1. In-civiltà
Ci siamo mai chiesti se fidarci delle associazioni ambientali è un
bene? Magari sì e abbiamo pure dato ragione a loro ma se
doniamo del denaro, loro cosa ne fanno?
Secondo voi, le persone che lavorano per queste associazioni
ambientali, sarebbero mai capaci di cacciare un popolo dalla loro
“casa” e distruggere quasi un’intera foresta? Ebbene che voi ci
crediate o meno loro sono capaci di questo e altro.
L’11 febbraio Roberto Cazzolla Gatti, biologo ambientale ed
evolutivo, è stato ospite al liceo Scientifico “R.Canudo” e ha
parlato del suo libro intitolato: “Il paradosso della civiltà” dove
spiega che per noi la parola “civiltà” ha un significato di
progresso, benessere e buone maniere, ma è solo un deviamento
dal binario del nostro vero essere, il più efficace inganno che
l’uomo ha compiuto su sé stesso.
Nello specifico il libro, che può essere definito un romanzo
saggio come l’autore stesso afferma,parla della vita di due
ragazzi: Tommaso, un tipico ragazzo italiano, e Mathaar, ragazzo pigmeo. La civiltà pigmea ha
sempre abitato nelle foreste e per non distruggerle migravano continuamente per dar tempo alla
natura di rigenerarsi; abitando lì loro non si ammalavano così spesso, ma da quando degli italiani
hanno invaso la loro “casa” cacciandoli,picchiandoli,dando fuoco a tutto quello che loro avevano
costruito e violentando le donne, questo popolo ha dovuto cambiare dimora. Adesso hanno costruito
il loro villaggio in prossimità di una strada molto trafficata e contrariamente a quello che si può
credere, sii stanno verificando molte morti causate dalla malaria che prima non c’erano.
Roberto racconta la sua esperienza in Africa e di come i pigmei,che pur non possedendo nulla
l’hanno accolto offrendogli ospitalità,cibo e affetto. Continua raccontandoci che gli incivili siamo
noi che non ci preoccupiamo della natura a differenza dei pigmei che quando uccidono un animale
perché effettivamente hanno bisogno di apportare proteine di cui loro
dieta quotidiana è povera,seppelliscono il suo cuore e, prima di
mangiarne la carne, si riuniscono in preghiera per chiedere perdono per
il loro atto impuro.
Queste vicende sono raccontate nel libro che in fin dei conti è stato
scritto in difesa della natura e dei popoli da noi chiamati “selvaggi”. Il
libro, in pratica, vuole essere una disperata denuncia a quegli uomini
civili, che non hanno ancora perso il selvaggio che è in loro e che
intendono arricchirsi illegalmente danneggiando altri popoli.
Roberto ha fondato il WWF a Gioia del Colle e poi ha lavorato per tre
anni nella sede di Roma, si è diplomato al liceo Scientifico “R.
Canudo”,in seguito si è laureato in biologia ambientale e ha conseguito un dottorato in ecologia. In
oltre è stato chiamato in Russia come docente in una università.