pino Ciampolillo Cannova 2008 Arch Gianfranco Rup 2008 Salvatore Anza' Autorizzazione-Integrata- Ambientale2 by Pino Ciampolillo Cannova arch gianfranco rup aia italcementi aia scaduta-18-luglio-2010-denuncia- in-autotutela2from Isola Pulita
  • 40. 40 Cannova Gianfranco Arnone Giovanni 13 Aprile 2011 Aia-d-d-g-232-Del-13!04!2011 by Pino Ciampolillo Cannova Gianfranco Dic 2008 Drs996 by Pino Ciampolillo Cannova Gianfranco 31 Ottobre 2012 Cipro Gest by Pino Ciampolillo CANNOVA GIANFRANCO 2008 Autorizzazione-Integrata-Ambientale2 by Pino Ciampolillo ITALCEMENTI DIFFIDA a AIA ITALCEMENTI TAVOLO TECNICO D'ANGELO GIORGIO.pdf by Pino Ciampolillo Tolomeo Sansone Firmatario Del Decreto Aia Italcementi by Pino Ciampolillo Italcementi Conferenze Dei Servizi Per Concessione a.i.a., Dec 693 18 Luglio 2013 Conf. Serv. Italcementi by Pino Ciampolillo Italcementi Autorizzazione Integrata Ambientale Decreto 693 18 Luglio 2013 Diffida Ritiro Decreto e Denunci... by Pino Ciampolillo Smaltimento rifiuti in Sicilia, arrestato funzionario della Regione e 4 imprenditori per corruzione “Bustarelle”, viaggi e sesso Arrestato funzionario regionale Smaltimento rifiuti in Sicilia, arrestato funzionario della Regione e 4 imprenditori per corruzione,ITALCEMENTI,CANNOVA,TOLOMEO,ZUCCARELLO,SANSONE Mazzette e discariche, aperta un'indagine interna all'assessorato Ambiente: "Si cercano complicità" Nelle carte dell'inchiesta i dubbi degli inquirenti sul sistema dei controlli. Una commissione al dipartimento "Accertamenti affidati a esterni". Nel mirino i contatti del funzionario regionale arrestato con altri burocrati e politici. I rapporti con i big del settore rifiuti di ANTONIO FRASCHILLA Davvero un semplice funzionario poteva influenzare e a volte prendere decisioni su discariche, rifiuti e autorizzazioni milionarie? Davvero Gianfranco Cannova, arrestato perché secondo gli inquirenti avrebbe intascato mazzette dai titolari delle principali discariche private siciliane, ha fatto tutto da solo? A queste domande proverà a dare una risposta una commissione che sarà nominata dal dirigente del dipartimento Territorio e ambiente Gaetano Gullo, che sulla vicenda delle discariche dell'Oikos e della Tirreno ambiente vuole vederci chiaro. Specie dopo che lui stesso lunedì scorso ha firmato un verbale che alle contestazioni mosse dall'ex assessore Nicolò Marino e dal dirigente Rifiuti Marco Lupo sull'Oikos risponde che tutto è a posto e la discarica può continuare a lavorare: "Convocherò subito i dirigenti del mio dipartimento per capire perché hanno dato parere favorevole e mi hanno fatto firmare questo atto su una discarica nell'occhio del ciclone", dice. Il funzionario
  • 41. 41 del servizio autorizzazioni Via-vas deve rispondere al dirigente dell'Unità operativa, al dirigente del servizio, al dirigente generale del dipartimento e, a volte, anche all'assessore al ramo. Come faceva Cannova a garantire il risultato agli imprenditori in piena solitudine? Insomma, sull'assessorato Territorio e ambiente, ma anche sui dirigenti che hanno lavorato all'assessorato Energia, ancora ci sono zone d'ombra sulle quali fare luce. Da qui la decisione del neo dirigente generale Gullo di nominare una commissione d'inchiesta esterna: "Voglio nominare professionisti che non hanno alcun rapporto con dipendenti dell'amministrazione ", dice Gullo. Una cosa è certa: dalle carte dell'indagine che ha portato all'arresto del funzionario e di quattro imprenditori (tra i quali i re delle discariche siciliane, il catanese Domenico Proto e Giuseppe Antonioli) emergono dubbi degli inquirenti sul coinvolgimento di altri dirigenti, quanto meno superficiali in alcuni atteggiamenti e decisioni. A esempio nelle carte dell'indagine si cita un pranzo avvenuto tra Proto, Cannova e un altro alto dirigente del settore Rifiuti in un noto ristorante di Palermo. Gli inquirenti sottolineano "l'atipicità" di questo incontro in ambienti non istituzionali tra i funzionari pubblici e "un soggetto privato" interessato in un procedimento amministrativo gestito da quegli stessi funzionari. Ma c'è di più. Dalle intercettazioni emerge anche che il Cannova avrebbe proposto a Proto di pagare anche questo alto dirigente del Rifiuti che, a suo dire, era vicino al Partito democratico. In un'altra intercettazione, invece, Cannova tranquillizzava gli imprenditori sull'esito di una conferenza di servizio grazie ai "suoi canali e amicizie" all'interno della macchina burocratica. Non solo, dalle carte emerge poi come Cannova entrava in contrasto con alcuni dirigenti dei dipartimenti Territorio e Rifiuti, questi magari erano mossi da altri motivi politici perché parenti di deputati catanesi che sponsorizzavano altre iniziative a scapito della Oikos. E, ancora, Cannova dimostra di avere rapporti diretti anche con ispettori dell'Arpa, che invitava a pranzo per discutere di iniziative su alcune discariche. Ad altri dirigenti del dipartimento, invece, Cannova chiedeva "informazioni" riservate: come ad esempio sulla situazione burocratica riguardante la società Osmon, riconducibile all'imprenditore Antonioli, ottenendo "dettagliate informazioni nonché l'apparente disponibilità dello stesso dirigente contattato ad aiutare l'Antonioli e la sua società". Il dirigente in questione provava poi a convincere della bontà dell'iniziativa presentata dalla Osmon l'allora responsabile del dipartimento Energia Gianluca Galati. Insomma, le complicità, più o meno volontarie, ci sono state, eccome. E proprio su queste si baserà adesso l'indagine interna al dipartimento Ambiente: "Ci saranno trasferimenti, qui dobbiamo cambiare proprio aria", assicura l'attuale dirigente generale Gullo, che denuncia come il caso Cannova riguardi anche il sindacato. "Avevamo trasferito il dipendente ben prima degli arresti di ieri, proprio perché ci era sembrato che qualcosa non quadrava - dice Gullo - a esempio vedevamo troppi politici venire in dipartimento a parlare direttamente con lui. Ma la Uil ci ha fatto opposizione perché in quanto rappresentante sindacale Cannova non poteva essere trasferito. Così è tornato nello stesso ufficio della Via-Vas e delle autorizzazioni. Anche questo un paradosso sul quale andrebbe fatta chiarezza". Intanto i grillini chiedono di revocare l'autorizzazione alla discarica di Motta Sant'Anastasia dell'Oikos, nonostante proprio lunedì scorso Gullo abbia firmato il verbale che invece sostiene che nel sito tutto è in regola. Una bella matassa che sarà difficile da districare.
