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Monica Francesca Petruzzella
         Francesca Piovesan
         Rebecca Romagnoli
              Urban Design
            A.A. 2011-2012
                     NABA
RICERCA
          Le panchine sono viste come il luogo dove ci
          soggiornano i poveri e gli extra-comunitari
          (qualunque senso abbia ormai questa parola: visto
          che anche gli anziani sono esclusi dalla comunità
          dei consumatori), i barboni e i drogati; questo lo
          dicono le recenti sparizioni e i divieti in alcune
          città del nordest, delle panchine. Queste vengono
          eliminate per scoraggiare la sosta degli indesiderabili.
          A inaugurare questa rappresaglia sociale fu a Treviso il
          sindaco leghista Gentilini, che fece ripulire una piazza
          da ogni tipo di sedile in funzione anti-immigrati. Seguì
          Trieste, dove si registrò una protesta significativa: “La
          città in piazza con i clochard”, titolava un articolo di
          Paolo Rumiz all’inizio di dicembre 2006. La rimozione
          delle panchine per impedire ai barboni di sedercisi a
          Natale fu effettuata dai vigili urbani armati di sega, e
          il passaparola di cittadini indignati, anziani compresi,
          divenne resistenza civile. “Come può venire in
          mente di segare delle panchine?”, sbottò lo scrittore
          triestino Claudio Magris. L’attore veneto Marco
          Paolini esortò i triestini a mettersi sulla schiena un
          bel numero “13”, come i giocatori di calcio d’una
          volta quando dovevano restare fuori-campo come
          riserve, e aggiunse: “intorno a noi è pieno di gente
          pronta a toglierci di sotto il culo la tua panchina
          gratuita e a offrirci mille alternative a pagamento. E
          Rumiz: “Mi ci sedevo da bambino su quelle panchine
          di legno rosso, per veder arrivare i vapori. Mi ci sono
          seduto sempre, fino a ieri.
MAPPA CONCETTUALE




                                                              strada


                                                             LUOGHI
                        ansia      paura
                tà                                   parco             città
     tranquilli
                     SENSAZIONI




                                                               o
                                                              os
                                                             rip
                                  pa       attesa
                                    us
                                       a

                                            ATTESA
MAPPA CONCETTUALE




                                                  ne
                                                                    legno        ceme




                                                 va
                                                                                     nto




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                                                                          dine

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                                                          pag
                     TEMPERATURA                             nia


                                                                                    pensieri
CONCEPT


 “la panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. E’ vacanza a portata di mano. Sulle panchine si
 contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo,
 come leggere un romanzo.”
                                                                                      CIT. Beppe Sebaste




               Evidenziare il disuso delle panchine all’interno del contesto urbano per rius-
             cire a valorizzare megli questo complemento d’arredo urbano.




                               “due panchine di legno marrone, vuote, in prossimità della fermata del tram. Gli ho sorriso felice”. Sim-
                               boli della soglia, sottili frontiere tra dentro e fuori, le panchine - scacciate dal mondo reale - trovano
                               ancora rifugio altrove”
MAPPA D’INTERVENTO
MAPPA D’INTERVENTO   via Magolfa 15
MAPPA D’INTERVENTO   via Magolfa 15




                     via Magolfa 32
MAPPA D’INTERVENTO   via Magolfa 15




                     via Magolfa 32




                     Corso Mansuardi
MAPPA D’INTERVENTO   via Magolfa 15




                     via Magolfa 32




                     Corso Mansuardi




                     via Sforza 21
MAPPA D’INTERVENTO   via Magolfa 15




                     via Magolfa 32




                     Corso Mansuardi




                     via Sforza 21




                     via Sforza 33
MAPPA D’INTERVENTO   via Magolfa 15




                     via Magolfa 32




                     Corso Mansuardi




                     via Sforza 21




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                     Naviglio Pavese
MAPPA D’INTERVENTO   via Magolfa 15




                     via Magolfa 32




                     Corso Mansuardi




                     via Sforza 21




                     via Sforza 33




                     Naviglio Pavese




                     via pavia 6
VIA MAGOLFA ,15



                     RESIDENZIALE:
                  le panchine di questa area sono di tipo
                  residenziali, in quanto appartenenti ad
                  uno spazio privato pertanto utilizzabili
                  esclusivamente dai condomini.
                  Sono in legno e ben curate, non sono lasciate
                  in disuso dalle persone.
VIA MAGOLFA ,32



