1. A.A. 2011/2012
Corso di Urban Design
docente: Germana De Michelis
Soglie
di
Barbara Palmitesta
Camilla Crescenzo
2.
3. La prima fase del progetto, con-
siste nel lavoro di analisi delle tre
diverse tipologie di soglie, fisi-
che chiuse, immateriali chiuse
e aperte, individuando almeno
tre casi per ognuna, in luoghi e
situazioni nell'area circostritta
intorno al campus Naba. Le
soglie indagate sono state bar-
riere fisiche come cancellate,
limiti invisibili e barriere socia-
li o di culto, come chiese, e
forme di riappropriazione,
come un'individuo seduto a
chiacchierare sulla balconata del
naviglio o una bicicletta legata
ad un palo.
5. I margini che delimitano l area dei
lavori di ristrutturazione di questo
palazzo, in via Emilio Gola, apparten-
gono alla categoria di soglie visibili,
rappresentati dalla moltitudine di
cartelli di divieto.
6. Nei paletti che segnano il confine tra il
marciapiede e la strada in via Con-
chetta, abbiamo individuato più
funzioni:
esse tracciano un percorso, impedi-
scono alle vetture di invadere lo
spazio riservato ai pedoni, segnando
questo percorso anche di notte attra-
verso delle striscie catarifrangenti.
7. I dissuasori di sosta presenti all'incro-
cio di via carlo darwin con alzaia navi-
glio pavese gli abbiamo catalogati
come soglie visibili, che impediscono
alle vetture di parcheggiare nell'area
da essi delimitata.
8. Sul naviglio pavese, all' altezza dei
regolatori del corso d'acqua, è
presente un area riservata alla manu-
tezione delle chiuse del canale.
Essa è delimitata da un piccolo can-
cello in ferro che impedisce il passag-
gio ai cittadini.
10. La striscia gialla dipinta sulla pavi-
mentazione della metropolitana, al
limite della banchina, segna la distan-
za di sicurezza da non oltrepassare
per non invadere l'area delle rotaie,
riservata esclusivamente ai treni.
Essa è plurisensoriale in quanto inclu-
de la vista ma anche il tatto, data la
texture differente del pavimento su
quella striscia.
11. La striscia bianca dipinta sull'asfalto
segna un margine su cui è necessario
rallentare e fermarsi, seppur non
siano presenti barriere fisiche che
blocchino la corsa della vettura, la
soglia viene imposta dal codice stra-
dale.
12. Il cancello della chiesa cattolica in via
Mario Pichi, è una soglia invisibile che
limita il passaggio solamente agli
appartenenti al culto.
14. Il parapetto del naviglio pavese,
che separa il canale dalla
strada, è una soglia nella quale
abbiamo notato una riappropria-
zione da parte del cittadino,
trasformando la balconata in
pietra in una seduta o un appog-
gio solido durante un attesa o un
ritrovo.
15. Una soglia aperta si può trovare
nelle biciclette legate a pali della
luce e della segnaletica, o alla
ringhiera di ferro che separa dal
naviglio, tutte soglie chiuse nelle
quali abbiamo individuato una
riappropriazione.
16. In via Giosuè Borsi abbiamo
individuato una soglia aperta
nello spazio ricavato per il mer-
cato settimanale da un marcia-
piede spartitraffico, generalmen-
te utilizzato come parcheggio
per i residenti. Una riappropria-
zione a tempo limitato, dato che
il mercato comunale si svolge,
solo un giorno a settimana.
17. In via Segantini, abbiamo indivi-
duato, in una macchina par-
cheggiata su un marciapiede
dove è vietata la sosta, una
soglia aperta di riappropriazio-
ne.
21. Via Emilio Gola
se
o Pave
a
Navigli
Via Emilio Gol
Alzaia
Via Giosuè Borsi
ottardo
ia Giosuè Borsi
Via Pavia
Corso San G
se
Via Mario Pichi
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Alzaia
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soglia chiusa
Via Giuseppe
Via Carlo Darwin visibile
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soglia aperta
i
runacc
a
enzo B soglia chiusa
Via Asc
c
Via Vin
invisibile
22. lingua
segnaletica
guerra gesti
contrasto comunicazione
colori semaforo inglese
conflitto
internazionale segni
bagno
posto libero
spazio parcheggio
area soglia
volume occupazione
lamentele
sit-in ribellione
insoddisfazione
manifestazione
insoddisfazione
fuoco sole
natura
acqua
multifunzionale
stampante giornale
universale
coltellino svizzero
23. Partendo dalle parole chiave
determinate alla fine delle nostre
osservazione, abbiamo deciso di
selezionarne alcune, intreccian-
dole in base a un nesso logico
per poi individuare il nostro tema
di progetto.
24. Il progetto mira alla riqualificazio-
ne di zone morte, i "tra" che ci
sono da una zona all'altra,
spesso luoghi di transito, senza
identità. L'identità che noi voglia-
mo restituire a questi luoghi è in
base al nostro tema di progetto,
ovvero l' occupazione di zone
anonime per mezzo del corpo o
per mezzo della bicicletta.
25. Il primo caso, quello
del corpo, è mirato a
dare vita a luoghi di
ritrovo, punti di
incontro per i giovani
e di attesa.
Il secondo caso,
punta a creare zone
di parcheggio e/o
invogliare le persone
ad appropriarsi di
queste zone senza
un dentità propria per
mezzo delle loro bici.