  • 42. 42 "Oikos e Mazzarrà? Bloccate da me Crocetta dice sciocchezze" di Claudio Reale L'ex assessore: "La vicenda Cannova non c'entra niente con lo scontro di marzo. Crocetta lo sa. A bloccare il rinnovo delle autorizzazioni per le discariche del Catanese e del Messinese sono stato io". L'ex assessore Nicolò Marino PALERMO - “Oggi mi hanno chiamato in causa diverse persone. Quasi tutte a sproposito”. Da stamattina il telefono di Nicolò Marino non ha smesso di squillare. Dopo l'operazione che ha portato all'arresto di un funzionario dell'assessorato al Territorio e di quattro imprenditori per le presunte mazzette nel settore dei rifiuti, l'ex titolare della delega all'Energia nel governo Crocetta è tornato al centro del dibattito. Chiamato in causa per lo scontro con l'allora assessore al Territorio Mariella Lo Bello nei giorni in cui è stato presentato l'esposto su Gianfranco Cannova, ma anche per le sue posizioni sulla questione rifiuti: “Temo – ha detto il presidente della Regione dell'ex assessore - che su tutta la questione-rifiuti lui abbia commesso alcuni errori di valutazione”. Ha sbagliato? Aveva ragione Mariella Lo Bello? “Quelli che dicono questo dimenticano che questa vicenda riguara le autorizzazioni per le discariche dell'Oikos e di Mazzarrà. E che sono stato io a costituire la commissione per quegli impianti”. Si era arrivati a uno stop alle autorizzazioni, se non ricordo male. “Più precisamente sono stati avviati i procedimenti per il diniego del rinnovo delle autorizzazioni”.
  • 43. 43 Quando? “Per Oikos all'inizio dell'anno, per Mazzarrà dopo la fine del mio incarico. Ma è il risultato ottenuto dalla commissione che ho fatto nascere io”. In quei giorni, però, si scontrava con la Lo Bello. Che ha presentato l'esposto su Cannova. “La vicenda Cannova non ha niente a che vedere con il dissidio di marzo. E soprattutto non c'entra con la commissione. Anche perché fino a lunedì Gullo, che ha denunciato la vicenda, ha continuato a ribadire che per Oikos è tutto in regola. Tutta questa attività dell'assessore al Territorio e Ambiente io non la vedo”. In quei giorni si parlava di due modelli diversi. Qual era il suo? “Togliere il monopolio delle discariche ai privati e fare i controlli sui prezzi di conferimento in discarica. Su quest'ultimo elemento spero che il mio successore vada avanti. Da quando me ne sono andato io tutto è rimasto fermo, e inoltre si è anche vanificata l'azione di razionalizzazione”. Ok, riformulo la domanda. Qual è il punto sul quale si è consumato lo scontro con Crocetta? “Secondo me la pubblica amministrazione deve essere terza e la politica deve avere un ruolo moralizzatore. Deve prescindere da quello che fa l'autorità giudiziaria”. Come? Proprio lei che è un magistrato dice così? “La politica ha un ruolo diverso. Io ho trasmesso tutti gli atti alla magistratura, ma limitarsi ad aspettarne l'azione è un errore. Il governo Crocetta si muoveva in una logica diversa. Una volta, su un'altra vicenda, il presidente me lo disse esplicitamente: 'Aspettiamo i magistrati'. Questo andava contro la mia logica”. Detto oggi suona male. Oggi aspettare la magistratura ha portato i suoi effetti. “Le ripeto: Cannova non c'entrava niente con la lettera. E tutte le cose che sto dicendo a lei sono state dette al presidente. Crocetta non solo non ha fatto niente: insieme all'assessore pro-tempore ha solo creato ostacoli. Era stato informato, mi creda. Ma lui fa così, l'ha capito?”. “Così”? Come? “Cavalca l'onda delle inchieste. Lui invece deve amministrare. Si è circondato di persone non idonee, e io gliel'ho detto molte volte. Lui non solo non si è adeguato, ma si ritiene un tuttologo. Crocetta e l'assessore Lo Bello sanno bene che cosa abbiamo contestato io e il dottore Lupo. Ma le dico di più”. Dica.