                      INTIMITA’ PUBBLICA:
                  nelle immagini si possono vedere delle
                  panchine presenti in uno spazio pubblico.
                  C’è una quantità più che sufficiente per
                  un’area così ristretta e quasi inutilizzata.
                  Il numero delle panchine suggerisce l’idea
                  che il luogo possa essere utilizzato per degli
                  incontri, data anche la breve distanza che c’è
                  tra di esse.
CORSO MANSUARDI, 8



                        CEMENTO:
                     le panchine qui possono essere fruibili da
                     ogni persona, essendo un luogo pubblico; il
                     materiale utilizzato è il cemento, probabil-
                     mente perchè devono resistere agli agenti
                     atmosferici e agli atti vandalici, possibili in aree
                     pubbliche.
VIA SFORZA ,21



                    GIARDINO PRIVATO:
                 fotografia di un cortile privato che mostra
                 una serie di tavolini e sedie che vengono
                 utilizzate dai condomini per cene e pranzi
                 collettivi.
                 In questo modo si nota come in luogo venga
                 provvisto di sedute dove le persone possono
                 passare del tempo a chiacchierare e come
                 questo possa essere un modo per stare in-
                 sieme e non sentirsi soli.
                 Questo cortile probabilmente è nato senza
                 panchine ma l’esigenza dei condomini si è
                 fatta sempre più forte tanto da procurarsele.
VIA SFORZA ,33



                    GIARDINO PUBBLICO:
                 fotografia di uno spazio aperto a tutti e molto
                 ampio, le struttura in alluminio mostra che
                 può essere abidito a banchetti o feste.
                 In questo parco inoltre è proibito andarci con
                 i cani e quindi i loro padroni non vengono
                 stimolati a passare il loro tempo libero.
                 La panchina in questo luogo non viene
                 avvalorata ed essendo di cemento e
                 trasandate non vengono nemmeno utilizzate.
                 La particolarità che è risaltata ai nostri occhi è
                 che queste non sono presenti negli spazi verdi
                 ma solo nella piazza cementata.
VIA PAVIA ,6



                  LA CORTE:
               fotografia di uno spazio pubblico molto ampio
               e dispersivo che ha l’accesso da due vie del
               quartiere.
               Ci sono pochissimi spazi verdi e nella piazza
               che si vede nella figura in basso a sinistra si
               può notare che non c’è nessuna panchina
               dove poter rilassarsi o aspettare di essere
               ricevuti nei moltissimi uffici posizionato sotto
               i portici dei palazzi.
NAVIGLIO PAVESE



                     UNO SGUARDO SUL NAVIGLIO:
                  fotografia di due panchine posizionate sopra
                  l’argine del Naviglio Pavese.
                  Queste dovrebbero rappresentare un punto
                  di contemplazione anche se l’ambiente
                  circostante non affascina e non aiuta.
                  Sono semi nascoste alla vista dei passanti
                  poichè posizionate sotto uno dei ponti del
                  fiume.

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Gruppo6

  • 1. Monica Francesca Petruzzella Francesca Piovesan Rebecca Romagnoli Urban Design A.A. 2011-2012 NABA
  • 2. RICERCA Le panchine sono viste come il luogo dove ci soggiornano i poveri e gli extra-comunitari (qualunque senso abbia ormai questa parola: visto che anche gli anziani sono esclusi dalla comunità dei consumatori), i barboni e i drogati; questo lo dicono le recenti sparizioni e i divieti in alcune città del nordest, delle panchine. Queste vengono eliminate per scoraggiare la sosta degli indesiderabili. A inaugurare questa rappresaglia sociale fu a Treviso il sindaco leghista Gentilini, che fece ripulire una piazza da ogni tipo di sedile in funzione anti-immigrati. Seguì Trieste, dove si registrò una protesta significativa: “La città in piazza con i clochard”, titolava un articolo di Paolo Rumiz all’inizio di dicembre 2006. La rimozione delle panchine per impedire ai barboni di sedercisi a Natale fu effettuata dai vigili urbani armati di sega, e il passaparola di cittadini indignati, anziani compresi, divenne resistenza civile. “Come può venire in mente di segare delle panchine?”, sbottò lo scrittore triestino Claudio Magris. L’attore veneto Marco Paolini esortò i triestini a mettersi sulla schiena un bel numero “13”, come i giocatori di calcio d’una volta quando dovevano restare fuori-campo come riserve, e aggiunse: “intorno a noi è pieno di gente pronta a toglierci di sotto il culo la tua panchina gratuita e a offrirci mille alternative a pagamento. E Rumiz: “Mi ci sedevo da bambino su quelle panchine di legno rosso, per veder arrivare i vapori. Mi ci sono seduto sempre, fino a ieri.
  • 3. MAPPA CONCETTUALE strada LUOGHI ansia paura tà parco città tranquilli SENSAZIONI o os rip pa attesa us a ATTESA
  • 4. MAPPA CONCETTUALE ne legno ceme va nto gio MATERIALI nte passa anz I UTENT ian o solitu dine estate fredd USI o in verno com pag TEMPERATURA nia pensieri
  • 5. CONCEPT “la panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. E’ vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo.” CIT. Beppe Sebaste Evidenziare il disuso delle panchine all’interno del contesto urbano per rius- cire a valorizzare megli questo complemento d’arredo urbano. “due panchine di legno marrone, vuote, in prossimità della fermata del tram. Gli ho sorriso felice”. Sim- boli della soglia, sottili frontiere tra dentro e fuori, le panchine - scacciate dal mondo reale - trovano ancora rifugio altrove”
  • 7. MAPPA D’INTERVENTO via Magolfa 15
  • 8. MAPPA D’INTERVENTO via Magolfa 15 via Magolfa 32
  • 9. MAPPA D’INTERVENTO via Magolfa 15 via Magolfa 32 Corso Mansuardi
  • 10. MAPPA D’INTERVENTO via Magolfa 15 via Magolfa 32 Corso Mansuardi via Sforza 21
  • 11. MAPPA D’INTERVENTO via Magolfa 15 via Magolfa 32 Corso Mansuardi via Sforza 21 via Sforza 33
  • 12. MAPPA D’INTERVENTO via Magolfa 15 via Magolfa 32 Corso Mansuardi via Sforza 21 via Sforza 33 Naviglio Pavese
  • 13. MAPPA D’INTERVENTO via Magolfa 15 via Magolfa 32 Corso Mansuardi via Sforza 21 via Sforza 33 Naviglio Pavese via pavia 6
  • 14. VIA MAGOLFA ,15 RESIDENZIALE: le panchine di questa area sono di tipo residenziali, in quanto appartenenti ad uno spazio privato pertanto utilizzabili esclusivamente dai condomini. Sono in legno e ben curate, non sono lasciate in disuso dalle persone.
  • 15. VIA MAGOLFA ,32 INTIMITA’ PUBBLICA: nelle immagini si possono vedere delle panchine presenti in uno spazio pubblico. C’è una quantità più che sufficiente per un’area così ristretta e quasi inutilizzata. Il numero delle panchine suggerisce l’idea che il luogo possa essere utilizzato per degli incontri, data anche la breve distanza che c’è tra di esse.
  • 16. CORSO MANSUARDI, 8 CEMENTO: le panchine qui possono essere fruibili da ogni persona, essendo un luogo pubblico; il materiale utilizzato è il cemento, probabil- mente perchè devono resistere agli agenti atmosferici e agli atti vandalici, possibili in aree pubbliche.
  • 17. VIA SFORZA ,21 GIARDINO PRIVATO: fotografia di un cortile privato che mostra una serie di tavolini e sedie che vengono utilizzate dai condomini per cene e pranzi collettivi. In questo modo si nota come in luogo venga provvisto di sedute dove le persone possono passare del tempo a chiacchierare e come questo possa essere un modo per stare in- sieme e non sentirsi soli. Questo cortile probabilmente è nato senza panchine ma l’esigenza dei condomini si è fatta sempre più forte tanto da procurarsele.
  • 18. VIA SFORZA ,33 GIARDINO PUBBLICO: fotografia di uno spazio aperto a tutti e molto ampio, le struttura in alluminio mostra che può essere abidito a banchetti o feste. In questo parco inoltre è proibito andarci con i cani e quindi i loro padroni non vengono stimolati a passare il loro tempo libero. La panchina in questo luogo non viene avvalorata ed essendo di cemento e trasandate non vengono nemmeno utilizzate. La particolarità che è risaltata ai nostri occhi è che queste non sono presenti negli spazi verdi ma solo nella piazza cementata.
  • 19. VIA PAVIA ,6 LA CORTE: fotografia di uno spazio pubblico molto ampio e dispersivo che ha l’accesso da due vie del quartiere. Ci sono pochissimi spazi verdi e nella piazza che si vede nella figura in basso a sinistra si può notare che non c’è nessuna panchina dove poter rilassarsi o aspettare di essere ricevuti nei moltissimi uffici posizionato sotto i portici dei palazzi.
  • 20. NAVIGLIO PAVESE UNO SGUARDO SUL NAVIGLIO: fotografia di due panchine posizionate sopra l’argine del Naviglio Pavese. Queste dovrebbero rappresentare un punto di contemplazione anche se l’ambiente circostante non affascina e non aiuta. Sono semi nascoste alla vista dei passanti poichè posizionate sotto uno dei ponti del fiume.